aprileonline.info 24.9.05
Il sabato rosso del candidato Bertinotti
Sinistra. Oggi, a Roma, chiude la Festa nazionale di Liberazione con una manifestazione politica e di spettacolo al Palaottomatica. Al via le primarie del leader di Rifondazione
C. C.
Un meeting per rafforzare la candidatura di Fausto Bertinotti alle primarie dell'Unione del 16 ottobre. Ma non solo. La manifestazione prevista per oggi al Palalottomatica di Roma era già in cantiere prima ancora che venissero strutturate le modalità di svolgimento delle primarie: sarà infatti la manifestazione di chiusura di Liberafesta, la Festa Nazionale di Liberazione ospitata agli ex Mercati generali dell'Ostiense, che dal primo settembre ha accolto migliaia di partecipanti in più di cento incontri con movimenti, comitati, sindacati, altri partiti dell'Unione, per discutere di beni comuni, guerra, diritti, salute, scuola, laicità. E' stata una festa in cui la partecipazione, lo scambio e il confronto hanno contribuito alla riflessione sul programma per l'alternativa. L'appuntamento al Palaottomatica è dunque un momento utile per conoscere ancora meglio il profilo programmatico del candidato Bertinotti.
Tra gli ospiti, saranno presenti Pietro Ingrao e Haidi Giuliani, primi firmatari dell'appello per la candidatura di Bertinotti alle primarie, il direttore di "Liberazione" Piero Sansonetti e il presidente della Linke (il partito della nuova sinistra tedesca di Lafontaine e Gysi), Lothar Bisky, che aderisce alla Sinistra europea. Quest'ultima partecipazione darà spunto, dopo il successo elettorale ottenuto da questo partito in Germania, a una riflessione sulla necessità che le socialdemocrazie abbiano la capacità e il coraggio di guardare a sinistra.
L'appuntamento del Palaottomatica si profila denso di contenuti, partecipazione, domande e alcune risposte, ma anche di divertimento. E' infatti prevista, dopo l'intervento del segretario di Rifondazione comunista, una grande festa musicale che vedrà l'esibizione di Max Gazzè, Bandabardò e la dance hall con il direttore artistico di Mtv, Luca De Gennaro. Sarà dunque una kermesse in sostegno della candidatura di Bertinotti per soddisfare qualche curiosità politica ma anche per manifestare contro questo governo allo sbando e per indicare una politica alternativa.
La kermesse sarà aperta dalla Municipale Balcanica, cui faranno seguito alcuni "voglio" letti da alcune tra le decine di migliaia di persone che hanno inviato messaggi al sito www.faustobertinotti.it, quindi verrà proiettato il video "Altra velocità" di Alessandro Piva. L'intervento di Bertinotti è previsto per le 17,30.
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»
L'ASSOCIAZIONE CULTURALE
sabato 24 settembre 2005
Liberazione: sulla prima pagina di oggi
Liberazione 24.9.05
I sondaggi sono con Bertinotti:
il suo programma piace
di Cristada Musacchio
Un programma che convince, un leader che "piace". Soprattutto a chi «si sente di sinistra». Gli ultimi sondaggi elaborati dall'Ispo di Renato Mannheimer su 400 persone - che per sesso, età, titolo di studio, professione e area geografica rappresentano un campione rappresentativo - confermano e confortano. Confermano una popolarità ormai acquisita da Bertinotti soprattutto - come detto - tra chi si sente «davvero» di sinistra, e confortano perché a pochi giorni dalle primarie quel confronto e quel percorso di partecipazione attiva e diffusa, sostenuto e voluto con forza da Rifondazione, si fa a questo punto serrato. Una vera competizione democratica non per diventare l'"assopigliatutto" della coalizione ma per contribuire alla costruzione di quel programma fatto con tutte le forze, «comprese - come sottolinea il leader del Prc - quelle sociali, politiche, culturali che non sono rappresentate dai partiti».
Ed ecco perché quel programma convince. A ben sondare l'elettorato si scopre per esempio che il segretario di Rifondazione piace soprattutto agli elettori di sinistra ( dove ha un indice di popolarità del 63%) ma anche a chi «si sente di centrosinistra» (49%) e soprattutto tra i laureati (48%), e tra gli impiegati e gli insegnanti (48%). Un pubblico che si dice essere molto interessato a Rifondazione comunista in un "mercato elettorale" in cui la porzione che spetta a Rifondazione oscilla tra il 7% il 20%. Il 7 per cento sono gli elettori molto probabili ma gli elettori possibili sono uno su cinque rispetto all'intero elettorato.
Piace il leader, ma soprattutto convince il programma. Per esempio "favorevoli a controlli severi e alla lotta all'evasione fiscale" si sono detti il 75% degli intervistati, l'11% contrari, il 14% degli indifferenti. Ancora: dice sì alla "riduzione del lavoro flessibile" il 64% del campione, il 23% dice no il 13% si dice indifferente. E si scopre che chi è assolutamente d'accordo con la riduzione del lavoro flessibile sono soprattutto i residenti al nord-est (il 70%) e naturalmente l'elettorato di sinistra (l'80%). Ma a chiedere di porre fine alla precarietà del lavoro sono ancora i lavoratori dipendenti con qualifiche meno elevate (72%) e soprattutto i giovani (18-24enni). Un potenziale elettorato diffuso che ancora sostiene l'utilità anzi la indispensabile necessità di tassare le ricchezze finanziarie e patrimoniali più consistenti (il 55%) e gli investimenti in Bot e Cct superiori ai 100/150mila euro (il 49%). E ancora chiede: l'eliminazione dell'Ici (il 61% a fronte del 28% dei contrari e del 17% di chi si dice indifferente).
Opinioni che pesano e che inducono ad altre riflessioni. Sul fenomeno dei migranti per esempio. Un fenomeno - sostiene il 59% degli intervistati contro il 31% che non è d'accordo - «inevitabile al quale prima o poi tutti si dovranno adeguare». ma adeguare come? Il 70% degli intervistati si dice d'accordo sul fatto che dovrebbero poter entrare in Italia «solo coloro che hanno già in tasca un contratto di lavoro» e questo dato porta Mannheimer a sostenere che c'è una società che verso i migranti si mostra ancora "sfavorevole" per il 47% delle persone intervistate.
La campagna per le primarie è ormai entrata nel vivo. E Rifondazione si presenta sempre più come un partito protagonista attivo dell'Unione che ancora ieri è tornata a chiedere le elezioni anticipate.
Una situazione - sostiene Bertinotti - che sta diventando «paradossale». Con un «governo che esce formalmente da una crisi accentuandola», un motivo in più per far sì che l'opposizione si dia l'obiettivo di farlo cadere.
La corsa comunque è lanciata e la campagna per le primarie - «una libera scelta» sostiene ancora il segretario del Prc - è entrata ormai nel vivo. Anche con qualche episodio spiacevole e da sottolineare. Come quello che ieri ha visto protagonisti i giovani comunisti denunciati - si pensi - per "vilipendio alle tombe" perché in giro per la Capitale a sostegno della campagna "io voglio" intendevano con una piccola azione dimostrativa attaccare appunto un "post-it" gigante con su scritto "Voglio ritirare le truppe dall'Iraq" sull'altare della patria. «Incredibile», dice Michele De Palma. «Se non fosse vero ci verrebbe da ridere».
Comunque si moltiplicano le azioni dimostrative a sostegno delle primarie. Ieri, a Siena, un altro "posti-it" ha turbato una conferenza del capo dei vescovi italiani camillo Ruini. Sul post-it c'era scritto: «Voglio fare un "pacs" avanti».
Oggi al Palalottomatica romano, a conclusione di "Liberafesta" - cioè la festa nazionale di "Liberazione" -, è atteso l'"evento" d'eccezione: quel meeting in cui ancora si avrà la possibilità di discutere di programma, sinistra e politica insieme a Fausto Bertinotti, Pietro Ingrao, Haidi Giuliani, Lothar Bisky (DieLinke. Pds-Germania) e con il direttore di "Liberazione". Un meeting che vuole essere soprattutto occasione di festa e in cui si alterneranno video, voci e musica con concerto finale di Max Gazzè e Bandabardò. Per "liberare" la politica.
I sondaggi sono con Bertinotti:
il suo programma piace
di Cristada Musacchio
Un programma che convince, un leader che "piace". Soprattutto a chi «si sente di sinistra». Gli ultimi sondaggi elaborati dall'Ispo di Renato Mannheimer su 400 persone - che per sesso, età, titolo di studio, professione e area geografica rappresentano un campione rappresentativo - confermano e confortano. Confermano una popolarità ormai acquisita da Bertinotti soprattutto - come detto - tra chi si sente «davvero» di sinistra, e confortano perché a pochi giorni dalle primarie quel confronto e quel percorso di partecipazione attiva e diffusa, sostenuto e voluto con forza da Rifondazione, si fa a questo punto serrato. Una vera competizione democratica non per diventare l'"assopigliatutto" della coalizione ma per contribuire alla costruzione di quel programma fatto con tutte le forze, «comprese - come sottolinea il leader del Prc - quelle sociali, politiche, culturali che non sono rappresentate dai partiti».
Ed ecco perché quel programma convince. A ben sondare l'elettorato si scopre per esempio che il segretario di Rifondazione piace soprattutto agli elettori di sinistra ( dove ha un indice di popolarità del 63%) ma anche a chi «si sente di centrosinistra» (49%) e soprattutto tra i laureati (48%), e tra gli impiegati e gli insegnanti (48%). Un pubblico che si dice essere molto interessato a Rifondazione comunista in un "mercato elettorale" in cui la porzione che spetta a Rifondazione oscilla tra il 7% il 20%. Il 7 per cento sono gli elettori molto probabili ma gli elettori possibili sono uno su cinque rispetto all'intero elettorato.
Piace il leader, ma soprattutto convince il programma. Per esempio "favorevoli a controlli severi e alla lotta all'evasione fiscale" si sono detti il 75% degli intervistati, l'11% contrari, il 14% degli indifferenti. Ancora: dice sì alla "riduzione del lavoro flessibile" il 64% del campione, il 23% dice no il 13% si dice indifferente. E si scopre che chi è assolutamente d'accordo con la riduzione del lavoro flessibile sono soprattutto i residenti al nord-est (il 70%) e naturalmente l'elettorato di sinistra (l'80%). Ma a chiedere di porre fine alla precarietà del lavoro sono ancora i lavoratori dipendenti con qualifiche meno elevate (72%) e soprattutto i giovani (18-24enni). Un potenziale elettorato diffuso che ancora sostiene l'utilità anzi la indispensabile necessità di tassare le ricchezze finanziarie e patrimoniali più consistenti (il 55%) e gli investimenti in Bot e Cct superiori ai 100/150mila euro (il 49%). E ancora chiede: l'eliminazione dell'Ici (il 61% a fronte del 28% dei contrari e del 17% di chi si dice indifferente).
Opinioni che pesano e che inducono ad altre riflessioni. Sul fenomeno dei migranti per esempio. Un fenomeno - sostiene il 59% degli intervistati contro il 31% che non è d'accordo - «inevitabile al quale prima o poi tutti si dovranno adeguare». ma adeguare come? Il 70% degli intervistati si dice d'accordo sul fatto che dovrebbero poter entrare in Italia «solo coloro che hanno già in tasca un contratto di lavoro» e questo dato porta Mannheimer a sostenere che c'è una società che verso i migranti si mostra ancora "sfavorevole" per il 47% delle persone intervistate.
La campagna per le primarie è ormai entrata nel vivo. E Rifondazione si presenta sempre più come un partito protagonista attivo dell'Unione che ancora ieri è tornata a chiedere le elezioni anticipate.
Una situazione - sostiene Bertinotti - che sta diventando «paradossale». Con un «governo che esce formalmente da una crisi accentuandola», un motivo in più per far sì che l'opposizione si dia l'obiettivo di farlo cadere.
La corsa comunque è lanciata e la campagna per le primarie - «una libera scelta» sostiene ancora il segretario del Prc - è entrata ormai nel vivo. Anche con qualche episodio spiacevole e da sottolineare. Come quello che ieri ha visto protagonisti i giovani comunisti denunciati - si pensi - per "vilipendio alle tombe" perché in giro per la Capitale a sostegno della campagna "io voglio" intendevano con una piccola azione dimostrativa attaccare appunto un "post-it" gigante con su scritto "Voglio ritirare le truppe dall'Iraq" sull'altare della patria. «Incredibile», dice Michele De Palma. «Se non fosse vero ci verrebbe da ridere».
Comunque si moltiplicano le azioni dimostrative a sostegno delle primarie. Ieri, a Siena, un altro "posti-it" ha turbato una conferenza del capo dei vescovi italiani camillo Ruini. Sul post-it c'era scritto: «Voglio fare un "pacs" avanti».
Oggi al Palalottomatica romano, a conclusione di "Liberafesta" - cioè la festa nazionale di "Liberazione" -, è atteso l'"evento" d'eccezione: quel meeting in cui ancora si avrà la possibilità di discutere di programma, sinistra e politica insieme a Fausto Bertinotti, Pietro Ingrao, Haidi Giuliani, Lothar Bisky (DieLinke. Pds-Germania) e con il direttore di "Liberazione". Un meeting che vuole essere soprattutto occasione di festa e in cui si alterneranno video, voci e musica con concerto finale di Max Gazzè e Bandabardò. Per "liberare" la politica.
CITATO AI SEMINARI
il sondaggio Demos-Eurisko sulla "Repubblica" di martedì 20 settembre
che accredita il partito di Fausto Bertinotti di un risultato elettorale, alle prossime elezioni politiche, pari al
9.5% dei voti e a 64 seggi
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il sondaggio Demos-Eurisko sulla "Repubblica" di martedì 20 settembre
che accredita il partito di Fausto Bertinotti di un risultato elettorale, alle prossime elezioni politiche, pari al
9.5% dei voti e a 64 seggi
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è in libreria
"L'Europa delle passioni forti"
di Fausto Bertinotti e Alfonso Gianni
Edizioni Ponte alle Grazie
pagg. 221, € 14.50
"L'Europa delle passioni forti"
di Fausto Bertinotti e Alfonso Gianni
Edizioni Ponte alle Grazie
pagg. 221, € 14.50
l'intelligenza sociale
e
bravi i senesi!
segnalazioni di Gianluca Cangemi
Ansa.it 23.6.05
SCOPERTA L'INTELLIGENZA SOCIALE
Tipica delle donne, vale più di quella numerica
(ANSA) - ROMA, 23 SET - Non esiste solo l'intelligenza numerica o fisica, quella calcolata con i classici test, ma anche una intelligenza sociale. E' la capacità del cervello di mettersi nei panni degli altri e di prevederne il comportamento. Lo hanno dimostrato studi condotti al King's College di Londra, all'Università di Los Angeles, a quella tedesca di Bochum e a quella romana di Tor Vergata. L'intelligenza sociale, dicono, e' superiore a quella numerica e ne sono dotate soprattutto le donne.
Corriere della Sera 23.9.05
Il cardinale stava ricevendo un premio dalla Fondazione Liberal
Ruini fischiato dai contestatori a Siena
Nella sala del palazzo Saracini esposti cartelli con la scritte «Siamo tutti omosessuali» e «Vogliamo fare un Pacs avanti nei diritti»
SIENA - Fischi e il grido «vergogna» hanno accompagnato la premiazione del cardinal Camillo Ruini da parte della Fondazione Liberal a Siena, in Palazzo Chigi Saracini. La contestazione ha impedito al cardinale di intervenire e l'iniziativa della Fondazione Liberal è stata momentaneamente sospesa. La contestazione è arrivata proprio nel momento in cui Ferdinando Adornato stava consegnando il premio «Liberal Siena 2005».
La sala del palazzo Chigi Saracini era gremita di invitati, ma un gruppo di giovani aveva preso posto sullo scalone e nella sala adiacente. Al termine della relazione del presidente della Fondazione Liberal Fernando Adornato, mentre lo stesso presidente stava consegnando il premio al card. Ruini, si è sentito ripetere più volte la parola «vergogna» e si sono levate salve di fischi. Adornato a questo punto ha provato ad ironizzare ricordando che «in America i fischi equivalgono agli applausi», ma alcuni striscioni comparsi all'improvviso tra i giovani hanno smentito questa interpretazione. «Vogliamo fare un pacs avanti nei diritti», «siamo tutti omosessuali», «Libero amore in libero stato». La manifestazione è stata quindi interrotta per qualche minuto.
I contestatori, una cinquantina in tutto, hanno poi lasciato volontariamente Palazzo Chigi Saracini. Adornato è tornato al microfono per chiedere scusa al cardinal Ruini sottolineando che c'è libertà di dissentire dalle posizioni di chiunque, ma che occorre farlo con educazione. Il presidente della Cei, imperturbabile, ha iniziato a leggere la sua relazione non senza una battuta di spirito fatta sorridendo per sdrammatizzare la situazione: «Riprendo - ha detto - dopo questa inattesa e anche piacevole interruzione».
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I contestatori, una cinquantina in tutto, hanno poi lasciato volontariamente Palazzo Chigi Saracini. Adornato è tornato al microfono per chiedere scusa al cardinal Ruini sottolineando che c'è libertà di dissentire dalle posizioni di chiunque, ma che occorre farlo con educazione. Il presidente della Cei, imperturbabile, ha iniziato a leggere la sua relazione non senza una battuta di spirito fatta sorridendo per sdrammatizzare la situazione: «Riprendo - ha detto - dopo questa inattesa e anche piacevole interruzione».
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