mercoledì 9 febbraio 2011




























l’Unità 9.2.11
Suore e puttane
di Concita De Gregorio
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l’Unità 9.2.11
«Se non ora quando» In tutto il Paese domenica le donne lo diranno in versi
Un minuto di silenzio. Poi piazza del Popolo esploderà in urlo. Tutte unite, le donne. «Mai contro nessuna». Sognando un’altra patria «al femminile». Viatico i versi di Patrizia Cavalli. E Lucia Annunziata prepara la diretta
di Mariagrazia Gerina
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il Fatto 9.2.11
Le “altre” donne.  Francesca Izzo
“Paese vecchio e maschilista”
di Chiara Paolin

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Repubblica 9.2.11 
«Perché continuate a volerlo?»
Il papi padrino
di Barbara Spinelli

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Repubblica 9.2.11
"Noi donne in piazza per urlare basta"
Domenica 117 manifestazioni. Le promotrici: gli uomini amici sono benvenuti
di Giovanna Casadio


Repubblica 9.2.11
La Finocchiaro a Repubblica Tv: la mobilitazione femminile è un grande fatto politico
"La nostra dignità è quella del Paese ora possiamo far cadere il premier"
di Laura Pertici

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il Fatto 9.2.11
Roberto, se non ora quando?
di Paolo Flores d’Arcais

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l’Unità 9.2.11
La coalizione costituente viene definita dal governatore della Puglia «autolesionismo puro»
Il leader del Pd: «Dimmi allora quale sarebbe la tua alternativa per battere Berlusconi»
Faccia a faccia Bersani-Vendola. Ma niente intesa sulle alleanze
La questione alleanze rischia di complicarsi se il governo dovesse reggere. Colloquio tra Bersani e Vendola: niente convergenza. Veltroni: «Evitiamo di correre appresso un giorno a Casini e un giorno al leader di Sel».
di Simone Collini
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il Fatto 9.2.11
Manifesto futurista
“Il fascista libertario”: la nuova destra da Eastwood a Saviano
di Luciano Lanna

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il Fatto 9.2.11
Il diluvio
di Oliviero Beha

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il Riformista 9.2.11
Si cerca un candidato Veltroni vuole un esterno
Walter cerca un federatore, modello Draghi. Vendola: «Voglio destrutturare il centrosinistra e aprire un cantiere per il nuovo». E nel Pd s’avanza l’ala per includerlo
di Ettore Colombo

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il Riformista 9.2.11
Un altro partito comunista? Lo fa il compagno Giannini
di Ettore Colombo

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il Riformista 9.2.11
Non tutta la sinistra riparte dal Palasharp «Saviano presidente forse è meglio di no»
di Giacomo Russo Spena

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il Riformista 9.2.11
Nessuna scusa alla Fiom?
di Peppino Caldarola

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"La giornata degli stati vegetativi"
Corriere della Sera 9.2.11
Marino: «La norma non rispetta la volontà della persona»

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il Fatto 9.2.11
Intervista
“La giornata degli stati vegetativi è uno schiaffo a Beppe Englaro”
Per Ignazio Marino l’iniziativa di oggi “è una violenza”
di Caterina Perniconi

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il Fatto 9.2.11
La proposta alternativa del medico composta da un solo articolo

Il presente disegno di legge si pone l’obiettivo di dare soluzione al problema delle indicazioni sui trattamenti sanitari, nella consapevolezza che la vita biologica ha un limite, garantendo comunque la qualità e la dignità della vita nelle fasi terminali di essa. Introdotto negli Stati Uniti nel 1991, il living will, o dichiarazione anticipata di trattamento, mira a garantire che una persona possa   lasciare, se lo desidera, indicazioni in merito alle terapie nel caso in cui non sia più in possesso delle proprie facoltà di intendere e di volere. (...) Qualora il medico ritenga di dover agire diversamente da quanto indicato nel testamento biologico, si ritiene necessario coinvolgere il comitato etico dell’ospedale per valutare le motivazioni del medico, confrontarle con le indicazioni del testamento e   giungere a una decisione che salvaguardi il migliore interesse del malato anche nel rispetto dell’articolo 32 della Costituzione. Rispettare un testamento biologico non dovrebbe mai portare ad agire contro il benessere del paziente, come invece potrebbe accadere, paradossalmente, nel caso di un documento redatto in maniera poco chiara o pericolosamente restrittiva.

l’Unità 9.2.11
Pazienti o prigionieri?
Perché la loro legge insulta la Costituzione
La nostra Carta stabilisce il diritto universale alle cure (articolo 3) ma anche la libertà di rifiutare qualunque terapia (articoli 13 e 32). Eppure governo e maggioranza hanno deciso di marciare nella direzione opposta
di Vittorio Angiolini
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La Stampa 9.2.11
Lite Pannella-Formigoni
«Quello di Roberto è un regime». «È pazzo»

«La differenza tra Pannella e il Pd è che il Pd fa le stronzate sottotraccia, Pannella le fa alla luce del sole. Ma sempre di stronzate si tratta». Filo diretto amaro, per Marco Pannella. La sua Radio Radicale diffonde malcontento. I militanti tremano all’idea di un’apertura a Silvio Berlusconi. Gridano «vergogna» e «tradimento». Inneggiano alle perplessità di Emma Bonino e temono di rivivere un trauma pari a quello del passaggio al Pdl di Daniele Capezzone. A nulla sembrano valere le ragioni del dialogo, che Pannella si affanna a spiegare. Lui giura che i radicali non si venderanno per una poltrona. Ma neanche questo, a quanto pare, è abbastanza. «Non accettiamo ministeri, non accettiamo di fare parte della maggioranza», dice in serata Pannella al Tg1.Tra coloro che ritengono utile «sbarazzarsi di Berlusconi» c’è «la magistratura di Milano con quel signore neopromosso Bruti Liberati», che è pronta «a far fare la marcia su Roma ad uno che è molto casto, ma anche molto imbroglione come Roberto Formigoni». Lo ha detto il leader dei Radicali, Marco Pannella, in un’intervista al Tg1. Formigoni, sottolinea Pannella, è «protetto da quella magistratura milanese che ha fatto l’impossibile per incastrare Berlusconi e ci è riuscito, sulla storia della puttane. Mentre contemporaneamente ha lasciato impunito un presidente, un regime come quello di Cl, con buona pace di don Giussani». Dopo pochi minuti la replica di Formigoni. «Che Pannella fosse un prevaricatore violento, nonostante i suoi tentativi di proclamarsi l’opposto, lo sapevamo da tempo. Ora abbiamo un’altra certezza: è pazzo».

Il riassunto di una videochat con Marco Pannella - nella quale ha parlato anche della magistratura e di Bersani -  che si è tenuta ieri sera su Tg1 qui
Il video è qui
il Fatto 9.2.11
Capaci di tutto
Pannella rimembri ancora?
A Massimo Bordin storico conduttore
Di “Stampa e regime” su Radio Radicale non è piaciuta la rubrica che Pino Corrias ha dedicato sul “Fatto” di martedì alla divergenze tra Emma Bonino e Marco Pannella sul dialogo con Berlusconi. Possiamo capirlo. Non tanto per le “volgarità” dell’articolo che proprio non ci sono. Quanto per la difficoltà di spiegare quella che rappresenta una svolta sorprendente nella pur scoppiettante politica del leader radicale. Noi del “Fatto”, per esempio, non possiamo dimenticare l’articolo a firma Marco Pannella che abbiamo pubblicato come editoriale di prima pagina il primo settembre 2010. Una frase per tutte: “Sei davvero divenuto uno di quei capaci davvero, ma proprio davvero proprio di tutto. Categoria, questa, che finisce per far precipitare nel vuoto di ragionevolezza, di democrazia e legalità i suoi eroi. Temo che tu sia in questa condizione e che rischi di precipitare anche tu in questo baratro”. Chiediamo a Pannella: cosa è cambiato in cinque mesi?

il Fatto 1.9.10
Verso il baratro
di Marco Pannella

Presidente Berlusconi, ascoltando le tue dichiarazioni a e con Gheddafi, ho provato un empito di vergogna. Ripetendo a più riprese, come hai fatto, che, non solo i due Stati, ma anche i “due popoli”, l’Italiano e il Libico, sono oggi uniti per festeggiare l’intesa tra la Repubblica italiana e la Jamaria, ti qualifichi come erede, semmai, dei “Graziani” di quella Italia, estraneo perfino a questa partitocratica, non democratica, che gestisci. In tal modo tu rappresenti il popolo italiano tanto quanto Gheddafi quello libico. Non adontarti di questa equazione: è tua! Se un feroce dittatore, per te, rappresenta il suo popolo tanto quanto il premier di una Repubblica dalla Costituzione democratica, ravvivi il ricordo di quell’individuo per il quale il Fascismo offriva vacanze non male ai suoi oppositori: dai Matteotti ai Carlo e Nello Rosselli, dagli Ernesto Rossi agli Altiero Spinelli, ai Pertini e migliaia di altri vacanzieri antifascisti. Della Libia si sa così poco, da non sapere se le vittime del tuo grande amico personale siano di meno o di più di quelli uccisi da noi Italiani. Comunque ci sono come anche altri Africani, spesso Eritrei, Somali, Etiopi, i cui genitori conobbero anch’essi la civiltà di quel colonialismo. Voglio precisare che qui non discuto affatto, come in Parlamento, il principio e modalità importanti imprenditoriali e commerciali, anche di per loro positivi, dell’accordo. Ma del costo gravissimo e superfluo, e francamente intollerabile, che tu imponi ai danni di standard internazionali democratici e più semplicemente civili, morali. Presidente, lo so che anche per D’Alema la Libia è “strategica”; ma mi chiedo fin dove tu sia, ormai, capace di intendere e di volere più o diversamente da un Gheddafi o da un “Graziani” qualsiasi. Sei davvero divenuto uno di quei capaci davvero, ma davvero proprio di tutto. Categoria, questa, che finisce per far precipitare nel vuoto di ragionevolezza, di democrazia e legalità i suoi eroi. Temo che tu sia in questa condizione e che rischi di precipitare anche tu con la sola forza accelerata di gravità in questo baratro. Faremo – lo sai – tutto il possibile per impedirti di finire – e farci finire – come fanno in genere costoro. Con la nostra nonviolenza e tolleranza confido che ci riusciremo. Evitando pure che ti e vi seguiamo nello stesso destino anche noi, vostri popoli, il libico l’africano e l’italiano.

Repubblica 9.2.11
Il socialista Nencini lancia l’area laico-democratica

ROMA Il segretario del Psi Riccardo Nencini (foto) lancerà oggi insieme con l´ex radicale Massimo Teodori e l´ex dirigente del Garofano Luigi Covatta il manifesto dell´area laico-democratica. Un appello rivolto al perimetro del centrosinistra, al mondo radicale che non condivide il dialogo di Pannella con Berlusconi, agli intellettuali, al mondo delle università. Obiettivo: 100 firme "pesanti", in grado di scuotere la società civile. Fra i primi firmatari viene dato per sicuro il filosofo della scienza Giulio Giorello.

La Stampa Lettere 8.02.11
Pannella. L'obbligo di fare il pazzo
di Paolo Izzo
È assolutamente innegabile che, affinché i Radicali e le loro idee esistano e resistano, Marco Pannella deve fare il pazzo: sfiorare il suicidio con ripetuti e anacronistici scioperi della fame e della sete; ululare nello scarso minuto che la tv pubblica gli concede annualmente; minacciare ogni paio di mesi il suo schieramento di appartenenza (per elezione e per natura) di andarsene (o come qualcuno malignamente mormora: tornare) da Berlusconi.
E’ assolutamente innegabile che i Radicali siano tremendamente scomodi e antipatici perché laici, libertari, nonviolenti, onesti, sinceri: umani, cioè, fino al parossismo. Umanità che in politica, generalmente, non esiste proprio. Eppure, per una sensazione inconscia, per una stonatura che ha a che vedere proprio con l’umano più che con la politica; senza nemmeno leggere i «pio-pio, bau-bau, bla-bla» che di solito accompagnano la sofferta lotta nonviolenta radicale per i diritti di tutti… ma alla sola idea che il compagno Marco dialoghi con questo Governo, ritengo doveroso minacciarlo anche io: se continua quel «dialogo», non mi vedrà al prossimo, imminente Congresso di Chianciano. Per quanto possa valere la mia assenza: che è rifiuto individuale, ma radicale.






ALCUNI DEI TANTI COMMENTI APPARSI SUL SITO DI RADICALI.IT:

«Non sono mai stato iscritto pur avendo votato per voi in diverse occasioni. Se passate a collaborare con la masnada di malfattori che sta al governo non potrò fare altro che cancellarvi completamente da pensiero di simpatia e voto. Con un atto simile cancellereste quanto di buono fatto in tanti anni»

«Marco Pannella passa da Berlusconi? Sarebbe una grave macchia che rovinerebbe l'integrità della sua persona per come l'abbiamo conosciuta nella lunga esperienza di vita politica. Mi attendo una chiara dissociazione da parte di Emma Bonino. Diversamente l'intero movimento radicale perderà la mia stima, non conti più sul mio voto, e per me sarebbe un ADDIO!»

«Pannella: hai oltrepassato la misura! La differenza fra te e le "ragazze" di Arcore è l'età. Per il resto siete uguali: pronti a vendervi. Hai tradito la mia fiducia!»

«Pannella e Radicali, addio. Non voglio avere niente a che fare con chi (se possiede ancora un briciolo di lucidità)va a prendere il caffè nel salone delle orge governative»

«Pannella e Radicali, addio. Non voglio avere niente a che fare con chi (se possiede ancora un briciolo di lucidità)va a prendere il caffè nel salone delle orge governative»

«Se l'idea di accordarsi con Berlusconi andasse in porto io non potrei essere dei vostri. Spero in Emma ed in Staderini. Saluti»

«Emma io ti ho votata, ma quello che sta dicendo Pannella in televisione è troppo. Invece di cincischiare con Berlusconi dovrebbe ricordarsi delle lotte per le donne e per i diritti civili, quando l'Italia scendeva in piazza. Che tristezza»

«Ad eccezione del 94 voto radicale dagli anni 80. Ho sempre difeso le posizioni del PR anche quando non mi convincevano del tutto perché sentivo che comunque si basavano su grandi ideali. Detto ciò voglio manifestare tutto il miodissenso rispetto a questo "possibile" accordo con chi dei nostri principii se ne è sempre ampiamente e strafregato. Tralascio il modo e il sistema attraverso cui B. all'improviso è diventato il più ricco d'Italia. Purtroppo è sufficiente ricordare: Riforma elettorale americana = porcellum. Riforma della giustizia = leggi ad personam. Liberalizzazioni = quelle che gli consentono di detenere il monopolio dell'informazione. Diritti civili consegnati al Vaticano. Politica estera = una consorteria con Putin, Gheddafi e altri simpaticoni. Basta così? Mi chiedo cosa penserebbero oggi persone quali Adele Faccio e Adelaide Aglietta di fronte a come Costui considera le donne e le varietà di genere. Non mi resta che sperare nell'intelligenza di Emma»

«Se i radicali vogliono giocarsi la credibilità tutta in un colpo, questo è il modo migliore. E temo senza ritorno. Per me, delusione totale. Certo è che mai e poi mai voterò per gente che ha fornito un bastone a questo figuro»

«Marco...non farci questo! Non avete nulla in comune, tanto sul piano politico, quanto su quello personale. Caro Marco, come puoi dialogare con quell'individuo che sicuramente avrà compreso un quarto dei tuoi comunicati, dato il suo esasperante e disarmante deficit dialettico e culturale??!! Dai, non far cazzate eh!!»

«Non vi starete vendendo, vero?»

«NO PANNELLA! ASSOLUTAMENTE NO!»

«Ma siamo impazziti? Dare una mano ai 'capaci di tutto ... ma davvero di tutto'. Buona strategia per perdere i (pochi) residui iscritti e la (molta) residua credibilità. Va bene che siamo per l'eutanasia ... ma qui si esagera. Non voterò più radicale se dovesse passare questa linea demenziale.»

«Con questo dittatore televisivo sudamericano interessato unicamente al suo profitto... dialogare di cosa?»

«Emma Bonino se ci sei batti un colpo......»

ALTRI COMMENTI SUL SITO DI RADICALI.IT QUI






L'INTERVISTA DI LUNEDI 7.2 A EMMA BONINO ANDATA IN ONDA SU RADIO RADICALE È DISPONIBILE QUI
l’Unità 9.2.11
«Niente cambia se non cade il raìs.
Non ci fermiamo»
Secondo il blogger e attivista dei diritti umani i manifestanti sbaglierebbero se accettassero che la transizione fosse gestita dall’attuale leader
di U.D.G.

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il Fatto 9.2.11
Storia. Fratelli Rosselli
Vergognoso segreto di Francia
 
Perché Mitterrand non ha sollevato il velo su La Cagoule, l’organizzazione   che assassinò Carlo e Nello? Il veto era stato posto dal generale De Gaulle
di Nicola Tranfaglia

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Repubblica 9.2.11
La vera storia di via Rasella
risponde Corrado Augias

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Corriere della Sera 9.2.11
L’eroina che sfidò le tirannie
Angelica Balabanoff ruppe con Mussolini e Lenin. Morì povera e sola
di Pierluigi Battista

















Corriere della Sera 9.2.11
Ma quel Deineka era un vero pittore comunista
di Pierluigi Panza

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Repubblica 9.2.11
Eros e analisi
Quando gli psicoanalisti tradiscono i pazienti

 Luigi Zoja racconta il suo nuovo saggio "A volte la seduzione prevale sulla cura"
L'analista può andare oltre il suo ruolo incoraggiando l´atteggiamento erotico
di Luciana Sica

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Repubblica.it 4.2.1
Anoressia, un "difetto" nel cervello ci fa vedere diversi da ciò che siamo
di Adele Sarno
 
qui segnalazione di Laura Cianca








Gianfranco Ravasi, il cardinal-teologo che vuole "sistemare" gli atei (leggi tutto qui sopra)
Corriere della Sera 9.2.11
Il «cortile» dove si incontrano fede e ragione
 
Parte da Bologna il dialogo tra atei e credenti ispirato allo spazio per i «gentili» del Tempio di Gerusalemme
di Armando Torno

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La Stampa TuttoScienze 9.2.11
Il primo esodo dei Sapiens è scritto con asce e frecce
“Lasciarono la culla africana molto presto, già 125 mila anni fa”
Le orgini dell’umanità
di Gabriele Beccaria

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Repubblica 9.2.11
Nell´ultimo libro di Paola Mastrocola la sconfitta degli insegnanti
Perché ormai i nostri ragazzi pensano che studiare sia inutile
di Pietro Citati

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Affari Italiani 9.2.11
Torna ‘il fantasma azionista’
di Carlo Patrignani

qui

Libero 9.2.11
Forze Nato. A Kabul soldati drogati
E poi ci stupiamo se non si vince
di Gianandrea Caiani

qui segnalazione di Serena Petruzzo