lunedì 18 settembre 2006

SU MICROMEGA 7/06, pagg 34-39
nelle librerie e nelle principali edicole
un testo di Marco Bellocchio:
«IN ITALIA COMANDANO I MORTI
La cultura di sinistra si illude di poter risolvere tutto con la sola arma della ragione, ma se continuiamo a limitarci alla sola ragione - e alla morale - i morti in Italia continueranno indisturbati a comandare.
Tra impegno politico e introspezione psicologica, il percorso umano, prima ancora che artistico, di un protagonista del cinema (e della cultura di sinistra)». Uno stralcio:
«(...) Ma nel ‘77, coscientemente per una curiosità intellettuale, varcai il portone di Villa Massimo dove il dottor Fagioli in assemblee di massa interpretava i sogni: l’analisi collettiva. Capii subito che quella idea di cura, perché la gente andava lì per curarsi, riconoscendo perciò di star male, mi interessava molto ...
(...) Oggi dopo tanti anni, quasi trent’anni della mia vita, mi posso riconoscere un’identità umana ritrovata, una «rinascita» (o una «nascita» del tutto nuova?). Capisco che parlare di rinascita possa oggi far inorridire (...) perché molti, pur definendosi di sinistra, non credono a nessuna possibilità di trasformazione umana se non attraverso la ragione (...)
Traditi dal comunismo, che fu un credo assolutamente razionale, credono oggi, decrepiti illuministi, che sempre e solo la ragione possa salvarci dagli istinti belluini di sopraffazione che sono la vera natura umana.
Forse sarebbe ora che la sinistra o più precisamente i rappresentanti della cultura della sinistra (...) avessero la «sensibilità intelligente» di incominciare a studiarla, la ricerca e la teorizzazione fagioliana, di non liquidarla senza nemmeno conoscerla, o di far finta che neppure esista.
Perché la sinistra per esistere, per essere, si deve occupare di realtà umana interna all’uomo (...)»
(una segnalazione di Francesca Caddeo)



La Stampa 18.9.06

Il Festival di Filosofia di Modena ha acceso i riflettori sul confine sempre più fragile e problematico tra uomo e animale, tra naturale e artificiale
La carica dei disUmanisti
di Antonio Scurati
qui