sabato 4 ottobre 2014





















il Fatto 4.10.14
A chi appartengono i morti di Lampedusa?
di Ascanio Celestini

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il Fatto 4.10.14
La scomparsa delle notizie
risponde Furio Colombo

CARO COLOMBO, ho l’impressione che accadono solo eventi che riguardano poche persone che tornano continuamente come in un incubo. Chi ha portato via le notizie?
Renato
NON È UNA boutade da conversazione. Gran parte delle notizie sono scomparse sia nei Tg "”servizio pubblico” sia nei Tg privati. Esempio. La mattina del 23 settembre ho sentito (Rai 3, “tutta la città ne parla”) ascoltatori che raccontavano di un tornado violentissimo che il giorno prima aveva scoperchiato tutte le case e messo fuori uso tutte le auto di un centro di 2500 abitanti vicino a Firenze, e la notizia non era stata raccolta da alcuna fonte. Ma subito dopo e subito prima ci scaricavano addosso tutti gli umori (le non notizie) del Parlamento che non vuole votare certi nomi, tutti i dettagli della fronda infinita dentro il Pd sull’articolo 18, con citazioni di Civati e repliche brusche di Serracchiani, le disavventure di Verdini, le euforie e poi le depressioni nel campo di Berlusconi sulla Corte dei Diritti dell’uomo che accetta e poi non accetta il ricorso di Berlusconi contro la nota sentenza. Aggiungere le frasi, non sempre memorabili, dette da Renzi in America, anche se non è chiaro perché la sua riforma del lavoro dovrebbe essere “violenta”. È vero, seguono notizie anche tragiche del mondo. Ma senza alcun rapporto con il pacco di notizie della prima, lunga parte di tutti i nostri notiziari. Pare che quelli del Califfato vogliano portare la loro bandiera nera a Roma. Ma poiché l'evento non inciderebbe sulla mancata elezione di Violante alla Corte Costituzionale non c’è né commento né dibattito. In Africa ci sarebbero stati due importanti attentati: è stato ucciso il primo ministro somalo e il capo del gruppo terroristico Boko Haram. Però i due eventi non rispondono al dubbio se Violante, dopo la caduta di Bruno, continuerà a essere il candidato Pd per la Consulta, e perciò le due notizie passano sotto la porta, così come ce la danno le agenzie. Inutile ricordare che mancano due ragazze ventenni, ostaggio chissà dove e chissà di chi, in Siria, che manca una decisione del ministro della Difesa Pinotti e del doppio ministro degli Esteri Mogherini (Italia più Europa) sul che fare per rispondere all’appello di Obama, e una decisione di qualcuno sullo status dell’altro fuciliere di Marina lasciato solo e senza decisioni (né prigioniero né libero) in India. Però si può sempre ricominciare su pil e debito pubblico italiano, chiamando nuovi e non ancora logorati economisti da confrontare con gli stranoti e strausati e da lasciar cadere subito se incominciano male dicendo: “Siamo sulla strada sbagliata”. Le pagine dei grandi giornali con pesanti consigli di amministrazione, hanno come fonte esclusiva da scoop soltanto ministri attendibili (Padoan, Alfano) e poi, per chiudere, una sorprendente battuta di Renzi. I cittadini possono attendere. C’è già troppa carne al fuoco.



















La Stampa 4.10.14
Allarme di Bersani: senza iscritti, addio al Pd
L’ex segretario attacca dopo i dati sugli iscritti in calo. Guerini: «Notizie infondate»
Ma la minoranza Pd rilancia la sfida con Fassina: «Degradati a comitato elettorale»

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nella vignetta: "La fine è vicina" "E' una cosa buona o cattiva?"
Corriere 4.10.14
I renziani, i numeri dei tesserati e i timori per la segreteria
di Monica Guerzoni
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il Fatto 4.10.14
Pd, crolla il tesseramento. Bersani: “Senza iscritti non è un partito”
La previsione per la fine dell'anno è quella di raccogliere circa 100mila tessere (erano 539.354 nel 2013). E dopo il flop alle primarie dell'Emilia Romagna di domenica 28, crescono le preoccupazioni dei dirigenti
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Repubblica 4.10.14
Pd, lite sul crollo degli iscritti Bersani: così il partito muore
Renzi: ma abbiamo il 41%
La segreteria dei dem non fornisce cifre ma Guerini fissa l’obiettivo: “Puntiamo a 300mila tessere vere”
D’Alema: con Matteo democrazia più debole
di F. Bei
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Repubblica 4.10.14
Ugo Sposetti
“Non resta più niente i militanti se ne vanno”
intervista di Giovanna Casadio
ROMA «Il PdR, il Pd di Renzi? Il partito personale non crea iscritti». Ugo Sposetti, il compagno tesoriere dei Ds, senatore dem, fa un’analisi spietata.
Sposetti, pochi iscritti dem, di chi è la colpa?
«Lo chieda agli attuali dirigenti. A me fa pure male saperlo, mi dà sofferenza. Ma la responsabilità è evidentemente di chi dirige. E comunque il Pd non è più un partito».
Lei è della “vecchia guardia”.
«Vecchia guardia saranno loro! È un modo spregiativo usare toni come questo, ovvio che scompaiono i militanti. Un partito è un’altra cosa. Un partito senza iscritti, senza risorse, senza rispetto della vita democratica interna, cos’è?».
Cos’è?
«Non lo so, ma di certo non è più un partito».
Servono ancora i partiti?
«I partiti sono stati scuola, comunità, famiglia. Poi nella Prima Repubblica è successo quel che è successo, ma dovrebbe esserci il senso di comunità».
Quindi cosa resta?
«Non resta più niente se, ad esempio, uno esprime dissenso come hanno fatto alcuni dirigenti nell’ultima Direzione del Pd sull’articolo 18, e chi dovrebbe tenere insieme tutti, fa attacchi abbastanza volgari. Ecco quindi che un partito non diventa più una comunità: è un’altra cosa. È come se in una famiglia uno non potesse esprimere più un pensiero che ... pah, gli arriva uno schiaffone».
La minoranza, di cui lei fa parte, nell’ultima direzione è stata asfaltata?
«Asfaltata?! Ma chi ha fatto marcia indietro sull’articolo 18 è il presidente del Consiglio. Tutti al Senato aspettiamo l’emendamento al governo che corregge il governo, cioè quell’emendamento che recepisce le modifiche della Direzione. Siamo in trepidante attesa».
Lei vuole bene al Pd?
«Guardi, hanno cambiato il nome alle feste dell’Unità sette anni fa, e io dissi: “È un errore. vi pare che si cambia il marchio alla Nutella?”. Non fui ascoltato. Ora il brand Festa dell’Unità è stato riscoperto. Allora si è posto il problema del logo. Ma se non ci fosse stato un idiota che risponde al nome di Ugo Sposetti, che ha registrato e pagato per sette anni il dominio Festa dell’Unità, non si sarebbe potuto usare. Il Pd sta in 1.800 circoli di proprietà del famigerato Pci-Pds-Ds, e non paga né Tarsu né Imu né condominio. Sono sedi che vengono dal lavoro e dalla fatica di centinaia di militanti comunisti. Non mi sembra che a dirigere il Pd oggi ci siano grandi manager che possano gestire questo patrimonio. Quindi le cose restano come sono».

Repubblica 4.10.14
E il premier insiste: “Voglio una cosa nuova aperta a tutti e senza signori delle tessere”
di Goffredo De Marchis
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Repubblica 4.10.14
La Ditta sciolta nel partito liquido
di Concita De Gregorio
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Corriere 4.10.14
Nel Pd il patrimonio è un caso
Assedio alle 57 fondazioni ex Ds
Le richieste di Orfini e Bonifazi. No di Sposetti: materia che non conoscono
di Alessandro Trocino

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il Fatto 4.10.14
Rendinconto 2013, “costi eccessivi per la segreteria”
di Wanda Marra
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il Fatto 4.10.14
Renzi, fischi e uova a Ferrara contro il premier: “Rispondo col sorriso”
Poi parla del patto del Nazareno: "Non è segreto. Dovevo incontrare B. in streaming? La cultura della sinistra italiana è quella del sospetto"

A una contestatrice: "Se non vuole gli 80 euro me li renda"
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il Fatto 4.10.14
A Ferrara
Palco difficile: uova e domande su B.
Un gruppo lo contesta, la stampa straniera gli chide del Nazareno. E lui si irrigidisce
di Wa. Ma.
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«non mi piace l’idea di essere governato da un Mussolini minore»
Corriere 4.10.14
Poche chiacchiere servono i fatti
di Piero Ostellino
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Corriere 4.10.14
La Cassazione: «Augurarsi la morte di qualcuno non è reato»
Assolti un uomo e una donna che avevano pronunciato l’augurio di vedere morire in un incidente il proprio avversario processuale
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il Fatto 4.10.14
Conflitto interessi: Fi scrive, Pd vota
M5s: “Legge incompleta, sanzioni non chiare”
Il disegno di legge arriverà alla camera l'8 ottobre
di Martina Castigliani

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il Fatto 4.10.14
Consulta, Violante ineleggibile? Lui e il Pd tacciono. E i dubbi restano
Gli interessati si guardano bene dal rispondere ufficialmente, anche dopo il precedente di Teresa Bene al Csm
Alla base, la mancanza dei requisiti previsti dalla Costituzione
di Mario Portanova

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Corriere 4.10.14
I patti che non reggono
Conseguenze di troppi voti ribelli
di Massimo Franco

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Repubblica 4.10.14
Quei patti segreti che proteggono il regime televisivo
di Giovanni Valentini

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il Fatto 4.10.14
F-35, la Pinotti non dimezza
Anzi annuncia: ne compero subito altri due

di Toni De Marchi
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Corriere 4.10.14
Vigili, asili, strade. Tutti gli sprechi
di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella

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il Fatto 4.10.14
La trattativa
Riina, processo a rischio per i capricci di re Giorgio
Il nodo del rifiuto di deporre per evitare il capomafia
Ma se la Corte lasciasse a casa il boss imputato il procedimento potrebbe azzerarsi
di Bruno Tinti

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La Stampa 4.10.14
Dramma (e rivolta) degli orchestrali “Se l’avesse fatto Alemanno...”
I musicisti annunciano: “Faremo ricorso, l’articolo 18 esiste ancora. Per poco”
di Maria Corbi

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La Stampa 4.10.14
Marino: “Sì, licenziare è di sinistra: così rifondiamo l’Opera”
“Nessun desiderio di applausi a buon mercato Ma una scelta di responsabilità: rifondare con il merito”
intervista di Fabio Di Martini
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La Stampa 4.10.14
Le reazioni politiche
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La Stampa 4.10.14
Cosa succederà ora ai 184 musicisti e coristi?
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Corriere 4.10.14
I licenziati dell’Opera: tutti pronti a fare ricorso
Prima protesta davanti al Campidoglio. Il giuslavorista: lo scontro penalizza tutti
di V. Ca.
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il Fatto 4.10.14
Gli orchestrali della Cgil
“Impugneremo le decisioni del Cda”
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il Fatto 4.10.14
Via il Coro, il suo direttore resta pagato 99mila euro
Addio all’orchestra, si salvano 248 persone tra tecnici impiegati e dirigenti con stipendi alti
Rimane anche il capo ufficio stampa: per lui 80mila euro l’anno
di Emiliano Liuzzi
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il Fatto 4.10.14
L‘ex sindacalista
Sergio Cofferati “Volevano aprire ai privati, hanno fatto un disastro”
intervista di Sal. Can.
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il Fatto 4.10.14
Come le suonano ai lavoratori
Il caso di Roma dimostra che in Italia è possibile licenziare, eccome
Nel 2013 la mobilità è aumentata del 39%
Secondo l’Ocse la protezione degli occupati è in caduta libera
di Salvatore Cannavò
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il Fatto 4.10.14
Campidoglio Tevere controcorrente
Lo vedi, ecco Marino contro il primoviolino
di Antonello Caporale
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il Fatto 4.10.14
L’ex sindaco Alemanno
“La sinistra voleva più cultura?”
”In questa vicenda cade miseramente tutta la retorica della sinistra a favore degli investimenti sulla cultura” dichiara l’ex sindaco Gianni Alemanno. “Dove è finita l’indignazione di fronte alle sciagurate frasi di Tremonti secondo cui ‘con la cultura non si mangia’”?

Repubblica 4.10.14
Opera di Roma, tutti contro tutti sit-in contro i licenziamenti ma sindacati e Pd si spaccano
La rabbia dei dipendenti in piazza: “Andremo in tribunale” Il sovrintendente prova a mediare con l’appoggio del governo
di Giovanna Vitale
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Repubblica 4.10.14
Il violinista
Parla uno degli orchestrali messi alla porta “Non chiamateci privilegiati, volevano farci fuori ci hanno teso una trappola e ci siamo cascati”
“Sì, prendiamo anche la diaria per l’umidità ma basta darci dei ladri ora siamo sulla strada”
Il contratto è basso, all’estero prendono il triplo. Ora a cinquanta anni continuerò a suonare da precario
intervista di Anna Bandettini
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Repubblica 4.10.14
Il direttore della Staatsoper di Vienna
“Muti s’è trovato davanti un muro ecco perché se ne è andato”
di Carlo Moretti
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Repubblica Roma 4.10.14
Opera, scontro in Comune
Sel: stop ai licenziamenti o sarà crisi in maggioranza
Peciola: “No al laboratorio per l’abolizione dell’articolo 18”
Il Pd con Cosentino difende Fuortes: “Ha il nostro appoggio”
di Paolo Boccacci
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Repubblica Roma 4.10.14
E ora i musicisti fanno mea culpa “Abbiamo sbagliato a tirare la corda”
Fuori dal Costanzi i lavoratori si sfogano “Ma è stato l’Ente a alzare sempre il tiro”
di Alessandra Paolini
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il Fatto 4.10.14
Lavorare alle Camere: barba, capelli e privilegi
di Ezio Pelino

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Corriere 4.10.14
Il rapporto Eurydice
Stipendi insegnanti, monito Ue: «In Italia sono congelati»
Il rapporto sulla posizione dei docenti in 33 Paesi europei rileva: in 16 Paesi la busta paga degli insegnanti cresce, nel nostro resta ferma

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il Fatto 4.10.14
Magno Gaudio, il rettore è l’ombra di Frati
A La Sapienza di Roma finisce l’era del barone più discusso d’Italia, ma il nuovo Magnifico è un suo uomo di fiducia
di Carlo Di Foggia

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il Fatto 4.10.14
Fiera dell’Innovazione
Giannini, balbettii hi-tech: fischiata

Alla giornata inaugurale della Maker Faire, la fiera-incontro della comunità digitale, c’era anche il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Ma, interpellata da alcuni studenti universitari sulle politiche in materia di innovazione e sviluppo delle tecnologie digitali, la ministra non sapeva che dire. Un generico “ce la possiamo fare” non è bastato ai ragazzi, che hanno contestato la Giannini fischiandola durante i suoi interventi.

Repubblica Roma 4.10.14
Cinema America, l’appello degli Oscar “Basta perdere tempo la sala va riaperta”
La lettera firmata da trenta attori e registi
In campo da Bertolucci a Salvatores e Sorrentino
di Mauro Favale

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La Stampa 4.10.14
Svezia: riconosceremo lo Stato della Palestina
L’annuncio nel discorso al Parlamento del neo premier Loefven: «Il conflitto può essere risolto solo con una soluzione a due Stati»
di Monica Perosino

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Corriere 4.10.14
Stoccolma e quel «sì» alla Palestina
Il riconoscimento di uno Stato senza lo Stato è come bere acqua da un miraggio», commenta l’intellettuale arabo Khaled Diab. Eppure quell’illusione di una fonte nel deserto delle trattative di pace offerta dal nuovo governo svedese ha dissetato le esigenze diplomatiche di Abu Mazen. Davanti all’Assemblea generale dell’Onu, il presidente palestinese ha proclamato/minacciato che la sorgente dei negoziati è tappata, avrebbe cercato nuovi sentieri per arrivare a una nazione autonoma: le Nazioni Unite, l’abbraccio dei Paesi occidentali. Il nuovo premier svedese Stefan Lofven annuncia in Parlamento di voler riconoscere la Palestina, nell’Unione Europea l’hanno già fatto Malta e Cipro ma in anni lontani e diversi. Adesso Stoccolma potrebbe influire sulle scelte dell’Ue, seguita da altre capitali, spingere perché le pressioni su Benjamin Netanyahu diventino concrete: il premier israeliano ha dimostrato di non credere, commentano gli analisti, nei due Stati. Il rischio dell’isolamento potrebbe fargli cambiare idea.
La Stampa 4.10.14
Gaza, le ragioni di un conflitto infinito
Nuovo capitolo nello scontro Israele-Palestina: ma perché da oltre 60 anni vince la guerra?
di Enrico Caporale
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La Stampa 10.9.14
Non sono terroristi ma solo nemici
di Abraham B. Yehoshua
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Repubblica 4.10.14
L’Is prende Kobane, allarme dei curdi: “Sarà un massacro”
di Alberto Stabile

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il Fatto 4.10.14
L’Isis più forte dei curdi e turchi messi insieme
Kobane, al confine tra Siria e Turchia, è nelle mani dei jihadisti
di Cosimo Caridi
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il Fatto 4.10.14
Non solo Isis: un mare di miseria ci farà affogare
di Massimo Fini
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La Stampa 4.10.14
Hong Kong, i filocinesi all’attacco
Gruppi di teppisti picchiano i manifestanti. Gli studenti: “Stop al dialogo. Li ha assoldati Pechino”
di Ilaria Maria Sala

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il Fatto 4.10.14
La Cina (non) è vicina
A Hong Kong arrivano gli anti-Occupy
Scontri tra fazioni: gli studenti cancellano incontro col governo
di Cecilia Attanasio Ghezzi
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Corriere 4.10.14
L’Islamismo in Cina Il caso dello Xinjiang
risponde Sergio Romano
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il Fatto 4.10.14
Dilma Rousseff al 40%, sfida aperta al ballottaggio
Domani 142 milioni di brasiliani al 1° turno delle presidenziali
di Giuseppe Bizzarri

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Corriere 4.10.14
I volti della follia: prima di Basaglia venne la matita di Sambonet
Psichiatria e arte, la mostra da martedì 7 a MilanoErgastoli bianchi. L’artista visitò tra il 1951 e il ’52 l’ospedale brasiliano che ispirò la riforma del celebre medico
In 70 studi e 40 disegni testimoniò il disagio mentale
di Virginia Piccolillo

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Corriere 4.10.14
Il cinico accordo tra Stalin e Hitler
di Antonio Carioti

Visto dall’Italia, il patto fra l’Unione Sovietica e il Terzo Reich siglato 75 anni fa, il 23 agosto 1939, può apparire una semplice parentesi, cancellata dalla successiva aggressione hitleriana del giugno 1941 contro la «patria del socialismo». Infatti Benito Mussolini rimase fuori dalla guerra fino al giugno 1940 mentre i comunisti italiani nel 1939 erano ridotti al lumicino e non dovettero affrontare gli enormi imbarazzi dei loro compagni francesi. Insomma, quel trattato non ebbe grandi ripercussioni dirette sul nostro Paese. Ma solo una visione provinciale può indurre a sottovalutare la portata dell’accordo che segnò la spartizione dell’Europa orientale, con un prezzo di sangue altissimo per le popolazioni coinvolte. I suoi vari aspetti geopolitici, diplomatici e culturali sono approfonditi nel volume Il patto Ribbentrop-Molotov, l’Italia e l’Europa (1939-1941) , edito da Aracne a cura di Alberto Basciani, Antonio Macchia e Valentina Sommella (pagine 450, e 27). Si tratta degli atti di un convegno internazionale tenuto a Roma nel 2012, dai quali emerge con chiarezza, come scrive lo storico polacco Marek Kornat, che l’intesa tra i due regimi fu possibile, nonostante la distanza ideologica, perché «Hitler trovò in Stalin un partner che ragionava per categorie affini alle sue».

il Fatto 4.10.14
Gli intellettuali (ahimè) ci sono
di Maurizio Viroli

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Repubblica 4.10.14
“Vietare gli Ogm è un grave danno. Non ci sono prove che siano nocivi”
Si continuano ad ignorare 15 anni di ricerche scientifiche e non ci sono evidenze sugli effetti dannosi degli organismi geneticamente modificati
Vandana Shiva? Non è una vera scienziata, le sue critiche sono vaghe e fuori luogo
di Elena Cattaneo

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Repubblica 4.10.14 
Benvenuti al Nobel degli errori 
Grandi esclusi, ricerche sbagliate, scelte tardive
La vigilia dei premi i cui criteri restano un enigma
di Massimiano Bucchi

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Repubblica 4.10.14
Giordano Bruno
Se l’eresia è combattuta a tratti di corda
risponde Corrado Augias

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Repubblica 4.10.14
Domeniche di carta: dopo i musei aprono anche biblioteche e archivi

ROMA Domani non saranno gratuiti solo musei, monumenti e siti archeologici statali: porte aperte anche per 46 biblioteche pubbliche e 135 istituti archivistici. La doppia apertura è possibile grazie all’iniziativa “Domenica al museo”, che si ripete una volta al mese come previsto dalla riforma tariffaria introdotta dal ministro Dario Franceschini, e alla manifestazione straordinaria “Domenica di Carta: la voce della storia e dei libri”. Quest’ultima prevede mostre, incontri, proiezioni, spettacoli teatrali e musicali, ma soprattutto visite guidate agli edifici di grande pregio architettonico dove sono conservati manoscritti, documenti, pergamene, libri, disegni, stampe, foto, carte geografiche e incisioni. A Roma saranno gratuiti tra gli altri l’Archivio centrale dello Stato, le biblioteche Angelica, Casanatense e quella di Archeologia e Storia dell’arte, oltre alla Biblioteca nazionale centrale e l’Alessandrina. Gratuiti anche Foro romano, Palatino e Colosseo. E poi la Gnam, Galleria Spada, le gallerie nazionali d’arte antica a Palazzo Barberini e Palazzo Corsini, l’istituto nazionale per la grafica e il Vittoriano. Il programma sul sito del Mibact (www.beniculturali.it).
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La Stampa 4.10.14
OpenStreetMap, la geografia fai da te
Da dieci anni un gruppo di appassionati sta realizzando una mappa del mondo, cui tutti possono contribuire con dati e immagini, come su Wikipedia
di Lorenza Castagnese

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La Stampa 4.10.14
“Il cane? Quasi come un figlio, lo dice il cervello delle mamme”
Uno studio ha indagato su cosa accade nel cervello di alcune madri alle prese con immagini del proprio figlio o del proprio amico a quattrozampe

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