LA LOCANDINA DEL "VERNACOLIERE" DI QUESTA SETTIMANA:
Il palazzo di primavera. Arte ed eros in Cina
Esce per l’Asino d’oro venerdì 6 novembre: la prefazione è di Federico Masini
Corriere La Lettura 1.11.15
Piedi piccoli, l’arte del sesso
Esce in Italia un volume di illustrazioni erotiche inedite
“La Lettura” ha chisto a una scrittrice cinese di trarnw ispirazione
di Hong Ying
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Il libro esce per L’Asino d’oro edizioni
China Files 4.11.15
Chungong hua. Le stampe erotiche della Cina che fu
di Federico Masini
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Agi China 4.11.15
L’Asino d’oro
Il Palazzo di Primavera
Arte ed Eros in Cina
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Giovanni Senatore, Ufficio Stampa L’Asino d’oro
il manifesto 1.11.15
Gramsci vittima della sua strategia
Giorgio Fabre, «Lo scambio. Come Gramsci non fu liberato», da Sellerio. Gramsci vittima della sua strategia
di Gianpasquale Santomassimo
il testo nella miscellanea disponibile qui
SULLA STAMPA DI OGGI:
Repubblica 5.11.15
Perché ha ancora senso parlare di destra e sinistra
Rinunciare a queste due categorie politiche è indice di strategica ambiguità
di Nadia Urbinati
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La Stampa 5.11.15
E i renziani adesso temono la rivolta dei governatori nel Pd
Chiamparino, Emiliano e Rossi possibili candidati alla segreteria Il premier: nessuno usi i malati per fare campagna elettorale
di Carlo Bertini
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La Stampa 5.11.15
La spesa per la salute è sotto controllo ma gli sprechi negli uffici salgono del 40%
In Molise, Calabria, Campania e Laziogli esborsi per beni e servizi in rialzo dal 200 al 340% Consulenze, convegni e immobili, i costi più alti.Il governo chiederà di tagliarli del 5%
di Alessandro Barbera
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NEL DOCUMENTO POLITICO PRESENTATO DAI TRE FUORUSCITI, FIRMATO CON FASSINA E MINEO SI LEGGE: «Una forza che recuperi una radice ulivista, nel senso della pluralità delle culture politiche che devono alimentarla, a partire da quella del cattolicesimo democratico e sociale, e della determinazione a misurarsi con la sfida del governo» (SIC!)
La Stampa 5.11.15
È iniziata la scissione dal Pd
Renzi: fuori non avete spazio
Il premier a Vespa: grande margine per la sinistra, ma solo dentro
D’Attorre però apre l’uscita dei bersaniani: partito ormai appendice del leader
di Ilario Lombardo
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La Stampa 5.11.15
Carlo Galli
«Un elettorato esiste il premier si contraddice»
intervista di I. Lomb.
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Repubblica 5.11.15
Ex Pd e Sel lanciano “Sinistra Italiana”
La Cosa rossa sarà battezzata sabato
Renzi: “Non vedo spazi fuori dal partito”, ma apre a modifiche dell’Italicum
L’addio di D’Attorre, Galli e Folino agita la minoranza
Bersani: “Lavoro perché i dem restino di centrosinistra”
di Giovanna Casadio
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il manifesto 5.11.15
«Una nuova sinistra, non una cosa rossa»
Ufficializzato l'addio di D’Attorre, Galli, Folino: «Pd di centro, da dentro non si incide più. La minoranza dem è d’accordo anche sui tagli alla sanità. Gruppi alla camera e al senato, è una ripartenza»
di Daniela Preziosi
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Il Fatto 5.11.15
Cosa rossa
Altri tre via dal Pd Oggi la Carta di intenti della sinistra
Loro dicono “non chiamatela cosa rossa”. Per il nome bisognerà aspettare sabato quando, al Teatro Quirino di Roma, ci sarà l’avvio ufficiale del nuovo soggetto politico che vedrà uniti Sel e i fuoriusciti dal Pd: “La sinistra che cambia”. Il primo passo sarà la formazione di un unico gruppo parlamentare alla Camera. Con i deputati di Sel che si uniranno agli ex Pd: Stefano Fassina, Monica Gregori, Alfredo D’Attorre, Carlo Galli e Vincenzo Folino. Questi ultimi tre ieri, in una conferenza stampa, hanno dato l’addio ufficiale al Pd. In Senato, invece, ci sarà Corradino Mineo, che si aggiungerà alla componente di Sel nel gruppo misto. Ma forse altri arriveranno (Ignazio Marino?). “Ora chi non vuole stare sotto lo stesso tetto con Renzi avrà una casa dove andare”, osserva D’Attorre. All’incontro c’è anche l’ex no global, Luca Casarini, oggi in Sel. Mentre grande assente è Pippo Civati. “Per ora ha deciso di tenere separata la sua strada, ma sono certo che più avanti i nostri percorsi si incroceranno”, continua D’Attorre. La nascita del nuovo partito è prevista a gennaio. Oggi a Roma la firma della carta d’intenti. Obiettivo, le amministrative di primavera.
molto elegante...
Il Fatto 5.11.15
Corradino Mineo
Il senatore ex-Dem contro il premier: “Io so, per presa visione. Lui infanga per paura di essere infangato”
“Renzi subalterno a una donna. Può costargli la carriera...”
intervista di Luca de Carolis
qui
Il Fatto 5.11.15
La biografia
Vita, opere e miracoli della Boschi, la ministra che non si spettina mai
La “Mari”, tacco 12 e “capelli scolpiti”
di Daniela Ranieri
qui
La Stampa 5.11.15
L’avvertimento di Mineo a Matteo: sei senza scrupoli, ma sai che io so
“Premier subalterno a una donna bella e decisa...”
di Mattia Feltri
qui
Corriere 5.11.15
Contrattacco
Mineo attacca Renzi: «So quanto è subalterno a donna bella e decisa»
Il senatore ex Pd risponde al premier che lo aveva accusato di lasciare il partito ma non la poltrona
qui
Repubblica 5.11.15
Veleni di Mineo contro Renzi: "Subalterno a una donna. E lui sa che io so"
Il senatore fuoriuscito dal gruppo dem a Palazzo Madama. "Renzi non ha stile, infanga per non essere infangato". E fa allusioni
Minoranza Pd: "Meschinità". Giachetti: "Più che Cosa Rossa, necessaria la Croce Rossa"
qui
Corriere 5.11.15
Le frasi sessiste di Mineo diventano un caso
E anche la sinistra pd chiede: «Ora le scuse»
di M. Gu.
qui
Il Sole 5.11.15
Il senatore che ha lasciato il Pd
Veleni di Mineo sul premier: succube di donna bella e decisa
qui
Repubblica 5.11.15
L’amaca
di Michele Serra
Brutto, davvero brutto quel “lui sa che io so” con il quale Corradino Mineo allunga oltre la misura del lecito la sua lite con Renzi, alludendo alla “subalternità” del premier a una “donna bella”(una signora alla quale l’aspetto fisico viene rimproverato, in altri modi, tanto quanto a Rosy Bindi). Mineo non fa il nome, perché chi allude sceglie di muoversi nell’ombra e non in piena luce. Il problema (per Mineo) è che anche la migliore causa, anche la più lampante ragione, non reggono il disdoro dell’allusione sessuale, che ricade, sempre e comunque, sull’alludente. Nella fattispecie le tante buone ragioni di Mineo (per esempio che Renzi sia egoriferito fino a essere sospettabile di dispotismo) diventano poca cosa di fronte al clamore sollevato dal pettegolezzo. Demerito massimo del pettegolo è proprio questo errore di inquadratura, con il dettaglio che abusa di ogni altra immagine e si divora la scena tutta intera. E un’altra cosa, va detta. Quanto è maschile, questa chiacchiera mezzo livorosa mezzo ammiccante. Non ho memoria di donne che, in politica, l’abbiano buttata così in vacca; mi viene in mente solo una lite a pesci in faccia tra la Mussolini e la Carfagna, però pittoresca, più Spaccanapoli che altro, cose che si dicono tra i panni stesi, da una finestra all’altra. Ma qui: come può una persona intelligente come Mineo lasciarsi uscire di bocca una cosaccia del genere, se non perché tra maschi siamo sempre sospettabili di avere una mentalità da caserma?
Corriere 5.11.15
Il commento
Ma dov’è finito il progressista delle battaglie civili?
di Antonella Baccaro
A un esperto di comunicazione, come Corradino Mineo, che da una vita fa un uso professionale delle parole, non si può concedere nemmeno il beneficio del dubbio. Quando lui dice, come ha fatto ieri rivolgendosi a Matteo Renzi, «lui sa che io so», dobbiamo credere che voleva esprimersi proprio così. Cioè con un’espressione tipica di ambienti in cui l’allusione è usata come strumento di minaccia. E il pettegolezzo, come arma dialettica. Non propriamente un agone politico di primo piano, dove invece correttezza vuole che ci si esprima con chiarezza su temi di interesse generale.
A un uomo di sinistra, come Corradino Mineo, che da una vita è schierato in prima linea in tutte le battaglie civili, tra cui quelle sulla parità tra i sessi, non si può consentire nemmeno l’attenuante (per così dire) di essere portatore di un pensiero retrogrado. Quando lui parla, come ha fatto ieri di subalternità alle donne come se questo fosse un insulto, una diminutio , qualcosa che degrada l’uomo e debilita in particolare quello che governa, rilancia un modo di pensare oscurantista e sessista che vorremmo venisse considerato per quello che è: un’aberrazione.
Si può anche essere molto arrabbiati, si può credere di avere subito molte ingiustizie ma il modo di rivendicare la propria ragione è sostanza e dice molto della persona che così si difende. In questo caso vogliamo pensare che il giornalista e il politico si siano spinti un po’ oltre. E che delle scuse gioverebbero anche alla causa, quale che sia, che in futuro vorrà pubblicamente sostenere.
Corriere 5.11.15
«Non è un totem». Renzi apre sull’Italicum
Il premier non esclude una modifica per attribuire il premio alla coalizione anziché alla lista Ncd applaude
I Cinque Stelle: si regola sui sondaggi, interverrà solo se è utile per fermarci
di Marco Galluzzo
qui
Corriere 5.11.15Corriere 5.11.16
Se torna il trasformismo, antica piaga della storia italiana Il ponte
Saltano fuori progetti che si speravano sepolti come il Ponte sullo Stretto
di Corrado Stajano
qui
Assolto Mannino la trattativa diventa un mosaico illeggibile
Stato e mafia
Ha vinto la linea difensiva che non ha messo in discussione l’esistenza dei contatti tra politici e boss ma ha puntato a smontare la tesi delle responsabilità dell’ex ministro
di Giovanni Bianconi
qui
Repubblica 5.11.15
Colpo alle tesi dei pm, così crolla il pilastro del processo sul patto
Il rischio che il cratere di Capaci sia troppo grande per entrare in una piccola aula di giustizia
di Attilio Bolzoni
qui
Repubblica 5.11.15
“Una sentenza annunciata ma il reato c’è ora i colpevoli”
Ingroia punta il dito contro le resistenze al processo: “Nessuno voleva, pesavano i conflitti con il Quirinale”
di Francesco Viviano
qui
Il Sole 5.11.15
Le ragioni del diritto e la sentenza di Palermo
di Paolo Pombeni
qui
Repubblica 5.11.15
Dove va l’8 per mille
Corrado Augias risponde a Paolo Izzo
qui
Corriere 5.11.15
Quell’idea sui migranti così apprezzata negli Usa
di Beppe Severgnini
qui
Repubblica 5.11.15
Milano, la tratta delle schiave dalla Nigeria sui barconi fino a Lampedusa: arresti
Soggiogate dal voodoo e costrette alla prostituzione sulle strade della provincia da una organizzazione che faceva entrare le donne in Italia attraverso la rotta dei profughi dalla Libia
qui
il manifesto 5.11.15
Gerusalemme e Hebron nel mirino
Intifada. Nelle due città si concentrano la nuova Intifada e la repressione israeliana. Ieri ucciso un palestinese che avrebbe investito intenzionalmente un poliziotto
di Michele Giorgio
qui
La Stampa 5.11.15
Primo incontro fra Presidenti
Cina e Taiwan si avvicinano
Storico vertice fra Xi e Ma nel “capo neutro” di Singapore L’isola anti-maoista si è staccata nel 1949. Proteste dell’opposizione
di Ilaria Maria Sala
qui
Corriere 5.11.15
A Singapore
Cina-Taiwan: sabato storico incontro tra presidenti dopo 66 anni
Tra Xi Jinping e la controparte taiwanese Ma Ying-jeou primo colloquio dopo la divisione avvenuta nel 1949: si chiameranno «signori». Protesta l’opposizione a Taiwan
di Guido Santevecchi
qui
Repubblica 5.11.15
Cina-Taiwan, si incrina il muro. Ecco il primo storico incontro
I presidenti si vedono sabato a Singapore. Non era mai successo da quando l’isola dichiarò l’indipendenza nel ‘49
Ora crisi economica ed elezioni avvicinano il disgelo
di Giampaolo Visetti
qui
Repubblica 5.11.15
Adam Segal
“Una svolta coraggiosa da parte di Xi Jinping Per ora senza vantaggi”
Sarebbe uno sbaglio per Pechino pensare di influire sugli equilibri politici di Taiwan C’è un riavvicinamento, ma senza gli effetti economici sperati
intervista di Arturo Zampaglione
qui
Corriere 5.11.15
MilleunaCina a Napoli: il caleidoscopio di una nazione
qui
Corriere 5.11.15
L’Urss dopo Krusciov. La grigia era di Breznev
risponde Sergio Romano
qui
La Stampa 5.11.15
Herr Pirandello tradito dalla sua Germania
Dall’innamoramento alla delusione: il rapporto complesso dello scrittore con il Paese dove si laureò
di Luigi La Spina
qui
La Stampa 5.11.15Corriere 5.11.15
“Tra assolutismo papale e luterano vincerà la Dea Ragione
di Luigi Pirandello
qui
L’illusione dell’amore chimico
Droghe
ln Gran Bretagna sta diventando un problema come l’uso di eroina e cocaina 2,1 Milioni I consumatori di ecstasy in Europa 4,8 Milioni Le pasticche di ecstasy se-questrate in Ue 1,36 Per cento I ragazzi italiani che usano anfetamine o ecstasy
Psicofarmaci, stimolanti e droghe per eliminare i freni inibitori, non stancarsi e aumentare il desiderio L’allarme dei medici: più infezioni, gravidanze indesiderate e dipendenze
di Adriana Buzzi
qui
Corriere 5.11.15
Quella ricerca compulsiva del piacere (che lo annienta)
di Paolo Di Stefano
qui
Il Sole 5.11.15
USA
Droga e farmaci: il cocktail che uccide gli americani bianchi di mezza età
di Sam Fleming e Demetri Sevastopulo
qui
Corriere 5.11.15
Statisti, industriali, aristocratici. Ostaggi di lusso nelle mani di Hitler
di Aldo Cazzullo
qui
Repubblica 5.11.15
Suscita polemiche in Francia il film “Il figlio di Saul” dell’ungherese László Nemes. Lanzmann lo difende
Ma si può ridurre Auschwitz a una fiction?
di Bernardo Valli
qui
Repubblica 5.11.15
Quanto realismo magico nelle parole dei bambini
Il mistero del linguaggio infantile ci interroga da sempre. Perché per i più piccoli parlare non è uno strumento ma un incontro che “crea” il mondo e apre all’Altro
di Massimo Recalcati
qui