martedì 14 marzo 2006

Il Messaggero 14 Marzo 2006
ROMA Marco Bellocchio, se il regista del ”faccia a faccia" fosse lei...
di M.A.


ROMA Marco Bellocchio, se il regista del ”faccia a faccia” fosse lei, come dirigerebbe gli attori?
«Gli direi di impegnarsi al massimo, per ottenere l’effetto sorpresa».
E cioè?
«Ho il timore, anzi la certezza, che i margini di sorpresa nel duello di stasera siano pari a zero».
Tutto prevedibile, tutto scontato?
«Si conoscono troppo bene Prodi e Berlusconi. Ognuno sa a memoria quello che dirà l’altro. Ognuno conosce in quale punto l’avversario cerchera di colpirlo e anche chi scaglia il colpo sa bene come l’altro risponderà».
Chi dei due - per citare un suo film - avrà «Il diavolo in corpo»?
«Nessuno dei due. Di certo non Prodi, che tutti descrivono come un parroco di campagna».
Lei spera che vinca il Professore?
«Naturalmente, sì. Ma credo che finirà in pareggio».
Come attori come sono?
«Due attori non cinematografici ma - considerando la cadenza bolognese dell’uno e quella milanese dell’altro - da teatro regionale».
Che film farebbe cono loro due?
«Nessuno. L’artista è un rivoluzionario e, quando la politica diventa un confronto fra programmi e fra diversi modelli di buona o di cattiva amministrazione, ne è poco attratto. Negli anni ’70 la politica era un’altra cosa, e infatti ”Buongiorno, notte” parla di quel periodo».
Consigli da dare a Prodi?
«Nessuno. Il dramma di questo ”faccia a faccia” si costituisce in una specie di ripetizione e di paralisi».
Impossibile da movimentare?
«Forse Berlusconi, che è melodrammatico ed è in difficoltà, potrebbe inventarsi un colpo di scena: tirare fuori una verità nascosta o azzardare uno strappo come quello da Lucia Annunziata».
Sarà un film neo-relista o surrealista?
«Realista».
Nel senso di piatto?
«Nessuno dei due può mettere in difficoltà l’altro. Qualsiasi cosa rimproveri a Berlusconi, lui già la sa e ha pronta la risposta. Lo stesso vale per Prodi».
Ma ci sono i giornalisti!
«I temi che circolano nel dibattito politico sono arcinoti. Ognuno dirà la sua. ”Lei, signor Berlusconi, si è arricchito in questa legislatura!”. ”No, non è vero, io....”. ”Lei, signor Prodi, ha una coalizione che fa acqua...”. ”No, semmai, è la sua di coalizione che...”».
Tutto inutile
«No. I telespettatori dovranno concentrarsi su minuscole sfumature. Quindi, sarà uno spettacolo faticoso da seguire».
citato al Lunedì:

chi eventualmente non avesse visto la lettera di Nicola Lalli a Giulietto Chiesa e desiderasse documentarsi in proposito, può collegarsi al seguente indirizzo:
http://www.giuliettochiesa.it/modules.php?name=Content&pa=showpage&pid=7