sabato 29 marzo 2014

l’Unità 29.3.14
Renzi: «Col voto ho blindato le misure»
Lunedì il Consiglio dei ministri approverà il ddl costituzionale sulla riforma del Titolo V, del Senato, l’abolizione del Cnel e l’approvazione dell’Italicum
Il 12 aprile ai apre la campagna elettorale, il 20 maggio grande iniziativa sulla Cultura
Pinotti ai militari: «Stop agli sprechi non agli F-35»
«Pedofilia, i vescovi non hanno l’obbligo di denunciare»

Passa con 93 sì e 12 no la relazione del segretario-premier che indica due vice: Serracchiani e Guerini.
Renzi: «Il decreto legge sul mercato del lavoro che inizia in questi giorni l'iter parlamentare può essere migliorato ma l'apprendistato e i contratti a termine sono due punti intoccabili».
La direzione ha approvato la relazione di Renzi: a favore hanno votato in 93, gli astenuti sono stati 8 e i voti contrari 12.
I 12 voti contrari sono stati espressi da Pippo Civati e dagli esponenti a lui vicini, le 8 astensioni sono arrivate da alcuni esponenti dell'area Cuperlo (oltre allo stesso Gianni Cuperlo anche Nico Stumpo, Davide Zoggia, Alfredo D'Attorre, Guglielmo Epifani, Francesco Verducci, Michela Campana, Barbara Pollastrini)

Libertà e Giustizia:
Verso la svolta autoritaria

Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n.1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al Presidente del Consiglio poteri padronali.
Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti)  a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.
Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone.

Primi firmatari:
Nadia Urbinati
Gustavo Zagrebelsky
Sandra Bonsanti
Stefano Rodotà
Lorenza Carlassare
Alessandro Pace
Roberta De Monticelli
Salvatore Settis
Rosetta Loy
Corrado Stajano
Giovanna Borgese
Alberto Vannucci
Elisabetta Rubini
Gaetano Azzariti
Costanza Firrao
Alessandro Bruni
Simona Peverelli
Sergio Materia
Nando dalla Chiesa
Adriano Prosperi
Fabio Evangelisti 
il Fatto 29.3.14
Gaetano Azzariti Con Libertà e Giustizia
“Ma come si fa a stravolgere così la Carta?”
intervista di Luca De Carolis

"Renzi procede con irruenza, senza scorgere la direzione verso cui procede. Una buona riforma costituzionale non si fa velocemente, e i maggiori poteri andrebbero dati al Parlamento, non certo all’esecutivo”. Gaetano Azzariti, professore di Diritto costituzionale all’università La Sapienza di Roma, è uno dei firmatari dell’appello di Libertà e Giustizia “contro il progetto di stravolgere la Costituzione”. Ieri si sono aggiunte altre firme: Rosetta Loy, Corrado Stajano, Giovanna Borgese, Alessandro Bruni, Sergio Materia, Nando dalla Chiesa, Adriano Prosperi e Fabio Evangelisti.
Professore, l’appello lancia l’allarme sul rischio di una “svolta autoritaria”. Perché?
La storia italiana ci ha insegnato quanto sia pericoloso l’effetto slavina: si inizia da una piccola frana, ovvero da una piccola riforma costituzionale, e poi si arriva a una valanga che travolge l’intero sistema. Lo conferma il fatto che siamo passati rapidamente dall’ipotesi di una nuova legge elettorale alla riforma del Senato e del Titolo V. E in questi ultimi giorni abbiamo letto di proposte che toccano anche la forma di governo, come quella sul premierato forte.
Il ministro per le Riforme Boschi ora smentisce. Pare invece che nella bozza di riforma ci sia la ghigliottina sui provvedimenti, cioè l’imposizione di un termine 60 giorni per varare i ddl del governo, pena la loro votazione senza modifiche...
Anche questo è un tentativo di limitare ulteriormente la voce del Parlamento. Se abbiamo un problema di crisi costituzionale è che negli ultimi 20 anni le Camere hanno contato sempre meno. Una buona riforma dovrebbe estendere i poteri del Parlamento, il contrario di quello che si tende a fare. La ghigliottina non è solo una metafora: è un modo di tagliare la testa al dibattito, una fiducia rafforzata, in un Paese dove il ricorso al voto di fiducia è assolutamente eccessivo.
Nella Direzione del Pd, Renzi ha sostenuto: “I cittadini non amano questo eccesso di livelli di governo. E poi mille parlamentari sono troppi”.
Si vuole scaricare sulla Carta la profondissima crisi della politica e del sistema dei partiti, della classe dirigente. Le Costituzioni hanno l’ambizione di limitare i poteri: capisco che questo ad alcuni poteri dia fastidio.
Il taglio della Province non è utile?
Il vizio principale di questo testo di riforma nasce dal fatto che l’unica logica è quella di tagliare le teste ai senatori e ai consiglieri provinciali. Ma la Carta pretende che innanzitutto si ragioni di funzioni: nessuno mi ha spiegato a chi andrebbero date quelle delle Province. E poi c’è il tema del Senato: vorrei sapere cosa se ne vuole fare.
Renzi però insiste e va di corsa. Le pare un uomo forte, o un uomo che prova a diventarlo?
Io spero che sia più attento alla Costituzione. Questa sua irruenza, questa sua volontà di velocità nel cambiamento, gli impedisce di vedere la direzione in cui procede. Per fare una riforma costituzionale di qualità non bisogna essere rapidi. E questo lo dimostra anche il continuo mutare della bozze, segno evidente della debolezza di questo progetto.
La Costituzione ha bisogno di aggiustamenti?
Come spiegava Leopoldo Elia, un costituzionalista raffinato, il vero tema è sempre quello dell’equilibrio dei poteri. Negli ultimi anni c’è stato un forte squilibrio a favore del governo, a colpi di voti di fiducia e maxiemendamenti, che va compensato. Bisogna ripartire dalla razionalizzazione della forma di governo, come sosteneva già il giurista Perassi nell’Assemblea costituente.
il Fatto 29.3.14
Il pifferaio magico
di Antonio Padellaro
Siamo consapevoli che, se passano le “riforme” di Renzi, l’Italia avrà un uomo solo al comando, cioè lui? Abbiamo capito bene che, con la trasformazione del Senato in un ente inutile (lunedì in Consiglio dei ministri), le leggi saranno approvate esclusivamente dalla Camera, senza più la garanzia di una seconda lettura che spesso, nella storia repubblicana, ha evitato pericolosi colpi di mano di questo o quel governo? È chiaro a tutti che, con la nuova legge elettorale (il cosiddetto Italicum) frutto dell’inciucio tra l’ex sindaco e l’ex Caimano ,il partito che vince anche per un solo voto avrà un premio di maggioranza da dittatura parlamentare? Stando a tuttii sondaggi, quella super maggioranza sarà appannaggio del PR, il Partito di Renzi che avrà nel frattempo trasformato il Pd nel proprio scendiletto (già qualcosa si è visto nel voto bulgaro della Direzione di ieri). Il turbo premier, a quel punto, potrà far votare dalla Camera qualsiasi cosa desideri: dallo stravolgimento della Costituzione alla “creazione di un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali”. Parole contenute nel documento di Libertà e Giustizia sottoscritto da un gruppo di giuristi e intellettuali tra i più autorevoli e indipendenti (da Zagrebelsky a Urbinati, da Rodotà a Carlassare, Pace, Azzariti, Settis, De Monticelli, Bonsanti) che ha trovato spazio solo sulla prima pagina del nostro giornale. Un silenzio che non può certo sorprendere. Con furbizia fiorentina Renzi sta infatti propinando agli italiani la favola di un taglio netto alla casta dei politici inetti e forchettoni, come se sacrificando gli emolumenti di 315 senatori (mantenendo però le monumentali spese dei relativi uffici) qualcosa potesse cambiare nella voragine dei conti pubblici. Ma gli italiani, ormai troppo esasperati dalla mala politica, preferiscono credere al pifferaio magico, indifferenti o rassegnati. È difficile andare contro vento e pur tutta via bisogna provarci, perché sono in gioco i fondamenti della nostra democrazia. Possibile che nel Pd e nella sinistra abbiano tutti portato il cervello all’ammasso? Come disse il presidente Scalfaro nel 2006 guidando il fronte del No al referendum che cancellò la controriforma di Berlusconi: “Meglio perdere in piedi che vincere in ginocchio”.










Repubblica 29.3.14
Renzi su La7
“Nel 2018 punto al 40%”

ROMA. «Il Pd alle prossime politiche del 2018 deve puntare al 40%» con l’Italicum. Lo ha detto il premier Matteo Renzi a “Il bersaglio mobile” su La7. Poi il presidente del Consiglio ha aggiunto: «C’è un elemento di natura politica molto importante. Quando vai agli eventi internazionali, rappresenti l’Italia. C’è un esercito di gufi e di rosiconi che spera che l’Italia vada male. Io invece spero che le cose cambino».
il Fatto 29.3.14
Firenze, appalti e finanziamenti
Indagini sugli amici di Renzi
Dalle guide affidate a Carrai ai lavori alla Dotmedia del fedelissimo Spanò
di Davide Vecchi

su spogli
il Fatto 29.3.14
Obama e i premier italiani “promossi” a ripetizione
La stampa italiana celebra, quella mondiale (e la Casa Bianca) ignorano

di Giampiero Gramaglia
su spogli










il Fatto 29.3.14
Il Pd dice sì alle riforme alla cieca
Rissa in direzione, poi voto bulgaro (con polemiche)
Il premier decide che Guerini e Serracchiani lo sostituiranno
di Wanda Marra

su spogli
La Stampa 29.3.14
Spunta l’asse Matteo-Verdini
di Ugo Magri
su spogli











La Stampa 29.3.14
“Le spese militari non vanno ridotte”. Pressing di Obama
Ma gli americani insistono anche sulle fonti energetiche
di Francesco Grignetti

su spogli
il Fatto 29.3.14
“Generale, stai sereno” Il cacciabombardiere arriva
Dopo la visita di Obama a Roma e la richiesta di maggiori investimenti militari
Il ministro della Difesa Pinotti rasscura le truppe: “Non faremo marcia indietro”
di Daniele Martini
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Repubblica 29.3.14
Il retroscena
Ignorate le “moratorie” gli acquisti dei caccia non si sono mai fermati
di Giampaolo Cadalanu
su spogli












l’Unità 29.3.14
I sindacati non ci stanno: parole a vanvera, ricette fallite
La leader Cgil replica al governatore: «Nessun beneficio dalla stagione dei “lacci e lacciuoli”»
Bonanni (Cisl) duro con il premier: «È nauseante mettere sempre in discussione il nostro ruolo»
di Andrea Bonzi

su spogli
Repubblica 29.3.14
La liberalizzazione che non libera
di Tito Boeri
su spogli

Il Sole 29.3.14
Renzi: il decreto lavoro non si tocca
«Sì a miglioramenti del testo ma apprendistato e contratti a termine sono intoccabili»
di Emilia Patta
su spogli

Corriere 29.3.14
Il Jobs Act? Per ora un topolino e il Pd si divide
di Maurizio Ferrara
su spogli
















La Stampa 29.3.14
Il primo ministro non arretra dinanzi alla minoranza
di Marcello Sorgi

su spogli
La Stampa 29.3.14
Opposizione Pd: la strategia del pan per focaccia
di Federico Geremicca
su spogli

La Stampa 29.3.14
E la minoranza Pd si spacca. Nasce “Area riformista”
Bersaniani e “turchi” si separano. Tensioni sulle nomine
di Carlo Bertini
su spogli

Repubblica 29.3.14
Epifani guida la rivolta “La legge non passerà” Ma il premier è pronto a fare delle concessioni
di Goffredo De Marchis
su spogli
il Fatto 29.3.14
Mafia e politica
Basta bizantinismi, la legge sul voto di scambio va approvata
di Gian Carlo Caselli

su spogli
Corriere 29.3.14
Al Csm il caso del voto di scambio
«Indipendenza delle toghe a rischio»
«Si indaga sulle intenzioni, aumenteranno i conflitti con la politica»
di Giovanni Bianconi
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La Stampa 29.3.14
Zagrebelsky
«Disparità nella legge elettorale»

su spogli
Corriere 29.3.14
Lista Tsipras, l’ultimo paradosso: i legalitari contro le regole
A contatto con la politica reale, gli intellettuali diventano più flessibili
di Pierluigi Battista
su spogli












il Fatto 29.3.14
Pedofilia, la Cei contro il Papa: “I vescovi non denuncino”
La Conferenza episcopale rivede le linee anti-abusi emanata nel 2012
di Marco Politi

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il Fatto 29.3.14
Torino, le schede anti-omofobia secondo i cattolici
di A. G.
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La Stampa 29.3.14
Abusò dei detenuti, quattro anni all’ex cappellano di San Vittore
I pm avevano chiesto una condanna a 14 anni e 8 mesi per 12 casi di abusi
qui

Corriere 29.3.14
Camilliani, a giudizio il superiore e i complici
su spogli

La Stampa Vatican Insider 29.3.14
Ior, Gotti Tedeschi al contrattacco
di Andrea Tornielli
qui
il Fatto 29.3.14
“Equitalia grazia i maxi-evasori”
Landini (Fiom): “Il fisco rinuncia ai 130 miliardi dei pesci grossi, affrontare i ricorsi non conviene”
di Salvatore Cannavò

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il Fatto 29.3.14
“Non tutelati i diritti dei viaggiatori”
La Ue deferisce l’Italia per le Ferrovie
di Da. Mil.

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l’Unità 29.3.14
Né tetto né legge
Dormire negli androni di Roma
di Jolanda Bufalini

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La Stampa 29.3.14
Marino a caccia di fondi tra gli emiri per salvare la Grande Bellezza
Il sindaco di Roma cerca mecenati per nove monumenti eccezionali
di Flavia Amabile
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l’Unità 29.3.14
Carlo Smuraglia: «Antieuropeismo, collante di nuovi fascismi»
di Rachele Gonnelli

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l’Unità 29.3.14
Municipali, Hollande rischia oltre 100 città
Ballottaggio da brivido tra Ps e Ump
La sfida di Marine Le Pen: «Noi né di destra né di sinistra»
di Gabriel Bertinetto

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l’Unità 29.3.14
Cosa ci dice il voto populista in Francia
di Moni Ovadia

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Repubblica 29.3.14
La sfida di Marine Le Pen

“La Francia che guiderò né fascista né di sinistra”
di Abel Mestre e Caroline Monnot
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La Stampa 29.3.14
Prigioniera di Mitterrand, la vera storia di Anne Pingeot
La mamma di Mazarine, la figlia segreta, per oltre 30 anni ha ispirato le scelte del presidente, tra umiliazioni e rinunce
di Aline Arlettaz

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Repubblica 29.3.14
Ken Loach scende in campo

“Il Labour ha tradito gli operai adesso fondo il mio partito”
di Enrico Franceschini

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Repubblica 29.3.14
Merkel e Xi, affari per 140 miliardi all’anno
di A. T.

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La Stampa 29.3.14
Ragazze con il velo e minigonne

Le due Istanbul divise da Erdogan
Viaggio nei quartieri simbolo dove la borghesia laica sfida gli islamici al potere
di Marta Ottaviani

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La Stampa 29.3.14
I palestinesi del campo profughi di Gerusalemme: “Dateci l’acqua!”
di Maurizio Molinari

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Corriere 29.3.14
Vienna, sorpasso nelle scuole: più islamici che cattolici
di Paolo Lepri

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Repubblica 29.3.14
I palazzi della politica si riprendano il potere
di Zygmunt Bauman

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Corriere 29.3.14
Platone e la Germania di Tacito precursori illustri dell’eugenetica
Il filosofo parlò di «razza pura», lo storico ispirò Himmler
di Luciano Canfora

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Corriere 29.3.14
Kandinsky. Tamburi d’Oriente
Quel magico viaggio siberiano che ha offerto la spiritualità al padre dell’astrattismo lirico

di Melisa Garzonio
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Corriere 29.3.14
In cerca dell’«orth». Che poi trasformò in implosione
di Roberta Scorranese

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Corriere 29.3.14
L’origine divina dell’arte più forte di ogni laicismo
Dal culto delle reliquie ai pellegrinaggi nei musei
di Francesca Bonazzoli

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Corriere 29.3.14
Io e le parole soffiate dalle sciamane
Grida, insulti nella tenda kazaka. Ma dopo le pazienti erano serene
di Viviano Domenici

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con la collaborazione di Susanne Portmann

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