lunedì 17 novembre 2003

Marco Bellocchio al Convegno dell'Agiscuola

news2000.libero.it Adnkronos e La Stampa VivereRoma

Roma, (Adnkronos/Mak) - Platea ricca di personaggi del mondo spettacolo quella dell'ottavo convegno dell'Agiscuola, che si terrà a Roma il 17 e 18 novembre, dedicato quest'anno a "Cinema, teatro, televisione, circo e scuola: insieme per promuovere l'autonomia culturale della mente". Tra gli interventi previsti ci saranno quelli di Leonardo Pieraccioni, Stefano Accorsi, Marco Bellocchio, Alessandro Haber, Florestano Vancini, Tiberio Timperi, Anna Proclemer, Carla Fracci, Raffaele Paganini, Massimo Wertmuller, Cosimo Cinieri e il senatore Livio Togni.

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(Mak/Adnkronos)

INTERNI, la rivista dell'arredamento
su "Buongiorno, notte"

ricevo da Marco Bartoli:

«su INTERNI, la rivista dell'arredamento, numero di novembre 2003
si può leggere l'articolo "Il cinema e la storia" di Angelo Villa

Nell'articolo sono presentate diverse forme con cui il cinema ha trattato il rapporto cinema-storia tra cui il recente
"Buongiorno, notte" di Marco Bellocchio
(su questo argomento circa 160 parole e due foto tratte dal film)
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la Cina alla radio

La Stampa 17.11.03
Renata Pisu sul terzo canale alla guida di «La stirpe del drago»
storia e segreti di una nazione misteriosa
Immersi nelle acque della Cina


«CHI ha paura della Cina?». Se lo chiedono in molti, sui giornali e alla tivù; mercoledì prossimo andrà in onda sulla terza rete una puntata di «cominciamo bene» che tenterà di dare una risposta a questa domanda. Ma siamo sicuri di conoscere bene la Cina o meglio di avere informazioni sufficienti per formulare un giudizio sensato? A questo proposito giunge quanto mai tempestivo «La stirpe del drago» un ciclo di conversazioni di Renata Pisu in onda su Radio 3 Rai il sabato e la domenica dalle 10.50 alle 11.50, per la regia di Caterina Olivetti. La grande sinologa (in Italia gli studiosi della civiltà cinese sono tutte donne) non fa pesare i decenni di studio e la sua esperienza sul campo, ma offre amichevolmente all'ascoltatore i mezzi per farsi un'idea della Cina. Per esempio parlando dell'importanza dei fiumi per i cinesi, soprattutto lo Yangtze Kiang, sul quale si sta costruendo la diga delle Tre Gole, alta 185 metri e lunga due chilometri, che creerà un lago lungo 600 chilometri; l'acqua salendo di 139 metri sommergerà 4500 villaggi, seppellendo per sempre un paesaggio illustrato dai pittori e cantato dai poeti, compreso Mao Tse-Tung che, quando voleva ribadire il suo potere, faceva una nuotatina nel fiume, costringendo migliaia di seguaci a fare altrettanto.
Fin dall'antichità per far funzionare il controllo dei «benefici d'acque» sono state necessarie grandi opere idrauliche che solo un regime dispotico e centralizzato poteva realizzare. Parlando della filosofia e della religione in Cina, Renata Pisu offre una spiegazione plausibile della difficoltà di imporre un freno all'espansione demografica; per i cinesi «il culto degli antenati ha un'importanza enorme. Il dovere di un cinese è quello di fare figli. Ogni uomo incarna i suoi antenati e i suoi discendenti». La puntata era cominciata con un'esortazione: «Per capire la Cina eterna bisogna immergersi nel Tao». Una parola, però Renata Pisu ci prova ottenendo il risultato di incuriosire l'ascoltare e fargli venire voglia di provarci.
Ci sono capitoli della recente storia cinese che sgomentano, come l'annessione del Tibet, un territorio grande come l'Europa Occidentale e la sua violenta trasformazione in una provincia della Repubblica Popolare. O la frenesia di modernizzazione che coinvolge solo la fascia della popolazione che vive sulle coste ma che fa danni irrimediabili. «La Grande Muraglia rischia di franare sotto il peso delle orde di turisti, non solo stranieri poiché anche i cinesi cominciano a muoversi». Ci sono immagini che sintetizzano un momento storico, come quella che descrive Renata Pisu: un uomo col costume del primo imperatore che vendeva ai turisti T-shirt con il disegno della Grande Muraglia. Quanto manca all'arrivo dei primi turisti cinesi alla Cappella Sistina?

Canova in mostra a Bassano del Grappa
(ma senza l'Amore e Psiche del Louvre)

il Tempo domenica 16.11.03
di GABRIELE SIMONGINI


PER cinque mesi il genio di Antonio Canova (1757-1822), tramite molte sue opere, tornerà nei luoghi che l'hanno visto nascere e lavorare, affermandosi come uno dei massimi talenti di tutta la storia dell'arte. Sabato 22 novembre si inaugurerà, infatti, la più imponente e completa mostra antologica a lui dedicata nelle sale del Museo Civico di Bassano del Grappa e nella Gipsoteca di Possagno, paese natale dell'artista. La rassegna resterà aperta sino al 12 aprile. Il catalogo è a cura di Skira.
L'evento - curato da Sergej Androssov, Mario Guderzo e Giuseppe Pavanello - è veramente eccezionale,oltre che per la suggestione di cui si caricano le sedi stesse della mostra, anche per alcuni dati oggettivi. Saranno infatti esposte 400 opere tra marmi, gessi, terracotte, monocromi, dipinti, tempere, disegni e incisioni. L'Ermitage di San Pietroburgo, che accoglie la più importante collezione al mondo di marmi canoviani, presterà ben sette statue: tra gli altri, il «Genio funerario», «Amore e psiche stanti», l'«Amorino alato», la «Maddalena penitente», la «Danzatrice con le mani sui fianchi». Saranno esposte per la prima volta in Italia la «Pace» da Kiev, la «Venere» da Leeds, la «Polimnia» da Vienna e la «Ninfa dormiente» da Londra. Per la prima volta sarà anche presentata una mole significativa di lettere e manoscritti che rivelano la complessa e fervida statura intellettuale di Canova, ammirato in tutta Europa da sovrani e colleghi.
Fu veramente l'artista più internazionale e cosmopolita dell'epoca: furono suoi committenti, con una sorta di "par condicio ante litteram", Napoleone e l'Imperatore d'Austria, il Re d'Inghilterra e quello di Baviera, lo Zar di Russia e perfino i neonati Stati Uniti d'America. Senza dimenticare che Canova fu anche ispettore generale delle Belle Arti dello Stato Pontificio, diplomatico della Santa Sede e inviato a Parigi nel 1815 per far tornare in Italia i beni razziati da Napoleone. In questo senso è stato anche uno strenuo difensore del nostro patrimonio artistico, un coltissimo e agguerrito paladino di cui ci sarebbe bisogno anche oggi.
Per chi non l'abbia mai visitata prima d'ora costituirà poi una vera e propria scoperta, una sorta di miraggio metafisico, la sorprendente Gipsoteca di Possagno, con il suo abbacinante biancore di gessi e bozzetti canoviani. Solo visitandola insieme alla casa, allo studiolo sulla torretta dell'abitazione e al Museo Civico di Bassano del Grappa (che raccoglie quasi tutti i disegni di Canova, un ricco epistolario, la sua biblioteca personale e i suoi monocromi) sarà possibile capire la sua multiforme e carismatica personalità.
La mostra e il catalogo sfateranno anche alcuni luoghi comuni di cui si è troppo abusato. Ad esempio, nelle parti delle sue sculture che rappresentavano la pelle nuda Canova stendeva una cera rosata per dare l'illusione del colore dell'epidermide. Non si può quindi certo parlare, come molti hanno fatto, di glaciale accademismo del bianco. Inoltre Canova aveva concepito le sue sculture in modo tale che girassero a 360 gradi, poggiando su perni e assi metallici. Anche la «Paolina Borghese» ruotava e Canova consigliava di contemplarla quasi al buio, con la sola luce delle torce.

Informazioni sulla Mostra:
Bassano del Grappa , Museo Civico - Possagno , Gipsoteca
dal 22 novembre 2003 al 12 aprile 2004.
www.museocanova.it

Call Center numero verde: 800.685.644
Per informazioni relative alla sede di Possagno,
anche: 0423 544323 o tramite il sito www.museocanova.it
Prenotazioni e preacquisto biglietti per la sede di Bassano:
www.mostracanova.it
Call Center: n.verde: 800685644
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