sabato 1 marzo 2014






il Fatto 1.3.14
Civati continua il corteggiamento degli esuli M5s

su spogli
Corriere Tv 1.3.14
Civati al sindaco di Parma Pizzarotti: «Se fossi nei 5 Stelle mi avrebbero espulso»
Incontro a Milano nella «Libreria del Mondo Offeso» per la presentazione del libro di Marta Serafini, «Il primo cittadino»
di Nino Luca
qui
Giuseppe Civati ieri sera a La7
qui segnalazione di Nuccio Russo











l’Unità 1.3.14
Renzi e l’arte di creare la domanda di se stesso
di Hamilton Santià

su spogli
Repubblica 1.3.14
L’amaca
di Michele Serra

Tutti lì a scrutare Renzi con ansia eccessiva, come se da lui solo davvero dipendessero le sorti di un Paese ansante e depresso. Il vantaggio della “vecchia politica” era che le responsabilità parevano (e forse erano) ben più spalmate sulla società intera: dunque su tutti noi. Le classi sociali, i partiti di massa, i sindacati, i padroni erano magari un'approssimazione; ma efficace. Ognuno, in quella mappa sterminata, aveva l'impressione di riconoscere il suo puntino, il suo “io sono qui”.
Questa idea dell'uomo solo che redime oppure danna una Nazione è il frutto più indigesto della politica nuova; ed è un'idea di destra in sé, anticollettiva, antipartecipativa. Non è colpa di Renzi, né è stato colpa di Bersani il fallimento dell'estremo tentativo di un partito “senza leader”, plurale. Quel tentativo piaceva a noi di vecchia scuola perché ci restituiva l'illusione della politica come grande architettura di massa. Se non funziona più così, se i riflettori sono puntati sulla mano in tasca di Renzi come prima sul predellino di Berlusconi è perché la mediaticità è diventata la natura stessa della politica; il suo essere prima di tutto comunicazione e show. La realtà è altrove. Ogni tanto batte un colpo, anche in assenza di troupe televisive.

Corriere Tv 1.3.14
Crozza-Renzi e le prove del discorso di fiducia

un breve video qui
il Fatto 1.3.14
Renzi-Carrai, lo strano affare dell’aeroporto
su spogli













La Stampa 1.3.14
Le mosse di Berlusconi
Il sogno del Cavaliere: patto con Renzi per riabilitare l’onore
Il berlusconiano “Chi”: “Silvio e Matteo mai così vicini”
Lodi sperticate sui giornali di area
di Ugo Magri

qui
Repubblica 1.3.14
Matteo teme la trappola “Subito l’Italicum”
di Francesco Bei
su spogli

Corriere 1.3.14
La doppia maggioranza del leader
Le larghissime intese necessarie a Renzi per non franare alla prova dell’Aula
di Francesco Verderami
su spogli







Goffredo De Marchis su Repubblica il 27.2 u.s.
«Da subito Renzi entra nel cosiddetto “leaders meeting”, poi diventerà vicepresidente del Partito socialista europeo alle prossime assise ordinarie...» (sic!!!)
l’Unità 1.3.14
Il congresso Pse a Roma «La sfida è al populismo»
Accolta all’unanimità la richiesta di adesione presentata dal Pd
D’Alema: «Siamo l’unica alternativa a tecnocrazia e austerity»
di Umberto De Giovannangeli

su spogli
il Fatto 1.3.14
Il senso di Renzi per il socialismo
Il Pd aderisce ufficialmente al Pse
La “famiglia” europea ristabilirà il bipolarismo che interessa al premier
di Salvatore Cannavò

su spogli

l’Unità 1.3.14
Dedicato a chi non vuol morire socialista
di Nicola Cacace

su spogli













l’Unità 1.3.14
Governo al completo ma c’è il nodo Giustizia
I casi Ferri e Gentile
di Claudia Fusani

su spogli
Corriere 1.3.14
Presenze ingombranti
La lista delle amnesie
di Sergio Rizzo

Che in molti masticassero amaro dopo aver letto la lista di viceministri e sottosegretari lo davamo per scontato. Magari non ci si aspettava che a lamentarsi fosse pure un deputato di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli.
Motivo, il sindaco democratico renziano di Salerno Vincenzo De Luca, in quell’elenco non c’è. «Matteo Renzi mortifica la nostra Provincia», si è indignato Cirielli. Dimenticando forse i trascorsi: De Luca era rimasto per mesi imbullonato alla doppia poltrona di sindaco e viceministro delle Infrastrutture, creando un caso imbarazzante. Ma non che lo stesso premier non sia rimasto vittima anch’egli, procedendo a quelle nomine, di un paio di amnesie ancora più significative. Tipo l’episodio avvenuto una decina di giorni fa a Cosenza, quando la rotativa del quotidiano l’Ora della Calabria si è inspiegabilmente bloccata. Un guasto che ha impedito, accusa l’associazione Media Initiative, di «pubblicare la notizia dell’indagine giudiziaria (falso ideologico, associazione a delinquere) che riguarda il figlio di Antonio Gentile». Ovvero il senatore alfaniano che ieri ha preso al governo il posto di De Luca, come sottosegretario alle Infrastrutture.
Amnesia bis, il ritiro dalla corsa per la carica di governatore della Sardegna, perché coinvolta nell’inchiesta sulle spese dei consiglieri regionali, dell’europarlamentare Pd Francesca Barracciu: ora sottosegretario alla Cultura. Michela Murgia, candidata sconfitta a quelle elezioni, l’ha ricordato a Renzi con un twitt velenoso: «Troppo indagata per fare il governatore, ma sottosegretario è ok».
Sappiamo bene che quello dei sottosegretari è un passaggio di realismo. Nel senso che serve anche a risarcire qualche promessa tradita, blandire i partitini, bilanciare gli equilibri fra le correnti, onorare impegni segreti. Un pedaggio alla vecchia politica, insomma. Che stavolta ci ha regalato anche perle quali la nomina di due figli della Prima repubblica a sottosegretari alla Giustizia: Enrico Costa, figlio dell’ex ministro liberale Raffaele Costa, e Cosimo Ferri, figlio dell’ex ministro socialdemocratico Enrico Ferri. Per non parlare di alcune scelte all’apparenza contraddittorie: un governo che ha ai primi punti del programma l’abolizione delle Province nomina sottosegretario l’ex presidente dell’Unione Province, Giuseppe Castiglione. O del numero delle donne, in un esecutivo che si vanta di avere affidato per la prima volta a loro la metà dei posti da ministro: fra i viceministri e i sottosegretari sono appena nove su 44. Sotto il minimo sindacale.
Auguriamo buon lavoro a tutti, domandandoci però se per far avanzare il nuovo non serva un pizzico di coraggio in più e qualche amnesia in meno.

La Stampa 1.3.14
Scoppia subito il caso Giustizia
In via Arenula due esponenti di centrodestra (Ferri e Costa).
Il ministro Orlando stupito: “Ma non mi farò condizionare”
di Amedeo La Mattina

qui

La Stampa 1.3.14
Sia Gentile
di Massimo Gramellini

Come tutti coloro che da Renzi si aspettavano il governo dei fuoriclasse – se non Baricco Guerra e Farinetti, almeno Gratteri – ero rimasto un po’ deluso dalla lista dei ministri. Ma mi sbagliavo. Quella lista aveva un suo fascino, se paragonata a quella dei sottosegretari. Dai, mi dicevo, vorrai mica che alla Giustizia rimettano un berlusconiano di ferro? Infatti ne hanno messo uno di Ferri. Cosimo Maria Ferri, affiancato da un’altra figura neutrale: il relatore del lodo Alfano. Però il senatore Tonino Gentile, no. Si deve trattare di un refuso. Mai e poi mai il Renzi che conosco farebbe salire a bordo un signore accusato, non più tardi del 19 febbraio scorso, di avere impedito l’uscita di un giornale. Il direttore e l’editore dell’Ora della Calabria sostengono di avere ricevuto pressioni per interposta persona affinché fosse estirpata la notizia di un’indagine che riguardava il figlio del senatore. Il «mediatore» avrebbe spiegato ai giornalisti riottosi che «il cinghiale quando viene ferito, ammazza tutti». Un linguaggio che, più che i documentari di Quark, richiama i dialoghi del Padrino.
Il giornale non uscì, a causa di una misteriosa rottura della rotativa. Cose che capitano. Mentre non può capitare che, appena dieci giorni dopo, la persona su cui aleggia un sospetto simile venga nominata sottosegretario. E nemmeno all’Editoria, settore col quale parrebbe avere una certa dimestichezza. Alle Infrastrutture, pozzo senza fondo di appalti pubblici. Dottor Renzi, sia gentile con Gentile e lo accompagni all’uscita. Ci ha promesso che con lei l’Italia cambierà verso. Non che ci andrà di traverso.
Come tutti coloro che da Renzi si aspettavano il governo dei fuoriclasse – se non Baricco Guerra e Farinetti, almeno Gratteri – ero rimasto un po’ deluso dalla lista dei ministri. Ma mi sbagliavo. Quella lista aveva un suo fascino, se paragonata a quella dei sottosegretari. Dai, mi dicevo, vorrai mica che alla Giustizia rimettano un berlusconiano di ferro? Infatti ne hanno messo uno di Ferri. Cosimo Maria Ferri, affiancato da un’altra figura neutrale: il relatore del lodo Alfano. Però il senatore Tonino Gentile, no. Si deve trattare di un refuso. Mai e poi mai il Renzi che conosco farebbe salire a bordo un signore accusato, non più tardi del 19 febbraio scorso, di avere impedito l’uscita di un giornale. Il direttore e l’editore dell’Ora della Calabria sostengono di avere ricevuto pressioni per interposta persona affinché fosse estirpata la notizia di un’indagine che riguardava il figlio del senatore. Il «mediatore» avrebbe spiegato ai giornalisti riottosi che «il cinghiale quando viene ferito, ammazza tutti». Un linguaggio che, più che i documentari di Quark, richiama i dialoghi del Padrino.
Il giornale non uscì, a causa di una misteriosa rottura della rotativa. Cose che capitano. Mentre non può capitare che, appena dieci giorni dopo, la persona su cui aleggia un sospetto simile venga nominata sottosegretario. E nemmeno all’Editoria, settore col quale parrebbe avere una certa dimestichezza. Alle Infrastrutture, pozzo senza fondo di appalti pubblici. Dottor Renzi, sia gentile con Gentile e lo accompagni all’uscita. Ci ha promesso che con lei l’Italia cambierà verso. Non che ci andrà di traverso.

Repubblica 1.3.14
Sottosegretari, 5 nomi che fanno discutere
di Alberto D’Argenio

su spogli

Repubblica 1.3.14
Ecco la rivincita dei “ripescati” da Barracciu a De Filippo
Gli strani casi di Ferri, Gentile e Del Basso De Caro
di Alberto D’Argenio

su spogli

Corriere 1.3.14
Barracciu e Gentile, le scelte che dividono
E le donne (dimenticate) protestano
La candidata mancata in Sardegna e il senatore coinvolto
nel caso dell’Ora della Calabria. Agli uomini l’80 per cento dei posti
di Monica Guerzoni

qui


il Fatto 1.3.14
Ecco i vice-impresentabili
Berlusconi torna al governo

Renzi vara la grande abbuffata dei 9 viceministri e dei 35 sottosegretari. Il Caimano s’impossessa della Giustizia con Costa (leggi vergogna) e il pm Ferri (intercettato negli scandali Calciopoli, Agcom e P3). Altri quattro, tutti Pd, sono sotto inchiesta: Barracciu, Bubbico, De Filippo, Del Basso De Caro
Sono solo 9 le donne (su 44)
Poche donne. La parità di genere rispettata nella scelta dei ministri (8 su 16) sparisce dalla squadra dei sottosegretari. Sono nove: Maria Teresa Amici, Teresa Bellanova, Franca Biondelli, Francesca Barracciu, Angela D’Onghia, Silvia Velo, Barbara Degani, Ilaria Borletti Buitoni, Simona Vicari.
Cencelli docet. Rappresentate tutte le correnti Pd
I sottosegretari democratici sono ben distribuiti nel governo. I renziani sono almeno sei (con diverse sfumature), sei anche i cuperlian-bersaniani. Cinque sono franceschiniani. Ci sono un dalemiano, un prodiano, un fioroniano, un veltroniano (ma in quota Renzi), un unico lettiano. 
il Fatto 1.3.14
La carica dei 44: inquisiti, incompetenti e lottizzati
Renzi: “tornate a casa con un po’ di sana inquietudine e un senso di vertigine per la sfida”
di Car. Tec.
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il Fatto 1.3.14
Giustizia
B. arraffa la Giustizia con Costa & Ferri (l’ha chiesto Verdini)
Il gruppo di Forza Italia plaude per il “rispetto” mostrato al Cav
di Carlo Tecce
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il Fatto 1.3.14
Istruzione cattolica
Tutti di “area” i nuovi arrivi in Viale Trastevere
LA TRUPPA di sottosegretari al ministero dell’Istruzione, seppur divisa tra gruppi politici di diversa estrazione, ha una matrice chiara: quella cattolica. La neo ministro Stefania Giannini può contare su ben tre sottosegretari. Roberto Reggi, già sindaco di Piacenza, renziano di ritorno, è un Democratico che proviene dalla Margherita. Angela D’Onghia è invece una Popolare, vicina all’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, associazione privata di imprenditori e dirigenti che hanno per obiettivo la la promozione nella società di “una alta moralità professionale alla luce dei principi cristiani e della morale cattolica” e “la conoscenza, l’attuazione e la diffusione della dottrina sociale della Chiesa”. Gabriele Toccafondi è un ciellino, in quota Ncd. È stato riconfermato nell’incarico in cui già si distinse per la difesa delle scuole private parificate (nel referendum di Bologna) e contro l’estensione dell’Imu alla Chiesa.

il Fatto 1.3.14
Economia
Comunione e Liberazione
Casero e Vignali, ciellini per ogni larga intesa
LUIGI CASERO ha una lunga consuetudine con il Mef, acronimo di governo che indica il ministero più pesante, quello dell’Economia. Riconfermato viceministro al Mef, Casero è stato lì anche con Letta e pure nell’ultimo esecutivo di Berlusconi (da sottosegretario). Casero, insieme con Lupi, è una delle punte di diamante della lobby cattolico-imprenditoriale di Comunione e Liberazione all’interno di Ncd. Un partito nel partito, chiamato anche a sostenere il peso economico di una creatura che nasce. Non a caso, il tesoriere degli alfaniani è Raffaello Vignali, oggi deputato ma per cinque anni, dal 2003 al 2008, potente presidente della Compagnia delle Opere, il braccio finanziario di Cl. Casero, Lupi, Vignali: senza dimenticare il senatore Roberto Formigoni, ex governatore lombardo. Tra le tante anomalie del governo Renzi, il sostegno ciellino è una certezza. Da ricompensare.

il Fatto 1.3.14
Lavoro
Cassano e il cibo avariato ai militari
Nel 2008 il nuovo sottosegretario al Lavoro, Massimo Cassano, finì in un’inchiesta della Procura di Roma. Oggetto dell’indagine: la qualità delle derrate alimentari con cui l’azienda del senatore barese (la “Cianciola Montanari”) riforniva i militari italiani di stanza in Libano.

il Fatto 1.3.14
Cultura
Incandidabile in Sardegna Ma Renzi premia Barracciu
di Giorgio Meletti
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il Fatto 1.3.14
Difesa
Domenico Rossi. Da ineleggibile a sottosegretario
Grazie a Monti finisce alla Difesa
di Loredana Di Cesare
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il Fatto 1.3.14
Salute
De Filippo “spese pazze” in francobolli
di Marcello Longo
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Corriere 1.3.14
Lente europea sulle quote Bankitalia
La lettera di Bruxelles al ministero del Tesoro sui possibili aiuti di Stato
di Luigi Offeddu

su spogli
Repubblica 1.3.14
Via XX Settembre e Bruxelles confermano la richiesta di chiarimenti sulla rivalutazione

All’attacco M5S, Forza Italia, Sel e associazioni consumatori
Quote Bankitalia, il Tesoro valuta la lettera della Ue
di Rosaria Amato

su spogli

il Fatto 1.3.14
4,2 miliardi vendendo le quote
Bankitalia, Bruxelles indaga sul gran regalo alle banche
La Commissione europea scrive una lettera al tesoro: Almunia vuole capire se la rivalutazione delle quote di via Nazionale è un aiuto di Stato
di Stefano Feltri

su spogli

il Fatto 1.3.14

Il caos alla Camera
Quando il Pd festeggiava con “Bella ciao”
di Tommaso Rodano

su spogli














il Fatto 1.3.14
Tutte le balle di Penati sulla sua prescrizione
Come, nonostante le numerose dichiarazioni, l’ex presidente della Provincia di Milano ha poi ceduto alla tentazione
di Gianni Barbacetto

su spogli


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Repubblica 1.3.14
Arriva la Tasi con l’aliquota extra
Caos sugli immobili della Chiesa
di Roberto Petrini

su spogli
Corriere 1.3.14
«Atti truccati dai Salesiani»
Inchiesta su prelati e mediatori, Bertone sentito di nuovo
di Fiorenza Sarzanini

su spogli




















il Fatto 1.3.14
Parlamento, quanto potere ha davvero?
risponde Furio Colombo

su spogli
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l’Unità 1.3.14
Bergamo, al congresso Fiom uova contro il segretario Cgil
Luigi Bresciani aggredito da un delegato di «Rete 28 aprile» che fa capo a Cremaschi
Condanna di Camusso e Landini: gesto provocatorio e violento
di Giuseppe Vespo

su spogli
il Fatto 1.3.14
Delegato Fiom lancia uovo in faccia al segretario Cgil

su spogli

l’Unità 1.3.14
Risse invece del confronto
È grave e triste si corra ai ripari
di Bruno Ugolini

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La Stampa 1.3.14
Muos di Nisceni, il Pentagono tira dritto
“Sarà operativo entro il 2017”
Alta tensione in Sicilia per il corteo di oggi contro il piano
di Francesco Semprini

qui
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La Stampa 1.3.14
Il disastro del lavoro. Spariti 478 mila posti
I disoccupati sono 3,2 milioni, fra i giovani il tasso cresce al 42,4%
di Luigi Grassia

qui
La Stampa 1.3.14
Mamme fuori dal mercato del lavoro: una su quattro lo perde entro due anni
Ma Sabbadini (Istat): “È un dato strutturale, che non cambia fra generazioni”
di Laura Preite

qui

Il Sole 1.3.14
Lavoro e giovani
Il mondo corre con WhatsApp, l'Italia affonda nei suoi ritardi
di Guido Gentili

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Repubblica 1.3.14
La capitale della grande bruttezza
Varato il decreto con i fondi che evitano il default, ma i bilanci di Roma finiscono sotto tutela
di Francesco Merlo

su spogli
il Fatto 1.3.14
Crisi capitale
Marino credeva fosse Roma, invece era un trompe-l’oeil
di Daniela Ranieri

su spogli

Il Sole 1.3.14
Il nuovo piano. Tra i criteri dettati dall'esecutivo previste dismissioni e valorizzazioni immobiliari
Stretta su Atac, Ama e spa «minori»: gare, cessioni e personale ai raggi x
di Laura Di Pillo e Giorgio Santilli

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La Stampa 1.3.14
Pene più severe per abuso sessuale e tratta di minori
di Francesca Paci

su spogli

Corriere 1.3.14
Adolescenti con la fretta di crescere hanno bisogno di modelli culturali
di Matteo Lancini

Psicoterapeuta Istituto Minotauro
Docente Psicologia Milano-Bicocca

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Corriere 1.3.14
La scuola, tanti ministri, nessuna riforma
Cari ministri la scuola non è (solo) affar vostro
di Orsola Riva

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La Stampa 1.3.14
Crimea, blitz russo in aeroporti e tv
Kiev: “Questa è un’invasione”
Operazione con 13 aerei e duemila uomini. Il governo ucraino chiude lo spazio aereo
Sono circa 60mila i militari di Mosca di stanza nella Penisola. Ieri sono intervenute anche truppe speciali
di Domenico Quirico

qui
l’Unità 1.3.14
Ucraina
Il gas del Mar Nero nei contratti dell’Eni
La partita energetica in primo piano negli affari italiani nell’area
Il nostro Paese è il secondo partner commerciale dell’Ucraina
di Umberto de Giovannangeli

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l’Unità 1.3.14
La mia Ucraina era bilingue e si chiamava Maxim
di Moni Ovadia

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Repubblica 1.3.14
La doppiezza dello zar
di Bernardo Valli

su spogli

Il Sole 1.3.14
Chi controlla i miliziani del nuovo (dis)ordine
di Alberto Negri

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Il Sole 1.3.14
Il ruolo strategico di Sebastopoli
L'«arma» della deterrenza per tutelare la base navale
Gianandrea Gaiani

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La Stampa 1.3.14
Va in Borse il gioiello creato dall’Esercito
Cina, fenomeno Poly la casa d’aste “militare”
di Ilaria Maria Sala

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Il Sole 1.3.14
Yuan, svalutazione pilotata
Pechino. La Banca centrale interviene contro la speculazione in vista di nuove misure sulla convertibilità
La moneta cinese accusa il calo settimanale più elevato dal 2005
di Rita Fatiguso

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Il Sole 1.3.14
Yuan e obiettivi di crescita
Se il partito cinese fa male all'economia

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l’Unità 1.3.14
La modernità del Rinascimento
Un libro di Quondam dimostra che il tema non riguarda soltanto l’arte
di Giulio Ferroni

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Repubblica 1.3.14
Il sesso illustrato ai bambini
Dopo anni di rimozione nasce una nuova pedagogia “Occorre più coraggio”
Così la letteratura infrange l’ultimo tabù e l’eros spiegato ai piccoli diventa racconto
di Christian Raimo

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Repubblica 1.3.14
Storia di Marina
I diari segreti della Cvetaeva dove l’orrore diventa poesia
Escono i taccuini scritti dalla grande autrice a Mosca tra il 1919 e il ’21
Una testimonianza dall’Urss del dopo rivoluzione tra guerra, sogni, ricordi e miseria di una donna che, nonostante tutto, non rinuncia ai suoi versi
di Giuseppe Dierna

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Corriere 1.3.14
Gaspara, scandalosa in nome dell’amore
Così invertì i ruoli del corteggiamento
di Anna Meldolesi

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Repubblica 1.3.14
L’omaggio ad Asor Rosa per i suoi ottant’anni
Ieri con Eco la presentazione dell’ultimo Bollettino diretto dallo studioso
di Simonetta Fiori

su spogli

Repubblica 1.3.14
Oggi Eugenio Scalfari a “Una montagna di libri”

su spogli