aprileonline 12.11.05
LETTERE AL DIRETTORE
Cari Mussi e Salvi, ma la sinistra Ds riusciamo a riunirla, sì o no?
di Alessandro Cerminara
Cari Compagni Mussi e Salvi,
sono un compagno della Sinistra DS (ho votato la moz. Mussi all'ultimo congresso, rammaricandomi delle divisioni nella minoranza del Partito), preoccupato per le prospettive che si sono aperte per il Partito dopo le primarie. Romano Prodi (che io ho votato) ha usato in maniera scorretta i voti ricevuti per rilanciare qualcosa che non era all'ordine del giorno in queste votazioni. Rutelli ne ha approfittato per porre la cosa come piaceva a lui, e i compagni della maggioranza del Partito, dopo qualche esitazione, si sono accodati.
In tutto questo ho apprezzato come la Sinistra DS si sia schierata compattamente contro queste prospettive. Purtroppo però non mi faccio illusioni: non abbiamo i numeri per fermare questo progetto scellerato. L'ultimo congresso ci ha "schiantati" al 20% in totale (contando anche la moz. Bandoli)e difficilmente riusciremo a recuperare tanto da chiudere queste fosche prospettive.
Ciò non significa che non bisogna lottare. Combatterò con tutto me stesso. Ma realisticamente credo che non potremo andare oltre un allargamento del fronte del "NO".
E poi?
Poi che faremo? Entrata nel Partito Democratico? Nuovo Partito? Confluenza nello SDI? Confluenza in Prc?
(...)
P.S.: Ma sta Sinistra DS riusciamo a riunirla, si o no?
Per inviare le vostre lettere (siate brevi, per favore): lettere@aprileonline.info
«SEGNALAZIONI» è il titolo della testata indipendente di Fulvio Iannaco che - registrata già nel 2001 - ha ormai compiuto il diciottesimo anno della propria continua ricerca e resistenza.
Dal 2007 - poi - alla sua caratteristica originaria di libera espressione del proprio ideatore, «Segnalazioni» ha unito la propria adesione alla «Associazione Amore e Psiche» - della quale fu fra i primissimi fondatori - nella prospettiva storica della realizzazione della «Fondazione Massimo Fagioli»
L'ASSOCIAZIONE CULTURALE
sabato 12 novembre 2005
dalla Costituzione della Repubblica Popolare di Cina:
Art. 36 - Citizens of the People's Republic of China enjoy freedom of religious belief. No state organ, public organization or individual may compel citizens to believe in, or not to believe in, any religion; nor may they discriminate against citizens who believe in, or do not believe in, any religion. The state protects normal religious activities. No one may make use of religion to engage in activities that disrupt public order, impair the health of citizens or interfere with the educational system of the state. Religious bodies and religious affairs are not subject to any foreign domination.
Art. 36 - I cittadini della Repubblica Popolare Cinese godono della libertà di credo religioso. Nessun organo dello stato, pubblica organizzazione o individuo può obbligare i cittadini a credere in, oppure a non credere in, qualsiasi religione; né possono questi [soggetti] discriminare i cittadini che credono in, o non credono in qualsiasi religione. Lo stato protegge le normali attività religiose. Nessuno può fare uso della religione per entrare in attività che distruggono l'ordine pubblico, danneggiano la salute dei cittadini o interferiscono con il sistema educativo dello stato. Gli enti religiosi e gli affari religiosi non sono soggetti ad alcuna dominazione straniera.
Art. 36 - I cittadini della Repubblica Popolare Cinese godono della libertà di credo religioso. Nessun organo dello stato, pubblica organizzazione o individuo può obbligare i cittadini a credere in, oppure a non credere in, qualsiasi religione; né possono questi [soggetti] discriminare i cittadini che credono in, o non credono in qualsiasi religione. Lo stato protegge le normali attività religiose. Nessuno può fare uso della religione per entrare in attività che distruggono l'ordine pubblico, danneggiano la salute dei cittadini o interferiscono con il sistema educativo dello stato. Gli enti religiosi e gli affari religiosi non sono soggetti ad alcuna dominazione straniera.
Iscriviti a:
Post (Atom)