sabato 9 settembre 2006

Repubblica 9.9.06
Il riconoscimento
Al regista il premio dei giornalisti cinematografici
Bellocchio difende "Il diavolo in corpo"

VENEZIA - Un pubblico di amici e di fan ieri mattina in Sala Pasinetti per la consegna del Premio Pietro Bianchi 2006 a Marco Bellocchio (assegnato dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici), seguito dalla proiezione di "Il diavolo in corpo". Nonostante la notoria allergia ai premi, il regista è apparso di umore molto diverso da quello di due anni fa quando lasciò il Lido, deluso per un mancato riconoscimento a "Buongiorno, notte". «Il Pietro Bianchi a Marco Bellocchio non vuole essere un premio alla carriera, ma a una storia professionale importante» ha detto Laura Delli Colli, presidente del Sngci. E il regista stesso ha spiegato la scelta di "Il diavolo in corpo" come film rappresentativo di questa storia professionale. Si è tornati a parlare della celebre fellatio, della presenza sul set dello psichiatra Massimo Fagioli e il conseguente scontro con il produttore Leo Pescarolo che lo condusse in tribunale. «"Il diavolo in corpo" è il film che segna la metà esatta del mio lavoro» ha detto Bellocchio. «È del 1985. Vent'anni dopo "I pugni in tasca" e vent'anni prima di "Il regista di matrimoni". Ho deciso di farlo perché sentivo la necessità di un progetto a rischio. Fui criticato, cercarono d'interdirmi, dissero che ero un caso di plagio. Ma la presenza di Fagioli fu indispensabile perché la mia profondità nella rappresentazione del rapporto tra i due protagonisti non era abbastanza profonda. Non giustificava un erotismo che altrimenti sarebbe stato soltanto pornografia. Alla fine ho avuto ragione io. "Il diavolo in corpo" fu salvato dal coproduttore francese, andò bene in Italia e, rivedendolo oggi, è un film che ha resistito al tempo». (Laura Putti)
(una segnalazione di Noemi Ghetti e della Libreria Amore e Psiche)

anche in questa intervista Marco Bellocchio cita Massimo Fagioli:
Libertà 9.9.06
Bellocchio: «Venezia? Un mare piatto»
Il regista piacentino, premiato col "Bianchi", non perde la vis polemica
di Daniela Bisogni
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l’Unità 9.9.06
LE REAZIONI
Le memorie di Ingrao agitano il Manifesto
Quelli del Manifesto: «L’autocritica di Ingrao? Utile, ma se ci avesse pensato prima...»
di Bruno Gravagnuolo
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l'autobiografia di Pietro Ingrao /1
il manifesto 9.9.06
INTERVISTA
Il manifesto di Pietro Ingrao
Novecento, il dubbio degli sconfitti
di Gabriele Polo
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l'autobiografia di Pietro Ingrao /2
il manifesto 9.9.06
La vita di chi «Voleva la luna»
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ancora oggi continua il dibattito sul socialismo:
Repubblica Commenti 9.9.06
Al di là del socialismo
di Sergio Chiamparino, Sindaco di Torino
qui

Fausto Bertinotti:
«Il comunismo oggi ha ancora senso, è come l'asticella del salto in alto». «È davvero il punto più alto - spiega Bertinotti ricorrendo ad una metafora - il punto che dice che vorremmo la liberazione di tutti gli uomini dallo sfruttamento (...)
Infine, il tema della religione che Bertinotti pur da ateo sente particolarmente. «Penso che ci sia bisogno di un qualche elemento messianico in chi vuole cambiare il mondo: insomma, bisogna che ci facciamo un po' aiutare». E cita l'esempio di Giovanni Paolo II, «un papa che dice pace si, la guerra no, qualche ragione per riflettere indubbiamente la fornisce».» (da Repubblica 9.9.06, p.22)

Fausto Bertinotti sarà ospite della prima puntata di "Anno Zero", la nuova trasmissione di Michele Santoro in onda da Giovedì prossimo 14 settembre (una segnalazione di Dina Battioni)

Repubblica Almanacco 9.9.06
Chimere del nulla spiegate da Emo
di Franco Volpi
recensione di Andrea Emo, Quaderni di metafisica 1927-1981, a cura di M. Donà e R. Gasparotti Prefazione di Massimo Cacciari, Bompiani, pp. 1748 €36
qui (una segnalazione di Livia Profeti)


Repubblica Almanacco 9.9.06
Quando la filosofia diventa balsamo
di Massimiliano Panarari
recensione di Pier Aldo Rovatti, La filosofia può curare? Raffaello Cortina pp 100 €9
qui (una segnalazione di Livia Profeti)

Corriere della Sera 9.9.06
«Belle Toujours»
De Oliveira: salvato dalle donne
qui