sabato 13 gennaio 2007




l'Unità Commenti 13.1.07

Il «caso Left»:
la parola ai «nuovi padroni»
di Luca Bonaccorsi, Ivan Gardini, Ilaria Gardini
Caro direttore,
in una lettera all'Unità, pubblicata l'11 gennaio 2007, i signori Giulietto Chiesa ed Adalberto Minucci riprongono quella che già una anno fa fu la loro versione dei fatti in relazione alla vicenda Left-Avvenimenti. Ciò che più addolora «i nuovi padroni» - così veniamo elegantemente definiti - è che all'annuncio ufficiale di una nuova stagione di questa testata che si avvarrà di due prestigiosi professionisti come Andrea Purgatori ed Alberto Ferrigolo si risponde rivangando tutto il vecchio. La lite e la rottura che risale oramai a quasi un anno fa ha avuto spazio sui giornali per lungo tempo. Ed in quella occasione tutti hanno democraticamente avuto voce per esprimere/denunciare i motivi di rottura di quel famoso «patto di fiducia» che dovrebbe sempre esistere tra il CdA della società editrice e la direzione. Non vogliamo oggi parlare del passato e ancor meno rispondere ad accuse deliranti di presunti plagi ed inesistenti ingerenze, ma solo proporvi il nuovo presente di Left. Fare informazione da sinistra, in maniera libera è una missione faticosa che i compagni dell'Unità conoscono bene. Per questo siamo orgogliosi di ospitare rubriche originali e, oggi, di annunciare la nuova direzione a cui auguriamo di cuore buon lavoro.
Nel corso del TG3 delle 14.20 di sabato 13 gennaio è andata in onda una intervista ad Andrea Purgatori che presentava i servizi di Left di questa settimana sulla vertenza dei giornalisti
La registrazione del TG3 potrebbe presto essere disponibile disponibile qui
(segnalazione di Dina Battioni, Leda Dipaolo, Paola Iorio, Roberta Mancini, Sergio Berardi)


Repubblica 13.1.07
1977 l'anno dei traumi e della fine di grandi speranze
di Guido Crainz
qui

il catto-sindaco costretto alla marcia indietro:
Il Riformista 13.1.07

Editoriale
Termini, non Wojtyla
La stazione di Veltroni
In attesa di capire se nell'aula Giulio Cesare del Campidoglio si discuterà l'ordine del giorno sui registri delle unioni di fatto, ieri Walter Veltroni ha fatto un'importante marcia indietro sull'intitolazione della stazione centrale della capitale. Che, ha precisato il sindaco, «continua a chiamarsi così, “Termini”, con il nome che evoca la storia millenaria di Roma, che ormai fa parte dell'identità della città e della consuetudine di milioni di persone, che è conosciuto in tutto il mondo». Stazione “Termini”, dunque, non stazione “Giovanni Paolo II”, cui restano intitolate e dedicate le due steli inaugurate in pompa magna il 23 dicembre.
I Ds - all'interno dei quali c'erano molti malumori non tanto per la cerimonia in memoria di Wojtyla, quanto per la (contestuale) mancata concessione del Campidoglio per i funerali di Welby - esultano perché «si è fatta chiarezza». Mentre a destra, chiedono a Veltroni di «imporre la sua scelta» (Forza Italia) e di «uscire con coraggio dall'equivoco» (Alleanza nazionale). Nell'opposizione, tace solo l'Udc (...)


Articolo21.info 12.1.07
Il giornalista è mobile
I giornalisti italiani sono al loro 683esimo giorno senza contratto. Sedici di sciopero alle spalle (14 nelle tv) e scarse probabilità di chiudere un’intesa. Gli editori non scendono a patti. Molti i nodi, il principale riguarda l’utilizzo delle tante forme di precariato. Le ragioni del conflitto le spiega Paolo Serventi Longhi, segretario della Fnsi, la Federazione nazionale stampa italiana: «Questa è la vertenza, la madre di tutte le vertenze". L'intervista a Serventi Longhi e' solo una delle tante realizzate questa settimana dal settimanale Left diretto da Alberto Ferrigolo.
(qui, alla pagina sono allegati la copertina e le interviste a Boris Bianchieri, Ricardo Franco Levi, Riccardo Franco, Natalia Aspesi...)

l'Unità Commenti 13.1.07
Ospedali e sanità. Il problema è la politica
di Paolo Izzo

qui