venerdì 20 marzo 2015

GIOVEDI 19 MARZO 2015
È STATA REALIZZATA
LA DIRETTA STREAMING
DA THE COOPER UNION - NEW YORK CITY
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Nella Room 106 è intervenuta anche Francesca Padrevecchi
Nella Room 801 è intervenuta anche Mirinda Ashley Karshan

UNA PRODUZIONE ASSOCIAZIONE "AMORE E PSICHE" E MAWIVIDEO
LA REGISTRAZIONI DELL'EVENTO SARANNO PRESTO DISPONIBILI QUI
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SULLA STAMPA DI VENERDI 20:

il Fatto 20.3.15
La verità di Barca sul Pd pericoloso
di Antonio Padellaro

“Provace a veni’ qui che poi vedemo”. Oppure: “Ho da fare fino a primavera”. Sono alcune risposte dei capibastone del Pd romano a Fabrizio Barca, incaricato dal commissario Matteo Orfini di redigere il rapporto che definisce il sistema di potere dei Dem capitolini “non solo cattivo, ma pericoloso e dannoso”. Non era mai accaduto che un esponente di partito denunciasse con tanto coraggio il marcio esistente nel suo stesso partito, soprattutto quando si parla di una sinistra che ha sempre fatto pesare la sua molto presunta “superiorità morale”. Tipico di Barca. Lo ricordo qualche anno fa, a L’Aquila, in una caldissima giornata estiva, rispondere per ore in piazza del Duomo alle proteste dei tanti cittadini esasperati dall’abbandono post-terremoto. Il sole picchiava, ma l’allora ministro della Coesione territoriale di Monti restò fino alla fine perché, ci fece capire, non c’è fatica che tenga quando si rappresenta lo Stato. Chissà quante altre eccellenze avrebbero mollato tutto alla prima gocciolina di sudore. Non ebbi più occasione di sentirlo fino al febbraio 2014, quando di lui si parlava come possibile ministro di Renzi. Poi la telefonata con il finto Vendola alla La Zanzara, dove Barca definiva ciò che si muoveva attorno al Matteo nascente “avventurismo senza idee”, bruciò la poltrona che neppure voleva. In politica, si sa, la verità ha un prezzo salatissimo. Ecco di che pasta è fatto Barca. Ecco perché il Pd “pericoloso e dannoso” può fare a meno di lui.
il Fatto 20.3.15
Quale Caritas?
Sposetti sistema l’ex deputato

In una breve intervista a Repubblica, Ugo Sposetti, già tesoriere dei Ds, finito nelle spire dell’indagine sul superdirigente Incalza, giustificava una propria raccomandazione all’amico Giulio Burchi, manager pubblico indagato in quell’inchiesta: “Ho solo provato a dare una mano, a rendermi un po’ utile. Un po’ come fa la Caritas”. Purtroppo per Sposetti alla fine le intercettazioni sono uscite. Ugo “Caritas” Sposetti chiama a dicembre Burchi per segnalargli “tal Marchignoli”. Burchi si impegna “lo metto in una società”. C’è però un problema. Massimo Marchignoli non ha un curriculum adeguato. Senza una laurea non può essere inserito nel collegio sindacale di una società. Marchignoli, già sindaco di Imola e deputato Pd nella scorsa legislatura (peraltro tra i più presenti in aula) è funzionario di partito. Ha un diploma. Burchi (che spera di essere portato alla guida di Terna) chiama Sposetti per informarlo. Il nostro non si dà per vinto. E il giorno dopo richiama: “Lì dove ci vuole la laurea perché non ci mettiamo Luciano?”.

«Nel Pd avete 4 sottosegretari indagati che non si dimettono: Barracciu, Del Basso, De Caro e De Filippo»
Corriere 20.3.15
«Gli indagati pd? Decidiamo di volta in volta»

intervista di Daria Gorodisky
su questa pagina di "Spogli"

Il Giornale 20.3.15
Da Sposetti a Delrio le chiacchiere di Burchi svelano le trame rosse e inguaiano mezzo Pd
L'ex presidente Italferr, indagato, parla a raffica: i versamenti all'ex tesoriere Ds, le nomine nei Cda, le raccomandazioni. E l'amicizia col sottosegretario
di Massimo Malpica, Patricia Tagliaferri -

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