domenica 9 maggio 2004

vedere... toccare...

Repubblica 9.5.04
LO STUDIO
I risultati di un esperimento sui non vedenti
"La vista e il tatto ci trasmettono la stessa immagine"
La ricerca è stata svolta dall'ateneo di Pisa con la risonanza magnetica


ROMA - Guardare un oggetto con gli occhi o toccarlo con le mani: per il cervello non esiste molta differenza. L´immagine della realtà, ricostruita dal nostro organo del pensiero, non cambia se a fornire informazioni è un senso piuttosto che un altro. Questa la conclusione di uno studio dell´università di Pisa (in collaborazione con uno psicologo dell´università di Princeton) apparso a marzo su Proceedings of the national academy of sciences. «Abbiamo dimostrato - sintetizza Pietro Pietrini, coordinatore dell´equipe - che è possibile «vedere con le mani». Quando un non vedente o un uomo bendato analizzano la forma di un oggetto, poniamo una bottiglia, toccandolo con i polpastrelli, nella loro corteccia cerebrale si forma l´immagine della bottiglia. Quest´immagine è sostanzialmente identica a quella di una persona che osserva la bottiglia con gli occhi. Cambia il canale di afferenza delle informazioni, ma non il risultato finale».
I risultati sono stati ottenuti utilizzando immagini di risonanza magnetica. Ai volontari, in parte vedenti (bendati negli esperimenti), in parte non vedenti dalla nascita, è stato chiesto di riconoscere al tatto degli oggetti comuni come bottiglie o scarpe e delle maschere che rappresentavano dei visi. La scoperta, prosegue Pietrini, «apre la strada a nuove strategie di riabilitazione dei non vedenti». Le capacità di adattamento delle persone prive della vista già oggi rappresentano uno degli esempi più evidenti di plasticità cerebrale. «I nostri risultati - si legge nell´articolo - dimostrano che il cervello è organizzato in maniera molto più complessa rispetto a quanto sapevamo finora. Quella che siamo abituati a chiamare corteccia «visiva» appare in realtà indipendente dalla modalità sensoriale che fornisce informazioni.
(e.d.)