mercoledì 15 luglio 2015

SULLA STAMPA DI MERCOLEDI 15









il Fatto 15.7.15
Maurizio Landini
La socialdemocrazia è finita. Scioperare contro la Merkel
Si è chiusa una fase storica e i progressisti non hanno alcun ruolo
L’Italia dovrebbe chiedere una Conferenza sul debito
intervista di Salvatore Cannavò
qui
il Fatto 15.7.15
Caro Vendola, perché la sinistra perde quando vince?
di Antonio Padellaro
“Inutile mascherare, sconfitta secca e inequivocabile”: diamo atto a Nichi Vendola di non avere negato (come altri) l’evidenza di fronte alla resa incondizionata di Alexis Tsipras a Bruxelles. Adesso però la domanda che dovrebbero porsi lui e gli altri che dieci giorni fa festeggiavano il No in piazza Syntagma è: perché la sinistra perde anche quando vince? Nadia Urbinati su Repubblica ha posto il tema del conflitto dentro la sinistra europea: la sinistra dell’establishment (Hollande e Renzi) che ha sciupato un’occasione di leadership e l’arrogante sinistra austro-tedesca, in asse con i vassalli filotedeschi del Nord e dell’Est europeo. Ma è una triplice frattura a cui va aggiunta la sinistra-sinistra della brigata Kalimera che voleva fare di Atene la capitale della controffensiva antagonista allo strapotere di Berlino e dell’Europa delle banche. Il sogno di unire a Syriza i Podemos spagnoli (gli unici in salute) e la gauche italiana si è infranto al primo atto. Ma se Atene piange, Roma non ride. Proviamo a elencare i pezzi della nostra sinistra-sinistra: il partito di Vendola, il movimento di Civati, l’arcipelago di Fassina, la coalizione sociale di Landini e nel Pd la fronda dei D’Attorre. Proviamo a calcolare il peso elettorale della somma di queste sigle? Meglio di no. Eppure, il blocco del disagio sociale falcidiato da crisi e disoccupazione è consistente. Caro Vendola, perché non si fida di voi?