giovedì 23 giugno 2005

il 15 giugno, Liberazione: ha pubblicato la rettifica chiesta da Paolo Izzo

Caro direttore, nel suo giornale di sabato 11 giugno è apparso un articolo riguardante la posizione di Massimo Fagioli sui referendum (pag.6) che riprende alcuni brani della mia intervista con lo psichiatra dal titolo "La legge 40 violenta il rapporto uomo - donna e nega ogni idea di trasformazione", pubblicata in esclusiva da Nuova Agenzia Radicale il 26 maggio scorso.
Sarebbe cosa gradita, per completezza di informazione e anche per restituire il pensiero di Fagioli interamente e correttamente (la frase «lo Stato deve togliersi di mezzo nei rapporti privati addirittura intimi e in particolare nel rapporto uomo - donna, per esempio, che Liberazione ha attribuito a Emanuele Severino, è in realtà dello stesso Fagioli) che lei trovasse il modo nei prossimi giorni di rettificare la notizia citando la fonte. La ringrazio per l'attenzione e la saluto caramente

Paolo Izzo

L'articolo di sabato nella versione originale:

http://www.liberazione.it/giornale/050611/pdf/XX_6-PRP-2.pdf

...e il paginone delle lettere con la rettifica, pubblicato mercoledì:

http://www.liberazione.it/giornale/050615/pdf/XX_12-LET-1.pdf

Radetsky all'attacco

ilmanifesto.it 22 giugno 2005
Dopo la procreazione, l'aborto
Presentato a Roma dal cardinal Ruini e dal presidente del senato Marcello Pera, il libro di Joseph Ratzinger «L'Europa di Benedetto». Una sfida ai laici e un attacco esplicito alla 194
IAIA VANTAGGIATO

ROMA . Non parte certo sottotono la campagna vaticana contro la legge 194. Passato agli atti - con onore - il trionfo del referendum sulla procreazione assistita, il cardinale Camillo Ruini raccoglie il tributo dovuto e lancia la sua prossima sfida chiamando a raccolta l'Europa intera, invitandola a serrare i ranghi contro la legge sull'aborto: «un piccolo omicidio che ci porta a smarrire l'identità umana e a far prevalere il diritto sulla forza sulla forza del diritto». Di fronte a lui, una platea d'eccezione: quella riunitasi ieri a Roma a palazzo Wedekind - storica sede del quotidiano Il Tempo - per la presentazione dell'ultimo libro del cardinale Joseph Ratzinger nonché prima fatica editoriale del nuovo papa Benedetto XVI.

La sala è accaldata e sin troppo gremita ma fa indubbiamente impressione vedere in prima fila - gomito a gomito e abili nel non rivolgersi la parola per circa due ore - un repubblicano storico come Giorgio La Malfa e un ex repubblichino come Mirko Tremaglia cui non manca di rendere omaggio più di un rappresentante dell'aristocrazia papalina. Per fortuna che a salvare l'estetica arriva Pierferdinando Casini, l'astensionista numero due, secondo solo al presidente del senato Marcello Pera - cui si deve peraltro l'introduzione al libro di Ratzinger - al quale è però destinato il posto d'onore: quello alla destra di Ruini.

Ed è a Pera che vengono riservati gli unici due applausi a scena aperta. Il primo quando, sornione, afferma - a proposito della differenza tra atei e agnostici - che «Dio non sopporta l'astensione. Lo sapevo da prima ma mi sono ben guardato dal dirlo». Il secondo quando recita l'ormai noto refrain della differenza tra laicità e laicismo e critica uno stato - quello per il quale riveste gli abiti di presidente del senato - incapace di accettare veli o crocefissi in nome di un non meglio identificato universalismo dei valori.

Ma il parterre è troppo ghiotto per non dargli un'occhiata anche perché è lì - tra politici navigati e nuovi arrivati, porporati e cappellani - che si sta giocando la prossima partita. Anzi le prossime: aborto, riaffermazione delle radici cristiane dell'Europa e salto di qualità di una religione che - visti anche gli ultimi risultati referendari - non si accontenta più di essere relegata nella sfera del privato ma si dichiara determinata ad affrontare l'agone pubblico e politico. Giovan Battista Re - sino a due mesi fa, tra i papabili - è fra i primi ad arrivare. Chiarificatore è illuminante del futuro clima politico è lo scambio di battute con l'ex presidente del Comitato di Bioetica: «Sui referendum avete fatto un ottimo lavoro». Eminenza, è la risposta, non è che l'inizio. Scendendo di grado - le gerarchie sono pur sempre gerarchie - la bionda Francesca Martini della Lega Nord sembra godersi tutti i complimenti del cappellano di Montecitorio: «Onorevole, ottimo lavoro. Può sedersi qui». Neanche il tempo di una risposta - «Non è che l'inizio» - e l'onorevole Martini è costretta a rinunciare all'ambita postazione in prima fila a causa di sopraggiunte complicazioni: quello è il posto di Andreotti e non sarà certo un'esponente della Lega a fare retrocedere di una fila il senatore a vita.

Presenti in platea anche una silenziosa Alessandra Mussolini, i ministri La Loggia e Stanca, i parlamentari Sanza, Gasparri e Volontè. Manca la sinistra che ai richiami del papa - nonostante la batosta elettorale - si rifiuta di rispondere.

Eppure è ai laici che il libro di Ratzinger si rivolge come una sfida: vivete come se dio esistesse. Quanto ai valori - sembra essere sottinteso - ci pensiamo noi. A sottolinearlo sono - da un unico pulpito - Camillo Ruini, Marcello Pera e Bruno Vespa, scelto non troppo a sorpresa come moderatore dell'incontro: «Abbiamo sbagliato - afferma Vespa, manco si trattasse di un membro del conclave - ad accettare l'articolo 52 della Carta europea (quello relativo ai concordati, ndr) e a non pretendere nel preambolo di quella stessa Carta la menzione delle radici cristiane dell'Europa».

Ratzinger è un papa d'eccezione, non ama le conversioni forzate e non crede che ci sia in atto una battaglia di civiltà tra religioni monoteistiche. Il vero scontro - chiosano all'unisono Pera e Ruini commentando il suo libro - è tra una razionalità scientista e positivista che pretende di essere universale e autosufficiente da un lato e le grandi culture storiche dall'altro, cristianesimo compreso. Tra un'idea di uomo ridotto a prodotto della natura e come tale trattato (l'embrione?) e quella di una fede che ora come non mai pretende di esprimersi anche pubblicamente.

Il giochino è tutto qua: lasciate che i laici vengano a me e lasciate che rimangano laici. La Chiesa non ha bisogno di nuove conversioni ma solo di altri voti. In vista, chissà, di una revisione della 194 o di una ripassata della legge 40.

I piccoli omicidi di Ratzinger
«Il dramma morale, la decisione per il bene o per il male,comincia dallo sguardo, dalla scelta di guardare il volto dell'altro o meno. Perché oggi si rifiuta quasi unanimamente l'infanticidio, mentre si è diventati quasi insensibili all'aborto? Forse solo perché nell'aborto non si vede il volto di chi verrà condannato a non vedere mai la luce». (Tratto da: Joseph Ratzinger, L'Europa di Benedetto nella crisi delle culture, introduzione di Marcello Pera, Cantagalli editore)
una segnalazione di Paolo Izzo

anche Liberazione, martedì 21, ha pubblicato un articolo sul festival di Pesaro


per vedere la pagina in pdf cliccare qui: http://www.liberazione.it/giornale/050621/pdf/XX_11-CUL-02.pdf

obiezione di coscienza

Yahoo! Sanità mercoledì 22 giugno 2005,
Obiezione di coscienza: fin dove spingersi
Il Pensiero Scientifico Editore

L’obiezione di coscienza in medicina apre nuove questioni non ancora esplorate. Non esiste solo il diritto al rifiuto di fornire una pratica medica ma anche il diritto di non facilitare il paziente che intende fare qualcosa in contrasto con la coscienza del medico?
Questo la spinosa questione che viene dagli Stati Uniti: una riflessione in corso tra medici, infermieri ed operatori sanitari su cosa voglia dire veramente svolgere il lavoro secondo la propria coscienza. In alcuni stati della federazione la riflessione si è già trasformata in legge: è il diritto all’astensione. In Italia questo diritto di non-decidere che ha valore di decisione è stato di recente evocato e applicato in occasione del referendum sulla fecondazione medicalmente assistita.
L’ultimo numero del New England Journal of Medicine affronta il problema in un interessante editoriale. Cosa vuol dire “agire secondo coscienza” di fronte a richieste di aborto, eutanasia, suicidio assistito, riproduzione medicalmente assistita, ricerche su cellule staminali? Può voler dire oltre che rifiutarsi di praticare l’aborto, per esempio, anche rifiutarsi di prescrivere la pillola del giorno dopo, astenersi dal fornire tutte le informazioni ad un paziente che si pensa voglia fare una scelta in contrasto con la coscienza dell’operatore. Un pediatra, per esempio, si potrebbe rifiutare di dire al paziente che sono disponibili dei vaccini contro la varicella perché per produrli sono stati usati tessuti proveniente da feti abortiti.
“Le questioni di coscienza sono insidiose. Alcune interpretazioni personali finiscono per diventare leggi universali” avverte l’editoriale del NEJM. Gli operatori rivendicano il loro diritto di agire secondo coscienza ma questo potrebbe essere lesivo nei confronti dei pazienti. In Wisconsin un farmacista che personalmente riteneva la contraccezione una forma di aborto si è rifiutato di dare ad una donna la pillola anticoncezionale e anche di restituirle la ricetta in modo che potesse andare a comprare il farmaco da un’altra parte. In Wisconsin questo farmacista non è punibile per legge perché ha esericitato il suo diritto, pervisto dalla legge, di astenersi dalla partecipazione alla problematica del malato.
Questo è un esempio e potrebbe essere anche un’estremizzazione; tuttavia il problema della espressione delle libertà singole rimane, compatibilmente con il rispetto delle libertà altrui, come si diceva un tempo.

Fonte: Charo AR. The celestial fire of coscience. Refusing to deliver medical care. NEJM 2005;24:2471-3.

Usa, ricerca sulle staminali
braccio di ferro tra la presidenza e i singoli Stati

Tempomediconline - Tempo Medico n. 797 23 giugno 2005
USA: gli Stati scendono in campo
Sulla scia della California altri Stati finanziano programmi di ricerca sulle staminali
di Donatella Poretti

Gli Stati Uniti sono in pieno fermento. La notizia della prima clonazione terapeutica riuscita in Corea del Sud e i primi passi dei ricercatori di Newcastle in Gran Bretagna sembrano aver prodotto una ulteriore accelerazione, per evitare di restare a guardare i progressi fatti all'estero. Il paese pioniere per eccellenza non se lo può permettere.
Il 24 maggio il Congresso, con 238 voti a favore e 194 contrari, ha approvato lo Stem Cell Research Enhancement Act, la proposta di legge del deputato repubblicano del Delaware Mike Castle e della democratica del Colorado Diane DeGette che prevede di estendere i finanziamenti federali anche alle linee embrionali ottenute dopo il 2001, data limite fissata dalla Casa Bianca, e derivate da embrioni in eccedenza delle cliniche di fecondazione assistita. E mentre il provvedimento è passato al Senato, il presidente George W. Bush ha preannunciato che opporrà il suo primo veto dopo 5 anni alla Casa Bianca: "Sono contrario all'uso del denaro dei contribuenti per sostenere studi e promuovere un tipo di scienza che distrugge la vita per "salvare la vita"".
Ma il denaro dei contribuenti ha già iniziato a confluire in alcuni programmi per la ricerca con le staminali embrionali voluti, e votati, dai singoli Stati. La California ha fatto da apripista: dopo il voto dello scorso novembre su Proposition 71, ha iniziato a muovere i primi passi l'Istituto per la medicina rigenerativa, in attesa dell'arrivo della prima tranche di quei finanziamenti che nel giro di 10 anni toccheranno la cifra record di 3 miliardi di dollari. La gara è aperta e altri Stati, per non restare indietro e subire l'esodo dei propri ricercatori, delle aziende del biotech e dell'indotto, sono scesi in pista: New Jersey, Washington, Connecticut, Michigan, Massachusetts.
Il governatore democratico del New Jersey, Richard Codey, seguendo il modello californiano vorrebbe vendere 230 milioni di dollari in obbligazioni per la ricerca sulle cellule staminali. Con la più grande concentrazione di aziende farmaceutiche, che hanno contribuito nel 2003 all'economia dello stato con circa 24 miliardi di dollari, il New Jersey si organizza per non perderle.
La Camera dello stato di Washington ha approvato il progetto per lo sviluppo economico della scienza chiamato Life Science Discovery Fund. L'idea, sostenuta anche dalla governatrice Christine Gregoire, è quella di creare un fondo di 350 milioni di dollari che lo stato preleverà dall'industria del tabacco e che elargirà in bonus annuali da 35 milioni a partire dal 2008.
Nel Connecticut Camera e Senato hanno approvato alla fine di maggio un provvedimento che stanzia 100 milioni di dollari in 10 anni per la ricerca con le staminali embrionali. Il governatore Jodi Rell ha già dichiarato il suo accordo.
La governatrice del Michigan Jennifer Granholm ha proposto di destinare 2 miliardi di dollari alla ricerca con le staminali embrionali, ma per far questo c'è bisogno di modificare l'attuale legislazione che vieta i finanziamenti statali. Il voto è atteso per novembre.
In Massachusetts il parlamento ha approvato una legge che ancora non stanzia direttamente fondi, ma elimina le norme che vietavano finanziamenti alla ricerca con le staminali embrionali e alla clonazione terapeutica. A nulla è valso il veto apposto dal governatore Mitt Romney che, pur dichiarandosi a favore della ricerca con le staminali embrionali, voleva limitare la ricerca a quelle derivate da embrioni sovrannumerari. Il prossimo passo, preannuncia il presidente del Senato Robert Travaglini, sarà una legge per stabilire fondi ad hoc.

di tutt'erbe un fascio

Adnkronos 23.6.05
DISABILI: 700 MILA GLI ITALIANI CON MALATTIE PSICHICHE

Roma, 23 giu. (Adnkronos) - Sono 700 mila gli italiani affetti da disabilità psichiche. Il dato è emerso stamani nel corso del seminario organizzato dalle onlus ad un anno dalla istituzione della figura dell'amministratore di sostegno. Il nuovo strumento non riguarda soltanto questo campione di italiani ma, come è stato rilevato nel corso del convegno, tutti coloro che si trovano in difficoltà nell'esercizio dei propri diritti, quindi anche anziani, persone che possono essere indotte a compromettere il proprio patrimonio, ma anche alcolisti, tossicodipendenti, soggetti colpiti da ictus, malati terminali e più in generale persone non autosufficienti.