mercoledì 26 febbraio 2014

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Repubblica 26.2.14
Gli invisibili dell’Europa
di Barbara Spinelli

su spogli

oggi il nuovo intervento di Gravagnuolo sul dibattito su Destra e sinistra e Norberto Bobbio:
l’Unità 26.2.14
Bobbio: il rischio di confonderlo con Gaber
di Bruno Gravagnuolo

su spogli
I precedenti di questo dibattito, ieri e prima:
la reazione renziana all'articolo di Gravagnuolo di lunedì, e le idee chiare di Nadia Urbinati:
l’Unità 25.2.14
Destra e sinistra, il Pd vada oltre la lezione di Bobbio
di Marco Raccagna
su spogli
Repubblica 25.2.14
Se Renzi rilegge Bobbio
di Nadia Urbinati
Vent’anni dopo l’uscita di Destra e sinistra di Norberto Bobbio, l’editore Donzelli ripubblica una nuova edizione con una introduzione di Massimo L. Salvadori e due commenti, uno di Daniel Cohn-Bendit e uno di Matteo Renzi. Un’edizione ritagliata perfettamente sui tempi della politica: la nascita del primo governo Renzi e le imminenti elezioni per il Parlamento europeo. Un’edizione che, inoltre, ci offre l’opportunità di conoscere meglio il nuovo Presidente del consiglio e segretario del Pd, di comprendere le sue coordinate ideali e culturali, le sue aspirazioni politiche. Questo suo intervento è a tutti gli effetti un Manifesto del partito democratico come egli lo vuole. Sono due i paradigmi centrali che fanno da architrave della sinistra renziana: la revisione a trecentosessanta gradi della filosofia dell’eguaglianza sulla quale Bobbio aveva costruito la dicotomia e, in conseguenza di ciò, la ridefinizione della coppia destra/ sinistra.
La revisione di Renzi è molto decisa e tranchant, agilissima e dotata di potenti forbici che tagliano via complessità ostiche e qualche secolo e diversi decenni di storia sociale. Va tuttavia valutata non per il rigore della ricostruzione storica, ma per il messaggio che propone. Destra e sinistra, scrive Renzi, non sono più coincidenti con la libertà individualista in un caso e la libertà che riposa su premesse di eguaglianza nell’altro. Questa dicotomia bobbiana, spiega, apparteneva a un mondo in cui le menti e le idee si situavano in blocchi e classi. Oggi c’è più complessità e quelle due grandi idee, messe in quella relazione, non servono a orientarci né nel giudizio né nella scelta. Sembra quasi che il liberismo stesso come ideologia appartenga a un tempo passato, che sia stato il marchio degli anni di Margaret Thatcher e di Ronald Reagan; un residuo (come anche il suo nemico principale, il comunismo) del tempo in cui Bobbio formulò la diade destra/sinistra. Oggi il liberismo è nelle cose, non più solo un’ideologia. La nuova sinistra deve partire di qui, da quel che c’è per andare avanti: e quel che c’è è appunto il lascito liberista dal quale non si può prescindere. Ecco perché la dicotomia di Bobbio èpassé.
Il lascito non è fatto di classi o di “blocchi” ma di individui distribuiti sulla scala sociale. Renzi usa due immagini: quella spaziale di alto/basso e quella temporale di avanzamento/stagnazione. Gli attori della prima immagine sono gli “ultimi” e i primi; quelli della seconda sono individui liberi da lacci e ambiziosi lottatori per vincere la gara della vita. La diade di cui la nuova sinistra sembra aver bisogno è più marcatamente liberale di quella bobbiana e attenuata dalla solidarietà morale cristiana. Si ripropongono in questo manifesto le distinzioni, radicate nella cultura politica italiana, tra due modi di leggere la società e quindi la distinzione destra/sinistra. In un caso la distinzione parte dai principi dell’89: eguale libertà nei diritti di individui-cittadini che, diversi per culture e scelte di vita e diseguali nelle condizioni sociali, cercano attraverso lo stato e la politica (la democrazia) di creare condizioni istituzionali, civili e sociali affinché la loro diversità non si traduca in diseguaglianza di potere. Nell’altro caso, invece, la distinzione parte da premesse che si propongono come correttive della tradizione settecentesca: gli “ultimi”, una categoria che non appartiene né alla sinistra né alla politica, ed é morale ed evangelica, hanno bisogno di essere spinti in alto. Gli “ultimi” non sono come gli “umili” manzoniani, però, perché individua-listi che vogliono sbloccare le relazioni e farsi strada nel mondo. In questa lotta la sinistra ha un compito solo: quello di non perdere il “contatto con gli “ultimi”. E per farlo deve sostituire le teorie tradizionalmente sue (anche quella liberalsocialista e quelle legate agli “anni sessanta e settanta”) per abbracciare “la lingua della solidarietà” della chiesa di papa Francesco. La solidarietà giunge quando gli individui cadono. Qui sta la sinistra, più che a preparare le condizioni affinché la loro lotta sia condotta su un piede di parità e il merito sia meritato.
Anche un liberalsocialista accetta l’individualismo dell’intraprendenza e anche la rivoluzione dell’89 era nata per dare alla persona singola il potere di fare responsabilmente la sua strada. Però, nonostante questa similitudine, le soluzioni restano diverse: poiché in un caso, le forze su cui contare sono politiche e sociali, nell’altro caso sono morali e soggettive, come per esempio “l’ambizione”. Renzi inserisce qui la prospettiva del merito. È una prospettiva di riuscita che non fa centro sull’eguaglianza delle opportunità ma su una base di energia personale in una lotta quasi darwiniana per salire su, per non essere “ultimi”, per vincere. Herbert Spencer e il vangelo tornano a fare coppia, come successe ancora in passato, per esempio a fine Ottocento, quando cominciò la costruzione della società che ha partorito quella in cui ci troviamo oggi.
In questo scenario dove le categorie interpretative sono morali piuttosto che sociali, l’eguaglianza sembra obsoleta — e non serve neppure per comprendere i nuovi movimenti xenofobi e populisti, scrive Renzi. Eppure, questi movimenti sono il frutto di una lettura identitaria dell’eguaglianza, sono anzi la miglior prova di quanto bisogno ci sia di tenere insieme eguaglianza e libertà, stato sociale e diritti individuali. In questa cornice, anche il merito trova la sua giusta collocazione, perché se dissociato dall’eguaglianza delle opportunità (che il mercato non crea spontaneamente) esso diventa un passaporto per l’affermazione di chi si trova già in condizioni di vantaggio. Renzi si richiama ai democratici americani, i quali non potrebbero proprio distinguersi dai repubblicani se non mettessero a loro fondamento non solo la Costituzione ma prima ancora la Dichiarazione di Indipendenza, una dichiarazione di eguaglianza nella libertà. Liberalsocialisti come Bobbio e Amartya Sen, che Renzi menziona, non avrebbero dubbi a trovare qui le sorgenti non rinsecchite di una società democratica giusta. Ecco perché per un democratico senza l’accoppiamento con l’eguaglianza, il merito (e la stessa libertà) non è una condizione di giustizia; mentre per un liberale il merito come riuscita individuale senz’altra considerazione lo è. Ancora qui passa oggi la differenza tra destra e sinistra, tra Sen e Bobbio da un lato e Hayeke Nozick dall’altro.
lunedì scorso "Segnalazioni":
l’Unità 24.2.14
La sinistra secondo Matteo
Ma Bobbio aveva già risposto a Renzi
di Bruno Gravagnuolo

su spogli
Repubblica 24.2.14
Anticipiamo la postfazione di Cohn-Bendit alla riedizione di un testo che si è rivelato fondamentale
Mentre crescono nel mondo le lotte per i diritti democratici in Occidente la politica è in crisi
Bobbio vent’anni dopo
Cosa rimane oggi di Destra e Sinistra?
di Daniel Cohn-Bendit

su spogli

domenica 23:
Repubblica 23.2.14
Il documento
“Innovazione e uguaglianza la mia idea di destra e sinistra nell’Europa della crisi”
Il manifesto di Renzi: “ La lezione di Bobbio è viva”
di Matteo Renzi

su spogli alla data di ieri

Altritaliani.net 19.1.13
Destra e sinistra: “la famigerata distinzione” di Bobbio esiste ancora.
di Noemi Ghetti

qui

Left 12.3.10
Quella irriducibile differenza
In occasione del centenario della nascita, esce la nuova edizione del celebre saggio di Norberto Bobbio Destra e sinistra che offre, a sedici anni dalla prima edizione, suggestioni di forte attualità
di Noemi Ghetti

qui
l’Unità 26.2.14
Civati: «Se fossi stato nel gruppo misto avrei votato no»
di Osvaldo Sabato

su spogli
Corriere 26.2.14
E Civati ha già pronto il simbolo Ncs, Nuovo centrosinistra
di Maria Teresa Meli

(...) Qualche problema anche dal Pd. Infatti, mentre la minoranza interna si sta acconciando in qualche modo a un compromesso, tant’è vero che si parla della possibilità di eleggere Pier Luigi Bersani alla presidenza del partito e di utilizzare il dialogante Roberto Speranza in versione anti Stefano Fassina, Pippo Civati ha già pronto il simbolo del Nuovo centrosinistra: è simile a quello del Ncd. Solo che i caratteri sono scritti in rosso e, ovviamente, la sigla è Ncs. Civati lo ha pronto. Non sa ancora se lo userà ma sta lì bello stampato e lo fa vedere sia ai colleghi di Sel che ai grillini dissidenti.

l’Unità 26.2.14
La frustata di Fassina. Ma la sinistra è divisa
L’ex viceministro: «No a deleghe in bianco»
Ma Orfini apre: «Governo pienamente legittimo e politico nel senso più pieno»
Bersaniani critici con le ultime mosse di Cuperlo
di Maria Zegarelli

su spogli

il Fatto 26.2.14
Abbraccio Letta-Bersani Il Pd è pronto alla guerra
L’ex segretario del partito ritorna in aula dopo la malattia: “sono qui per Enrico,” chiarisce e sul Primo ministro: “non è umile. Va aiutato”
di Carlo Tecce

su spogli

Corriere 26.2.14
Il ritorno dell’ex leader carica la minoranza: è solo un libro dei sogni
Tanti i dubbi. Epifani: dove trova i soldi? I sì con «riserva» di Fassina e dei civatiani
di M. Gu.

su spogli

Repubblica 26.2.14
Il Partito democratico
“La scissione non ci sarà ma una ferita c’è stata a sinistra serve un’anima”
Cuperlo: non basta arrivare al governo
di Alessandro Longo

su spogli
Corriere 26.2.14
Governo Renzi
L’ambasciatore degli Stati Uniti: faremo di tutto per sostenerlo
di M.Antonietta Calabrò

su spogli
Corriere 26.2.14
Un governo del premier che sprona le Camere con le urne sullo sfondo
di Massimo Franco

su spogli

Corriere 26.2.14
I propri interessi come ideologia
di Ernesto Galli della Loggia

su spogli

Corriere 26.2.14
Gotor: sul governo la manina di Berlusconi e le impronte del conflitto di interessi
«Bisogna denunciare l’anomalia del ministro Guidi»
di Monica Guerzoni

su spogli

Repubblica 26.2.14
L’intervista “Berlusconi mi ha telefonato e non vi dico per chi ho votato”
Il ministro Guidi: nessun conflitto, Ducati vende a Stato e privati
di Roberto Mania


su spogli

il Fatto 26.2.14
Guidi, ministro di Renzi o del Cavaliere?
di Loris Mazzetti

su spogli
il Fatto 26.2.14
Ma che stai addì?
La lingua vuota del Rottamatore
di Franco Arminio

su spogli
il Fatto 26.2.14
Piovono pietre
La guerra tra renzini e grillini: c’è sempre chi sta peggio
di Alessandro Robecchi

su spogli

il Fatto 26.2.14
La sfida
Maggioranze friabili, il rischio di Matteo
di Wanda Marra

su spogli

Repubblica 26.2.14
Dal Berlusconi galante a Renzi quando la politica si fa coi pizzini
Il premier scrive bigliettini al 5Stelle:“ Ma voi fate sempre così?”
di Filippo Ceccarelli

su spogli
Repubblica 26.2.14
Il governo senza portafoglio
di Tito Boeri

su spogli
La Stampa 26.2.14
Renzi promette dieci miliardi di tasse in meno sul lavoro
Ma senza tagli l’Ue dirà no
di Alessandro Barbera

qui

il Fatto 26.2.14
Bocciato in economia, Il dilettante allo sbaraglio
Renzi, turista a Montecitorio
Il Presidente del Consiglio è più cauto coi deputati ma resta ancora vago sul programma
di Fabrizio d’Esposito

su spogli

Il Sole 26.2.14
Il battesimo del mercato
di Isabella Bufacchi

su spogli

Corriere 26.2.14
Renzi, ovvero la rivoluzione della forma
di Aldo Grasso

su spogli
il Fatto 26.2.14
Susanna Camusso
La Cgil si fa in quattro, la conta su Landini riapre il congresso
di Salvatore Cannavò

su spogli

Repubblica 26.2.14
Utero in affitto, primo sì del tribunale “Non è reato se il bimbo nasce all’estero”
Milano, assolta la coppia che si era rivolta a un centro in Ucraina
di Emilio Randacio


su spogli
La Stampa TuttoScienze 26.2.14
Tre genitori per un figlio sano
“È eugenetica”. “No, è terapia”
Si discute negli Usa se legalizzare la manipolazione del Dna mitocondriale
di Paolo Mastrolilli

su spogli
Repubblica 26.2.14
Gad Lerner: “Dalla piazza al web ecco l’informazione del futuro”
Stasera “Fischia il vento” su “ laEffe” e Repubblica.it
di Carlo Brambilla

su spogli

Repubblica 26.2.14
Opera di Roma, sciopero confermato e i sindacati “ribelli” attaccano: “C’è una manovra contro Muti”
Il teatro: “La trattativa è stata abbandonata da loro”
di Anna Bandettini

su spogli

l’Unità 26.2.14
La sinistra e l’Europa
di Massimo d’Alema

su spogli

La Stampa 26.2.14
L’accusa del’Onu a Israele
“Ciò che Israele fa a Gaza e Ramallah equivale all’apartheid”
L’americano inviato speciale delle Nazioni Unite Richard Falk punta il dito contro il trattamento imposto dagli israeliani alla popolazione che vive nei Territori: “Una sistematica oppressione nei confronti dei palestinesi”
di Maurizio Molinari

qui
Repubblica 26.2.14
Gerusalemme
“Sovranità d’Israele sulla Spianata delle moschee”
Esplodono gli scontri tra palestinesi e polizia: feriti

su spogli

La Stampa 26.2.14
Natalie Portman “Com’è difficile girare il mio film a Gerusalemme”
Esordio da regista con la vita di Amos Oz, ma sale la protesta degli ortodossi
Per Natalie Portman primo film da regista
di Maurizio Molinari

qui
l’Unità 26.2.14
Blindati russi a Sebastopoli presto un nuovo governo
L’ex pasionaria per ora fa un passo indietro, l’ultra destra presenta il conto della sua forza in piazza E un ex pugile è già in corsa per la presidenza
di Marco Mongiello

su spogli
l’Unità 26.2.14
Piazza Maidan diffida dei vecchi politici, gelo per Yulia
di Umberto De Giovannangeli

su spogli

il Fatto 26.2.14
La parte orientale
Karkov aspetta i soldati russi “Ci difenderanno dai fascisti”
di Carlo Antonio Biscotto

su spogli

Repubblica 26.2.14
Il Parlamento sotto scacco della piazza, la lotta senza fine tra i due poteri di Kiev
Rinviata la formazione del governo. “L’Aja processi Yanukovich”
di Bernardo Valli

su spogli

Repubblica 26.2.14
Sebastopoli
Tra i ribelli della roccaforte filo-russa “Siamo pronti a riprenderci l’Ucraina”
Arrivano i blindati di Mosca. E la Crimea sogna la secessione
di Nicola Lombardozzi

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La Stampa TuttoScienze 26.2.14
Ieri come oggi
Bulgakov narra la rivolta di Kiev
La direttrice del museo dedicato allo scrittore: “Nel romanzoLa guardia bianca, sulla guerra civile del 1918, troviamo le stesse dinamiche di adesso”
di Anna Zafesova

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Repubblica 26.2.14
Le piazze di Kiev e di Caracas
di Moisés Naìm

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La Stampa 26.2.14
Pechino, la passeggiata del presidente
“Compagno Xi, metta la mascherina”
di Ilaria Maria Sala

qui
Corriere 26.2.14
Smog da coprifuoco
Mascherine di protesta sulle statue cinesi
Ma il presidente Xi passeggia in centro
di Guido Santevecchi

su spogli
Corriere 26.2.14
L’eccesso di notizie semina ignoranza
di Claudio Magris

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Repubblica 26.2.14
Ritratto dell’editore mentre esce la sua raccolta di saggi dedicati alla letteratura italiana tra Settecento e Ottocento
L’altro Giulio
C’era una volta Bollati l’uomo che non era Einaudi
di Alberto Asor Rosa

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la Repubblica 26.2.14
Lingua Madre
Se i ragazzi italiani non sanno l’italiano. Secondo l’indagine Pisa, sono uno su cinque
Luca Serianni: “Drammatico divario Nord - Sud”
di Simonetta Fiori

su spogli

Repubblica 26.2.14
Il futuro dell’umanità in quindici modelli
Dalla Cina al Brasile, l’atlante del sociologo De Masi in “Mappa Mundi”
di Giovanni Valentini

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Corriere 26.2.14
Accettare i propri errori è il segreto della mente di chi prevede il futuro
Due persone su cento hanno super attitudini
di Massimo Piattelli Palmarini

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La Stampa 26.2.14
Nei laboratori sotterranei s’intreccia la grande caccia alla “Dark matter”
La ricerca della “materia oscura” è il nuovo orizzonte della fisicam delle particelle elementari. Riunito a La Thuile il gotha di studiosi provenienti da istituti scientifici di tutto il mondo
di Francesca Soro

qui

La Stampa TuttoScienze 26.2.14
La Storia è tutta dentro di noi
di Gabriele Beccaria

su spogli

La Stampa TuttoScienze 26.2.14
La biblioteca di Alessandria uccisa dai tagli alla cultura
L’Egitto di età romana come l’Italia d’oggi: secondo una storica americana non fu l’incendio a distruggere la più ricca raccolta di libri dell’antichità ma la decisione dell’imperatore Marco Aurelio di sospendere i finanziamenti
di Vittorio Sabadin

su spogli

il manifesto 26.2.14
Saggi. «Derive. Piccolo mosaico del disumano» di Murard Yovanocitch
La «ferocia dell’accoglienza italiana
di Alessandro Dal Lago

nelle edicole


 con la collaborazione di Susanne Portmann