ricevute da P. Cancellieri
Yahoo! Notizie Lunedì 17 Maggio 2004, 18:22
Psicofarmaci: Usa, Esplode Spesa Per Bambini e Adolescenti
Milano, 17 mag. (Adnkronos Salute) - Esplode negli Stati Uniti la spesa per stimolanti e antidepressivi destinati al trattamento di giovani e giovanissimi. Secondo un nuovo studio, pubblicato oggi, tra il 2000 e il 2003 c'e' stata un'impennata del 77% nelle spese per farmaci mirati a curare problemi come iperattivita' o depressione. Lo testimoniano i dati raccolti su un campione di 300 mila bambini e ragazzi americani 'under 19', esaminati dalla Medco Health Solutions. I ricercatori hanno monitorato le ricette di questi farmaci, registrando un aumento di spesa, passata da 3,6 milioni di dollari a 6,4. Un trend controverso, ma in crescente aumento. Circa il 5% dei bambini coinvolti nella ricerca prendeva uno o piu' farmaci psichiatrici, e la crescita maggiore e' stata registrata dai medicinali per curare la sindrome da iperattivita' e deficit di attenzione (Adhd). Inoltre e' aumentata notevolmente anche la spesa per il trattamento di bambini di 4 anni. Dati significativi anche per i costi delle terapie per l'autismo e la depressione. (Mal/Adnkronos Salute)
Virgilio Notizie 18/05/2004 - 09:28
Sindrome affettiva stagionale, un aiuto dalle patate
Se cotte al vapore mantengono sostanze preziose
(ANSA) - SYDNEY, 18 MAG - Le patate cotte al vapore possono aiutare a combattere la sindrome affettiva stagionale, disturbo che si manifesta con la depressione.La cottura al vapore, dice la ricerca australiana, rende possibile una piu' alta ritenzione di aminoacidi. Il momento migliore per mangiare le patate cotte al vapore e' 3 ore dopo un pasto di proteine. Anche broccoli, pasta, riso integrale sono alcuni alimenti che aiutano la depressione, insieme ad una rete sociale di supporto e all'esposizione al sole.
copyright @ 2004 ANSA
sestopotere.com 17/5/2004 18:02
BAMBINI TROPPO VIVACI? CONVEGNO A CESENA
(Sesto Potere) - Cesena - 17 maggio 2004 - Un Convegno sull’iperattività infantile, tecnicamente chiamata Disturbo da Deficit dell’Attenzione ed Iperattività (ADHD), organizzato dall’Unità Operativa Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda USL di Cesena, diretta dal Dott. Francesco Ciotti, in collaborazione con la Facoltà di Psicologia, in programma per domani martedì 18 Maggio 2004 alle ore 15 presso l’Aula Magna dell’Istituto Comandini di Cesena, in Via Boscone 200.
La sindrome del bambino iperattivo con disturbo di attenzione è una patologia psichiatrica, altamente diffusa anche nel nostro Paese. Essa si manifesta in età prescolare, condizionando lo sviluppo del bambino anche nelle successive fasi evolutive. In questi casi, i bambini appaiono costantemente distratti, evitano di svolgere attività che richiedano attenzione per i particolari o abilità organizzative, non riescono a concentrarsi e a mantenere l’attenzione a scuola, a casa o nel gioco. Non riescono a stare fermi, passano costantemente da un’attività all’altra senza concentrarsi mai su nessuna, difficilmente rispettano il loro turno in situazioni di gioco e/o di gruppo, non riescono cioè a controllare la loro impulsività nel parlare e nel muoversi.
Ci si trova di fronte, quindi, a bambini con grandi difficoltà di comportamento e di apprendimento scolastico e ciò mette in crisi sia i genitori che gli insegnanti. In questi casi, diagnosi e cura sono procedure complesse che richiedono grande competenza e professionalità. In particolare, il trattamento con psicofarmaci è quanto mai delicato da prescrivere e da controllare, anche da parte dei medici, specializzati nel trattamento di questo disturbo.
Il Convegno vedrà la partecipazione di uno dei maggiori esperti americani in iperattività infantile: William B. Carey, medico consultant presso l’Ospedale Pediatrico di Philadelfia ed autore di questionari, studiati specificatamente per l’individuazione del Disturbo da Deficit dell’Attenzione ed Iperattività.
Il Dottor Carey esporrà la sua relazione in italiano, ponendo soprattutto l’attenzione sulle difficoltà che incontrano i genitori e gli educatori di fronte ad un bambino iperattivo.(Sesto Potere)
Il Mattino martedi 18 maggio 2004
Svelati i segreti del cervello
di ROSSELLA GENTILE
Bambini e adolescenti a volte fanno cose ”senza cervello”? Come biasimarli, ora che le prime immagini tridimensionali dello sviluppo del cervello mostrano che i centri del ragionamento superiore, localizzati nella corteccia, si sviluppano molto tardi nella vita di un individuo, ossia nella prima fase dell’età adulta. Lo studio, condotto negli Stati Uniti, è pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas. Per dieci anni l’evoluzione del cervello in 13 ragazzi sani è stata osservata e «fotografata» utilizzando una tecnica non invasiva come la risonanza magnetica funzionale per immagini.
Il lavoro, frutto della collaborazione tra l’Istituto nazionale per la salute mentale degli Stati Uniti (Nimh) e l’università della California a Los Angeles (Ucla), ha portato così a ottenere il primo vero e proprio filmato dello sviluppo del cervello. Le immagini raccolte negli anni sono state montate in un’unica sequenza veloce e spettacolare, che nell’arco di pochi minuti riassume ciò che accade nel cervello in anni e anni di crescita. I ricercatori, guidati da Judith Rapoport, ritengono che conoscere in dettaglio tempi e modi dello sviluppo del cervello non soltanto aiuterà a studiarne il processo di maturazione con un dettaglio senza precedenti, ma che potrebbe aiutare a comprendere le cause di alcune malattie neurologiche, come la schizofrenia o l’autismo, e a scoprirne precocemente i segni nel corso della maturazione del sistema nervoso centrale.
La materia grigia. Si forma un addensamento di materia grigia, ossia il tessuto destinato a formare la corteccia cerebrale. Questo stesso tessuto viene in parte riassorbito grazie a un complicato lavoro di scultura del sistema nervoso, nel quale le cellule sono spinte al suicidio dal processo della morte cellulare programmata (apoptosi). Grazie alla morte cellulare programmata, la materia grigia assume una forma definita e ed è così in grado di cominciare a funzionare. Il processo di scultura della materia grigia porta gradualmente a emergere zone più definite, che corrispondono alle aree destinate a controllare funzioni di base come quelle relative alla percezione sensoriale e al movimento. Queste aree corrispondono all’estremità della zona frontale e di quella posteriore.
L’orientamento. Sempre grazie al processo di scultura, nei lobi parietali si sviluppano le aree destinate a controllare il linguaggio e l’orientamento spaziale. Solo molto più tardi nella vita di un individuo, all’inizio della fase adulta, si forma la corteccia prefrontale, ossia l’area che controlla le funzioni cognitive superiori, come il ragionamento e la capacità di elaborazione.
Malattie neurologiche. Confrontando i nuovi elementi forniti dal film con i dati ottenuti da studi condotti in precedenza su individui malati, i ricercatori hanno individuato cospicue differenze nello sviluppo cerebrale di pazienti con malattie neurologiche come la schizofrenia e l’autismo. Nella schizofrenia, per esempio, si verifica un eccessivo riassorbimento di materia grigia prima della pubertà, mentre nei soggetti autistici la materia grigia non viene riassorbita in modo adeguato. Potrebbe essere dunque questo un importante passo in avanti per individuare anche possibili rimedi per una malattia che colpisce milioni di bambini nel mondo e per la quale non sono stati ancora individuati rimedi risolutivi ma soltanto di supporto, come piscoterapia e psicofarmaci.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»
L'ASSOCIAZIONE CULTURALE
martedì 18 maggio 2004
storia:
le streghe nel Comasco
La Provincia di Como 18.5.04
STORIA
L'antica diocesi vide una «caccia» tra le più accanite e feroci COMO non perdonava le povere STREGHE
di Sara Cerrato
Como e la sua antica diocesi "terra d'elezione" per una caccia alle streghe tra le più accanite e feroci che la storia moderna d'Occidente ricordi. È questo il dato, sorprendente per i più, che emerge dagli atti di Streghe, diavoli e sibille, il convegno svoltosi a Como, il 18 e 19 maggio del 2001, ad approfondimento dell'importante mostra omonima allestita, al museo Giovio, tra marzo e giugno dello stesso anno. Il volume, recentemente edito dal Comune di Como Cultura Musei e Biblioteca, con Nodo Libri, fornisce un'interessante carrellata di saggi di studiosi italiani, che affrontano sotto molteplici aspetti, la storia delle "streghe" e delle persecuzioni terribili cui furono sottoposte. e parliamo con Paolo Portone, studioso e autore di numerose pubblicazioni. Portone, negli atti, ha curato il saggio Alcuni documenti inediti del Sant'Uffizio sulla caccia alle streghe nell'antica diocesi di Como durante il XVII secolo. L'esperto ha una predilezione per il nostro territorio, visto che già per la laurea, in Lettere moderne a La Sapienza di Roma, nell'84, discusse una tesi sulla persecuzione contro le streghe nella diocesi di Como. Professor Portone, dal suo intervento, si coglie come, nel XVII, secolo l'area della Lombardia e del Canton Ticino abbiano conosciuto una grave recrudescenza della persecuzione delle donne accusate di stregoneria. I persecutori furono attivissimi nel Comasco. Perché? Occorre fare un passo indietro. Como e il suo territorio dai secoli più remoti erano considerati luoghi di transito e passaggio. Più tardi, nel basso Medioevo, si assiste allo sviluppo potente di una cultura urbana e paleoborghese. Il fenomeno si riflette nella rappresentazione della religione che diventa più razionale e basata su una concezione positiva dell'uomo. Cosa c'entra questo con le streghe? In contrasto con questa religione "razionale" di stampo rinascimentale troviamo però, soprattutto nelle zone più impervie e lontane della diocesi, sacche di arcaico che permane. Si crea così una vera e propria "differenza di potenziale" che genera contrasto. Quindi, la tesi è che proprio nel momento di maggior splendore rinascimentale e come conseguenza di questa stagione, si scatenò la caccia alle streghe? È questa, in effetti, la teoria che ormai ha preso piede tra gli esperti in Europa. Per tutto il Medioevo, al contrario di quanto si crede comunemente, la stregoneria non viene perseguitata in modo sistematico. Esiste certo questo fenomeno, ma l'atteggiamento della Chiesa è sostanzialmente tollerante. Nel Canon Episcopi si scrive che le donne devote a Diana (antesignane delle streghe), fossero delle povere illuse, superstiziose. Questo dipende dalla contaminazione dell'ortodossia ufficiale con la religiosità popolare, a sua volta retaggio della civiltà morente dei "pagi". Cosa accade poi con il fiorire del Rinascimento? Il trasformarsi del rapporto con la religiosità fa in modo che la Chiesa guardi con occhi diversi i riti collettivi e popolari prima tollerati. Una fede ora individualistica e razionale (che per di più mette al centro l'uomo e emargina ancora di più la donna, custode dei segreti della natura e della creazione), porta all'intolleranza, e alla scelta di punire riti fuori dalla liturgia ufficiale. Nel pieno dell'era di Brunelleschi, Michelangelo, Leonardo da Vinci, si vive quindi una dimensione parallela oscura e antirinascimentale? Esattamente. È quello che si potrebbe chiamare il "buio della ragione" o l'ambiguo volto della modernità. Il tentativo di superare le incrostazioni pagane, che poterà anche al fenomeno della Riforma protestante, pone nel mirino la superstizione. Questo avviene anche a Como, che tra XIII e XIV secolo era in pieno sviluppo. Sulle montagne del lago e sulla linea dell'attuale confine italo - elvetico permanevano invece zone depresse e questo contrasto generò la virulenza. Nel XVI secolo il demonologo e inquisitore comasco Bernardo Rategno affermava che Como era già da un secolo e mezzo impegnata nella lotta contro le streghe. Ci sono documenti che dimostrano come a quest'epoca il fenomeno fosse incipiente in tutta la Lombardia. A Milano nel 1390 viene celebrato un processo a Sant'Eustorgio (luogo privilegiato a Milano per questi tristi atti giudiziari). Imputate sono due povere donne, Sibilla e Pierina. Prima vengono arrestate e rilasciate, avendo affermato di partecipare ad un "gioco" non sacrilego. Catturate una seconda volta, vengono torturate e non a caso, da qui compare sulla scena il "diavolo" che le corteggia e diventa loro amante. La sorte è il rogo. Da qui inizia quella che con una definizione esatta è stata identificata come la "fabbrica della strega", un terrificante processo di costruzione giuridica e teologica in cui il demonologo costruisce e l'inquisitore ratifica. Non a caso, nel XV secolo, viene pubblicato il Malleus Maleficarum scritto da due demonologhi inquisitori incaricati dal papa Innocenzo VIII di estirpare la piaga delle streghe in Renania. Cambia l'immagine della strega, rispetto al medioevo? Totalmente. Da illusa superstiziosa, la strega diventa la "quinta colonna del demonio". Personalmente ho una certa difficoltà a definire streghe delle povere donne che a vario titolo, ma sempre innocenti, caddero sotto una persecuzione crudele. Arriviamo dunque al XVII secolo. Lei ha studiato documenti inediti del Sant'Uffizio relativi a Como. Cosa ne è emerso? Va detto che in questo periodo abbiamo una forte differenza tra la zona comasca del territorio, dove la caccia alle streghe era gestita dall'inquisizione e la zona svizzera dove il braccio secolare passava dal clero al braccio secolare. Particolarmente colpite furono la Val Poschiavo e Bianzone, la zona di Lugano, Mendrisio, ma anche Chiavenna, Piuro. La persecuzione fu di virulenza inusitata anche se ormai era giunta l'ora del cambiamento. Cosa accadde a mutare questa condizione? Con l'avvento della Controriforma e la necessità di sconfiggere il protestantesimo, la stregoneria non era più il nemico numero uno. Certo, Carlo Borromeo fu ancora un grande persecutore e nel 1569 portò cinque donne di Lecco davanti all'Inquisizione di Milano a Santa Maria delle Grazie. L'aria però era cambiata e Borromeo, isolato dal Vaticano, non riuscì a esportare la sua lotta. Scipio De Biba, pure ferocissimo persecutore, lo obbligò infatti a trovare il "corpo del delitto". Come avrebbe potuto essere travato qualcosa che non esisteva? Era il momento del cambiamento e paradossalmente le superstizioni tanto temute diventeranno un "alleato" nell'età barocca della miracolistica e della meraviglia.
STORIA
L'antica diocesi vide una «caccia» tra le più accanite e feroci COMO non perdonava le povere STREGHE
di Sara Cerrato
Como e la sua antica diocesi "terra d'elezione" per una caccia alle streghe tra le più accanite e feroci che la storia moderna d'Occidente ricordi. È questo il dato, sorprendente per i più, che emerge dagli atti di Streghe, diavoli e sibille, il convegno svoltosi a Como, il 18 e 19 maggio del 2001, ad approfondimento dell'importante mostra omonima allestita, al museo Giovio, tra marzo e giugno dello stesso anno. Il volume, recentemente edito dal Comune di Como Cultura Musei e Biblioteca, con Nodo Libri, fornisce un'interessante carrellata di saggi di studiosi italiani, che affrontano sotto molteplici aspetti, la storia delle "streghe" e delle persecuzioni terribili cui furono sottoposte. e parliamo con Paolo Portone, studioso e autore di numerose pubblicazioni. Portone, negli atti, ha curato il saggio Alcuni documenti inediti del Sant'Uffizio sulla caccia alle streghe nell'antica diocesi di Como durante il XVII secolo. L'esperto ha una predilezione per il nostro territorio, visto che già per la laurea, in Lettere moderne a La Sapienza di Roma, nell'84, discusse una tesi sulla persecuzione contro le streghe nella diocesi di Como. Professor Portone, dal suo intervento, si coglie come, nel XVII, secolo l'area della Lombardia e del Canton Ticino abbiano conosciuto una grave recrudescenza della persecuzione delle donne accusate di stregoneria. I persecutori furono attivissimi nel Comasco. Perché? Occorre fare un passo indietro. Como e il suo territorio dai secoli più remoti erano considerati luoghi di transito e passaggio. Più tardi, nel basso Medioevo, si assiste allo sviluppo potente di una cultura urbana e paleoborghese. Il fenomeno si riflette nella rappresentazione della religione che diventa più razionale e basata su una concezione positiva dell'uomo. Cosa c'entra questo con le streghe? In contrasto con questa religione "razionale" di stampo rinascimentale troviamo però, soprattutto nelle zone più impervie e lontane della diocesi, sacche di arcaico che permane. Si crea così una vera e propria "differenza di potenziale" che genera contrasto. Quindi, la tesi è che proprio nel momento di maggior splendore rinascimentale e come conseguenza di questa stagione, si scatenò la caccia alle streghe? È questa, in effetti, la teoria che ormai ha preso piede tra gli esperti in Europa. Per tutto il Medioevo, al contrario di quanto si crede comunemente, la stregoneria non viene perseguitata in modo sistematico. Esiste certo questo fenomeno, ma l'atteggiamento della Chiesa è sostanzialmente tollerante. Nel Canon Episcopi si scrive che le donne devote a Diana (antesignane delle streghe), fossero delle povere illuse, superstiziose. Questo dipende dalla contaminazione dell'ortodossia ufficiale con la religiosità popolare, a sua volta retaggio della civiltà morente dei "pagi". Cosa accade poi con il fiorire del Rinascimento? Il trasformarsi del rapporto con la religiosità fa in modo che la Chiesa guardi con occhi diversi i riti collettivi e popolari prima tollerati. Una fede ora individualistica e razionale (che per di più mette al centro l'uomo e emargina ancora di più la donna, custode dei segreti della natura e della creazione), porta all'intolleranza, e alla scelta di punire riti fuori dalla liturgia ufficiale. Nel pieno dell'era di Brunelleschi, Michelangelo, Leonardo da Vinci, si vive quindi una dimensione parallela oscura e antirinascimentale? Esattamente. È quello che si potrebbe chiamare il "buio della ragione" o l'ambiguo volto della modernità. Il tentativo di superare le incrostazioni pagane, che poterà anche al fenomeno della Riforma protestante, pone nel mirino la superstizione. Questo avviene anche a Como, che tra XIII e XIV secolo era in pieno sviluppo. Sulle montagne del lago e sulla linea dell'attuale confine italo - elvetico permanevano invece zone depresse e questo contrasto generò la virulenza. Nel XVI secolo il demonologo e inquisitore comasco Bernardo Rategno affermava che Como era già da un secolo e mezzo impegnata nella lotta contro le streghe. Ci sono documenti che dimostrano come a quest'epoca il fenomeno fosse incipiente in tutta la Lombardia. A Milano nel 1390 viene celebrato un processo a Sant'Eustorgio (luogo privilegiato a Milano per questi tristi atti giudiziari). Imputate sono due povere donne, Sibilla e Pierina. Prima vengono arrestate e rilasciate, avendo affermato di partecipare ad un "gioco" non sacrilego. Catturate una seconda volta, vengono torturate e non a caso, da qui compare sulla scena il "diavolo" che le corteggia e diventa loro amante. La sorte è il rogo. Da qui inizia quella che con una definizione esatta è stata identificata come la "fabbrica della strega", un terrificante processo di costruzione giuridica e teologica in cui il demonologo costruisce e l'inquisitore ratifica. Non a caso, nel XV secolo, viene pubblicato il Malleus Maleficarum scritto da due demonologhi inquisitori incaricati dal papa Innocenzo VIII di estirpare la piaga delle streghe in Renania. Cambia l'immagine della strega, rispetto al medioevo? Totalmente. Da illusa superstiziosa, la strega diventa la "quinta colonna del demonio". Personalmente ho una certa difficoltà a definire streghe delle povere donne che a vario titolo, ma sempre innocenti, caddero sotto una persecuzione crudele. Arriviamo dunque al XVII secolo. Lei ha studiato documenti inediti del Sant'Uffizio relativi a Como. Cosa ne è emerso? Va detto che in questo periodo abbiamo una forte differenza tra la zona comasca del territorio, dove la caccia alle streghe era gestita dall'inquisizione e la zona svizzera dove il braccio secolare passava dal clero al braccio secolare. Particolarmente colpite furono la Val Poschiavo e Bianzone, la zona di Lugano, Mendrisio, ma anche Chiavenna, Piuro. La persecuzione fu di virulenza inusitata anche se ormai era giunta l'ora del cambiamento. Cosa accadde a mutare questa condizione? Con l'avvento della Controriforma e la necessità di sconfiggere il protestantesimo, la stregoneria non era più il nemico numero uno. Certo, Carlo Borromeo fu ancora un grande persecutore e nel 1569 portò cinque donne di Lecco davanti all'Inquisizione di Milano a Santa Maria delle Grazie. L'aria però era cambiata e Borromeo, isolato dal Vaticano, non riuscì a esportare la sua lotta. Scipio De Biba, pure ferocissimo persecutore, lo obbligò infatti a trovare il "corpo del delitto". Come avrebbe potuto essere travato qualcosa che non esisteva? Era il momento del cambiamento e paradossalmente le superstizioni tanto temute diventeranno un "alleato" nell'età barocca della miracolistica e della meraviglia.
disturbo ossessivo-compulsivo
Repubblica.it 18.5.04
Si chiama disturbo ossessivo-compulsivo e riguarda un milione di italiani per lo più giovani. Un libro insegna a sconfiggerlo
I maniaci della porta accanto
come guarire dall'assedio dei tic
di LAURA LAURENZI
ROMA - Non riuscire a farne a meno. Lavarsi continuamente le mani, anche sessanta volte al giorno. Andare a controllare che il gas sia spento, alzarsi di notte per controllare di nuovo. Dieci, quindici, venti volte. È chiuso il gas? È spento il ferro da stiro? Chiudere la porta di casa a chiave e tornare indietro per verificare di averla chiusa.
E poi ricontrollare, ok, tutto a posto, ma dopo continuare a pensarci, ancora e ancora, tornare a vedere, in un crescendo d'angoscia. Parcheggiare la macchina e non dormire di notte per il sospetto di non aver tirato il freno a mano, la strada è lievemente in discesa... Camminare contando sempre i passi, senza mai calpestare le connessure, e ogni certo numero di passi, quasi sempre dispari, fare un certo rituale scaramantico.
Gabbie mentali, prigioni, auto-trappole. Quanta gente oggi soffre di queste ossessioni, o manie, o compulsioni? In quanti si avvelenano la vita con atti ripetitivi, con cerimoniali e rituali che scandiscono esistenze sempre più nevrotiche? È una vera e propria malattia psichiatrica, catalogata in medicina come disturbo ossessivo-compulsivo (Doc): una malattia che interessa il due per cento circa della popolazione adulta. Oltre un milione di persone in Italia, tra cui molti bambini e adolescenti, ne soffrono.
Una malattia sottovalutata, misconosciuta, non diagnosticata, liquidata spesso come una banale fisima, una fissazione. E invece il disturbo ossessivo-compulsivo è considerato la quarta patologia psichiatrica più frequente dopo i disturbi fobici, quelli legati a sostanze tossiche come alcol e droghe e la depressione.
Si chiama disturbo ossessivo-compulsivo e riguarda un milione di italiani per lo più giovani. Un libro insegna a sconfiggerlo
I maniaci della porta accanto
come guarire dall'assedio dei tic
di LAURA LAURENZI
ROMA - Non riuscire a farne a meno. Lavarsi continuamente le mani, anche sessanta volte al giorno. Andare a controllare che il gas sia spento, alzarsi di notte per controllare di nuovo. Dieci, quindici, venti volte. È chiuso il gas? È spento il ferro da stiro? Chiudere la porta di casa a chiave e tornare indietro per verificare di averla chiusa.
E poi ricontrollare, ok, tutto a posto, ma dopo continuare a pensarci, ancora e ancora, tornare a vedere, in un crescendo d'angoscia. Parcheggiare la macchina e non dormire di notte per il sospetto di non aver tirato il freno a mano, la strada è lievemente in discesa... Camminare contando sempre i passi, senza mai calpestare le connessure, e ogni certo numero di passi, quasi sempre dispari, fare un certo rituale scaramantico.
Gabbie mentali, prigioni, auto-trappole. Quanta gente oggi soffre di queste ossessioni, o manie, o compulsioni? In quanti si avvelenano la vita con atti ripetitivi, con cerimoniali e rituali che scandiscono esistenze sempre più nevrotiche? È una vera e propria malattia psichiatrica, catalogata in medicina come disturbo ossessivo-compulsivo (Doc): una malattia che interessa il due per cento circa della popolazione adulta. Oltre un milione di persone in Italia, tra cui molti bambini e adolescenti, ne soffrono.
Una malattia sottovalutata, misconosciuta, non diagnosticata, liquidata spesso come una banale fisima, una fissazione. E invece il disturbo ossessivo-compulsivo è considerato la quarta patologia psichiatrica più frequente dopo i disturbi fobici, quelli legati a sostanze tossiche come alcol e droghe e la depressione.
più di mille in manicomio
Yahoo! Notizie Martedì 18 Maggio 2004, 16:27
PSICHIATRIA: PIU' DI 1000 PAZIENTI RICOVERATI IN EX-MANICOMI
(ANSA) - ROMA, 18 MAG - Sono ancora piu' di mille i pazienti ricoverati in sette ex ospedali psichiatrici non ancora riconvertiti dopo la legge del 1996. E' quanto emerge da una relazione del ministero della Salute inviata in Parlamento aggiornata al 31 dicembre dello scorso anno.
Il ministero ha calcolato che alla fine del 2003 le strutture che dovevano ancora completare il programma di superamento erano: 2 in Lombardia e in Puglia, e una nel Lazio, in Basilicata e in Sicilia. Dei 1.066 assistiti negli ex manicomi, 188 sono considerati pazienti 'psichiatrici', cioe' soggetti con prevalenti problemi in campo psichiatrico, mentre 878 sono pazienti 'non psichiatrici', cioe' con problemi di disabilita' per patologie neurologiche e geriatriche.
Per tutti i pazienti il processo di superamento degli ex manicomi prevede diversi programmi di inserimento in strutture idonee, in rapporto alla propria patologia prevalente: residenze terapeutico-riabilitative con assistenza 24 ore su 24 e residenze socio-riabilitative a loro volta divise per assistenza giornaliera e con fasce orarie. ''La mancata conclusione di alcuni programmi - dichiara il ministero nella relazione di monitoraggio - e' stata attribuita a una ritardata disponibilita' delle strutture residenziali di destinazione, oltre che a problemi di collocazione del personale''. (ANSA).
PSICHIATRIA: PIU' DI 1000 PAZIENTI RICOVERATI IN EX-MANICOMI
(ANSA) - ROMA, 18 MAG - Sono ancora piu' di mille i pazienti ricoverati in sette ex ospedali psichiatrici non ancora riconvertiti dopo la legge del 1996. E' quanto emerge da una relazione del ministero della Salute inviata in Parlamento aggiornata al 31 dicembre dello scorso anno.
Il ministero ha calcolato che alla fine del 2003 le strutture che dovevano ancora completare il programma di superamento erano: 2 in Lombardia e in Puglia, e una nel Lazio, in Basilicata e in Sicilia. Dei 1.066 assistiti negli ex manicomi, 188 sono considerati pazienti 'psichiatrici', cioe' soggetti con prevalenti problemi in campo psichiatrico, mentre 878 sono pazienti 'non psichiatrici', cioe' con problemi di disabilita' per patologie neurologiche e geriatriche.
Per tutti i pazienti il processo di superamento degli ex manicomi prevede diversi programmi di inserimento in strutture idonee, in rapporto alla propria patologia prevalente: residenze terapeutico-riabilitative con assistenza 24 ore su 24 e residenze socio-riabilitative a loro volta divise per assistenza giornaliera e con fasce orarie. ''La mancata conclusione di alcuni programmi - dichiara il ministero nella relazione di monitoraggio - e' stata attribuita a una ritardata disponibilita' delle strutture residenziali di destinazione, oltre che a problemi di collocazione del personale''. (ANSA).
presentato in Commissione
il testo Burani Procaccini
Itaca.it venerdì 13 febbraio 2004
Riforma 180: Presentato il nuovo testo Burani Procaccini
di Fabio Della Pietra
L'onorevole Maria Burani Procaccini (Fi) ha presentato ieri pomeriggio, al Comitato ristretto della XII Commissione Affari sociali, la nuova versione della proposta di legge denominata "Prevenzione e cura delle malattie mentali". Il testo è stato depositato ma nessuna discussione è al momento seguita alla presentazione. Il nuovo testo, non ancora unificato ma allo stato di proposta di legge, oltre a contenere delle novità dal punto di vista dei contenuti, è stato co-firmato da altri tre parlamentari appartenenti alla Casa delle Libertà. Oltre all'on. Procaccini, hanno apposto infatti la loro firma gli onorevoli Giuseppe Naro (Udc), Carla Castellani (An) e Guido Milanese (Fi), accorpando così la proposta di legge 3932 su "Disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il monitoraggio della depressione", presentata il 29 aprile dello scorso anno proprio da Naro, co-firmatari Castellani e Milanese.
Procede il cammino legislativo della riforma della psichiatria in Italia targato Burani Procaccini. Nessuna anticipazione ufficiale sui contenuti della nuova proposta di legge da parte della segreteria dell'on. Burani Procaccini né da parte dell'ufficio stampa dell'onorevole, anche se alcune anticipazioni sono state fornite dalla stessa relatrice attraverso un lancio Ansa, poi ripreso da Yahoo notizie, nella giornata di mercoledì.
"Agenzie regionali per la psichiatria, un garante per i malati psichiatrichi gravi che hanno avuto un ricovero obbligatorio, la riorganizzazione dei servizi territoriali e una rete di pronto soccorso con presenza di specialisti psichiatri" -riporta il comunicato Ansa-, queste alcune delle novità annunciate dall'on. Burani Procaccini.
"Un testo, ha sottolineato la parlamentare, che raccoglie anche le indicazioni e i suggerimenti di associazioni dei familiari dei malati, associazioni di ex pazienti e specialisti e che prevede -prosegue il testo Ansa- maggiore attenzione da parte delle strutture pure per le malattie emergenti come la depressione".
Prevista anche "l'istituzione di agenzie regionali per la psichiatria che avranno il compito di coordinare la riorganizzazione di tutti i servizi territoriali, compresi quei servizi di prossimità, considerati le antenne sul territorio dei bisogni psichiatrici e che coinvolgeranno le associazioni dei familiari. Ciò a cui si punta, ha spiegato Burani, e' una 'reale tutela dei malati e l'istituzione di una medicina del territorio molto capillare, per prevenire ma anche seguire i pazienti nella cura'. L'obiettivo è, cioé, non lasciare le famiglie da sole, ma sostenerle nella cura dei congiunti con disturbi mentali in modo concreto. Per questo, la proposta di legge prevede una serie di realtà territoriali che supportino l'azione dei nuclei familiari: centri diurni, di riabilitazione, assistenza domiciliare e day-hospital".
Un altro punto importante, non contenuto nel comunicato Ansa, riguarda la possibilità di far accedere le persone con svantaggio psichico al mondo del lavoro. Prevista, infatti, la creazione di strutture produttive mediante ricorso a strategie di finanziamento innovative, per dare lavoro a pazienti cronici attraverso le Cooperative. In tale maniera tutte le aziende che hanno l'obbligo di assumere personale dalle agenzie di collocamento potranno fare riferimento alle Cooperative sociali.
Prossimo appuntamento nella settimana tra il 23 ed il 27 febbraio, presumibilmente ancora al Comitato ristretto della XII Commissione Affari sociali.
Riforma 180: Presentato il nuovo testo Burani Procaccini
di Fabio Della Pietra
L'onorevole Maria Burani Procaccini (Fi) ha presentato ieri pomeriggio, al Comitato ristretto della XII Commissione Affari sociali, la nuova versione della proposta di legge denominata "Prevenzione e cura delle malattie mentali". Il testo è stato depositato ma nessuna discussione è al momento seguita alla presentazione. Il nuovo testo, non ancora unificato ma allo stato di proposta di legge, oltre a contenere delle novità dal punto di vista dei contenuti, è stato co-firmato da altri tre parlamentari appartenenti alla Casa delle Libertà. Oltre all'on. Procaccini, hanno apposto infatti la loro firma gli onorevoli Giuseppe Naro (Udc), Carla Castellani (An) e Guido Milanese (Fi), accorpando così la proposta di legge 3932 su "Disposizioni per la prevenzione, il trattamento e il monitoraggio della depressione", presentata il 29 aprile dello scorso anno proprio da Naro, co-firmatari Castellani e Milanese.
Procede il cammino legislativo della riforma della psichiatria in Italia targato Burani Procaccini. Nessuna anticipazione ufficiale sui contenuti della nuova proposta di legge da parte della segreteria dell'on. Burani Procaccini né da parte dell'ufficio stampa dell'onorevole, anche se alcune anticipazioni sono state fornite dalla stessa relatrice attraverso un lancio Ansa, poi ripreso da Yahoo notizie, nella giornata di mercoledì.
"Agenzie regionali per la psichiatria, un garante per i malati psichiatrichi gravi che hanno avuto un ricovero obbligatorio, la riorganizzazione dei servizi territoriali e una rete di pronto soccorso con presenza di specialisti psichiatri" -riporta il comunicato Ansa-, queste alcune delle novità annunciate dall'on. Burani Procaccini.
"Un testo, ha sottolineato la parlamentare, che raccoglie anche le indicazioni e i suggerimenti di associazioni dei familiari dei malati, associazioni di ex pazienti e specialisti e che prevede -prosegue il testo Ansa- maggiore attenzione da parte delle strutture pure per le malattie emergenti come la depressione".
Prevista anche "l'istituzione di agenzie regionali per la psichiatria che avranno il compito di coordinare la riorganizzazione di tutti i servizi territoriali, compresi quei servizi di prossimità, considerati le antenne sul territorio dei bisogni psichiatrici e che coinvolgeranno le associazioni dei familiari. Ciò a cui si punta, ha spiegato Burani, e' una 'reale tutela dei malati e l'istituzione di una medicina del territorio molto capillare, per prevenire ma anche seguire i pazienti nella cura'. L'obiettivo è, cioé, non lasciare le famiglie da sole, ma sostenerle nella cura dei congiunti con disturbi mentali in modo concreto. Per questo, la proposta di legge prevede una serie di realtà territoriali che supportino l'azione dei nuclei familiari: centri diurni, di riabilitazione, assistenza domiciliare e day-hospital".
Un altro punto importante, non contenuto nel comunicato Ansa, riguarda la possibilità di far accedere le persone con svantaggio psichico al mondo del lavoro. Prevista, infatti, la creazione di strutture produttive mediante ricorso a strategie di finanziamento innovative, per dare lavoro a pazienti cronici attraverso le Cooperative. In tale maniera tutte le aziende che hanno l'obbligo di assumere personale dalle agenzie di collocamento potranno fare riferimento alle Cooperative sociali.
Prossimo appuntamento nella settimana tra il 23 ed il 27 febbraio, presumibilmente ancora al Comitato ristretto della XII Commissione Affari sociali.
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