lunedì 2 febbraio 2015


"Quale crescita. La teoria economica alla prova della crisi"
 a cura di Anna Pettini e Andrea Ventura
L'Asino d'oro edizioni
è stato presentato nella sede della Regione Toscana
a Palazzo Panciatichi di Firenze il 9 gennaio 2014
La registrazione è disponibile qui di seguito:

si ringrazia Rossana Cecchi

Il 16 gennaio 2015, a Napoli,
Istituto italiano per gli studi filosofici, Palazzo Serra di Cassano,
si è tenuta la presentazione del libro "Interpretazione della schizofrenia” di Silvano Arieti
curato da Rossella Carnevali, Alice Masillo, Daniela Polese e Luca Giorgini
 L’Asino d’oro edizioni
Sono intervenuti Daniela Polese, Andrea de Bartolomeis, Luca Giorgini,

ha moderato Ilenia Picardi.
La registrazione dell’evento è disponibile su Mawivideo qui

dove è disponibile anche una intervista a De Bartolomeis
e sul sito dell’Editore qui

un set di immagini dell’evento è disponibile qui (Immagini di Alessandro Mazzetta)


Una recensione di “Gilgamesh, l’epopea del re di Uruk
è apparsa su Lecce Prima, disponibile qui

Davide Zaccagnini è stato ospite di Linea Notte giovedi 29 (qui),
venerdì 30 di "Ladies and Capital" su Radio Capital (qui e qui)
e sabato 31 gennaio a Radio Città Futura, di "Ora di punta". 
La registrazione della presentazione del libro di Davide Zaccagnini 
che si è tenuta il 23 gennaio alla libreria Assaggi di Roma,
è disponibile sia su Mawivideo, qui, che nel sito dell'Asino d'oro, qui
Si ringrazia William Santero
Pietro Greco è stato intervistato a Radio3 Mondo venerdì 30 gennaio (qui)
 

Giovanni Senatore, Ufficio Stampa L’Asino d’oro


PROSEGUE IL DIBATTITO DOPO "I QUADERNI NERI"
"GLI HEIDEGGERIANI GIÙ DI MORALE"
DI MARIANNE DAUTREY
UNA PAGINA DI "LE MONDE" DI IERI
SULL'INCONTRO DI PARIGI SU HEIDEGGER
VI HA PARTECIPATO - FRA GLI ALTRI - DONATELLA DI CESARE
E L'INTERVENTO DI EMMANUEL FAYE
AUTORE, PER L'ASINO D'ORO EDIZIONI, DI
HEIDEGGER, L'INTRODUZIONE DEL NAZISMO NELLA FILOSOFIA
CHE SI È RIFIUTATO DI PARTECIPARVI
LEGGI TUTTO QUI DI SEGUITO

Venerdi mattina a Pagina 3 su Rai Radio 3
Vittorio Giacopini ha segnalato l'uscita nelle edicole
del terzo numero di Left
leggendo brani dell'intervista di Paola Mentuccia
e citando anche l'articolo di Cecchino Antonini 
e l'intervista di Simona Maggiorelli 
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CITATI:













































GIANFRANCO DE SIMONE, SU LEFT  2.2015
Nell'immagine Achille e il Centauro, di Pompeo Girolamo de' Batoni Lucca 25.1.1708-Roma 4.2.1787

si ringrazia Gabriella Cetroni
 































L'articolo che segue cita Livia Profeti e il suo articolo sul Corriere
...e anche la pertinace heideggeriana Di Cesare
Corriere La Lettura 25.1.15
No, non sono la variante di Heidegger
Il dibattito intorno all’autore tedesco invita a riflettere sulle questioni fondamentali dell’Essere e della violenza
I «Quaderni neri» hanno svelato l’antisemitismo e riaperto un caso
Qui Severino replica alle tesi di Giacomo Marramao e Victor Farías
di Emanuele Severino

su spogli

cfr. anche su "Segnalazioni" nei giorni scorsi, e qui di seguito, i materiali di questo scontro che hanno preceduto questo intervento di Emanuele Severino

Corriere 28.12.14
Heidegger antisemita perché razzista
Il lavoro del filosofo Emmanuel Faye ha spostato il «caso Heidegger» dal piano della sua compromissione con il Terzo Reich a quello del suo stesso pensiero
di Livia Profeti
qui

Nall’articolo che segue, si può leggere:
"L’introduzione del nazismo nella filosofia si precisa: pur ostendando il suo ebraismo, Donatella Di Cesare afferma che il nazismo è proprio «una filosofia» [Heidegger e gli ebrei, p. 12] — appoggiandosi sul saggio di Levinas Filosofia dell’hitlerismo... Così, un’apologia discreta promuove a dignità accademica un’ideologia criminale di competenza del diritto penale, non della filosofia, e la eleva al rango di un pensiero «rivoluzionario»" (sic).

L’OBS Le Nouvel Observateur 17.1.15
Antisémitisme: l’heideggérisme après le naufrage
(Antisemitismo : l’heideggerianismo dopo il naufragio)
Pourquoi ses disciples cherchent-ils tant à dédouaner le Maître?
Par François Rastier, directeur de recherche au CNRS

qui


Tutta la parte finale dell’articolo segnalato qui sopra è stata tradotta in italiano, ed è disponibile qui

"Inoltre a seguito della pubblicazione dei Quaderni neri, Günter Figal si si è dimesso dalla carica di presidente della Martin Heidegger Gesellschaft che precedentemente ricopriva, per non voler più rappresentare il filosofo antisemita, Donatella Di Cesare, invece, la vice-presidente della medesima istituzione, non solo non si è dimessa affatto... ma anzi, ha insultato Figal accusandolo su Facebook di «mossa opportunistica, fatta da chi vuole evitare di parlare dell'antisemitismo e della Shoah»…"
Intervista a Figal Radio Dreyeckland
”So denkt man nicht, wenn man Philosophie treibt"
«Così non si pensa, se si fa filosofia»
Per le sue affermazioni antisemite venute alla luce con la pubblicazione dei cosiddetti Quaderni neri, il filosofo di Friburgo Martin Heidegger è di nuovo sotto accusa. Il professore di filosofia Günter Figals si è dimesso dalla carica di presidente della Martin Heidegger Gesellschaft, tra l’altro perché non vuole più rappresentare il filosofo (…) Però egli non vede l’opera intera, e nello specifico l’opera principale Essere e tempo, come dipendente dal rapporto di Heidegger con il nazionalsocialismo. Detto in breve, la questione è se sia ancora possibile leggere Essere e tempo come se non fosse esistito l’Heidegger che pochi anni dopo si mise a diffamare gli Ebrei e ad istigare contro il “giudaismo mondiale”.
Si ringrazia Livia Profeti

Donatella Di Cesare fa parte del comitato di redazione della rivista Internationales Jahrbuch für Hermeneutik, del Beirat dello Heidegger Forum; è membro del Comitato direttivo della rivista Philosophisches Jahrbuch e della serie Wittgenstein-Studien. Dal 2011 (e tuttora!!!) è vice-presidente della Martin Heidegger-Gesellschaft. È anche professore ordinario al Dipartimento di Filosofia della Sapienza di Roma, collabora con "Il Corriere della Sera" ed è membro del Comitato scientifico del Museo della Shoah.
Suo, fra altre opere, è il saggio Heidegger e gli ebrei. I "Quaderni neri", Bollati Boringhieri, Torino 2014.
L’intervista di Wlodek Gordon per l'Espresso a Donatella Di Cesare che riproponiamo di seguito, da noi già segnalata in data 20 dicembre 2014, su questa pagina,
si conclude così, l'intervistatore le chiede: «E allora cosa rimane? [di Heidegger] "Moltissimo", risponde Di Cesare. "Senza categorie heideggeriane (...) non è possibile alcun approccio ad Auschwitz. E non si può nemmeno capire il mondo"». Come si vede, dunque, in realtà, la "critica" della Di Cesare ad Heidegger, non esiste affatto! Per questo, coerentemente (!), la Di Cesare è rimasta nell'importante posizione che occupa nella
Martin Heidegger-Gesellschaft, cioè nella Società che ha per scopo fondativo lo studio e la diffusione del pensiero di Martin Heidegger!!!
l’Espresso 1.12.14

'Heidegger era antisemita'. La filosofa Di Cesare commenta i Quaderni Neri
L'antisemitismo del grande filosofo tedesco fu sostanziale
Ecco la tesi della studiosa che ha letto le note, ancora inedite in Italia, da lui scritte negli anni Trenta e Quaranta
«I nazisti non volevano solo governare il mondo ma rimodellarlo. Estirpando ciò che era incompatibile con il loro progetto»
di Wlodek Goldkorn
qui

In quegli stessi giorni Vattimo pubblicava il seguente articolo:
l’Espresso 5.12.14
Heidegger, antisemita indispensabile
Un grande filosofo e un pensiero sotto accusa
Vattimo risponde all’intervista sui “Quaderni neri” pubblicata nel numero scorso
di Gianni Vattimo
qui

si ringrazia Livia Profeti


Corriere 23.1.15
Crisi al vertice della «Società Heidegger»
di A. Car.

Giunge a una svolta il caso Heidegger, esploso dopo la pubblicazione della prima parte dei Quaderni neri, i taccuini filosofici del pensatore tedesco, rimasti a lungo inediti, dai quali emerge in modo evidente il suo antisemitismo. Il presidente della «Società Martin Heidegger» tedesca, Günter Figal, si è infatti dimesso dall’incarico, dicendo di non voler più in alcun modo rappresentare una figura capace di affermazioni che ritiene di natura patologica. Dissente però da Figal la vicepresidente della Società Heidegger, Donatella Di Cesare: «Il nostro compito è promuovere una discussione critica, come quella adesso in corso a Parigi nel convegno “Heidegger e gli ebrei”. Avevo chiesto di prendere iniziative simili in Germania, ma Figal è rimasto inerte. Mi pare incomprensibile che adesso si dimetta». Di Cesare e Figal sono invece d’accordo nel chiedere che gli eredi di Heidegger mettano tutte le carte del filosofo a disposizione degli studiosi.
Repubblica 26.1.15
Ma Atene è lontana per la nostra sinistra
di Stefano Folli
SVENTOLANO ad Atene le bandiere rosse, si levano i pugni chiusi, si cantano “Bella Ciao” e altri inni partigiani. C’è molta Italia a festeggiare Alexis Tsipras e del resto il leader oggi trionfante aveva attraversato l’Adriatico e offerto se stesso, in occasione del voto europeo, per fare opera di contaminazione.
POI tutto era stato ridimensionato dal 40,8 per cento di Renzi, con quella promessa di «cambiare verso all’Europa» che in quel momento aveva fatto del giovane premier in carica da tre mesi lo Tsipras italiano.
In realtà la nuova sinistra che guarda adesso alla Grecia come a un ricostituente, magari a un bagno di gioventù, è reduce da una lunga serie di insuccessi. Per cui non basterà gridare «facciamo come loro» per sentirsi pervasi da un benefico flusso di energia greca. Luciana Castellina ha detto con un filo di ironia che assistere agli straordinari eventi ateniesi equivale a «farsi una canna politica». Senza dubbio è così, ma quando si esaurisce l’effetto allucinogeno delle emozioni, resta un bilancio amaro. Se si vuole riavvolgere il nastro, si incontrano le varie tappe di una storia italiana che è ben diversa da quella greca. La non-vittoria di Bersani nelle elezioni del 2013, il progressivo appannamento della sinistra del Pd, il fallimento della lista Ingroia (Rivoluzione Civile), l’esclusione della sinistra radicale dal Parlamento nel 2008, quando l’alleanza Arcobaleno, mal pensata e mal costruita, rimase al di sotto della soglia.
Per trovare una storia di successo bisogna tornare a Bertinotti e agli anni d’oro di Rifondazione Comunista, in una cornice storica forse non ripetibile. Poi fu lo stesso Bertinotti a capire che quell’esperienza si era esaurita e che nel futuro occorreva un’intuizione, un colpo d’ala. Ma l’idea l’ha avuta Tsipras in Grecia — aiutato dalle circostanze — invece di uno dei tanti piccoli leader delle varie sinistre italiane.
Ieri Nichi Vendola, a lungo considerato un fantasioso costruttore di geometrie politiche, ha concluso i tre giorni di Human Factor, tentativo di fare del “surf” sull’onda greca e di accendere qualche entusiasmo anche qui da noi. Ma non sembra che l’operazione abbia dato i frutti sperati. Si è capito che la nascita di un nuovo raggruppamento alla sinistra del Pd, in grado di riunire tanti spezzoni incapaci di espandersi, non è per domani e nemmeno per dopodomani.
Gli stessi scissionisti del Pd sono entità misteriose, a cominciare da Civati che preferisce restare nel partito renziano alla pari di Bersani e di tanti altri. E poi nessuno è sicuro che l’ennesima scissione ovvero una nuova alleanza tra personaggi più o meno logorati sia la ricetta giusta. Probabilmente sarebbe solo un’altra edizione della Sinistra Arcobaleno già sconfitta nelle urne: magari stavolta sarebbe salvata dalla soglia del 3 per cento, ma c’è da credere che non è questo il sogno dei sostenitori nostrani di Tsipras.
La verità è che il leader greco ha completamente rovesciato il paradigma politico, non si è limitato a battere vecchie strade. Che mantenga o no le sue promesse, lo vedremo. Il fatto che il terzo partito ad Atene siano i neo-nazisti di Alba Dorata è inquietante per tutti e soprattutto per il vincitore. In ogni caso Syriza non è una riedizione di Rifondazione Comunista, come vorrebbero suggerire alcune bandiere esposte nella serata della vittoria. Syriza è un esperimento che ha puntato tutte le carte sulla lotta alla politica tedesca dell’austerità e del rigore economico. In Italia nessuno ha avuto il coraggio di imboccare lo stesso cammino con altrettanta determinazione. Del resto, al di là dei giochi di prestigio mediatici, la linea italiana non è e non può essere quella greca. Così come il renzismo è una prassi politica assai diversa da quella a cui pensa il vincitore di Atene. Semmai l’abilità di Renzi è di impedire che nasca qualcosa di rilevante alla sua sinistra, una Syriza italiana.

















Giovane e bella, un film di François Ozon, con Marine Vacth, Géraldine Pailhas, Frédéric Pierrot, Fantin Ravat, Johan Leysen, Charlotte Rampling, Nathalie Richard, titolo originale Jeune et jolie, Francia 2013
Il trailer ed una scheda del film è disponibile qui
si ringrazia Gabriella Milea





Left 3.2015 31.1.15
Filosofia
Per Severino tutto è relativo
è allievo di Einstein «quando dice che il tempo non esiste se non come quarta dimensione»
Marramao risponde all’autore di Intorno al senso del nulla
di Elisabetta Amalfitano

adesso nelle edicole

TUTTI I MATERIALI CITATI IN PRECEDENZA
SONO DISPONIBILI QUI, ALLA DATA DI VENERDI 23.1
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Nella trasmissione di Gazebo di domenica 25, è stata inquadrata la copertina di Left e le pagine interne con gli articoli su Tsipras.
un video  estratto dalla puntata dove è possibile vedere il settimanale dal minuto 00:27 al minuto 00:41, è disponibile qui
si ringraziano Miriam Scarciglia e Mattia Albanese






Wired.it 29.1.15
il fotone è allo stesso tempo onda a particella
Ecco come rallentare la luce
Un’équipe di scienziati scozzesi è riuscita a rallentare la luce, facendo viaggiare dei fotoni attraverso una maschera che ne cambia la “forma”
di Sandro Iannaccone

qui segnalazione di Francesco Maiorano


Le Monde 30.1.15
Les heideggériens broient du noir
Au centre du colloque «Heidegger et “les juifs”», qui s’est tenu à Paris du 22 au 25 janvier, les «Cahiersnoirs», publiés en Allemagne en 2014 et où le philosophe exprime sans détour son antisémitisme
par Marianne Dautrey
qui

Le Monde 30.1.15
L’extermination nazie n’est pas une philosophie
Emmanuel Faye n’a pas voulu participer au colloque Heidegger. Il explique pourquoi
par Emmanuel Faye
qui

Si tratta di una pagina di Le Monde sul convegno che si è svolto lo scorso fine settimana a Parigi su Heidegger (era presente fra gli altri anche Donatella Di Cesare), molto contestato per la presenza di "intellettuali" filo-negazionisti. Faye infatti (ma anche molti altri) ha declinato la partecipazione, e Le Monde ha pubblicato il suo intervento in cui spiega il perché.
Di seguito la traduzione di alcuni passaggi fra i più interessanti sia dall’articolo di Dautrey che dall’intervento di Faye:

da Gli heideggeriani giù di morale
di Marianne Dautrey: 
Trawny [il curatore dei Quaderni neri] ha denunciato un antisemitismo «ontostorico». Un «antisemitismo metafisico», ha rincarato Donatella Di Cesare, membro della Società Heidegger. Metafisica, ontostoria, poco importa in fondo. La posta in gioco è probabilmente qui un certo uso della lingua e del concetto, che produce effetti di lettura atti a staccare i termini dal loro rapporto alla storia-

da Lo sterminio nazista non è una filosofia
Emmanuel Faye non ha voluto partecipare al convegno Heidegger. Spiega il perché
:

Se Trawny ammette a buon diritto l'antisemitismo di Heidegger, nel secondo dei suoi saggi pubblicati nel 2014 lo limita arbitrariamente a «una decina di anni». In un recente convegno a New York  gli ho obiettato di passare sotto silenzio la dimensione sterminatrice dell'antisemitismo heideggeriano. Non una parola, nei suoi due saggi, sul corso dell'inverno 1933-34 in cui il rettore Heidegger ingiunge ai suoi studenti di darsi per scopo lo «sterminio totale» del nemico interno, cioè dell’ebreo assimilato, «incrostato nella più intima radice del popolo». Finalmente Trawny ha messo venerdì al centro del suo discorso questo testo capitale. Tuttavia si domandava se si trattasse di uno sterminio fisico o di un annichilimento spirituale, e concludeva che Heidegger avrebbe taciuto sul senso di questo sterminio. Eppure è chiaro che non lo fatto per niente : chiamare allo sterminio totale significa volerlo sia fisico che spirituale.
Si ringrazia Livia Profeti









il Venerdì di Repubblica 30.1.15
“Grazie a dio sono ateo”
Una frase di Buñuel che nessuno dice più

di Curzio Maltese
qui segnalazione di Mariantonietta Rufini e di Giampiero Minasi











Repubblica 1.2.15
L’epistolario
Papà, cambio studi firmato Karl Marx
di Guido Azzolini

Lettera al padre, di Karl Marx Mimesis, a cura di A. Delfino pagg. 64, euro 5,90
Diventerai un avvocato, come me. Così Heinrich convince il figlio a iscriversi a Giurisprudenza, nel 1835 a Bonn. Ma Karl non conosce misura: nel primo semestre si ammala per uno studio forsennato; nel secondo finisce in manette per «schiamazzi notturni ed ubriachezza». Heinrich non demorde e manda il giovane a Berlino, dove costui seguirà i corsi di Savigny e Gans, sì, ma non metterà la testa a posto.
Finché, la notte tra il 10 e l’11 novembre del ’37, scrive di getto la lettera, che – accompagnata da Mimesis ad altre, a lui destinate – si apre così: «Caro padre, vi sono momenti, nella vita, che, come segnali di confine, concludono un periodo ormai trascorso, ma al tempo stesso indicano con certezza una nuova direzione ». Karl ha deciso di abbandonare il destino cui era stato votato, ma quello che conta è la sua nuova, serena determinazione: vuole studiare, e studiare tutto. Per questo abbraccia la filosofia, e Heinrich, illuminista liberale com’è, fedele a Voltaire e Rousseau, non si oppone.
Quale altra scelta, del resto, avrebbe procurato maggior lustro alla famiglia Marx?

Si ringrazia Alberto Lattanzi




SULLA STAMPA DI OGGI:



























"Civiltà cattolica" è la rivista ufficiale dei Gesuiti, l'ordine di Bergoglio
Corriere 2.2.15
Il direttore di "Civiltà cattolica" Padre Antonio Spadaro: la visione sua e di Bergoglio sono consonanti
«Un presidente dalla fede non muscolare Per lui la politica deve essere costruzione»
su spogli
Repubblica 2.2.15
Scalfari: il nuovo presidente come il Papa, farà rispettare le regole
ROMA L’elezione di Sergio Mattarella è stata «un capolavoro dal punto di vista di Renzi, anzi di tutti». A dirlo è Eugenio Scalfari, fondatore di Repubblica, in un’intervista a In Mezz’ora , su Raitre.
Per Scalfari il nuovo capo dello Stato «farà le stesse cose che il Papa sta facendo nella Chiesa». Certo, ha osservato Scalfari - «è una frase impegnativa, anche paradossale, ma contiene una verità. Non butterà all’aria le regole, le farà rispettare».
E questo, secondo il fondatore di Repubblica, «non è banale, perché non tutti i presidenti della Repubblica sono riusciti a far rispettare le regole, qualche volta sono stati al servizio di chi governava».

Repubblica 2.2.15
Mattarella, il Quirinale e il mondo cattolico
di Agostino Giovagnoli
su spogli

La Stampa 2.2.15
Già al lavoro per il nuovo staff
In pole i fedelissimi della sinistra Dc
La nomina più importante sarà quella del segretario generale
di Antonella Rampino
qui

La Stampa 2.2.15
La rivincita degli allievi di Aldo Moro
di A. R.
su spogli

La Stampa 2.2.15
L’Italia irrompe all’Alfalfa
“Mattarella per gli Usa è un amico affidabile”
Nel più esclusivo club americano si parla del Belpaese “Un fronte sicuro contro la Russia e il terrorismo”
di Paolo Mastrolilli
su spogli

Il Sole 2.2.15
La bussola del Presidente:
«Chi vince le elezioni governa, ma la Costituzione è di tutti»
di Guido Gentili
su spogli











il Fatto 2.2.15
Ma una Panda non fa primavera
di Ferruccio Sansa
su spogli
il Fatto 2.2.15
Claudio Martelli
“Sergio non è un santo. Ombre su suo padre”
di Enrico Fierro
su spogli














La Stampa 2.2.15
A dispetto delle promesse del premier, tutti i voti si sono resi riconoscibili
su spogli
il Fatto 2.2.15
Le impronte sul Colle
Pasquino, politologo ed ex senatore dei Ds: “Sgradevole cifrare il proprio voto”
“Le schede segnate? Vanno vietate”
intervista di Gianluca Roselli
su spogli











La Stampa 2.2.15
Boschi: avanti col decreto fiscale, non è salva-Silvio ma per tutti
Il ministro annuncia che il tema verrà riproposto:
di Fabio Martini
qui
il Fatto 2.2.15
Regali in arrivo
Silviostaisereno: “Il 3% per tutti gli italiani”
Boschi consola B. “La Salva Silvio serve all’Italia”
Favori fiscali post-Quirinale: mentre Renzi prova a smentire il Patto del Nazareno, la sua ministra confessa
“Non si può fare o non fare una norma che riguarda tutti i cittadini perché riguarda anche B.”
di Wanda Marra
su spogli

Repubblica 2.2.15
Un premier liquido per tempi liquidi
di Ilvo Diamanti
su spogli








La Stampa 2.2.15
Geloni: “Grazie Renzi, è abile. Al limite moriremo popolari”
L’ex direttrice di YouDem “riabilita” il premier
intervista di Francesco Maesano
su spogli
La Stampa 2.2.15
Bersani in tv da Fazio
«Matteo ha tempo per migliorare»
«Renzi è spregiudicato o fuoriclasse? È molto agile, ha delle grandissime capacità e ha anche tempo per migliorare». Lo ha detto Pier Luigi Bersani a Che tempo che fa rispondendo a una domanda di Fazio sulle caratteristiche del premier. «Questi passaggi - ha poi aggiunto riferendosi all’elezione del capo dello Stato - lo aiuteranno a migliorare le sue capacità». Bersani ha anche spiegato che «bisogna avere le ambizioni proporzionate alle capacità e non sempre è così».

il Fatto 2.2.15
Pier Luigi Bersani
L’Italicum si può cambiare
Pier Luigi Bersani, ex segretario del Pd e a capo di una pattuglia parlamentare che non ha fatto scherzi a Renzi per l’elezione al Colle di Sergio Mattarella, ieri era ospite di Che tempo che fa e si è detto convinto di poter modificare la legge elettorale approvata al Senato con i voti di Fi e senza quelli di una parte del Pd. “Alla Camera già l’altra volta fu approvata ed il nostro capogruppo disse che noi chiedevamo che si riflettesse su due o tre questioni. La riflessione è stata tranne che sul tema base dei capilista bloccati: una cosa che per per molti di noi è ingiusta, e anche squilibrata. Sono fiducioso che si possa correggere".

Repubblica 2.2.15
Guglielmo Epifani
“Il premier cerchi l’unità sulla legge elettorale, la sinistra non trama con Fi”
intervista di Giovanna Casadio
su spogli

Corriere 2.2.15
Guerini: era il voto sul Colle, non il congresso pd
Nessuno avrà contropartite da incassare
intervista di Monica Guerzoni
su spogli
Corriere 2.2.15
La maggioranza degli italiani resta scettica sulle chance di uno Tsipras in casa nostra
di Nando Pagnoncelli
su spogli
si ringrazia Luca 


 















La Stampa 2.2.15
L’ira di Nunzia De Girolamo: “Noi maggiordomi di Renzi”
“Dovremmo fare come la Lega con Berlusconi”
di Francesca Schianchi
su spogli
La Stampa 2.2.15
Nel centrodestra tutti in fila verso la Lega
Calderoli: “C’è la coda per entrare ”. Smottamenti nel Ncd, ma anche in Forza Italia. Salvini avvisa: no ai riciclati
di Amedeo La Mattina
su spogli

Corriere 2.2.15
Un tramonto doloroso
La dissoluzione del centrodestra
Lo spettacolo umiliante di questi giorni ne rivela l’insipienza tattica e la confusione. L’unico in partita è Salvini, ma è l’opposto di una cultura di governo
di Pierluigi Battista
qui

Corriere 2.2.15
Centrodestra al bivio
Mattarella, lo sgarbo e il futuro del patto del Nazareno
di Angelo Panebianco
qui

Repubblica 2.2.15
L’andirivieni tra Matteo e Silvio che porta Alfano in un vicolo cieco
Con la marcia indietro sul Quirinale si salvano i posti nel governo, ma svanisce il quid politico
L’idea di riunire i moderati extra-Berlusconi si coltiva fuori dalle astuzie
Occorre slancio sui temi liberali. L’alternativa è una nicchia del 3 per cento
di Stefano Folli
su spogli

Il Sole 2.2.15
Il dilemma di Alfano e i numeri del governo che ballano al Senato
di Lina Palmerini
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Il Sole 2.2.15
Dopo il Colle
Adesso Renzi si gioca tutto sull’economia, no retromarce
di Fabrizio Forquet
su spogli
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Corriere 2.2.15
Roma. Il buco nero dei servizi pubblici
In rosso anche le farmacie. Atac, gli autisti guidano la metà che a Milano
Quasi 200 milioni spesi in attività finanziarie. E Roma è l’unico Comune ad avere una compagnia assicurativa «in casa»
di Sergio Rizzo
qui
Corriere 2.2.15
Campidoglio, gli 11 «irriducibili» dei rimborsi “d’oro”
Il Comune continua a pagare i consiglieri per il lavoro privato. Il capogruppo Panecaldo «È ora di finirla»
Da Valentina Grippo (Pd) a Imma Battaglia (Sel), fino a Roberto Cantiani (Ncd) assunto nel bar di famiglia
di Alessandro Capponi
qui






Il Sole 2.2.15
Obama si schiera con Tsipras:
«Non si può continuare a spremere Paesi in profonda depressione»
qui
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il Fatto 2.2.15
Israele, dipinti e parole sulla nuova barriera
Contro il muro con i colori della pace
Un nuovo muro di settecento chilometri divide israeliani e palestinesi
Ma contro la barriera di cemento alta dieci metri si sfogano i colori della pace e della speranza di giovani e artisti arrivati da tutto il mondo
di Serena Fiorletta
su spogli
il Fatto 2.2.15
“Due popoli richiedono due stati”
di Barack Obama
su spogli









Corriere 2.2.14
Gli ombrelli di Occupy si riaprono a Hong Kong
La Cina non può spegnere un movimento rinato
di Guido Santevecchi
su spogli
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Il Sole 2.2.15
Valute globali. In aumento i centri di compensazione offshore
Il renminbi espande il raggio d’azione dal Qatar al Canada
di Rita Fatiguso
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La Stampa 2.2.15
Da Platone a Mendeleev: la chimica è filosofia
di Piero Bianucci
su spogli
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Repubblica 2.2.15
Missione atomica, così la spia Philby fece scappare Pontecorvo in Urss
Lo scienziato e l’agente: un libro rivela i rapporti tra i due all’ombra dei sovietici
di Enrico Franceschini
su spogli
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Repubblica 2.2.15
Miei cari giovani americani ecco perché l’odio non serve più
“Un evento nella vita dei maschi ritenuto un rito di passaggio è la guerra. Se un maschio torna a casa dalla guerra, specie se ha riportato ferite, quello è un uomo“
di Kurt Vonnegut
su spogli
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il Fatto 2.2.15
Nonno Facebook
Questo non un social per giovani
Identità Il bisogno di esprimere se stessi
di Paola Porciello
su spogli
il Fatto 2.2.15
Mark tocca 1,5 miliardi di utenti
su spogli

il Fatto 2.2.15
L’amore senza Facebook
Spegni il computer la verità è nel buio
di Thomas Beller
su spogli