il Fatto 27.2.14
Innovazioni
Quel che Renzi non sa di Bobbio
di Maurizio Viroli
su spogli
I precedenti di questo dibattito, ieri e prima:
Gravagnuolo ieri, Roccagna martedì, in reazione renziana all'articolo di Gravagnuolo di lunedì, Cohn-Bendit, Nadia Urbinati e gli articoli di Noemi Ghetti:
l’Unità 26.2.14
Bobbio: il rischio di confonderlo con Gaber
di Bruno Gravagnuolo
su spogli
l’Unità 25.2.14
Destra e sinistra, il Pd vada oltre la lezione di Bobbio
di Marco Raccagna
su spogli
Repubblica 25.2.14
Se Renzi rilegge Bobbio
di Nadia Urbinati
Vent’anni
dopo l’uscita di Destra e sinistra di Norberto Bobbio, l’editore
Donzelli ripubblica una nuova edizione con una introduzione di Massimo
L. Salvadori e due commenti, uno di Daniel Cohn-Bendit e uno di Matteo
Renzi. Un’edizione ritagliata perfettamente sui tempi della politica: la
nascita del primo governo Renzi e le imminenti elezioni per il
Parlamento europeo. Un’edizione che, inoltre, ci offre l’opportunità di
conoscere meglio il nuovo Presidente del consiglio e segretario del Pd,
di comprendere le sue coordinate ideali e culturali, le sue aspirazioni
politiche. Questo suo intervento è a tutti gli effetti un Manifesto del
partito democratico come egli lo vuole. Sono due i paradigmi centrali
che fanno da architrave della sinistra renziana: la revisione a
trecentosessanta gradi della filosofia dell’eguaglianza sulla quale
Bobbio aveva costruito la dicotomia e, in conseguenza di ciò, la
ridefinizione della coppia destra/ sinistra.
La revisione di Renzi è
molto decisa e tranchant, agilissima e dotata di potenti forbici che
tagliano via complessità ostiche e qualche secolo e diversi decenni di
storia sociale. Va tuttavia valutata non per il rigore della
ricostruzione storica, ma per il messaggio che propone. Destra e
sinistra, scrive Renzi, non sono più coincidenti con la libertà
individualista in un caso e la libertà che riposa su premesse di
eguaglianza nell’altro. Questa dicotomia bobbiana, spiega, apparteneva a
un mondo in cui le menti e le idee si situavano in blocchi e classi.
Oggi c’è più complessità e quelle due grandi idee, messe in quella
relazione, non servono a orientarci né nel giudizio né nella scelta.
Sembra quasi che il liberismo stesso come ideologia appartenga a un
tempo passato, che sia stato il marchio degli anni di Margaret Thatcher e
di Ronald Reagan; un residuo (come anche il suo nemico principale, il
comunismo) del tempo in cui Bobbio formulò la diade destra/sinistra.
Oggi il liberismo è nelle cose, non più solo un’ideologia. La nuova
sinistra deve partire di qui, da quel che c’è per andare avanti: e quel
che c’è è appunto il lascito liberista dal quale non si può prescindere.
Ecco perché la dicotomia di Bobbio èpassé.
Il lascito non è fatto di
classi o di “blocchi” ma di individui distribuiti sulla scala sociale.
Renzi usa due immagini: quella spaziale di alto/basso e quella temporale
di avanzamento/stagnazione. Gli attori della prima immagine sono gli
“ultimi” e i primi; quelli della seconda sono individui liberi da lacci e
ambiziosi lottatori per vincere la gara della vita. La diade di cui la
nuova sinistra sembra aver bisogno è più marcatamente liberale di quella
bobbiana e attenuata dalla solidarietà morale cristiana. Si
ripropongono in questo manifesto le distinzioni, radicate nella cultura
politica italiana, tra due modi di leggere la società e quindi la
distinzione destra/sinistra. In un caso la distinzione parte dai
principi dell’89: eguale libertà nei diritti di individui-cittadini che,
diversi per culture e scelte di vita e diseguali nelle condizioni
sociali, cercano attraverso lo stato e la politica (la democrazia) di
creare condizioni istituzionali, civili e sociali affinché la loro
diversità non si traduca in diseguaglianza di potere. Nell’altro caso,
invece, la distinzione parte da premesse che si propongono come
correttive della tradizione settecentesca: gli “ultimi”, una categoria
che non appartiene né alla sinistra né alla politica, ed é morale ed
evangelica, hanno bisogno di essere spinti in alto. Gli “ultimi” non
sono come gli “umili” manzoniani, però, perché individua-listi che
vogliono sbloccare le relazioni e farsi strada nel mondo. In questa
lotta la sinistra ha un compito solo: quello di non perdere il “contatto
con gli “ultimi”. E per farlo deve sostituire le teorie
tradizionalmente sue (anche quella liberalsocialista e quelle legate
agli “anni sessanta e settanta”) per abbracciare “la lingua della
solidarietà” della chiesa di papa Francesco. La solidarietà giunge
quando gli individui cadono. Qui sta la sinistra, più che a preparare le
condizioni affinché la loro lotta sia condotta su un piede di parità e
il merito sia meritato.
Anche un liberalsocialista accetta
l’individualismo dell’intraprendenza e anche la rivoluzione dell’89 era
nata per dare alla persona singola il potere di fare responsabilmente la
sua strada. Però, nonostante questa similitudine, le soluzioni restano
diverse: poiché in un caso, le forze su cui contare sono politiche e
sociali, nell’altro caso sono morali e soggettive, come per esempio
“l’ambizione”. Renzi inserisce qui la prospettiva del merito. È una
prospettiva di riuscita che non fa centro sull’eguaglianza delle
opportunità ma su una base di energia personale in una lotta quasi
darwiniana per salire su, per non essere “ultimi”, per vincere. Herbert
Spencer e il vangelo tornano a fare coppia, come successe ancora in
passato, per esempio a fine Ottocento, quando cominciò la costruzione
della società che ha partorito quella in cui ci troviamo oggi.
In
questo scenario dove le categorie interpretative sono morali piuttosto
che sociali, l’eguaglianza sembra obsoleta — e non serve neppure per
comprendere i nuovi movimenti xenofobi e populisti, scrive Renzi.
Eppure, questi movimenti sono il frutto di una lettura identitaria
dell’eguaglianza, sono anzi la miglior prova di quanto bisogno ci sia di
tenere insieme eguaglianza e libertà, stato sociale e diritti
individuali. In questa cornice, anche il merito trova la sua giusta
collocazione, perché se dissociato dall’eguaglianza delle opportunità
(che il mercato non crea spontaneamente) esso diventa un passaporto per
l’affermazione di chi si trova già in condizioni di vantaggio. Renzi si
richiama ai democratici americani, i quali non potrebbero proprio
distinguersi dai repubblicani se non mettessero a loro fondamento non
solo la Costituzione ma prima ancora la Dichiarazione di Indipendenza,
una dichiarazione di eguaglianza nella libertà. Liberalsocialisti come
Bobbio e Amartya Sen, che Renzi menziona, non avrebbero dubbi a trovare
qui le sorgenti non rinsecchite di una società democratica giusta. Ecco
perché per un democratico senza l’accoppiamento con l’eguaglianza, il
merito (e la stessa libertà) non è una condizione di giustizia; mentre
per un liberale il merito come riuscita individuale senz’altra
considerazione lo è. Ancora qui passa oggi la differenza tra destra e
sinistra, tra Sen e Bobbio da un lato e Hayeke Nozick dall’altro.
lunedì scorso "Segnalazioni":
l’Unità 24.2.14
La sinistra secondo Matteo
Ma Bobbio aveva già risposto a Renzi
di Bruno Gravagnuolo
su spogli
Repubblica 24.2.14
Anticipiamo la postfazione di Cohn-Bendit alla riedizione di un testo che si è rivelato fondamentale
Mentre crescono nel mondo le lotte per i diritti democratici in Occidente la politica è in crisi
Bobbio vent’anni dopo
Cosa rimane oggi di Destra e Sinistra?
di Daniel Cohn-Bendit
su spogli
domenica 23:
Repubblica 23.2.14
Il documento
“Innovazione e uguaglianza la mia idea di destra e sinistra nell’Europa della crisi”
Il manifesto di Renzi: “ La lezione di Bobbio è viva”
di Matteo Renzi
su spogli alla data di ieri
Altritaliani.net 19.1.13
Destra e sinistra: “la famigerata distinzione” di Bobbio esiste ancora.
di Noemi Ghetti
qui
Left 12.3.10
Quella irriducibile differenza
In
occasione del centenario della nascita, esce la nuova edizione del
celebre saggio di Norberto Bobbio Destra e sinistra che offre, a sedici
anni dalla prima edizione, suggestioni di forte attualità
di Noemi Ghetti
qui
MicroMega 27.2.14
Renzi arruola Bobbio tra i suoi maestri
La
nuova edizione di "Destra e Sinistra" del filosofo torinese diventa
l'occasione per il Presidente del Consiglio per dare vita ad una
furbesca operazione ideologica.
di Angelo d'Orsi
da liberazione.it
qui si ringrazia Noemi Ghetti
L’Huffington Post 26.2.14
Renzi cancella destra e sinistra, bella rogna per Martin Schulz
di Carlo Patrignani
qui
Circolo La Prima Pietra 26.2.14
Nel caos culturale e politico imperante
di Carlo Patrignani
qui
l’Unità 27.2.14
Esplode il M5S: quattro espulsi tra gli insulti
La rabbia degli esclusi: «Peggio dei fascisti»
Dimissioni annunciate da altri parlamentari
su spogli
il Sole 27.2.14
Grillini.
La decisione dell'assemblea dei parlamentari confermata da un sondaggio
web: via Orellana, Campanella, Battista e Bocchino
Espulsi i dissidenti, M5S nel caos
Altri sei senatori pronti a lasciare il gruppo per protesta - Grillo: saremo meno ma più uniti
di Andrea Marini
su spogli
Repubblica 27.2.14
Le espulsioni di Grillo decise in un clima da psico-setta
di Filippo Ceccarelli
su spogli
La Stampa 27.2.14
Civati apre la porta ai fuoriusciti “C’è spazio per fare un gruppo”
Uno dei transfughi M5S ammette: “Se Pippo avesse più coraggio, saremmo già con lui in un nuovo soggetto politico”
di Andrea Malaguti
qui
La Stampa 26.2.14
Direzione Pd ad alta tensione
Civati valuta gruppo autonomo
“Pronto il simbolo del Nuovo centrosinistra”
L’ipotesi scissione
qui
il Fatto 27.2.14
Pippo Civati Il Democratico “incerto”
“Come fa Gianni a lamentarsi ora?”
di Antonello Caporale
su spogli
Civati:
«È un peccato che il nuovo governo sia nato con la stessa maggioranza
che sosteneva Letta, perché c'è la possibilità che si costituisca un
nuovo centro sinistra»
l’Unità 27.2.14
Pd, è alta tensione sui nuovi incarichi
L’ipotesi che Renzi affidi a Serracchiani il ruolo di portavoce del partito agita non solo la minoranza
Civati lavora a «un nuovo centrosinistra» E Mineo ai fuoriusciti M5S: «Disposti a fare insieme un gruppo»
di Maria Zegarelli
su spogli
il Sole 27.2.14
Il partito. Nardella saluta l'ingresso nella famiglia socialista europea: «Portiamo la nostra carica innovativa»
Pd in agitazione tra Pse e logo di Civati
di Em. Pa.
su spogli
Corriere 27.2.14
I malumori della minoranza pd
D’Alema frena: diamo una mano
Civati va avanti con il Nuovo centrosinistra: voglio risposte
di M. Gu.
su spogli
Repubblica 27.2.14
Il piano per far nascere un’altra maggioranza
La scissione dei dissidenti pronti i gruppi autonomi “Possiamo sostituire l’Ncd”
L’ipotesi dell’appoggio a Renzi: “ Siamo 23”
di Tommaso Ciriaco
su spogli
il Fatto 27.2.14
Rischio “staffetta”
Sondaggi, Matteo già col fiatone mentre il Pd rischia di affondare
di Tommaso Rodano
su spogli
La Stampa 27.2.14
Democratici spiazzati
“Sta venendo meno il senso di comunità”
di Francesca Schianchi
su spogli
La Stampa 27.2.14
Umiliati, offesi e folgorati
Si rimescolano le anime del Pd
L’avvento di Renzi ha cambiato la geografia all’interno del partito
di Mattia Feltri
su spogli
La Stampa 27.2.14
Il premier tenga in conto le alleanze tra antirenziani
di Marcello Sorgi
su spogli
Repubblica 27.2.14
Berlusconi
insiste negli elogi verso il premier: “Di lui mi fido, rispetterà i
patti e ha il gradimento della gente. Peccato non sia dei nostri”
“Matteo sta facendo fuori più comunisti di me”
di Carmelo Lopapa
su spogli
Corriere 27.2.14
Italicum, il premier avverte i suoi: rispettare i patti
di Marco Galluzzo
su spogli
l’Unità 27.2.14
I renziani accelerano sull’Italicum per essere pronti al voto
La prossima settimana la legge in aula, ma il vincolo con la riforma del Senato perde sempre più quota
di Claudia Fusani
su spogli
Corriere 27.2.14
Sul tavolo di Renzi il piano nomine
Dalle Poste a Eni e Enel: quei 350 manager da nominare
Per la prima volta da 12 anni tocca a un governo di centrosinistra decidere i vertici delle aziende di Stato
Renzi punta a un rinnovamento profondo
di Sergio Rizzo
qui
ha incontrato i bambini, gli imprenditori, gli amministratori: gli operai...? meglio di no!
l’Unità 27.2.14
Primo giorno a scuola Renzi: ridurrò l’Irap
Salta il faccia a faccia con gli operai Electrolux
su spogli
il Fatto 27.2.14
Supercazzole
Figli di papà e interessi, guai da Pd
di Giorgio Meletti
su spogli
Corriere 27.2.14
I conti in tasca ai piani di Renzi
Troppe cifre senza reali riscontri
di Enrico Marro
qui
Corriere tv 25.2.14
Le promesse di Renzi? Sogni o Realtà?
Ecco quello che concretamente può realizzare il nuovo premier
di Roger Abravanel e Daniele Manca
qui
le opinioni su Renzi:
Corriere 27.2.14
Sartori: «È sveglio, ma si sgonfierà presto»
«È
sveglio, veloce, ma in politica è un peso piuma». Il professor Giovanni
Sartori, uno dei massimi esperti di scienza della politica, ha
giudicato l’ascesa di Matteo Renzi in un’intervista per la nuova
trasmissione di Gad Lerner su laeffe, la tv della Feltrinelli. Secondo
Sartori Renzi fa parte di quella tipologia di leader «che sa vincere,
entusiasmare l’elettorato, ma sul resto poi si perde». Il politologo
prevede che il nuovo presidente del Consiglio possa essere poco più che
una «meteora»: «Si sgonfierà rapidamente — dice nell’intervista — e mi
spiace» perché in questo periodo «l’Italia ha bisogno di qualcuno che
sia bravo». Secondo il professore quello di Renzi non è decisionismo ma
«velocismo». Ma — conclude — il nuovo premier promette provvedimenti a
una velocità «che non potrà rispettare».
il Fatto 27.2.14
Barbara Spinelli
Matteo sta a Berlusconi come Berlusconi stava a Craxi
GIUSTIZIA,
CONFLITTO DI INTERESSI, Europa: dopo anni di berlusconismo, queste sono
in Italia le prove del nuovo. Non i modi di parlare, twittare. Renzi
per ora le ha mancate. Ha accettato il veto su Gratteri guardasigilli,
opposto dal Colle e da parte del Pd: non perché sia un magistrato, ma
perché troppo antimafia e riformatore. Orlando è meglio: dal 2010
(intervista al Foglio), sposa le tesi della destra. Il conflitto
d’interessi resta dov’era, non intralcio ma condizione d’ascesa
politica: il ministro Guidi si dimette dalla Ducati, ma sarà benigna
quando tratterà temi caldi come comunicazioni, Tv, eolico (“Abbiamo un
ministro”, ha detto Berlusconi). L’Europa infine: Renzi dice che deve
essere “una speranza, non un affare di virgole e percentuali”. Speranza è
vuoto lirico, se non aggiungi qualcosa. Renzi fa accordi sottobanco col
Cavaliere, e promette di esser l’uomo che mantiene il berlusconismo al
potere senza Berlusconi. Come Berlusconi mantenne al potere il craxismo
senza Craxi.
il Fatto 27.2.14
Sandra Bonsanti
Ho paura del legame con B. e della sua mancanza di lealtà
L’ASPETTO
che più mi inquieta della politica di Matteo Renzi è la possibilità che
la trasparenza tanto sbandierata nasconda qualcosa di oscuro, nella
origine del suo potere e negli obiettivi della sua politica. Mi fa paura
in un personaggio che in questo momento suscita tante speranze
l’assenza di lealtà. Posso elencare alcuni perché a cui vorrei una
risposta convincente: perché piace tanto a Berlusconi? Cosa si sono
promessi negli incontri riservati? Quali i veri accordi sulla giustizia o
sulla Costituzione? A Matteo Renzi piace il Potere: certo, ne aveva
bisogno per rottamare i capi storici del suo partito, una operazione
interessante. Ma c’è come un sovrappiù, qualcosa di troppo. Firenze è
già commissariata. L’Italia è sul punto di esserlo, affascinata
dall’uomo forte, giovane e abile con le parole, come lo fu Berlusconi.
Un uomo per cui l’Italia non ha mai votato e che non ha alcuna fretta di
andare alle elezioni. È troppo facile però conquistare l’anima di tanti
italiani delusi dalla politica corrotta e tanto duro, dopo, raccontare
dove ancora una volta si erano sbagliati.
il Fatto 27.2.14
Antonello Caporale
Se vince, perde il Palazzo Con lui il Pd non ha più senso
UN
PARTITO ESISTE se esiste un destino comune. Conferendo a Matteo Renzi i
poteri di commissario straordinario, il Pd perde ogni scopo perché il
segretario-presidente assume su di sé l'onere di condurre tutti in un
luogo imprecisato, a sua scelta. Sarà un viaggio senza ritorno. Ma lui è
vincente, il Palazzo lo sconfitto. Del tutto naturale la ritrosia, la
paura e la nascente ma tardiva opposizione che si costruirà anzitutto
nel Pd per fermare quella che appare una deriva personalistica. A un
Paese con la memoria precaria e senza voglia di un destino comune, la
soluzione dell'uomo solo al comando è la più gradita perché agevola la
proiezione fantastica di riversare sulle spalle di uno (l'unto del
Signore?) ogni necessità, bisogno o soltanto sogno. Renzi è figlio
legittimo dell'egemonia culturale berlusconiana che ha immerso l'Italia
in uno stato di astenia. Non c’è sforzo collettivo, chiamata alla
responsabilità dei singoli, durezza della prova. Prima era Silvio,
adesso è Matteo che ci cambierà la vita.
il Fatto 27.2.14
Furio Colombo
Vuole fare tutto da solo, ma l’ambizione non basta
C’È
DIFFERENZA fra ambizione e passione. L’ambizione riguarda una persona,
la passione coinvolge un popolo. Il caso Matteo Renzi, anni 39,
professione sindaco che diventa segretario di partito che diventa primo
ministro che diventa (collocherete qui il seguito della sua futura
carriera) è un caso da studio di ambizione. L’ambizione non è
riprovevole. È una delle grandi spinte di civiltà. Esistono però due
versioni, l’ambizione fredda (ti occupi solo di te stesso, persino se
sei un chirurgo che tocca ogni giorno il confine vita-morte degli altri)
o l’ambizione unita con la passione. Esempio: Abbado, il direttore
d’orchestra, è apparso subito bravo, dunque ambizioso, ma c’era un altro
fattore nella sua vita: la passione. Era la passione a portare la sua
bravura dentro chi suonava e ascoltava con lui. La passione fredda
accelera il passo anche se gli altri restano indietro, cambia strada
all’improvviso perché vede la convenienza, afferra un ruolo nuovo perché
lui ci riesce e tu puoi solo dire “che bravo!”. Renzi è ambizione
fredda. Dice che lui farà molto per noi, se lo lasciamo lavorare,
compreso andare ogni mercoledì nelle scuole, perché vuole vedere lui, di
persona, come stanno le cose. Non possiamo fare niente per lui. Solo
applaudire alla fine. Poco, per un Paese da salvare.
il Fatto 27.2.14
Mr. Bean o ultima spiaggia? La stampa estera sul premier
RENZI
con la campanella del governo; accanto Mr. Bean con in mano le palle
natalizie. È solo una delle undici immagini proposte dal quotidiano
tedesco Tageszeitung in cui gli scatti del neo premier vengono
giustapposte a quelle di Rowan Atkinson, il celebre attore britannico
famoso per interpretare Mr. Bean. Ogni fotomontaggio è accompagnato da
una salace didascalia. Nel commento alla foto si legge: “Guardate con
quanta nonchalance mostra il proprio sentimento di superiorità”. La
stampa tedesca non è l’unica voce critica nei confronti di Renzi.
L’Independent si chiede se non sia stato un trionfo “dello stile sulla
sostanza”, Le Nouvel Observateur parla di “Programma groviera di Matteo
il sognatore”, mentre la Bbc vede una “montagna da scalare” per il nuovo
premier e il Telegraph prevede che “Renzi è l’ultima spiaggia per
l’Italia”.
Corriere 27.2.14
Ironie dei tedeschi, Renzi come Mr Bean
Anche
i quotidiani tedeschi iniziano ad occuparsi di Renzi e del suo nuovo
governo. La maggior parte degli articoli danno risalto soprattutto alla
giovane età del nuovo premier e al governo composto per metà da donne.
Scherza invece il quotidiano di Berlino, Die Tageszeitung, che, in una
gallery, paragona Matteo Renzi a Mr Bean. Mimica e gesti del 39enne,
scrive il giornale, parlano da sé, esattamente come il personaggio
interpretato da Rowan Atkinson (Elmar Burchia)
qui
il Sole 27.2.14
Il linguaggio di Renzi
Stile didattico, molte figure retoriche
di Gianluca Giansante
Docente di Comunicazione politica alla Luiss
su spogli
l’Unità 27.2.14
Le purghe grilline ai tempi di Renzi
di Claudio Sardo
su spogli
l’Unità 27.2.14
La retorica del «voto no»
di Luigi Manconi
su spogli
l’Unità 27.2.14
Dissenso sì ma costruttivo
risponde Luigi Cancrini
psichiatra e psicoterapeuta
su spogli
l’Unità 27.2.14
La fiducia dopo il voto
di Gianfranco Pasquino
su spogli
La Stampa 27.2.14
Per le riforme servirebbe la costituente
di Giovanni Orsina
qui
m
il Fatto 27.2.14
Parla Il “sospetto”
Chi ha ucciso Letta nipote?
di Fabrizio d’Esposito
su spogli
m
l’Unità 27.2.14
Cgil decide l’iter del voto ma Landini dissente
Via libera dal direttivo alla consultazione tra i lavoratori, la proposta approvata a larghissima maggioranza
Il leader della Fiom: convocherò il comitato centrale per decidere che cosa fare
di Massimo Franchi
su spogli
Repubblica 27.2.14
Il leader della Fiom contesta le regole della consultazione
Lite Camusso-Landini sul nodo rappresentanza
su spogli
il Fatto 27.2.14
Cgil sbatte la porta in faccia a Landini: la Fiom affila learmi
Il Direttivo del sindacato decite una consultazione che blinda l’accordo sulla rappresentanza
Le tute blu: “c’è una crisi democratica, noi non parteciperemo”
di Salvatore Cannavò
su spogli
l’Unità 27.2.14
Due lavoratori su tre aspettano il contratto
Otto milioni e mezzo di dipendenti con gli stipendi congelati: il top dal 2008
Industria: produzione in picchiata nell’ultimo biennio
di Felicia Masocco
su spogli
La Stampa 27.2.14
Segreto di Stato, un dubbio resta irrisolto
di Vladimiro Zagrebelsky
su spogli
m
l’Unità 27.2.14
Decade il Salva Roma, Marino: «Non faccio l’ufficiale liquidatore»
di Jolanda Bufalini
su spogli
il Fatto 27.2.14
La grande corruzione Arrestato il vigile di Roma
Ik Gip: “L’ex comandante della Municipale inquinava l’attività del Comune e minacciavaAlemanno”
Accuse anche per l’ex Dg Rai Meocci
di Rita Di Giovacchino
su spogli
Repubblica 27.2.14
Il Partito democratico entra nel Pse e Renzi sarà vice
Assise a Roma per lanciare le europee
Ritocco al simbolo per le “ nozze” tra socialisti e democratici
di Goffredo De Marchis
su spogli
Repubblica 27.2.14
C’è un’Europa oltre Bruxelles scegliamola con il voto
di Ulrich Beck
su spogli
Corriere 27.2.14
Un altro spettro si aggira per l’Europa
La lotta di classe è ormai tra generazioni
di Mauro Maré
su spogli
l’Unità 27.2.14
Lo spettro della battaglia del gas tra Mosca e Kiev
Circa l’80% del gas russo diretto in Europa passa per l’Ucraina
La Russia ha congelato i prestiti ma Bruxelles ha pronti aiuti per 20 miliardi di euro
di Umberto De Giovannangeli
su spogli
La Stampa 27.2.14
Limonov: “In Crimea è guerra civile Andrò a difendere i nostri russi”
Lo scrittore recluta volontari e accusa Putin: leader debole, non farà nulla
intervista di Lucia Sgueglia
su spogli
Corriere 27.2.14
I ragazzi scomparsi della rivoluzione di Kiev
Sono 304 i «desaparecidos» ucraini rapiti, uccisi o solo irreperibili
La battaglia delle madri di Maidan
di Francesco Battistini
qui
l’Unità 27.2.14
Nube di smog assedia Pechino
Uno scienziato: «Presto l’agricoltura al collasso»
Calo di turisti stranieri alla Città Proibita
Da sei giorni la cappa dell’inquinamento sul Nord-Est. La Cina: «Non uscite di casa»
di Roberto Arduini
su spogli
La Stampa 27.2.14
Hong Kong, agguato al reporter che ha sfidato i corrotti di Pechino
Accoltellato, è gravissimo. Era stato licenziato il mese scorso
di Ilaria Maria Sala
qui
La Stampa 26.2.14
“Ciò che Israele fa a Gaza e Ramallah equivale all’apartheid”
L’americano
inviato speciale delle Nazioni Unite Richard Falk punta il dito contro
il trattamento imposto dagli israeliani alla popolazione che vive nei
Territori: “Una sistematica oppressione nei confronti dei palestinesi”
di Maurizio Molinari
qui
La Stampa 27.2.14
Immigrati, l’Ue punisce la Svizzera
Studenti fuori dal progetto Erasmus
La scelta dopo il il referendum sui frontalieri
Dal prossimo anno accademico gli allievi resteranno fuori dal programma di scambio
Penalizzati i ricercatori
qui
m
il Fatto 27.2.14
Il giornalista-scrittore Manlio Cancogni
Gli intellettuali italiani sono un branco di pecore
di Silvia Truzzi
su spogli
m
Corriere 27.2.14
L’ultima accusa di Romano Bilenchi
Siamo in una dittatura democratica
Fra delusione ed entusiasmo; la caduta del Muro e Gorbaciov
intervista di Corrado Stajano
su spogli
Corriere 27.2.14
Il libro nero della guerra civile
Pansa rilancia la «controverità»
Si tentò di fare dell’Italia una «Repubblica sovietica»
di Dario Fertilio
su spogli
m
Repubblica 27.2.14
L’errore di Einstein
Trovato un manoscritto in cui il grande scienziato sosteneva una tesi poi smentita dal “Big bang”
“L’universo non si espande riuscirò a dimostrarlo”
di Marco Cattaneo
su spogli
m
La Stampa 27.2.14
Azincourt 1415, scende in campo il futuro
Contro
le preponderanti forze francesi, il re inglese Enrico V trionfa facendo
leva sulla disperazione degli umili: finisce l’età aristocratica dei
guerrieri, s’inizia quella dei soldati
di Antonio Scurati
su spogli
m
La Stampa 27.2.14
Addio alla pittrice psicoanalista Edith Kramer
madre dell’arte-terapia
su spogli
il Fatto on line 27.2.14
Repubblica, nel 2013 rosso da 4,5 milioni. Crollano utili per L’Espresso: no dividendi
I
profitti del gruppo editoriale sono crollati da 21,8 a 3,7 milioni,
mentre il fatturato è sceso del 12,4% e anche il margine operativo lordo
si è quasi dimezzato
Pesano le difficoltà nella raccolta pubblicitaria
qui
Corriere 27.2.14
L’Espresso, ricavi a 711 milioni e niente dividendo
Per il 2014 «segnali incerti dalla pubblicità»
su spogli
con la collaborazione di Susanne Portmann