giovedì 1 maggio 2014













 Repubblica 1.5.14
Ma non basta la solidarietà
di Stefano Rodotà

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Corriere 1.5.14
Rodotà e Zagrebelsky dicono no all’invito del ministro Boschi
di D.Mart.

ROMA — Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky al seminario del Pd? «Certo, li inviterò, sarebbe bello venissero. L’importante è che non sia solo un dibattito accademico». Così, una settimana fa, la responsabile delle Riforme Maria Elena Boschi rispondeva a chi le chiedeva se avesse invitato anche «i professori che da 30 anni bloccano tutto» (sua definizione) al seminario su «Riforma del Senato e del Titolo V». Ma, ricevuto l’invito, Rodotà e Zagrebelsky hanno fatto sapere che impegni già assunti per il 5 maggio avrebbero reso impossibile la loro partecipazione all’iniziativa che verrà chiusa da Renzi. Mentre il 12 maggio Rodotà e altri costituzionalisti (come Barbera, Ceccanti, Clementi, Luciani, Onida, Violante, che partecipano al seminario del Pd) parleranno alla I commissione del Senato.










l’Unità 1.5.14
Il coraggio di cambiare
Contro il vento del populismo, abbiamo scelto di dire «Più lavoro, più Europa, più solidarietà»
di Susanna Camusso

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Corriere 1.5.14
Primo maggio, Camusso al governo: «Basta impoverire il Paese»
La leader della Cgil al corteo di Pordenone: «Basta scaricare i costi sui lavoratori, servono investimenti per creare occupazione»

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l’Unità 1.5.14
«Questa è la festa dei disoccupati»
Camusso chiede al governo una svolta di politica economica, per il lavoro
Presentato il congresso: dagli iscritti sì all’accordo sulla rappresentanza
di Massimo Franchi

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l’Unità 1.5.14
Quattro giovani su dieci restano senza occupazione
di Luigina Venturelli

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l’Unità 1.5.14
Decreto Poletti, disinformazione sulla pelle dei lavoratori
Nuovo decreto e vecchi ballisti
di Cesare Damiano

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l’Unità 1.5.14
Si può criticare il capitalismo?
di Claudio Sardo

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l’Unità 1.5.14
Rivoluzione in ufficio
Renzi: nella Pa servono cambiamenti radicali
Una lettera a tutti i dipendenti con le linee guida e misure attuative
Consultazione online, senza tavolo con i sindacati
Provvedimento il 13 giugno: «Ma non è contro i lavoratori»
di Bianca Di Giovanni

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il Fatto 1.5.14
Bastone e carota
La linea: mobilità obbligata e turn over
di Stefano Feltri

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il Fatto 1.5.14
Statali, stipendi salvi: ci sono le Europee
Niente decreto, Renzi racconta la “rivoluzione” della P. A. rimandata al 13 giugno
E scavalca i sindacati: consulterà direttamente i lavoratori
di Wanda Marra

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Corriere 1.5.14
«La fine del posto fisso, il ceto medio ora conta meno»
De Rita: è una battaglia antica, cominciò Craxi
Ma non si governa senza l’amministrazione
intervista di Paolo Conti

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Il Sole 1.5.14
Una rivoluzione, ma tutta da fare
di Fabrizio Forquet

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il Fatto 1.5.14
La mi mandi un G8 a Firenze
Con 600 milioni di euro il premier promette l’evento per il 2017
Il candidato sindaco Nardella procede ai calcoli  alle richieste
Già sloccati i fondi per la rete dei tram
di Chiara Paolin

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Repubblica 1.5.14
Una rivoluzione da rinviare
di Sebastiano Messina

QUALCUNO si era lamentato: sul sito del governo c’è tutto, tranne l’indirizzo email del presidente del Consiglio. Ieri Matteo Renzi ha colmato anche questa lacuna. «Scrivetemi — ha detto — all’indirizzo rivoluzione@governo.it». Mossa che ha spiazzato tutti, perché il regolamento prevede che prima si faccia la rivoluzione e poi si prenda il potere, mentre Renzi vuol fare esattamente il contrario. Non solo, ma vuole farla da solo, la rivoluzione, senza organizzare non diciamo un’insurrezione ma una marcia, un corteo, un comizio o almeno una raccolta di firme. Anche perché si porrebbe il problema del tiranno da rovesciare, che in genere sta seduto esattamente dov’è lui adesso: a capo del governo. Forse sarebbe meglio rinviarla, questa rivoluzione. E nell’attesa, magari, fare qualcosa di rivoluzionario: le riforme.

l’Unità 1.5.14
Renzi, la sinistra e la lezione di Toynbee
di Luciano Canfora

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Al voto per la Camera nel 2013, il Pd prende 8,9 milioni di voti, il M5S 8,8. Ma senza contare il voto all’estero il M5S è primo (il 25,56% contro il 25,43)
La Stampa 1.5.14
Renzi e quella frase sul M5S "primo partito, dal 2013"
Una mezza verità, e una mezza furbizia
Qual è il primo partito in Italia, stando alle ultime elezioni politiche (dati veri, non sondaggi) attestate?
di Jacopo Iacoboni

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Dall’articolo di Carlo Bertini sulla Stampa di oggi:
E in questi giorni, siglata la tregua sulle riforme, rinviati tutti i nodi a giugno, Renzi ha accettato di rinviare pure quello sugli assetti interni del partito: la segreteria sarà rinnovata, ma dopo le europee, come chiesto dalla nuova corrente di giovani bersanian-dalemiani guidati da Speranza. «Sarà una segreteria unitaria staranno tutti dentro», conferma Guerini. Quindi, nei dodici posti di (relativo) potere nel partito di Renzi, siederanno pure esponenti della minoranza. Ma non i civatiani, perché Pippo resta il solo a fare opposizione in un Pd che in questa fase ha siglato una tregua.. Almeno fino alle europee, dopo si conteranno i voti, «si conteranno le preferenze dei renziani e dei nostri sul campo...», avvertono sibillini i bersaniani.
Il Sole 1.5.14
La posta in gioco il 25 maggio e quel brontolio eversivo che si avverte
di Stefano Folli

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il Fatto 1.5.14
Grillo scippa ancora San Giovanni al Pd

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l’Unità 1.5.14
Eterologa, dopo la Consulta boom di richieste
Fecondazione assistita, segnalate migliaia di domande in seguito alla bocciatura «costituzionale» della legge 40
di Alessandra Rubenni

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il Fatto 1.5.14
Eterologa, centri privati pronti all’assalto
Già migliaia di coppie chiedono la fecondazione
Il ministero: “Per le regole aspettiamo le motivazioni della Consulta”
di Chiara Paolin

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l’Unità 1.5.14
Il voto sul decreto
Sì della Camera alla distinzione delle droghe pesanti

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Repubblica 1.5.14
La scommessa di Ovadia “Tra populisti e sinistra Tsipras oltre il 4 per cento”
di Rodolfo Sala

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l’Unità 1.5.14
Magherini, indagati i carabinieri e i medici che lo soccorsero

I quattro militari accusati di omicidio preterintenzionale, per i sanitari l’ipotesi è di omicidio colposo
di Pino Stoppon

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l’Unità 1.5.14
Il primo passo: codici identificativi per gli agenti
L’Unione Europea ha chiesto di garantire la riconoscibilità e misure per cui chi sbaglia non resti impunito. Funziona così ovunque, ma non da noi
di Massimo Solani

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l’Unità 1.5.14
Il compito della politica e quello di una mamma
di Luigi Manconi e Valentina Calderone

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il Fatto 1.5.14
Lo Stato dell’odio
di Antonio Padellaro

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il Fatto 1.5.14
Li chiamano eroi: ma di cosa?
di Pino Corrias

RICAPITOLANDO: i poliziotti condannati per la morte di Federico Aldrovandi sono stati accolti dall’applauso di una intera assemblea di colleghi. Il cadavere del ragazzo a loro non risulta e se risulta si voltano dall’a l t ra parte. Della sentenza se ne fregano. Anzi pretendono la revisione del processo. E sono poliziotti. Silvio B. che in questi giorni si fa vedere in tv ridipinto come Scaramacai, dice che i giudici che l’hanno condannato sono golpisti, la sentenza è una vendetta, avere la grazia era un suo diritto, i servizi sociali sono una barzelletta, che nessuno si azzardi a rieducarlo. Sui quattro anni di condanna per frode fiscale ci farebbe volentieri la pipì sopra se cortesemente gli dessero un bagno personale a Cesano Boscone, non quello collettivo dei vecchietti. E stiamo parlando di uno che da sveglio dice di sé: “Sono un uomo delle istituzioni”. Infine ci sono due disgraziati di fucilieri da due anni sotto processo in India perché hanno fatto fuori due pescatori. Va bene la presunzione di innocenza, ma qui non passa giorno che le più alte cariche dello Stato, da Napolitano in giù, gli dedichino l’inno, l’inchino, gli onori, e li chiamino eroi. Ma eroi di chi, di cosa?

il Fatto 1.5.14
La brutta storia degli applausi
risponde Furio Colombo

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Corriere 1.5.14
La stagione delle stragi e la nostra glasnost doverosa
Ora occorre una legge che consenta a tutti di visionare gli atti pubblici
di Corrado Stajano

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Repubblica 1.5.14
Al terzo tentativo il “Salva Roma” è legge, la capitale obbligata al piano anti-deficit

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La Stampa 1.5.14
Da Parigi a Londra con la cultura (italiana) c’è chi mangia
di Maurizio Assalto

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il Fatto 1.5.14
La tortura mortale del condannato Clayton
Il nero, dopo l’iniezione letale agonizza per 43 minuti
di Angela Vitaliano

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La Stampa 1.5.14
Usa, un condannato su 25 è innocente
Uno studio pubblicato in “Proceedings of the National Academy of Sciences” rivela che dal 1973 a oggi almeno 200 detenuti sarebbero stati liberati, se avessero ricevuto l’assistenza legale necessaria a portare i loro ricorsi fino alla conclusione
Nella maggior parte dei casi si tratta di errori giudiziari
di Paolo Mastrolilli

qui
La Stampa 1.5.14
Usa, il Senato a maggioranza dem blocca l’aumento del salario minimo
Slitta il tentativo di aumentare lo stipendio a 10,10 dollari all’ora

qui

l’Unità 1.5.14
Nigeria, vendute le ragazze rapite
di U.D.G.

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Corriere 1.5.14
Nigeria, solo il coraggio delle donne contro i rapitori di studentesse
di Alessandra Muglia

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l’Unità 1.5.14
Pagine d’orrore in Sud Sudan: «Rischio genocidio»
L’Onu denuncia l’impiego di 9000 bambini soldato. Ban Ki-Moon: «Non sarà un nuovo Ruanda»
Le testimonianze da Bentiu di Medici senza frontiere: «Indicibili atti di violenza»
di Umberto De Giovannangeli

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l’Unità 1.5.14
2014, la Cina sorpassa l’economia a stelle e strisce
Il primato cinese era atteso per il 2019, gli Stati Uniti perderanno il titolo che detenevano dal 1872
Ma Washington punta sull’Asia per contrastarlo
di Gabriel Bertinetto

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Repubblica 1.5.14
La Cina prima economia del mondo
La superpotenza che nasconde i suoi poveri
Il Pil sale meno del previsto, ma dopo la recessione globale basta per il primato
I nuovi dati statistici sono il simbolo del cambio di un’epoca Comanda il capitalismo di Stato, sarà il secolo dello yuan
di Giampaolo Visetti

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Il Sole 1.5.14
Super-Cina
Quando l'economia del mondo cambia verso
di Fabrizio Galimberti

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il Fatto 1.5.14
Cina. Bomba durante la visita del Presidente

Almeno tre persone sono morte e altre 179 ferite per un’esplosione avvenuta nella stazione di Urumqi, la capitale dello Xinjiang, la provincia dove sono attivi i gruppi terroristici uiguri. L’attacco è avvenuto durante la visita nella regione del presidente Xi Jinping. LaPresse
Corriere 1.5.14
Rizzolatti, il re dei neuroni specchio
«In Italia mi trattano da impiegato»
Oggi avrà l’Oscar della scienza: i professori si valutino ogni cinque anni
intervista di Cristina Gabetti

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Corriere 1.5.4
Il pane dell’umanità
Kant nominò Adamo primo curioso alimentare
Perché il mangiare rivela la personalità morale
Un filosofo e la mela biblica per spiegare l’evoluzione
di Carlo Sini

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Corriere 1.5.14
Piketty e la tassazione patrimoniale
Il falso mito delle nuove tasse
di Andrea Tavecchio

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l’Unità 1.5.14
Stalin contro Gramsci
Antonio jr nipote del fondatore del Pci: «Il no dell’Urss all’espatrio di mio nonno»
«Otto anni fa in un baule ho trovato le lettere di Tatiana scritte negli ultimi anni della vita del prigioniero. Missive che chiariscono molto sulla mia famiglia e sui rapporti con Togliatti
Il Quaderno rubato? Un’idea infondata»
intervista di Bruno Gravagnuolo

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La Stampa 1.5.14
Portella della Ginestra
Una trappola per Salvatore Giuliano
A 67 anni dal massacro dei sindacalisti parla per la prima volta la vedetta della banda. E rovescia la verità ufficiale
di Francesco La Licata

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Repubblica 1.5.14
L’Occidente salvato dalla lotta di classe
Politica in declino, populismi in crescita, attivisti che “emigrano” con le Ong. Ma la sfida per la democrazia va affrontata a casa nostra
di Michael Walzer

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Repubblica 1.5.14
“I due Francesco” L’ultima intervista di Jacques Le Goff
Poco prima di morire, un mese fa, il grande storico rifletteva su cosa accomuna il papa al santo d’Assisi
di Fabio Gambaro

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Sentieri Selvaggi 30.4.14
15° Festival del Cinema Europeo di Lecce
Incontro con Marco Bellocchio, il pittore

qui segnalazione di Nuccio Russo









l’Unità 1.5.14
Il film di oggi
Ken Loach e gli immigrati sfruttati nel sud della California

«BREAD AND ROSES» (GRAN BRETAGNA, 2000) Lo sguardo di Ken Loach puntato a sud, sempre con una messa a fuoco lucida e impegnata. Siamo in California, dunque, e si parla di immigrati, invisibili lavoratori per una ditta di pulizie che li sfrutta indegnamente. Comincia a crescere una coscienza di classe e si forma il primo grumo di sindacato, fra molte difficoltà. Adrien Brody è l’attivista che lo sostiene. ORE 21,10 LAEFFE















l’Unità 1.5.14
Il documentario
Il Novecento in Sicilia raccontato dal bracciante Vincenzo Rabito

«TERRAMATTA» (ITALIA, 2012) La storia d’Italia del Novecento raccontata attraverso le pagine di Vincenzo Rabito, ex bracciante semianalfabeta nato in provincia di Ragusa nel 1899, raccolte nel libro «Terra matta». Nel bel doc di Costanza Quatriglio, la lettura dei testi, affidata all'attore Roberto Nobile, si affianca a filmati dall’Archivio Luce a immagini della Sicilia di oggi. ORE 21,10 RAI 5




La Stampa 1.5.14
La storia umana in foto, le immagini ora sono di tutti

Il Museo Americano di Storia Naturale (The American Museum of Natural History, AMNH ) di Manhattan, ha appena rilasciato le sue collezioni speciali in formato digitale, un database di immagini on-line di circa 7.000 fotografie e 145 anni di storia del museo.
Dalle carovana di cammelli in Mongolia negli anni ’20 alle immagini antropologiche degli immigrati italiani a Ellis Island, queste foto rivelano un’epoca di spedizioni e di esplorazione, di scoperta antropologica e di documentazione della specie. L’archivio comprende anche incisioni, mappe e disegni della rara collezione di libri del museo.

il Fatto 1.5.14
Unità in sciopero: “L’azienda ignora i nostri diritti”

IL PRIMO MAGGIO è la festa del lavoro dell’anno in cui l’Unità festeggia i suoi 90 anni. In questa occasione i giornalisti vogliono rivolgersi in primo luogo ai lettori parlando stavolta come lavoratori, nella convinzione che esiste oggi un caso Unità da rendere pubblico e di valenza politica”. Inizia così la nota del Cdr del quotidiano fondato da Antonio Gramsci pubblicata oggi. “Siamo dipendenti di un’azienda - scrivono i giornalisti - che continua a inanellare assenze, comportamenti irrispettosi della rappresentanza sindacale, decisioni addirittura dannose per la testata. Per questo annunciamo una giornata di sciopero per venerdì 2 maggio”. Per la rappresentanza sindacale “il tempo delle promesse virtuali e dei tagli reali è finito. Questa azienda mette a rischio una testata storica della sinistra e dell’informazione italiana. Questa redazione non si è mai sottratta a pesanti piani di ristrutturazione. Le responsabilità di una gestione avventata delle risorse vanno individuate altrove”.
Unità on line 1.5.14
Primo maggio, il lavoro a l'Unità
Ecco perché domani scioperiamo
Oggi è la festa del lavoro dell’anno in cui l’Unità festeggia i suoi 90 anni. E noi giornalisti vogliamo raccontare ai lettori alcune cose.
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Lettera 43 1.5.14
L’Unità, sciopero dei giornalisti il 2 maggio
Il Cdr blocca il giornale per un giorno. E chiede l'aiuto del Pd
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il Fatto 1.5.14
 Sei in: Il Fatto Quotidiano > Media & regime > L’Unità,...
L’Unità, sciopero il 2 maggio contro tagli e per rilancio. Il Pd promette sostegno
qui

Online News 1.5.14
Cdr L’Unità: “Basta tagli”, sciopero il 2 maggio
qui
con la collaborazione di Susanne Portmann