sabato 9 novembre 2013


 







l’Unità 9.11.13
Tesserati, sì allo stop Civati resta contrario
di Simone Collini

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Corriere 9.7.13
Pd, stop alle tessere. E il partito si spacca
Blocco da lunedì, no di Civati
Esposito: mi autosospendo, sugli iscritti fatti gravi
di Alessandro Trocino

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La Stampa 9.11.13
Pd, stop alle tessere e guerra sui numeri
Civati protesta: “Decisione tardiva e insufficiente”. Il partito paga il danno d’immagine e cala nei sondaggi
Primi dati: Renzi al 49%, Cuperlo al 27%. No, per i cuperliani è 44% e il sindaco al 43%
di Carlo Bertini

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La Stampa 9.11.13

Esposito: partito omertoso
Torino, un segretario al telefono col boss. E un senatore lascia
di Andrea Rossi

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il Fatto 9.11.13
Stefano Esposito Parlamentare auto-sospeso
“Tessere, reati e boss: mi vergogno. E mi fermo”
intervista di Fd’e

Stefano Esposito stava nel Partito, con la P maiuscola, da quando aveva 16 anni. Oggi ne ha 44 e ha deciso di autosospendersi dal partito, con la minuscola. Esposito, senatore del Pd, ha scritto una lettera a Guglielmo Epifani. A Torino, per votare il neosegretario provinciale Fabrizio Morri, ex ds riciclatosi renziano sotto l’ombrello del sindaco Fassino, è successo di tutto. L’apice è stata l’elezione a segretario di circolo di un ex carcerato, Vincenzo Iatì. Reati come furto e ricettazione. Uno che, qualche anno fa, chiedeva voti per il centrodestra in un comune piemontese vantando relazioni con un boss della ‘ndrangheta.
Morri e Morgando, il segretario regionale, dicono che lei sta esagerando.
Fanno come quelli che decenni fa sostenevano che a parlare di mafia si danneggiava la Sicilia.
Sono paragoni pesantissimi.
Ho visto cose che non avrei mai immaginato di vedere. E non mi impressiono facilmente. In tanti anni, ho perso e vinto congressi, ma ora basta, qui siamo alla mutazione genetica del partito, con questa degenerazione ci facciamo male sul serio.
Lei sta con Cuperlo, Morri con Renzi.
Mi creda, qui non c’entrano Cuperlo o Renzi o Civati o Pittella. Il problema sono quelli che sono saliti sul carro del vincitore e si sono scatenati a fare tessere.
È come la differenza tra Marx e i marxisti.
Esatto.
Cosa ha visto?
Al mio circolo ben 111 iscritti in più. Gente che investe soldi. Quindici euro a tessera, se la cavano con 1.600, 1.700 euro. Quindicimila euro per mille tessere, il doppio per duemila. Non abbiamo più anticorpi.
La diversità perduta.
Ci sono compagni come me che hanno detto basta, anziani che ogni giorno alzano la saracinesca della sezione.
I signori delle tessere.
Sono vecchi socialisti come questo Gallo, che ha fatto eleggere Iatì nella città di Gian Carlo Caselli e dell’operazione Minotauro. Morri ha detto che Iatì è stato riabilitato. Questo dimostra che non ha nemmeno la libertà di fare una cosa. Se toglie un mattoncino crolla tutto l’edificio, del resto ha vinto con poco più del 50 per cento.
E la telefonata al boss?
Per Morri è una leggerezza, capisce? E chi denuncia è un calunniatore. Se le così stanno così non possiamo dire più agli altri che fanno schifo. Non è solo una questione penale, ma di opportunità. Ho sentito cose ridicole.
Pure.
Hanno detto che il risveglio del tesseramento ci deve riempire d’orgoglio. Ma quale orgoglio, io mi vergogno. Quando ho votato nel mio circolo, davanti a me, in coda, c’erano due vecchietti.
Che hanno fatto?
Si erano dimenticati per chi votare e mi hanno chiesto: “La manda il presidente? Non ci ricordiamo i nomi? ”.
Chi è il “presidente”?
Quello che si è fatto rimborsare pure il tagliaerbe coi soldi pubblici: Andrea Stara, consigliere regionale e presidente di circoscrizione. Si era autosospeso, adesso è tornato direttamente con le tessere.
I vecchietti hanno votato?
Hanno scoperto che bisognava pagare.
Quindi?
Sono usciti fuori e si sono fatti dare 30 euro da un tizio. Li ho seguiti. Siamo alla truffa.


il Fatto 9.11.13
Pd, caos sulle regole Livia Turco: “Pronta ad andarmene”
Norme cambiate in corsa: ci si può iscrivere solo fino a domenica sera
Ma tanti congressi sono da rifare
di Luca De Carolis

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il Fatto 9.11.13
Renzi usa la nonna contro le pensioni di reversibilità
La nuova idea del rottamatore per risparmiare sulla previdenza
La Cgil insorge “E’ una vergogna, è ossessionato. Sono assegni da fame”
di Salvatore Cannavò

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Repubblica 9.11.13
Pd, stop al tesseramento da lunedì Renzi: “Le primarie il voto decisivo” E ora lancia la sfida al sindacato
“Se non cambia è morto, lo dice pure Landini e io concordo”
di Giovanna Casadio

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La Stampa 9.11.13
La strada per il sindaco non è proprio in discesa
di Marcello Sorgi

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Corriere 9.11.13
Ora i sostenitori di Renzi temono il flop delle primarie
di Maria Teresa Meli

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«In Italia non si sa neanche che chi in Europa (Francia, Germania, Gran Bretagna e non solo Danimarca, Svezia…) non guadagna abbastanza ottiene un’integrazione del reddito, e anche chi lavora part time ottiene un’integrazione del reddito.
Nel testo della raccomandazione 92/441 CEE pubblicato anche sulla Gazzetta ufficiale si può leggere:

Ogni lavoratore della Comunità europea ha diritto ad una protezione sociale adeguata e deve beneficiare, a prescindere dal regime e dalla dimensione dell'impresa in cui lavora, di prestazioni di sicurezza sociale ad un livello sufficiente.
Le persone escluse dal mercato del lavoro, o perché non hanno potuto accedervi o perché non hanno potuto reinserirvisi, e che sono prive di mezzi di sostentamento devono poter beneficiare di prestazioni e di risorse sufficienti adeguate alla loro situazione personale.


Poi:

(12) … il Parlamento europeo, nella sua risoluzione concernente la lotta contro la povertà nella Comunità europea (5), ha auspicato l'introduzione in tutti gli Stati membri di un reddito minimo garantito, inteso quale fattore d'inserimento nella società dei cittadini più poveri;

O anche

il Comitato economico e sociale, nel suo parere del 12 luglio 1989 in merito alla povertà (6), ha anch'esso raccomandato l'introduzione di un minimo sociale, concepito ad un tempo come rete di sicurezza per i poveri e strumento del loro reinserimento sociale

E dunque l’Europa raccomanda a tutti gli stati membri:

di riconoscere, nell'ambito d'un dispositivo globale e coerente di lotta all'emarginazione sociale, il diritto fondamentale della persona a risorse e a prestazioni sufficienti per vivere conformemente alla dignità umana e di adeguare di conseguenza, se e per quanto occorra, i propri sistemi di protezione sociale ai principi e agli orientamenti esposti in appresso».

(Giovanni Perazzoli su MicroMega, qui)

l’Unità 9.11.13
Reddito di cittadinanza, Fassina sbugiarda Grillo
Il M5S vuole dare 600 euro al mese a 9 milioni di persone con 19 miliardi di costi previsti
La replica: ne servono 30, le loro coperture arrivano a 4
di Andrea Carugati

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Repubblica 9.11.13
L’amaca
di Michele Serra

Tagliare i fondi per la Difesa e le pensioni d’oro, tassare i beni immobili della Chiesa e dal gruzzolo ricavare un reddito di cittadinanza di 400/600 euro per tutti. È una proposta del Movimento 5 Stelle pubblicata sul blog di Grillo. Ha un merito non comune di questi tempi: parla di politica. Si può essere, ovviamente, a favore o contro, ma per farlo si è costretti a misurarsi – appunto – con la politica. Nella speranza (forse nella vana attesa) che lo facciano i leader di partito, ho avuto la pessima idea di leggermi le reazioni in rete, per la serie “vediamo, intanto, cosa ne pensano i cittadini”. Ho letto una sequela, a suo modo esilarante, di giudizi sommari, bestialità insensate, insulti (il più blando, rivolto a Grillo, era “ragioniere del menga”), minacce reciproche, sospetti infamanti. Un campionario di bassezze (pro e contro) che, come mi spiegano pazienti i miei amici internettari, non rappresenta che una parte minima, e la più perturbata, di quella vastissima agorà. Rimane il fatto che nero su bianco, sul video del mio computer, la proposta di Grillo è seguita da un rosario di bassezze, isterismi, zero analisi, zero ascolto, zero intelligenza. Forse c’è un nesso tra l’afasia della politica e le urla inarticolate della piazza. Come se la perdita di autorevolezza dei governanti, per contagio, facesse perdere di autorevolezza anche i governati.











l’Unità 9.11.13
Violenze e stupri prima dello sbarco»
di Vincenzo Ricciarelli

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il Fatto 9.11.13
“Noi, deportate e violentate prima del naufragio”
di Giuseppe Lo Bianco

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Corriere 9.11.13
«Torturati con le scariche elettriche» Minacce e stupri prima del naufragio
Arrestato il predatore di migranti che ha rischiato il linciaggio
di Giovanni Bianconi

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Repubblica 9.11.13
“Stupri di gruppo e scosse elettriche così ci hanno torturato nel deserto prima della traversata della morte”
Lampedusa, i racconti dei sopravvissuti incastrano l’aguzzino
di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti

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il Fatto 9.11.13
Viale Mazzini
La tv pubblica di Comunione e Liberazione
di Carlo Tecce

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l’Unità 9.11.13
Atac, Marino: «Parte civile sui ticket falsi» E riceve la pasionaria

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Repubblica 9.11.13
Per la Melandri arriva lo stipendio delle polemiche
Maxxi, all’ex ministro 90mila euro lordi all’anno
di Dario Pappalardo

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l’Unità 9.11.13
La commedia di Pompei
Pompei non ha bisogno di un manager
di Vittorio Emiliani

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l’Unità 9.11.13
Riforma sanitaria, «I am sorry» di Obama
Il presidente si è scusato con chi ha perso la copertura come conseguenza secondaria dell’Obamacare
Molte compagnie private hanno disdetto in maniera unilaterale i contratti attivandone altri più costosi
La Casa Bianca: si troverà «un qualche tipo di soluzione amministrativa»
di Gabriel Bertinetto

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l’Unità 9.11.13
Prendiamone atto, gli Usa non sono più una superpotenza
di Luigi Bonanate

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Repubblica 9.11.13
Viaggio nelle paure di un terrorista da Guantanamo. I diari di Abu Zubaydah
Da studente a jihadista, e poi le torture. Lo scoop di Al Jazeera
di Vittorio Zucconi

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l’Unità 9.11.13
Morte di Arafat
I palestinesi: «Israele è l’unico sospetto»

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il Fatto 9.11.13
Gaza
Hamas vieta commemorazione Arafat

Lunedì 11 ricorre l’anniversario della morte di Yasser Arafat, ma a Gaza non potrà essere commemorato. I responsabili della sicurezza di Hamas hanno vietato ogni manifestazione dedicata alla memoria dell’ex leader dell’Olp, scomparso nel 2004. LaPresse

l’Unità 9.11.13
Nucleare iraniano, stretta sull’«accordo del secolo»
A Ginevra ora trattano i capi della diplomazia del gruppo 5+1
Il segretario di Stato: «Stiamo lavorando sodo». L’ottimismo di Zarif
Netanyahu gela gli Usa: quell’intesa è un tradimento
Due ore di colloquio per sancire una rottura destinata a segnare le relazioni tra i due Paesi e a ridefinire equilibri e alleanze in Medio Oriente
di U. D. G.

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l’Unità 9.11.13
Il regista Floridia espulso da Israele

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Corriere 9.11.13
Unesco, Usa e Israele perdono il diritto di voto
di Davide Frattini

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Corriere 9.11.13
Il poeta di periferia che rinnega l’Islam
Figlio di immigrati, divide la Danimarca
di Maria Serena Natale

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Corriere 9.11.13
I bimbi abbandonati e il dramma di Atene
Tre milioni di cittadini - un terzo della popolazione - non ha copertura sanitaria
di Dino Martirano

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Corriere 9.11.13
Cina, le scelte del nuovo Timoniere mentre soffia il vento delle riforme
di Guido Santevecchi

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 l’Unità 9.11.13
Saccheggi ad arte. Gli altri tesori dei nazi
Oltre a quello di Monaco, il più prezioso è la collezione del Reichsmarschall
Ermann Göring passò la guerra più ad arraffare capolavori che a combattere Nonostante fossero stati bollati come «degenerati»
Göbbels fece incetta di quadri e dipinti preziosi
di Enzo Verrengia

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Corriere 9.11.13
I banchetti degli eccessi nelle notti dell’antica Roma
di Eva Cantarella

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Corriere 9.11.13
L’arte può salvarci dall’angoscia
Un catechismo di religione laica
di Alain De Botton

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Repubblica 9.11.13
Il vero Furore
Ecco il capolavoro di Steinbeck per la prima volta senza censure
Sforbiciato dal fascismo il romanzo simbolo della Grande Depressione non era mai uscito in versione integrale
di Simonetta Fiori

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Avvenire 9.11.13
Dialoghi per Francesco
La coscienza al potere
intervista a Luigi Zoja, psicoanalista junghiano
di Alessandro Zaccuri

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Formiche.net 9.11.13
Gramsci: donne e cultura causa rottura con Togliatti e Pci?
di Carlo Patrignani

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l’Unità 6.11.13
Una bimba virtuale «cattura» 20.000 pedofili on line
di Marina Mastroluca

qui segnalazione di Fina Rumore

Eugenio Scalfari è stato intervistato venerdi 8 novembre a “Pane Quotidiano”
la trasmissione di Concita De Gregorio
La registrazione della trasmissione sarà in seguito disponibile qui
segnalazione di Giovanni Di Franco

La Scienze, edizione italiana di Scientific American 7.11.13
Depressione, le cifre mondiali del problema

qui segnalazione di Giovanni Senatore