sabato 11 maggio 2013


l’Unità 11.5.13
Le mille anime dei «ribelli»: ora si faccia un congresso aperto
Militanti, giovani, iscritti e non, saranno oggi davanti alla Fiera
Il tam tam sulla rete: «Siamo più di 101»
di Mariagrazia Gerina

su spogli
il Fatto 11.5.13
“Fate male al Paese” La delusione dei militanti
L’accordo con Berlusconi e la base dei giovani “occupanti”
“Volevamo cambiare il Paese, e ci ritroviamo assieme al Pdl”
di Enrico Fierro

su spogli

il Fatto 11.5.13
Un partito senza
di Antonello Caporale

su spogli

Repubblica 11.5.13
Toni duri nell’incontro tra gli Occupy Pd e una delegazione di parlamentari dell’ultima generazione. “Questa classe dirigente ha fallito”
“Noi giovani in mezzo a una guerra per bande”
di Tommaso Ciriaco

su spogli















il Fatto 11.5.13
Caos Pd: si affida a Epifani e rischia di perdere Roma
Tregua armata tra le correnti: segretario reggente l’ex leader Cgil che non fa ombra a nessuno
Civati: “Vince il vecchio, cerchiamo un altro candidato”
Intanto, nella Capitale, i sondaggi danno il sindaco Alemanno in rimonta su Ignazio Marino
Per l’elezione serve il 50 per cento più uno

L’ASSEMBLEA nazionale del Pd si apre oggi alle 10. La presentazione delle candidature a segretario dovrà essere sotto-scritta da 95 delegati (pari al 10% degli aventi diritto al voto) e dovrà avvenire entro le 13. Le votazioni procederanno a scrutinio segreto dalle 14 alle 16. Qualora nessuno dei candidati abbia ottenuto il 50% più 1 dei voti validamente espressi, si procederà al ballottaggio tra i primi due. Introdurrà i lavori il presidente del gruppo alla Camera, Speranza. L’Assemblea annuncerà anche il congresso in autunno. Gli eventuali cambi di Statuto per distinguere tra candidato premier e segretario saranno affidati ad altra Assemblea.
l’Unità 11.5.13
Pd, Epifani verso la segreteria. Ma c’è un candidato di Occupy
L’area di Civati potrebbe proporre Puppato
Emiliano leader Occupy: «Epifani? serve candidato meno grigio»
di Simone Collini

su spogli

il Fatto 11.5.13
Democratici, è arrivata l’Epifania
Accordo in extremis, vince Bersani
Civati annuncia altre candidature
Riunione blindata, ma in arrivo contestazioni sul governo
di Wanda Marra

su spogli

il Fatto 11.5.13
Svolta, il Pd si consegna a un socialista
di Giorgio Meletti

su spogli

Corriere 11.5.13
Il padre nobile Cofferati non c’è. Nessun invito all'altro ex Cgil
di Marco Imarisio

Tutti i padri nobili tranne uno. Al netto delle personalità provenienti dalla società civile, naturalmente mitica, di qualche evidente errore di casting, vedi alla voce Lamberto Dini, già da qualche anno ritornato alla casa di Arcore, e di defezioni varie, gli inviti all'Assemblea di oggi sono stati spediti a quel che resta dei quarantacinque fondatori del Pd ancora in possesso di tessera del partito. A Sergio Gaetano Cofferati, no. All'ex segretario della Cgil, l'uomo dei tre milioni in piazza, per intenderci, uno che a molti elettori evoca ancora notevoli ricordi, non è arrivato nulla. Eppure in occasione di tutte le altre assemblee, dal 2007 in poi, il postino aveva sempre citofonato per tempo, convocando l'attuale eurodeputato e i suoi colleghi di stanza a Bruxelles. Per oggi, evento di una certa importanza per le sorti future del partito, niente convocazione, neppure di serie B, quella da spettatore semplice.
C'è sempre una prima volta. Tra i reduci di quei quarantacinque che furono, Cofferati è l'unico non ortodosso all'attuale linea. Più del grande futuro dietro le spalle conta un presente da dissidente dichiarato, contrario alle larghe intese e in cerca di una nuova sinistra. Ma forse questi sono soltanto pensieri cattivi e ingiusti sul Pd, partito diverso, «dove si discute», a sventolata vocazione pluralista. Deve essere senz'altro colpa dei disservizi delle nostre Poste.


il Fatto 11.5.13
Se in un giorno di crisi un lettore

risponde Furio Colombo
Caro Furio Colombo, fate attenzione quando parlate di “attrazione fatale” fra Pd e Pdl. Ciò che è accaduto riguarda i vertici, non gli elettori che dimostrano la loro rabbia con proteste e occupazioni delle sedi di partito, e domani lo dimostreranno nelle urne. Considero contro natura l’immagine dell’abbraccio Bersani-Alfano e un inciucio il governo delle larghe intese.
Stefano
LA LETTERA, che è molto più lunga, pone una questione esplicita e una meno evidente, ma altrettanto importante. La questione esplicita è di tenere ben presente l’evidente e drammatica divisione, che sta segnando il Pd, fra il comportamento di cui sembrano andare fieri i leader (il governo di “larghe intese”, la spartizione quasi alla pari di poltrone di prima e seconda fila, ministri e sottosegretari, la spartizione delle commissioni parlamentari) e il sentimento diverso e distante della base, sia militanti che elettori. Si chiarisce sempre di più che stiamo assistendo a uno spettacolo grande (governo di “larghe intese”) clamoroso (la sinistra con Berlusconi) e osteggiato dalla massa dei militanti e degli elettori, la cui voce però o non arriva, nella presunta calma ovattata del salotto buono (quello dove siede Letta con Alfano, e Nitto Palma con la Finocchiaro) o viene pericolosamente sottovalutata come un irritante mormorio della folla, senza peso politico. La seconda questione è posta dalle parole “abbraccio contro natura”, ovvero una “pacificazione” che nessuna base che abbia votato a sinistra può condividere. Le risposte “pacifiste” (“si fa dappertutto, serve al Paese, è già accaduto fra Pc e Dc”) sono fuori posto perché non tengono conto di un fatto grave ed evidente. Per andare all'incontro il Pd ha rinunciato a tutto (valori, identità, battaglie). Per quell'incontro il Pdl non ha rinunciato a niente. E ti fa capire chiaramente che se non fili dritto, ovvero se non rispetti le “legittime richieste” di Berlusconi (tipo Nitto Palma alla Giustizia) loro se ne vanno. È per questo, non per una fobia inguaribile, che il lettore Stefano può dire (come leggiamo in moltissime altre email) che “l’abbraccio Bersani-Alfano è contro natura”. La frase è corretta e precisa. E dice quanto aspra e quasi impossibile sarà la prossima campagna elettorale per il Pd, non appena Berlusconi darà il via. Che Dio salvi i giudici.


il Fatto 11.5.13
Volti nuovi
Speranza, ambizioni senza inibizioni
di G. Me.

"Sono innamorato del mio lavoro, e non ho altre ambizioni”. A 34 anni il capogruppo a sorpresa del Pd alla Camera, Roberto Speranza, ha spiegato così la sua indisponibilità alla segreteria del partito. Con buona pace di Fabrizio Barca, che ritiene di dove insegnare ai giovani che il partito “non è un ufficio di collocamento”, Speranza parla come un dirigente di banca a colloquio con un cacciatore di teste. Non parla di politica, ma di sé, della sua carriera, del suo attuale impiego (“l’esperienza più bella che mi sia capitata”). Dare una mano per far uscire il suo partito dalle peste non fa parte dei suoi programmi, punto. Chi ha scelto la politica come professione questi ragionamenti li ha sempre fatti, lo sappiamo, ma mai nelle interviste. Invece sembra che i giovani virgulti della politica abbiano perso i freni inibitori, e parlano. Diventando, forse senza accorgersene, i veri profeti dell’antipolitica.

l’Unità 11.5.13
Comunicato del CDR de l’Unità
Appello al Pd

Oggi i giornalisti e i poligrafici de l’Unità saranno presenti all’assemblea del Pd per sostenere il giornale, contrastare la chiusura delle cronache di Firenze e Bologna, difendere la qualità del prodotto cartaceo. Sosteniamo il progetto di sviluppo del web, ma questo non può avvenire a costo del prodotto in edicola. I cittadini, le forze politico-sindacali, le istituzioni di Toscana e Emilia Romagna si stanno ribellando al piano di ridimensionamento. Ci auguriamo che l’assemblea possa discutere del valore del quotidiano nella sua autonomia, degli obiettivi che il partito si pone sul fronte della comunicazione, dell’importanza del contributo pubblico all’editoria come tutela del pluralismo. Speriamo in un confronto aperto, che contribuisca alla crescita del popolo di sinistra. Il Cdr







Repubblica 11.5.13
Il Pd subisce il sorpasso del Pdl gli elettori chiedono le primarie
di Roberto Biorcio e Fabio Bordignon

su spogli
l’Unità 11.5.13
Il Pd e la vera posta in gioco
di Emanuele Macaluso

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Repubblica 11.5.13
Pd. La sociologia smarrita
di Marc Lazar

su spogli

Corriere 11.5.13
Luciano Violante, 71 anni, è stato presidente della Commissione parlamentare antimafia (1992-1994) e della Camera (1996-2001)
«Il governo faccia il primo passo Senza maggioranza sì al ballottaggio»
di Daria Gorodisky

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il Fatto 11.5.13
Movimento 5 spine. Soldi e ribelli, pronte 20 espulsioni
Grillo torna a Genova deluso e arrabbiato per la fronda di chi vuol tenere la diaria
Polemica sullo ius soli e minacce alla stampa
di Emiliano Liuzzi e Paola Zanca

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La Stampa 11.5.13
M5S. Trenta dissidenti pronti a un nuovo gruppo
Dalla diaria allo ius soli: “Beppe deve smetterla di trattarci come servi”
di Andrea Malaguti

qui

Repubblica 11.5.13
L’amaca
di Michele Serra

Ogni volta che vedo e sento parlare il deputato delle Cinque Stelle Alessandro Di Battista (24 anni; suo l’eccellente intervento alla Camera sul caso dei marò) o leggo sue dichiarazioni, mi faccio la stessa domanda: perché non è del Pd o di Sel? La domanda, sia chiaro, non è rivolta a lui, che ha tutto il diritto di stare dove ha scelto di stare. È rivolta alla sinistra italiana, che evidentemente ha perduto, insieme a buona parte del proprio appeal politico, la capacità di attrarre e selezionare una nuova classe dirigente laddove questa nuova classe dirigente si manifesta, vive, lavora, produce idee ed esperienze.
Una nuova leva giovane ed energica, nel Pd e in Sel, è già reperibile, anche se ancora poco distinguibile e udibile, forse per sudditanza generazionale. Ma l’impressione è che tra i grillini sia fluita una parte rilevante della leva politica nata attorno a questioni (come i beni pubblici, i diritti individuali, le nuove forme di partecipazione e di rappresentanza) che segneranno profondamente il futuro della società italiana. Perché questo sia accaduto, è una delle domande cruciali che dovrebbe farsi il Pd, piuttosto che scannarsi sulle tattiche congressuali e sull’agenda (tutta interna) della sua manutenzione straordinaria.
l’Unità 11.5.13
Rodotà contro il M5S:
«Golpe e sgombero, linguaggio sbagliato»
Il giurista contro il candidato dei grillini a sindaco di Roma: idea da Ventennio mandare la polizia al Teatro Valle
di Alessandra Rubenni

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il Fatto 11.5.13
Il laboratorio Teatro Valle, dove nasce la nuova sinistra di Rodotà
In attesa di un nuovo partito a Roma la “Costituente” dei beni comuni
di Salvatore Cannavò

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La Stampa 11.5.13
Rodotà sempre più distante “Lo ius soli è un atto di civiltà”
“Tutte le decisioni in democrazia possono essere criticate ma senza passare il segno”
di Flavia Amabile

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Corriere 11.5.13
Come l'Uomo di Fumo di Palazzeschi: Ro-do-tà futurista alla Pe-re-là
di Luca Mastrantonio

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l’Unità 11.5.13
Sel in piazza a Roma Vendola lancia «La cosa giusta»

su spogli

l’Unità 11.5.13
Vorrei un governo che punti tutto su cultura e ricerca
di Moni Ovadia

su spogli
il Fatto 11.5.13
Commissioni
Galan alla Cultura: aiuto!
di Tomaso Montanari

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il Fatto 11.5.13
Il fascino indiscreto della bibliofilia
Dal cardinal Mazarino a Umberto Eco
Storie di ordinaria follia. Per i libri
di Silvia Truzzi

su spogli
l’Unità 11.5.13
Anna Canepa
La vicepresidente dell’Anm: «I toni usati in questi giorni dal Pdl sono inaccettabili e smentiscono qualunque intento di pacificazione»
«Dopo gli attacchi del Cav un assordante silenzio»
intervista di Claudia Fusani

su spogli
il Fatto 11.5.13
Ruby, punita la pm che smentì Maroni
Non credette alla storia della nipote di Mubarak, e non affidò Karima alla consigliera Minetti
Adesso dice: ”Mi aspettavo la condanna, ma lo rifarei”
di Antonella Mascali

su spogli

il Fatto 11.5.13
Giustizia e libertà, presidio davanti al tribunale

su spogli

il Fatto 11.5.13
Olivero: “Il Pd ci ha fatto votare Nitto Palma”
Il senatore montiano e il patto “segreto” con i democratici che hanno optato per la scheda bianca
di Sara Nicoli

su spogli

il Fatto 11.5.13
Capezzone in vita grazie a una flebo chiamata tv
di Paolo Ojetti

su spogli
il Fatto 11.5.13
Campidoglio
Incubo su Roma. Alemanno resuscita grazie ai guai del Pd
Large intese e beghe di correnti, la sfida azzoppata per la Capitale
di Luca De Carolis

su spogli

il Fatto 11.5.13
Lavoro. Sei morti in un giorno, ma ormai non fa più notizia
La strage silenziosa troppo spesso ignorata dai media
Dall’inizio dell’anno sono morte oltre 170 persone
di Elisabetta Reguitti

su spogli
Corriere 11.5.13
Quel «normale» giovedì con 8 «morti bianche»
Calleri (Cgil): «Sicurezza sul lavoro, emergenza per il governo Letta. Occorre finanziare servizi ispettivi e prevenzione»
di Alessandro Frulloni

qui
Corriere 11.5.13
Che cosa spinge a colpire volti e corpi delle donne
Così la sofferenza dura nel tempo
di Isabella Bossi Fedrigotti

su spogli
Repubblica 11.5.13
Il marchio indelebile del maschio
di Michela Marzano

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Repubblica 11.5.13
Anna Costanza Baldry, psicologa, è responsabile di uno sportello antistalking:
“Viviamo ogni giorno la delusione di campagne fumose”
“È una punizione della bellezza e dell’identità giusto parlarne, ma c’è il rischio emulazione”
di Maria Novella De Luca

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Corriere 11.5.13
Addio Internazionale socialista: l'Spd si prepara a lanciare una nuova Alleanza progressista
di Paolo Lepri

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Le Monde 10.5.13
Les violences révèlent les crispations des ultra-orthodoxes en Israël"
par Manon Rescan

qui
Israël : échauffourées devant le mur des Lamentations
un video Reuters qui

l’Unità 11.5.13
Vincono le donne del Muro: preghiere sotto scorta
di U.D.G.

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il Fatto 11.5.13
Le donne accapigliate del Muro del Pianto
Scontri a Gerusalemme tra ultraortodosse ed “emancipate” per la preghiera nel luogo più sacro dell’ebraismo
di Roberta Zunini

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La Stampa 11.5.13
Dietro lo scontro culturale la lotta fra due idee di Israele
I “fondamentalisti della Torah” fuori dal governo per la prima volta da 30 anni
di Francesca Paci

su spogli
il Fatto e The Independent 11.5.13
L’orco di Cleveland e il mito infranto della comunità
La rete relazionale che rappresenta un pilastro della società americana
di Rupert Cornwell

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il Fatto 11.5.13
Francia: Sopprimere il termine razza”

Il gruppo dei deputati del Front de gauche ha presentato una proposta di legge per sopprimere il termine “razza” dalla legislazione francese, ovvero espungerlo dal codice penale, codice di procedura penale e dalla legge del 1881 sulla libertà di stampa. Ansa

La Stampa 11.5.13
“Quando Merkel preferiva la Ddr alla Germania unificata”
Attesa in Germania per la prossima uscita del libro “La vita sconosciuta della cancelliera nella Ddr”. Secondo gli autori avrebbe avuto ruoli politici non secondari nelle file della Sed
di Alessandro Alviani

qui
Corriere 11.5.13
«La Merkel giovane comunista
non credeva nella riunificazione»
Una nuova biografia non autorizzata a quattro mesi dal voto. Corsa in libreria
di Paolo Lepri

qui
La Stampa 11.5.13
Cina, la lotta alla corruzione fa male al lusso
Calano i consumi, colpa della stretta sui burocrati?
di Ilaria Maria Sala

su spogli

Corriere 11.5.13
Londra, sotto il velo le finte emancipate
Hanan al-Shaykh e il paradosso dell'«Islam fashion»
di Fabio Cavalera

su spogli

Corriere 11.5.13
Le ambiguità del laicismo alla francese
di Francesco Margiotta Broglio

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Repubblica 11.5.13
Guatemala, l'ex dittatore Rios Montt condannato per genocidio a 80 anni di carcere
Riconosciuto colpevole di crimini contro l'umanità
Il generale, 86 anni, è stato riconosciuto colpevole del massacro di 1.771 indigeni maya della comunità Ixil in 15 diverse operazioni compiute dai militari nel dipartimento nord occidentale di Quiche

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Repubblica 11.5.13
Più telefonini che esseri umani
Nel 2014, supereranno i 7,1 miliardi
di Enrico Franceschini

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Corriere 11.5.13
Le ventose di Ippocrate
Dall'antichità alle spa, passando per la tradizione cinese
di Mario Pappagallo

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Repubblica 11.5.13
Dante e la lussuria della lince
di Elena Stancanelli

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Repubblica 11.5.13
Francesco e gli indignati
Le speranze nel nuovo papa e nella riforma della chiesa
Perché il santo di Assisi è diventato il modello di tutti i rivoluzionari
di Hans Küng

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Repubblica 11.5.13
Dan Brown, Beck e Pamuk, è La repubblica delle Idee
“Scrivere per ricominciare”: ecco il festival del nostro giornale dal 6 al 9 giugno a Firenze
di Dario Pappalardo

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Corriere 11.5.13
«Diaz» e Tornatore favoriti ai David. Sconfitto Bellocchio
Bellocchio: «Non mi lamento. Ma il tempo forse mi riabiliterà»
di V. Ca.

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