UAAR 15.10.13
Direttore de “L’Unità” e deputato Pd contro campagna “ateistica” dell’Uaar su “Left”
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Alcuni commenti dei lettori del sito dell'UAAR:
«Che
il PD sia la nuova Democrazia Cristiana non ci vuole molto a capirlo.
Più interessante è forse osservare che già dal dopoguerra il P.C.I. fu
molto attento al mondo cattolico; per non “dividere le masse
lavoratrici” votò l’articolo 7 della Costituzione, più avanti fu sempre
tiepido sui temi della laicità, nell’illusione di agganciare le masse
cattoliche e sottrarle alla D.C.; probabilmente i comunisti credevano,
con una buona dose di presunzione, di essere più furbi dei preti. Il
risultato lo abbiamo tutti sotto gli occhi: il partito erede del P.C.I. è
diventato una colonia dei clericali, anche se probabilmente una buona
parte della base è ancora su posizioni laiche. Ma cosa credevano i
dirigenti comunisti? Di essere più furbi dei preti? In realtà chi crede
di essere più furbo dei preti è un fesso e un presuntuoso. con quella
gente la cosa migliore è mantenere quanto più possibile le distanze».
G. B.
«Che
il Pd sia un partito sempre più in mano all’ala cattolica è oramai un
dato scontato. Con Renzi segretario e Letta premier la cosa attende solo
di essere ufficializzata».
Giuliano
«Continuo a non vedere la differenza tra clerico-fascismo e catto-comunismo.
Continuo
anche a non vedere margini di rappresentanza politica dei non-credenti
in Italia, in senso assoluto, compresi quindi anche i partituncoli da
“zerovirgola” come i Radicali che sebbene perseguano cause e battaglie
laiche, laici non sono».
Paul Manoni
«Claudio
Sardo è un democristiano doc, con tanto di sigillo e ha fatto carriera
grazie a questa appartenenza. Ma la colpa non è sua, è di chi lo ha
messo a dirigere il giornale di Gramsci».
Proudhon
il Fatto 15.10.13
Strappo alla Costituzione, il Senato esegue di corsa
Art. 138: oggi la relazione del ministro Quagliariello, poi breve discussione e (quasi scontata) approvazione
La piazza contraria? Pazienza
di Luca De Carolis
su spogli
Repubblica 15.10.13
“Articolo 138, lasciateci la possibilità del referendum”
ROMA
— Evitare di approvare con la maggioranza dei due terzi la legge
costituzionale che istituisce il Comitato dei 40 e deroga dall’articolo
138 della Costituzione. Lo chiedono firmatari e sostenitori del cartello
di associazioni “La Via Maestra”, che sabato ha portato in piazza
migliaia di persone. L’obiettivo dell’appello - si legge in una nota - è
«consentire ai cittadini di esprimersi con un referendum su un
provvedimento che incide profondamente sul sistema delle garanzie
costituzionali e crea un pericoloso precedente». “La Via Maestra” chiede
che «un numero limitato di senatori non partecipino alla votazione
finale». Senza i due terzi dei voti, resta infatti possibile chiedere un
referendum abrogativo.
il Fatto 15.10.13
Il nodo dell’art. 138. I cattivi maestri della Carta
Pubblichiamo
l’intervento del professor Alessandro Pace letto dal palco durante la
manifestazione di sabato scorso a difesa della Costituzione.
di Alessandro Pace
su spogli
il Fatto 15.10.13
Napolitanistan, dove il Colle ha sempre ragione
Il signore delle larghe intese rischia di vedere crollare la sua impalcatura a opera di Grillo e Renzi
Il Corriere corre in soccorso: il “re” è amareggiato
A rischio amnistia, indulto e “riforma” della Carta
di Fabrizio d’Esposito
su spogli
MicroMega 14.10.13
L’indignazione non basta più
L’abbraccio
apparentemente innaturale delle “larghe intese” è il suggello di un
pensiero unico che attraversa le forze politiche dominanti
Per ricominciare occorrono nuovi modi di partecipazione e una revisione dal basso dei sistemi della rappresentanza
di Livio Pepino e Marco Revelli
qui
il Fatto 15.10.13
Renzi spara, il Pd deraglia e l’amnistia si arena
Quagliariello all’affondo finale: si deve applicare anche a Berlusconi
di Wanda Marra
su spogli
Corriere 15.10.13
Accuse e veleni, resa dei conti nel Pd
di Maria Teresa Meli
su spogli
Repubblica 15.10.13
Civati si schiera col Colle: “Ha posto un problema di legalità, perché in carcere la situazione è illegale”
“Renzi gioca una partita vergognosa non si fa un congresso sui detenuti”
di Tommaso Ciriaco
su spogli
il Post 15.10.13
Repubblica e Renzi
Il Foglio commenta,
preoccupato, il recente avvicinamento del maggiore quotidiano della
sinistra al maggiore candidato della sinistra
qui segnalazione di Nuccio Russo
il Fatto 15.10.13
Il sindaco vince perché è divisivo
di Paolo Flores d’Arcais
Il
futuro prossimo si chiama Renzi. Non è un auspicio, è una previsione
obbligata. Renzi non ci piace affatto, ma vincerà le primarie del Pd con
numeri umilianti per i suoi avversari, e forse le politiche anticipate,
probabilmente la prossima primavera. Il governo Lettalfano non può
durare, è un catorcio di mediocrità fra odi reciproci, se Berlusconi
ottiene il salvacondotto propiziato da Napolitano, imporrà le urne prima
che arrivino altre tegole di giustizia, se non l’ottiene e il suo Pdl
si spacca, sarà il segretario Renzi a pretenderle, per vincerle a mani
basse.
Renzi non ci piace, ha flirtato con Berlusconi e Marchionne,
ma resta paradossalmente l’unico Pd capace di intercettare almeno una
parte dei cittadini che nei confronti del ceto politico – tutto! –
oscillano solo tra schifo e voglia di vendetta. Da rottamare, insomma. E
considerano giustamente Letta e Alfano la stessa sbobba di Berlusconi e
D’Alema, solo ancor più scipita, e se questo passa il convento fanno lo
sciopero delle urne o votano Grillo.
Renzi non è di sinistra,
pigolano i suoi critici interni al Pd, come se nel loro cuore pulsasse
ancora una sola goccia di rossa “giustizia e libertà”. È verissimo,
Renzi non è di sinistra, per troppe cose è proprio di destra, la sua
politica economica è liberista, ha impedito che Firenze desse la
cittadinanza onoraria a Englaro. Ma Lettalfano è meno corrivo verso
Marchionne e altri Riva? Meno succube rispetto alle voglie della Cei su
bioetica, scuole private o esenzione Imu?
Renzi vincerà su tutti i
Letta, Bersani, Cuperlo e Civati, perché nel Pd è stato l’unico a
violare il tabù che impone il bacio della pantofola a Giorgio
Napolitano, sempre e comunque. Perché non si prosterna alla vera “nuova
destra”, l’accrocco contro natura della “larghe intese”, che ha sul
Colle la sua cabina di regia. Con la locuzione più breve e secca della
lingua italiana, soggetto verbo e complemento oggetto, ha liquidato il
messaggio del Capo dello Stato: l’amnistia è un autogol.
Autogol
della giustizia e autogol per il Pd. Tutta l’Italia che non crede alla
befana ha visto nella mossa del Quirinale una ciambella di salvataggio
per il condannato di Arcore. Ma Pd, Pdl e media hanno intonato il peana.
Benché, anche in linea di principio, l’amnistia sia un istituto
borbonico, una democrazia lo può usare solo in situazioni storiche
eccezionali, ogni tre o quattro morti di Papi, non come surrogato
ordinario di una politica giudiziaria che intasa le carceri di poveracci
mentre garantisce l’impunità ai corrotti d’establishment.
il Fatto 15.10.13
Filosofi ondivaghi
Adinolfi confessa su l’Unità: W l’indulto per B.
di M. Trav.
Finalmente.
Dopo giorni di supercazzole filosofiche a colpi di Benjamin, Platone,
Beccaria e perfino Gesù Cristo, ieri il noto pensatore dell’Unità
Massimo Adinolfi ha confessato: è favorevole all’amnistia e all’indulto
sebbene “Berlusconi la sfanghi se in futuro sarà condannato”. Ci voleva
tanto a dirlo? Dopo aver intasato intere colonne dell’Unità per tentar
di dimostrare che amnistia e indulto non si applicano a Berlusconi, ora
si arrende: si applicano e a lui va benissimo così. Auguri, se la vedrà
con i suoi eventuali elettori. Gli stessi che ancora il 7 agosto
leggevano a sua firma frasi perentorie del tipo: “Bisogna difendere
regole del diritto e certezza della pena prima di ogni altra cosa”.
Frasi riferite proprio alle pretese di impunità di Berlusconi. Ora
invece l’Adinolfi scrive che quanti sostengono la verità, cioè che
l’indulto si applicherà anche a Berlusconi, è portatore di una “livorosa
morale contra personam”. Bravo, Adinolfi: la filosofa Santanchè e il
filosofo Capezzone non saprebbero dire meglio. Il Kant de noantri ha
vinto il Premio Dudù 2013, alla carriera.
il Fatto 15.10.13
Senato, le grilline dissidenti fondano il gruppo Gap
su spogli
m
il Fatto 15.10.13
Era meglio l’Imu
Stangata. L’imposta peserà anche sulle prime case
Tari, Tasi, Trise. Arrivano le tasse più care dell’Imu
Pesanti tagli alla Sanità
di Marco Palombi
su spogli
Corriere 15.10.13
Per navi e aerei 4 milioni al mese
«Mare nostrum» userà anche elicotteri e droni
Ci sarà la San Marco con l’ospedale a bordo
di Fiorenza Sarzanini
su spogli
Corriere 15.10.13
Le motovedette donate ai libici sono ferme in una base a Gaeta
di Virginia Piccolillo
su spogli
il Fatto 15.10.13
In cerca di futuro
I bambini che nessuno vuole
di Veronica Tomassini
su spogli
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Repubblica 15.10.13
Marsiglia, la corsa senza freni di Samia l’eroina dei poveri che spiazza Hollande
Figlia di algerini, vince il primo turno delle primarie. E divide il Ps
di Anais Ginori
su spogli
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il Fatto 15.10.13
Roma, 16 ottobre 1943
risponde Furio Colombo
su spogli
La Stampa 15.10.13
16 ottobre 1943
“Avete 20 minuti: prendete un po’ di viveri e i bicchieri”
Settant’anni fa il rastrellamento nazista del ghetto di Roma
Oltre mille i deportati, sopravvissuti 15 uomini e una donna
di Umberto Gentiloni
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l’Unità 15.10.13
Novanta anni fa. A scuola da Calvino
Lo scrittore nasceva il 15 ottobre del 1923
Numerose le iniziative che oggi lo ricordano. Autore di tanti libri straordinari sapeva sempre indicare una possibilità
di narrare, senza mai essere banale. Ed era molto curioso
di Sandra Petrignani
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MicroMega Il rasoio di Occam 14.10.13
Olismo o individualismo in Marx?
Sull’ultimo libro di Ernesto Screpanti, “Marx dalla totalità alla moltitudine (1841-1843)”
di Luca Basso
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MicroMega 14.10.13
Il Sud Europa farà la fine della Ddr?
Per
gentile concessione dell'editore pubblichiamo alcuni estratti dal libro
“Anschluss. L’annessione. L’unificazione della Germania e il futuro
dell’Europa” (Imprimatur editore, 2013 (pp. 261-267 e 276-277), in
libreria dal 9 ottobre.
di Vladimiro Giacché
qui
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Repubblica Salute 15.10.13
Sesso. Le ragazze e i contraccettivi, li conoscono ma non li usano
I
risultati di un’indagine condotta in 10 nazioni: il 42% delle under 25
non utilizza precauzioni nel primo rapporto e solo il 16% delle donne
prende la pillola, ma non regolarmente
Al congresso dei ginecologi Sigo anche i dati sulle gravidanze: mamme sempre più anziane, meno aborti
di Giuseppe Del Bello
su spogli
Repubblica Salute 15.10.13
Al summit degli urologi Siu sondaggio sui tempi dell’amore (record italiano) ma tanti problemi. Salute sessuale in ospedale
Insoddisfazione a letto al via i centri per coppie
di G. D. B.
su spogli
Agoravox 15.10.13
Il Tribunale dell’Inquisizione all’Unità
di Fabio Della Pergola
qui
✱ Sul
numero 28, adesso in commerci o, di “Alternative per il socialismo”,
la rivista diretta da Fausto Bertinotti, Flore Murard-Yovanovitch cita
Massimo Fagioli in un articolo dal titolo “L’Europa tra razzismo,
fascismo e assenza della sinistra”