nella Libreria Amore e Psiche di Roma
a Firenze da Stratagemma
e presto nelle altre librerieIL DENTRO DEL SUONORomanzodi PAOLO IZZOhttp://www.paoloizzo.nethttp://www.ibiskoseditricerisolo.it/index.asp
Il Tempo, venerdì 7 ottobre 2005
NUOVO ROMANZO PER PAOLO IZZO
Il doppio volto dell’amore proibito
di EUGENIO ZACCHI
SE LE parole "ti amo" sono pronunciate da un adulto, è istintivo considerarle retoriche, abusate. Se invece è un adolescente a usarle, le troviamo fondate, plausibili. Il romanzo di Paolo Izzo, "Il dentro del suono" (Ibiskos Editrice, pp.130, 15 euro) affronta il tema delicato di un amore giovanile, credibilissimo appunto, ma con una particolarità: lui ha 17 anni, lei ne ha 30. Matteo, catapultato a Roma dall’Australia, viene affidato alle attenzioni di Donatella, ma quello che in teoria doveva essere una sorta di rapporto "familiare", si trasforma progressivamente in una vicenda sentimentale dalle forti tonalità. «Il titolo corrisponde alla voce dell’essere amato», spiega Izzo, «e "il dentro del suono" in realtà è un’espressione dello psichiatra Massimo Fagioli, in riferimento allo psicotico che non riesce a percepire l’immagine che si nasconde dietro al suono delle parole. Io l’ho trasformata in una corrispondenza di amorosi sensi tra un uomo e una donna». La scrittura dell’Autore ripercorre l’iter emozionale dei due protagonisti attraverso una costante ispirazione concentrata sull’intimità non comunicata per ovvie ragioni di pudore e la soluzione di una sessualità espressa nei suoi accenti più profondi. «Pur non avendo calcato troppo la mano sulla differenza d’età», prosegue Izzo, «senz’altro per un ragazzo è molto più facile innamorarsi di una donna più grande, ma bisogna vedere se è all’altezza di questo rapporto». Ormai dovrebbe essere desueto formulare tesi sull’impossibilità di un legame erotico-sentimentale tra due età così diverse. «Non farebbe scandalo che un ragazzo si innamorasse di una donna. Ma la donna stessa, che è sempre al centro di un’attenzione negativa nella società e ancora non ha acquisito una vera emancipazione, potrebbe, come ho scritto, essere considerata una mantide». Non è vero forse, da sempre, che omnia vincit amor, pure la più retriva mentalità borghese?