sabato 16 agosto 2014

LA PAGINA È STATA AGGIORNATA SABATO 16 AGOSTO ALLE 8.00

COME OGNI ANNO DAL 2001, ANCHE QUEST'ANNO "SEGNALAZIONI" HA SOSPESO LE PUBBLICAZIONI ORDINARIE  PER LA CONSUETA PAUSA ANNUALE. LE RIPRENDERÀ MERCOLEDI 27 AGOSTO
SAREMO TUTTAVIA SEMPRE DISPONIBILI - COME INFATTI È ACCADUTO NEI GIORNI DAL 30 LUGLIO AL 2 AGOSTO - PER DIFFONDERE EVENTUALI NUOVE INFORMAZIONI IMPORTANTI.
INVITIAMO INFINE - COME TUTTI GLI ANNI - LETTRICI E LETTORI A SEGNALARCI, CON UNA E-MAIL AL NOSTRO INDIRIZZO SEGNALAZIONI.BOX@GMAIL.COM, QUANTO NEL FRATTEMPO TROVASSERO DI INTERESSANTE E SIGNIFICATIVO SULLA STAMPA - POSSIBILMENTE INVIANDONE ANCHE IL TESTO - E SUL WEB: ALLA RIPRESA PUBBLICHEREMO UNA SELEZIONE DEI MATERIALI SEGNALATICI.

CITATO:





Il Venerdì di Repubblica 18.7.14
Dai tempi d’oro a questa crisi: che malinconia la mia Unità
Gli anni epici delle grandi firme e del porta a porta. lo shock della morte di Berlinguer. la prima satira sul Pci. e poi il declino. Parla l’ex direttore Emanuele Macaluso
di Concetto Vecchio
qui




Nell'ambito della rassegna "Effetto Luce" per celebrare i 90 anni dell'Istituto Luce,
a Roma il 5 agosto alle 22 nell'area archeologica di Santa Croce in Gerulemme
è stato proiettato "Il sogno della farfalla". (qui)
si ringrazia Gabriella Milea



LEFT C’È
In attesa, speriamo, di riprendere la collaborazione con una rinnovata Unità,
ai cui giornalisti esprimiamo la nostra piena solidarietà, left esce da solo in edicola
Invitiamo i lettori a sostenerci, in tutti i modi possibili. Grazie davvero per il vostro sostegno.
I redattori di left


Un bombardamento israeliano su Gaza
Le storie delle vittime dell’operazione “Protective Edge” dell’esercito dello “Stato ebraico
sono su ”People Beyond Numbers

«L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abbiamo tutti i giorni, che formiano stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce fatale a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione ed apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare e dargli spazio»
Italo Calvino, in "Le città invisibili" 
Tratto da SaluteInternazionale.info
“Lettera aperta al popolo di Gaza”. Vietato criticare Israele
Lancet non è l’unica rivista medica a essere sotto il tiro dei difensori di Israele
Israele mantiene le sue truppe militari nei territori occupati per difendere mezzo milione di coloni insediatisi illegalmente e sta da anni strangolando la popolazione della Striscia di Gaza, prigione a cielo aperto
di Angelo Stefanini

Centro Salute Internazionale, Università di Bologna
qui
si ringrazia Irene Calesini
Nelle note all'articolo segnalato qui sopra anche il link all'articolo di "Lancet" e i riferimenti ad altri articoli sul tema, come
David Marceddu. Gaza, su Lancet gli scienziati contro la guerra: “Crimine contro l’umanità”. Il Fatto Quotidiano, 23.07.2014
Medici italiani e inglesi su Lancet : “Chi non denuncia l’aggressione di Israele è complice”. La Repubblica, 23.07.2014
Maria Valerio. ‘Israel insulta a la inteligencia, la dignidad y la humanidad’. El Mundo, 27.07.2014
La Stampa 5.8.14
I nostri destini sono intrecciati. Serve un dialogo fra “nemici”
Ricostruire e risanare le ferite della Striscia non è sufficiente Israele deve favorire la fine dell’isolamento dei palestinesi
di Abraham B. Yehoshua

su spogli


Corriere 5.8.14
Il pessimismo di Amos Oz
«Più palestinesi uccidiamo e più vincerà Hamas»
Lo scrittore: «Sharon si è ritirato dalla Striscia, ci hanno sommerso di razzi: chi crederà più alla pace?»
di Davide Frattini

su spogli

Repubblica 5.7.14
Zygmunt Bauman
L’amarezza dell’intellettuale polacco di origini ebraiche
Sfuggito all’Olocausto, non risparmia critiche ad Hamas e a Netanyahu: “Pensano alla vendetta, non alla coabitazione. Purtroppo sta accadendo ciò che era ampiamente previsto”
“Gaza è diventata un ghetto Israele con l’apartheid non costruirà mai la pace”
intervista di Antonella Guerrera

su spogli

ASSOLUTAMENTE DA NON PERDERE, SABATO 9 AGOSTO ALLE 22:10 E DOMENICA 10 AGOSTO ALLE 16:05
(CANALE 50 DEL DIGITALE TERRESTRE):
In esclusiva su LAEFFE The Gatekeepers – I guardiani di Israele, il film nominato agli Oscar nel 2013 come miglior documentario.
Dror Moreh intervista sei ex-capi dello Shin Bet, il servizio segreto israeliano preposto alla prevenzione di atti di terrorismo e protagonista della strategia di assassinio mirato dei principali sospettati.
Una ricostruzione inedita e sorprendente del conflitto tra Israele e Palestina attraverso le confessioni e le testimonianze dei protagonisti delle azioni governative compiute dalla Guerra dei Sei Giorni del 1967 a oggi. Un racconto che svela come il territorio tra sicurezza e violenza, convivenza e predominio, guerra e pace sia sottile e  sovrapposto tra le due parti in conflitto.










Biblioteca La Balate-PA 2.8.14
“Cara Bambina vestita di verde…”
qui segnalazione di Giulia Mari

«Ad oggi 3 agosto 2014, ore 10, le persone uccise a Gaza sono 1817, di cui bambini 430 e donne 231. I feriti sono 7553, di cui bambini 2009, donne: 1349.
I rifugiati nelle scuole Unrwa: 240.000, nelle scuole statali: 16.000, in altre sedi o dai parenti: 264.000. Centri accoglienza rifugiati bombardati: 6. Numero totale sfollati: 520.000.
Giornalisti uccisi: 6
Ospedali colpiti: 7, distrutti totalmente 2, gravemente danneggiati: 3, parzialmente danneggiati: 2. Cliniche e ambulatori colpiti: 18, distrutti totalmente 2, gravemente danneggiati: 16. Ambulanze colpite: 12, distrutte totalmente: 9, gravemente danneggiate: 3. Medici uccisi: 10, feriti: 33.
Tecnici servizi acqua e elettricità, uccisi: 7, feriti: 5 (sul lavoro).
Impianti dessalinizzazione colpiti: 2, totalmente distrutti: 2.
Acquedotti colpiti e distrutti totalmente: 2. Impianti trattamento acque reflue totalmente distrutti: 1. Centrale elettrica di Gaza: totalmente distrutti i serbatoi e gli impianti. Linee elettriche provenienti da Israele: 6 totalmente distrutte». 
(Fonte Centro Palestinese dei Diritti Umani) Si ringrazia Annalina Ferrante
Cronache del Garantista 7.8.14
“Haaretz” svela il Minculpo
di Antonino Ulizzi

qui

The Guardian 6.8.14
Gaza crisis: UK government policy falling into disarray
Clegg demands suspension of arms export licences to Israel after Warsi resigns saying Cameron has lost moral authority
by Patrick Wintour and Rowena Mason

qui
si ringrazia Franca Nardi
NEL CENTRO DI LIVORNO:
e in consiglio comunale si è discusso su due mozioni per un gemellaggio con Gaza
dal Corriere della Sera dell'8 agosto

 LEGGI TUTTO QUI

LEGGI TUTTO QUI

I LAVORATORI DELL'UNITÀ
HANNO APERTO UNA PAGINA WEB
SULLA QUALE SI PUÒ SEGUIRE LO SVILUPPO DELLA VICENDA:

NUOVE USCITE SUL TEMA, IN ORDINE CRONOLOGICO DISCENDENTE:
il Fatto 10.8.14
Rottamazioni
La tripletta di Renzi: via Senato, Unità e Fiat
di Furio Colombo

Renzi pensa molto di sé ma neppure lui avrebbe creduto a un simile colpo: liberare l’Italia negli stessi giorni, del Senato, dell’Unità e della Fiat. Non era facile perché non c’è apparente legame fra i tre grandi scomparsi, una istituzione, un giornale-memoria e una azienda che, da sola, rappresentava e garantiva l’Italia come Paese industriale. Non ditemi che mettere insieme le tre chiusure (o partenze per sempre) è solo una trovata polemica. Renzi è bravo, come dicono tutti (chiamandolo continuamente Matteo perché è così giovane, e dandogli ideali pacche sulle spalle) e se si chiude il Senato è solo per una sua decisione (il perché, dovremo estrarlo dalle macerie); se chiude l’Unità, ciò che resta di un pezzo glorioso del suo partito, è perché tutto quel passato di altri gli dà noia; se se ne va la Fiat, un esodo unico in Europa e mai accaduto in un grande Paese, è perché il suo disinteresse per ciò che non controlla – o lui o la Boschi – lo innervosisce e, francamente, non gli interessa. NELLA LORO diversa pesantezza e dimensione, tutti e tre gli eventi hanno un loro aspetto non chiaro (e anzi, misterioso) e stupisce che così tanta parte dei media italiani si prestino a celebrare due degli eventi e a ignorare il terzo.Nonostante la memoria corta di un mondo su cui piovono twitter e hashtag come la cenere dopo Hiroshima, credo che si ricorderà la fine del Senato. Perché non se ne conosce la ragione; perché c’erano cose ben più urgenti da fare; perché ha sradicato in modo rozzo e violento i molti legami, ascendenze e conseguenze nella Costituzione; perché, come ha detto bene, chiaro e al momento giusto, il capogruppo di Forza Italia Paolo Romani, questa legge porta due firme: quella di Matteo Renzi e quella di Silvio Berlusconi. Lo testimonia un’immagine destinata a restare come quelle dei Marines di Iwo Jima: Maria Rosaria Rossi, di casa Berlusconi, abbraccia Maria Elena Boschi, di casa Renzi, con il furore femminile di poche grandi occasioni della vita. La commenta bene, in un desolato e bellissimo testo, su Il Corriere della Sera (7 agosto) Corrado Stajano: “Perché, ci si chiede, discutere della legge fondamentale della Repubblica in modo così affannoso e dilettantesco, con il ritmo di una tappa a cronometro su pista, tra minacce e blandizie?”. Nell’entusiasmo del momento si erano persino dimenticati che Giorgio Napolitano, a un certo momento, avrebbe dovuto diventare senatore a vita. E la Finocchiaro è dovuta correre indietro a inserire un’eccezione per ex presidenti della Repubblica, che restano d’ora in poi i soli senatori a vita. Ma dove? Nel festoso suk di portatori di interessi nominati dalle Regioni?Intanto Renzi ha chiuso l’Unità. Ma quando mai? , ti direbbero al Nazareno, se ti accogliessero e non temessero che qualcuno gli guardi le carte sul tavolo. L’Unità, ti direbbero, ha finito la corsa, punto e basta. Svelto com’è, Renzi non ha neanche perduto tempo a verificare se e come l’organo del Partito Democratico svolge il suo ruolo. Sì, qualche volta avrà notato con la coda dell’occhio, che non era tutto scritto da lui, che non c’entrava, neppure dopo anni di Ds e poi di Pd remissivo e sempre pronto a qualche pacificazione, con la nuova vita insieme, lui e Berlusconi, Berlusconi e lui. NON TUTTI cambiano radicalmente in una o due assemblee, come i membri di direzione del suo partito. Dopo tutto quel giornale ha mai aperto con grande foto del sorriso fisso sulla non realtà della Boschi o della incompetente e dannosa gentilezza della Madia? Diciamo la verità: il giornale stava nei ranghi ma non lo aveva ancora portato in trionfo. E poi, a certe scadenze, veniva fuori con certi ricordi e immagini e voci di cui non senti il bisogno, mentre condividi questa nuova Italia rinnovata e pacificata con Berlusconi. Intanto se i competenti del mondo fanno notare le tue disattenzioni economiche e il rischio grave dell’Italia, sei già circondato di “grandi giornali” italiani detti indipendenti che si occupano di non dirlo. Infine deve avere notato che nessuno, anche tra i più miti redattori dell’Unità, era mai stato boy scout. Renzi ha imparato solo la prima parte del celebre motto: “Tutti per uno”. È svelto, e passa subito alla conclusione: chiudere, e farla finita, come gli dice Verdini da un pezzo, con la paccottiglia comunista. LA FIAT, che era l’immagine dell’Italia industriale nel mondo e il punto di riferimento per l’industria italiana (se lo fa la Fiat, come fa la Fiat...) si è sfilata con agilità dalle tasse (paga a Londra), dai legami con l’Italia (ha sede amministrativa e legale in Olanda) e dalla produzione (che ha luogo alla periferia di Detroit). Di fronte a un evento di tale enormità i politici non c’erano, non al Parlamento di una o due Camere, non al governo. Renzi lavorava a cambiare verso, a cambiare l’Italia, a forgiare le riforme che tracciano qualche solco ma non si sa per dove.Anche perché gli hanno portato a Palazzo Chigi tre immensi gipponi, che sarebbero destinati alla produzione italiana (famosa nel mondo per la Cinquecento, ricordate?). Ma la produzione italiana non esiste. Piani, progetti e investimenti sono stati tenuti fermi. E gli operai della Fiat, noti nel mondo per il loro lavoro, ora sopravvivono in buon numero con la cassa integrazione di questa Repubblica, mentre la Casa Tudor-Marchionne paga al governo inglese. Renzi? Per lui va bene. Il Paese gli sembra più fresco, più giovane. Senza Fiat, senza Unità, senza Senato, lui ci ha riportati come bambini al mattino di una giornata che ci promette bellissima. Se righiamo dritto, senza ostruzionismi e senza menarla sulla Costituzione.
La Notizia Giornale.it 10.8.14
Da “abbiamo una banca” a “siamo di una banca”. Purché si campa…
L’Unità ha chiuso i battenti ma fa ancora gola. La Santanché non rinuncia al suo piano ma è frenata dalla rivolta dell’ex redazione
Così si è fatto sotto il gruppo Sator del banchiere Arpe che controlla già Lettera 43, un sito con i conti in profondo rosso
qui

il Fatto 10.8.14
L’Unità, Arpe e Lettera 43 al lavoro sul dossier? Il banchiere: “No comment”
Non è la prima volta si parla di un interesse del genere da parte di News 3.0, l'editrice del quotidiano online diretto da Paolo Madron che è anche coautore, con Luigi Bisignani, del recente L'uomo che sussurra ai potenti

qui

Il salvagente 10.8.14
Un banchiere e Lettera 43 in cordata per l'Unità?
L'ipotesi sul Fatto Quotidiano. La Camusso: "Salvare i lavoratori e la linea editoriale"

qui


Libero 9.8.14
L'Unità, l'indiscrezione: Matteo Arpe e Lettera 43 di Madron pronti a rilevare il quotidiano
di Enrico Paoli

qui

Clandestino Web 9.8.14
“L’Unità”, non tutto sembra perduto
Bisignani: “Importante banca milanese rileverà il giornale”
di Federica Sterza

qui
Prima on line 9.8.14
L’Unità, Bisignani: “Banca milanese rileverà quotidiano. A settembre in edicola” 

qui
il Fatto 9.8.14
Così la pitonessa avvolgerà l’Unità
La Santanché in Borsa a costo zero con le attività editoriali
di Carlotta Scozzari
Milano. L’ex pitonessa Daniela Santanché le studia tutte pur di mettere le mani, insieme con l’amica Paola Ferrari, sull’Unità, lo storico giornale del Partito comunista che da inizio agosto ha interrotto le pubblicazioni. Un’accoppiata inedita: la prima, sia pure ultimamente un po’ in secondo piano, è la nota “pasionaria” di Forza Italia, mentre la seconda è la moglie di Marco De Benedetti, figlio dell’ingegnere Carlo, da anni in guerra con Silvio Berlusconi.Così, dopo che già a metà luglio un abbozzo di approccio da parte di Santanché e Ferrari era stato respinto sia dai liquidatori dell’Unità sia dal comitato di redazione, le due, nella nuova tornata di offerte di inizio settembre per salvare il quotidiano fondato da Antonio Gramsci, tornano alla carica ancora più agguerrite. Ma anche più organizzate. È stato annunciato due giorni fa il complesso processo che, in estrema sintesi, consentirà alle attività editoriali della società pubblicitaria della ex pitonessa, la Visibilia, di sbarcare direttamente in Piazza Affari a Milano, senza però doversi accollare il peso di una costosa quotazione in Borsa. Semplificando, sulla base delle informazioni per ora diffuse (maggiori dettagli finanziari sono attesi a settembre), le attività giornalistiche, quindi le testate Ville Giardini, Ciak e Pc Professionale, usciranno dal perimetro della concessionaria di pubblicità di Santanché per confluire in una nuova società, la Visibilia Editore srl, della quale nel frattempo Ferrari sarà diventata socia al 33,3 per cento.IL PASSAGGIO successivo sarà la quotazione in Borsa, praticamente a costo zero, attraverso la società quotata sul segmento Aim di Borsa Italiana Pms, in difficoltà finanziarie soprattutto da quando, nel 2012, è scomparso il suo fondatore Patrizio Surace. In base agli accordi (non ancora vincolanti) tra le due parti, in autunno la Pms approverà un aumento di capitale in natura, vale a dire a costo zero per Visibilia Editore, che si limiterà ad apportare le proprie testate giornalistiche. I rapporti di forza sono a tutto vantaggio di Visibilia Editore, che a fine 2013 fatturava 4,7 milioni, contro i 3,3 milioni di Pms, ora attiva solo nei servizi di rassegna stampa dopo la recente cessione delle attività di consulenza a Giancarlo Frè. La pasionaria di Forza Italia e la conduttrice tv che ha appena perso la Domenica Sportiva, in questo modo, diventeranno prime azioniste di una società quotata in Borsa, che, stando al tabellino di marcia, dovrebbe subito dopo battere cassa tra i piccoli soci, procedendo con un vero e proprio aumento di capitale, questa volta a pagamento.Ed è proprio attraverso la Visibilia Editore che Santanché e Ferrari – come riferiva ieri il Giornale – puntano a riprovare, a inizio settembre, a mettere le mani sull’Unità. Se l’operazione andasse a buon fine, lo storico quotidiano rosso si troverebbe in poco tempo non solo a riprendere le pubblicazioni ma addirittura in Borsa al fianco di testate come Ciak e Ville Giardini. Ma c’è chi continua a dare poche chance di vittoria all’ex pitonessa e alla giornalista. Più facile, invece, che arrivi una nuova offerta dell’attuale socio di maggioranza della società editoriale dell’Unità, Matteo Fago, magari affiancato da qualcuno vicino al Pd del premier Matteo Renzi. “Qualsiasi proposta che arriverà per salvare azienda e lavoratori è bene accetta; penso che ci saranno diverse offerte”, dice fiduciosa al Fatto l’azionista dell’Unità ed ex senatrice di Forza Italia, Claudia Maria Ioannucci. Mentre dal palco di Capalbio libri, Luigi Bisignani ha detto che "un’importante banca milanese e un quotidiano online milanese si stanno preparando in queste ore a rilevare L’Unità."
il Venerdì di Repubblica 8.8.14
L’ultima copia dell’Unità e i militanti di non sa più che causa
di Diego “Zoro” Bianchi

qui

il Venerdi di Repubblica 1.8.14

Sconsolata Festa dell’Unità tra cacio e pepe e spenti dibattiti su Bobbio
di Diego “Zoro” Bianchi
qui
Corriere 8.8.14
La polemica di Staino contro il Comune pd: intolleranti con noi atei
di Renato Benedetto
MILANO — Non si può parlare di scomunica, certo, perché atei, molti dei personaggi in questione, lo sono già. Come Bobo, disegnato dalla matita di Sergio Staino, per di più eretico anche a sinistra. Anche lui compare nella mostra «Sacrosante risate» a La Spezia, che ha creato malumori nell’amministrazione targata Pd. La rassegna, «per sorridere del rapporto tra sacro e profano per una satira mai blasfema», accompagna ai disegni anche incontri e dibattiti, iniziativa dell’Unione atei e agnostici razionalisti (Uaar) nel calendario dell’Estate spezzina. Ma proprio dalla giunta è arrivata la richiesta di annullare i dibattiti, come ha rivelato il Secolo XIX . Troppo delicato il tema, si raccomanda prudenza. La risposta degli organizzatori all’assessore alla Cultura, il dem Luca Basile, è stata però negativa: la richiesta, avanzata a livello informale, non poteva essere accolta. E così, nel centro Salvador Allende, da lunedì accanto ai disegni di Staino, Altan, Vauro, Ellekappa e altre firme, hanno preso il via gli incontri: tra gli ospiti pure Staino, presidente onorario dell’Uaar. «Forse è il fatto che per secoli gli atei sono stati chiamati “senzadio” a generare reazioni di paura. Ma la laicità è contemplata nella Costituzione, si parla di diritti. E per fortuna tra le buone innovazioni di papa Francesco c’è il riso: anche l’ autoironia». E forse è un’altra delusione politica per Bobo: «Una giunta di sinistra dovrebbe essere tollerante. Ma in passato è stato più facile che fosse la Dc, non il Pci, a prendere posizioni critiche sulla Chiesa. I comunisti temevano di rimetterci a livello elettorale». E scherza: «La mia adesione all’Uaar ha coinciso con la nascita del Pd. L’idea di lavorare a fianco degli ex dc mi andava bene, ma avere un appoggino tra qualche mangiapreti mi metteva il cuore più tranquillo...». «Il Pd non c’entra», risponde Basile: «Il Comune affida gli eventi estivi alle associazioni senza censure. Ho solo dato un consiglio per gli incontri, per non urtare la sensibilità di nessuno. Ho raccomandato sobrietà. Gli eventi si faranno, tutti». si ringrazia Daniele De Perto
il Fatto 8.8.14
L’Unità, Bisignani: “Banca milanese rileverà quotidiano. A settembre in edicola”
Il quotidiano fondato da Antonio Gramsci travolto dai debiti ha cessato le pubblicazioni lo scorso 31 luglio
A ridosso della chiusura era arrivata una proposta di acquisto di Daniela Santanchè e Paola Ferrari De Benedetti bollata come "irricevibile"
La palla salvo sorprese dovrebbe passare al commissario giudiziale

qui 
Il Salvagente 8.8.14
''L'Unità è viva'', spazio aperto sul sito della Fnsi
Per seguire gli sviluppi dopo lo stop alle pubblicazioni del quotidiano

Si chiama “L’Unità è viva” lo spazio messo a disposizione sul sito della Federazione nazionale della stampa per i colleghi del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, che dal 1° agosto non è più in edicola.
Il sito Fnsi nello spazio dedicato all'Unità rilancia l’appello rivolto al Pd dal comitato di redazione del giornale con la richiesta di essere presenti a Bologna nel giorno di apertura della Festa nazionale dell’Unità, in programma dal 27 agosto al 7 settembre.
Il Sì di Guerini (Pd). Il vicesegretario nazionale del Pd Guerini si è detto d'accordo a ospitare il Cdr: "Il Cdr dell`Unità - ha dichiarato - è il benvenuto alla festa nazionale di Bologna. Sarà l`occasione per raccontare la storia del quotidiano, una storia che siamo convinti continuerà".
Nove da Firenze 8.8.14
L’Unità, "banca milanese e quotidiano interessati a rilevare il giornale"
Lo ha rivelato Luigi Bisignani durante la serata di Capalbio Libri 2014

CAPALBIO - "Un'importante banca milanese e un quotidiano online milanese si stanno preparando in queste ore a rilevare il quotidiano L'Unità", lo ha affermato Luigi Bisignani durante la serata di Capalbio Libri, il festival sul piacere di leggere che sta per concludersi in piazza Magenta a Capalbio.
L'Unità, il quotidiano fondato da Antonio Gramsci, ha cessato le pubblicazioni lo scorso 31 luglio. Bisignani, durante la presentazione del suo libro “Il Direttore”, era sul palco di Capalbio Libri con Vittorio Feltri, Denise Pardo e Andrea Purgatori.
La rivelazione è arrivata come un fulmine a ciel sereno ed è rimbalzata sulle principali testate giornalistiche.
Il Resto del Carlino Quotidiano Nazionale 7.8.14
L'Unità, grande tradizione senza bandiera
Risponde il vicedirettore del Resto del Carlino Massimo Gagliardi
Bologna, 7 agosto 2014 - QUALCUNO si meraviglia perché l’Unità ha chiuso i battenti. Non poteva fare altrimenti. I comunisti sono spariti e i loro discendenti hanno già creato un’altra unità: sono andati con quelli che definivano ‘’forchettoni’ o sfruttatori della classe operaia. Oggi la politica è solo potere e denaro. Anche per chi finge ancora di difendere i più deboli…Riccardo DucciNON SONO tra quelli che gioiscono per la chiusura dell’Unità. Anzi, sono molto dispiaciuto: per i colleghi disoccupati e perché ogni giornale chiuso è una piccola sconfitta della democrazia. Con l’Unità se ne va un pezzo di storia, e non solo politica. L’Unità è stata una palestra del giornalismo d’inchiesta. Sull’Unità scriveva Fortebraccio, vigoroso e sulfureo polemista nato nella Bassa bolognese e con il quale pure i colleghi del Carlino incrociarono le penne. Sull’Unità videro la luce tanti disegnatori, da Staino in giù. L’Unità ha avuto un vaticanista, Alceste Santini, stimatissimo Oltretevere. Perché ha chiuso? Tanti i motivi ma di certo aveva perso la sua funzione: non poteva essere più un giornale di lotta. Essere governativi, a noi della stampa, fa sempre male.
Partito Democratico 6.8.14
Festa de L'Unità, Zampa: "Sì alla partecipazione del CdR del giornale all'inaugurazione" 

"Raccolgo l'appello lanciato oggi dai giornalisti del l'Unità e sono certa che si troverà un accordo secondo il quale il giornale possa essere presente all'inaugurazione della Festa nazionale del partito democratico".
Lo dice Sandra Zampa, vicepresidente del Partito democratico, che continua: "Mi impegnerò perché si possa avere al nostro fianco, come sempre, l'Unità, che ci ha rappresentati, accompagnati negli anni del cambiamento e che non ha mancato di essere critico e costruttivo quando era necessario. Spero ancora sia possibile trovare anche una condizione per una ripresa dell'attività del giornale", conclude Zampa.
Affari Italiani 6.8.14
Auguri a L'Unità di Fausto Lupetti
qui 
Avanti! 6.8.14
Quando l’Unità voleva liquidare l’Avanti
di Mauro Del Bue

qui

Articolo 21 5.8.14
L’Unità è stata ed è una grande palestra di democrazia mediatica
di Vito Lo Monaco

qui
Il Tempo 1.8.14
Il Tempo offre uno spazio a l'Unità
qui
Il Fatto 31.7.14
L’Unità, i bolognesi: “Chiude? Tenetela aperta pure con la Santanché”
di Davide Marceddu
qui
DUE AGENZIE DEL 19 LUGLIO E TRE ARTICOLI CHE PRIMA CI ERANO SFUGGITI:
AGI, sabato 19 luglio 2014, 13:12:08
L'Unita': offerta d' acquisto da Fago, socio maggioranza della Nie  (AGI) - Roma, 19 lug. - Un' offerta d' acquisto e' stata presentata per l' Unita' ai due liquidatori della Nie, la societa' editrice messa in liquidazione per perdite pari a 25 milioni di euro, da parte dell' Editoriale Novanta srl rappresentata da Matteo Fago, socio di maggioranza con il 51% della stessa Nie. L' offerta di acquisto e' a integrazione della iniziale lettera d' intenti e marterdi' 22 e' in programma l' incontro tra i liquidatori e il Cdr della testata per una valutazione di merito dell' offerta di Editoriale Novanta srl, relativamente alle garanzie occupazionali e prospettive editoriali.  (AGI)  Vic   (Segue) 191318 LUG 14   NNN

AGI, sabato 19 luglio 2014, 13:12:14
L'Unita': offerta d' acquisto da Fago, socio maggioranza della Nie (2) (AGI) - Roma, 19 lug. - L' offerta d' acquisto di Fago, dettagliata e aggiornata con le integrazioni richieste dai liquidatori rispetto alla lettera d' intenti, consta dell' affitto della testata per sei mesi e, alla scadenza, di altri sei mesi, prima dell' acquisto definitivo della stessa, il cui valore e' stimato sui 23 milioni di euro. Inoltre, l' individuazione concordata di tutti i possibili ammortizzatori sociali  (la legge 416, i contratti di solidarieta' etc) per la gestione dell' organico; un piano di rilancio della testata con l' integrazione cartaceo-web e la continuita' editoriale, culturale e politica. Il Cdr parla di un primo passo positivo, dai liquidatori si aspetta la valutazione di merito, quindi l' avvio in tempi brevissimi di una trattativa. Obiettivo e' rinnovare e rilanciare la testata - che ha perso molto in copie vendute, arrivate a 20mila rispetto alle 72mila del 2001 - in una trattativa tra il Cdr, i liquidatori e l' editore Fago. A quanto si sa, il Cdr e' comunque pronto a discutere e valutare anche eventuali altre offerte d' acquisto, come quella che secondo alcune voci verrebbe dalla Pessina Costruzioni, vicina al Pd di Matteo Renzi e guidata da Massimo Pessina.  (AGI) Vic 191318 LUG 14   NNN
si ringrazia Serena Petruzzo
L’Unione Sarda 31.7.14
L’addio. Da Gramsci a Giuseppe Podda fino all’avvento di Soru-Meli
L’Unità, giornale contro con saldi legami nell’Isola
di Augusto Ditel

qui
si ringrazia Licia Matticoli
Libero 31.7.14
Da rivoluzionari a conservatori
L'Unità e la chiusura: tutta colpa di Antonio Gramsci
di Renato Besana
qui

Formiche.net 4.8.14
Ecco i tre killer dell’Unità
Il commento di un giornalista di lungo corso come Pierluigi Magnaschi, già direttore dell'Ansa, oggi direttore di Italia Oggi e Mf/Milano Finanza, sulla chiusura del quotidiano fondato da Antonio Gramsci
qui
SU SEGNALAZIONI DAL 5 AGOSTO:








il Fatto 5.8.14
L’Unità va a spiegare la chiusura alla Festa di Bologna

CONTINUA la resistenza del quotidiano l’Unità che ha sospeso le pubblicazioni a inizio mese dopo che la società editrice ha preso la via della liquidazione. I redattori, come ai tempi della prima chiusura del giornale fondato da Antonio Gramsci, si sono dotati di un sito internet in cui tenere viva la propria lotta ( http://unita.info  ) e hanno rilanciato il proprio impegno: “Chiediamo al Pd di poter essere presenti a Bologna nel giorno di apertura della Festa Nazionale de l’Unità. In quella sede terremo una conferenza stampa per raccontare la nostra storia e condividerla con i nostri lettori. Invitiamo tutti i volontari che in questi giorni si stanno impegnando nelle feste a sostenere le nostre iniziative”. Il primo appello dal sito internet non sembra essere caduto nel vuoto. Il vicesegretario reggente del partito Democratico Lorenzo Guerini ha infatti aperto le porte della Festa all’iniziativa con una dichiarazione di ottimismo: “Il Cdr dell’Unità è il benvenuto alla festa nazionale di Bologna. Sarà l’occasione per raccontare la storia del quotidiano, una storia che siamo convinti continuerà”.
Partito Democratico 4.8.14
Guerini: “Il Cdr dell’Unità è il benvenuto alla festa nazionale di Bologna"
Il vicesegretario dem risponde all'appello del Cdr de L'Unità "di poter essere presenti a Bologna nel giorno di apertura della Festa Nazionale"
di Lorenzo Guerini

qui

Prima on line 4.8.14
Un sito per dare informazioni sulla vicenda dell’Unità

qui

Repubblica Bologna 4.8.14
Unità, i giornalisti chiedono di partecipare alla Festa del Pd a Bologna. "Siete i benvenuti"
"Vogliamo parlare ai nostri lettori" scrivono i cronisti, riferendosi alla kermesse nazionale del parco Nord. Il giornale di Gramsci non è più in edicola

qui

Immediato.net 4.8.14
Addio a l’Unità. Dicono che sia perchè sono morte le ideologie ma forse sono morte le idee
di Franco Metta

qui

Globalist.it 4.8.14
Editoria: trattative in corso per salvare L'Unità
Il Cdr ha fatto sapere che è stato aperto un sito che fornirà informazioni sulla vicenda del quotidiano, fino a quando non tornerà in edicola

qui

Emilia Romagna 24 News 4.8.14
Bologna, L’Unità: “Chiediamo al Pd di poter essere presenti alla festa dem”
Guerini: “Il cdr è il benvenuto alla festa nazionale di Bologna”
di Vanda Sarto

qui

Lucca in diretta 3.8.14
Chiude L'Unità: occhio alle cause non solo agli effetti

qui
Repubblica Genova 2.8.14
Ritorna la "Festa de L'Unità" e sarà il ring delle Primarie
Scelto il vecchio nome e si discuterà del giornale ora chiuso nelle giornate del Festival della Comunicazione
di Donatella Alfonso
qui

DA SEGNALAZIONI DEL 2 AGOSTO:

Il Tempo 2.8.14
Il dibattito
Padellaro: «Ora le 25mila copie de l’Unità interessano più del suo futuro»
L'ex direttore dal 2005 al 2008, oggi alla guida del Fatto Quotidiano: "Renzi non ha bisogno del giornale per trasmettere i suoi messaggi"
intervista di Loredana Di Cesare
qui
nell'immagine la prima pagina del primo numero dell'Anno 1 dell'Unità
Il Tempo 1.8.14
«Concita l’inizio della fine Lei è lettore-repellente»
Parla Caldarola, direttore de l'Unità dal 1996 al 1998
intervista di Loredana De Cesari

qui

Italia Oggi 2.8.14
Per Peppino Caldarola, che l'ha diretta, l'Unità è soprattutto vittima della De Gregorio
Concita è lettore-repellente
Ma l'errore clou è stato il licenziamento di Padellaro
 di Loredana de Cesari da Il Tempo

qui

Il Tempo 31.7.14
Poidomani: «Pressioni, errori e autocensure. Ecco perché l’Unità ha chiuso»
Parla l'ex amministratore delegato dal 2001 al 2008. È stato tra i fondatorei de Il Fatto Quotidiano 
intervista di Loredana Di Cesare

qui

Formiche. net 2.8.14
I consigli di Massimo Mucchetti ai giornalisti dell’Unità moribonda

qui

Retro on line 1.8.14
Retro Unità. Fermate le rotative

qui

Barbadillo 31.7.14
Evviva l’Unità e i giornali di partito (quando c’erano) che alfabetizzavano il popolo
di  Fernando Massimo Adoni

qui

Italia Oggi 31.7.14
L'Unità è morta perché il Pci non esiste più e il Pd non ne è l'erede, visto che è egemonizzato da una componente ex democristiana
E no ai discorsi sul pluralismo, please, in un Paese dove la grande stampa è dei grandi gruppi
di Domenico Cacopardo

qui

Euroroma.net 1.8.14
Addio o arrivederci a l'Unità?

qui

WakeUpNews 1.8.14

L’Unità ha chiuso: quanto rumore per nulla
di Giacomo Cangi

qui

Indiscreto 30.7.14
L’Unità e il Barcellona
di Stefano Olivari

L’Unità è uno dei tanti giornali italiani, non solo di partito, sopravvissuti fino ai giorni nostri solo grazie ad assistenzialismo di Stato e finti imprenditori coinvolti nell’editoria ma interessati in realtà ad altri tavoli. Da venerdì non uscirà più in edicola, per la semplice ragione che una struttura di 77 dipendenti (per tre quarti giornalisti) e non sappiamo quanti collaboratori non poteva reggere con così poche copie vendute (ormai circa 20mila al giorno, un decimo rispetto a quando eravamo bambini). La litanìa in giornalistese, anche di centro-destra, su una voce che si spegne, il pluralismo e cose simili ve la risparmiamo, visto che che il giornale fondato da Gramsci è quasi sempre stato il maggior beneficiario di finanziamenti pubblici diretti per l’editoria e non abbiamo mai capito perché ci debba essere un interesse dei cittadini nel tenere in vita giornali dichiaratamente faziosi, a qualsiasi parte politica appartengano. Invece di piangere e di ricordare i bei tempi (vissuti con i nostri soldi), basterebbe chiedere un contributo annuale da 10 euro (dieci!) non diciamo agli elettori del Partito Democratico, ma ai suoi oltre 800mila iscritti, quindi a persone teoricamente più motivate. Azionariato popolare è un’espressione che porta sfiga, in particolare in Italia l’azionariato popolare non ha mai salvato nessuno, ma 800mila soci non li avrebbe nemmeno il Barcellona. Più modestamente basterebbe un appello di Renzi, con qualche hashtag dei suoi, per convincere almeno un decimo degli iscritti al PD. Anche se Renzi non è mai stato caldissimo nei confronti di un giornale che durante la sua ascesa lo ha osteggiato in ogni modo, senza arrendersi nemmeno di fronte all’evidenza. Conclusione? Autofinanziarsi, invece di piangere o di fare l’esame di democraticità a Paola Ferrari (difficile comunque che la sua gestione potesse essere peggiore rispetto a quella di Soru) o di ritenersi più meritevoli di tutela rispetto al piccolo commerciante (‘bottegaio’, si è letto a volte proprio sull’Unità) che si spara.
Città Nuova 31.7.14
L’Unità, ultima copia in edicola?
Rischia la definitiva scomparsa il quotidiano della sinistra emblema del Partito comunista
L'analisi del vaticanista della redazione

di Roberto Monteforte
qui

DA "SEGNALAZIONI" DEL 1 AGOSTO:
Repubblica 1.8.14
Corsa contro il tempo per salvare l’Unità, ma è rottura tra Fago e il Pd
di Alberto Custodero

ROMA . Una corsa contro il tempo per resuscitare l’Unità che, schiacciata dai debiti, oggi sospenderà le pubblicazioni. Il premier è intervenuto sulla crisi del quotidiano fondato da Gramsci. «Anziché stare a discutere sulle responsabilità del passato — ha detto Matteo Renzi — dobbiamo fare una grande scommessa sul brand del giornale, sapendo che la priorità è partire dai lavoratori». Il primo a scommettere su una prossima presenza in edicola è il direttore, Luca Landò, che ieri, nell’editoriale intitolato “L’Unità è viva”, ha ammonito: «Fate girare la voce: questo non è l’ultimo numero». La direzione del Pd ha approvato un ordine del giorno con il quale il partito «si impegna ad agire per riportare l’Unità in edicola, anche valutando ipotesi di “azionariato popolare” che possa affiancare un progetto imprenditoriale per la sua rinascita».
Sul fronte delle trattative la situazione al momento non è rosea. Dopo il no a sorpresa dell’assemblea degli azionisti della “Nuova iniziativa editoriale” spa a un piano di rilancio (proposto dal socio di maggioranza, Matteo Fago, e sostenuto dai poligrafici e giornalisti), la palla, sotto forma di domanda di concordato preventivo, passerà ora al Tribunale che nominerà un commissario. Tra le varie proposte di rilancio che il commissario dovrà valutare, c’è anche quella che lo stesso Fago fa con una società al 100 per cento sua, la Editorialenovanta costituita il 6 maggio di quest’anno. Mentre però la Nie Spa era forte di un capitale sociale di 7milioni e mezzo circa, la nuova srl di Fago si espone con appena 10mila euro di capitale sociale. Sta di fatto che tra il Pd e Fago è rottura: martedì il tesoriere Bonifazi aveva bocciato il progetto dell’editore («Non garantisce una prospettiva certa per il futuro editoriale e occupazionale dell’Unità», aveva detto). Ieri Fago ha replicato sostenendo che la chiusura del giornale è stata determinata «da veti politici ed azionari incrociati». «E ora — conclude — ognuno si assuma la propria responsabilità».
Repubblica 1.8.14
Comunicato del Cdr di Repubblica

su spogli

Il Velino 31.7.14
Unità, Mucchetti (Pd): un giornale renziano sarebbe una testata zoppa
di com/ndl

Roma. “Ormai da anni 'l’Unità' attira investitori privati allo scopo di integrare il finanziamento pubblico e le sempre più scarse contribuzioni del partito nella copertura delle perdite di gestione dell’editrice. Investitori variamente legati alle leadership prima del Ds e poi del Pd che si succedono nel tempo. E’ ora possibile che, per sostenere il giornale, il presidente del Consiglio eserciti un’attrazione fatale su qualche industriale, commerciante o finanziere. Dopo 'l’Unità' dalemiana, veltroniana, bersaniana, lettiana, avremo infine un’'Unità' renziana?", se lo chiede oggi Massimo Mucchetti, senatore del Pd, in una lettera al direttore del giornale fondato da Antonio Gramsci, Luca Landò.
"Non lo so - continua Mucchetti - ma sarebbe comunque una testata zoppa. Il premier segretario può ben pensare che il giornale tradizionale, con una tradizionale esposizione on line, non serva più, che sia un lusso non più adatto alla attuale penuria di mezzi. Ora, se la redazione è convinta di avere un progetto adeguato ai tempi, capace di parlare al Paese, e dunque di avere un mercato reale e un equilibrio economico in prospettiva, se così stanno le cose, e’ arrivato il momento che i giornalisti de 'l’Unità' prendano nelle loro mani il destino proprio e quello del giornale costituendo una cooperativa alla quale il partito potrebbe dare la testata in affitto a costo zero. Sarebbe dura, ma non impossibile, se la cognizione del dolore che viene da una crisi vissuta in prima persona avrà l’effetto di liberare le menti dalla subalternità all’idea che i giornali debbano per forza avere un padrone, fosse pure un partito, fosse pure il Pd, e non cercarsi una strada come public company in forma cooperativa o in forma di società per azioni". Così conclude Massimo Mucchetti.

Com.Unità 31.7.14
Gramsci, l’Unità e il fallimento di una classe dirigente
di Michele Di Salvo

qui

Corriere 1.8.14
Primo giorno senza «Unità» I giornalisti: c’è ancora tempo
di Al. Ar.

su spogli
il Fatto 1.8.14
Risposte mancanti
Maramotti: il brandy del segretario Matteo all’Unità
intervista di Mimmo Lombezzi

su spogli
Blitz Quotidiano 1.8.14
L’Unità sta morendo sotto il cielo del 40%. Pd sveglia
di Vincenzo Vita

qui

Caratteri Liberi 1.8.14
L’Unità, cronaca di una morte annunciata
di Vincenzo Vita

qui

Wired 1.8.14
L’Unità può rinascere sul web?
Il quotidiano fondato da Antonio Gramsci esce in edicola per l’ultima volta
Ecco i suoi numeri (e quanto senso avrebbe uno spostamento in rete)
di Dario Falcini

qui

il Fatto 31.7.14
L’Unità del futuro
di Mirco Dondi

qui

L’Huffington Post 31.7.14
Caro Renzi, e cara Geloni, l'Unità, come tutti i giornali italiani, non è letta
di Maurizio Guandalini

qui

Europa 1.8.14
Si aprono spiragli per l’Unità
Renzi: «Una grande scommessa sul brand»
«La priorità è partire dai lavoratori e dalle lavoratrici del giornale» ha detto anche il segretario

qui

Politicamentecorretto.com 1.8.14
La sinistra italiana “archivia” Gramsci e l’Unità

qui

Linkiesta 31.7.14
L’Unità uccisa: indagine su una testata al di sopra di ogni sospetto
di Vittorio Ferla

qui

La Gazzetta del Mezzogiorno 31.7.14
Intellettuale di massa addio, sipario sull’Italia de «l’Unità»
di Michele Cozzi

qui

Affaritaliani 31.7.14
Si può piangere per L'Unità?
di Gianni Pardo

qui
Repubblica 1.8.14
L’amaca
di Michele Serra

Cari voi tutti dell’ Unità (chi la scrive e chi la legge), in mezzo ai quali sono cresciuto e ai quali devo tantissima parte della mia formazione culturale e della mia sorte umana. Sono ovviamente triste per la morte (annunciata, e da almeno vent’anni incombente) del giornale. Ma oso chiedervi di non cercare un colpevole se non nel tempo che passa, e smonta di continuo ciò che abbiamo montato con tanta pazienza e passione.
La politica, i partiti, i giornali: è la trinità che ha illuminato la giovinezza di chi oggi viaggia dai cinquanta in su. Trovatemi qualcuno, al di sotto dei trentacinque anni, che consideri un partito o un giornale parte decisiva della propria identità. Figurarsi un giornale di partito.
Che indossi una testata così come la indossavamo noi, che appena svegli si andava all’edicola per avere sottobraccio o in tasca il “nostro giornale”. Anche se di soldi ne avevamo pochissimi, qualunque prezzo ci sembrava insignificante rispetto alla fortuna di sentirci parte di una comunità. Ora anche il centesimo, nel mare delle news nel quale pescare a piene mani, e gratis, pare un macigno. E l’identità è tutt’altro affare, i ragazzi se le cercano in rete, o nella fitta socialità di strada e di bicchiere, o dove pare a loro, oppure non la cercano affatto, sembrandogli già un miracolo non affogare nel nulla della crisi. Non è finito il mondo, ovvio, ma il nostro mondo sì. Ognuno viaggia più solo e più smarrito: in questo senso toccherà tornare ragazzi anche a noi adulti, e non è detto che non ci faccia bene.
Ansa 31.7.14
di Francesca Pierleoni
Roma, 31 luglio 2014. C'e' rabbia e commozione ma non rassegnazione nella redazione dell'Unita', oggi nell'ultimo giorno con il giornale in edicola e i giornalisti che si preparano a lasciare le scrivanie. "Non stiamo facendo un funerale a un vetusto amico di famiglia ma parliamo di un giornale vivo, il titolo di oggi ('L'Unita' e' viva', ndr) non e' solo un auspicio e una speranza. Non saremo in edicola ma la nostra battaglia continuera'", spiega Umberto di Giovannangeli membro del cdr, nell'incontro con i giornalisti. Poco dopo, sulla vicenda, e' arrivato il commento di Renzi: "Faccio mie le parole del presidente Orfini sia sull'abbraccio ai senatori sia sull'Unita'". Sul giornale "piu' che discutere sulle responsabilita' del passato la priorita' e' partire da lavoratori". Inoltre la direzione del Pd, in un ordine del giorno, "si impegna ad agire con la massima determinazione per una rapida ripresa delle pubblicazioni e il rilancio de L'Unita' al fine di restituire ai lettori il patrimonio professionale di informazione, approfondimento, cultura politica, autonomia e pluralismo rappresentato dal giornale". I redattori hanno spiegato che l'Unita' non ha bisogno di soldi, "ne' di quelli della Santanche' ne' dell'aiuto pubblico - dice Bianca Di Giovanni -. Sale la rabbia leggendo alcuni commenti online, in cui ci dicono 'se non vendete e non servite, chiudete'. In realta' noi avevamo offerte per parecchi milioni di euro, ma e' mancato un accordo tra i soci e la volonta' politica di mantenere aperto il giornale". I lavoratori chiedono adesso "un accordo politico che garantisca l'autonomia della redazione e l'identita' del giornale. Siamo qui per difendere una redazione, 80 posti di lavoro e una storia. Non vogliamo i soldi, gli imprenditori ci sono". Su chi siano "preferisco mantenere la riservatezza. Ci e' stato detto che sono arrivate almeno tre offerte, una e' stata anche ipotizzata durante l'assemblea come soluzione temporanea, ma anche quella e' stata bocciata dai soci". Riguardo al rapporto con la politica, il cdr ribadisce che "il problema non e' Renzi, noi ci sentiamo vicini al suo Pd come ai precedenti". E il cdr si ritiene soddisfatto dell'incontro di ieri con Orfini, Guerini e Bonifazi: "Si pensa a un nuovo piano editoriale - aggiunge Simone Collini -. Ci hanno assicurato che lavorano per arrivarci tempi strettissimi. Per noi sarebbe bellissimo se nel giorno di chiusura della Festa nazionale dell'Unita', il 7 settembre, ci fosse L'Unita' in edicola, ma ci hanno detto di non poter fare date". Intanto, nelle prossime settimane "verra' nominato - spiega il direttore Luca Lando' - da parte del Tribunale di Roma un commissario liquidatore che ha a disposizione 60 giorni estendibili ad altri 60 per prendere in esame le proposte arrivate. Se in questi 120 giorni non ne arrivera' una concreta, accettabile dal 51% dei creditori, la testata fallira' e potrebbe finire nelle mani di chiunque". Matteo Fago si e' gia' detto interessato a riproporre un'offerta nei 120 giorni e i lavoratori del quotidiano stanno anche ragionando "su un ipotesi di azionariato popolare, sulla possibilita' di fare un'offerta per la testata" dice Bianca Di Giovanni. Ai redattori dispiace "non ci sia stato consentito di mantenere vivo almeno il sito online, che ha veramente spese irrisorie". Sul giornale online ''ci devono rispondere subito - sottolinea Franco Siddi, segretario della Fnsi -. Bisogna lasciarlo aperto, per tenere viva nella ricerca di una soluzione la vita e la storia del giornale. Comunque siamo pronti a mettere a disposizione online uno spazio per i redattori". Intanto i giornalisti del giornale fondato da Antonio Gramsci per continuare a farsi sentire hanno chiesto "uno spazio nelle feste dell'Unita'" spiega Di Giovannangeli. Al giornale in queste ore e' arrivata la solidarieta', fra gli altri, dei cdr di Tg1, Usigrai, Repubblica, Avvenire, il Secolo d'Italia "e centinaia di email e telefonate da parte dei lettori. Ieri qui c'era gente andata via in lacrime, ma non ci arrendiamo".
si ringrazia Carlo Patrignani
DA "SEGNALAZIONI" DEL 31 LUGLIO:
Adnkronos 31.7.14 15:51
EDITORIA: FAGO, CONTINUO LAVORO SU PROGETTO L'UNITÀ INDIPENDENTE DA PARTITI
"Per quello che mi riguarda resto convinto che nel nostro Paese ci sia una grande domanda politica e sociale per un quotidiano libero e indipendente dai partiti che si rivolga all'insieme della Sinistra italiana ed europea. Quel giornale è per me l'Unità ed è alla realizzazione di questo progetto che continuerò a lavorare". Ad affermarlo è Matteo Fago, azionista dell'Unità con EditorialeNovanta.

Adnkronos 31.7.14 15:51 EDITORIA: FAGO, CHIUSURA L'UNITÀ PER VETI POLITICI E AZIONARI INCROCIATI
"Purtroppo veti politici ed azionari incrociati hanno determinato la chiusura del giornale fondato da Antonio Gramsci. È giunto il momento, soprattutto per rispetto dei lavoratori che dal 1° agosto saranno messi in cassa integrazione, che ognuno si assuma con coerenza le proprie responsabilità". E' l'azionista dell"Unità' Matteo Fago (EditorialeNovanta) a chiarire i termini del suo piano per il salvataggio del giornale respingendo al mittente le critiche alla sua proposta.
Fago, in una nota, risponde innanzitutto alle dichiarazioni rese martedì scorso dal tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi. "La dichiarazione del tesoriere del Pd, onorevole Francesco Bonifazi, secondo cui la proposta di EditorialeNovanta 'non garantiva una prospettiva certa per il futuro editoriale e occupazionale dell'Unità' appare smentita dai fatti visto che 'la soluzione certa' che si è realizzata, non accettando la proposta, è la chiusura di un giornale con 90 anni di storia e la cassa integrazione per tutti i lavoratori".
La proposta della EditorialeNovanta, afferma Fago, "prevedeva un affitto dell'azienda per 6 mesi prorogabili fino a 12 con l'obiettivo di ristrutturare, riorganizzare e sanare l'impresa per portarla in equilibrio economico e finanziario prendendo in carico i costi del periodo e mantenendo la pubblicazione del giornale. Si prevedeva poi un successivo acquisto dell'azienda risanata una volta che fosse in grado di affrontare il mercato, essendo la società disponibile a pagare un prezzo fino a 12 milioni di euro per l'acquisto. A questa ipotesi i lavoratori avevano aderito con fiducia ed entusiasmo essendo anche disposti a pesanti sacrifici pur di mantenere l'occupazione di tutti, la dignità del lavoro e la continuità del giornale", sottolinea. (segue)
(Sec-Val/Zn/Adnkronos) si ringrazia Daniele De Perto
Ansa 31.7.14 15:39
Unità: Fago, ho sempre puntato a salvataggio e rilancio
Azionista replica a Pd, continuerò a lavorare per il giornale
Roma “La mia intenzione è stata sempre, fin dal mio primo ingresso nel capitale della Nie come socio largamente di minoranza, circa 18 mesi fa, il salvataggio e il rilancio dell'Unità attraverso progetti editoriali e con esborso di risorse". A precisarlo è Matteo Fago, azionista di maggioranza della Nie in liquidazione, che in una lunga nota replica alle dichiarazioni del tesoriere del Pd Francesco Bonifazi, definendole "offensive", sulla situazione dell'Unità che da domani non sarà più in edicola.
In particolare, sottolinea Fago, le parole di Bonifazi secondo cui la proposta di EditorialeNovanta "non garantiva una prospettiva certa per il futuro editoriale e occupazionale dell'Unità", "appare smentita dai fatti visto che 'la soluzione certa' che si è realizzata, non accettando la proposta, è la chiusura di un giornale con 90 anni di storia e la cassa integrazione per tutti i lavoratori". La proposta, spiega, "prevedeva un affitto dell'azienda per 6 mesi prorogabili fino a 12 con l'obiettivo di ristrutturare, riorganizzare e sanare l'impresa per portarla in equilibrio economico e finanziario prendendo in carico i costi del periodo e mantenendo la pubblicazione del giornale. Si prevedeva poi un successivo acquisto dell'azienda risanata una volta che fosse in grado di affrontare il mercato, essendo la società disponibile a pagare un prezzo fino a 12 milioni di euro per l'acquisto. A questa ipotesi i lavoratori avevano aderito con fiducia ed entusiasmo essendo anche disposti a pesanti sacrifici pur di mantenere l'occupazione di tutti, la dignità del lavoro e la continuità del giornale". Per Fago, dunque "è assurdo che si dica che un'offerta che permette la continuità di uscita del giornale in edicola non dia certezze di futuro all'azienda o addirittura ne possa determinare il successivo fallimento perché non prevede una certezza del prezzo di acquisto" o che "si dica che ci si "impegna al 100% per trovare la soluzione definitiva" quando ormai quello che è sicuro al 100% è che da domani l'Unità non sarà più in edicola". Ricordando di essersi reso "disponibile a finanziare la società, come richiesto dai liquidatori, per la mia quota parte, ossia per il 51%, nella misura in cui ogni altro socio avesse fatto la stessa cosa per la propria quota", Fago si dice convinto che in Italia "ci sia una grande domanda politica e sociale per un quotidiano libero e indipendente dai partiti che si rivolga all'insieme della Sinistra italiana ed europea. Quel giornale è per me l'Unità ed è alla realizzazione di questo progetto che continuerò a lavorare".
l’Unità on line 31.7.14
Fago replica a Bonifazi
«Mia proposta non era una farsa»

qui
Formiche.net 31.7.14
Fago non la molla e spiega chi ha ucciso l’Unità
di Carlo Patrignani
qui
l’Unità on line 31.7.14
Renzi su l'Unità: «La priorità è ripartire da brand e lavoratori»

Il presidente del Consiglio sulla situazione del giornale: «Non dobbiamo discutere sulle responsabilità del passato»

«Faccio mie le parole del presidente Orfini, sia sull'abbraccio ai senatori sia sull'Unità. Più che discutere sulle responsabilità del passato dobbiamo fare un discorso sul brand, sulle feste, così da avere una community dell'Unità». Lo ha detto Matteo Renzi in direzione Pd.
«Anzichè stare a discutere sulle responsabilità del passato, dobbiamo fare una grande scommessa sul brand». Ed ancora: «La priorità è partire dai lavoratori e dalle lavoratrici del giornale», ha dichiarato il presidente del Consiglio, associandosi alle parole del presidente del Pd Matteo Orfini, che ha affermato come l'obiettivo sia riportare l'Unità in edicola il prima possibile

qui
L’Huffington Post 31.7.14
“L’Unità" chiude. Anche il Pd boccia la proposta di Fago di salvare la storica testata: motivi economici o politici?
di Cecilia Alessandrini
qui
























l'Unità 31.7.14
La “striscia rossa” sulla apertura della prima pagina:

Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria,
non è vita. Perciò odio gli indifferenti. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere,
se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.
Antonio Gramsci 11 febbraio 1917 
l'Unità 31.7.14
Comunicato dei poligrafici

Nella sede de l'Unità in questo ore di sconcerto, la rassegnazione rischia di prendere il sopravvento.
L'Unità oltre alla sua storia è "testarda", ed ancora una volta proviamo con una proposta di essere protagonisti attivi del nostro futuro.
Nelle ultime 24 ore la solidarietà verso l'Unità ci ha resi orgogliosi di farne parte, pensiamo di chiedere agli azionisti ed al Pd di dimostrare di voler dare un futuro a questo quotidiano.
Noi proponiamo di lavorare gratuitamente, nonostante negli ultimi tre mesi il nostro lavoro non è stato retribuito, per tutto il periodo necessario ad una soluzione positiva della vertenza e chiediamo agli azionisti e al Pd di garantire l'uscita della testata fino al raggiungimento della soluzione.
Gli attestati di stima ci piacerebbe tradurli in un percorso vero che significhi avere sempre in edicola il nostro giornale.

l'Unità 31.7.14
Il comunicato del Cdr

Questo non è l’addio, non è il segno della resa. Da domani il nostro e vostro giornale non sarà più nelle edicole. Ma noi ci saremo. E continueremo a batterci per far tornare al più presto l’Unità tra la nostra gente, tra chi si sente parte di una storia più grande, iniziata novant’anni fa e che non può finire così. È quello che ci chiedono anche in queste ore drammatiche migliaia di lettori attraverso telefonate ed email.
L’Unità è una voce che non può essere spenta perché la sua perdita rende più povera l’informazione e il dibattito politico-culturale del nostro Paese. Un riconoscimento che ci viene non solo dalle fila della sinistra, ma anche da avversari politici. Ma gli attestati più importanti per noi vengono dai volontari delle Feste dell’Unità. In tanti ci hanno detto che sarà molto doloroso per loro contribuire alla riuscita di questi appuntamenti, con il loro servizio gratuito, generoso, appassionato, senza l’Unità. Anche a loro diciamo che torneremo ad incontrarci presto.
Nel giorno in cui i liquidatori hanno decretato la sospensione delle pubblicazioni, il segretario del Pd Matteo Renzi ha affermato: «L’Unità non chiuderà. È il momento per tutti di avere molta responsabilità. Il Pd sta lavorando ad una soluzione per salvare il quotidiano». Queste parole sono state prese sul serio dai lavoratori del giornale e immaginiamo anche da tutti coloro che ogni giorno vanno in edicola a dimostrarci il loro attaccamento.
Per questo ieri il Comitato di redazione de l’Unità ha chiesto un incontro urgente ai vertici del Pd per verificare l’impegno a dare concretezza alle parole del segretario. Il confronto avuto con il presidente del Pd Matteo Orfini, il vicesegretario Lorenzo Guerini e il tesoriere Francesco Bonifazi è servito per avere una prima risposta, che ora dovrà essere verificata nei fatti.
Ci è stato detto che il Pd sta lavorando per trovare una soluzione in tempi rapidi non solo per riportare il giornale in edicola ma per garantire un rilancio del progetto editoriale. Ci è stato detto che sono già in corso incontri con imprenditori che hanno manifestato interesse a iniziare una nuova storia insieme a noi. Prendiamo atto di queste affermazioni, ma ai nostri interlocutori abbiamo ribadito che questo è il tempo dei fatti, perché le parole da sole non hanno impedito che da domani non saremo più in edicola. Occorre fare presto e bene, perché ogni giorno che passa senza l’Unità è un giorno in cui la democrazia è un po’ più povera. E la sinistra un po’ più debole.

l'Unità 31.7.14
Fate girare la voce: questo non è l’ultimo numero
Adesso inizierà una partita nuova e diversa che avrà un commissario come arbitro:
sarà lui, non più l’assemblea dei soci, a valutare le offerte per rilanciare il giornale
Una ricchezza per la sinistra,
un luogo di informazione seria, di discussione e di confronto,
uno strumento di esplorazione del nuovo
di Luca Landò

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
C’è una sola domanda: come sarà l’Unità?
di Walter Veltroni

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Giornalismo etico e leale per il lavoro e il Paese
di Susanna Camusso

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Questa voce serve alla sinistra e al Paese
di Alfredo Reichlin

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Sempre attenti ai diritti degli ultimi
di Laura Boldrini

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Con l’Unità le idee e i valori della sinistra
di Massimo D’Alema

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Sia il quotidiano di riferimento per il Pd e per i riformisti
di Emanuele Macaluso

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Un baluardo contro lo scempio del territorio
di Vittorio Emiliani

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
I cattivi argomenti di mercatisti e indifferenti
di Massimo Adinolfi

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
L’antica sfida di un foglio di lotta e di pensiero
di Michele Prospero

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Una ferita terribile, ma il giornale ce la farà
di Claudio Sardo

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
l’Unità chiude ma non muore
di Maurizio De Giovanni

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
L’Italia non sarà più la stessa
di Paolo Di Paolo

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
La tenacia del pericoloso giornale comunista
di Dacia Maraini

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Se i giovani prendessero in carico questa storia
di Andrea Di Consoli

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
La libertà di scrivere senza censure
di Gianfranco Pasquino

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
I giornalisti prendano le redini del gioco
di Massimo Mucchetti

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Tornare presto a raccontare il Paese

di Paolo Guerrieri
su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Il killer del giornale e i soloni del web
di Sara Ventroni

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Viene meno un caposaldo nella lotta alle mafie
di Vito Lo Monaco

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Un giornale sempre dalla parte degli ultimi
di Michele Ciliberto

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Una sede importante del dibattito sulle riforme
di Massimo Luciani

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Il coraggio di trovare una nuova identità
di Francesco Clementi

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Mi mancate. Questo non è un Paese per laici
di Carlo Flamigni

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui

 
l'Unità 31.7.14
Scienza da sempre negletta. Ora di più
di Gilberto Corbellini

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Una gloriosa novantenne. Non possiamo farne a meno
di Riccardo Chiaberge

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Quotidiano leader di riflessione sulla bioetica
di Maurizio Mori

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
C’è spazio per una nuova Unità libera e indipendente
di Pietro Folena

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Una testata «testarda» che dobbiamo difendere
di Carla Cantone

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
Voce della sinistra Salviamola in extremis
di Francesca Chiavacci

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui


l'Unità 31.7.14
La portavo in tasca come una bandiera
di Moni Ovadia

su spogli
l’intera edizione di oggi in pdf è disponibile qui
il manifesto 31.7.14
Le responsabilità del Pd e degli altri soci. Parla il direttore Luca Landò
Luca Landò: “L’Unita chiude, ma tornerà in edicola. Siamo una testata cocciuta”
intervista di Luca Fazio

su spogli

il manifesto 30.7.14
Chiude dopo 90 anni il giornale fondato da Gramsci. Il Cdr: “Hanno ucciso l’Unità”
di Luca Fazio

qui

Corriere 31.7.14
Da D’Alema a Veltroni, le firme dell’ultima «Unità»
Oggi in edicola il numero d’addio del quotidiano. L’ex leader pd: ora siamo tutti più poveri

su spogli

Corriere 31.7.14
Peppino Caldarola
«Serve una testata nuova. Senza cedere alla retorica»
intervista di Alessandra Arachi

su spogli

il Fatto 31.7.14
In rosso
Unità, ultima chiamata per il Pd: un compratore per evitare la Santanchè
di Sal. Can.

su spogli

Repubblica 31.7.14
Unità, incontro Cdr-Pd: “Impegno per salvare il giornale”

ROMA. Un incontro «positivo» per salvare l’Unità, che sospende le pubblicazioni. Così il cdr valuta la riunione con i vertici del Pd, al largo del Nazareno, presenti il vicesegretario Lorenzo Guerini, il presidente del partito Matteo Orfini e il tesoriere Francesco Bonifazi. I tre hanno assicurato ai giornalisti il massimo impegno per evitare la chiusura, e sarebbero già state prospettate alcune ipotesi.
Una soluzione auspicata anche dai senatori del Pd, mentre Veltroni oggi firmerà un articolo per l’ultimo numero.

Europa 31.7.14
Ultimo giorno in edicola per l’Unità. Ma la battaglia continua
Ieri i giornalisti hanno incontrato i vertici del Pd
di Fabrizia Bagozzi

qui

Panorama 30.7.14
L'Unità: fondata da Gramsci, affondata da Renzi
Dal primo agosto stop alle pubblicazioni. Titolo shock sull'ex quotidiano del Pci-Pds-Ds: «Hanno ucciso l'Unità». Il direttore Landò attacca il Pd

qui

Il Sussidiario 31.7.14
Chiusura dell’Unità
Attacco alla democrazia e al pluralismo?
di Giovanni Cominelli

qui

Orticalab 31.7.14
L’Unità, un’indimenticabile pagina di vita
“L’Unità” ha voluto essere, riuscendovi, un grande strumento di educazione politica e di cultura; si è collocata, così, sul fronte della storia
di Luigi Anzalone

qui

L’Huffington Post 30.7.14
L'Unità, il giorno degli scatoloni e dei veleni. Matteo Renzi pensa a un'Unità 2.0 ma nessuna certezza per i giornalisti
di Alessandro De Angelis

qui

Giornalettismo 30.7.14
Fu Berlinguer a segnare il destino de “L’Unità”
di Massimo Zamarion

qui

L’Avanti 30.7.14
Con l’Unità chiude un pezzo della storia della sinistra

qui

L’Avanti 31.7.14
Caldarola propone che L’Unità cambi nome

qui

L’Avanti 30.7.14
Tutti in lutto per l’Unità, ma per l’Avanti?

qui

Informa 31.7.14
L'Unità, in tre in corsa per acquisire il quotidiano

qui

PolisBlog 30.7.14
L'Unità chiude: a pagare i debiti sarà lo Stato?
di Renato Marino

qui

La Notizia, Il Giornale.it 31.7.14
Dell’Unità restano solo brandelli
Il giornale ex comunista a un giorno dall’oblio
Del quotidiano di Gramsci si salverà solo il marchio, che Palazzo Chigi starebbe pensando di riciclare per lanciare una versione 2.0
Più smart e (magari) meno scomoda per il premier
di Alessandro De Angelis

qui

Il Giornale 31.7.14
L'Unità chiude, il Pd guarda Ed è scontro tra ex direttori
Polemica su crac e conti in rosso, inutili le ultime trattative
Veleni anche contro il premier: "Renzi non ha fatto nulla"
di Mariateresa Conti

qui

Quotidiano Net 31.7.14
Il partito si fa vivo, l’Unità spera nel miracolo

qui

Melty.it 30.7.14
L’Unità chiude: Perchè i giornali falliscono nonostante il finanziamento pubblico
L’Unità, giornale storico della sinistra italiana fondato nel 1924 da Antonio Gramsci, ha annunciato la chiusura e interromperà le pubblicazioni a partire dal prossimo 1 agosto. Quali altri giornali rischiano la chiusura?

qui

Milano Post 31.7.14
Renzi ha rottamato anche l’Unità?

E come sono stati gestiti i milioni di finanziamento pubblico?
qui

Il Secolo XIX 30.7.14
L’Unità chiude: in edicola ancora pochi giorni
di Fabio Luppino

qui

La Gazzetta dello Sport 30.7.14
Chiude pure un pezzo di storia italiana con l’Unità?
di Giorgio Dell'Arti

qui

Il Salvagente 31.7.14
Da domani l'Unità sospende le pubblicazioni
Bocciate tutte le ipotesi presentate ai liquidatori. Il Cdr: "Hanno voluto ucciderla".
di Angelo Angeli

qui

Italia chiama Italia 31.7.14
L’Unità muore, uccisa da lettori e giornalisti
di Ricky Filosa

qui

CronoPolitica 30.7.14
La promessa di Matteo Renzi: «Riapriremo l’Unità»

qui

Agorà Magazine 30.7.14
L'Unità chiude ma le feste? E chi se le ricorda?
di Roberto De Giorgi

qui

Globalist 30.7.14
L'Unità, il Pd e noi che non vogliamo morire democristiani
L'Unità è stata un sogno professionale e politico realizzato
Claudio Visani racconta la sua esperienza e i suoi anni passati nel giornale che venerdì non sarà più in edicola
di Claudio Visani

qui

Dazebao News 30.7.14
A rischio l'Unità. Non c'è tempo da perder, ci vuole un progetto industriale e culturale
di  Pietro Folena

qui
Dagospia 31.7.14
Curiosi di sapere chi ha ucciso l’Unità?
Scoperto il killer: Concita De Gregorio
E non lo spifferano i fuorusciti Travaglio e Padellaro e Furi Colombo bensì lo svela l’ex direttore dell’Espresso, oggi editorialista di repubblica, Giovanni Valentini su Twitter:
“Sulla foto della campgna pubblicitaria del 2008 di Oliviero Toscani ci sono le impronte digitali di chi ha messo in liquidazione L’Unità
E all’epoca il direttore dell’Unità che arrivava da repubblica ed è tornata a repubblica, nomina che porta la firma di Veltroni
Oggi il quotidiano fondato da Gramsci (ed affondato da Renzi) sarà in edicola per l’ultima volta
L’ineffabile Veltroni: “Credo che l’ambizione sia quella di guardare al futuro e non alla sopravvivenza. Senza l’Unità siamo tutti più poveri"
qui
DA "SEGNALAZIONI" DEL 30 LUGLIO:
Quello che segue è lo start scritto da Giovanni Maria Bellu che si leggerà nel prossimo numero di left:
Quando stiamo per consegnare alla tipografia il numero di left che avete tra le mani, arriva in redazione la notizia della sospensione delle pubblicazioni de l’Unità. Oggi è martedì 29 luglio (sono questi i tempi della stampa) e quando leggerete queste righe molti aspetti della vicenda de l’Unità, che mentre scriviamo non sono ancora noti, saranno stati chiariti. Ce n’è però uno, fondamentale, che ci è già chiaro da tempo. La politica ha una visione solo strumentale dell’informazione e non ha mai affrontato la crisi del settore come si affronta la crisi di un comparto che attraversa una rivoluzione industriale e tecnologica in una fase di recessione economica. La combinazione peggiore che possa capitare. La politica non ama la libertà di stampa e preferisce giornali in difficoltà ai giornali sani e dunque liberi. Contando sul fatto che anche tra i giornalisti c’è chi non disdegna questa situazione, benché penalizzi i migliori. Alla fine può accadere che si preferisca far morire un giornale piuttosto che correre il rischio di perderne il controllo. left continuerà ad andare in edicola da solo. In attesa di ritrovarsi, speriamo presto, col giornale di Antonio Gramsci.






Sergio Staino, nell'intervista di oggi a Repubblica, integralmente disponibile qui di seguito:
«Per quello che ho capito si voleva fare una bad company che finiva in un binario morto e si faceva una nuova società che senza sospendere le pubblicazioni veniva rifinanziata. Che io sappia l’unica offerta presente era però quella di Fago. Credo che però Fago sia una figura abbastanza lontana dalla maggioranza attuale del Pd. Quindi non credo che sarebbe stato visto con molto entusiasmo..»
E perché?
«Perché è molto vicino a Massimo Fagioli e alla rivista molto interessante Left che è su una barricata molto movimentista. Quello che non capisco è se la chiusura è determinata dalla volontà di liquidare definitivamente l’Unità o di arrivare ad una nuova società dove ci sia Fago o non ci sia, Ma l’ultima parola sarà quella di Renzi. Bisogna capire se nel suo progetto di Pd c’è un quotidiano che raccoglie la nostra area o invece dobbiamo andare allo sbando».
NEL NUMERO DI DICEMBRE 1980 DI "LINUS" - QUANDO MATTEO RENZI NON AVEVA ANCORA COMPIUTO SEI ANNI - SERGIO STAINO PUBBLICÒ UNA STRISCIA DI "BOBO" - OGGI DISPONIBILE NELL'ARCHIVIO STAMPA DELLA ASS. CULT. "AMORE E PSICHE", QUI - ALLA QUALE APPARTENEVA ANCHE QUESTA VIGNETTA CHE RIPUBBLICHIAMO QUI DI SEGUITO:
si ringraziano Giovanni Del Missier e Paola Cantini


















l’Unità 30.7.14
Hanno ucciso l’Unità
È la terza volta che ci spengono, ma non ci fermiamo
editoriale di Luca Landò

su spogli
l’Unità 30.7.14
Ore 14, cade l’ultima speranza «Sospendere le pubblicazioni»
Cronaca di una giornata drammatica nella redazione di via Ostiense
Tra tensioni e accuse, l’assemblea dei soci boccia tutte le ipotesi dei liquidatori: si va al concordato preventivo
Oggi pagine bianche in segno di protesta Domani in edicola l’ultimo numero

su spogli
l’Unità 30.7.14
Comunicato del Cdr
Il Cdr

su spogli

m
l’Unità 30.7.14
Sinistra sotto shock Renzi: non è finita
Dal Pd alla Cgil, dalla Fnsi ai lettori, sconcerto e rabbia per la chiusura
La solidarietà di D’Alema, Bersani, Camusso, Vendola e tanti altri
Bonifazi: «Impegnati al cento per cento»
Guerini: non è tempo di polemiche, ma di mettere in campo tutte le energie necessarie

su spogli
SEGUONO 18 PAGINE BIANCHE...
il Fatto on line 29.7.14
L’Unità, stop a pubblicazioni dal primo agosto: “Giorno di lutto per la democrazia”
Il quotidiano fondato da Gramsci a partire da venerdì non sarà più in edicola
La decisione nell'anno del 90esimo
Il vicedirettore: "Senza parole di fronte a scempio"
I lavoratori: "Hanno ucciso il giornale. Noi continueremo a lottare guardandoci anche dal fuoco amico"
In serata Renzi: "Purtroppo non è del Pd. Se lo fosse non chiuderebbe"
Il tesoriere dem: "La riapriremo"

qui

il Fatto 30.7.14
“Hanno ucciso l’Unità, è stato il fuoco amico”
Il 1° agosto stop alle pubblicazioni e cassa integrazione per i lavoratori
Renzi si scarica la coscienza: “Non è nostra, se lo fosse non chiuderebbe”
La responsabilità: anche la società che organizza le feste del Pd avrebbe detto “no” alle proposte per salvare la testata
di Salvatore Cannavò

su spogli

La Stampa 30.7.14
L’Unità chiude e accusa il Pd “Fa killeraggio”
I renziani provano a rassicurare: riapriremo
di Roberto Giovannini

su spogli

La Stampa 30.7.14
L’Unità, da “Corriere del proletariato” a brand glorioso e abbandonato
Un’era tra Gramsci e girotondi: facce (contraddittorie) di un mito
di Jacopo Iacoboni

qui

Corriere on line 30.7.14
Il giornale fondato da Gramsci
«L’Unità» addio, dal 1° agosto il quotidiano non sarà più in edicola
L’annuncio dei liquidatori della società editoriale
Il Cdr: «Un fatto di gravità inaudita. Ma non finisce qui»
di Redazione Online

qui

Corriere 30.7.14
Le banche: «Adesso Renzi paghi il debito dei DS»
Il tribunale ha emesso i decreti ingiuntivi per 110 milioni a favore delle banche che prestarono i soldi a L’Unità e, come mostriamo in esclusiva, i Ds si adoperarono perché a pagare fosse Palazzo Chigi
di Manuele Bonaccorsi

qui

Corriere 30.7.14
«L’Unità» sospende le pubblicazioni Nell’ultimo numero le pagine in bianco
di Alessandra Arachi

su spogli

Repubblica on line 29.7.14
Editoria, "l'Unità" sospende le pubblicazioni dal 1 agosto
Lo rendono noto i liquidatori del quotidiano fondato da Gramsci
Il cdr: "Sono riusciti a ucciderci"
Il direttore Landò attacca il Pd
Il direttore contro i democratici: "Sorprendente che non siano riusciti a trovare una soluzione"
Renzi: "Il giornale non chiuderebbe se fosse nella nostra disponibilità"

qui

Repubblica 30.7.14
L’Unità, stop alle pubblicazioni
Il quotidiano fondato da Antonio Gramsci non sarà in edicola dal primo agosto: nessun accordo tra gli azionisti per evitare la sospensione

I giornalisti: “Sono riusciti ad ucciderci”. Renzi: “Non chiuderà”
su spogli

Repubblica 30.7.14
Sergio Staino
“Tutto nelle mani di Matteo faccia una cosa di sinistra”
“Il destino del giornale dipende dal segretario: se si colloca nel Pse come fa a lasciarci allo sbando?”
intervista di Silvio Buzzanca
ROMA Il primo agosto l'Unità chiude...
«Mi offre un posto di lavoro a Repubblica ? ».
A dire il vero desideravo sapere cosa pensano Sergio Staino e soprattutto Bobo della brutta notizia...
«Io in questo momento sto abbastanza male perché considero l'avventura dell'Unità chiusa. Ma un po' di razionalità politica mi fa pensare che potrebbe esserci anche un altro progetto nella testa di Renzi».
E Bobo?
«Non sapendo cosa sarebbe successo avevo preparato una vignetta dove Bobo finiva sepolto sotto una valanga di mattoni di un muro che crollava e ferito rassicurava la bambina dicendo: "Non ti preoccupare. Non è successo niente. Se erano emendamenti era peggio". Arrivata la notizia ho lasciato il disegno e faccio dire a Bobo: "Speravo fossero emendamenti. Purtroppo era invece l'Unità"».
Ma chi ha la responsabilità di trovare una soluzione?
«Ora la responsabilità è tutta sulle spalle del segretario. È lui che deve decidere se salvare o non salvare un giornale che è un pezzo importante dell'identità di questa sinistra...».
Tutto nelle mani di Renzi?
«Credo proprio di sì. Per quello che ho capito si voleva fare una bad company che finiva in un binario morto e si faceva una nuova società che senza sospendere le pubblicazioni veniva rifinanziata. Che io sappia l'unica offerta presente era però quella di Fago. Credo che però Fago sia una figura abbastanza lontana dalla maggioranza attuale del Pd. Quindi non credo che sarebbe stato visto con molto entusiasmo..»
E perché?
«Perché è molto vicino a Massimo Fagioli e alla rivista molto interessante Left che è su una barricata molto movimentista. Quello che non capisco è se la chiusura è determinata dalla volontà di liquidare definitivamente l'Unità o di arrivare ad una nuova società dove ci sia Fago o non ci sia, Ma l'ultima parola sarà quella di Renzi. Bisogna capire se nel suo progetto di Pd c'è un quotidiano che raccoglie la nostra area o invece dobbiamo andare allo sbando».
Ma il Pd ha anche un altro giornale: Europa « Europa era nata nell'area centrista. Ma nel momento in cui Renzi si colloca nel Pse e ritira fuori l'anima popolare delle feste dell'Unità come fa a riconoscersi in Europa?» In tutti questi anni sono passati anche tanti direttori.
Staino come li giudica?
«Devo dire che molti dei direttori degli ultimi anni sono stati eccellenti. È vero che molti si sono posti in una situazione non di rottura, ma abbastanza scomoda nei confronti della segreteria del partito. Penso a Colombo, Padellaro, la De Gregorio. Forse omogeneo, con Bersani, era Sardo. Ma tutti avevano in testa un loro progetto di giornale. Non ne posso parlare male. Perché sono stato sempre ascoltato, messo a mio agio. E perché questi giornali, sia nella diversità delle loro impostazione un pubblico lo avevano trovato».
E adesso Bobo dove si accasa?
«Chi lo sa. Per il momento farò le vignette sul mio sito, su Twitter. E aspettiamo di vedere cosa matura».
il Sole 29.7.14
Chiude l'Unità: le pubblicazioni verranno sospese da venerdì 1° agosto
qui

il Sole 29.7.14
L’Unità si ferma. Pd in campo
qui
L’Huffington Post 29.7.14
L’Unità non uscirà dal primo agosto: un colpo all'immagine della testata targato Pd
di Carlo Patrignani
qui
Partito Democratico, Ufficio stampa 29.7.14
Unità, Bonifazi: "Responsabile è chi ha fatto i debiti. Noi la salveremo"
"Il PD non è il responsabile di questa drammatica situazione, la responsabilità è di chi l'ha gestita fino ad ora

Noi salveremo l’Unità". Così il tesoriere del Partito Democratico
qui

Articolo 21 30.7.14
La crisi de “l’Unità”. Un pezzo di storia che se ne va. Non lo dobbiamo permettere
di Alessandro Cardulli

qui

RaiNews24 30.7.14
Editoria, dal primo agosto l'Unità sospenderà le pubblicazioni

"Dopo tre mesi di lotta - si legge nel comunicato del cdr -, ci sono riusciti: hanno ucciso l'Unità

I lavoratori sono rimasti soli a difendere una testata storica
Gli azionisti non hanno trovato l'intesa su diverse ipotesi che avrebbero comunque salvato il giornale
Un fatto di gravità inaudita"
qui

TgCom24 29.7.14
L'Unità sospende le pubblicazioni. Bersani: "Voce che deve vivere"
Il direttore Landò attacca il Pd, il Cdr: "Ci hanno ucciso"
Renzi: "Se fosse nella disponibilità del Partito democratico non chiuderebbe"
Bonifazi: “Lo riapriremo”

qui

Affaritaliani 30.7.14
Hanno ucciso L'Unità". L'addio con pagine bianche di protesta

qui

Lettera 43 30.7.14
Editoria, l'Unità: pubblicazioni sospese dal 1 agosto
Non sarà più in edicola da agosto. L'annuncio dei liquidatori

Spataro su Twitter: «Uno scempio»
qui

Internazionale 29.7.14
L’Unità sospende le pubblicazioni

qui

Clandestinoweb 30.7.14
L’ultima Unità manda “in bianco” i lettori
Il giornale di Gramsci chiude i battenti

qui

Nebrodi&dintorni 30.7.14
L'Unità
Renzi: “Il giornale di Gramsci non chiude per colpa del Pd, lo riapriremo”

qui

Il Tempo 30.7.14
Il quotidiano fondato da Gramsci muore con il Pd al record di consensi
di Giuseppe Sanzotta

qui

Il Tempo 30.7.14
L’Unità chiude. No ai 10 milioni di Daniela
Ecco i dettagli dell’offerta della Santanché che la società editrice ha snobbato. Oggi l’ultimo numero tutto in bianco.
di Carlantonio Solimene

qui

Il Giornale 29.7.14
L’Unità muore, e l'assassino ha un nome: è Repubblica
Con agosto cessa le pubblicazioni il quotidiano "fondato da Antonio Gramsci": una agonia durata più di vent'anni, iniziata quando Scalfari decise di portargli via lettori e giornalisti
di Luca Fazzo

qui

Quotidiano Net (Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione) 30.7.14

L’Unità chiude. E accusa: «Colpa del Pd»
di Francesco Ghidetti

qui

Avvenire 30.7.14
Niente investitori, l'Unità chiude

qui
Com.Unità 30.7.14
L’Unita’ non muore nonostante soci-giustizieri e gufi piddiini
di Carlo Patrignani
qui





Il Venerdì di Repubblica 18.7.14
Dai tempi d’oro a questa crisi: che malinconia la mia Unità
Gli anni epici delle grandi firme e del porta a porta. lo shock della morte di Berlinguer. la prima satira sul Pci. e poi il declino. Parla l’ex direttore Emanuele Macaluso
di Concetto Vecchio
qui

DA "SEGNALAZIONI" DEL 17 LUGLIO:

San Giovanni (detto Gianni) Cuperlo, San Giuseppe (detto Pippo) Civati, e San Giovacchino (detto Nichi) Vendola,
qui sopra in una loro ingannevole e caduca apparenza fenomenica,
qui di seguito invece nella loro autentica essenza ontologica:
Pippo Civati martedì 29  a Milano parteciperà alla festa del partitino di "gesucristo" Vendola
in un dibattito dal titolo “Per un nuova rappresentazione sociale del lavoro”
Affaritaliani.it 25.7.14
Sel, a Milano "Adelante" festa nazionale. 31/7 appuntamento con Affari
Nichi Vendola parlerà il 2/8, sabato 26/7 Susanna Camusso,
Pippo Civati il 29 e domenica 27 con Giuliano Pisapia.
I temi: lavoro, pace e giustizia.
Al Carroponte di Sesto S. Giovanni fino al 4 agosto la Festa nazionale di Sel.
qui

LE REGISTRAZIONI DEGLI INCONTRI DI LIVORNO
TRASMESSI IN DIRETTA STREAMING
SONO DISPONIBILI QUI
UNA PRODUZIONE ASSOCIAZIONE CULTURALE AMORE E PSICHE
REALIZZAZIONE DI MAWIVIDEO