sabato 6 settembre 2014

La Stampa 6.9.14
Camusso: “La ricetta è la stessa da sei anni. Da Renzi solo parole”
Il segretario Cgil: “Il falso in bilancio è stato rimandato, i tagli agli statali no”
«Il cambiamento c’è solo nelle parole. Nei fatti, ci sono i tagli lineari, gli interventi sul mercato del lavoro, il blocco dei contratti»
intervista di Roberto Giovannini
Segretario Camusso, dunque concorda con chi dice che siamo tornati all’Agenda Monti? 
«È l’agenda di Monti, ma anche quella di Tremonti nel 2010, quella della lettera della Bce nel 2011, e poi quella di Letta. La solita ricetta: per trovare risorse in fretta taglia dove è facile colpendo “i soliti noti”. Il Paese invoca il cambiamento; a parole se ne offre tantissimo, quando si tratta delle condizioni materiali della gente la distanza è stellare».
Forse anche Renzi si trova come i suoi predecessori spalle al muro, tra vincoli europei e conti pubblici precari. 
«Allora dovrebbe dire le cose come stanno, non fare mille annunci cui non si dà mai seguito. Non si dovrebbe parlare, per il pubblico impiego, di qualità e selezione della spesa, e poi bloccare i contratti, tornare a un taglio lineare della spesa dei ministeri del 3%. Si continua a pensare che è più facile togliere ai lavoratori dipendenti e ai pensionati, e non mettere mano alle distorsioni del Paese. Si parla di ripenalizzazione del falso in bilancio? Si rimanda di un anno. I contratti pubblici, invece, li bloccano subito. Come se fosse normale pensare che i salari debbano sempre diminuire. Di lotta all’evasione fiscale com’è che non se ne parla più?».
Il premier però assicura: se si continua sulla linea delle riforme, i frutti positivi arriveranno. 
«Sì? Dove, come, quando? La verità è che oggi si prosegue su una politica che fondamentalmente è la stessa seguita dal 2008, e che ha soltanto aggravato la crisi. Va avanti da anni, e i risultati li vediamo, su salari, lavoro, deflazione, recessione. Non è “colpa di Renzi”, visto che va avanti da sei anni; diventa colpa sua se si ostina a continuare sulla stessa linea. Gli 80 euro sono stati un’ottima cosa, ma non possono essere uno specchietto per le allodole che nasconde precarizzazione e impoverimento di lavoratori, pensionati e ceto medio. Se il premier boccia l’austerità in Europa, poi però a casa nostra la pratica in modo impeccabile. Dovrebbe provare, sia pure con gradualità, delle politiche nuove. L’unico cambiamento vero rispetto agli altri governi, pare la scelta di non dialogare più con le parti sociali...».
Escluso il leader Fiom Landini… 
«È una evidente scelta strumentale, non è ovvio?».
Ma il governo incontrerà i poliziotti che protestano, ha annunciato. 
«Se si dice “ti incontro, ma non accetto ricatti”, significa che si considera un “ricatto” la semplice proclamazione di uno sciopero da parte di un sindacato. È bene che il governo incontri i rappresentanti delle forze di polizia; deve far qualcosa anche per gli altri lavoratori però, perché il sindacato difenderà il diritto di tutti alla contrattazione. Non cadiamo nel vecchio giochino della contrapposizione. La conosciamo bene la storia che per aiutare i precari bisogna togliere tutele agli altri. Sono 20 anni che si tolgono diritti, e per i precari non c’è mai nulla. Anche qui bisognerebbe cambiare ricetta. Il presidente del Consiglio pensa che bisogna dare tutele a chi non ne ha? Lo faccia, a cominciare dalla maternità per tutte, dalla retribuzione giusta, dalla non discriminazione. Renda cioè i diritti del lavoro universali».
Il «Jobs Act» vi piace o no? 
«Per ora ci sono solo titoli molto generici, di cui alcuni ovviamente condivisibili. Ma intendiamoci: se si dice contratto a tutele crescenti e progressive, se si tolgono di mezzo le mille fattispecie precarie va bene. Se si vuole - come chiede il Nuovo Centrodestra - eliminare l’articolo 18, togliere il divieto di demansionamento, ammettere il controllo a distanza dei lavoratori, è cosa molto diversa. E noi non ci staremo. È un confronto per noi davvero difficile, mai davvero serio e concreto: sono o decreti legge “chiusi” e intoccabili, oppure deleghe al governo i cui provvedimenti attuativi si vedranno chissà quando. Posso dire che alcune delle intenzioni dichiarate dal presidente del Consiglio sono la semplice prosecuzione di politiche passate. E visto il disastro in cui siamo, è evidente che sono politiche sbagliate». 
Non c’è proprio nulla che salva dell’operato del governo? 
«Bisogna riconoscere che molto è stato fatto per accelerare l’apertura dei cantieri e lo sblocco degli investimenti per infrastrutture. Dopodiché questa è solo la conferma di investimenti già decisi. E il patto di stabilità interno continua a bloccare piccole opere utili dei Comuni. Anche sulle strategie di politica industriale delle imprese pubbliche non si dà alcuna indicazione di sviluppo. In piena continuità con i governi Berlusconi, Monti e Letta».
I dati negativi su Pil e disoccupazione sono stati una bella doccia fredda per Renzi. Vedete un premier in perdita di consensi? 
«Non me lo auguro. Non siamo “gufi”. Il presidente del Consiglio ha rappresentato una novità importante per tanta parte del Paese. Io chiedo solo che faccia davvero il cambiamento che annuncia, che tiri il Paese fuori dalla crisi. La recessione e la deflazione non sono “colpa sua”, che sta lì da pochi mesi. Ma lo diventano se continua le stesse ricette sbagliate che ci hanno portato lì». 

l’intervista è disponibile integralmente in rete qui






il Fatto 6.9.14
Sei miliardi l’anno tagliati dagli ultimi quattro governi

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il Fatto 6.9.14
Landini: “Giusto scioperare”

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il Fatto 6.9.14
Salari, Landini (Fiom): ‘Polizia ha ragione. Verso mobilitazione metalmeccanici’

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il Fatto 6.9.14
Dal governo Letta Carlo Dell’Aringa
“Caro Matteo, con i sindacati la Merkel tratta”
di Carlo Di Foggia

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Corriere 6.9.14
Polizia: quella minaccia di sciopero non è ricatto
Serve una strategia chiara sulla sicurezza
di Fiorenza Sarzanini

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Il Sole 6.9.14
Anche solo la minaccia di uno sciopero della polizia è un segno di logoramento
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Corriere 6.9.14
Renzi e la diffidenza (ricambiata)
di banchieri e manager
L’habitué di Cernobbio: «Non parla neanche col governatore Visco, figuriamoci con noi». E l’ex ministro Tremonti: «Matteo mi copia»
di Aldo Cazzullo

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il Fatto 6.9.14
Riforme, economia e sinistra Pd: Renzi sempre più tentato dal ricatto di Berlusconi
A metà settembre in programma nuovo incontro tra il premier e l'ex Cavaliere: all'ordine del giorno Italicum e Senato, ma con le difficoltà del leader Pd sembra configurarsi un patto anche su economia e giustizia. Forza Italia: "Noi siamo pronti"
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Corriere 6.9.14
Dietro la voce grossa un esecutivo obbligato a trovare mediazioni
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Corriere 6.9.14
Statali, nella riforma spunta il rafforzamento dei poteri del premier
Depotenziate le prerogative dei dicasteri
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nel 1953 anche l'Unità e il Pci combatterono aspramente contro una legge elettorale democristiana molto meno antidemocratica di quella di Matteo Renzi, e mobilitando milioni di donne e di uomini riuscirono anche a batterla...
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Corriere 6.9.14
Prodi punge sull’Italicum: meglio la legge truffa

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il Fatto 6.9.14
Il pasticciaccio Giustizia

Guerra sul falso in bilancio
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Il Sole 6.9.14
Le divisioni frenano il Jobs act
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il Sole 6.9.14
Riforme costituzionali. A metà mese previsto un nuovo incontro Renzi-Berlusconi
Senato, la riforma stenta a ripartire
di Barbara Fiammeri

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Corriere 6.9.14
«Alcune ministre sono state scelte perché giovani e belle»
intervista a Rosy Bindi. Presidente Commissione Antimafia di Monica Guerzoni

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Corriere 6.9.14
«Ministre scelte anche perché belle»
La frecciata di Bindi agita i democratici
Moretti: smentite dai fatti le accuse su Boschi, Madia e Mogherini
di Monica Guerzoni

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La Stampa 6.9.14
Festa dell’Unità
Orfini a Civati:“Se aveva impegni poteva rinviarli”
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e Civati va da Vendola
Corriere del Mezzogiorno 4.9.14

Sel, nove giorni di confronto a Palermo
Al centro i diritti e le «larghe intese»
Da venerdì a Castello a Mare: arrivano Vendola e Boldrini. Presenti, tra gli altri, anche Civati e Lo Bello

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Repubblica 6.9.14
L’amaca
di Michele Serra

IL COMBINATO disposto Twitter/quarantenne renziano è devastante. Nel senso che la forzata sentenziosità di Twitter esalta la spocchia di una nuova classe dirigente che sta mettendo a dura prova la simpatia con la quale è stata accolta. “Dovete stare zitti perché noi abbiamo vinto e voi avete sempre perso” è la modalità di massima con la quale un gruppetto di giovani fenomeni del Pd replica alle critiche di Bersani e D’Alema. Beh, non è una modalità politica. È una modalità agonistica che ricorda molto da vicino il Berlusconi che rinfacciava di avere “vinto molte Champions League” a chi gli stava parlando di tutt’altra cosa. Sulla generazione che ha preceduto l’attuale alla guida della sinistra italiana si può dire tutto il male possibile (l’elenco è lungo); ma tutta questa derisione per lo sconfitto e tutta questa vanteria per il primato sono le cose meno di sinistra che esistano al mondo, comprendendo nella sinistra, naturalmente, anche gli scout. Il lupetto che si vanta di essere tanto bravo e irride il perdente, un bravo Akela lo manda a raccogliere legna nel bosco fino a che non gli passano i bollori. Renzi spieghi ai suoi che Twitter è un balocco da maneggiare con attenzione, se continuano a usarlo così, anche se sono ministri e hanno il 41 per cento, sembrano Balotelli.





il Fatto 6.9.14
Franceschini al bivio
Sblocca Italia, distrugge il Paese
di Tomaso Montanari

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il Fatto 6.9.14
Sardegna bombardata, un caccia distrugge un bosco
Esplode la protesta
di Maddalena Brunetti

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il manifesto 6.9.14
In Sardegna la guerra è un disastro ambientale
di Costantino Cossu

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il Fatto 6.9.14
Marino lo sceriffo dai bar alla cultura: nessun prigioniero
di Alessandro Ferrucci

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il Fatto 6.9.14
Il mistero del Museo della Shoah
risponde Furio Colombo

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il Fatto 6.9.14
Ecco cosa ha fatto davvero Draghi e perché rischia di servire a poco
di Mario Seminerio

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non solo Hollande!
il Fatto 6.9.14
Guai ai poveri
La sinistra, dal caviale al cafonal, non ha mai sopportato i senzadenti
di Fabrizio d’Esposito

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il Fatto 6.9.14
Paolo Ferrero, l’ultimo comunista da talk show
di Fulvio Abbate

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Avvenire 6.9.14
Lorenzin: «Con questa eterologa le coppie sono a rischio»
intervista di Viviana Daloiso

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Repubblica 6.9.14
La Ferguson di casa nostra
di Roberto Saviano

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Corriere 6.9.14
L’inizio del Secolo asiatico
di Dario Di Vico

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Il Sole 6.9.14
Il senso dell'Asia per l'innovazione
Nella new economy del Far East non c'è solo il colosso Alibaba pronto all'Ipo
di Andrea Goldstein

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Repubblica 6.9.14
Il terrorista premoderno
di Slavoj Zizek

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il Fatto 6.9.14
Israele, il poeta Barghouti:
“L’Occidente continua a fornire armi ad Israele, compresi gli strumenti di tortura che vengono utilizzati nelle sue carceri: smetta di fornire armi. Obama come Bush”

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il Fatto 6.9.14
Gorbaciov con Putin:

“Che errore sciogliere l’Urss. Stop alla Nato”
di Leonardo Coen

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il manifesto 6.9.14
Il “potere operaio” in Germania
A proposito della co-determinazione nei consigli delle fabbriche tedesche, un ex lavoratore Siemens ci scrive
risponde Enrico Grazzini

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La Stampa 6.9.14
“Così uccido con i droni poi esco a fare la spesa”
Ethan Hawke “pilota” di “Good Kill” in concorso: nel film la guerra come un videogame e l’alienazione di questi soldati
di Michela Tamburrino

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Repubblica 6.9.14
Gian Carlo Caselli
Parla il giudice che coordinò il blitz: “Sapevamo già che la battaglia non era ancora vinta
perché intorno a loro si era creato un muro di ambiguità”
“Così 40 anni fa arrestai Curcio e Franceschini ma dagli intellettuali troppa omertà per le Br”
intervista di Paolo Griseri

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il Fatto 6.9.14
Caro Capanna, furono anni infami
di Massimo Fini

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il Fatto 6.9.14
La Sicilia araba prima dei normanni
L’isola di Allah, di Salvatore Tramontana, Einaudi pagg. 416 © € 28,00
di Enzo Di Mauro

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il Fatto 6.9.14
Paura della morte? Vi cura Socci
di Elisabetta Ambrosi

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Corriere 6.9.14
Il miracolo delle biblioteche con più iscritti ai tempi del digitale

Libri, wi-fi, corsi e incontri: così resistono le strutture più piccole
di Paolo Di Stefano

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Repubblica 6.9.14
Dalla caverna di Platone alla Minerva di Hegel ogni filosofo è un pittore
Ecco come i più grandi pensatori, in qualsiasi epoca storica utilizzano immagini per rendere efficaci le proprie teorie Miti, leggende, similitudini e copertine di libri
di Riccardo Fedriga

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Mauro Canali con il suo "Il tradimento" sui rapporti fra Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti
ha vinto il Premio Internazionale Capalbio 2014 per la sezione Storia
Nell'immagine la locandina dell'evento
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Si ringrazia Licia Pastore