martedì 20 gennaio 2004

un po' di dati sul consumo di antidepressivi in Italia

una segnalazione di Sergio Grom

La Repubblica Salute 15.1.04
Un italiano su 4 soffre di depressione


Circa 27 milioni di confezioni di antidepressivi vendute nel 2002

45-64 anni è la fascia d'età, più colpita (33%)

Casalinghe circa, il 40% dei pazienti, pensionati (14,5%), impiegati (12,1), artigiani (2,14%), professioninisti (3,3%) e agricoltori (3,4%)

Percentuali più alte di casalinghe depresse sono: in Umbria (64,7%), Sardegna (52,3%) e Marche (50%),
e arche (50%)

In 9 casi su 10 sono colpite le donne nelle Marche, Umbria e Calabria

Colpisce intorno ai 60 anni. In Friuli V.Giulia (circa 45 anni), Calabria (circa 48), Marche (50) e Toscana (quasi 52). La malattia compare più tardi in E. Romagna (69 anni), Umbria (68 anni e mezzo) e Lazio ( 67,4)

Il 7% di italiani fra i 6 e i 19 anni ha problemi depressivi;
il 5,3% nei ragazzi tra 11 e 14 anni e il 13,8% tra i 15 e i 19 anni.
Nei bambini la percentuale si attesta intorno al 2%

Il 6,4% dei depressi è laureato, il 39,2% titolo scuola elementare, il 27,6% scuola media inferiore, il 24,3% media superiore

La percentuale più alta di laureati depressi è in Calabria (29,4%) contro il 4% della Liguria)

Lucca è la città dove si consumano più confezíoni di antidepressivi 1,09 pro capite

Al secondo posto Pistoia (1,02), La Spezia (0,98), Firenze (0,82), Genova (0,80)

Seguono Bologna (0,65), Bolzano (0,54) Cagliari (0,54) Perugia (0,53), Roma (0,46), Reggio Calabria (0,45), L'Aquila (0,44), Torino (0,44), Mílano (0,44), Trieste (0,42), Aosta (0,42), Trento (0,42). Bari (0,35), Venezia (0,35), Palermo (0,34), Campobasso (0,33)

In coda Foggia (0,27), Napoli (0,27), Avellino (0,27) e Brindisi (0,26)

Obiettivo: entro l'anno la mappa dei geni colpevoli. I farmaci puntano su serotonina, dopamina e noradrenalina
Per chi è depresso non c'è solo Prozac
di Antonio Caperna


La ricerca scientifica, accompagnata da una vastissima scelta terapeutica, sta facendo sempre pìù luce su quello che tutti conoscono come "male oscuro". La depressione è un disturbo dell'umore, che oggi viene affrontato in maniera efficace, ricorrendo a medicinali che, pur di "ultíma generazione", fanno riferimento a principi chimici noti da tempo, visto che le ultime molecole scoperte risalgono a qualche anno fa. Grande attenzione è ora posta suglì studi genetici, al fine di individuare dei bersagli precisi. per terapie maggiormente mirate e con minimi effetti collaterali. Una équipe di psichiatri della School of Medicine dell'università di Pittsburgh (Stati Uniti) ha scoperto infatti 19 "regioni" cromosomiche, che sembrano essere coinvolte nel disturbo. L'obiettivo, dichiarato dagli specialisti è riuscire a mettere a punto la terapia più efficace per ogni paziente senza dover procedere per tentativi.
I ricercatori hanno scoperto alcune mutazioni che sembrano essere coltegate al sesso, visto che le donne hanno circa il doppio delle probabilità rispetto agli uomini (15% contro l'8%) dì essere colpite dalla depressione. Solo poche settimane fa poi è stata annunciata una vasta ricerca su oltre tremila persone in Europa e Usa, per scoprire entro il 2004 i geni responsabili della depressione. L'assenza in commercio di nuove molecole non significa però che le ricerche in campo farmacologìco si siano arrestate, anche se ci vorrà ancora dei tempo per poterle utilizzare.
Un esempio è il nuovo antidepressivo della GlaxoSmithKline: si tratta di un inibitore della ricaptazione della noradrenalína/dopamina, potenzialmente molto efficace anche contro diversi sintomi associati alla depressìone, i cui studi sono molto incoraggianti e che sarà in una tappa finale della sperimentatone (fase tre) nel 2004. «Neglì ultimi anni l'interesse dei ricercatori si è concentrato su tre trasmettitori neuronali: la serotonina; la noradrenalina e la dopamina», spiega il neurologo Rosario Sorrentino, fondatore dell'Airdap, Associazione italiana ricerca disturbo da attacchi di panico, «ciò ha portato alla scoperta di diverse classi dì farmaci, che agiscono in maniera differente sui neurotrasmettitori, con il medesimo fine di aumentarne la disponibilità a livello dei recettori e quindi dì prolungare la loro azione sul sistema nervoso».
Ecco allora gli inibitori specifici della ricaptazione della serotonina-SSRI, il cui capostipite è la notissima fluoxetina (Prozac), oppure gli SNRI, che agiscono sia sulla serotonína che sulla noradrenalína, oppure ancora, i farmaci NARI, che vede tra le ultime scoperte la reboxetina (hanno come bersaglio la noradrenalina), e gli SRRI, che funzionano anche sulla dopamina come la mirtazapina.
Tanti approcci diversi per una malattia che ha un forte impatto non solo nella sfera privata, ma anche in quella del paese. Si conta infatti che circa 5 milioni di italiani soffrano di depressione, senza risparmiare i più piccoli: il 7% degli adolescenti (spesso il malessere sfocia nel suicidio, terza causa di morte nei giovani tra ì 14 ed i 24 anni) e il 2% dei bambini. Inoltre la malattia costa all'Italia almeno quindici milioni di euro l'anno, sommando il denaro speso per farmaci e cure e quello che si perde, per la mancata produttività lavorativa.