giovedì 11 luglio 2013

il Fatto 11.7.13
Il governo kazako: “Italia a caccia del dissidente”
Letta ammette le “ombre” sul governo, Alfano scompare
Il ruolo dei servizi nel “rapimento di Stato” di Alma
di Davide Vecchi

La Stampa 11.7.13
Spuntano nuove incongruenze nel caso della moglie del dissidente kazako espulsa dall’Italia
Caso Ablyazov, il mistero del passaporto fantasma
La Procura pensa a una rogatoria verso il Centrafrica per chiarire il giallo
di Francesco Grignetti


Corriere 11.7.13
Polizia italiana e pasticcio kazako
Ora vanno individuati i responsabili
di Giuseppe Sarcina

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Repubblica 11.7.13
Caso Ablyazov, Letta chiede indagini
Il premier: “Troppe ricostruzioni contrastanti”. Barroso: l’Italia deve spiegazioni
di Alberto Custodero e Vincenzo Nigro

il Fatto 11.7.13
Tutte le domande dell’Onu al Vaticano sugli abusi sessuali
A gennaio, a Ginevra, la Commissione sui Diritti dei Bambini convocherà in audizione i prelati per avere dettagli sulle centinaia di casi di pedofilia da parte dei preti cattolici
di Andrea Valdambrini


Corriere 11.7.13
Scelse il suicidio assistito. L’autopsia: non era malato
Il legale dell'ex magistrato Pietro D'Amico, morto ad aprile in Svizzera:
«Nessuna incurabile patologia»
di Andrea Pasqualetto

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Repubblica 11.7.13
Non era malato l'ex pm che scelse il suicido assistito
L'autopsia sul magistrato D'Amico: nessun male incurabile. Giallo sulla diagnosi: o sbagliarono i medici o i certificati che presentò in Svizzera erano falsi
di Giuseppe Baldessarro

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l’Unità 11.7.13
Berlusconi blocca il Parlamento. Scontro nel Pd dopo il voto. Governo a rischio
Epifani: «Smettano o non si va avanti»
«Se arriva una sentenza di condanna nei confronti di Berlusconi, il Pd voterà perché venga applicata»
Il voto del Pd apre una frattura. Renziani all’attacco

nelle edicole


il Fatto 11.7.13
B. blocca il Parlamento, il Pd vota sì
B. ordina: bloccare il Parlamento contro la Cassazione
Il Pd si cala le brache “ma solo per un giorno”
Bagarre in aula con i 5 Stelle, che gridano “venduti” ed escono a manifestare in piazza
di Fabrizio d’Esposito

il Fatto 11.7.13
I soliti democratici si piegano ancora Ma si spezzano pure
Rosato in aula: “Fermi solo mezza giornata”. I renziani prima si adeguano e poi sparano
di Wanda Marra


il Fatto 11.7.13
Ecco i contrari (senza dire no)

UNA VENTINA di astenuti Orfini, un’altra decina tra usciti e assenti. Ieri non tutti nel Pd ce l’hanno fatta a dire sì alla richiesta del Pdl. Un dissenso misto, non organizzato. L’unico gruppo più compatto degli altri quello dei cosiddetti “civatiani” (una decina d’astenuti). Ma per il resto il malumore è stato diviso tra le varie componenti. È uscita la Bindi, sono usciti i renziani Gentiloni e Giachetti (scrive su Tweet: “Non sapendo più cosa rinviare abbiamo rinviato l'Aula!”).
Non ha votato la Zampa furibonda (“era inaccettabile”) e nemmeno Giampiero Galli. Non ha votato nemmeno Dario Ginefra. Pare sia uscito anche Gero Grassi. Lui non conferma. Perché i renziani chiedono che se è andata così, visto che si tratta di un vice capogruppo, che ha avuto i voti di tutti per l’incarico, servono provvedimenti. Si sono astenuti poi Pippo Civati, Michela Marzano (“un errore politico quello di dare la sensazione di cedere ai ricatti del Pdl”), Davide Mattiello, Marco Di Maio (“Sarebbe stato quasi come votare che Ruby era la nipote di Mubarak”), Luca Pastorino (“Ci sono motivazioni che attengono al buon senso oltre la soglia delle indicazioni del gruppo e del governo di servizio”), i renziani Davide Faraone e Giovanna Martelli, Eleonora Cimbro, Antonio De Caro, Maria Chiara Gadda. Dario Nardella (renziano) non ha mancato di far sapere a tutti che era fuori per un appuntamento a pranzo.

il Fatto 11.7.13
Reazioni sul web
“Basta tradimenti, c’è un limite”
di V.R.


il Fatto 11.7.13
Il presidente e il verme nella mela
di Antonio Padellaro


La Stampa 11.7.13
Le notti insonni del Cavaliere rimasto senza un “piano B”
L’accelerazione sulla sentenza ha minato il suo spirito combattivo
di Marcello Sorgi


Repubblica 11.7.13
Salvare Silvio, il dilemma Pd
di Concetto Vecchio


Repubblica 11.7.13
Le Larghe Intese contro la Cassazione
di Francesco Bei


Repubblica 11.7.13
Rivolta tra i dem contro le larghe intese
Il segretario: “Meglio un altro governo”
Il sindaco apre il fronte, ma anche Bersani chiede la verifica
di Giovanna Casadio


Repubblica 30.7.13
La Bindi critica Speranza e la decisione di accettare la sospensione di un giorno: “Bisognava almeno riunire il gruppo”
“Un errore assecondare l’eversione io non ho votato perché così moriamo”
di G. C.


Repubblica 11.7.13
E Beppe boccia l’ipotesi ribaltone “Fare un governo con il Pd? Non si può, loro non esistono più”
“Credo al capo dello Stato, ma ormai è ostaggio dei partiti”
intervista di Tommaso Ciriaco


Repubblica 11.7.13
In caso di condanna del Cavaliere il Senato dovrà ratificare la sentenza. Casson: “Non c’è storia”
Il Pd deciso sul sì all’interdizione ma c’è l’incognita del voto segreto


Repubblica 11.7.13
L’amaca
di Michele Serra

Un partito di guerra, questo è oggi il Pdl. Non una voce solida, ragionevole, si leva dal suo interno per dire che non solamente l’Italia e le sue istituzioni, ma la stessa destra italiana è qualcosa di più e di meglio del suo vecchio capo pazzo di vanità e di rabbia. Non solamente la cerchia dei fedelissimi – le pitonesse, le amazzoni, i direttori dei suoi giornali e dei suoi telegiornali, gli ex craxiani che sono, del berlusconismo, i veri pretoriani – ma l’intero partito ragiona e sragiona all’unisono con il suo leader, come se sapesse di essere, senza di lui o al di fuori di lui, niente. Semplicemente niente. Non è un partito-azienda, il Pdl. È un partito-persona, in grado di digerire la perdita di sei milioni e mezzo di voti (un’ecatombe mai vista nella storia repubblicana) come una “grande vittoria”, e di fingere di non vedere e non sapere, per anni, il disdoro e il ridicolo che il solo nome di Berlusconi evoca in giro per il Pianeta Terra (fa eccezione la Bielorussia, ma non tutta). Si dice, da anni, che far coincidere i destini di un Paese con quelli di un individuo è quanto di più lontano dalla democrazia si possa concepire. La giornata di ieri, con il procurato coma parlamentare, ne è l’ennesima prova. Fortunatamente, a dare il senso della normalità, del tranquillo tran-tran quotidiano, c’era il Pd che non sapeva che pesci pigliare.
Repubblica 11.7.13
Culle vuote per la recessione così nella vecchia Europa i giovani non fanno più figli
Ogni anno 200mila neonati in meno. Grecia eSpagna più colpite
di Elena Dusi


Repubblica 11.7.13
“Arrestate il n.1 dei Fratelli musulmani” la piazza: “Pronti a scatenare l’inferno”
L’America invia 12 cacciabombardieri al nuovo governo egiziano
di Fabio Scuto

Repubblica 11.7.13
Egitto
La debolezza dei movimenti islamici
Un golpe necessario
di David Brooks


Repubblica 11.3.13
Spesso gli Usa hanno appoggiato un “putsch”
L’imbarazzo americano
di Vittorio Zucconi


Repubblica 11.7.13
Egitto
Boom della vendita di armi. Nel suk clandestino del Cairo “saldi” su pistole e fucili
Vengono distribuite prima dei cortei. E diversi gruppi salafiti le starebbero accumulando
Per una buona pistola bastano 400 dollari
Un kalashnikov invece può costare fino a 1000 dollari
di F. S.





















l'Unità 11.7.13
«Il mio cinema? Incendiario»
Sylvain George, regista, antropologo parla dei suoi lavori sui migranti
di Flore Murard-Yovanovitch

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Corriere 11.7.13
Il vero sapere somiglia a Ulisse
non ha paura dei mari sconosciuti
di Giulio Giorello

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