Caserta.24 ore
Telese Terme (Bn): Convegno di psichiatria
Dipartimento di Salute Mentale U.O.S.M. di Puglianello ASL Benevento 1
Comunicato Stampa
Puglianello, 20 settembre 2004 VENERDI' PROSSIMO, 24 SETTEMBRE, AL GRAND HOTEL DI TELESE TERME, IL CONVEGNO MEDICO SCIENTIFICO DAL TEMA "LO SPECCHIO INCRINATO: GLI ESORDI PSICOTICI". INTRODUCE MARIO MAJ, PRESIDENTE DELLA SOCIETA EUROPEA DI PSICHIATRIA, TRA I RELATORI EUGENIO BORGNA E BRUNO CALLIERI
"Lo specchio incrinato: gli esordi psicotici" è il tema di un convegno medico scientifico promosso dall'Unità Operativa di Salute Mentale di Puglianello (Benevento). L'iniziativa, in programma dalle ore 8,45 al Grand Hotel di Telese Terme (Benevento), è rivolta a psichiatri e psicologi. Il discorso si svilupperà prendendo le mosse da un approccio fenomenologico alla psicopatologia ed attraverso una delicata e complessa definizione della diagnostica differenziale, si concluderà con una discussione sull'integrazione tra i diversi e possibili approcci terapeutici. "L'organizzazione di un incontro su un argomento complesso quale gli esordi psicotici - ha spiegato Maurizio Luigi Volpe, responsabile U.O.S.M. di Puglianello - risponde ad un'esigenza molto avvertita dal nostro gruppo di lavoro. Pertanto abbiamo ritenuto utile e stimolante promuovere una riflessione su una tematica da anni poco presente nel dibattito psichiatrico ed invece emergente nell'esperienza clinica degli psichiatri, dei medici di medicina generale e degli psicologi, con conseguente coinvolgimento delle famiglie, delle istituzioni scolastiche e degli operatori sociali. Siamo certi, inoltre, di aver organizzato un evento di notevole qualità culturale, soprattutto in considerazione dell'altissimo profilo scientifico dei relatori che hanno aderito alla nostra iniziativa cui va la nostra sincera gratitudine". Questo il programma. Dopo la presentazione del convegno da parte di Maurizio Luigi Volpe e di Lucio Luciano (direttore D.S.M. ASL BN1) ed i saluti di Mario Scarinzi (direttore generale ASL BN1), Tommaso Zerella (direttore sanitario ASL BN1) e Ruggiero Cataldi (direttore amministrativo ASL BN1), la prima sessione riguarda "L'immagine riflessa: il mutamento pauroso" con introduzione del prof. Mario May e la lettura magistrale del prof. Bruno Callieri (L'inizio del percorso psicotico: lo stato d'animo predelirante) e del prof. Eugenio Borgna (Le fondazioni fenomenologiche delle schizofrenie iniziali). La seconda sessione, invece, concerne "Il riconoscimento difficile: la diagnosi differenziale", con introduzione del prof. Francesco Catapano ed interventi del prof. Giampaolo Di Piazza (Dis-socialità e idionomia schizofrenica) e del prof. Gilberto Di Petta (Esperienza tossicomane e "status nascendi" psicotico); mentre, la terza sessione si riferisce a "Le terapie possibili: dal conflitto all'integrazione", con introduzione della prof.ssa Silvana Galderisi e le relazioni di Michele Procacci (L'approccio cognitivista all'esordio psicotico) e Andrea Ballerini (Il problema della scelta terapeutica nelle psicosi acute). Chiudono il convegno un dibattito e i lavori di gruppo con i tutors: Egidio Filippelli, Giovanni Leonetti, Pasquale Mastantuono, Roberto Pernotti, Giuseppina Pilla, Lorenzo Piombo, Antonietta Rapuano.
ufficio stampa: Unità Operativa di Salute Mentale - Puglianello segreteria organizzativa: "La fabbrica dei sogni" tel. 0824 975882 - fax 0824 975005 - e-mail: sognisociali@virgilio.it
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»
L'ASSOCIAZIONE CULTURALE
lunedì 20 settembre 2004
Cina
Repubblica 20.9.04
IL PLENUM
Jiang Zemin lascia tutto il potere in mano a Hu Jintao
PECHINO - L´ex-presidente cinese Jiang Zemin ha lasciato ieri al suo successore Hu Jintao anche la carica di capo delle forze armate, completando il primo processo di trapasso pacifico dei poteri nella storia della Cina comunista.
La notizia è stata diffusa dall´agenzia di Stato Nuova Cina, che ha in questo modo confermato le anticipazioni filtrate negli ultimi giorni dal muro di segretezza che ha circondato i lavori del comitato centrale comunista, riunito da giovedì scorso nella capitale.
Sostituendo Jiang come capo della Commissione Militare Centrale (Cmc), che garantisce il controllo dell´esercito, il sessantunenne Hu Jintao diventa il leader incontrastato della Cina. Hu aveva sostituito Jiang alla testa del Partito nel novembre del 2002, e nella primavera del 2003 aveva assunto anche la carica di presidente della Repubblica Popolare. Il fatto che Jiang Zemin avesse conservato il controllo dell´esercito aveva dato il via ad un pericoloso dualismo e ad una sotterranea lotta di potere, che ora si è risolta a favore di Hu.
Repubblica 20.9.04
I reporter d´assalto di "Focus" affrontano la corruzione dilagante. Ma c´è chi si chiede se le inchieste non siano "pilotate"
La Tangentopoli cinese va in onda in prima serata
Le famiglie costrette a pagare per l´ingresso all´università
Grazie alla forte audience lo show è rispettato anche dai politici
In trasmissione la telefonata del funzionario che chiedeva la mazzetta
FEDERICO RAMPINI
PECHINO - Nella registrazione della telefonata la voce del padre è trepidante di emozione: «Ho saputo che mio figlio è riuscito a passare i test per essere ammesso all´università, quando possiamo avere la lettera ufficiale per l´iscrizione?» Dall´altra parte del filo risponde un funzionario della facoltà: «Non è così semplice. Vi abbiamo fatto un grosso favore. Ci aspettiamo gratitudine. Niente pagamenti individuali, le darò il nome di una società e di un conto in banca». E´ una conversazione vera, come ne accadono nelle migliori università cinesi. La qualità degli studi negli istituti di élite è ottima e apre la strada alle professioni più pagate. La selezione all´ingresso è severa. La corruzione per entrare dilaga e anche chi ha passato per merito tutti gli esami d´accesso può essere escluso arbitrariamente se non paga la tangente.
Ma è speciale il caso di questo papà di Nanning, nella provincia dello Guangxi, che ha dovuto pagare 10.000 yuan (mille euro) perché il figlio entrasse alla prestigiosa Università Aeronautica di Pechino. E´ un caso speciale perché la registrazione della sua telefonata con i funzionari corrotti è andata in onda in tutto il paese il 13 agosto alle 19.38 nel più popolare magazine televisivo della Cina, "Focus", sulla tv di Stato Cctv. Una trasmissione sensazionale che ha creato un fenomeno di società, «la febbre di Focus», perché prende le difese dei cittadini contro i soprusi di regime secondo le migliori tradizioni del giornalismo d´inchiesta occidentale.
Ieri a Pechino si è chiuso il vertice annuale dei leader del partito comunista - il Plenum del Comitato centrale - e in cima all´agenda dei lavori c´era proprio la lotta alla corruzione. Con il boom economico che ha portato il Pil della Cina a sorpassare paesi a più antica industrializzazione come Francia, Italia e Inghilterra, il benessere e le occasioni per arricchirsi sono aumentate. Ma nonostante le riforme di mercato molte leve decisionali restano in mano al partito unico, e la nomenklatura di Stato ne approfitta. La diffusione delle tangenti è così grave che di recente la Procura generale del Comune di Pechino ha offerto una taglia di 100.000 yuan (diecimila euro) ad ogni residente che denunci burocrati disonesti. Tuttavia i risultati delle campagne ufficiali per sradicare la corruzione sono modesti. Salvo rare eccezioni, nella rete finiscono i pesci piccoli. Omertà e collusioni proteggono i più altolocati. I leader nazionali non brillano per il buon esempio: nella famiglia di Deng Xiaoping come in quella di Jiang Zemin ci sono figli e nipoti che hanno accumulato fortune considerevoli come uomini d´affari. Nel neocapitalismo cinese è stata coniata l´espressione di «principi ereditari» per designare questo pezzo di establishment industriale e finanziario che deve tutto ai padri dirigenti di partito.
In prima linea nel combattere la corruzione c´è adesso un protagonista nuovo: il giornalismo d´inchiesta made in China. Figlia di una graduale liberalizzazione del mercato dei media (dove proliferano nuove testate private) e di un parziale allentamento della censura, una nuova generazione di reporter d´assalto sta cominciando a esporre i corrotti alla gogna, a fare luce laddove polizia, giudici e politici non sanno o non vogliono arrivare. Il caso-Focus è diventato un fenomeno di società. Ogni sera dalle sette e mezza alle otto meno un quarto, nella fascia oraria del magazine, i telespettatori cinesi sono inchiodati davanti agli schermi e gli indici di audience salgono. Anche i dirigenti pubblici - per altri motivi - non si perdono una puntata.
I reporter-Robin Hood di Focus Interview padroneggiano le tecniche moderne del migliore giornalismo televisivo: l´anchorman occupa lo schermo solo due minuti per "lanciare" il tema dell´inchiesta, gli altri tredici minuti sono veloci e spettacolari montaggi di immagini, interviste e scoop ripresi dal vivo. Le squadre degli inviati girano per la Cina in incognito, studiano per mesi i loro bersagli, si presentano alle interviste come semplici cittadini nascondendo microfoni e telecamere. Nel corso delle puntate si sono travestiti di volta in volta da consumatori o imprenditori, pazienti d´ospedale o studenti, contadini o inquilini di case popolari. Hanno denunciato tangenti pagate per offrire impunità alle imprese che inquinano; espropriazioni illegali di terre; contraffazione di prodotti nocivi per la salute; abusi degli ispettori fiscali; uomini di governo che hanno speso al tavolo da gioco i fondi dell´amministrazione. Raccolgono indizi con la cura di inquirenti professionali.
Quando la redazione fu contattata dal padre di Nanning, vittima dell´estorsione dall´Università Aeronautica di Pechino, Focus mandò un team di reporter nel Guangxi per assistere i genitori e lo studente, e consigliarli su come incastrare i ricattatori con prove incontestabili. I giornalisti ebbero cura di registrare le telefonate, e attirarono i funzionari dell´università in trappola quando il padre riuscì a farsi mandare dei messaggi sms dai loro cellulari personali. Come spesso accade per gli scoop di Focus, anche nel caso dell´Università Aeronautica la potenza della tv ha costretto le autorità a muoversi. La polizia ha aperto un´inchiesta su tre corrotti, ha congelato i loro conti bancari, ha scoperto che con lo stesso metodo avevano già estorto 600.000 yuan a otto famiglie di studenti. Focus ha intervistato altri genitori, troppo poveri per pagare le bustarelle, i cui figli hanno passato gli esami di ammissione ma sono rimasti esclusi dall´università. «E´ stata una grossa perdita per noi - ha detto una mamma - ma quei soldi non li avevamo proprio. Nostro figlio si ripresenterà l´anno prossimo al test d´ingresso, speriamo che ce la faccia di nuovo». Una laurea in una delle università d´élite può cambiare la vita per un giovane cinese, proiettandolo verso i mestieri privilegiati del boom economico, le grandi industrie multinazionali, la ricerca tecnologica, le banche e le assicurazioni, gli studi professionali di successo di Pechino e Shanghai, Guangzhou e Shenzhen. E´ la porta verso un benessere di standard occidentale. L´istruzione di qualità non ha prezzo, diventa il terreno di una battaglia feroce dove tutti i colpi sono permessi. Senza lo scoop di Focus, la realtà della corruzione negli accessi alle università sarebbe rimasta confinata ai mugugni privati delle famiglie. L´inchiesta televisiva ha squarciato il velo del tabù. Da quella puntata di Focus in poi, gli articoli sui giornali che denunciano l´intreccio fra istruzione e tangenti sono frequenti.
Con la sua audience di massa il magazine Focus si è guadagnato un rispetto senza precedenti da parte della classe politica. Nei suoi studi televisivi si sono recati in pellegrinaggio molti notabili di partito e perfino il primo ministro Wen Jiabao, che nel registro degli ospiti ha scritto un messaggio di congratulazioni. Non tutti i giornalisti cinesi sono così fortunati. Nelle lontane provincie rurali, qualche cronista ha provato a emulare gli exploit di Focus pubblicando sul giornale locale inchieste sulla corruzione dei capipartito: a volte la reazione è stata la censura, l´intimidazione, l´incarcerazione o addirittura l´assassinio del reporter. I clan dei corrotti sono spietati e ne ha fatto le spese di recente anche il procuratore d´assalto Li Haisheng che guida una task force anti-tangenti nella città di Xingtai: sua moglie è sopravvissuta per miracolo, ma con gravi ferite alle gambe e al viso, a un attentato dinamitardo.
Proprio perché le reti di omertà sono così potenti, c´è chi guarda con sospetto al fenomeno Focus. Il suo successo può essere consentito dai vertici del partito perché le inchieste di Focus rimangono in qualche modo compatibili con i desideri dell´autorità centrale. I giornalisti della tv di Stato sono bravi e fanno un lavoro eccellente, forse però li lasciano fare perché sanno quali limiti non devono superare. Hanno fatto pulizia di tanti mariuoli ma non si sono spinti veramente in alto, non hanno smascherato casi dentro il governo o fra le dinastie dei dirigenti di partito.
Una offensiva controllata contro la corruzione è forse una terapia alternativa rispetto alle proteste sociali spontanee che preoccupano il partito. In ogni angolo della Cina gli scioperi e le manifestazioni - sia pure di piccole dimensioni - crescono di anno in anno. Le statistiche ufficiali dell´ordine pubblico classificano la conflittualità sotto la voce «incidenti che coinvolgono gruppi collettivi». I dati di fonte governativa rivelano che il numero dei disordini è salito da 8.700 nel 1993 a 32.000 nel 1999, fino a toccare un nuovo record di 58.500 l´anno scorso. La gente scende in piazza nelle campagne e nelle città, protesta contro le tasse o le speculazioni dei palazzinari che radono al suolo vecchi quartieri, chiede il pagamento di salari arretrati o denuncia disastri ambientali. Ma soprattutto, contesta i capi corrotti. Offrire in pasto una vittima sacrificale ogni settimana sugli schermi televisivi di casa, forse è meno destabilizzante di una escalation di movimenti dal basso.
IL PLENUM
Jiang Zemin lascia tutto il potere in mano a Hu Jintao
PECHINO - L´ex-presidente cinese Jiang Zemin ha lasciato ieri al suo successore Hu Jintao anche la carica di capo delle forze armate, completando il primo processo di trapasso pacifico dei poteri nella storia della Cina comunista.
La notizia è stata diffusa dall´agenzia di Stato Nuova Cina, che ha in questo modo confermato le anticipazioni filtrate negli ultimi giorni dal muro di segretezza che ha circondato i lavori del comitato centrale comunista, riunito da giovedì scorso nella capitale.
Sostituendo Jiang come capo della Commissione Militare Centrale (Cmc), che garantisce il controllo dell´esercito, il sessantunenne Hu Jintao diventa il leader incontrastato della Cina. Hu aveva sostituito Jiang alla testa del Partito nel novembre del 2002, e nella primavera del 2003 aveva assunto anche la carica di presidente della Repubblica Popolare. Il fatto che Jiang Zemin avesse conservato il controllo dell´esercito aveva dato il via ad un pericoloso dualismo e ad una sotterranea lotta di potere, che ora si è risolta a favore di Hu.
Repubblica 20.9.04
I reporter d´assalto di "Focus" affrontano la corruzione dilagante. Ma c´è chi si chiede se le inchieste non siano "pilotate"
La Tangentopoli cinese va in onda in prima serata
Le famiglie costrette a pagare per l´ingresso all´università
Grazie alla forte audience lo show è rispettato anche dai politici
In trasmissione la telefonata del funzionario che chiedeva la mazzetta
FEDERICO RAMPINI
PECHINO - Nella registrazione della telefonata la voce del padre è trepidante di emozione: «Ho saputo che mio figlio è riuscito a passare i test per essere ammesso all´università, quando possiamo avere la lettera ufficiale per l´iscrizione?» Dall´altra parte del filo risponde un funzionario della facoltà: «Non è così semplice. Vi abbiamo fatto un grosso favore. Ci aspettiamo gratitudine. Niente pagamenti individuali, le darò il nome di una società e di un conto in banca». E´ una conversazione vera, come ne accadono nelle migliori università cinesi. La qualità degli studi negli istituti di élite è ottima e apre la strada alle professioni più pagate. La selezione all´ingresso è severa. La corruzione per entrare dilaga e anche chi ha passato per merito tutti gli esami d´accesso può essere escluso arbitrariamente se non paga la tangente.
Ma è speciale il caso di questo papà di Nanning, nella provincia dello Guangxi, che ha dovuto pagare 10.000 yuan (mille euro) perché il figlio entrasse alla prestigiosa Università Aeronautica di Pechino. E´ un caso speciale perché la registrazione della sua telefonata con i funzionari corrotti è andata in onda in tutto il paese il 13 agosto alle 19.38 nel più popolare magazine televisivo della Cina, "Focus", sulla tv di Stato Cctv. Una trasmissione sensazionale che ha creato un fenomeno di società, «la febbre di Focus», perché prende le difese dei cittadini contro i soprusi di regime secondo le migliori tradizioni del giornalismo d´inchiesta occidentale.
Ieri a Pechino si è chiuso il vertice annuale dei leader del partito comunista - il Plenum del Comitato centrale - e in cima all´agenda dei lavori c´era proprio la lotta alla corruzione. Con il boom economico che ha portato il Pil della Cina a sorpassare paesi a più antica industrializzazione come Francia, Italia e Inghilterra, il benessere e le occasioni per arricchirsi sono aumentate. Ma nonostante le riforme di mercato molte leve decisionali restano in mano al partito unico, e la nomenklatura di Stato ne approfitta. La diffusione delle tangenti è così grave che di recente la Procura generale del Comune di Pechino ha offerto una taglia di 100.000 yuan (diecimila euro) ad ogni residente che denunci burocrati disonesti. Tuttavia i risultati delle campagne ufficiali per sradicare la corruzione sono modesti. Salvo rare eccezioni, nella rete finiscono i pesci piccoli. Omertà e collusioni proteggono i più altolocati. I leader nazionali non brillano per il buon esempio: nella famiglia di Deng Xiaoping come in quella di Jiang Zemin ci sono figli e nipoti che hanno accumulato fortune considerevoli come uomini d´affari. Nel neocapitalismo cinese è stata coniata l´espressione di «principi ereditari» per designare questo pezzo di establishment industriale e finanziario che deve tutto ai padri dirigenti di partito.
In prima linea nel combattere la corruzione c´è adesso un protagonista nuovo: il giornalismo d´inchiesta made in China. Figlia di una graduale liberalizzazione del mercato dei media (dove proliferano nuove testate private) e di un parziale allentamento della censura, una nuova generazione di reporter d´assalto sta cominciando a esporre i corrotti alla gogna, a fare luce laddove polizia, giudici e politici non sanno o non vogliono arrivare. Il caso-Focus è diventato un fenomeno di società. Ogni sera dalle sette e mezza alle otto meno un quarto, nella fascia oraria del magazine, i telespettatori cinesi sono inchiodati davanti agli schermi e gli indici di audience salgono. Anche i dirigenti pubblici - per altri motivi - non si perdono una puntata.
I reporter-Robin Hood di Focus Interview padroneggiano le tecniche moderne del migliore giornalismo televisivo: l´anchorman occupa lo schermo solo due minuti per "lanciare" il tema dell´inchiesta, gli altri tredici minuti sono veloci e spettacolari montaggi di immagini, interviste e scoop ripresi dal vivo. Le squadre degli inviati girano per la Cina in incognito, studiano per mesi i loro bersagli, si presentano alle interviste come semplici cittadini nascondendo microfoni e telecamere. Nel corso delle puntate si sono travestiti di volta in volta da consumatori o imprenditori, pazienti d´ospedale o studenti, contadini o inquilini di case popolari. Hanno denunciato tangenti pagate per offrire impunità alle imprese che inquinano; espropriazioni illegali di terre; contraffazione di prodotti nocivi per la salute; abusi degli ispettori fiscali; uomini di governo che hanno speso al tavolo da gioco i fondi dell´amministrazione. Raccolgono indizi con la cura di inquirenti professionali.
Quando la redazione fu contattata dal padre di Nanning, vittima dell´estorsione dall´Università Aeronautica di Pechino, Focus mandò un team di reporter nel Guangxi per assistere i genitori e lo studente, e consigliarli su come incastrare i ricattatori con prove incontestabili. I giornalisti ebbero cura di registrare le telefonate, e attirarono i funzionari dell´università in trappola quando il padre riuscì a farsi mandare dei messaggi sms dai loro cellulari personali. Come spesso accade per gli scoop di Focus, anche nel caso dell´Università Aeronautica la potenza della tv ha costretto le autorità a muoversi. La polizia ha aperto un´inchiesta su tre corrotti, ha congelato i loro conti bancari, ha scoperto che con lo stesso metodo avevano già estorto 600.000 yuan a otto famiglie di studenti. Focus ha intervistato altri genitori, troppo poveri per pagare le bustarelle, i cui figli hanno passato gli esami di ammissione ma sono rimasti esclusi dall´università. «E´ stata una grossa perdita per noi - ha detto una mamma - ma quei soldi non li avevamo proprio. Nostro figlio si ripresenterà l´anno prossimo al test d´ingresso, speriamo che ce la faccia di nuovo». Una laurea in una delle università d´élite può cambiare la vita per un giovane cinese, proiettandolo verso i mestieri privilegiati del boom economico, le grandi industrie multinazionali, la ricerca tecnologica, le banche e le assicurazioni, gli studi professionali di successo di Pechino e Shanghai, Guangzhou e Shenzhen. E´ la porta verso un benessere di standard occidentale. L´istruzione di qualità non ha prezzo, diventa il terreno di una battaglia feroce dove tutti i colpi sono permessi. Senza lo scoop di Focus, la realtà della corruzione negli accessi alle università sarebbe rimasta confinata ai mugugni privati delle famiglie. L´inchiesta televisiva ha squarciato il velo del tabù. Da quella puntata di Focus in poi, gli articoli sui giornali che denunciano l´intreccio fra istruzione e tangenti sono frequenti.
Con la sua audience di massa il magazine Focus si è guadagnato un rispetto senza precedenti da parte della classe politica. Nei suoi studi televisivi si sono recati in pellegrinaggio molti notabili di partito e perfino il primo ministro Wen Jiabao, che nel registro degli ospiti ha scritto un messaggio di congratulazioni. Non tutti i giornalisti cinesi sono così fortunati. Nelle lontane provincie rurali, qualche cronista ha provato a emulare gli exploit di Focus pubblicando sul giornale locale inchieste sulla corruzione dei capipartito: a volte la reazione è stata la censura, l´intimidazione, l´incarcerazione o addirittura l´assassinio del reporter. I clan dei corrotti sono spietati e ne ha fatto le spese di recente anche il procuratore d´assalto Li Haisheng che guida una task force anti-tangenti nella città di Xingtai: sua moglie è sopravvissuta per miracolo, ma con gravi ferite alle gambe e al viso, a un attentato dinamitardo.
Proprio perché le reti di omertà sono così potenti, c´è chi guarda con sospetto al fenomeno Focus. Il suo successo può essere consentito dai vertici del partito perché le inchieste di Focus rimangono in qualche modo compatibili con i desideri dell´autorità centrale. I giornalisti della tv di Stato sono bravi e fanno un lavoro eccellente, forse però li lasciano fare perché sanno quali limiti non devono superare. Hanno fatto pulizia di tanti mariuoli ma non si sono spinti veramente in alto, non hanno smascherato casi dentro il governo o fra le dinastie dei dirigenti di partito.
Una offensiva controllata contro la corruzione è forse una terapia alternativa rispetto alle proteste sociali spontanee che preoccupano il partito. In ogni angolo della Cina gli scioperi e le manifestazioni - sia pure di piccole dimensioni - crescono di anno in anno. Le statistiche ufficiali dell´ordine pubblico classificano la conflittualità sotto la voce «incidenti che coinvolgono gruppi collettivi». I dati di fonte governativa rivelano che il numero dei disordini è salito da 8.700 nel 1993 a 32.000 nel 1999, fino a toccare un nuovo record di 58.500 l´anno scorso. La gente scende in piazza nelle campagne e nelle città, protesta contro le tasse o le speculazioni dei palazzinari che radono al suolo vecchi quartieri, chiede il pagamento di salari arretrati o denuncia disastri ambientali. Ma soprattutto, contesta i capi corrotti. Offrire in pasto una vittima sacrificale ogni settimana sugli schermi televisivi di casa, forse è meno destabilizzante di una escalation di movimenti dal basso.
psicosomatica
Repubblica 20.9.04
È nella mente la medicina del corpo
Infarto, Parkinson, obesità: gli Usa investono sulle cure psicosomatiche
Nelle università americane studi e esperimenti per combattere le malattie senza farmaci
il placebo Fino a poco tempo fa gli esperti lo liquidavano semplicemente come un trionfo dell´autosuggestione
la meditazione Non può curare malattie gravi ma sicuramente fa in modo che molti pazienti si sentano meno oppressi
i limiti Certamente esistono, ma il vantaggio di queste cure è che non possono fare male
Washington l´anno prossimo stanzierà 16 milioni di dollari nella ricerca
L´obiettivo è anche quello di risparmiare in futuro sulle cure di tipo farmacologico
la mappatura Si incomincia a delineare la mappa dei sentieri che collegano le condizioni mentali a quelle mediche
GEOFFREY COWLEY
Herbert Benson, Julie Corliss
Immaginate di essere allergici all´olio dell´albero giapponese della lacca, così allergici che il solo contatto di una foglia sulla vostra pelle provoca un infiammato rash cutaneo. Supponete che uno scienziato, dopo avervi messo una benda sugli occhi, vi comunichi che si accinge a strofinare il vostro braccio destro con una foglia dell´albero giapponese della lacca, e il sinistro con un´innocua foglia di castagno. L´operazione ha inizio e prima ancora che il braccio destro si vada coprendo di chiazze, comincia il prurito, mentre il sinistro non dà problema alcuno. Niente di strano, vero? Almeno finché venite a sapere che è il braccio sinistro - e non il destro, come vi era stato detto - ad essere stato strofinato con la foglia dell´albero cui siete allergici. Immaginate adesso che il morbo di Parkinson abbia ridotto la vostra andatura a un barcollante passo strascicato e che la mano sinistra tremi così tanto da non poter neppure impugnare una penna. Vi rivolgete a uno studio medico nel quale vi sottopongono a un trattamento chirurgico sperimentale, dopo il quale sia la vostra andatura che la vostra presa migliorano in maniera sbalorditiva. Voi siete già pronti a gridare al miracolo, quand´ecco che scoprite che l´operazione è stata simulata: il chirurgo si è limitato a trapanarvi un piccolo foro nel cranio per poi richiuderlo.
Che i pensieri e le emozioni possano influire sulla nostra salute non è certo una novità, ma ora la relazione tra mente e corpo si sta rivelando sempre più interessante, molto più importante e complesso di quanto ciascuno di noi avrebbe potuto supporre. Analizzati con la lente del XXI secolo, l´ansia, l´alienazione e la depressione non sono soltanto stati d´animo, come del resto non sono soltanto emozioni l´amore, la serenità e l´ottimismo. Tutte queste sono condizioni psicologiche che influenzano la nostra salute tanto quanto l´obesità o la perfetta forma fisica. Il cervello, fonte di stati d´animo simili, offre un possibile accesso a innumerevoli altri tessuti e organi: dal cuore all´apparato circolatorio, dal sistema digerente a quello immunitario. La sfida consiste nel delineare la mappa dei sentieri che collegano le condizioni mentali a quelle mediche e nell´imparare a viaggiarci liberamente.
La ricerca è in pieno sviluppo: il quinquennale Integrated Neural Immune Program del governo federale degli Stati Uniti l´anno prossimo investirà 16 milioni di dollari nella ricerca psicosomatica, e le fondazioni private ne spenderanno molti altri. L´"Hip" Usa è una delle principali organizzazioni di assistenza medica che hanno già iniziato a rimborsare i costi sostenuti per le terapie psicosomatiche e "Medicare" rimborsa determinate tecniche di rilassamento praticate dagli psicologi. Gli ospedali, dal canto loro, stanno aprendo cliniche specializzate nella cura contemporanea del corpo e del cervello. Secondo un recente sondaggio del governo, quasi la metà degli americani nel 2002 ha fatto ricorso a qualche terapia psicosomatica associata.
Circa 90 anni fa Walter Cannon, psicologo di Harvard, già ipotizzava che il corpo umano, quando viene sottoposto a una minaccia reagisce con un innalzamento della pressione sanguigna, del battito cardiaco, della tensione muscolare e del ritmo della respirazione. Oggi sappiamo che questa fisiologica "reazione allo stress" coinvolge gli ormoni e alcune sostanze chimiche ad azione infiammatoria che, come sono benefiche in dosi adeguate, così si rivelano pericolosissime in "overdose", potendo scatenare sia un semplice mal di testa che l´infarto del miocardio. Oggi gli esperti ritengono che dal 60 al 90 per cento dei casi tutte le visite mediche interessino sintomi da mettere in relazione allo stress.
Dalle malattie, dunque, alle cure. L´"effetto placebo" è riconosciuto dagli anni Cinquanta, quando il dottor Henry Beecher di Harvard descrisse questo fenomeno per la prima volta. Fino a poco tempo fa, però, gran parte degli esperti lo liquidava come un trionfo dell´auto-suggestione, grazie alla quale gente che continuava ad essere malata (o che non lo era mai stata) di fatto si convinceva di stare meglio. Ora si è invece scoperto che le aspettative personali possono alterare in maniera diretta e sostanziale il decorso della malattia. Si consideri l´esempio del paziente affetto da Parkinson che si è sottoposto a una finta operazione chirurgica: i ricercatori per mezzo della Pet hanno messo a confronto il suo cervello con quello dei pazienti che avevano ricevuto un trattamento effettivo. Come previsto, l´intervento effettivo ha determinato un significativo aumento di dopamina, il neurotrasmettitore di cui è sprovvisto il comune paziente affetto da Parkinson. Anche i pazienti migliorati grazie al placebo, però, sono andati incontro a un simile aumento di dopamina.
Ma i placebo sono soltanto l´inizio: sempre più accertamenti lasciano intuire che qualsiasi tipo di esperienza emotiva tranquillizzante è in grado di migliorare la salute del nostro fisico. Presso la Duke University, i ricercatori hanno scoperto che l´osservanza dei precetti religiosi è associabile a più bassi indici di malattia e di ospedalizzazione. Negli studi condotti su pazienti maschi positivi all´Hiv, i ricercatori dell´Ucla hanno evidenziato che l´ottimismo è associato a un funzionamento più valido delle cellule immunitarie. Infine, una ricerca condotta ad Harvard indica che la "reazione di rilassamento", quella profonda sensazione di calma che ci pervade quando facciamo yoga, preghiamo o pratichiamo semplici esercizi di respirazione profonda, può aiutare a contrastare positivamente gli effetti dello stress cronico.
Possiamo dunque imparare a stare meglio? Questo il quesito fondamentale della medicina psicosomatica, la cui risposta non è un sì incondizionato. Le circostanze stressanti della vita sono talvolta inevitabili e l´eredità e il temperamento fanno sì che alcuni siano più portati allo stress di altri. Ovviamente la preghiera in sé non può sostituire la penicillina o un´adeguata alimentazione. Nonostante tutto ciò, le tecniche psicosomatiche possono migliorare la vita di chiunque. La meditazione non cura il cancro, ma alleviando la paura e mitigando gli effetti collaterali delle terapie, sicuramente fa sì che molti pazienti si sentano meno oppressi. Le malattie indotte dallo stress spesso mettono a dura prova i rimedi convenzionali e quando persistiamo ad assumere pillole hi-tech o a sottoporci a terapie sofisticate, spesso il loro costo può facilmente arrivare a superare i benefici arrecatici. Quali che siano i suoi limiti, la medicina psicosomatica ha comunque il vantaggio di non fare male.
(copiright Newsweek-la Repubblica traduzione di Anna Bissanti)
È nella mente la medicina del corpo
Infarto, Parkinson, obesità: gli Usa investono sulle cure psicosomatiche
Nelle università americane studi e esperimenti per combattere le malattie senza farmaci
il placebo Fino a poco tempo fa gli esperti lo liquidavano semplicemente come un trionfo dell´autosuggestione
la meditazione Non può curare malattie gravi ma sicuramente fa in modo che molti pazienti si sentano meno oppressi
i limiti Certamente esistono, ma il vantaggio di queste cure è che non possono fare male
Washington l´anno prossimo stanzierà 16 milioni di dollari nella ricerca
L´obiettivo è anche quello di risparmiare in futuro sulle cure di tipo farmacologico
la mappatura Si incomincia a delineare la mappa dei sentieri che collegano le condizioni mentali a quelle mediche
GEOFFREY COWLEY
Herbert Benson, Julie Corliss
Immaginate di essere allergici all´olio dell´albero giapponese della lacca, così allergici che il solo contatto di una foglia sulla vostra pelle provoca un infiammato rash cutaneo. Supponete che uno scienziato, dopo avervi messo una benda sugli occhi, vi comunichi che si accinge a strofinare il vostro braccio destro con una foglia dell´albero giapponese della lacca, e il sinistro con un´innocua foglia di castagno. L´operazione ha inizio e prima ancora che il braccio destro si vada coprendo di chiazze, comincia il prurito, mentre il sinistro non dà problema alcuno. Niente di strano, vero? Almeno finché venite a sapere che è il braccio sinistro - e non il destro, come vi era stato detto - ad essere stato strofinato con la foglia dell´albero cui siete allergici. Immaginate adesso che il morbo di Parkinson abbia ridotto la vostra andatura a un barcollante passo strascicato e che la mano sinistra tremi così tanto da non poter neppure impugnare una penna. Vi rivolgete a uno studio medico nel quale vi sottopongono a un trattamento chirurgico sperimentale, dopo il quale sia la vostra andatura che la vostra presa migliorano in maniera sbalorditiva. Voi siete già pronti a gridare al miracolo, quand´ecco che scoprite che l´operazione è stata simulata: il chirurgo si è limitato a trapanarvi un piccolo foro nel cranio per poi richiuderlo.
Che i pensieri e le emozioni possano influire sulla nostra salute non è certo una novità, ma ora la relazione tra mente e corpo si sta rivelando sempre più interessante, molto più importante e complesso di quanto ciascuno di noi avrebbe potuto supporre. Analizzati con la lente del XXI secolo, l´ansia, l´alienazione e la depressione non sono soltanto stati d´animo, come del resto non sono soltanto emozioni l´amore, la serenità e l´ottimismo. Tutte queste sono condizioni psicologiche che influenzano la nostra salute tanto quanto l´obesità o la perfetta forma fisica. Il cervello, fonte di stati d´animo simili, offre un possibile accesso a innumerevoli altri tessuti e organi: dal cuore all´apparato circolatorio, dal sistema digerente a quello immunitario. La sfida consiste nel delineare la mappa dei sentieri che collegano le condizioni mentali a quelle mediche e nell´imparare a viaggiarci liberamente.
La ricerca è in pieno sviluppo: il quinquennale Integrated Neural Immune Program del governo federale degli Stati Uniti l´anno prossimo investirà 16 milioni di dollari nella ricerca psicosomatica, e le fondazioni private ne spenderanno molti altri. L´"Hip" Usa è una delle principali organizzazioni di assistenza medica che hanno già iniziato a rimborsare i costi sostenuti per le terapie psicosomatiche e "Medicare" rimborsa determinate tecniche di rilassamento praticate dagli psicologi. Gli ospedali, dal canto loro, stanno aprendo cliniche specializzate nella cura contemporanea del corpo e del cervello. Secondo un recente sondaggio del governo, quasi la metà degli americani nel 2002 ha fatto ricorso a qualche terapia psicosomatica associata.
Circa 90 anni fa Walter Cannon, psicologo di Harvard, già ipotizzava che il corpo umano, quando viene sottoposto a una minaccia reagisce con un innalzamento della pressione sanguigna, del battito cardiaco, della tensione muscolare e del ritmo della respirazione. Oggi sappiamo che questa fisiologica "reazione allo stress" coinvolge gli ormoni e alcune sostanze chimiche ad azione infiammatoria che, come sono benefiche in dosi adeguate, così si rivelano pericolosissime in "overdose", potendo scatenare sia un semplice mal di testa che l´infarto del miocardio. Oggi gli esperti ritengono che dal 60 al 90 per cento dei casi tutte le visite mediche interessino sintomi da mettere in relazione allo stress.
Dalle malattie, dunque, alle cure. L´"effetto placebo" è riconosciuto dagli anni Cinquanta, quando il dottor Henry Beecher di Harvard descrisse questo fenomeno per la prima volta. Fino a poco tempo fa, però, gran parte degli esperti lo liquidava come un trionfo dell´auto-suggestione, grazie alla quale gente che continuava ad essere malata (o che non lo era mai stata) di fatto si convinceva di stare meglio. Ora si è invece scoperto che le aspettative personali possono alterare in maniera diretta e sostanziale il decorso della malattia. Si consideri l´esempio del paziente affetto da Parkinson che si è sottoposto a una finta operazione chirurgica: i ricercatori per mezzo della Pet hanno messo a confronto il suo cervello con quello dei pazienti che avevano ricevuto un trattamento effettivo. Come previsto, l´intervento effettivo ha determinato un significativo aumento di dopamina, il neurotrasmettitore di cui è sprovvisto il comune paziente affetto da Parkinson. Anche i pazienti migliorati grazie al placebo, però, sono andati incontro a un simile aumento di dopamina.
Ma i placebo sono soltanto l´inizio: sempre più accertamenti lasciano intuire che qualsiasi tipo di esperienza emotiva tranquillizzante è in grado di migliorare la salute del nostro fisico. Presso la Duke University, i ricercatori hanno scoperto che l´osservanza dei precetti religiosi è associabile a più bassi indici di malattia e di ospedalizzazione. Negli studi condotti su pazienti maschi positivi all´Hiv, i ricercatori dell´Ucla hanno evidenziato che l´ottimismo è associato a un funzionamento più valido delle cellule immunitarie. Infine, una ricerca condotta ad Harvard indica che la "reazione di rilassamento", quella profonda sensazione di calma che ci pervade quando facciamo yoga, preghiamo o pratichiamo semplici esercizi di respirazione profonda, può aiutare a contrastare positivamente gli effetti dello stress cronico.
Possiamo dunque imparare a stare meglio? Questo il quesito fondamentale della medicina psicosomatica, la cui risposta non è un sì incondizionato. Le circostanze stressanti della vita sono talvolta inevitabili e l´eredità e il temperamento fanno sì che alcuni siano più portati allo stress di altri. Ovviamente la preghiera in sé non può sostituire la penicillina o un´adeguata alimentazione. Nonostante tutto ciò, le tecniche psicosomatiche possono migliorare la vita di chiunque. La meditazione non cura il cancro, ma alleviando la paura e mitigando gli effetti collaterali delle terapie, sicuramente fa sì che molti pazienti si sentano meno oppressi. Le malattie indotte dallo stress spesso mettono a dura prova i rimedi convenzionali e quando persistiamo ad assumere pillole hi-tech o a sottoporci a terapie sofisticate, spesso il loro costo può facilmente arrivare a superare i benefici arrecatici. Quali che siano i suoi limiti, la medicina psicosomatica ha comunque il vantaggio di non fare male.
(copiright Newsweek-la Repubblica traduzione di Anna Bissanti)
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