Le Scienze, edizione italiana dello Scientific American 02.10.2003
L'evoluzione del cervello
La struttura delle reti di neuroni è più efficiente e potente di un computer
Alcuni scienziati stanno sviluppando un nuovo modello per spiegare come funziona il nostro cervello. Terrence Sejnowski del
Salk Institute for Biological Studies di La Jolla, in California (
http://www.salk.edu/), e Simon Laughlin dell'Università di Cambridge (
http://www.cam.ac.uk/), in Inghilterra, ipotizzano che il cervello non sia una gigantesca rete fissa, come si riteneva in passato, ma una rete dinamica e in cambiamento, che si adatta continuamente per venire incontro alle necessità comunicative e computazionali.
In un articolo pubblicato sul numero del 26 settembre della rivista "Science" ((
http://www.sciencemag.org/), i due ricercatori sostengono che il cervello umano si è evoluto fino ad operare come un "apparecchio ibrido" estremamente efficiente, in grado di effettuare calcoli molto più sofisticati dei computer più potenti, e che i sistemi di comunicazione a lunga distanza all'interno del cervello sono stati ottimizzati dall'evoluzione per risultare energeticamente più efficienti.
"In passato, - spiega Sejnowski - potevamo studiare le funzioni cerebrali soltanto osservando singoli neuroni o reti di neuroni locali. Con i progressi nella neurobiologia computazionale e le nuove tecniche di brain imaging, che ci danno un quadro globale dell'attività del cervello, possiamo ottenere una prospettiva più globale".
Nel corso dell'evoluzione, secondo lo scienziato, il cervello è diventato incredibilmente efficiente e potente. La natura ha "ottimizzato la struttura e le funzioni delle reti corticali con principi di progettazione simili a quelli delle reti elettroniche".
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