martedì 21 febbraio 2006

citata al lunedì
la lettera di Noemi Ghetti, pubblicata sabato 18 febbraio su "Liberazione"
(...ma non integralmente: la seconda parte della lettera originale - qui di seguito in corsivo - non ha trovato spazio sul quotidiano...)

Cara Liberazione, il Consiglio di Stato ha stabilito che il crocifisso deve restare nelle aule italiane, perché è simbolo di valori civili, che hanno sì un fondamento religioso, ma sarebbero poi gli stessi che delineano la laicità dello stato... Non voglio entrare nel merito del significato orrendo di questo simbolo, evocatore piuttosto di torture e umane perversioni, dico solo che non c'è da scandalizzarsi poi tanto, visto che "Liberazione, giornale comunista", pubblica le parabole di Gesù e il testamento di San Francesco (non diversamente da come Famiglia cristiana pubblica le Vite dei santi) in barba al rispetto della libertà di religione e alla libertà di pensiero di chi è senza religione, e come me si sente annullato anche da Liberazione!
Giusto impegnarsi dunque per la difesa dei diritti civili di Luxuria, ma ancora più giusto sarebbe impegnarsi sulla difesa del diritto all'istruzione pubblica - senza crocifissi!- prevista dalla Costituzione. E più giusto ancora sarebbe impegnarsi nella difesa dei diritti, ben più universali e quotidianamente calpestati, delle donne. Ma questa è una storia più difficile e complicata, che va ben al di là del diritto positivo, e richiede una ricerca sulla realtà umana che marxismo e cristianesimo certo non hanno mai fatto.
Noemi Ghetti
una segnalazione di Tonino Scrimenti:

Corriere della Sera 21.2.06, pag.37
INTERVENTI E REPLICHE
Il nuovo settimanale «Left»

Scrivo in riferimento a un articolo apparso sul Corriere del 20 febbraio a pagina 10 circa la mia persona [vedi "segnalazioni" alla data di ieri n.d.r]. Mi rincresce che il signor Sergio Rizzo, autore del pezzo in questione, «tutto poteva pensare tranne che proprio io un giorno sarei stato nella cooperativa, Editrice dell'Altritalia», che, a suo parere, pubblica in continuità con il vecchio Avvenimenti il nuovo settimanale Left. Probabilmente il signor Rizzo non ha avuto né il tempo né la voglia, non dico di andarsi a leggere l’editoriale di apertura del nuovo settimanale Left, ma almeno il mio comunicato stampa che cita senza riportarne alcun brano. Left non nasce sulle ceneri di nulla, tanto meno di Avvenimenti, e non è in continuità con la linea di quel giornale. Di questo si sarebbe accorto il signor Rizzo se avesse avuto tempo di leggere se non altro qualche riga. Il mio impegno e quello del mio amico Luca Bonaccorsi non è e non ha motivazioni «esclusivamente» economiche. Come si potrà immaginare, non solo il signor Rizzo, il farsi carico della pubblicazione di un settimanale non ha come primo obiettivo «il guadagno». La discontinuità del nuovo giornale con il passato è netta: si propone di costruire o meglio di tornare a un giornalismo d’inchiesta, pulito, diretto, scevro da certi gossip tanto di moda in questo tempo. Non sono mai stato contro Mani Pulite, questo lo sapeva anche mio padre, non ho amato «certi» metodi usati al tempo e chi mi conosce sa che non avrei fatto un giornale con Antonio Di Pietro per motivi del tutto «evidenti». Di Pietro era solito avere una sua rubrica fissa su Avvenimenti. Sul nuovo settimanale Left, di cui io sono uno degli editori, Di Pietro non ha nessuna rubrica fissa. Sono un uomo di sinistra e credo che l'informazione possa rappresentare uno degli strumenti più efficaci per la costruzione di una società migliore. L'ho scritto, mi piacciono le idee che sono dietro alla nuova testa del giornale: Left è l'acronimo delle tre parole simbolo della Rivoluzione francese - Libertà, Eguaglianza, Fraternità - a cui questo gruppo di lavoro vuole affiancare la parola Trasformazione. Trasformare tre parole in idee forti, restituire loro un «senso reale». Mi dispiace, infine, che il signor Rizzo sia così mal informato circa le notizie inerenti la mia società e le cifre investite nel nuovo giornale; però devo riconoscergli che su una cosa ha ragione «l’editore Ivan... preferisce tenersi al riparo dai riflettori» quindi saluto cortesemente il suo giornale e torno al mio privato.
Ivan Gardini

Il fatto che Left sia in continuità con Avvenimenti non è una mia opinione, visto che così l’ha presentato anche l’agenzia Ansa il 15 febbraio, definendolo testualmente: «il nuovo giornale che nasce dalle ceneri di Avvenimenti». Del resto il direttore e il condirettore sono gli stessi. Per quanto riguarda Antonio Di Pietro, nell’articolo non ho scritto che l’ex pm di Mani pulite sia organico al progetto del settimanale, né che abbia una collaborazione, e tantomeno una rubrica fissa. Mi sono semplicemente limitato a ricordare che era il titolare dell’inchiesta Enimont e che Avvenimenti in passato aveva sostenuto l’operazione Mani pulite. Le notizie sulla sua società e sulle cifre investite sono state ricavate dai documenti delle Camere di commercio, che ho consultato prima di scrivere l’articolo. Aggiungo che se il signor Gardini non avesse rifiutato di parlarmi probabilmente anche il suo punto di vista sarebbe stato meglio rappresentato.
Sergio Rizzo
una segnalazione di Nereo Benussi e di Marco Pizzarelli:

ci sono due lettere da leggere su "Liberazione" oggi nelle edicole

ed eccone i testi, inviati da Pier:

Stupro
Vogliono cacciarci indietro
Cara “Liberazione”, appena ho saputo della sentenza della Cassazione sullo stupro di una quattordicenne meno grave se ha già avuto rapporti sono stata colta da un moto di repulsione e da un brivido gelido lungo la schiena. La figura della donna con il passare degli anni si sta modificando lentamente, molto lentamente. E faticosamente. Grazie alle battaglie vinte dalla perseveranza delle donne nel volere a tutti i costi riconosciuta la loro identità (e ancora c’è molto da fare). E grazie a molti uomini intelligenti che le hanno aiutate non vedendo in questo una perdita della loro identità, acquisendo maggior “saggezza” dal confronto fra le due. Con questa sentenza si torna indietro di decenni, fino a quando la donna, da molti, era considerata solo un contenitore di sperma. Ragazzi, io sono cresciuta con mia nonna, e più volte da ragazzina mi sono sentita dire: «Se l’uomo ha voglia, la donna ci deve stare». Vorrei che tutti gli uomini e le donne che leggono questa lettera ci pensino un po’ su, e mi rivolgo soprattutto a chi vuole che le cose cambino. Donne, non educate le vostre figlie ad essere brave donne di casa remissive, educatele ad essere intelligenti e consapevoli delle infinite possibilità che si stagliano all’orizzonte…

Serena via e-mail

“Legittima difesa”
Se il ladro ha gà rubato…
Caro direttore, quando tra cinque sei anni arriverà in Cassazione la causa del giovane tabaccaio di Eboli che ha ucciso a fucilate il suo coetaneo ladro di palme, ci ricorderemo di chiedere ai giudici le attenuanti del caso? Sicuramente il morto aveva già rubato, in precedenza, fiori di campo e arance al mercato…

Paolo Izzo via e-mail