giovedì 23 giugno 2005

Usa, ricerca sulle staminali
braccio di ferro tra la presidenza e i singoli Stati

Tempomediconline - Tempo Medico n. 797 23 giugno 2005
USA: gli Stati scendono in campo
Sulla scia della California altri Stati finanziano programmi di ricerca sulle staminali
di Donatella Poretti

Gli Stati Uniti sono in pieno fermento. La notizia della prima clonazione terapeutica riuscita in Corea del Sud e i primi passi dei ricercatori di Newcastle in Gran Bretagna sembrano aver prodotto una ulteriore accelerazione, per evitare di restare a guardare i progressi fatti all'estero. Il paese pioniere per eccellenza non se lo può permettere.
Il 24 maggio il Congresso, con 238 voti a favore e 194 contrari, ha approvato lo Stem Cell Research Enhancement Act, la proposta di legge del deputato repubblicano del Delaware Mike Castle e della democratica del Colorado Diane DeGette che prevede di estendere i finanziamenti federali anche alle linee embrionali ottenute dopo il 2001, data limite fissata dalla Casa Bianca, e derivate da embrioni in eccedenza delle cliniche di fecondazione assistita. E mentre il provvedimento è passato al Senato, il presidente George W. Bush ha preannunciato che opporrà il suo primo veto dopo 5 anni alla Casa Bianca: "Sono contrario all'uso del denaro dei contribuenti per sostenere studi e promuovere un tipo di scienza che distrugge la vita per "salvare la vita"".
Ma il denaro dei contribuenti ha già iniziato a confluire in alcuni programmi per la ricerca con le staminali embrionali voluti, e votati, dai singoli Stati. La California ha fatto da apripista: dopo il voto dello scorso novembre su Proposition 71, ha iniziato a muovere i primi passi l'Istituto per la medicina rigenerativa, in attesa dell'arrivo della prima tranche di quei finanziamenti che nel giro di 10 anni toccheranno la cifra record di 3 miliardi di dollari. La gara è aperta e altri Stati, per non restare indietro e subire l'esodo dei propri ricercatori, delle aziende del biotech e dell'indotto, sono scesi in pista: New Jersey, Washington, Connecticut, Michigan, Massachusetts.
Il governatore democratico del New Jersey, Richard Codey, seguendo il modello californiano vorrebbe vendere 230 milioni di dollari in obbligazioni per la ricerca sulle cellule staminali. Con la più grande concentrazione di aziende farmaceutiche, che hanno contribuito nel 2003 all'economia dello stato con circa 24 miliardi di dollari, il New Jersey si organizza per non perderle.
La Camera dello stato di Washington ha approvato il progetto per lo sviluppo economico della scienza chiamato Life Science Discovery Fund. L'idea, sostenuta anche dalla governatrice Christine Gregoire, è quella di creare un fondo di 350 milioni di dollari che lo stato preleverà dall'industria del tabacco e che elargirà in bonus annuali da 35 milioni a partire dal 2008.
Nel Connecticut Camera e Senato hanno approvato alla fine di maggio un provvedimento che stanzia 100 milioni di dollari in 10 anni per la ricerca con le staminali embrionali. Il governatore Jodi Rell ha già dichiarato il suo accordo.
La governatrice del Michigan Jennifer Granholm ha proposto di destinare 2 miliardi di dollari alla ricerca con le staminali embrionali, ma per far questo c'è bisogno di modificare l'attuale legislazione che vieta i finanziamenti statali. Il voto è atteso per novembre.
In Massachusetts il parlamento ha approvato una legge che ancora non stanzia direttamente fondi, ma elimina le norme che vietavano finanziamenti alla ricerca con le staminali embrionali e alla clonazione terapeutica. A nulla è valso il veto apposto dal governatore Mitt Romney che, pur dichiarandosi a favore della ricerca con le staminali embrionali, voleva limitare la ricerca a quelle derivate da embrioni sovrannumerari. Il prossimo passo, preannuncia il presidente del Senato Robert Travaglini, sarà una legge per stabilire fondi ad hoc.