SULLA STAMPA DI SABATO 16 GENNAIO
La Stampa 16.1.16
Teorema della stupidità
di Mattia Feltri
Primo
 presupposto: il populismo tende a raccontare favole per conquistare gli
 elettori. Secondo presupposto: tutti i partiti sono diventati 
populisti. Deduzione: tutti gli elettori sono tonti.  
Benvenuti in Italia. 
Corriere 16.1.16
Ebraismo e cristianesimo nella stella di Rosenzweig
di  Donatella Di Cesare 
Perché
 la dichiarazione di Nostra Aetate ha segnato una svolta nei rapporti 
tra il mondo ebraico e quello cristiano? La Chiesa ha detto un sì 
definitivo alle radici ebraiche del cristianesimo, riconoscendo che Gesù
 di Nazareth è ebreo, figlio di Israele, che ebrei sono Maria/Myriam, 
gli apostoli e i discepoli che hanno annunciano al mondo il Messia. La 
Chiesa ha smentito la terribile accusa di deicidio, di assassinio di 
Dio, mossa agli ebrei. E ha pronunciato un «no» irrevocabile 
all’antisemitismo. Dopo la Shoah il mondo cristiano ha dovuto riflettere
 sulle conseguenze devastanti dell’antiebraismo.
Oggi
 la Chiesa non legittima più la teologia della sostituzione, quel 
perverso insegnamento del disprezzo che per secoli ha attribuito a 
Israele la vendetta e ha assegnato l’amore al superamento cristiano 
della «Legge». Veahavtà lere’akhà kamòcha , «amerai il prossimo tuo come
 te stesso» dice la Bibbia, nel libro Levitico 19,18. Un principio 
comprensibile a tutti e ripreso da molti. Non un appello generico alla 
bontà, ma l’ingiunzione in cui si coagula l’etica stessa: agirai per gli
 altri come agiresti per te.
Eppure, a
 cinquant’anni di distanza da Nostra Aetate, si deve riconoscere con 
rammarico che quelle idee nuove non hanno trovato effettiva diffusione. 
Ci vorrà ancora tempo prima che diventino patrimonio di tutte le 
parrocchie del mondo.
Papa Francesco è
 diverso dai Papi che lo hanno preceduto. E diversi sono i tempi. Il 
mondo cristiano ha avviato una politica di unità al proprio interno e ha
 aperto un dialogo non facile con l’Islam. Nella crisi planetaria la 
Chiesa di Bergoglio sarà di certo protagonista. Uno stretto rapporto con
 l’ebraismo è imprescindibile. Per chiarire questo rapporto il filosofo 
ebreo Franz Rosenzweig è ricorso all’immagine della stella: i raggi che 
erompono all’esterno raffigurano il cristianesimo; il fuoco che arde 
all’interno è l’ebraismo. Nella sua spinta espansiva il cristianesimo si
 diffonde, perché è missionario. Lontano dal fuoco, però, i raggi si 
affievoliscono e rischiano di spegnersi.