mercoledì 1 aprile 2015

CITATI.
I REPRINT DI "SEGNALAZIONI"
MARCO BELLOCCHIO NEL SETTEMBRE 2011 RICEVETTE DALLE MANI DI BERNARDO BERTOLUCCI IL LEONE D'ORO ALLA CARRIERA.
NON RISPOSE ALLA DOMANDA CHE BERNARDO BERTOLUCCI GLI FECE.
RIPUBBLICHIAMO QUI DI SEGUITO UNA SERIE DI MATERIALI CHE "SEGNALAZIONI" PUBBLICÒ IN QUELLA OCCASIONE:























1986
l'immagine qui sopra è di Stefano Giorgi 

UNA INTERVISTA A SILVANO AGOSTI PUBBLICATA SU "FORMACINEMA"
A PROPOSITO DELLA REALIZZAZIONE DEI "PUGNI IN TASCA"
IL TESTO E LA REGISTRAZIONE AUDIO È DISPONIBILE QUI

La Biennale Channel 9.9.11
Marco Bellocchio, nel corpo del cinema
di Enrico Magrelli




































clicca sull'immagine qui sopra per renderla leggibile
Enrico Magrelli, sulla pagina originale, qui


LA REGISTRAZIONE INTEGRALE DELLA PUNTATA DI HOLLYWOOD PARTY DI VENERDI 9 SETTEMBRE 2011 NELLA QUALE È INTERVENUTO MARCO BELLOCCHIO DISPONIBILE QUI

MyMovies.it 9.9.11
Il sodalizio artistico con lo psichiatra Massimo Fagioli

Nello stesso periodo conosce lo psichiatra Massimo Fagioli, con cui inizia un florido sodalizio artistico proprio con Diavolo in corpo (1986), subito dopo la straordinaria rappresentazione di Enrico IV (1984) con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale, tratto da un'opera di Pirandello. Sotto l'ala protettrice dell'amico Fagioli, dà il via a numerosi progetti: La visione del Sabba (1988), sguardo laico e lucido sulla stregoneria dei tempi moderni, scritto assieme a Francesca Pirani, e soprattutto La condanna (1991), Orso d'argento a Berlino, dissacrante riflessione sul tema dello stupro che segue gli studi psico-analitici del professore. Dietro alla sperimentazione narrativa de Il sogno della farfalla (1994), scritto da Fagioli e fotografato dal greco Yorgos Arvanitis, si cela il desiderio di superare la staticità tradizionale del racconto filmico per varcare i confini e dare maggior importanza alla voce delle immagini. QUI  segnalazione di Francesco Maiorano
MyMovies, I pugni in tasca e lo sguardo ribelle, una biografia di Bellocchio di Nicoletta Dose, qui
Bernardo Bertolucci consegna il Leone d'Oro alla carriera 2011 a Marco Bellocchio, il video da Rai.tv  qui
Venezia, standing ovation per Marco, un video qui
Uno slideshow della premiazione, qui
Un video della conferenza stampa di Marco Bellocchio, qui
 
PUBBLICHIAMO QUI DI SEGUITO UNO STRALCIO DALL’INTERVISTA CHE MARCO BELLOCCHIO RILASCIÒ A MALCOM PAGANI DI MICROMEGA NELL'ESTATE DELL'ANNO SCORSO E CHE USCÌ SUL N. 6 DEL 31.8.2010 DI QUELLA RIVISTA.
L'INTERVISTA È INTEGRALMENTE DISPONIBILE QUI
Una anticipazione - in estratto - di questa intervista a MicroMega uscì anche su “Il Fatto Quotidiano” del 31.8.10, con il titolo “Bellocchio: racconto la mia follia. Psicanalisi, maoismo e pugni in tasca”. Il numero di MicroMega venne poi presentato in occasione della 67ª Festa del Cinema di Venezia dello scorso anno. “Segnaslazioni” ne dette notizia qui, il testo di quell’articolo è disponibile qui.
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Sette del Corriere della Sera n. 35 - 1 settembre 2011
Marco Bellocchio, Leone d’oro alla carriera
Una mente a colori
Da I pugni in tasca al successo di Vincere («Prova l’universalità dell’arte») il regista premiato a Venezia da Bertolucci parla dei suoi maestri («Tutti morti») e del futuro («Cerco entusiasmo»)
di Francesca Lancini
qui segnalazione di Maurizio Maturi









l’articolo che segue cita Massimo Fagioli
VivaCinema.it 16.9.11
La top 10 dei film più belli di Marco Bellocchio secondo Viva Cinema
qui






MARCO BELLOCCHIO, SULL'UNITÀ DI DOMENICA 9 OTTOBRE 2011
Dario Zonta ha recensito il doppio cofanetto di film del regista vincitore del Leone d'oro alla carriera «otto film selezionati per rappresentare le tappe fondamentali della carriera cinematografica di Marco Bellocchio», contenuti in due eleganti cofanetti, con I pugni in tasca, Sorelle Mai, Vacanze in Val Trebbia, Addio del passato, L’ora di religione, Buongiorno, notte, Il regista di matrimoni, Vincere. E basta...! Leggilo qui
Marco Bellocchio il 20 ottobre 2011 a "Hollywood Party" su Radio 3
"Hollywood Party" è la trasmissione quotidiana di cinema su Radio 3 Rai
In occasione dell'uscita di un doppio cofanetto di DVD con otto dei suoi film più belli, Marco Bellocchio è stato ospite di Hollywood Party la trasmissione condotta da Alberto Crespi e da  Enrico Magrelli, ed ha parlato anche dei film che nel cofanetto non sono stati compresi.
Marco Bellocchio sui due cofanetti: «Siccome sono stato accusato, un po’ subdolamente, del fatto che mancassero in questi due cofanetti tre film fagioliani... io non ho nessuna responsabilità in questo. Le persone che hanno fatto questo tipo di osservazione non capiscono nulla di diritti. Evidentemente la 01 aveva questi film e ha deciso di fare questa scelta, ecco. Non credo che sia una esclusione, anche perché non credo che la 01 abbia i diritti né del Diavolo in corpo né della Condanna né del Sogno della farfalla.
E sui film esclusi dal cofanetto: «La mia esperienza con l’Analisi collettiva, con Massimo Fagioli è stata lunghissima, però quella cinematografica è legata a questi tre film. È chiaro che un certo tipo di cultura continua a saltarli, o per lo meno - non è che li annulla - non riesce a connetterli con gli altri... Il Diavolo in corpo, sì, è estremamente diverso, però c’è qualcosa che è legato a Salto nel vuoto, oppure La condanna, o Il sogno della farfalla... C’è qualcosa di nuovo, in cui altri hanno partecipato con me - in particolare Massimo Fagioli e soprattutto al Diavolo in corpo, ma anche alla Condanna, anche nel sogno della farfalla... è opera sua... - poi io mi sono preso... evidentemente proprio perché sentivo la necessità di una mia libertà, di una mia totale autonomia...»
La scheda qui
LA REGISTRAZIONE INTEGRALE DELLA TRASMISSIONE È DISPONIBILE QUI

LA VERSIONE INTEGRALE DI UNA VECCHIA INTERVISTA A MARCO BELLOCCHIO MESSA IN ONDA DA RAI UNO, TAGLIATA, NEI GIORNI SCORSI
Sottovoce di Marzullo ha messo in onda venerdì 2 ettembre un montaggio di una vecchia intervista a Marco Bellocchio che risale al 1997. Lunedì 5 settembre scorso abbiamo segnalato (qui) questa trasmissione che è disponibile qui Si trattava però di un montaggio nel quale erano state eliminate tutte le domande di Marzullo. Ma precedentemente, il 27 maggio 2009 Sottovoce aveva utilizzato il girato di quell’antica intervista in suo possesso per metterne in onda un montaggio differente e molto più ampio, e nel quale le domande fatte da Marzullo erano invece presenti. Videosegnalazioni aveva pubblicato quella versione il giorno successivo alla sua messa in onda, il 28 maggio 2009:
 
L’INTERVISTA A MARCO BELLOCCHIO IN VERSIONE INTEGRALE CON LE DOMANDE DELL’INTERVISTATORE È DISPONIBILE SU “VIDEOSEGNALAZIONI” QUI















l'Unità 9.9.11
Marco Bellocchio, una carriera dorata dal Lido
Divi. Sarà Bernardo Bertolucci a consegnare oggi il Leone d’oro alla carriera a Marco Bellocchio. Dopo la consegna del premio e la proiezione di «Nel nome del padre», ripresentata al pubblico dopo ben quaranta anni, in una nuova versione rivista dallo stesso Bellocchio - il maestro sarà festeggiato con una cena ad inviti organizzata sulla spiaggia dell'hotel Excelsior al Lido. Tra gli ospiti, previsti Alba Rorhwacher, Mario Martone, Aureliano Amadei, Cristiana Capotondi e Filippo Timi.


MyMovies.it 9.9.11
Il sodalizio artistico con lo psichiatra Massimo Fagioli

Nello stesso periodo conosce lo psichiatra Massimo Fagioli, con cui inizia un florido sodalizio artistico proprio con Diavolo in corpo (1986), subito dopo la straordinaria rappresentazione diEnrico IV (1984) con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale, tratto da un'opera di Pirandello. Sotto l'ala protettrice dell'amico Fagioli, dà il via a numerosi progetti: La visione del Sabba (1988), sguardo laico e lucido sulla stregoneria dei tempi moderni, scritto assieme a Francesca Pirani, e soprattutto La condanna (1991), Orso d'argento a Berlino, dissacrante riflessione sul tema dello stupro che segue gli studi psico-analitici del professore. Dietro alla sperimentazione narrativa de Il sogno della farfalla (1994), scritto da Fagioli e fotografato dal greco Yorgos Arvanitis, si cela il desiderio di superare la staticità tradizionale del racconto filmico per varcare i confini e dare maggior importanza alla voce delle immagini. QUI segnalazione di Francesco Maiorano


Movieplayer.it 8.9.11
Marco Bellocchio, il collezionista di sogni
Il Festival di Venezia rende omaggio domani ad uno registi contemporanei più importanti e originali con l'assegnazione del Leone d'oro alla carriera e la proiezione della nuova versione di Nel nome del padre
a cura di Francesca Fiorentino
L'ARTICOLO IN PDF QUI 
segnalazione di Francesco Maiorano
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Repubblica.it 9.9.11
Omaggio al Leone Bellocchio
"Io in pensione? Che sciocchezza"
Il regista riceve il riconoscimento alla carriera: "Per me è una ripartenza". Poi boccia il cinema italiano: "Povere e misere commedie". E su Bertolucci che stasera lo premia: "Ho invidiato il suo successo mondiale"
di Claudio Morgoglione
qui
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Marco Bellocchio nella Piazza del Popolo di Pesaro per la Festa Democratica, con Gianni Rondolino (1.9.11), il video qui
Marco Bellocchio ospite di Hollywood Party la sera del 9.9, fra breve qui
MyMovies, I pugni in tasca e lo sguardo ribelle, una biografia di Bellocchio di Nicoletta Dose, qui
Bernardo Bertolucci consegna il Leone d'Oro alla carriera 2011 a Marco Bellocchio, il video da Rai.tv  qui
Venezia, standing ovation per Marco, un video qui
Uno slideshow della premiazione, qui
Un video della conferenza stampa di Marco Bellocchio, qui
Marco Bellocchio, nel corpo del cinema, di Enrico Magrelli, qui
Corriere.it, A Bellocchio il Leone alla carriera «Premio da Bertolucci vale di più», qui
Corriere.it, Standing ovation per Bellocchio «Ora sono un ribelle moderato», qui
Il Sole, Nel nome del padre, “Stima profonda per Beppe Englaro", dice Marco Bellocchio. Che a gennaio darà il via a Bella addormentata. "Ma Eluana sarà sullo sfondo, a me interessa quello che è successo in quei giorni”, qui
Libero, «Io, Bernardo, l’ispirazione ed Eluana», qui
L’Orient le jour, Une fin de Mostra marquée par le côté sombre des âmes qui
Sky.it, Bellocchio e il Leone d’Oro, videointervista: “Un’emozione che si rinnova”, qui
Red Carpet - Il Leone d'Oro a Marco Bellocchio, qui
Cinit, conferenza stampa di Marco Bellocchio, Leone d'Oro alla carriera, qui
Tutti gli altri lanci e articoli: la copertura completa, qui
si ringraziano Giulia Mari, Mario Cirillo, Francesco Maiorano, Francesco Troccoli.



l’Unità 10.9.11
Lacrime e standing ovation per Bellocchio e Bertolucci
Maestri. Marco Bellocchio riceve dalle mani di Bernardo Bertolucci il Leone d'oro alla carriera e si commuove. «Le nostre vite si sono sfiorate», afferma il regista di «Ultimo tango a Parigi». Poi prende la parola Bellocchio: « Credo nella libertà, la cosa più preziosa per un artista. Non la libertà civile che è garantita in questo paese, ma la libertà d'immaginazione. Il “devo” o il “non devo” paralizza l'artista. che ha bisogno di libertà e questo premio è il riconoscimento della mia libertà». È standing ovation.
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Alberto Crespi su l'Unità:
Oggi è il giorno dei premi, ma nessun possibile vincitore eguaglierà in talento e in commozione il duo che si è esibito ieri sera sul palco del Palazzo del cinema. Marco Bellocchio ha ricevuto il Leone alla carriera dalle mani di Bernardo Bertolucci. Quest’ultimo ha raccontato che un po’ di anni fa, all’Accademia di Brera di Milano, un ammiratore gli disse: «La seguo da quando ha girato I pugni in tasca» che come è noto è il film d’esordio di Bellocchio. «Magari avessi girato io I pugni in tasca», ha concluso Bertolucci.
Bellocchio ha tenuto un bellissimo discorso, molto applaudito: «Non sono più il rivoluzionario e il ribelle di I pugni in tasca ha detto -, i protagonisti delle mie storie non sono più assassini o suicidi, la mia vita è cambiata. Ciò che non cambia è la voglia di stare dalla parte degli oppressi, di chi è vittima della violenza. Credo nella libertà, la cosa più preziosa per un artista». E ha annunciato il ritorno al progetto su Eluana Englaro, a suo tempo accantonato. Si intitolerà Bella addormentata, sarà il suo prossimo film. Farà discutere. E noi ci saremo, a difendere se necessario la libertà di cui sopra.

Il Fatto 10.9.11
Quei Pugni in tasca che restano nel tempo
“Ricorrente è la domanda: Ma la tua rabbia dei Pugni in tasca, dove è finita? Da allora le mie immagini sono cambiate, perché la mia vita è cambiata. Ciò che non è cambiato è una naturale inclinazione a stare dalla parte di chi è oppresso, di chi è vittima di qualsiasi violenza, di chi accetta passivamente la sconfitta e predica la rassegnazione”. E ancora: “Questo premio alla carriera non è una riconciliazione istituzionale, ma il riconoscimento di una coerenza che in tutti questi anni ho cercato sempre di difendere”. Così parlò Marco Bellocchio ritirando ieri il Leone d’oro. Oltre al discorso ufficiale, il regista ha parlato del suo prossimo film su Eluana Englaro (titolo provvisorio, La bella addormentata) e dei giovani che vogliono fare i registi. “Li scoraggerei – ha detto – oggi è diverso da quando ho iniziato io”. E del cinema italiano dice: “È povero e misero. Tutti si buttano sulla commedia perché ha successo, mentre bisogna cercare strade nuove”.








La Stampa 10.9.11
Bellocchio cuor di Leone
Standing ovation per il regista premiato da Bertolucci: “Resto un ribelle non smetto di stare dalla parte dei deboli. Girerò un film su Eluana Englaro”
di Fulvia Caprara
su "spogli" il pdf della pagina qui












Corriere della Sera 10.9.11
Bellocchio e i giovani registi: troppe brutte copie di Monicelli
«Spesso pigri, si buttano sulle commedie miseramente»
di Giuseppina Manin
su "spogli" il pdf della pagina è qui





Repubblica 10.9.11
Bertolucci incorona Bellocchio "Sono un ribelle ma moderato"
Leone alla carriera per l´autore di "Nel nome del padre"
Il potere continua a non piacermi e penso di essere ricambiato. E a molti non piacerà il mio prossimo film sul caso Englaro
di Maria Pia Fusco
su "spogli" il pdf della pagina è qui
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l’Unità on line 10.9.11
Bellocchio: «Farò un film su Eluana. Sul premier costa troppo»
qui
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Il Tempo 10.9.11
Leone d'oro a Bellocchio. Torna "In nome del padre"

qui
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il Giornale 10.9.11
Pure Bellocchio si ricrede: resto di sinistra ma col dubbio
di M. Cav.

qui
CITATI.
I REPRINT DI "SEGNALAZIONI"
EUGENIO SCALFARI








 
Repubblica 14.9.12
Eugenio Scalfari "Giornali, libri e amori la mia vita di Narciso consapevole"
Intervista al fondatore di "Repubblica" in occasione dell'uscita del "Meridiano" in cui sono raccolti una serie di articoli e le sue opere più importanti
Intervista di Antonio Gnoli
qui
si ringrazia Claudio Corvino
 
Eugenio Scalfari nel suo celebre articolo
comparso su Repubblica il 23 ottobre 2005 (disponibile integralmente qui):

«Ho sentito l'altra sera il nostro telepredicatore nazionale esaltare l'innocenza dei bambini, il loro candore, la loro innata bontà. L'età dell' oro insomma. Ma è falso. E' un falso luogo comune. Il bambino è certamente innocente, ha mangiato soltanto i frutti dell' albero della vita e non ancora quelli della conoscenza. Né sa che cosa sia il peccato. Ma la bontà dei bambini non esiste. La predominante necessità d'ogni bambino è quella di conquistare il suo territorio, attirare su di sé l'attenzione di tutti, vincere tutte le gare, appropriarsi di tutto ciò che desidera. Togliendolo agli altri. Vincendo sugli altri. Sottomettendo gli altri. Questo è l'istinto primordiale, innato, esclusivo. E spetta a chi li educa insegnare a contenere l'istinto primordiale, a rispettare gli altri, la roba degli altri e addirittura a condividere la propria con gli altri. Questa disponibilità non è affatto innata ma indotta. Dalla cultura, dall' insegnamento degli adulti. E infine, poiché quell' istinto primordiale ci accompagna fino alla morte, educare e al bisogno limitarlo, spetta alle leggi sulle quali si fonda la Città terrena. I cui fondatori e reggitori si imposero sugli altri con la violenza della scaltrezza o con quella della forza per acquistare il potere ed esercitarlo. Nessuno è stato ed è esente da questo peccato originario, fondato sull' unico diritto innato: la sopravvivenza dell' ente e il dispiegarsi della sua potenza»

Questo articolo di Eugenio Scalfari venne anche citato e commentato da Giulia Ingrao nel suo articolo dal titolo”Amore amico della guerra? Luogo comune dai tempi di Platone e della Bibbia” che apparve pochi giorni dopo su Liberazione, il 30 ottobre 2005, disponibile integralmente qui

SCALFARI, SOI-DISANT NEO-ILLUMINISTA MA IN REALTÀ CLERICO-FASCISTA, HA SEMPRE CONFERMATO LA COERENZA DI UNA VITA, FIN DALL'ADOLESCENZA: NELL'IMMAGINE A SINISTRA EUGENIO SCALFARI IN DIVISA DA AVANGUARDISTA FASCISTA, A 17 ANNI, CON LA MADRE IPER-CATTOLICA

«Ho appreso, dagli articoli che scrivevano sulla vita di Scalfari, che aveva passato l’infanzia con la madre cattolica; ho visto una sua foto con la divisa di giovane fascista; aveva 17 anni. Negli stessi anni, io correvo per i viottoli di montagna tirandomi dietro il fratellino, più piccolo di me, per avvertire i partigiani dell’arrivo delle squadre naziste e fasciste. Due adolescenze diverse.»

su LEFT 22, 30/5/2008 in “Il bisogno di idee nuove” di Massimo Fagioli
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«Ricordo quanto scritto da Eugenio Scalfari (...) ovvero che il bambino nasce cattivo e cerca sempre di sopraffare gli altri (...) crede al peccato originale e non ha mai pensato che sono favole. Forse è stato condizionato da una strana alleanza tra la Bibbia e il pensiero greco che, con parole diverse, dicono la stessa cosa: o l’uomo nasce cattivo come Caino per il peccato originale, o ha un animale dentro di sé. Non si è liberato delle favole della Bibbia o della mitologia. L’enigma della Sfinge non è stato risolto, l’uomo non ha trovato la sua identità.»
su LEFT 2006 ed. L'asino d'oro (LEFT 17, 5/5/2006) in “Freud, un imbecille!” di Massimo Fagioli
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«Hanno sempre detto e insinuato che irrazionale è sinonimo di pazzia. Soltanto la ragione può controllarla (...) lo disse Eugenio Scalfari mesi fa perché il bambino nascerebbe cattivo; cioè quella che chiamano natura umana è cattiva, lo dice anche la Bibbia: siamo tutti figli di Caino… Credo che l’irrazionale può non essere follia. O, meglio, è la follia dei non normali, dei non razionali.»
su LEFT 2006 ed. L'asino d'oro (LEFT 9, 10/3/2006) in “Nati per essere umani” di Massimo Fagioli
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«Allora non hanno capito che in principio c’è la pulsione (la Forza), c’è vitalità e immagine (il Pensiero). Freud e Scalfari dicono che in principio c’è la parola e la ragione: è un pensiero oppressivo. "Quel minuscolo re del creato… ha il riflesso di luce divina. La chiama ragione ma se ne serve per vivere più bestialmente di tutte le bestie"».
su LEFT 2007 ed. L'asino d'oro (LEFT 29, 20/7/2007) in “Per essere... diventare di sinistra” di Massimo Fagioli «Scalfari non conosce la pulsione di annullamento, non conosce la teoria della nascita e l’identità umana come capacità di immaginare. Ma poi il pensiero cattivo: e se la conoscesse? E se avesse visto, quarant’anni fa, Istinto di morte e conoscenza?»su LEFT 2007 ed. L'asino d'oro (LEFT 7, 16/2/2007) in “Spinoza e il partito democratico” di Massimo Fagioli 

Il Foglio 29.5.08
Ero giovane, fascista e felice
Intervista di Pietrangelo Buttafuoco a Eugenio Scalfari
Il fondatore si racconta (con spirito e una punta d'orgoglio)

(alcuni stralci qui qui e qui)

Repubblica 25.11.03
Scalfari e Galimberti
Sul nuovo numero di Micromega: i lumi la ragione i dittatori

qui

Repubblica 3.11..08
Nel peccato originale la coscienza dell'uomo
di Eugenio Scalfari

E POI, DA "SEGNALAZIONI", NELL'APRILE 2011: IL "MISTERO" DELLA COPERTINA CAMBIATA:














QUI A SINISTRA: la copertina del nuovo libro di Eugenio Scalfari, come appariva fino a pochi giorni fa su webster.it e su libreriauniversitaria.it, qui
Poi hanno cambiato idea...(?!) Ed ecco che poi Affaritaliani e tutti gli altri siti successivamente hanno pubblicato invece la copertina che vedi qui di seguito: un particolare dall'Apollo e Dafne del Bernini (Defne cerca di sfuggire ad Apollo che la vuole stuprare e viene trasformata in albero):











Affaritaliani.it 3.5.11
Il "filosofo" Eugenio Scalfari "scosso" da Eros...
In uscita per Einaudi "Scuote l'anima mia Eros", il nuovo libro del giornalista-filosofo Eugenio Scalfari, in cui racconta passioni, rimpianti e slanci. "Il protagonista di questa storia fatta di cadute e di vittorie è Eros, signore degli uomini e degli dèi, fonte inesausta di tutti i desideri. Questo libro è il racconto di uno scontro che avviene in ogni attimo della nostra vita tra le passioni e la ragione; il racconto dell'innocenza perduta, delle trasgressioni, della brama egoistica del potere e la generosità verso gli altri, dell'amore romantico e di quello libertino".
qui segnalazione di Gianni

SCALFARI TRAE IL SUO TITOLO DA UN FRAMMENTO DI SAFFO (612-580 a.c.), NELLA TRADUZIONE ITALIANA DI SALVATORE QUASIMODO (1901-1968):

Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte;
anche giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.
Scuote l'anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.
Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.
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cfr. Lirici greci. Testo greco a fronte, traduzione di Saklvatore Quasimodo (1940), in Mondadori, Oscar classici moderni (2004), pp 341.










Repubblica 6.5.11
Eugenio Scalfari
La potenza di Eros tra istinti e ragione
Nel suo nuovo libro "Scuote l'anima mia Eros" lo scrittore e giornalista riflette su desiderio e condizione umana
di Antonio Gnoli


Repubblica 6.5.11
L'anticipazione. Un brano tratto dalla prima parte del nuovo libro del fondatore di "Repubblica"
La storia di un viaggiatore nella caverna di psiche
Il lascito della modernità è rimasto incompiuto perché ha aperto una strada che porta a una terra incognita
di Eugenio Scalfari








e, con sommo sprezzo del ridicolo...
l’Espresso 6.5.11
Scalfari, innamorato dell’amore
una intervista (non firmata... ?!?) di tre pagine...
qui




Come documentiamo qui sopra l'immagine della copertina del nuovo libro di Scalfari che avrebbe dovuto essere quella di Amore e Psiche di Antonio Canova (...) è stata poi cambiata, ma ancora, sul sito web di Repubblica, l'immagine che correda l'anticipazione segnalata qui sopra dal cartaceo del quotidiano del 6.5 è proprio quella di Amore e Psiche e non come appare sulla nuova copertina quella di Apollo e Dafne del Bernini che in effetti rappresenta una storia del tutto differente...









 
...e anche nel paginone dell'edizione cartacea che contiene gli articoli segnalati qui sopra, appariva l'immagine di Amore e Psiche...
Il Giornale 8.5.11
Il bunga-bunga di Scalfari fra Platone e bigamia
di Alessandro Gnocchi






 
LEFT 23.5.08
Scalfari. Eugenenetica di un reazionario
di Livia Profeti
disponibile qui

Il primo numero del quotidiano La Repubblica fondato e diretto da Eugenio Scalfari
uscì nelle edicole il 14 gennaio 1976 (sic !)











 
Repubblica 21.9.12
Esce il libro che raccoglie i colloqui del Cardinale con il fondatore di “Repubblica”
Martini, Scalfari e Mancuso
Conversazioni filosofiche
di Roberto Esposito

su spogli

Venerdì di Repubblica 21.9.12
Incontro con Io
Scalfari come Ulisse, sempre in viaggio tra giornalismo e filosofia
La politica: "quando con Berlinguer e Visentini anticipavamo il governo Monti". La fede: "da Martini mi divideva l'idea che Cristo fosse Dio". La cultura: "con Nietzsche inizia il tramonto della modernità". Un Meridiano celebra il fondatore di Repubblica. Prossimo libro? "su Adamo"
di Leopoldo Fabiani

qui 
Si ringraziano  Florence Poulain, Corinne Lebrun, Antonio Marinelli, Francesco Maiorano, Giuseppe Galli.

GIANFRANCO RAVASI

Gianfranco Ravasi (Merate, 18 ottobre 1942) è un cardinale, arcivescovo cattolico e biblista italiano, teologo ed ebraista.

Dal 2007 è presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e del Consiglio di Coordinamento fra Accademie Pontificie.

Dal 2011, in qualità di presidente del Pontificio consiglio per la cultura, collabora al Cortile del Gentili, la «struttura vaticana creata per favorire l'incontro e il dialogo tra credenti e non credenti­­»

Il 29 marzo 2014 il papa lo conferma presidente del Pontificio consiglio della cultura e lo nomina membro della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e per le società di vita apostolica.

In vista dell'Expo 2015, è nominato commissario generale della Santa Sede per l'Expo di Milano 2015, alla quale la Santa Sede parteciperà con un padiglione sul tema Not by bread alone - Non di solo pane.

Dal 1º marzo 2012 è presidente della Casa di Dante in Roma. Succede a Giulio Andreotti.

Nel 2008 ha spiegato che la teoria dell'evoluzione e la fede cristiana non sono fra loro incompatibili:
«Io vorrei ribadire la non incompatibilità a priori tra le teorie dell'evoluzione con il messaggio della Bibbia e della teologia. Darwin, sapete, non è mai stato condannato, 'l'Origine della specie' non è all'indice, ma soprattutto ci sono pronunciamenti molto significativi nei confronti dell'evoluzione da parte dello stesso Magistero ecclesiale». 


da la scheda su Wikipedia: qui 

Il Sole Domenica 26.4.15
Questioni fondamentali
Il difficile viaggio nella natura umana
Tramontata la metafisica aristotelica e dissolta la ragione kantiana, si è alla ricerca di un concetto condiviso di “natura” antropologica
di Gianfranco Ravasi s.j.
qui
Il Sole Domenica 18.1.15
Fiat lux
Dio? È soprattutto luce
di Gianfranco Ravasi s.j.
vedi "Segnalazioni" del 18 gennaio: il testo è disponibile qui
Il Giornale 16.2.2015
Ma il card. Ravasi crede in Dio?
di Bruno Giurato
qui


















La Marcianum Press per la quale è uscito nel 2014 questo libro di Fausto Bertinotti con la prefazione di Gianfranco Ravasi è nata nel 2005 a Venezia, fu creata dall'allora patriarca di Venezia cardinale Angelo Scola, oggi arcivescovo di Milano.

DA "SEGNALAZIONI" DEL FEBBRAIO 2011:
Avvenire prima pagina 4.2.11
I tre volti
di Gianfranco Ravasi S. J.
qui sopra, dalla PRIMA PAGINA de L'Avvenire (il quotidiano della CEI) uscito venerdì 4 febbraio


L'articolo di Massimo Fagioli "I tre volti" era uscito sul LEFT 3.11, il venerdì precedente: il 21 gennaio...
L'articolo di Massimo Fagioli è integralmente disponibile qui
Il Cortile dei Gentili
Missionarismo della chiesa cattolica contro atei, agnostici e non credenti
di Claudio Simeoni

qui

Il card. Ravasi e il Cortile degli atei devoti
Ha finalmente visto la luce il “Cortile dei Gentili”, la fondazione con cui Benedetto XVI intende dialogare con atei e agnostici: il cardinale Gianfranco Ravasi lo presenterà a Bologna sabato prossimo, guarda caso in occasione del Darwin Day. La parte dei “Gentili” sarà affidata a due atei devoti del centrosinistra: Augusto Barbera e Massimo Cacciari.
 «Come previsto, il Vaticano si è scelto interlocutori accondiscendenti», afferma Raffaele Carcano, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici. Barbera e Cacciari si sono più volte dichiarati convinti della necessità di assicurare una posizione di privilegio alla Chiesa Cattolica: per esempio in merito all’esposizione del crocifisso, su cui si pronuncerà a giorni la Corte di Strasburgo. «L’ateismo è in forte crescita. Non potendo fermarla, il Vaticano pensa di ridimensionarne l’impatto, dipingendolo comunque deferente verso il cattolicesimo», continua Carcano: «un atteggiamento, questo, non condiviso dalla stragrande maggioranza dei dieci milioni di italiani che non credono in Dio».
dal sito UAAR qui
La Stampa 23.10.11
Dialogo con gli atei, Ravasi rilancia
di Giacomo Galeazzi
qui

L’altro più importante teologo della chiesa cattolica oggi è il suo amico Bruno Forte, nominato Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto il 26 giugno 2004 da Giovanni Paolo II. Dottore in Teologia presso la Facoltà Teologica di Napoli-Capodimonte. Ha approfondito gli studi a Tubinga e a Parigi, e nel 1977 si è laureato in Filosofia presso l'Università di Napoli. Autore di numerose pubblicazioni di teologia, filosofia e spiritualità, assai note anche a livello internazionale, è stato docente di Teologia dogmatica presso la Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, di cui è stato Decano per 3 mandati, membro del Pontificio Consiglio della Cultura. Ha collaborato con Massimo Cacciari
Una scheda qui











cfr.Bruno Forte, Trinità per atei
con interventi di Massimo Cacciari, Giulio Giorello, Vincenzo Vitiello
Raffaello Cortina Editore




 
Corriere della Sera 9.2.11
Il «cortile» dove si incontrano fede e ragione 
Parte da Bologna il dialogo tra atei e credenti ispirato allo spazio per i «gentili» del Tempio di Gerusalemme
di Armando Torno

QUI 

JEAN-MICHEL MALDAMÉ




Jean-Michel Maldamé, né à Alger le 31 août 1939, est un théologien dominicain français. De formation universitaire aussi bien philosophique que scientifique (mathématiques et philosophie des sciences), docteur en théologie, c'est un spécialiste reconnu des rapports entre science et religion.
La scheda Wikipedia qui 












Changing Concepts of Nature
at the Turn of the Millennium
Proceedings
Plenary session of the Pontifical Academy of Sciences
26-29 October 1998
il volume è integralmentedisponibile qui 

Questo volume contiene (alle pp.303-316)
The changing concepts of Nature: General aspects
L’idée de Nature en Morale et en Théologie
par Jean-Michel Maldamé

IL TESTO DI MALDAMÉ È DISPONIBILE INTEGRALMENTE QUI
quanto segue è un estratto (tratto dalle pp 4-5 di esso) dal contributo di Jean-Michel Maldamé:
qui sopra Madalmé scrive :
«Nella nascita ci sono due aspetti. Il primo, che è ovvio, è che la nascita è l'inizio della vita»: come si può constatare questo "ovvio" non è riportato nell'articolo di Ravasi.
Portstnicolas.org s. d.
Jean-Michel MALDAMÉ o.p.
Science et Foi
Origines de l’homme
Confrontation entre les résultats scientifiques et la tradition chrétienne
La théorie de l’évolution
L’hominisation
La question des origines
L’idée de commencement
Commencement absolu et commencement relatif
L’émergence et l’origine
L’action de Dieu
Conclusion : anthropologie et mystère pascal
Il testo (in lingua francese) è disponibile qui
La pagina internet è qui 
DISF.org s.d
L’emergere e la trascendenza dell’uomo
Jean-Michel Maldamé
1993
da Le Christ et le Cosmos
qui
un estratto da questa pagina:
«Il comportamento dell’uomo è molto differente da quello degli animali. Tranne qualche gesto riflesso, che serve alla sopravvivenza al momento della nascita, l’essere umano che viene al mondo è sprovvisto di mezzi e lo rimane a lungo. Non può trovare il suo nutrimento: non sa distinguere il bene dal male; non sa differenziare nel suo ambiente le cose vantaggiose da quelle pericolose. Non può né difendersi né sfuggire a un pericolo: egli si trova in uno stato di estrema precarietà. Se l’umanità vive, ciò è dovuto al fatto che ogni individuo è capace di acquisire quel che gli manca. L’inadattamento umano alla nascita è correlativo alla capacità di affrontare meglio situazioni più complesse. L’animale si adatta meglio al suo ambiente, ma questo adattamento lo imprigiona in un comportamento stereotipato. Mentre l’evoluzione animale si avvia verso una specializzazione e un adattamento crescenti, quanto si sa della nascita dell’umanità mostra che l’uomo è giunto a se stesso al termine di un processo in cui ha avuto luogo un disadattamento e una despecializzazione. La fragilità umana è il segno di una disponibilità«.

«La sessualità umana conferma questa dimensione trascendentale; non è solo soggetta alle regole biologiche della riproduzione. Essa è legata alla scoperta dell’identità. La sessualità è un atto di libertà, uno scambio di parole, una divisione di un progetto il cui orizzonte va al di là degli interessi della sopravvivenza (per sé e la propria generazione) o della felicità imme­diata (nella dimora come nel lavoro). La relazione strutturante tra genitori e figli è anch’essa un rifiuto a rinchiudersi nell’ordine dell’utile: essa suppone dei rapporti basati sul riconosci­mento dell’irriducibilità di ogni membro del gruppo».
Gliscritti.it 26.6.11
Anche il caso è figlio di Dio
di Jean-Michel Maldamé
qui

si ringraziano anche Roberta Mancini e Matteo Fago

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