Avvenimenti adesso in edicola:
In fuga dall’Università
Aumenta il consumo di psicofarmaci. Mentre, nelle università, l’organicismo blocca la ricerca.
di Paolo Fiori Nastro*
Descrivere cosa succede nel mondo della ricerca psichiatrica vuol dire confrontarsi con questioni complesse, insidiose e di difficile soluzione. Tante sono le domande e poche le certezze. Intanto partiamo dai dati concreti: le statistiche indicano che la malattia mentale affligge circa il 2,5-3 per cento della popolazione. 500mila sono le persone che in Italia soffrono di schizofrenia mentre in Europa sono circa 18 milioni le persone che soffrono di depressione e questa malattia che nel 1999 occupava il quinto posto tra le malattie disabilitanti si ritiene che nel 2020 salirà al secondo posto, superata solo dalle malattie cerebrovascolari. I dati appena riportati rendono ragione del fatto che la ricerca psichiatrica venga considerata uno dei terreni in cui è necessario investire maggiormente in risorse sia umane che economiche. Ancora qualche numero riguardo l’uso degli psicofarmaci: in Italia ogni 100 abitanti vengono vendute 128 confezioni di benzodiazepine (meglio note come ansiolitici e ipnotici), 50 confezioni di antidepressivi e 20 di antipsicotici (farmaci utili nelle malattie più gravi come la schizofrenia). E ancora: negli ultimi 2 anni le prescrizioni di cosiddetti stabilizzatori dell’umore (una volta utilizzati solo nella psicosi maniaco depressiva) è aumentato di ben 5 volte. Ma va detto anche che, a differenza di quanto è accaduto con altre terapie farmacologiche in cui la scoperta del farmaco capace di agire sulla causa ha contribuito a debellare malattie che erano state fino a quel momento mortali, in psichiatria l’uso degli psicofarmaci, pur avendo contribuito a trasformare le forme dell’assistenza (ad esempio la chiusura dei manicomi), non ha minimamente inciso sul numero di malati che quotidianamente si rivolgono ai centri pubblici e privati chiedendo una cura per la loro sofferenza.
Un altro dato su cui è opportuno soffermare l’attenzione: pressoché quotidianamente leggiamo di persone che del tutto inspiegabilmente compiono delitti efferati che ci lasciano sbigottiti per la loro ferocia e attoniti per la loro incomprensibilità. Quasi sempre gli autori di questi delitti erano in cura da uno psichiatra o erano stati visitati in un’epoca di poco antecedente al delitto. Su 712 delitti commessi sul territorio nazionale 88 sono opera di malati di mente, ma questo numero è sicuramente approssimato per difetto dal momento che molti autori di omicidi vengono considerati capaci di intendere e volere e per questo classificati come sani di mente anche se, in realtà, non lo sono. L’esistenza di questi delitti, oltre a quanto abbiamo sottolineato in precedenza, obbliga a riflessioni profonde sulla natura umana, sulla sua sanità e sulla sua malattia, sulle strade lungo le quali ci si ammala e sui percorsi attraverso i quali si possa guarire, ma soprattutto sulla possibilità di studio e conoscenza della mente degli uomini. La scarsa inclinazione del mondo accademico a rompere certe regole ormai consolidate fa sì che la ricerca universitaria fedele fin dalle sue origini ad una impostazione organicista ha cercato e continua ottusamente a cercare un’oggettività assai lontana dalla vera esperienza clinica. Fuori dal mondo accademico invece, in una condizione di totale libertà da schemi prefissati, si sono sviluppate ricerche assolutamente originali come quella dello psichiatra Massimo Fagioli. Da ormai 30 anni Fagioli, all’interno dei seminari di analisi collettiva, coniugando una rigorosa prassi terapeutica con lo studio della realtà umana non cosciente, è riuscito a portare avanti una decisiva ricerca di conoscenza della mente umana. E’ da esperienze come questa che dobbiamo trarre le basi per le ricerche future attraverso le quali rispondere agli infiniti interrogativi che la realtà umana continuamente pone a chi la vuole studiare e conoscere.
* docente di psichiatria all’Università La Sapienza di Roma
La Redazione di Avvenimenti comunica:
è in edicola il nuovo numero di Avvenimenti, con un dossier sulla libertà di ricerca, con interventi di Margherita Hack, Silvio Garattini, Paolo Fiori Nastro, Demetrio Neri, Daniele Capezzone e un report dal convegno di Bruxelles, organizzato al Parlamento Europeo da l'Associazione Luca Coscioni e dallo Sdi-Radicali
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»
L'ASSOCIAZIONE CULTURALE
lunedì 21 novembre 2005
tre articoli da "Avvenimenti", adesso in edicola
ricevuti dalla Redazione:
Avvenimenti 17.11.05
Non metteteci in croce
«Sto nell'Unione ma difendo la legge Biagi e la laicità dello Stato». Parla il segretario dei Radicali Daniele Capezzone.
di Marco Romani
Avvenimenti 17.11.05
speciale Eclisse di scienza
La Genesi al posto di Darwin? La Bibbia come testo scientifico è una cosa che non sta né in cielo né in terra», dice l'astrofisica Margherita Hack
di Federico Tulli
Avvenimenti 17.11.05
HELLO DOLLY
Staminali e donazione terapeutica. Inghilterra, Belgio e Andalusia le punte avanzate della ricerca. Ma a Bruxelles i conservatori gli fanno guerra
di Simona Maggiorelli
Avvenimenti 17.11.05
Non metteteci in croce
«Sto nell'Unione ma difendo la legge Biagi e la laicità dello Stato». Parla il segretario dei Radicali Daniele Capezzone.
di Marco Romani
Avvenimenti 17.11.05
speciale Eclisse di scienza
La Genesi al posto di Darwin? La Bibbia come testo scientifico è una cosa che non sta né in cielo né in terra», dice l'astrofisica Margherita Hack
di Federico Tulli
Avvenimenti 17.11.05
HELLO DOLLY
Staminali e donazione terapeutica. Inghilterra, Belgio e Andalusia le punte avanzate della ricerca. Ma a Bruxelles i conservatori gli fanno guerra
di Simona Maggiorelli
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articoli di lunedì 21 novembre 2005
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Le Scienze 20.11.2005
I neonati e lo sguardo degli adulti
Scoperte nuove prove dell'importanza degli occhi nelle interazioni sociali
crimini cattolici
Corriere della Sera 21.11.05
Chiesa e pedofilia: il nuovo caso
Scandalo in Brasile, i diari dei preti pedofili
Denunce, arresti, 1.700 sacerdoti responsabili di cattiva condotta sessuale
Virginia Piccolillo
Corriere della Sera 21.11.05
La richiesta del segretario dell'Udc Cesa
«Legge sull'aborto, serve una commissione»
Il ministro Storace: «Mi sembra una buona idea ma è meglio la difesa della vita». Capezzone: «Non prendiamoci in giro»
Margherita De Bac
Corriere della Sera 21.11.05
Capitalismo e comunismo
Ci vorrà molto tempo, forse un secolo, prima che la Cina abbia un governo democratico come quello americano. Ma questo non significa che, all’interno del suo sistema politico, non possa replicare i risultati del sistema politico americano
L’America ha bisogno di Pechino
L’Islam è sempre più diffidente verso l’Occidente ma può crescere prendendo il gigante asiatico come modello.
Kishore Mahbubani
Corriere della Sera 21.11.05
Pensatori quasi tutti maschi e in fuga dal matrimonio
A.To.
La Stampa 21.11.05
Televisione. La tragedia è diventata un palcoscenico mediatico
A Cogne la fabbrica dell’audience
Paolo Martini
l'Unità 21.11.05
Da Porta Pia a Ruini, la lunga storia degli sconfinamenti tra Chiesa e Stato
di Wladimiro Settimelli
l'Unità 21.11.05
Il volo breve di Michelstaedter
di Folco Portinari
l'Unità 21.11.05
Parlare di etica sui banchi di scuola
Luigi Cancrini
Liberation.fr lundi 21 novembre 2005
Quatre chercheurs débattent pour «Libération» de ces trois semaines de violence.
Quelle crise des banlieues?
Par Pierre ROSANVALLON et Jean-Pierre LE GOFF et Emmanuel TODD et Eric MAURIN
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