si ringrazia Marcella Matrone
mmm
CITATI:
AGOSTO 1980
l'immagine è di Ugo Tonietti
Il Sole 24 ore 4.5.14
Il mistero e l’inconscio
L'uomo tra teologia e psicologia
di Bruno Forte
Arcivescovo di Chieti-Vasto
su spogli
m
La Repubblica R2 23.04.14
La differenza sessuale quell’istinto che ci fa scoprire l’altro
L’arcivescovo di Milano in un saggio indaga amore e libertà
di Angelo Scola
su spogli
m
la Repubblica 6.5.14
E Civati ora accusa “Matteo nuovo Gattopardo apra al cambiamento o cercherò altre strade”
di Sebastiano Messina
su spogli
La7 OTTO E MEZZO 3.5.14
Tra filosofia e Dagospia
Lilli Gruber ospita Emanuele Severino e Roberto D’Agostino
La registrazione della trasmissione è disponibile qui
«Per un lungo periodo, ho partecipato alle sedute collettive del professor Fagioli. In quel mentre, Fagioli, in maniera diversa, ha collaborato a tre miei film Diavolo in Corpo, La Condanna, che vinse l’Orso d’Argento a Berlino, e Il Sogno della Farfalla. È stata un’esperienza di tipo radicale e, conclusa la terapia, si è interrotto anche il nostro rapporto personale. Rimane il sentimento di aver vissuto un’esperienza molto preziosa».
l’Unità 4.5.14
Marco Bellocchio pittore per caso
Parla il regista: oggi non dipingo più ma disegno gli storyboard dei miei film
Premiato al Festival di Lecce, i suoi disegni e dipinti sono esposti in una mostra
Intanto il Moma di New York festeggia i suoi 50 anni di carriera
intervista di Paolo Calcagno
su spogli
Repubblica 5.5.14
La retorica dei carnefici, il segreto delle uccisioni, la forza della memoria “Perché l’oblio collettivo è la morte”
Intervista all’argentina Elsa Osorio
“La letteratura ha il potere di ridare vita ai desaparecidos”
di Wlodek Goldkorn
su spogli
m
Agi 23.3.11
Cinema: De Bernardinis, “Diavolo in corpo” cerniera film italiani
CHI È FLAVIO DE BERNARDINISqui
Repubblica 29.4.14
La verità dagli scavi: “I grandi eventi narrati dalle Scritture non sono reali”
Da Gerico a Re Salomone la Bibbia smentita dagli archeologi israeliani
di Vanna Vannuccini
su spogli
cfr anche:
L’invenzione del popolo ebraico
di Shlomo Sand
Rizzoli
Sinossi. L'idea di un popolo ebraico che, nonostante le persecuzioni e l'esilio, ha attraversato la storia mantenendo la propria fede e la propria identità è alla base del sionismo e della stessa fondazione dello Stato d'Israele. Secondo Shlomo Sand, professore di storia alla Tel Aviv University, però, è un mito senza basi storiche. la presenza di comunità ebraiche (sefardite) nell'Africa settentrionale e poi in Spagna, e degli ebrei ashkenaziti nell'Europa centrorientale si deve all'espansione della religione ebraica, a cui si convertirono le tribù berbere e i kazari, che nel Medioevo furono a capo di un vasto impero a cavallo del Volga. Il “popolo ebreo” sono in realtà popolazioni eterogenee che in epoche e luoghi diversi si sono convertite alla stessa fede. La tesi di Sand e le sue implicazioni politiche (accettarla vorrebbe dire rinunciare alla caratterizzazione etnica di Israele) ha scatenato fortissime polemiche all'uscita del libro. Una ampia scheda (in inglese) quiShlomo Sand nasce a Linz, Austria, nel 1946, da genitori giudeo polacchi sopravvissuti all'Olocausto. I suoi genitori, di estrazione comunista e antiimperialista, si rifiutarono di ricevere compensi dalla Germania per i loro trascorsi durante la seconda guerra mondiale. Sand passa i suoi primi anni in un campo profughi speciale, ed emigra con la famiglia a Jaffa nel 1948. Ora è professore di Storia alla Tel Aviv University.
Il sogno della farfalla 2.2014
Il problema dell'unicità e della trascendenza di Dio nella Bibbia ebraica
di Fabio Della Pergola
nelle librerie
Repubblica 28.12.12
Carlo Enzo
Rileggere la Bibbia
Parla Carlo Enzo, professore ed esegeta, che racconta i suoi tormentati rapporti con la Chiesa
Quello studioso irregolare “Io, la Genesi e papa Luciani”
di Antonio Gnoli
qui
l'Unità 6.3.12
Lo sterminato commento del Vangelo secondo Matteo che Carlo Enzo sta pubblicando in questi anni
Date al cielo quello che è del cielo
di Romano Màdera
(analista junghiano)
qui
Rai Radio 3, Uomini e Profeti, 3 marzo 2013
Leggere la Bibbia
Giuda: consegnare e tradire
Marco 14,43-52
con Carlo Enzo e Ludwig Monti
La registrazione della trasmissione e una scheda sono disponibili qui
Babylon Post 17.1.13
Se anche un biblista è più laico dei marxisti-ratzingeriani
Le esigenze di una società sempre più secolarizzata ignote alla politica e al mondo della cultura. Che, per paradosso, viene riscattato (in parte) dal biblista Carlo Enzo
di Noemi Ghetti
qui
I LIBRI DI CARLO ENZO, QUI
LA REGISTRAZIONE DELLA PUNTATA DI 8 E MEZZO SU LA7 ANDATA IN ONDA SABATO SERA CON DARIO FO PAPISTA E PIERANGELO BUTTAFUOCO, È DISPONIBILE QUI
segnalazione di Edmondo Belbello, Sergio Berardi, Marco Carnevali e Maurizio Maturi
il Fatto 29.4.14
La vera Questura?
Da oggi è il Vaticano
Le stime spannometriche, si sa, sono attività pericolosa. Quelle per le manifestazioni pubbliche ancora di più: in genere, gli organizzatori sparano cifre altissime per magnificare la riuscita dell’evento, la Questura s’attesta sulla metà del primo numero e i giornali fanno la media. Ieri però, alla cerimonia per la canonizzazione dei due Papi, è accaduta una cosa che ha messo in crisi questo tranquillo tran tran, antico come la Repubblica. Il sindaco Ignazio Marino, per dire, è partito altissimo, come si conviene a un evento che celebra due religiosi assunti in cielo: “Stimiamo che le presenza siano state almeno un milione e mezzo”. Confermava la Questura, un po’ attenuando: “Oltre un milione di persone”. Poi passavano quei precisini del Vaticano: “800 mila”. Dal che si deduce che la vera Questura, a questo giro, era quella dei preti.
piazze piene? Chiese vuote!
Corriere 28.4.14
Il Cattolicesimo, i fedeli in calo e la cura dell’entusiasmo
di Vittorio Messori
qui
LEFT 16.2014
Leggere Marx con Bobbio
di Noemi Ghetti
qui
GOOGLE ANALYTICS COMUNICA:
NEL CORSO DELLO SCORSO MESE DI APRILE 2014
“SEGNALAZIONI” HA REGISTRATO 160.105 CONTATTI DA 62 DIFFERENTI PAESI |
La 7 - Adele Orioli (Uaar) e Carlotto Zavattiero a Otto e mezzo 27.4.14
È tutto santo quello che luccica?
Ospiti della puntata dedicata al grande evento della santificazione di Papa Giovanni Paolo II e di Papa Giovanni XXIII sono Padre Enzo Fortunato, Massimo Franco (Corriere della Sera), Adele Orioli (Unione Atei Agnostici e Razionalisti), Carlotta Zavattiero (Giornalista e Scrittrice, autrice di "Le lobby del Vaticano").
La registrazione della puntata è disponibile qui
segnalazione di Caterina Vecchi, Vilma Gottieri, Andrea Amici
m
«Poco
prima della partenza del corteo abbiamo potuto verificare una
aggressione perpetrata da alcuni individui staccatisi dalla comunità
ebraica, contro persone con le bandiere della Palestina, chiedendone
l’allontanamento dal corteo...
Dopo
la chiusura degli interventi, sono salite sul palco persone non
autorizzate, tra cui il Presidente della comunità ebraica di Roma
Riccardo Pacifici che ha preso il microfono scatenando le invettive di
persone sotto il palco, tanto che Pacifici è saltato giù dallo stesso
per andare verso costoro, fortunatamente bloccato dalle forze
dell’ordine e dai soci dell’ANPI...
Ci
sentiamo in dovere di ringraziare i soci dell'ANPI impegnati nella
difficile gestione dell'evento, molti dei quali contusi, calpestati e in
alcuni casi picchiati da persone frammischiate nel gruppo della
"Brigata Ebraica”...»
Nota della presidenza dell’ANPI di Roma sui fatti accaduti il 25 aprilequi
Radio 3 Rai - Uomini e profeti 27.4.14
Questioni
"Maschi o femmine che siano": disuguaglianza e parità di genere nel mondo islamico
con Shahrzad Houshmand
"Maschi o femmine che siano": disuguaglianza e parità di genere nel mondo islamico
con Shahrzad Houshmand
La
puntata di Uomini e Profeti è stata interamente dedicata alle
rappresentazioni originarie della donna e del femminile nel Corano
La registrazione della trasmissione è disponibile qui
si ringrazia Annamaria Zesi
Bibliocaffè Letterario – Via Ostiense, 95
Il Laboratorio di scrittura creativa
di Annio Giocchino Stasi e Mery Tortolini
e il Laboratorio di Formazione Musicale
diretto da Tony Carnevale
invitano a
L’ATTESA E IL SUONO
lettura musicata
Giovedì 22 maggio ore 18.00
La locandina è disponibile qui
il Fatto 15.5.14
Unità senza certezze Gli azionisti rinviano
ULTERIORE RINVIO. La decisione è stata quella di non decidere. E rinviare ulteriormente. Si è conclusa così l’assemblea degli azionisti dell’Unità che ieri avrebbe dovuto valutare se mantenere in vita o liquidare la casa editrice del giornale, la Nuova iniziativa editoriale (Nie). “Purtroppo”, spiega il Cdr, “la risposta non è arrivata. Oggi saremo riuniti in assemblea con il presidente della Federazione nazionale della stampa e decideremo cosa fare. La nostra valutazione sulla non decisione è negativa, faremo di tutto per mantenere viva l’attenzione sui destini del giornale. Non sono bastati i tre giorni di sciopero dai quali siamo usciti per arrivare a una risposta. Eppure gli azionisti avevano promesso che oggi sarebbe stato definito il percorso definitivo. Una promessa rimasta tale”.
Secondo i dati più recenti, da inizio 2013 fino al 31 luglio scorso sono state accumulate perdite per 2,1 milioni di euro, che si vanno ad aggiungere a quelle degli esercizi precedenti, superiori a 10,5 milioni di euro. In tutto quasi 12,7 milioni. A decidere le sorti aziendali dovrebbero essere i principali azionisti della Nie, in primo luogo il socio di maggioranza con il 51% del capitale Matteo Fago, il secondo socio Maurizio Mian e il patron di Tiscali, Renato Soru.
I PRECEDENTI RECENTI
l’Unità 13.5.14
Vertenza l'Unità
I poligrafici in sciopero
qui
il Fatto 12.5.14
L’Unità, mercoledì i soci vanno a consulto sulla liquidazione dell’editrice
Gli azionisti valuteranno se mantenere in vita o chiudere la Nie, la casa editrice del giornale, che da inizio 2012 al luglio scorso ha accumulato perdite per 12,7 milioni. Tra le ipotesi la costituzione di una nuova società che metterebbe a rischio i contratti di lavoro in essere
di Camillo Dimitri
qui
L’Huffington Post 9.5.14
L'Unità in crisi d'identità sciopera e chiede lumi e aiuto al Pd
di Carlo Patrignani
qui
l’Unità 8.5.14
COMUNICATO DEL CDR Il 14maggio è convocata un’assemblea straordinaria dei soci della Nuova Iniziativa Editoriale (Nie) editrice de l’Unità. Una società che sembra essere arrivata al suo capolinea, ultima tappa di un processo, che al di là delle buone intenzioni più volte predicate ma mai praticate, ha indebolito fortemente il giornale, facendo mancare un serio piano industriale che ne sostenesse lo spazio di mercato; spazio tutt’altro che residuale come dimostra il successo dei supplementi legati al 90esimo de l’Unità. La fine di una società non dev’essere la fine de l’Unità, della sua storia, del suo futuro, della comunità dei suoi lettori, delle lavoratrici e dei lavoratori che ne sono parte che oggi vedono negato anche il diritto alla retribuzione. Ai soci della Nie diciamo chiaramente che contrasteremo con tutte le nostre forze questa opera di dismissione che il 14maggio potrebbe avere un passaggio decisivo. Devastante. Il nostro nonè un appello. È l’annuncio di un’iniziativa di lotta che si articolerà su vari piani, politici, sindacali, legali. A chi proclama la sua vicinanza al giornale diciamo che non bastano, non ci bastano più generici attestati di solidarietà: le manifestazioni di impegno dalle parole devono trasformarsi in fatti. Oggi, non in un indefinito domani. Per queste ragioni i giornalisti de l’Unità proclamano due giornate di sciopero, per giovedì e venerdì 8 e 9 maggio.
Il Cdr
COMUNICATO DELL’AZIENDA La situazione economico-finanziaria dell’Azienda è di oggettiva difficoltà ed è necessario che tutte le parti coinvolte agiscano con il massimo senso di responsabilità. L’assemblea straordinaria dei soci è stata convocata proprio con l’obiettivo di ottenere indicazioni chiare e definitive sul percorso da seguire.
L’Azienda
il Fatto 8.5.14
L’unità sciopera 2 giorni
Matteo ha un problema
Due giorni di sciopero già fissati per domani e dopodomani, e una assemblea straordinaria dei soci, il 14 del mese, che preoccupa i sessantacinque lavoratori del giornale fondato da Antonio Gramsci. All’ordine del giorno, tra le ipotesi al vaglio, c’è anche la liquidazione della Nie, la società editrice che ha contribuito a far tornare il quotidiano in edicola nel marzo del 2001. Tanto che il cdr del giornale scrive nel proprio comunicato di ieri: “La fine di una società non dev’essere la fine de l’Unità, della sua storia, del suo futuro, della comunità dei suoi lettori, delle lavoratrici e dei lavoratori che ne sono parte che oggi vedono negato anche il diritto alla retribuzione. Ai soci della Nie diciamo chiaramente che contrasteremo con tutte le nostre forze questa opera di dismissione che il 14 maggio potrebbe avere un passaggio decisivo. Devastante” . Che farà il segretario del Pd Matteo Renzi con lo storico giornale del partito? Per adesso in agenda sono fissati incontri con il reggente del Nazareno Lorenzo Guerini e con il tesoriere Francesco Bonifazi. “A chi proclama la sua vicinanza al giornale - chiedono i rappresentanti sindacali de l’Unità - diciamo che non bastano, non ci bastano più generici attestati di solidarietà: le manifestazioni di impegno dalle parole devono trasformarsi in fatti”.
Prima on line 7.5.14
Sciopero all’Unità domani e venerdì. La Nie replica: “Bisogna agire con responsabilità”
qui
Comunicato del CDR
I giornalisti
dell’Unità da oggi non firmano gli articoli. Una decisione presa in
assemblea con la partecipazione del presidente della Fnsi e del
vicepresidente dell’Associazione stampa romana. È la forma di protesta
scelta per denunciare il comportamento dell’azienda e dell’editore
Matteo Fago che hanno fatto della politica del rinvio la loro linea
guida.
Ci era stato detto che l’assemblea straordinaria dei soci del 14 maggio avrebbe dovuto assumere decisioni definitive sul futuro del nostro giornale e delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Unità. Nulla di tutto questo è avvenuto. Si è scelto di rimandare ogni decisione a fine mese, mantenendo un atteggiamento inaccettabile fatto di opacità, di silenzi assordanti, di rimpallo di responsabilità. Responsabilità invece manifestata dai lavoratori che hanno continuato a garantire l’uscita del giornale nonostante l’ultimo stipendio percepito sia quello relativo al mese di marzo. Decidere un’altra giornata di sciopero è per noi un pesante sacrificio, per più motivi, ma non esiteremo a farlo se dall’editore non dovessero arrivare in tempi brevi risposte esaurienti.
Con scelte irresponsabili dell’azienda si mette a rischio il futuro stesso della testata. Noi faremo di tutto per contrastare disegni che possano portare al fallimento e alla chiusura dell’Unità. Ci batteremo in tutte le sedi perché sia garantito un futuro al nostro giornale e mantenuti gli attuali livelli occupazionali. E chiediamo che questi impegni vengano fatti propri dal Partito democratico, che in questi giorni ha manifestato, insieme alla Cgil, solidarietà alla nostra lotta. È oggi che questa solidarietà, espressa finora soltanto a parole, deve tradursi in atti concreti e coerenti.
RIFERISCONO LA COSA ANCHE IL POST (QUI), PRIMAONLINE (QUI) E GIORNALETTISMO (QUI)
Ci era stato detto che l’assemblea straordinaria dei soci del 14 maggio avrebbe dovuto assumere decisioni definitive sul futuro del nostro giornale e delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Unità. Nulla di tutto questo è avvenuto. Si è scelto di rimandare ogni decisione a fine mese, mantenendo un atteggiamento inaccettabile fatto di opacità, di silenzi assordanti, di rimpallo di responsabilità. Responsabilità invece manifestata dai lavoratori che hanno continuato a garantire l’uscita del giornale nonostante l’ultimo stipendio percepito sia quello relativo al mese di marzo. Decidere un’altra giornata di sciopero è per noi un pesante sacrificio, per più motivi, ma non esiteremo a farlo se dall’editore non dovessero arrivare in tempi brevi risposte esaurienti.
Con scelte irresponsabili dell’azienda si mette a rischio il futuro stesso della testata. Noi faremo di tutto per contrastare disegni che possano portare al fallimento e alla chiusura dell’Unità. Ci batteremo in tutte le sedi perché sia garantito un futuro al nostro giornale e mantenuti gli attuali livelli occupazionali. E chiediamo che questi impegni vengano fatti propri dal Partito democratico, che in questi giorni ha manifestato, insieme alla Cgil, solidarietà alla nostra lotta. È oggi che questa solidarietà, espressa finora soltanto a parole, deve tradursi in atti concreti e coerenti.
RIFERISCONO LA COSA ANCHE IL POST (QUI), PRIMAONLINE (QUI) E GIORNALETTISMO (QUI)
SULLA STAMPA DI OGGI:
l'Unità on line 16.5.14
Fuorionda di Airaudo (ex Fiom)
«Renzi? Un deliquente politico»
Durante la registrazione del programma Taxi Populi, che andrà in onda alle 22.45 di vedersì 16 su La3, il deputato di Sel Giorgio Airaudo si lascia sfuggire alcune cosiderazioni piuttosto dure sul presidente del suo partito Nichi Vendola e sul premier Matteo Renzi. Del premier dice: “E' spregiudicatissimo. E’ un democristiano digitale, ha la capacità di cogliere l’attimo, è velocissimo. Ma è quasi solo quello. Io non gli girerei mai le spalle, non gli darei mai il portafoglio. E’ un predatore, un delinquente politico”. E riguardo alle telefonate con Archinà sul caso Ilva: “Nella telefonata Vendola-Archinà - confida l'ex segretario nazionale della Fiom alla conduttrice Natascha Lusenti - c’è un elemento tipico di Nichi e anche tipico della sua omosessualità: la captatio benevolentiae”.
LA REGISTRAZIONE E' DISPONIBILE QUIe poiun video sul sito di il Fatto:
Airaudo (Sel): “Confermo giudizio. Renzi è un delinquente politico”
qui
l’Unità 16.5.14
Su Left la ’ndrangheta dei colletti bianchi
di Giovanni Maria Bellu
direttore di LEFT
L’annosa
questione del «concorso esterno» in associazione mafiosa forse è stata
risolta. Non dai giuristi, ma dai diretti interessati. Infatti alcuni di
quelli che sono stati già condannati per aver sostenuto appunto
«dall’esterno» la ’ndrangheta, nel frattempo sono entrati in modo
organico all’interno dell’organizzazione. E hanno fatto carriera: ne
sono diventati i capi. È quanto racconta nell’intervista che potrete
leggere sul numero di left che sabato sarà in edicola con l’Unità il
sostituto procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giuseppe
Lombardo, il magistrato che ha chiesto - e ottenuto - l’arresto di
Claudio Scajola.
Una «rivoluzione strutturale» per la mafia calabrese, anzi «di origine calabrese» perché la ’ndrangheta ormai da trent’anni ha abbandonato l’ambito regionale per diventare una delle più potenti organizzazioni criminali del mondo. Un’organizzazione che fa affari in Colombia come in Australia e intrattiene in Italia relazioni politiche a largo raggio. Impressiona apprendere dal pm Lombardo che per l’indagine che ha portato in cella Scajola - e cioè per la ricostruzione della rete che sosteneva la latitanza dell’ex deputato forzista Amedeo Matacena - la procura reggina è partita da Bruno Mafrici, «un personaggio già interessato alle perquisizioni che avevano riguardato anche l’ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito».
D’altra parte, la procura di Milano ha confermato che si è arrivati alle tangenti di Expo - e all’arresto di vecchie glorie della prima Tangentopoli quali Gianstefano Frigerio e Primo Greganti - partendo da un’inchiesta sulle infiltrazioni della ’ndrangheta in Lombardia. «Un’Italia rovesciata, claustrofobica, malefica - scrive il giudice Alberto Cisterna nell’editoriale che apre questo numero - con le toghe che operano capovolte a ruoli inversi: Milano sui calabresi e Reggio sui lombardi e sul ligure Scajola».
A poco più di una settimana dalle Europee left dedica anche un servizio a uno dei temi più caldi della campagna elettorale: cosa accadrebbe se si uscisse dall’euro? Abbiamo potuto visionare in anteprima una ricerca dell’economista Emiliano Brancaccio che, per rispondere alla domanda, ha messo a confronto 28 casi di uscita da un regime di cambio fisso avvenuti nel mondo dal 1980 al 2013. Il quadro finale è diverso da quelli tracciati dai pasdaran del sì e dagli ultras del no. Un quadro complesso da cui emerge con chiarezza che l’argomento monetarista comunque non basta per difendere l’ideale dell’unità europea. Banalmente, ci vuole la politica. Quella buona.
m
Una «rivoluzione strutturale» per la mafia calabrese, anzi «di origine calabrese» perché la ’ndrangheta ormai da trent’anni ha abbandonato l’ambito regionale per diventare una delle più potenti organizzazioni criminali del mondo. Un’organizzazione che fa affari in Colombia come in Australia e intrattiene in Italia relazioni politiche a largo raggio. Impressiona apprendere dal pm Lombardo che per l’indagine che ha portato in cella Scajola - e cioè per la ricostruzione della rete che sosteneva la latitanza dell’ex deputato forzista Amedeo Matacena - la procura reggina è partita da Bruno Mafrici, «un personaggio già interessato alle perquisizioni che avevano riguardato anche l’ex tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito».
D’altra parte, la procura di Milano ha confermato che si è arrivati alle tangenti di Expo - e all’arresto di vecchie glorie della prima Tangentopoli quali Gianstefano Frigerio e Primo Greganti - partendo da un’inchiesta sulle infiltrazioni della ’ndrangheta in Lombardia. «Un’Italia rovesciata, claustrofobica, malefica - scrive il giudice Alberto Cisterna nell’editoriale che apre questo numero - con le toghe che operano capovolte a ruoli inversi: Milano sui calabresi e Reggio sui lombardi e sul ligure Scajola».
A poco più di una settimana dalle Europee left dedica anche un servizio a uno dei temi più caldi della campagna elettorale: cosa accadrebbe se si uscisse dall’euro? Abbiamo potuto visionare in anteprima una ricerca dell’economista Emiliano Brancaccio che, per rispondere alla domanda, ha messo a confronto 28 casi di uscita da un regime di cambio fisso avvenuti nel mondo dal 1980 al 2013. Il quadro finale è diverso da quelli tracciati dai pasdaran del sì e dagli ultras del no. Un quadro complesso da cui emerge con chiarezza che l’argomento monetarista comunque non basta per difendere l’ideale dell’unità europea. Banalmente, ci vuole la politica. Quella buona.
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Repubblica 16.5.14
Quel cimitero blu ignorato da tutti
di Tahar Ben Jelloun
su spogli
Repubblica 16.5.14
Castelnuovo di Porto, immigrati in rivolta: la carica della polizia
Dura protesta degli immigrati nel Centro accoglienza richiedenti asilo (Cara) di Castelnuovo di Porto, vicino a Roma. Gli ospiti della struttura hanno bloccato l'ingresso, per contestare le condizioni del centro, impedendo il cambio turno. Dopo avere abbattuto la recinzione, gli agenti hanno caricato i manifestanti, colpendone alcuni con i manganelli. Feriti tra le forze dell'ordine e i migranti, otto le persone fermate dopo gli scontri.
A scatenare la rabbia di gran parte degli immigrati, il mancato pagamento del "pocket money", il salario di 2,5 euro al giorno che veniva dato il primo del mese. E' stato abolito dal 7 aprile, quando a gestire il centro è arrivata la cooperativa Auxilium al posto della Gepsa. Doveva essere sostituito da una carta prepagata per fare la spesa, che però non è mai stata consegnata ai richiedenti asilo.
Un video qui
Come ha votato la sinistra del Pd? Nessuno lo scrive...
l’Unità 16.5.14
Approvato il decreto lavoro
Tito Boeri: «Così si aggiunge ancora un po’ di precarietà»
L’economista della Bocconi sostiene che il decreto è in linea con le politiche del lavoro di Sacconi: scarsa formazione salari modesti
su spogli
La Stampa 16.5.14l’Unità 16.5.14
Dai contratti a termine alla maternità
Ecco come cambia il mondo del lavoro
Tre anni di proroghe per i rapporti a tempo, sanzioni per chi sfora quota 20%
qui
Nuove privatizzazioni? No grazie
In questa situazione servirebbe l’opposto, cioè un rafforzamento dell’intervento pubblico di grandi dimensioni
di Laura Pennacchi
su spogli
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il Fatto 16.5.14
Di nuovo nel tunnel: Pil negativo
Nel primo trimestre il prodotto torna a scendere
In valori assoluti siamo ai livelli del 2000. 14 anni persi
di Marco Palombi
su spogli
il Fatto 16.5.14
Contrordine
Irrealistici i numeri di Renzi In autunno c’è la manovra
di Marco Palombi
su spogli
Repubblica 16.5.14
Siamo la pecora nera dell’Europa
Ora a rischio gli effetti del bonus Irpef
di Federico Fubini
su spogli
il Sole 16.5.14
Il Pil torna negativo, scossa sui mercati
Lo spread risale di 26 punti e chiude a 180, Milano perde il 3,61%
Ritorno alla realtà
di Roberto Napoletano
su spogli
il Sole 16.5.14
Se la liquidità si esaurisce
di Alessandro Plateroti
su spogli
il Sole 16.5.14
Lo schiaffo dell'economia reale ai mercati iper-ottimisti
di Morya Longo
su spogli
il Sole 16.5.14
Senza crescita robusta conti pubblici a rischio
di Dino Pesole
su spogli
il Sole 16.4.14
Renzi rilancia sulla velocità del cambiamento, ma teme per l'impatto sulle elezioni
Il premier difende la scelta dell'ottimismo Ma Grillo e Fi lo assediano: troppe bugie
di Emilia Patta
su spogli
il Fatto 16.5.14
Renzi arresta Genovese, ma nel Pd incubo Greganti
La Gurdia di Finanza di Milano ha la prova, un’intercettazione dell’ex comunista
Pietro Grasso chiede a Bruti Liberati le date degli incassi
di Davide Milosa
su spogli
il Fatto 16.5.14
Barani: “Ho avvistato il compagno G.”
di Fabrizio d’Esposito
su spogli
il Sole 16.5.14
Il presidente Grasso scrive alla Procura per avere chiarimenti sulla vicenda
Giallo sulle visite di Greganti al Senato
Angelo Mincuzzi
su spogli
il Fatto 16.5.14
Greganti & C: indaga anche la Corte dei conti
su spogli
La Stampa 16.5.14
Dietro la votazione a scrutinio palese anche il timore dei franchi tiratori
di Marcello Sorgi
su spogli
Corriere 16.5.14
Campagna avvelenata tra colpi bassi ed economia in bilico
di Massimo Franco
su spogli
Corriere 16.5.14
«Renzi imitatore? Ha imparato da me»
«Bello e molto divertente... quello che qualcuno dice, e cioè che Renzi abbia imparato qualcosa da me, è davvero realistico... ». Ospite di Telecamere, Silvio Berlusconi commenta la sua imitazione fatta da Matteo Renzi nel 1996 in un video trasmesso da Striscia la notizia: «Non mi sorprende e io questa cosa già l’avevo vista». Ed è vero: «C’è una simpatia nei confronti di Renzi, sul piano umano, nata quando era sindaco di Firenze e ci accordammo per una colazione ad Arcore. Tra noi ci fu una corrente di simpatia».
l’Unità 16.5.14
Scajola, l’inchiesta punta su Servizi e Vaticano
Oggi interrogatorio per l’ex ministro scaricato da Berlusconi. Tra i 19 nuovi indagati, cinque politici. Il ruolo di Danesi (ex P2) e i conti presso la Santa Sede
su spogli
L’Huffington Post 16.5.14Repubblica 16.5.14
Figueras, Papa Bergoglio ha lasciato molto a desiderare su desaparecidos
di Carlo Patrignani
qui
A Finmeccanica inizia l’era Moretti
Clausola onorabilità bocciata dai fondi
su spogli
il Fatto 16.5.14
Roma
Avanzata Cinque Stelle Matteo non vuole Marino sul palco
di Santo Iannò
su spogli
La Stampa 16.5.14La Stampa 16.5.14
L’avanzata di Grillo Masaniello
di Elisabetta Gualmini
qui
“Il Pd di oggi è come il Pci di Tangentopoli”
“A comandare sono gli stessi, non cambia nulla”
intervista di Andrea Rossi
su spogli
il Fatto 16.5.14
Milano e Firenze, chiese a uso privato
Cena di lusso a Santa Maria Novella
E Farinetti si porta il Duomo in Usa
di Tomaso Montanari
su spogli
il Fatto 16.5.14
Salesiani, la telefonata di Bertone per l’eredità
di Valeria Pacelli
su spogli
«le religioni meno pensate» ?!?
l’Unità 16.5.14
Dialoghi
Parlare di sesso e di omosessualità a scuola
risponde Luigi Cancrini
psichiatra e psicoterapeuta
su spogli
l’Unità 16.5.14
Per rilanciare la Rai non può bastare un taglio
di Vittorio Emiliani
su spogli
il Fatto 16.5.14Corriere 16.5.14
risponde Furio Colombo
L’ultimatum di Renzi a “Ballarò”
su spogli
Scandalo Expo
Una pallida imitazione di Tangentopoli
di Paolo Franchi
su spogli
Corriere 16.5.14
«La psiche non mi fa essere sereno»
In aula i colloqui tra Mancino e Colle
L’audio delle intercettazioni con il consigliere D’Ambrosio
di Giovanni Bianconi
su spogli
il Sole 16.5.14
Riforme. Testo ancora da limare
Per il Dl cultura il nodo coperture
di Antonello Cherchi
su spogli
m
l’Unità 16.5.14
La Turchia si ribella alla strage dei minatori
Sciopero generale, idranti e lacrimogeni contro i manifestanti, ferito leader sindacale
Nessuna speranza a Soma: 282 morti accertati, 150 dispersi
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il manifesto 16.5.14
«Dopati per lavorare di più»
Anfetamine e oppio venduti ai sikh che lavorano nell’agro pontino. Per non fargli sentire fatica e dolore. Dossier-choc di In Migrazione
di Angelo Mastrandrea
inviato a Bellafarnia (Latina)
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Rai Radio 3 16.5.14Repubblica 16.5.14
“Tutta la città ne parla” di ogghi ha dedicatio a questo Reportage tutta la propria puntata
La registrazione della trasmissione è disponibile qui
Dilemma Germania la “super-potenza”
di Bernardo Valli
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La Stampa 16.5.14
Svizzera, il salario minimo corre verso il massimo
3270 euro per tutti
Domenica il voto: se c’è l’ok alla proposta la paga sarà tra le più alte del mondo
I sindacati: solo la metà dei lavoratori è tutelata col contratto collettivo
di Michele Brambilla
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La Stampa 16.5.14
“Se questa norma passa, le aziende potrebbero delocalizzare in Italia”
di S. Ric.
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Repubblica 16.5.14
Il tesoro di Alibaba, gigante cinese che va alla conquista di Wall Street
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l’Unità 16.5.14
La rivolta contro Pechino infiamma il Vietnam
Una piattaforma petrolifera vicino alle isole contese dalla Cina scatena le proteste: vittime e fabbriche in fiamme
Centinaia di cinesi in fuga
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Corriere 16.5.14
Tornano i rancori e i vicini ora vogliono contenere il dragone
di Sergio Romano
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Corriere 16.5.14
Giappone
Costituzione verso la riforma Abe: più libertà nell’autodifesa
TOKYO — Il Giappone si prepara a emendare la costituzione «pacifista» imposta dagli americani alla fine della Seconda guerra mondiale. Per consentire interventi militari all’estero, Tokyo è pronta a rimuovere il divieto autoimposto sull’esercizio del «diritto di autodifesa collettiva». Lo ha detto ieri il premier Shinzo Abe. L’abolizione del divieto sarebbe per Tokyo la maggiore modifica delle politiche di difesa dal dopoguerra consentendo, tra l’altro, di «soccorrere» gli alleati, Usa su tutti, se sotto attacco. L’obiettivo è aumentare la capacità di deterrenza in ogni possibile contingenza ma il «Giappone continuerà a essere uno Stato pacifista come scritto nella costituzione».
Corriere 16.5.14
Le dimissioni dell’inviato Onu in Siria, una vittoria del regime di Assad
di Lorenzo Cremonesi
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Corriere 16.5.14
Dopo la guerra fredda, cosa fare della Nato
risponde Sergio Romano
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Corriere 16.5.14
Tv svizzera e risate con i «Frontaliers»
di Aldo Grasso
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Repubblica 16.5.14
Zombie
Il piano segreto del Pentagono “Così fermeremo i morti viventi”Un documento dei massimi vertici militari statunitensi “Dobbiamo saper affrontare situazioni apocalittiche”
di Vittorio Zucconi
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Corriere 16.5.14
La terra verde sotto assedio
di Giovanni Sartori
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La Stampa 16.5.14
Marx vittima del copyright: il caso dell’archivio online
Un editore londinese ripubblica in ebook 50 volumi del filosofo, e scoppia la polemica con il sito che li offre gratis
di Claudio Leonardi
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La Stampa 16.5.14
Armstrong, la metafisica che “rende vero” il mondo
La scomparsa del grande filosofo australiano che ha rilanciato la riflessione sugli “universali”: concetti decisivi per la scienza
di Franca D’Agostini
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Repubblica 16.5.14
Templari e SS Fatti e misfatti dei corpi scelti
In “Guardiani del potere” di Fabio Mini una storia secolare di fedeltà, ribellioni e complotti
di Siegmund Ginzberg
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Repubblica 16.5.14
Dal web all’alcol così i ragazzi cadono nella rete delle dipendenze
Il 17 per cento dei minorenni ha un comportamento considerato a rischio Ricerca del Cnr su 40mila studenti: sempre più schiavi di sostanze e social
di Fabio Tonacci
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con la collaborazione di Susanne Portmann