lunedì 3 luglio 2006

domenica 2 sul Corriere della Sera è stata pubblicata una lettera di precisazioni
di Cecilia Iannaco e Simona Maggiorelli a proposito di Left
(la notizia era apparsa già ieri mattina su "segnalazioni";
vedi qui sotto anche il testo integrale della lettera, non pubblicato dal quotidiano)
____________________________

una intervista a Annelore Homberg su LatinaOggi di domenica 2
e una intervista a Giacomo Marramao sulla Gazzetta del Mezzogiorno di sabato
(vedi qui sotto)
____________________________

VENERDI POMERIGGIO
alla libreria Amore e Psiche "i libri preferiti
di Marco Bellocchio"
ha letto Donatella Finocchiaro

l’incontro con Marco Bellocchio
è stato trasmesso in diretta e la registrazione è disponibile
su MAWIVIDEO
__________________________
dopo le rivelazioni di Left:
Corriere della Sera domenica 2 luglio 2006
Opere di Freud ritirate dal commercio

In relazione agli articoli apparsi sul Corriere il 19 e il 26 giugno sul ritiro dal commercio delle opere di Freud curate dal professor Ranchetti e pubblicate dalla Bollati Boringhieri vorremmo precisare che la notizia era stata pubblicata il 2 giugno dal settimanale Left («Freud, il santo»), con un articolo da noi firmato.
Cecilia Iannaco
Simona Maggiorelli

quanto precede è stato pubblicato oggi sul Corsera a pag. 31 all'interno della rubrica "Interventi e repliche". Per completezza di informazione "segnalazioni" propone qui di seguito il testo originale in realtà inviato dalle Autrici al quotidiano in data mercoledì 28 giugno u.s.

Gentile direttore, il 19 e il 26 giugno sono apparsi sul vostro giornale due articoli a firma di Paolo Di Stefano sul ritiro dal commercio delle opere di Freud curate dal professor Ranchetti e pubblicate dalla Bollati Boringhieri. Il 19 giugno, dopo un breve riassunto sulla polemica accesasi nei mesi scorsi, la notizia del ritiro dei libri è stata resa pubblica come se fosse una novità (“ora però le cose si sono complicate”). Ma non era una novità. Il 2 giugno il settimanale Left (n° 21, «Freud il santo»), unico giornale in Italia, pubblicava la notizia presentando un vasto articolo sull’argomento a firma nostra con relative interviste a Ranchetti e a Jervis. Il fatto che un giornalista serio e professionale come Di Stefano non avesse nominato Left nel suo primo articolo ci ha certo sorprese ma l’abbiamo attribuito ad una semplice dimenticanza. Pensiamo oggi che non lo fosse. Il 26 giugno infatti Di Stefano, pur tornando a parlare dell’argomento nel suo scritto “La polemica sull’ultima traduzione del maestro apre un confronto sugli interpreti”, manca ancora di citare il settimanale annullando peraltro che Left per primo ha diffuso notizia ben più importante della semplice querelle sulla scelta della traduzione di termini freudiani. Ha infatti pubblicato la notizia del ritiro delle opere dal mercato come importante fatto storico e culturale, con Ranchetti che sostiene che di Freud si è voluto fare un santo. La voce di Ranchetti suona come ennesima conferma - se mai ce ne fosse ancora bisogno! - di quello che Massimo Fagioli sostiene e dimostra da oltre quaranta anni e cioè che Freud non ha scoperto proprio niente. La ringraziamo per l’attenzione certe di una sua risposta.
Cecilia Iannaco
Simona Maggiorelli

___________________________

LatinaOggi domenica 2 luglio 2006
Intervista ad Annelore Homberg dopo l'ultimo infanticidio
Oltre la mente sconvolta delle madri assassine
di Licia Pastore

Il neonato ritrovato lunedì scorso nascosto in una scatola, risulterà dopo l’autopsia essere stato colpito da tredici colpi di forbici, di cui uno al cuore. La madre, una giovane badante polacca ora è reclusa a Rebibbia con l’accusa di occultamento di cadavere e omicidio volontario aggravato. Una storia che solleva l’esigenza di saperne di più, non fermandosi al solo fatto di cronaca. Sicuramente la condizione delle donne immigrate che arrivano in età fertile, ma anche in condizioni di estrema povertà e arretratezza culturale, incide. E le reazioni del pensare comune si appellano a una nuova storia della disperazione. Sono trascorsi appena due mesi dal ritrovamento di un altro corpicino gettato in un canale da chi voleva solo sbarazzarsene. Tutto, visti i fatti di cronaca, lascerebbe pensare a una condizione che va progressivamente complicandosi.
E’ sufficiente parlare di disperazione, nonostante i centri di assistenza territoriali?
«La giurisprudenza distingue tra infanticidio e figlicidio. Nel primo caso si tratta di uccisione di bimbi nel primo anno di vita (è prevista anche una ulteriore suddivisione in neonati e lattanti). Si parla di figlicidio per i bambini più grandi. Le pene sono diversificate, nel primo caso sono minori ».
Annelore Homberg, psichiatra e psicoterapeuta, docente incaricata presso l’Università di Foggia è la curatrice della postfazione del libro «Madri assassine» di Adriana Pannitteri (Ed. Gaffi). E’ anche redattrice della rivista di psichiatria e psicoterapia «Il sogno della Farfalla» che ha il suo punto di riferimento nella teoria di Massimo Fagioli.
«Nel caso della giovane donna polacca si tratta di un neonaticidio - spiega - un delitto in forte diminuzione nei nostri paesi, perchè tra questi casi rientrano i figli non voluti, le gravidanze non accettate. Una realtà purtroppo molto conosciuta in diversi paesi del mondo. «Da noi - prosegue la Homberg - il contesto sociale è diverso. Ci sono possibilità come la contraccezione e l’interruzione di gravidanza, il problema è stato affrontato alla radice».
Quindi?
«Per una donna che uccide si direbbe che ci siano due realtà. Una, è quella anacronistica ovvero quando esiste una penalizzazione della sessualità, o ancora il problema di una gravidanza illegittima, o magari la paura della perdita del lavoro. Ma questo non riguarda tutte le donne perchè se fosse così, per esempio in Africa cosa accadrebbe? Nel secondo caso si può parlare di fragilità psichica. Di fronte a questa situazione c’è una realtà interna che non funziona. Un rapporto con la realtà che non funziona. Una fragilità psichica che non ha permesso di cogliere quelle possibilità che esistono intorno (contraccettivi e interruzione della gravidanza). Credo che questa persona potrebbe essere valutata così. Per questa mente che si è persa, almeno rispetto a questo fatto»
Che ipotesi si possono avanzare?
«Solo dopo aver detto questo si possono avanzare delle ipotesi. E allora coglierei l’occasione per dire che se da noi l’infanticidio risulta in calo è da legare ai progressi che ci sono stati grazie anche all’uso dei contraccettivi. Come psichiatra però mi preoccupa molto quando leggo (ndr vedi settimanale «Left» n. 25) che è sempre più difficile effettuare un aborto o per una serie di carenze nei consultori e degli ospedali. Si dovrebbe prendere in considerazione che se si continua a diffondere la messa in crisi dell’applicazione della legge 194, allora ci sarà da aspettarsi anche un aumento di questi casi».
E per le uccisioni dopo il parto?
«Sono casi prettamente psichiatrici - prosegue - o si cade in depressione post partum o psicosi post partum. Nei casi in cui i figli sono più grandi c’è da pensare che lì c’è stato tutto il tempo per sviluppare un delirio che purtroppo alcune volte non viene colto. Ovviamente non tutte le donne che si trovano in condizioni di difficoltà reagiscono così. Ci sono casi in cui interviene un problema della mente. Un tempo era perfettamente razionale, vedi per esempio in Cina. In certi casi non c’è razionalità perchè ci si mette nei guai. La malattia mentale può essere curata. Non è espressione di malvagità neppure quando porta a compiere il più inconcepibile dei delitti».


(la pagina è disponibile su Internet in .pdf, per vederla occorre collegarsi al sito del quotidiano, qui, scegliere poi la data del 2 luglio, quindi cliccare sul file dal titolo "pag06latina.pdf ")

Il libro di Adriana Pannitteri (giornalista del TG1) "Madri assassine", citato in questa intervista e che contiene la postfazione di Annelore Homberg, sarà presentato GIOVEDÌ 6 LUGLIO 2006 alle ore 18.30 presso la libreria Tempo ritrovato di Torino (via Po, 59/d) da Milena Boccadoro (TG3) e Marco Neirotti (La Stampa), giornalisti che hanno seguito e raccontato il caso del delitto di Cogne, e Antonino Calogero e Antonio Esti, psichiatri dell'ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere, saranno presenti l’autrice e l’editore Alberto Gaffi.

_______________________



Repubblica 3.7.06
Le parole più dette del mondo
di Alessandra Retico
qui
(una segnalazione di Noemi Ghetti)

Corriere della Sera 3.7.06
«Partito democratico, giusto essere prudenti»
Violante: il via la prossima primavera? Troppo presto. Ma anche Mussi sa che la Quercia non basta più
di Monica Guerzoni
qui


_______________________

LA PAGINA WEB DELLA "ASSOCIAZIONE ANTIGONE" (per adesso non molto aggiornata) È QUI