giovedì 21 febbraio 2008

IL DIBATTITO SU MATERIALISMO E SPIRITUALISMO
SULLE PAGINE DI "LIBERAZIONE"
CONTINUA ANCHE OGGI
CON UNA LETTERA DI FULVIA CIGALA
la pubblicheremo questa sera dopo la chiusura delle edicole


FAUSTO BERTINOTTI
questa sera

sarà intervistato in diretta
al Tg2 delle 20.30
e parteciperà a "Tg2 Punto di vista"
che andrà in onda alle ore 23.05
(segnalazione di Simona Maggiorelli)


























ALLA FESTA
PER IL SECONDO COMPLEANNO DI
DOMENICA SERA
AL TEATRO ELISEO DI ROMA:
FAUSTO BERTINOTTI
MASSIMO FAGIOLI
LUCA BONACCORSI
LA REDAZIONE, I COLLABORATORI
E UN GRANDE NUMERO DI COMPAGNE E COMPAGNI

UNA RAGISTRAZIONE AUDIO VIDEO DELL'EVENTO È DISPONIBILE SU
MAWIVIDEO



ALTRE IMMAGINI DELLA FESTA QUI

una dichiarazione di FAUSTO BERTINOTTI qui di seguito


una breve intervista a Massimo Fagioli
è andata in onda sabato 16 febbraio su Radio Due Rai
nel corso della trasmissione "Le colonne d'Ercole"

La registrazione è disponibile qui
Liberazione 21.2.08
Dibattito. Rifiutare violenza e disumanità...
Caro Piero, a proposito dell'importante dibattito su Spinoza che si sta svolgendo su "Liberazione", condivido in pieno il parere dei lettori che hanno messo in luce la profonda reazionarietà e antifemminismo di un pensiero filosofico basato su uno spietato amalgama di razionalità e religiosità. Trovo incredibile che Spinoza possa essere riproposto da più parti come "padre" di una nuova cultura della sinistra. Vengono i brividi a rileggere un articolo del "manifesto"del 18 settembre 2007, in cui Toni Negri sostiene che la metafisica di Spinoza, rivisitata da pensatori quali Deleuze, Althusser e Foucault, si pone «al servizio diretto della liberazione dell'umanità». Non pensi anche tu che per impostare una nuova cultura socialista sia necessario rifiutare la violenza e disumanità contenute nelle elucubrazioni di questi filosofi, Spinoza compreso?
Fulvia Cigala via e-mail


Una intervista a Fausto Bertinotti di questa mattina

CITATO AI SEMINARI:
Agi 18.2.08
BERTINOTTI, SE FOSSE SEMPRE COSÌ SCOMMETTEREI SULLA SINISTRA ARCOBALENO
(AGI) - Roma, 18 feb. - Se fosse sempre così come stasera, anche altrove, non avrei difficoltaà a scommettere anzi scommetterei su una vittoria della Sinistra Arcobaleno. Emozionato, entusiasta, il Presidente della Camera, candidato Premier della 'Sinistra Arcobaleno', Fausto Bertinotti, fa questa affermazione al termine della standing ovation che almeno 3 mila persone, molte donne e tanti giovani, gli hanno riservato, ieri sera, al Piccolo Eliseo di Roma dove si festeggiavano i due anni di vita del settimanale 'Left'. Poi mentre s'avvia all'auto, insieme alla signora Lella, si volta indietro e sussurra "è incredibile". E già seduto ripete "è davvero incredibile". Cosa è incredibile? "Non è solo la quantità delle persone che lo hanno ascoltato e poi applaudito ma l'accoglienza calorosa, l'affetto e la stima", nota la senatrice Rina Gagliardi presente alla festa, come anche il vice-ministro agli Esteri, Patrizia Sentinelli, l'eurodeputato Roberto Musacchio, il senatore Salvatore Bonadonna. "È una platea particolare, speciale, che chi fa politica non è abituato ad incontrare - precisa la Gagliardi - è difficile trovare una platea simile, molto vispa e preparata politicamente, che sa e conosce la politica". È l'Analisi Collettiva di Massimo Fagioli che Bertinotti conosce dal 2004, da Villa Piccolomini, da quel primo incontro che defini' "un grande evento culturale per la citta' e la politica". E la scommessa su una vittoria di Sinistra Arcobaleno? "Beh, è stata una battuta ma vera - conclude la Gagliardi - non di circostanza: è stata una bella festa e se anche altrove fosse sempre così....". (AGI) Pat
(ricevuto da Simona Maggiorelli)


Liberazione 21.2.08

Ieri a Roma al via la campagna elettorale con il candidato premier
Fausto Bertinotti:
«Per il cambiamento, la trasformazione»
«Perché ci sia una opposizione in questo Paese»
nell'immagine la folla di coloro che non sono potuti entrare nel teatro nel quale Fausto Berinotti ha presentato il proprio programma elettorale dal momento che la sala interna era già stracolma all'inversimile. Un video qui (segnalazione di Roberto Martina)
foto ricevuta da Tonino Scrimenti









Su Liberazione oggi: un'intervista di Piero Sansonetti a Pietro Ingrao

Ingrao:
«La posta in gioco non riguarda solo l'Italia
Voterò e chiamerò a votare per la Sinistra l'Arcobaleno
»

Manca ormai solo un mese e mezzo al giorno del voto. Come va? Che giudizio dai della campagna elettorale e della scesa in campo di Veltroni?
Veltroni è sceso in campo con autorità e ha incalzato bene il mammouth berlusconiano. E penso che nelle prossime settimane il suo peso crescerà. Ha una sua furba forza di comunicazione che arriva alla gente. La sua parola di saggio "moderato" incide però solo in un brano della vasta e tormentata società italico-europea in cui noi oggi viviamo.
Bada: Veltroni non è per nulla un provinciale. Da tempo guarda all'Africa, per non dire all'America. Ma è silente, troppo silente, sui livelli e sulle dimensioni nuove che sta toccando lo scontro sociale nel mondo, e da tempo travalica sanguinosamente fino al cuore dell'Asia.

Con questa lettura non sottovaluti il pericolo Berlusconi?
No. Anzi! Io cerco di non dimenticare mai i santi protettori di Berlusconi, e le imprese feroci in cui lui ha tenuto bordone agli americani e al grande padronato italiano. Queste elezioni non riguardano solo l'Italia, nè soltanto gli organi del potere politico.

Pensi alla lotta di classe...
Penso alla dimensione transnazionale che da più di un secolo essa ha assunto. E giudico i soggetti in campo alla luce di questo nuovo livello dello scontro. Vedi le vicende del Pakistan in questi giorni, in queste ore non sono vicende remote di altri mondi. Io penso e sostengo che hanno nessi anche con la nostra lotta in Italia, e che i proletari italiani si debbano impicciare non solo dei caduti alla Thyssen di Torino ma anche dell'assassinio della Benazir Bhutto. Per non parlare dell'Europa (di terre molto più vicine) in cui è ancora così debole l'iniziativa del nostro Paese.
Chiedo agli elettori italiani il voto per la Sinistra Arcobaleno non solo per come ho visto morire gli operai alla Thyssen italiana, ma anche per come è stata assassinata la Benazir Bhutto. Ci piaccia o no, tale è la posta di queste elezioni.

Ho un'obiezione. In questa nostra conversazione hai usato più volte il termine "di classe". Non credi che sia un termine limitativo? E cioè non credi che le grandi questioni che la sinistra moderna deve affrontare (te ne cito due: la dominazione dell'uomo sulla donna e il problema ambientale, cioè i grandi rischi per la natura e per la sopravvivenza del pianeta) vadano molto oltre le divisioni di classe?
Ma quando io evoco il termine "conflitto di classe" e i suoi protagonisti, io non penso per nulla che il mondo in cui vivo sia fatto solo da quei proletari che lavorano tutto il giorno, che so alla Thyssen, addosso e dentro i vincoli della macchina. Anzi penso - e l'ho appreso sulle pagine di Marx - che quegli operai della Fiat o della Thyssen debbano acquisire (o anche inventare) i modi e i poteri con cui esercitare il dominio sulle macchine e sui loro padroni. E questa affermazione di potere non si realizza solo agendo dentro la fabbrica nella selva delle macchine, ma dilatandosi nella complessa area del vivente. Solo così si può affermare l'egemonia della classe. La grande borghesia lo sa bene. Io ho imparato nel corso di un intero - tragico - secolo a costruire il soggetto politico proletario nel largo mondo di ogni giorno. Fra sei settimane ci sarà una prova che dice - prima di tutto- se tale soggetto politico proletario in Italia arretra o avanza, dilata le sue alleanze oppure no. E perché esso avanzi io voterò- e chiamerò a votare - per la "Sinistra Arcobaleno", per spingere ad allargare gli orizzonti e le alleanze della sinistra di classe nel mondo e l'intesa con i nuovi soggetti sociali progressisti: primo tra tutti con il femminismo. Sostengo la crescita di un soggetto che abbia questi orizzonti e non si blocchi solo all'urto con Berlusconi.

Manifesto pronto per andare in stampa:
«Siamo di parte. Noi per la Costituzione. Altri per la Bibbia»

l’Unità 21.2.08
«La sinistra si schiera da una parte sola»
Bertinotti lancia il programma e polemizza col Pd: accetta il liberismo senza costruire l’alternativa
di Simone Collini
qui

Il Sole 24 Ore 21.2.08
"Bertinotti torna a Gramsci", La Kermesse della Sinistra arcobaleno
(segnalazione di Elena Pinto)

Repubblica 21.2.08
Bertinotti lancia la campagna della Cosa Rossa
"Noi saremo di parte" Lo slogan della Sinistra contro il "buonismo"
qui

l’Unità 21.2.08
Titti Di Salvo. La capogruppo alla Camera di Sd
«Uno sbaglio usare la Cgil per scelte individuali»
di Eduardo Di Blasi
qui

Liberazione 21.2.08
La risposta a Magris (e tanti altri maschi) su cosa vuole dire «rispettare la vita» Abortire ovvero una decisione altamente morale
di Italo Calvino
qui(segnalazione di Nuccio Russo)

l’Unità 21.2.08
Nakhjavani: «Il velo? Non copre il corpo, ma l’anima»
di Maria Serena Palieri
qui

l’Unità 21.2.08
Della pedofilia e delle pene
di Luigi Cancrini
qui

Repubblica 21.2.08
Deputato del Pci negli anni '80, il giuslavorista ha poi guidato l'offensiva contro la "sinistra conservatrice"
La sfida di Ichino: "Io eretico nel Pd si può ridiscutere pure l'articolo 18"
Che dirà la Cgil? Dentro questo sindacato ci sono tanti orientamenti
di Roberto Mania
qui

Repubblica 21.2.08
L’annuncio a Repubblica tv della capogruppo Pd al Senato
"Applicare pienamente la 194" mozione Finocchiaro-Binetti
Documento comune con la senatrice teodem: tanti i punti che ci uniscono
di Paola Coppola
qui

ultim'ora: accordo raggiunto, i radicali ce l'hanno fatta. Sono nel partito della Binetti e di tutti i teodem, e dunque contro la Sinistra l'Arcobaleno
Corriere della Sera 21.2.08

Radicali verso il sì al Pd «Nove in Parlamento e Bonino ministro»
Veltroni va al Tg5: tv, riforma non punitiva
di Gianna Fregonara
qui

Sabato sarà al dibattito organizzato dall'Associazione Culturale Amore e Psiche
Corriere della Sera 21.2.08
A «Otto e mezzo» su La7
Armeni sola, meglio di Giuliano Ferrara
qui

su left in edicola domani
Ansa 20.2.08

CENTRO: ANDREOTTI, NON SERVE PIÙ MOBILITARE I CATTOLICI
ROMA, 20 FEB - Quando c'era da fronteggiare il comunismo, che tra i propri fini aveva quello di «sradicare le radici religiose», la mobilitazione dei cattolici aveva una sua ragione. Oggi essa è venuta meno: è questa, in sintesi, l'opinione del senatore a vita Giulio Andreotti raccolta dal settimanale «Left» in edicola venerdì prossimo. «Attualmente - spiega Andreotti riferendosi alla nascita di un partito di centro che faccia da raccolta dei cattolici - mi sembra che non serva, nel senso che abbiamo tutta una sfera di politica nella quale c'è spazio per ispirazioni anche diverse dalle nostre. Insomma, essendo stata ammainata la bandiera al Cremlino, la lotta al Cremlino non si fa più ». La mobilitazione dei cattolici «è stata storicamente spinta e anche legittimata dal fatto che c'era un movimento attivo, il comunismo internazionale, che tra i propri fini aveva quello di sradicare le radici religi!
ose. Oppio dei popoli, si diceva della religione. Quindi in quell'ottica era necessaria una mobilitazione e un coordinamento». Andreotti non se la sente di esprimere valutazioni sul pontificato di Ratzinger, però sulla legge 194 riconosce che, nel complesso, è stata «equilibrata». « Come in tutte le cose, si poteva forse fare di più. Tuttavia - aggiunge - mi pare che nelle linee essenziali si è camminato abbastanza sulla strada giusta». Il senatore a vita è più loquace su Giuliano Ferrara. Lo trova «suggestivo» e anche con qualche cosa di «profetico», forse anche per via della sua presenza, aggiunge, soprattutto in televisione. «Però - aggiunge - lui non è la Bibbia, questo è importante. Ci sono cose in cui è facile seguirlo, altre sulle quali la penso in modo diverso». E tra queste, appunto, la moratoria sulla legge 194. (ANSA).


Il video di una intervista di Gigi Marzullo a Valentina Lodovini, protagonista di “La giusta distanza di Carlo Mazzacurati messa in onda per Sottovoce” il 15.2.08 è qui
(segnalazione di Carla Gentili)

Giovedì 21 alle 4 di notte scomparirà la Luna
L’ora non è comoda ma lo spettacolo vale il sacrificio. Nella notte tra mercoledì 20 e giovedì 21 la Luna scomparirà nell’ombra della Terra. Sarà l’unica eclisse del 2008 davvero interessante per chi osserva il cielo dall’Italia. Un articolo di Piero Bianucci su La Stampa qui








«L’ordinario all’università di Bologna boccia il governo di centrosinistra: grave la mancata riforma della legge elettorale»
Vedi, sul numero di left attualmente nelle edicole, "Carlo Flamigni. La sindrome del boia" di Simona Maggiorelli











«Solo dalla 23 o 24 settimana inizia una differenziazione corticale e una maturazione egli organi di senso»
Vedi, sul numero di left attualmente nelle edicole, "L’aborto non è un omicidio" di Maria Gabriella Gatti











All'Accademia dei Lincei, Palazzo Corsini, il Convegno: «A dieci anni dall'apertura dell'Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede: Storia e archivi dell'Inquisizione», il 21 e 23 febbraio 2008 (qui)
Vedi, sul numero di
left attualmente nelle edicole, "Adriano Prosperi. Tribunali dell’inconscio" di Ilaria Bonaccorsi








Al Museo Nazionale del Cinema, Mole Antonelliana - Torino (qui)
«Immagini d'una vita. Francesco Rosi», da venerdì 8 febbraio a sabato 23 febbraio 2008 - AB project Galerie - Torstrasse 96, Berlin
Vedi, sul numero di left attualmente nelle edicole, "La malattia del cinema" di Amy Pollicino