venerdì 30 novembre 2018

I REPRINT DI "SEGNALAZIONI":

MARCO BELLOCCHIO NEL SETTEMBRE 2011 RICEVETTE DALLE MANI DI BERNARDO BERTOLUCCI IL LEONE D'ORO ALLA CARRIERA.
NON RISPOSE ALLA DOMANDA CHE BERNARDO BERTOLUCCI GLI FECE.
RIPUBBLICHIAMO QUI DI SEGUITO UNA SERIE DI MATERIALI CHE "SEGNALAZIONI" PUBBLICÒ IN QUELLA OCCASIONE:






















1986
l'immagine qui sopra è di Stefano Giorgi


UNA INTERVISTA A SILVANO AGOSTI PUBBLICATA SU "FORMACINEMA"
A PROPOSITO DELLA REALIZZAZIONE DEI "PUGNI IN TASCA"
IL TESTO E LA REGISTRAZIONE AUDIO È DISPONIBILE QUI
La Biennale Channel 9.9.11
Marco Bellocchio, nel corpo del cinema
di Enrico Magrelli






























clicca sull'immagine qui sopra per renderla leggibile
Enrico Magrelli, sulla pagina originale, qui

LA REGISTRAZIONE INTEGRALE DELLA PUNTATA DI HOLLYWOOD PARTY DI VENERDI 9 SETTEMBRE 2011 NELLA QUALE È INTERVENUTO MARCO BELLOCCHIO DISPONIBILE QUI

MyMovies.it 9.9.11
Il sodalizio artistico con lo psichiatra Massimo Fagioli

Nello stesso periodo conosce lo psichiatra Massimo Fagioli, con cui inizia un florido sodalizio artistico proprio con Diavolo in corpo (1986), subito dopo la straordinaria rappresentazione di Enrico IV (1984) con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale, tratto da un'opera di Pirandello. Sotto l'ala protettrice dell'amico Fagioli, dà il via a numerosi progetti: La visione del Sabba (1988), sguardo laico e lucido sulla stregoneria dei tempi moderni, scritto assieme a Francesca Pirani, e soprattutto La condanna (1991), Orso d'argento a Berlino, dissacrante riflessione sul tema dello stupro che segue gli studi psico-analitici del professore. Dietro alla sperimentazione narrativa de Il sogno della farfalla (1994), scritto da Fagioli e fotografato dal greco Yorgos Arvanitis, si cela il desiderio di superare la staticità tradizionale del racconto filmico per varcare i confini e dare maggior importanza alla voce delle immagini. QUI  segnalazione di Francesco Maiorano
MyMovies, I pugni in tasca e lo sguardo ribelle, una biografia di Bellocchio di Nicoletta Dose, qui
Bernardo Bertolucci consegna il Leone d'Oro alla carriera 2011 a Marco Bellocchio, il video da Rai.tv  qui
Venezia, standing ovation per Marco, un video qui
Uno slideshow della premiazione, qui
Un video della conferenza stampa di Marco Bellocchio, qui







PUBBLICHIAMO QUI DI SEGUITO UNO STRALCIO DALL’INTERVISTA CHE MARCO BELLOCCHIO RILASCIÒ A MALCOM PAGANI DI MICROMEGA NELL'ESTATE DELL'ANNO SCORSO E CHE USCÌ SUL N. 6 DEL 31.8.2010 DI QUELLA RIVISTA.
L'INTERVISTA È INTEGRALMENTE DISPONIBILE QUI
Una anticipazione - in estratto - di questa intervista a MicroMega uscì anche su “Il Fatto Quotidiano” del 31.8.10, con il titolo “Bellocchio: racconto la mia follia. Psicanalisi, maoismo e pugni in tasca”. Il numero di MicroMega venne poi presentato in occasione della 67ª Festa del Cinema di Venezia dello scorso anno. “Segnaslazioni” ne dette notizia qui, il testo di quell’articolo è disponibile qui.
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Sette del Corriere della Sera n. 35 - 1 settembre 2011
Marco Bellocchio, Leone d’oro alla carriera
Una mente a colori
Da I pugni in tasca al successo di Vincere («Prova l’universalità dell’arte») il regista premiato a Venezia da Bertolucci parla dei suoi maestri («Tutti morti») e del futuro («Cerco entusiasmo»)
di Francesca Lancini
qui segnalazione di Maurizio Maturi









l’articolo che segue cita Massimo Fagioli
VivaCinema.it 16.9.11
La top 10 dei film più belli di Marco Bellocchio secondo Viva Cinema
qui





MARCO BELLOCCHIO, SULL'UNITÀ DI DOMENICA 9 OTTOBRE 2011
Dario Zonta ha recensito il doppio cofanetto di film del regista vincitore del Leone d'oro alla carriera «otto film selezionati per rappresentare le tappe fondamentali della carriera cinematografica di Marco Bellocchio», contenuti in due eleganti cofanetti, con I pugni in tasca, Sorelle Mai, Vacanze in Val Trebbia, Addio del passato, L’ora di religione, Buongiorno, notte, Il regista di matrimoni, Vincere. E basta...! Leggilo qui
Marco Bellocchio il 20 ottobre 2011 a "Hollywood Party" su Radio 3
"Hollywood Party" è la trasmissione quotidiana di cinema su Radio 3 Rai
In occasione dell'uscita di un doppio cofanetto di DVD con otto dei suoi film più belli, Marco Bellocchio è stato ospite di Hollywood Party la trasmissione condotta da Alberto Crespi e da  Enrico Magrelli, ed ha parlato anche dei film che nel cofanetto non sono stati compresi.
Marco Bellocchio sui due cofanetti: «Siccome sono stato accusato, un po’ subdolamente, del fatto che mancassero in questi due cofanetti tre film fagioliani... io non ho nessuna responsabilità in questo. Le persone che hanno fatto questo tipo di osservazione non capiscono nulla di diritti. Evidentemente la 01 aveva questi film e ha deciso di fare questa scelta, ecco. Non credo che sia una esclusione, anche perché non credo che la 01 abbia i diritti né del Diavolo in corpo né della Condanna né del Sogno della farfalla.
E sui film esclusi dal cofanetto: «La mia esperienza con l’Analisi collettiva, con Massimo Fagioli è stata lunghissima, però quella cinematografica è legata a questi tre film. È chiaro che un certo tipo di cultura continua a saltarli, o per lo meno - non è che li annulla - non riesce a connetterli con gli altri... Il Diavolo in corpo, sì, è estremamente diverso, però c’è qualcosa che è legato a Salto nel vuoto, oppure La condanna, o Il sogno della farfalla... C’è qualcosa di nuovo, in cui altri hanno partecipato con me - in particolare Massimo Fagioli e soprattutto al Diavolo in corpo, ma anche alla Condanna, anche nel sogno della farfalla... è opera sua... - poi io mi sono preso... evidentemente proprio perché sentivo la necessità di una mia libertà, di una mia totale autonomia...»
La scheda qui
LA REGISTRAZIONE INTEGRALE DELLA TRASMISSIONE È DISPONIBILE QUI

LA VERSIONE INTEGRALE DI UNA VECCHIA INTERVISTA A MARCO BELLOCCHIO MESSA IN ONDA DA RAI UNO, TAGLIATA, NEI GIORNI SCORSI
Sottovoce di Marzullo ha messo in onda venerdì 2 ettembre un montaggio di una vecchia intervista a Marco Bellocchio che risale al 1997. Lunedì 5 settembre scorso abbiamo segnalato (qui) questa trasmissione che è disponibile qui Si trattava però di un montaggio nel quale erano state eliminate tutte le domande di Marzullo. Ma precedentemente, il 27 maggio 2009 Sottovoce aveva utilizzato il girato di quell’antica intervista in suo possesso per metterne in onda un montaggio differente e molto più ampio, e nel quale le domande fatte da Marzullo erano invece presenti. Videosegnalazioni aveva pubblicato quella versione il giorno successivo alla sua messa in onda, il 28 maggio 2009:

L’INTERVISTA A MARCO BELLOCCHIO IN VERSIONE INTEGRALE CON LE DOMANDE DELL’INTERVISTATORE È DISPONIBILE SU “VIDEOSEGNALAZIONI” QUI













l'Unità 9.9.11
Marco Bellocchio, una carriera dorata dal Lido
Divi. Sarà Bernardo Bertolucci a consegnare oggi il Leone d’oro alla carriera a Marco Bellocchio. Dopo la consegna del premio e la proiezione di «Nel nome del padre», ripresentata al pubblico dopo ben quaranta anni, in una nuova versione rivista dallo stesso Bellocchio - il maestro sarà festeggiato con una cena ad inviti organizzata sulla spiaggia dell'hotel Excelsior al Lido. Tra gli ospiti, previsti Alba Rorhwacher, Mario Martone, Aureliano Amadei, Cristiana Capotondi e Filippo Timi.

MyMovies.it 9.9.11
Il sodalizio artistico con lo psichiatra Massimo Fagioli

Nello stesso periodo conosce lo psichiatra Massimo Fagioli, con cui inizia un florido sodalizio artistico proprio con Diavolo in corpo (1986), subito dopo la straordinaria rappresentazione diEnrico IV (1984) con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale, tratto da un'opera di Pirandello. Sotto l'ala protettrice dell'amico Fagioli, dà il via a numerosi progetti: La visione del Sabba (1988), sguardo laico e lucido sulla stregoneria dei tempi moderni, scritto assieme a Francesca Pirani, e soprattutto La condanna (1991), Orso d'argento a Berlino, dissacrante riflessione sul tema dello stupro che segue gli studi psico-analitici del professore. Dietro alla sperimentazione narrativa de Il sogno della farfalla (1994), scritto da Fagioli e fotografato dal greco Yorgos Arvanitis, si cela il desiderio di superare la staticità tradizionale del racconto filmico per varcare i confini e dare maggior importanza alla voce delle immagini. QUI segnalazione di Francesco Maiorano

Movieplayer.it 8.9.11
Marco Bellocchio, il collezionista di sogni
Il Festival di Venezia rende omaggio domani ad uno registi contemporanei più importanti e originali con l'assegnazione del Leone d'oro alla carriera e la proiezione della nuova versione di Nel nome del padre
a cura di Francesca Fiorentino
L'ARTICOLO IN PDF QUI - segnalazione di Francesco Maiorano
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Repubblica.it 9.9.11
Omaggio al Leone Bellocchio
"Io in pensione? Che sciocchezza"
Il regista riceve il riconoscimento alla carriera: "Per me è una ripartenza". Poi boccia il cinema italiano: "Povere e misere commedie". E su Bertolucci che stasera lo premia: "Ho invidiato il suo successo mondiale"
di Claudio Morgoglione
qui
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Marco Bellocchio nella Piazza del Popolo di Pesaro per la Festa Democratica, con Gianni Rondolino (1.9.11), il video qui
Marco Bellocchio ospite di Hollywood Party la sera del 9.9, fra breve qui
MyMovies, I pugni in tasca e lo sguardo ribelle, una biografia di Bellocchio di Nicoletta Dose, qui
Bernardo Bertolucci consegna il Leone d'Oro alla carriera 2011 a Marco Bellocchio, il video da Rai.tv  qui
Venezia, standing ovation per Marco, un video qui
Uno slideshow della premiazione, qui
Un video della conferenza stampa di Marco Bellocchio, qui
Marco Bellocchio, nel corpo del cinema, di Enrico Magrelli, qui
Corriere.it, A Bellocchio il Leone alla carriera «Premio da Bertolucci vale di più», qui
Corriere.it, Standing ovation per Bellocchio «Ora sono un ribelle moderato», qui
Il Sole, Nel nome del padre, “Stima profonda per Beppe Englaro", dice Marco Bellocchio. Che a gennaio darà il via a Bella addormentata. "Ma Eluana sarà sullo sfondo, a me interessa quello che è successo in quei giorni”, qui
Libero, «Io, Bernardo, l’ispirazione ed Eluana», qui
L’Orient le jour, Une fin de Mostra marquée par le côté sombre des âmes
qui

Sky.it, Bellocchio e il Leone d’Oro, videointervista: “Un’emozione che si rinnova”, qui
Red Carpet - Il Leone d'Oro a Marco Bellocchio, qui
Cinit, conferenza stampa di Marco Bellocchio, Leone d'Oro alla carriera, qui
Tutti gli altri lanci e articoli: la copertura completa, qui
si ringraziano Giulia Mari, Mario Cirillo, Francesco Maiorano, Francesco Troccoli.


l’Unità 10.9.11
Lacrime e standing ovation per Bellocchio e Bertolucci
Maestri. Marco Bellocchio riceve dalle mani di Bernardo Bertolucci il Leone d'oro alla carriera e si commuove. «Le nostre vite si sono sfiorate», afferma il regista di «Ultimo tango a Parigi». Poi prende la parola Bellocchio: « Credo nella libertà, la cosa più preziosa per un artista. Non la libertà civile che è garantita in questo paese, ma la libertà d'immaginazione. Il “devo” o il “non devo” paralizza l'artista. che ha bisogno di libertà e questo premio è il riconoscimento della mia libertà». È standing ovation.
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Alberto Crespi su l'Unità:
Oggi è il giorno dei premi, ma nessun possibile vincitore eguaglierà in talento e in commozione il duo che si è esibito ieri sera sul palco del Palazzo del cinema. Marco Bellocchio ha ricevuto il Leone alla carriera dalle mani di Bernardo Bertolucci. Quest’ultimo ha raccontato che un po’ di anni fa, all’Accademia di Brera di Milano, un ammiratore gli disse: «La seguo da quando ha girato I pugni in tasca» che come è noto è il film d’esordio di Bellocchio. «Magari avessi girato io I pugni in tasca», ha concluso Bertolucci.
Bellocchio ha tenuto un bellissimo discorso, molto applaudito: «Non sono più il rivoluzionario e il ribelle di I pugni in tasca ha detto -, i protagonisti delle mie storie non sono più assassini o suicidi, la mia vita è cambiata. Ciò che non cambia è la voglia di stare dalla parte degli oppressi, di chi è vittima della violenza. Credo nella libertà, la cosa più preziosa per un artista». E ha annunciato il ritorno al progetto su Eluana Englaro, a suo tempo accantonato. Si intitolerà Bella addormentata, sarà il suo prossimo film. Farà discutere. E noi ci saremo, a difendere se necessario la libertà di cui sopra.

Il Fatto 10.9.11
Quei Pugni in tasca che restano nel tempo
“Ricorrente è la domanda: Ma la tua rabbia dei Pugni in tasca, dove è finita? Da allora le mie immagini sono cambiate, perché la mia vita è cambiata. Ciò che non è cambiato è una naturale inclinazione a stare dalla parte di chi è oppresso, di chi è vittima di qualsiasi violenza, di chi accetta passivamente la sconfitta e predica la rassegnazione”. E ancora: “Questo premio alla carriera non è una riconciliazione istituzionale, ma il riconoscimento di una coerenza che in tutti questi anni ho cercato sempre di difendere”. Così parlò Marco Bellocchio ritirando ieri il Leone d’oro. Oltre al discorso ufficiale, il regista ha parlato del suo prossimo film su Eluana Englaro (titolo provvisorio, La bella addormentata) e dei giovani che vogliono fare i registi. “Li scoraggerei – ha detto – oggi è diverso da quando ho iniziato io”. E del cinema italiano dice: “È povero e misero. Tutti si buttano sulla commedia perché ha successo, mentre bisogna cercare strade nuove”.






La Stampa 10.9.11
Bellocchio cuor di Leone
Standing ovation per il regista premiato da Bertolucci: “Resto un ribelle non smetto di stare dalla parte dei deboli. Girerò un film su Eluana Englaro”
di Fulvia Caprara
su "spogli" il pdf della pagina qui











Corriere della Sera 10.9.11
Bellocchio e i giovani registi: troppe brutte copie di Monicelli
«Spesso pigri, si buttano sulle commedie miseramente»
di Giuseppina Manin
su "spogli" il pdf della pagina è qui




Repubblica 10.9.11
Bertolucci incorona Bellocchio "Sono un ribelle ma moderato"
Leone alla carriera per l´autore di "Nel nome del padre"
Il potere continua a non piacermi e penso di essere ricambiato. E a molti non piacerà il mio prossimo film sul caso Englaro
di Maria Pia Fusco
su "spogli" il pdf della pagina è qui
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l’Unità on line 10.9.11
Bellocchio: «Farò un film su Eluana. Sul premier costa troppo»
qui
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Il Tempo 10.9.11
Leone d'oro a Bellocchio. Torna "In nome del padre"

qui
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il Giornale 10.9.11
Pure Bellocchio si ricrede: resto di sinistra ma col dubbio
di M. Cav.

qui

giovedì 29 novembre 2018

LA RASSEGNA DELLA STAMPA DI MARTEDI 27 NOVEMBRE







CLICCA SULL'IMMGAINE QUI A SINISTRA
PER RENDERLA AGEVOLMENTE LEGGIBILE




il manifesto 27.11.18
Il convegno
Tre giorni dedicati al filosofo di Treviri

«Marx e la critica del presente (1818-2018)»
È il tema del convegno che si terrà a Roma (da oggi al 29) al Goethe-Institut e alla Sapienza, organizato dalla Fondazione per la critica sociale.
Relatori: R. Finelli, T. Toffanin, L. Basso, F. Andolfi, S. Petrucciani, R. Genovese, V. Morfino, F. Giardini, R. Bellofiore, M. Ricciardi, J. Mascat, G. Cesarale, M. Pezzella, D. Balicco, M. Prospero, F. Raparelli, M. Gatto.

il manifesto 27.11.18
Borghesia e contadini tra le grinfie dei Bonaparte
Incontri. «Gli errori di Marx»: un estratto dal convegno «Marx e la critica del presente (1818-2018)» in programma a Roma da oggi al 29 presso il Goethe-Institut e la Sapienza
di Rino Genovese

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Repubblica 27.11.18
La testimonianza
Il legame tra due grandi autori
"Bernardo e io, amici rivali divisi da politica e psicanalisi"
Il ricordo di Marco Bellocchio: "Io descrivevo l’Italia, lui aveva uno sguardo internazionale. Quando mi sorpassò provai una grande indivia"
intervista di Arianna Finos

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Il Fatto 27.11.18
La Resistenza è rinviata a data da destinarsi
Doppio flop di Repubblica. Senza risposte l’appello di Zagrebelsky e posti vuoti al Brancaccio
di Fabrizio D’Esposito

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Il Fatto 27.11.18
Yanis Varoufakis . ”La battaglia con l’Unione va fatta per cambiare le regole, non per violarle”
“L’Italia non faccia come Tsipras, non ceda”
di Wanda Marra

qui

il manifesto 27.11.18
Bertolucci, gli intellettuali e la debolezza della sinistra
Addio novecento. La scomparsa di Bernardo Bertolucci e il suo ruolo nella vita politica e artistica del Paese
Una scena da «The Dreamers»
di Luciana Castellina

qui

il manifesto 27.11.18
Il desiderio è rivoluzione
Addio Novecento. Scompare a 77 anni Bernardo Bertolucci, i suoi film hanno raccontato il sentimento della modernità. Il ’68 di «The Dreamers», l’Italia del «Conformista» fino alla cantina di «Io e te», una reinvenzione del mondo nell’immaginario
di Cristina Piccino

qui

Il Fatto 27.11.18
Chi ha paura della Giustizia?
Una questione aperta - Perché nelle carceri italiane ci sono tantissimi “poveracci” e pochi colletti bianchi?. Perché le norme, anche in questi anni, hanno voluto salvare i “potenti” (finendo per fare un favore anche agli altri delinquenti)
di Roberto Scarpinato

qui

Repubblica 27.11.18
L’intervento
La Ue e l’uguaglianza sostenibile
di Fabrizio Barca

qui

Il Fatto 27.1.18
La studentessa a Mattarella: “Noi siamo No Tav”
Teresa Piergiovanni, 23enne, parla al presidente durante l’inaugurazione dell’anno accademico sotto la Mole
di Andrea Giambartolomei

qui

Repubblica 27.11.18
Genova
Sfida tra archistar per il ponte a sorpresa spunta Calatrava
di Massimo Minella Stefano Origone

qui

Repubblica 27.11.18
Intervista
Il docente di Tor Vergata
"Io parlo, l’app traduce lo smartphone in aula non è più un tabù"
Testo trascritto in tempo reale, addio agli appunti. Gli studenti: "È una svolta"
di Ilaria Venturi

qui

La Stampa 27.11.18
La ministra Trenta:
“Sull’uranio impoverito basta silenzio”
di Francesco Grignetti

qui

La Stampa 27.11.18
Se l’avversione per i migranti porta a bandire la lingua araba dagli ospedali
di Vladimiro Zagrebelsky

qui

il manifesto 27.11.18
Colonizzati dal Black Friday in un pianeta usa e getta
di Serena Tarabini

qui

il manifesto 27.11.18
Stretto di Kerch, tra russi e ucraini è battaglia navale
Russia/Ucraina. Tre navi di Kiev sconfinano. Cannoneggiate e catturate. Lavrov: «Fermate la provocazione»
di Yurii Colombo

qui

il manifesto 27.11.18
Russia-Ucraina, la guerra torna extra-large
di Tommaso Di Francesco

qui

Repubblica 27.11.18
Il conflitto nell’Azov
Il nuovo fronte in mare tra Russia e Ucraina A Kiev è legge marziale
L’incidente nello Stretto di Kerch fa salire la tensione a livelli mai toccati. Mosca tiene tre navi sotto sequestro
di Rosalba Castelletti

qui

Il Fatto 27.11.18
Kiev chiama alla guerra. Mosca grida: “Provokazia”
A cannonate - Dopo lo scontro con le unità russe sullo Stretto di Kerch, fra Mar Nero e Mar d’Azov, Stoltenberg (Nato) chiede al Cremlino il rilascio dei 23 marinai e delle navi alleate
di Michela A.G. Iaccarino

qui

il manifesto 27.11.18
Lacrimogeni su donne e bambini, i democratici: toccato il fondo
Le reazioni negli Usa. Kirstjen Nielsen, segretario per la Sicurezza nazionale, difende la polizia frontaliera Usa sostenendo che è stata attaccata dai migranti
Tentativo di sfondamento della barriera metallica nei dintorni di Tijuana
di Marina Catucci

qui

Corriere 27.11.18
L’amore per l’Italia dei giovani messicani
di Dacia Maraini

qui

Corriere 27.11.18
Le lezioni da imparare sull’emergenza migrazioni
Nelle crisi globali come quella in corso ai confini tra StasiUniti e Messico, può accadere il peggio in assenza di visione e di gestione politica
di Goffredo Buccini

qui

Il Fatto 27.11.18
L’idea del neo-presidente López Obrador: un piano Marshall per il Centroamerica
Crisi migranti. Il Paese farà da argine agli illegali in cambio di piante da frutta e treni
di Alessia Grossi

qui

La Stampa 27.11.18
Ora e sempre, Medioevo
I demagoghi dell’era social rivelati dalle lezioni degli antichi
di Christian Rocca

qui

La Stampa 27.11.18
Tutti i modi del Talmud per chiedere la pioggia
di Elena Loewenthal

qui

Corriere 27.11.18
Alle origini della mafia
Un saggio di Salvatore Lupo (Donzelli) ripercorre le vicende di Cosa nostraa partire dal XIX secolo. L’autore smentisce che le cosche siano state favorite dagli americani e avanza forti riserve sulle teorie di carattere complottista
Un «frutto tossico» dei moti siciliani che rovesciarono il dominio borbonico
di Paolo Mieli

qui

La Stampa TuttoSalute 27.11.18
“I primi umani con il Dna modificato”
Annuncio in Cina: due gemelle libere dall’Aids
di Nicla Panciera

qui

Corriere 27.11.18
L’annuncio, la polemica
«Nate gemelline con Dna mutato» Il mistero in Cina
di Guido Santevecchi

qui

Corriere 27.11.18
Domande & Risposte
La scienza e lo spettro dell’eugenetica
È un obiettivo raggiungibile
Supera i limiti etici?
di Anna Meldolesi

qui

Repubblica 27.11.18
I gemelli cinesi
Quei figli della follia genetica
di Alberto Mantovani

Alberto Mantovani, medico e immunologo, è direttore scientifico Irccs, Istituto clinico Humanitas e docente alla Humanitas University. Il suo ultimo libro è "Bersaglio mobile" (Mondadori, 2018)
qui

Repubblica 27.11.18
Le reazioni
Bocciatura da Nobel
"Superata la linea rossa: mai si era osato intervenire sulla specie umana"
di Elena Dusi

qui

La Stampa TuttoSalute 27.11.18
“Rachel e l’autismo”
Il saggio-confessione di un padre-scienziato “Non accusate i vaccini”
di Fabio Di Todaro

qui

Repubblica Salute 27.11.18
L’allarme
Depressione Che paura la vita
Quasi tre milioni di italiani. Vittime dell’umor nero. Ma guarire si può Se si scelgono le terapie giuste
Quando vince la paura di vivere
di Valeria Pini

qui

Repubblica Salute 27.11.18
Se sono i teen a tagliare fuori il mondo
I giovani sono più esposti Dai 14 anni in su
Ma capire non è facile
di v. p.

qui

Repubblica Salute 27.11.18
Effetti della Brexit Gli inglesi si consolano col Prozac

qui


martedì 20 novembre 2018

LA RASSEGNA STAMPA INDIPENDENTE DI "SEGNALAZIONI"
LA TROVI TUTTI I GIORNI QUI DI SEGUITO
CON I "REPRINT" PIÙ RECENTI O AL MOMENTO SIGNIFICATIVI













LE GENERAZIONI MITOLOGICHE
Pasifae, con il Toro, generò Minotauro, Echidna, con Tifone. generò Sfinge, Maria di Nazaret con Dio (aka "Lo Spirito Santo") generò Gesù. Poi, da loro nacquero - in un'innumerabile mostruosa progenie, e fra i tantissimi altri - Paolo di Tarso, Spinoza, Hegel, Freud, Heidegger, Foucault ...
Rai 3 TG 3 Linea notte del 23 ottobre 2015
Colloquio con Maurizio Mannoni
Il sogno della farfalla 2.2017
Massimo Fagioli: «Capita che io dico: “Voglio che diventiate depressi”, ma intendo la depressione reattiva, quella che è legata al rapporto, è legata all’invidia, all’odio eccetera, in modo che si può analizzare, si può interpretare e passa. Mentre da sempre noi abbiamo sopra una cappa millenaria, a partire dal peccato originale, dal male radicale di Kant, dall’animalità del logos occidentale, dal nulla della mistica ebraica: quella di avere dentro un male, una carenza, con cui si nasce. Questo è il falso totale! Il male che viene è per il rapporto interumano, soprattutto del primo anno di vita in cui il rapporto non funziona».

Ventuno parole che prima non esistevano, Massimo Fagioli
Trasformazione Left 30 luglio 2016
«Avrei detto, obbedendo alla Bibbia, al logos occidentale, al male radicale, al nulla ebraico che l’essere umano nasce con l’istinto di morte, che sarebbe l’unica realtà del bambino che non ha imparato a parlare. E non è vero. L’essere umano nasce con la reazione alla luce che giunge sulla sostanza cerebrale della rétina che è pulsione che, senza tempo, è insieme alla creazione della vitalità e della capacità di immaginare».
...
Le ventuno parole vennero...

Affascinante, Massimo Fagioli 50.2016
Trasformazione Left 10 dicembre 2016

«Sono quattro le piaghe purulente della mente umana, credere al peccato originale, alla naturale animalità, al nulla esistente nell’intimo di ogni essere umano, al Male radicale. Vidi che erano termini verbali senza nessun rapporto con la realtà umana.Vidi che la mente aveva perduto il pensare quando non riusciva a rendere inesistente la realtà non materiale del corpo umano».




























IL «NULLA EBRAICO», IL «PECCATO ORIGINALE», IL «MALE RADICALE» DI KANT, L’ANIMALITÀ DEL «LOGOS».

A PROPOSITO DELLA USCITA SULLA "LETTURA" DEL CORRIERE DELL'ARTICOLO  DI DONATELLA DI CESARE SULLA PUBBLICAZIONE DEI «QUADERNI NERI» DI HEIDEGGER DOMENICA 4 NOVEMBRE 2018
Corriere La Lettura 4.11.18
L’inversione della colpa
Heidegger dopo Hitler
Esce il volume dei «Quaderni neri» scritto dal 1942 al 1948, nella eccellente traduzione di Alessandra Iadicicco.
H. dopo la sconfitta del nazismo nel 1945, continua a difendere i tedeschi e bolla come una vergogna mondiale la politica avviata dagli Alleati per rieducare il suo popolo ai valori democratici
di Donatella Di Cesare

qui

«Se dico nascita, dico la resistenza ed il rifiuto continuo della stupidità violenta di Freud e con lui il pensiero di Heidegger che non pensa che la nascita umana non è quella animale. Incomprensibile è come abbia potuto rifiutare, adolescente e studente di medicina, i “giganti” del pensiero umano».
Massimo Fagioli in Left 5 settembre 2015 “Cattiveria, pazzia follia”

«Ma il pensiero criminale di Heidegger dice: biologia come quella animale che fa il destino della nascita che non c’è. La memoria fantasia fa l’esistenza del corpo.
Torna, solitaria, la mano che scrive. Ricreazione del rapporto mostruoso del cervello con la luce che è realtà inanimata».
Massimo Fagioli in Left 29 agosto 2015 “Tempi di vita vissuta”
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«Tanti erano i gruppi di parole che, come nugoli di storni che oscuravano il sole parlavano di Heidegger.
Ricordo le parole: schizofrenico, antisemita e fervente nazista. Poi anche nazismo spirituale. Ricordo quando discutevano sulla ricerca della verità dell’accaduto nella storia con la parola: Vernichtung, annientamento. Ed io dissi: era annullamento dell’esistenza del corpo, è rendere non esistente la realtà materiale del mondo. Non era il misticismo che odia il corpo
(...)
Il pensiero di Heidegger sono parole non generate dal corpo. Il linguaggio articolato senza corpo umano porta la coscienza della veglia a vedere esistente soltanto il corpo e la coscienza. Era necessario rendere non esistente il corpo. Poi cercarono di modificare la realtà materiale del corpo per farlo diverso. Nazismo spirituale o meglio dissociazione mentale schizofrenica».
Massimo Fagioli in Left 12 dicembre 2015 “Scrittura è, come il volto, propria ed originale”











MARTIN HEIDEGGER: SEMPRE IN PRIMO PIANO IL NODO DELL'EGEMONIA DEL PENSATORE DI FRIBURGO SULLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA CHE È COME DIRE LA CENTRALITÀ DELLA QUESTIONE DELL'ANNULLAMENTO NELLA CULTURA OCCIDENTALE DEL NOVECENTO E QUINDI DELLA «FANTASIA DI SPARIZIONE», COME CERCHIAMO DI SOTTOLINEARE E DOCUMENTARE CON I NOSTRI «REPRINT»

il manifesto 8.11.18
Heidegger e il complicato abisso dei «Quaderni neri»
Il libro di Eugenio Mazzarella, edito da Neri Pozza, indaga il rifiuto della storia del pensatore e il nodo del rapporto con il regime nazista
di Alberto Giovanni Biuso

qui

I "REPRINT", OVVERO «SE LI CONOSCI LI EVITI»: LA LOTTA CONTINUA QUOTIDIANA CONTRO LE «QUATTRO PIAGHE» DELLE TEORIE STORICHE DOMINANTI E ALLE ORIGINI DELLA DEPRESSIONE

«Marzullo: Lei è un rivoluzionario?
Fagioli: Penso di si, anche se rispetto tutte le regole sociali, il Codice della strada, non ho mai avuto un incidente di macchina. Passo sempre col verde e non passo con il rosso, per questo poi mi ribello e combatto contro la stupidità del Sessantotto che fa la rivoluzione spaccando le vetrine. Non si fa la rivoluzione spaccando le vetrine»
Sottovoce del 10 ottobre 2005
l’intervista integrale è disponibile qui


Repubblica 17.11.18
Alle radici della crisi attuale
Quando Nietzsche seppellì l’Occidente
Come in biologia ogni civiltà è un organismo che nasce cresce e muore
E il canto del cigno della nostra ha un volto:quello del filosofo tedesco
I primi sintomi di malessere collettivo si ebbero a metà ’800, con le tesi di Feuerbach, Stirner e Marx
Ma fu l’autore della "Gaia scienza" e di "Ecce homo" a fare piazza pulita di fedi, sistemi, tradizioni e istituzioni
di Sossio Giametta

qui
A PROPOSITO DI NIETZSCHE: DAGLI ARCHIVI DI "SEGNALAZIONI":

Dal Corriere della sera al Manifesto
si riaccende il dibattito intorno
all’origine dell’essere umano
Gianfranco De Simone
Left  24 gennaio 2015

“Dissero: Das Unbewusste, l’inconoscibile. Ed io pensai a Schopenhauer che, dicevano, essere l’opposto dell’idealismo tedesco. Dicevano che Nietzsche era suo seguace ed erede che cercava un irrazionale che avrebbe fatto un uomo nuovo. Fu la rivolta contro la religione e la ragione.
1900: morì in un angolo del manicomio completamente pazzo”

 Massimo Fagioli,  Trasformazione
 Left 30 maggio 2015

La donna e l’identità della Sinistra.
Il No del popolo greco mette in gioco l’identità dell’Europa e della sinistra. Ma è necessario superare la razionalità del logos occidentale e del comunismo
Gianfranco De Simone
Left  18 luglio 2015













La Stampa 19.11.18 
Luis Sepúlveda
“Coraggio e fantasia: la sinistra deve ispirarsi a Gramsci”
intervista di Carlo Grande

qui
LUNEDI 19 SU "LA STAMPA" SEPULVEDA SI RIFERISCE «AL CORAGGIO E ALLA FANTASIA DI GRAMSCI»: VEDI SU LEFT N. 15 DEL 13 APRILE 2018 IL "QUOTE" PUBBLICATO AL PROPOSITO

clicca sull'immagine a destra per ingrandirla




















il manifesto 23.11.18
Spinoza e l’esistenza degli spettri
Il divano. Per il filosofo, “il vezzo diffuso tra gli uomini di narrare le cose, non come sono realmente, ma come vogliono che siano, si manifesta più che in ogni altra cosa nei racconti di spiriti e di spettri”
di Alberto Olivetti
qui
«DEUS SIVE NATURA»? LA VERITÀ È CHE SPINOZA NON FU PER NIENTE UN MATERIALISTA: A STUDIARE MEGLIO SI SAREBBE DOVUTO EVITARE QUEL DAVVERO COLOSSALE EQUIVOCO DI UNA SBAGLIATA LETTURA ECONOMICISTICA NEL PENSIERO DI MARX STESSO -  SUCCESSIVA AI SUOI ANNI GIOVANILI - CHE PURTROPPO STA ALLA BASE DEL FALLIMENTO SUO E DI TANTI - ANCHE COME ESSERI UMANI... - AL QUALE  A GRAMSCI NON FU CONCESSO IL TEMPO DI TENTARE DI PORRE RIMEDIO, E CHE COSÌ È RIMASTO ALLA BASE DEL SUCCESSIVO E TRAGICAMENTE ANCHE ATTUALE FALLIMENTO STORICO DELLA SINISTRA ITALIANA ED EUROPEA.
MA TUTTO ACCADDE DAVVERO IN BUONA FEDE COSCIENTE?
MASSIMO FAGIOLI L’AVEVA CAPITO PERFETTAMENTE.
LA CRITICA  CONDOTTA NEGLI ANNI DA MASSIMO FAGIOLI AL PENSIERO DI BARUCH SPINOZA E ALLE TANTE COMPLICITÀ CHE UNA SEDICENTE "ESTREMA SINISTRA OPERAISTA" - A SUO TEMPO IMPLICATA ANCHE NEL TERRORISMO DEI COSÌ DETTI "ANNI DI PIOMBO" - È SEMPRE STATA RADICALE E SEVERA.

ESSA HA SEMPRE MATERIALIZZATO IL RIFIUTO DRASTICO DA PARTE DI MASSIMO FAGIOLI STESSO - PURTROPPO NON DA TUTTI INTESO - DELLA FILOSOFIA SPIRITUALISTICA E IDEALISTICA, A DERIVAZIONE PRIMA KANTIANA E POI HEGELIANA, CHE SEMPRE HA CERCATO DI OCCULTARE E NEGARE LE PROPRIE EVIDENTI CONNOTAZIONI DI DESTRA E LE ALTRE SUCCESSIVE OVVIE COMPLICITÀ DI ESSA ANCHE COL PENSIERO FREUDIANO, NON MENO SPIRITUALISTICO E NON MENO TRAGICAMENTE RELIGIOSO.

l’Unità 3.2.13

Se l’uomo è il centro

Le strade della filosofia nella crisi della politica

Stiamo assistendo alla fine della polis? Il pensiero ha ancora un destino
 nella sfera pubblica o guarda oltre di essa?

Un’analisi che lega tre recenti libri su Spinoza: di Carlo Sini, Biagio De Giovanni e di Massimo Adinolfi
di Vincenzo Vitiello
. Clicca sull'immagine che segue a sinistra per renderla leggibile :





«Erano anni che non leggevo Spinoza, da quando ebbi chiara la visione della morte di Giordano Bruno e Caravaggio e l’emergenza del pensiero di Cartesio e Spinoza. Avevo visto l’immagine terribile della sovranità della ragione. Tutto il mondo umano e non umano era sotto il suo dominio insieme ai Cani del Signore, francescani e domenicani.
 .
(...)

Baruch affermava l’inesistenza delle streghe; e se questo è giusto, non è vero e onesto affermare che non esiste l’influenza di un essere umano su un altro essere umano. Dire questo è affermare che l’identità umana è, non soltanto il pensiero della veglia e della coscienza, ma quella ragione basata sull’anaffettività dovuta all’annullamento del pensiero del sonno, detto irrazionale. E’ l’idea delirante del narcisismo neonatale di Freud che si realizza senza rapporto con il mondo».

Massimo Fagioli in L’Oltre. Spinoza liberò l’uomo? su LEFT 28, 13 luglio 2007



«...non dirò subito che, forse, l’orgine del pensiero nazista sta in Spinoza, ma confesso una punta d’angoscia all’ipotesi che il progetto del Patito democratico abbia le radici nel pensiero razionale di Cartesio e Spinoza: e vedo con un attacco di panico, unirsi le parole: ragione divina

(...)

E chiedo perdono se rivendico che io avevo sospettato, nella assolutizzazione della ragione che sarebbe epifania della divinità senza immagine, fin dal liceo, qualcosa di terribile che, neppure ora ho il coraggio di dire, anche se lo penso, che può sfociare nel pensiero nazista.

(...)

In Spinoza c’è l’estremizzazione del pensiero medievale, non c’è la fusione tra mente e corpo perché la mente-ragione, emanazione del dio trascendente rende, più che in Cartesio, la res extensa inesistente, cioé apparenza-fenomeno come diceva Hegel».

Massimo Fagioli in Spinoza e il Partito democratico LEFT 29, 20 luglio 2007



«il nazismo è figlio del pensiero di Spinoza, Hegel e Heidegger»

Massimo Fagioli in I quattro cerchi, LEFT 49, 7 dicembre 2007

«Toni Negri diceva che Marx trasse il materialismo storico dal "materialismo" di Spinoza. Fu l'orrore ma anche il dolore e la sofferenza alla visione chiara del veleno propinato alla Sinistra e al '68 da coloro che furono chiamati cattivi maestri. (...) Per Spinoza la realtà materiale in quanto finita è, di fatto, nella sua essenza e verità, inesistente. (...) E Spinoza pontifica che "gli uomini dominano mentre le donne sono dominate... le donne non possiedono secondo natura lo stesso diritto degli uomini... sono necessariamente inferiori ad essi..."».

Massimo Fagioli in La sinistra Spinoza e le donne, LEFT 8, 22 febbraio 2008

«È accaduto che la ragione e la parola dell'uomo, non furono più realizzazione umana per uno sviluppo dell'intelligenza, ma creazione del dio unico e onnipotente: così dice Spinoza».

Massimo Fagioli in La donna, l'uomo e il materialismo LEFT 9, 29 febbraio 2008

«Forse non aveva visto il disumano della ragione di Spinoza che crede che la materia non esista "perché finita ovvero soggetta alla non esistenza".
 
(...)

Dissi "Freud è un imbecille". Poi ho detto: Spinoza annulla la realtà materiale; posso dimostrarlo leggendo riga per riga. Non è ammissibile che si pensi il contrario, sarebbe come credere che il fegato sta nella spalla sinistra».

Massimo Fagioli in Marx una memoria senza coscienza, LEFT 24, 13 giugno 2008

«Spinoza diceva che la realtà materiale ha un inizio e una fine; pertanto, di fronte all’eternità dello spirito è finita, e la verità è la non esistenza di essa perché l’esistenza è l’infinito e l’eternità.

(...)

...la differenza tra Spinoza e Bruno sta nel fatto invisibile che l’uno negava la natura annullando la realtà dell’esistenza di essa. Bruno aveva un rapporto diverso con il mondo naturale... forse l’amava...

Il rapporto di Spinoza con la natura faceva un pensiero che era basato su una realtà invisibile perché senza coscienza, cui ho dato il nome di anaffettività».
Massimo Fagioli in Conoscenza d’amore, LEFT 13, 3 aprile 2009



«perché con gli anni Sessanta del Novecento, a sinistra si recupera Spinoza che è ben lontano dall’essere materialista? (...)

Non c’è nessun rapporto tra Bruno e Spinoza...

Forse Bruno fu bruciato vivo perché pensò una riforma della mente umana. Né Cartesio, né Spinoza furono uccisi».
Massimo Fagioli in Quando l’esistenza è vita, LEFT 23, 12 giugno 2009



«Si vede dopo, nel paziente che fa psicoterapia, e si comprende che ha perduto la vitalità ed è diventato anaffettivo; e, terribilmente, realizza l’essere per l’eliminazione-sparizione dell’altro essere umano che... non esiste più perché ‘non è mai esistito’. Mi vengono in mente il nome Spinoza e i forni crematori e i desaparecidos».
Massimo Fagioli in La pulsione, LEFT 37, 18 settembre 2009
La ricerca, che potrebbe continuare, è stata condotta su Massimo Fagioli, Left 2007, L'Asino d'oro edizioni, Luglio 2010, su Massimo Fagioli, Left 2008 L'Asino d'oro edizioni, Ottobre 2011 e su Massimo Fagioli, Left 2009 L'Asino d'oro edizioni, Ottobre 2012

«... provai una grande invidia»
«E Bertolucci cosa amava del cinema di Bellocchio?
«Era sempre controcorrente. Mi scrisse un biglietto: gli era piaciuto
Il sogno della farfalla, che per tutti era l’epitaffio del mio cinema.
Lui invece lo aveva apprezzato.
Ci divideva perfino la psicanalisi, lui freudiano e superortodosso, io fagioliano. Eppure mi scrisse quel biglietto che conservo ancora»

[Shakespeare, Otello Atto Terzo: «O! beware, my lord, of jealousy!; It is the green-ey'd monster with doth mock The meat if feeds on». 
«Mio Signore, guardati dall'invidia:
esso è il mostro dagli occhi verdi che schernisce ciò di cui si nutre».]
Repubblica 27.11.18
La testimonianza
Il legame tra due grandi autori
"Bernardo e io, amici rivali divisi da politica e psicanalisi"
Il ricordo di Marco Bellocchio: "Io descrivevo l’Italia, lui aveva uno sguardo internazionale. Quando mi sorpassò provai una grande indivia"
intervista di Arianna Finos

qui


MARCO BELLOCCHIO NEL SETTEMBRE 2011 RICEVETTE DALLE MANI DI BERNARDO BERTOLUCCI IL LEONE D'ORO ALLA CARRIERA.
MA NON POTÈ O NON VOLLE RISPONDERE ALLA DOMANDA CHE BERNARDO BERTOLUCCI IN QUELLA OCCASIONE PURE GLI AVEVA FATTA.
RIPUBBLICHIAMO QUI DI SEGUITO UNA LUNGA E IMPORTANTE SERIE DI MATERIALI CHE "SEGNALAZIONI" PUBBLICÒ GIÀ IN QUELLA OCCASIONE E CHE METTONO IN UNA LUCE PIÙ COMPLETA E SIGNIFICATIVA ANCHE LA STORIA DELLA DIFFERENZE NEL RAPPORTO TRA I DUE REGISTI:























1986
l'immagine qui a sinistra è di Stefano Giorgi
UNA INTERVISTA A SILVANO AGOSTI PUBBLICATA SU "FORMACINEMA"
A PROPOSITO DELLA REALIZZAZIONE DEI "PUGNI IN TASCA"
IL TESTO E LA REGISTRAZIONE AUDIO È DISPONIBILE QUI

CONTINUA A LEGGERE CON UN CLIC DA QUI

MASSIMO FAGIOLI NEL 2002
DAL 23 FEBBRAIO ORGANIZZÒ E PARTECIPÒ ALLA PRIMA E SECONDA SESSIONE DEL CONVEGNO SUL TEMA “IL CASO ERIKA PSICHIATRIA E DIRITTO” CHE EBBE LUOGO NELL'AULA MAGNA DELL’UNIVERSITÀ “G. D’ANNUNZIO” DI CHIETI-PESCARA AL QUALE AFFLUIRONO MOLTISSIMI STUDIOSI E RICERCATORI.
SUL "CASO ERIKA" E SUL CONVEGNO IN OGGETTO FURONO PUBBLICATI  MOLTISSIMI  ARTICOLI CHE SI POSSONO TROVARE TUTTI NELL’ARCHIVIO DELLA ASSOCIAZIONE CULTURALE AMORE E PSICHE.
LA SESSIONE DEL SUCCESSIVO 2 MARZO 2002 CON L'IMPORTANTE "TAVOLA ROTONDA" SU QUESTI ARGOMENTI SEMPRE NELLA SEDE DELL’UNIVERSITÀ “G. D’ANNUNZIO” DI CHIETI-PESCARA CONCLUSE L'EVENTO.
LA CONSAPEVOLEZZA E LO STUDIO CRITICO DEI CONTENUTI DISUMANI DEL PENSIERO DI MICHEL FOUCAULT - MORTO NEL FRATTEMPO DI AIDS NEL 1984 - IN EUROPA, E DEI SUOI NUMEROSI IMITATORI ED EPIGONI ANCHE IN ITALIA - COME IL PROF TONI NEGRI (FERVENTE ATTIVISTA CATTOLICO AI PROPRI ESORDI E ALLA FINE CONDANNATO  A 12 ANNI DI RECLUSIONE PER REATI CONNESSI AL TERRORISMO E ALLA COSTITUZIONE DI BANDA ARMATA DA PARTE DELLA CORTE DI ASSISE DI APPELLO DI ROMA) FURONO SEMPRE AL CENTRO DEL'ATTENZIONE DELLO STUDIO DI MASSIMO FAGIOLI E DEI PARTECIPANTI ALLA RICERCA DELL'ANALISI COLLETTIVA COME È EVIDENZIATO ANCHE QUI DAL'IMMAGINE DEL MANIFESTO DI CONVOCAZIONE DI QUEL CONVEGNO - QUI RECUPERATO E PUBBLICATO DA "SEGNALAZIONI"

(CLICCA SULL'IMMAGINE QUI SOPRA
PER INGRANDIRLA)
«SFOGLIO LEFT ED È BELLO. SI LEGGE E SI VEDE LA PULIZIA DELLA VERITÀ. E RILEGGO DI ALTHUSSER CHE SI RIVELÒ PAZZO E, CON VIANO, L'ORRENDO FOUCAULT: "NEGAVA L'ESISTENZA DELLA MALATTIA MENTALE PERCEPITA COME FATTO DI REPRESSIONE SOCIALE". E COSÌ VENNE IL LEGAME E L'IDENTIFICAZIONE DELLA LOTTA PER LA LIBERAZIONE E L'EMANCIPAZIONE DELLA DONNA CON QUELLA DEL MALATO DI MENTE. E ALLE DONNE VIENE ANNULLATA OGNI IDENTITÀ, CHE SAREBBE 'AUTORITÀ'
MASSIMO FAGIOLI
STA IN LEFT 2008, L'ASINO D'ORO, 2011 PAG. 64




il manifesto 18.12.18
Michel Foucault, archeologo del sapere
Per Orthotes la monografia che Gilles Deleuze dedica nel 1986 all’autore de «Le parole e le cose»
di Paolo Vignola
 

qui
L'immagine qui sopra è tratta da
M. Fagioli, Storia di una ricerca, L'asino d'oro, 2018 
in: Left, n. 38 del 21 settembre 2018


«Oh, se solo papa Francesco fosse arrivato quando ero giovane! Di certo, non sarei mai uscito dalla Chiesa!
Se c’era Francesco ci risparmiavamo tutta ‘sta storia della lotta armata»
82 anni (di cui undici in galera) ... ha dialogato con Althusser, con Foucault, con Deleuze, con Derrida Per la persecuzione giudiziaria che ha subito viene paragonato a Gramsci
La militanza nella Giac, la Gioventù italiana di azione cattolica, la lettura di Maritain, Bernanos, Simone Weil, l’incontro con Danilo Dolci, un anno di lavoro nei kibbuz di Israele
“Fu così per tanti studenti del Sessantotto. Tutti venivano da una forte esperienza cristiana”
Gli piaceva Spinoza, il libertario
Il professor Negri insegnava di giorno e di sera si calava il passamontagna, o almeno così voleva far credere, in anni in cui le cose ... si stavano trasformando in tragedia»
Il Venerdi di Repubblica 30.10.15
Comunista che son io
Toni Negri si racconta in un libro
di Enrico Deaglio















IL CASO ERIKA PSICHIATRIA E DIRITTO” CHE EBBE LUOGO NELL'AULA MAGNA DELL’UNIVERSITÀ “G. D’ANNUNZIO” DI CHIETI-PESCARA AL QUALE AFFLUIRONO MOLTISSIMI STUDIOSI E RICERCATORI.
SUL "CASO ERIKA" E SUL CONVEGNO IN OGGETTO FURONO PUBBLICATI  MOLTISSIMI  ARTICOLI CHE SI POSSONO TROVARE TUTTI NELL’ARCHIVIO DELLA ASSOCIAZIONE CULTURALE AMORE E PSICHE.
LA SESSIONE DEL SUCCESSIVO 2 MARZO 2002 CON L'IMPORTANTE "TAVOLA ROTONDA" SU QUESTI ARGOMENTI SEMPRE NELLA SEDE DELL’UNIVERSITÀ “G. D’ANNUNZIO” DI CHIETI-PESCARA CONCLUSE L'EVENTO.

LA CONSAPEVOLEZZA E LO STUDIO CRITICO DEI CONTENUTI DISUMANI DEL PENSIERO DI MICHEL FOUCAULT - MORTO NEL FRATTEMPO DI AIDS NEL 1984 - IN EUROPA, E DEI SUOI NUMEROSI IMITATORI ED EPIGONI ANCHE IN ITALIA - COME IL PROF TONI NEGRI (FERVENTE ATTIVISTA CATTOLICO AI PROPRI ESORDI E ALLA FINE CONDANNATO  A 12 ANNI DI RECLUSIONE PER REATI CONNESSI AL TERRORISMO E ALLA COSTITUZIONE DI BANDA ARMATA DA PARTE DELLA CORTE DI ASSISE DI APPELLO DI ROMA) FURONO SEMPRE AL CENTRO DEL'ATTENZIONE DELLO STUDIO DI MASSIMO FAGIOLI E DEI PARTECIPANTI ALLA RICERCA DELL'ANALISI COLLETTIVA COME È EVIDENZIATO ANCHE QUI DAL'IMMAGINE DEL MANIFESTO DI CONVOCAZIONE DI QUEL CONVEGNO - QUI RECUPERATO E PUBBLICATO DA "SEGNALAZIONI"

CLICCA SULL'IMMAGINE QUI SOPRA PER INGRANDIRLA)










«SFOGLIO LEFT ED È BELLO. SI LEGGE E SI VEDE LA PULIZIA DELLA VERITÀ. E RILEGGO DI ALTHUSSER CHE SI RIVELÒ PAZZO E, CON VIANO, L'ORRENDO FOUCAULT: "NEGAVA L'ESISTENZA DELLA MALATTIA MENTALE PERCEPITA COME FATTO DI REPRESSIONE SOCIALE". E COSÌ VENNE IL LEGAME E L'IDENTIFICAZIONE DELLA LOTTA PER LA LIBERAZIONE E L'EMANCIPAZIONE DELLA DONNA CON QUELLA DEL MALATO DI MENTE. E ALLE DONNE VIENE ANNULLATA OGNI IDENTITÀ, CHE SAREBBE 'AUTORITÀ'
MASSIMO FAGIOLI
STA IN LEFT 2008, L'ASINO D'ORO, 2011 PAG. 64




















L'immagine è tratta da
M. Fagioli, Storia di una ricerca, L'asino d'oro, 2018 
in: Left, n. 38 del 21 settembre 2018




il manifesto 18.12.18
Michel Foucault, archeologo del sapere
Per Orthotes la monografia che Gilles Deleuze dedica nel 1986 all’autore de «Le parole e le cose»
di Paolo Vignola
 
qui


«Oh, se solo papa Francesco fosse arrivato quando ero giovane! Di certo, non sarei mai uscito dalla Chiesa!

Se c’era Francesco ci risparmiavamo tutta ‘sta storia della lotta armata»
82 anni (di cui undici in galera) ... ha dialogato con Althusser, con Foucault, con Deleuze, con Derrida Per la persecuzione giudiziaria che ha subito viene paragonato a Gramsci
La militanza nella Giac, la Gioventù italiana di azione cattolica, la lettura di Maritain, Bernanos, Simone Weil, l’incontro con Danilo Dolci, un anno di lavoro nei kibbuz di Israele
“Fu così per tanti studenti del Sessantotto. Tutti venivano da una forte esperienza cristiana”
Gli piaceva Spinoza, il libertario
Il professor Negri insegnava di giorno e di sera si calava il passamontagna, o almeno così voleva far credere, in anni in cui le cose ... si stavano trasformando in tragedia»
Il Venerdi di Repubblica 30.10.15
Comunista che son io
Toni Negri si racconta in un libro
di Enrico Deaglio
qui



 
















Corriere 3.1.19
Pensatori Un saggio inedito di Antonello Gerbi dedicato al filosofo uscito a cura di Francesco Rognoni e Silvia Berna (Sedizioni)
L’universo infinito di Bruno
Giordano allargò i confini dello spazio e insegnò il gusto della libertà
di Mario Andrea Rigoni


MASSIMO FAGIOLI "Questo è il grande filone di ricerca: riuscire a uscire, nella massima libertà di pensiero, da quello che viene sempre detto da secoli, cioè che Bruno è l'antesignano di Spinoza..... Forse Bruno è attuale in particolare per il tentativo di comporre l'anticristianesimo, prima ancora che l'antireligione, con la libertà, con la ricerca di pensiero e quindi con la filosofia. In Spinoza, invece, questo non accade, né come anticristianesimo, né come libertà"
L'ombra di Bruno: l'uomo tra finito e infinito. Incontro con Michele Ciliberto, Roma, Libreria Amore e psiche, 14 dicembre 2007
sta in: Sogno della farfalla, n. 2/2008
... Dalle pagine di Left, lo scontro teorico con certa "sinistra radicale, da Riotta a Toni Negri": "Loro sostenevano che il materialismo storico discendeva da Spinoza. Io dicevo che era una gran balla, la più grande cretinata di questo mondo". Le differenze tra Spinoza e Giordano Bruno. Alla radice dell'errore di certa sinistra c'è "il discorso del Deus sive natura, cioè il dio è natura; per Spinoza la natura è un'incarnazione, cioè un cristianesimo...
Massimo Fagioli. Conversazione con Marco Pannella. Radio radicale, 19 settembre 2010












Corriere 3.1.19
Maestri 
Torna un testo dello studioso scomparso nel marzo del 2018 (Hoepli). Il suo metodo consisteva nel rileggere i classici attraverso le loro vicende personali
Aristotele fu anche zoologo, lo sguardo innovatore di Vegetti
di Eva Cantarella
MASSIMO FAGIOLI CITA MARIO VEGETTI:
Cfr in particolare:
M. Vegetti, Il coltello e lo stilo. Animali, schiavi, barbari, donne alle origini della razionalitò scientifica, Il Saggiatore Milano 1972
(in Bambino donna e trasformazione dell'uomo, p.125)

CFR ANCHE:
Massimo Fagioli Il pensiero nuovo, lezioni 2004 pag 136
Nei nostri duemilacinquecento anni di ragione, forse un po’ di più, a cominciare dal 585 a.C. con Talete, e poi con Socrate, Platone e Aristotele, si è percepita e pensata la realtà umana... come se fosse il pane. un grande storico dell’antichità, Mario Vegetti, scrisse trent’anni anni fa un bel libro, Il coltello e lo stilo, in cui raccontava come la scienza medica ha avuto inizio con la dissezione degli schiavi, e come poi dalla scienza medica si è passati alle  altre. Questa identità del pensiero umano certamente derivava un po’ dall’animismo, che nel mondo greco era particolarmente evidente nella mitologia, con Giove che si trasformava in toro o in pioggia d’oro, o Dafne che si trasformava in albero. pensiero razionale: “studiamo un po’ cosa c’è dentro l’uomo”. presero degli schiavi e, senza aspettare che fossero morti, li tagliarono per vedere quello che c’era dentro. Così scoprirono che c’era un fegato, che c’era un cuore... per la circolazione del sangue bisognava aspettare ancora molto tempo, ma intanto videro che c’erano gli organi e quindi il “dentro” dell’uomo era stato “scoperto”.
M. VEGETTI, Il coltello e lo stilo. Animali, schiavi, barbari e donne alle origini
della razionalità scientifica, Il saggiatore, Milano 1979.


Massimo Fagioli Una vita irrazionale. lezioni 2006 pag. 97
Il concetto, l’immagine e il pensiero di distruzione erano connessi al frammentare, rompere, distruggere un’identità manifesta, per cui da una casa si fa un cumulo di macerie, da una persona si fa un mucchio di ossa, di sangue eccetera. Questa idea di distruzione, come massima realizzazione dell’istinto di morte, si è legata alla teoria greca, di cui ha scritto Mario Vegetti, secondo la quale l’essere umano nasce cattivo. Per uno strano fenomeno il pensiero greco si è legato perfettamente alla favola della Bibbia: siccome dei due figli di Adamo ed Eva Abele è stato ammazzato da Caino, noi siamo tutti figli di Caino. Cioè siamo cattivi; si nasce cattivi per il peccato originale.
M. VEGETTI,  L’etica degli antichi, Laterza, Roma-Bari 1989.
zzzz






 

Corriere La Lettura 27.1.19
L’eroe sfida il demone Non un classico: di più
Una monumentale edizione permette di apprezzare finalmente il Ramayana, poema che come Gilgamesh o il cclo omerico è un pilastro del narrare di ogni tempo
La trama (semplice, lineare) parla di tutti noi mortali in 24 mila strofe
di Emanuele Trevi
Il Sole Domenica 27.1.19
L’universo sotto forma di parole
«Ramayana». Il grande poema epico della mitologia indiana
È ora tutto leggibile in italiano il poema epico per eccellenxa, meditazione profonda sul divino, sul potere, sulle passioni e sulla eterna dinamica del bene e del male
di Giuliano Boccali
qui
Venerdi 13 dicembre 2013 - Palazzo delle Esposizioni, Roma nello Spazio Forum di via Milano 13
ha avuto luogo la presentazione del libro "Gilgamesh l'Epopea del Re di Uruk"
Illustrazioni di Laurie Elie e Forough Raihani, testo di Alessandra Grimaldi. Insieme alle autrici sono intervenuti: Franco D'Agostino, docente di Assiriologia, Sapienza Università di Roma, Federico Masini, Prorettore alle politiche per la didattica, Sapienza Università di Roma, Gaia Ripepi, Archeologa
Massimo Fagioli, Psichiatra
DALL'ARCHIVIO VIDEO DELLA ASSOCIAZIONE CUTURALE AMORE E PSICHE DISPONIBILE QUI


13 dicembre 2013 - Palazzo delle Esposizioni, Roma, Presentazione del libro "Gilgamesh" - 
L'Asino d'oro edizioni from Associazione Amore e Psiche on Vimeo.










il manifesto 27.1.19
Martin Heidegger
Così la metafisica lavora al proprio annientamento
Filosofia. Nessuna concessione all’antisemitismo nazista nel IV dei «Quaderni neri»: a metà anni ’40, l’avversario è piuttosto il «monoteismo ebraico-cristiano», responsabile, tra l’altro, dei «sistemi della dittatura totale»: da Bompiani
di Lucio Cortella

qui






Corriere La Lettura 27.1.19
Lou von Salomé
Esplorò la forza dell’eros
L’incontro imponderabile che unisce due estraneità
Bellissima e spregiudicata visse l’amore con trasporto fisico e con slancio intellettuale seducendo Rilke e Nietzsche
di Donatella Di Cesare
qui

il manifesto 27.1.19
La sottocultura dell’odio è ancora fertile
Giorno della memoria. Il ventre della sottocultura dell’odio è ancora fertilissimo in ogni parte del mondo, lo si capisce guardando la semina di morte degli emigranti e, persino uno Stato che si definisce ebraico, ha potuto varare una legge razziale come la legge dello stato nazione che discrimina i palestinesi non solo dei territori occupati ma anche quelli di passaporto israeliano
di Moni Ovadia
qui

Left 17.5.14
Heidegger
La religione del silenzio
di Gianfranco De Simone

disponibile qui di seguito



nel contesto, e dello stesso autore vedi anche:
























LEFT 24 GENNAIO 2015

Qui di seguito L'eruzione del Vesuvio di Micco Spadaro, al secolo Domenico Gargiulo, è stato un pittore italiano di stile barocco, attivo principalmente a Napoli, ricordato come paesaggista e soprattutto per aver documentato i tumultuosi avvenimenti della Napoli del XVII secolo.











Repubblica 1.2.19
Le lettere di Corrado Augias Leopardi, il Papa e il piacere
risponde Corrado Augias

qui
cfr Corrado Augias su RaiTre in Quante storie del 16.5.2017.
CORRADO AUGIAS NON SI FA ALCUNO SCRUPOLO DI MUTILARE IL TESTO DI LEOPARDI CENSURANDO PROPRIO IL PASSO IN CUI IL POETA DICE DELLA RELIGIONE CHE RENDE GLI UOMINI CATTIVI
(circa al nono minuto)
La trasmissione di Quante Storie del 16 maggio 2017 dove Corrado Augias è con Cancrini e Silvia Avallone, disponibile integralmente qui
cfr anche:

Per Appiam 23 settembre 2017





Domenica 3 Febbraio Wikiradio su Rai Radio 3 ha trasmesso
Georg Büchner raccontato da Francesco Fiorentino

Il 17 ottobre 1813 nasce a Gòddelau, nel Granducato d’Assia, Georg Büchner
Francesco Fiorentino insegna Letteratura tedesca all’Università Roma Tre. Ha scritto su letteratura e teatro tedesco del Novecento, su questioni riguardanti gli studi culturali e la teoria letteraria, in particolare il rapporto tra geografia e letteratura. È autore di La sentinella perduta. Ernst Jünger e la Grande Guerra (1993) e La letteratura della Svizzera tedesca (2001). Ha curato, tra l’altro, i volumi Heiner Müller. Per un teatro pieno di tempo (2005), Topografie letterarie (2007), Atlante della letteratura tedesca (2009), Icone culturali d’Europa (2009), Al di là del testo. Critica letteraria e studio della cultura (2011), Figure e forme della memoria culturale (2011), Brecht e i media (2013), Letteratura e cartografia (2017), Heiner Müller, Anatomia Titus Fall of Rome Un commento shakesperiano (2017). 

La registrazione è disponibile qui
segnalazione di Maria Grazia Cermignani













Doppiozero.it 3.2.19
Martin Heidegger e i Quaderni Neri
Pensiero, Politica, Poesia
di Daniele Gorret

qui




Doppiozero.it 22.5.18
La morte di Laura Marx
«Suvvia, oziamo in qualsiasi cosa, eccetto che nell’amare e nel bere, eccetto che nell’oziare». G. E. Lessing, citato da Paul Lafargue.
di Sergio Benvenuto

qui

 


DA NON PERDERE ASSOLUTAMENTE!
Rai 3 2.2.18
Petrolio
Il mondo di Xi

La Cina è la nuova super potenza che domina la scena mondiale. Ma cosa sappiamo veramente di come funziona il gigante rosso? Il Presidente Xi com'è arrivato a scalare la piramide del potere, concentrando, per la prima volta dopo Mao, apparato politico, militare e industriale sotto il proprio diretto controllo? Gli Stati Uniti e l'Europa devono temere il sorpasso che potrebbe portare la Cina a essere il paese più ricco e potente del mondo? Il viaggio di Petrolio in Cina parte dal ponte fra Macao ed Hong Kong, l'opera ingegneristica più imponente al mondo, segno dell'inarrestabile crescita della potenza cinese, sotto la guida di Xi Jimping. In che modo la Belt and Road Initiative, "la nuova via della seta" del Presidente Xi, con un investimento di 1000 miliardi di dollari, cambierà gli equilibri del mondo? A commentare con Duilio Giammaria, Giuliano Noci, Prorettore del Polo territoriale del Politecnico di Milano e docente di ingegneria economico-gestionale, Francesca Spigarelli economista, direttore del Centro di ricerca sulla Cina dell'Università di Macerata
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