venerdì 3 settembre 2010







Affari Italiani 24.8.10

"Lombardi e il Fenicottero", il caso editoriale che divide il Pd
"Lombardi e il Fenicottero" del giornalista Carlo Petrignani sarà presentato il 3 settembre alle ore 19 alla Festa Democratica di Torino e nel frattempo continua a vendere (ben 4mila copie) e a dividere il PD...
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OGGI VENERDI 3 SETTEMBRE ALLE 19
ALLA FESTA DEMOCRATICA DI TORINO

INTERVENGONO ANNA PETTINI, FRANCA DONAGGIO E MARCO REVELLI. MODERA ANDREA VENTURA, SARÀ PRESENTE L'AUTORE:

LEGGI QUI IL SITO DELLA FESTA È QUI

Giovedì 16 ore 17.00 “Lombardi e il fenicottero” di Carlo Patrignani - L’asino d’oro edizioni - sarà presentato alla Festa nazionale dell’“AVANTI! della domenica” alla Casa del Popolo di Ravalle - Ferrara. Ne discuteranno con l’autore Franco Bartolomei; Felice Borgoglio e Luigi Incarnato
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Corriere della Sera 3.9.10

L’universo di Hawking «Si è autogenerato senza l’intervento di Dio»
«Il grande disegno» esce a pochi giorni dalla visita del Papa a Londra

La controversa tesi nell’ultimo libro. Cacciari: illogico

di Dario Fertilio
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Corriere della Sera 3.9.10
Il filosofo cattolico Giovanni Reale:
«Sbaglia perché applica categorie finite all’infinito»
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il Riformista 3.9.10

Hawking ci ripensa «Dio non creò l’universo»
The Grand Design. Nel suo ultimo libro anticipato dal “Times”, lo scienziato ritratta sulla componente divina dell’origine della Terra: «La creazione spontanea è il motivo per cui c’è qualcosa».
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Repubblica 3.9.10
Hawking: vi spiego perché non è stato Dio a creare l´universo
La teoria nel nuovo libro dello scienziato "Il Big Bang deriva solo dalle leggi della fisica"
Molte reazioni dei teologi, dopo questo annuncio, alla vigilia della visita del Papa
di Enrico Franceschini
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Corriere della Sera 3.9.10
Le fedi, follia dell’Occidente
di Emanuele Severino
su spogli nell’immagine che correda l’articolo sul Corsera: Gesù (sull’asina) e Maometto (sul cammello) in cammino verso Abramo. Miniatura araba del XIV secolo


l’Unità 3.9.10
Questione di classe
di Chiara Valerio
«Se si vuole far passare l'idea che 200mila precari sono frutto della Finanziaria e dell’azione del governo Berlusconi, allora non sono disponibile». Nessuna persona di vago senso comune, categoria alla quale io credo appartenga il Ministro Gelmini, può esserlo. Tuttavia, nessuna persona di vago senso comune può sostenere che i 200mila precari rappresentino o lo scarto spontaneo delle interazioni tra tentativi di riforma dell’istruzione pubblica, crisi economica e mercato del lavoro o marionette agitate da una forza politica forse trascendente, e di certo cospiratoria. I precari sono cittadini, sono elettori, hanno inclinazioni politiche, religiose e sessuali, hanno doveri e diritti, hanno condiviso, con il Ministro Gelmini e con i componenti dell’attuale Governo, l’esperienza di andare a scuola e dunque dell’accesso all’istruzione e alla conoscenza, e possono diventare protagonisti di un cambiamento sociale. La protesta dei precari, degli insegnanti di ruolo, del personale scolastico, degli studenti rende manifesto che il problema politico sotteso al problema economico sociale, è la gestione della conoscenza in quanto risorsa e ricchezza, in quanto bene collettivo potente e condizionante lo sviluppo di una società. Proprio per questo, amministrare questa ricchezza-risorsa, impone la definizione di un quadro politico, prima che economico («i numeri sono numeri, io mi limito a citarli»). L’articolo 34 della nostra Costituzione recita «La scuola è aperta a tutti. (...) I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto a raggiungere i gradi più alti degli studi». Penso dunque che quest’orizzonte “costituzionale”, che ha come obiettivo la ridistribuzione delle ricchezze, e come fine la massima estensione delle conoscenze condizionanti lo sviluppo sociale, sia evidentemente un orizzonte di tipo socialista e democratico, e sia dunque, evidentemente un orizzonte politico non appartenente al Governo in carica.
Raggiungerlo, definirlo, intuirlo passa tuttavia, per le forze di sinistra e di prospettiva, attraverso un rigore selettivo che potrebbe apparire, in abbrivo, non coerente. Gli insegnanti devono essere scelti con estrema accortezza e gli studenti, che accedono liberamente alle scelte universitarie senza test d’ingresso, devono essere vincolati a un percorso di studi che non ne favorisca l’uscita a tutti i costi e nei medesimi tempi.
Il Ministro Gelmini durante la conferenza stampa di ieri oltre a sfoderare un’oscura e cacofonica nomenclatura per illustrare i punti forti della riforma («istituti tecnici superiori», «liceo delle scienze umane», «il livello B2 dell’apprendimento della lingua straniera», «la tradizione musicale del paese») ha spiegato che uno dei fini della riforma scolastica è «incanalare i ragazzi in un percorso universitario». Incanalare è il contrario strutturale di scegliere.
Avevo intuito che il Governo in carica non avesse inclinazioni socialiste ma, dopo la conferenza stampa di ieri, capisco che non ha più né inclinazioni né intenzioni coerenti al dettato costituzionale. Che, in ogni modo, per il Governo di una Repubblica democratica, dovrebbe essere un dovere.
l’Unità 3.9.10
Sciopero della fame continuo
Precari, protesta a mani nude
di Mariagrazia Gerina
su spogli
l’Unità 3.9.10
La scuola alla deriva
Un ministro senza vergogna
di Francesca Puglisi
Responsabile Pd della scuola
su spogli
il Fatto 3.9.10
Il diritto all’istruzione e la Costituzione
Genitori-cittadini, è l’ora della sveglia
Classi come nuovi ghetti e il più grande licenziamento del settore: ecco l’esito della “riforma”
di Marina Boscaino
su spogli

il Fatto 3.9.10
Forse c’è un’altra strada
di Michele Boldrin
su spogli

Repubblica 3.9.10
I call center delle cattedre
di Chiara Saraceno
su spogli

Un video sul tema:
Una conferenza per rispondere ai precari
Il gioco delle tre carte del ministro Gelmini
E le voci delle insegnanti precarie
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«Vieni avanti, cretino..!»
La Stampa 3.9.10
Il Papa: “Il posto fisso non è tutto, cercate Dio"
Messaggio del Papa ai giovani «Nel Vangelo i veri valori»
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l’Unità 3.9.10
L’affondo di Bersani
«Il berlusconismo ci porta alla fogna»
di Vladimiro Frulletti
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il Riformista 3.9.10
Alle feste di partito si provano le alleanze anti-Cavaliere
Opposizioni. Casini invita Vendola a Chianciano. D’Alema sul leader centrista: «Potrebbe essere con coi». Di Pietro ha in serbo per Vasto il nome del suo candidato premier. E intanto Bersani immagina i connotati del suo Nuovo Ulivo: «Non sarà come l’Unione».
di Ettore Colombo
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l’Unità 3.9.10
In manicomio con Celestini (...credendo di non essere matti)
«La pecora nera» non è un film di denuncia, ma una benedizione poetica tra Pasolini, Brecht e Basaglia «Criminali non sono i manicomi, ma l’idea stessa che qualcuno possa decidere della libertà di un altro»
di Alberto Crespi
su spogli
l’Unità 3.9.10
Maya Sansa «Sono catene anche gli psicofarmaci»
di Gabriella Gallozzi
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Corriere della Sera 31.8.10
Cari bambini, vivrete cent' anni e vi spiego perché sarete più liberi
di Edoardo Boncinelli
qui segnalazione di Elisa Rosalba De Cesare

«se li conosci li eviti»
L’Osservatore Romano 3.9.10
Fede e ragione nel pontificato di Mastai Ferretti
di Francesco M. Valiante
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Terra 3.9.10

I rivoluzionari del Paese eco-insostenibile
di Federico Tulli
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