martedì 25 febbraio 2014

QUESTO POMERIGGIO ALLE 16.45
All'INTERNO DI TIGGÌ GULP, SU RAI GULP
sul canale 42 del DTT
e su Internet qui
SARÀ TRASMESSO UN SEVIZIO SU "GILGAMESH"
L'ASINO D'ORO EDIZIONI
CON LA PARTECIPAZIONE DELLE AUTRICI DEL VOLUME
E DI MATTEO FAGO
Giovanni Senatore, Ufficio Stampa L'Asino d'oro

 

Sbadigli e contorsioni, poi  la stretta di mano a Verdini

Uno slide show IMPERDIBILE, qui




















lo ammirano, provati, in tribuna, la moglie Agnese e il "socio" amerikano Carrai
Povera donna...!
Corriere 25.2.14
La moglie Agnese in tribuna: lui è lo stesso dentro e fuori casa

La moglie del presidente del Consiglio, Agnese Landini, ha assistito al discorso della fiducia dalla tribuna di Palazzo Madama, seduta accanto a Marco Carrai (foto Ansa), uno degli uomini più vicini a Matteo Renzi. E quando il premier ha incassato l’applauso finale la first lady ha lasciato il secondo piano del Senato inseguita dai giornalisti. «Non vorrei commentare, perché a volte basta una parola...». Ha apprezzato che abbia parlato a braccio per oltre un’ora? «Matteo non ha mai letto un discorso in vita sua e non comincerà ora». Tra i senatori e i commentatori si è molto discusso, ieri, del fatto che il capo del governo non si sia affidato a un testo scritto. Eppure la signora Agnese è convinta che il marito abbia fatto la scelta giusta: «Le persone non cambiano, sono le stesse sempre, dentro e fuori casa». 

Sul Corsera, e sull'Unità di oggi:





















la reazione renziana all'articolo di Gravagnuolo di ieri, e le idee chiare di Nadia Urbinati:
l’Unità 25.2.14
Destra e sinistra, il Pd vada oltre la lezione di Bobbio
di Marco Raccagna
su spogli
Repubblica 25.2.14
Se Renzi rilegge Bobbio
di Nadia Urbinati
Vent’anni dopo l’uscita di Destra e sinistra di Norberto Bobbio, l’editore Donzelli ripubblica una nuova edizione con una introduzione di Massimo L. Salvadori e due commenti, uno di Daniel Cohn-Bendit e uno di Matteo Renzi. Un’edizione ritagliata perfettamente sui tempi della politica: la nascita del primo governo Renzi e le imminenti elezioni per il Parlamento europeo. Un’edizione che, inoltre, ci offre l’opportunità di conoscere meglio il nuovo Presidente del consiglio e segretario del Pd, di comprendere le sue coordinate ideali e culturali, le sue aspirazioni politiche. Questo suo intervento è a tutti gli effetti un Manifesto del partito democratico come egli lo vuole. Sono due i paradigmi centrali che fanno da architrave della sinistra renziana: la revisione a trecentosessanta gradi della filosofia dell’eguaglianza sulla quale Bobbio aveva costruito la dicotomia e, in conseguenza di ciò, la ridefinizione della coppia destra/ sinistra.
La revisione di Renzi è molto decisa e tranchant, agilissima e dotata di potenti forbici che tagliano via complessità ostiche e qualche secolo e diversi decenni di storia sociale. Va tuttavia valutata non per il rigore della ricostruzione storica, ma per il messaggio che propone. Destra e sinistra, scrive Renzi, non sono più coincidenti con la libertà individualista in un caso e la libertà che riposa su premesse di eguaglianza nell’altro. Questa dicotomia bobbiana, spiega, apparteneva a un mondo in cui le menti e le idee si situavano in blocchi e classi. Oggi c’è più complessità e quelle due grandi idee, messe in quella relazione, non servono a orientarci né nel giudizio né nella scelta. Sembra quasi che il liberismo stesso come ideologia appartenga a un tempo passato, che sia stato il marchio degli anni di Margaret Thatcher e di Ronald Reagan; un residuo (come anche il suo nemico principale, il comunismo) del tempo in cui Bobbio formulò la diade destra/sinistra. Oggi il liberismo è nelle cose, non più solo un’ideologia. La nuova sinistra deve partire di qui, da quel che c’è per andare avanti: e quel che c’è è appunto il lascito liberista dal quale non si può prescindere. Ecco perché la dicotomia di Bobbio èpassé.
Il lascito non è fatto di classi o di “blocchi” ma di individui distribuiti sulla scala sociale. Renzi usa due immagini: quella spaziale di alto/basso e quella temporale di avanzamento/stagnazione. Gli attori della prima immagine sono gli “ultimi” e i primi; quelli della seconda sono individui liberi da lacci e ambiziosi lottatori per vincere la gara della vita. La diade di cui la nuova sinistra sembra aver bisogno è più marcatamente liberale di quella bobbiana e attenuata dalla solidarietà morale cristiana. Si ripropongono in questo manifesto le distinzioni, radicate nella cultura politica italiana, tra due modi di leggere la società e quindi la distinzione destra/sinistra. In un caso la distinzione parte dai principi dell’89: eguale libertà nei diritti di individui-cittadini che, diversi per culture e scelte di vita e diseguali nelle condizioni sociali, cercano attraverso lo stato e la politica (la democrazia) di creare condizioni istituzionali, civili e sociali affinché la loro diversità non si traduca in diseguaglianza di potere. Nell’altro caso, invece, la distinzione parte da premesse che si propongono come correttive della tradizione settecentesca: gli “ultimi”, una categoria che non appartiene né alla sinistra né alla politica, ed é morale ed evangelica, hanno bisogno di essere spinti in alto. Gli “ultimi” non sono come gli “umili” manzoniani, però, perché individua-listi che vogliono sbloccare le relazioni e farsi strada nel mondo. In questa lotta la sinistra ha un compito solo: quello di non perdere il “contatto con gli “ultimi”. E per farlo deve sostituire le teorie tradizionalmente sue (anche quella liberalsocialista e quelle legate agli “anni sessanta e settanta”) per abbracciare “la lingua della solidarietà” della chiesa di papa Francesco. La solidarietà giunge quando gli individui cadono. Qui sta la sinistra, più che a preparare le condizioni affinché la loro lotta sia condotta su un piede di parità e il merito sia meritato.
Anche un liberalsocialista accetta l’individualismo dell’intraprendenza e anche la rivoluzione dell’89 era nata per dare alla persona singola il potere di fare responsabilmente la sua strada. Però, nonostante questa similitudine, le soluzioni restano diverse: poiché in un caso, le forze su cui contare sono politiche e sociali, nell’altro caso sono morali e soggettive, come per esempio “l’ambizione”. Renzi inserisce qui la prospettiva del merito. È una prospettiva di riuscita che non fa centro sull’eguaglianza delle opportunità ma su una base di energia personale in una lotta quasi darwiniana per salire su, per non essere “ultimi”, per vincere. Herbert Spencer e il vangelo tornano a fare coppia, come successe ancora in passato, per esempio a fine Ottocento, quando cominciò la costruzione della società che ha partorito quella in cui ci troviamo oggi.
In questo scenario dove le categorie interpretative sono morali piuttosto che sociali, l’eguaglianza sembra obsoleta — e non serve neppure per comprendere i nuovi movimenti xenofobi e populisti, scrive Renzi. Eppure, questi movimenti sono il frutto di una lettura identitaria dell’eguaglianza, sono anzi la miglior prova di quanto bisogno ci sia di tenere insieme eguaglianza e libertà, stato sociale e diritti individuali. In questa cornice, anche il merito trova la sua giusta collocazione, perché se dissociato dall’eguaglianza delle opportunità (che il mercato non crea spontaneamente) esso diventa un passaporto per l’affermazione di chi si trova già in condizioni di vantaggio. Renzi si richiama ai democratici americani, i quali non potrebbero proprio distinguersi dai repubblicani se non mettessero a loro fondamento non solo la Costituzione ma prima ancora la Dichiarazione di Indipendenza, una dichiarazione di eguaglianza nella libertà. Liberalsocialisti come Bobbio e Amartya Sen, che Renzi menziona, non avrebbero dubbi a trovare qui le sorgenti non rinsecchite di una società democratica giusta. Ecco perché per un democratico senza l’accoppiamento con l’eguaglianza, il merito (e la stessa libertà) non è una condizione di giustizia; mentre per un liberale il merito come riuscita individuale senz’altra considerazione lo è. Ancora qui passa oggi la differenza tra destra e sinistra, tra Sen e Bobbio da un lato e Hayeke Nozick dall’altro.
ieri su "Segnalazioni":
l’Unità 24.2.14
La sinistra secondo Matteo
Ma Bobbio aveva già risposto a Renzi
di Bruno Gravagnuolo

su spogli
Repubblica 24.2.14
Anticipiamo la postfazione di Cohn-Bendit alla riedizione di un testo che si è rivelato fondamentale
Mentre crescono nel mondo le lotte per i diritti democratici in Occidente la politica è in crisi
Bobbio vent’anni dopo
Cosa rimane oggi di Destra e Sinistra?
di Daniel Cohn-Bendit

su spogli

domenica 23:
Repubblica 23.2.14
Il documento
“Innovazione e uguaglianza la mia idea di destra e sinistra nell’Europa della crisi”
Il manifesto di Renzi: “ La lezione di Bobbio è viva”
di Matteo Renzi

su spogli alla data di ieri

Altritaliani.net 19.1.13
Destra e sinistra: “la famigerata distinzione” di Bobbio esiste ancora.
di Noemi Ghetti

qui

Left 12.3.10
Quella irriducibile differenza
In occasione del centenario della nascita, esce la nuova edizione del celebre saggio di Norberto Bobbio Destra e sinistra che offre, a sedici anni dalla prima edizione, suggestioni di forte attualità
di Noemi Ghetti

qui
l’Unità 25.2.14
Ius soli
L’Arci: via la Kyenge e il ministero, brutto segno
 su spogli
il Fatto 25.2.14
Il governo Renzi e il potere di tradire
di Barbara Spinelli
su spogli
Repubblica 25.2.14
Il Cavaliere plaude al discorso di Renzi “Ha fatto come me, ha parlato all’Italia”
Nessun timore reverenziale verso l’aula”. E Verdini rassicura i colleghi: il patto sull’Italicum tiene
di Carmelo Lopapa
su spogli
l’Unità 25.2.14
Lucia Annunziata: «Discorso deludente certo non da premier»
«Ha detto cose senza capo né coda. Roba da kamikaze per uno che si presenta senza neanche essere stato eletto»
di Alessandra Rubenni
su spogli

il Fatto 25.2.14
Profumo elettorale
di Antonio Padellaro
su spogli

il Fatto 25.2.14
Renzi mini-Caimano al Senato
Il premier incaricato annuncia all'Aula, a cui chiede la fiducia, cge la farà fuori poi
di Fabrizio d’Esposito
su spogli




















l’Unità 25.2.14
Lo stil novo di Renzi e i nodi irrisolti
di Claudio Sardo
su spogli
l’Unità 25.2.14
Parlare al Senato perché l’Italia capisca
di Michele Ciliberto
su spogli
il Fatto 25.2.14
Appello al premier
Renzi lasci la società di famiglia e il trucco per la doppia pensione
Assunto da mamma. Nel 2003 il giovane scout diventò dipendente della società di famiglia
di Marco Lillo
su spogli

il Fatto 25.2.14
Lecca Renzi
La frugale pasta al burro che piace ad Agnese
AL TEMPO di Mario Monti le parole d’ordine erano “loden” e “sobrietà”. La rottamazione le ha spazzate via. Ieri Repubblica ne ha scolpita una nuova nei cuori democratici: “Frugale ”. È lo stile Renzi, o almeno del pranzo a casa Renzi: “Abbiamo mangiato pasta al burro e petto di pollo, il pranzo più semplice al mondo”. Parola di Agnese, “insegnante precaria” e “first lady suo malgrado”, precisa il quotidiano. È il racconto della prima domenica da premier del giovane Matteo. Il lettore, per un’esperienza più appagante, dovrebbe leggere quella cronaca ad alta voce, imitando il tono dei cinegiornali dell’Istituto Luce. Quelli che ci narravano con tono memorabile le grandi gesta del Duce “trebbiatore”, “nuotatore ” o “gladiatore della parola”. C’è tutto, minuto per minuto: “Jeans e maglioncino viola lui, jeans e giacca rosa cipria lei”. Eppure la stessa Agnese li aveva ammoniti: “Ma cos’avrete da scrivere così tanto?”. Messaggio non recepito. L’elogio del Sindaco d’Italia prosegue su La Stampa: “Coraggio. È la virtù autobiografica del giovane premier”. Uno che “appunta i suoi pensieri in un quadernetto rosa”. Lo “stile Luce” contagia le didascalie: “Come d’abitudine, Renzi si è fermato a chiacchierare con le persone per strada”.




ministri...
il Fatto 25.2.14
Boschi, il ministro che fu Madonna
Sandra Amurri
La notizia se fosse vera sarebbe da Premio Pulitzer : “Gesù è stato in braccio a un ministro ma lo ha scoperto solo ieri... quando tutta Laterina parlava di quella sera nella quale Maria Elena Boschi faceva la Madonna nel presepe vivente del paese”. A pubblicarla è La Nazione. Non sappiamo, invece, se Obama nella telefonata a Renzi abbia assicurato il suo personale interessamento presso la Columbia University di New York affinché il premio abbia la priorità. E chi mai avrebbe potuto immaginare, se non lo avesse svelato La Nazione, che la Boschi si è “presentata al Quirinale, dove è stata chiamata prima tra i ministri a firmare l’impegno di servire la Repubblica vestita d’azzurro” perchè era “lo stesso colore del mantello della Madonna -alias Ministra per le Riforme”? Chissà se Renzi affiderà a lei la preghiera affinché le pecorelle grilline smarrite ritrovino l’ovile Pd. Visto che, sempre secondo quanto racconta la signora Rita Gennai seduta al bar a La Nazione, Maria Elena che “ha fatto catechismo a mio figlio Federico, ha uno stile particolare, dove va lascia il segno”. Il miracolo in pochi istanti ha spopolato sulla rete. I commenti più esilaranti: Santissima Maria Elena prega per noi”. “Presepe degno di un Governo della Madonna: Renzi il Messia, Berlusconi San Giuseppe, Civati l’asino, Verdini il bue, Franceschini e Alfano i due Re Magi”. Peccato che manchi la stella cometa.
il Fatto 25.2.14
Franceschini alla Cultura sulle orme di De Michelis
di Tomaso Montanari
su spogli

il Fatto 25.2.14
La carica dei ministri chiacchieroni
Il premier aveva detto: "Niente dichiarazioni prima della fiducia"
Ma vince la voglia di visibilità
di Salvatore Cannavò
su spogli

l’Unità 25.2.14
Guidi, tutti gli interessi tra l’azienda e lo Stato
La società di famiglia della ministra per lo Sviluppo economico ha commesse con Posteitaliane, gruppo Fs, ditte di trasporti pubblici di diverse città
di Andrea Bonzi
su spogli

il Fatto 25.2.14
Debiti di stato, fisco e scuole, 100 miliardi di promesse
Riciclato il programma economico di Letta con pochi numeri precisi
Dietro gli annunci si prepara un taglio del costo de lavoo da 8 miliardi
di Stefano Feltri
su spogli

il Fatto 25.2.14
Wall Street Journal Chris Emdsen
Soltanto la solita vaga agenda
di Alessio Schiesari
su spogli

Corriere 25.2.14
Istruzione
Torna il bonus maturità. Il neoministro: è più giusto
Giannini: ogni scuola selezioni i suoi professori
di Valentina Santarpia
su spogli

Repubblica 25.2.14
Scuola, primo no dei prof alla Giannini “Gli scatti di anzianità non si toccano”
I sindacati contro il ministro: prima pensi ad alzare gli stipendi
di Corrado Zunino
su spogli
il Fatto 25.2.14
Palazzo Madama contro l’alieno “Ma come si permette questo?”
di Wanda Marra
su spogli

il Fatto 25.2.14
La minoranza Dem rivuole il partito “Nuova segreteria”
I cuperliani premono: "Non siamo un comitato del premier"
Denunce di brogli nelle primarie a Bari
di Luca De Carolis
su spogli
La Stampa 25.2.14
Si allarga il fronte dei sì “con il naso turato”
I più dubbiosi sono civatiani, lettiani e bersaniani del Pd. Ma anche i centristi non risparmiano critiche
di Francesca Schianchi
su spogli

La Stampa 25.2.14
Legge elettorale, parte del Pd prepara l’alternativa all’Italicum
Proposta per alzare la soglia per il premio al 40% e addio alle liste bloccate
di Amedeo La Mattina
su spogli

Corriere 25.2.14
Le maggioranze variabili del leader
Ma la vera insidia oggi è nel suo Pd Il premier e le possibili convergenze con FI o Sel
I malumori dei bersaniani
di Maria Teresa Meli
su spogli

Repubblica 25.2.14
I dubbi del Pd sul premier “Renzi ha un peccato originale” sospetti anche sulla giustizia
Il caso conflitto di interessi
di Giovanna Casadio
 su spogli
La Stampa 25.2.14
Né di lotta né di governo
Uno stile ibrido e troppo irrituale. È mancata la forza
Indicazioni vaghe sul programma
Era lecito attendersi di più
di Federico Geremicca
su spogli
La Stampa 25.2.14
Renzi agita lo spettro del voto per imporre il suo piano
di Marcello Sorgi
su spogli

Corriere 25.2.14
Le parole non contano
di Massimo Franco
su spogli

Il Sole 25.2.14
Troppa genericità
Le proposte ci sono, non le coperture
di Fabrizio Forquet
su spogli

Il Sole 25.2.14
Il sindaco che si è fatto premier è convincente solo in parte
Manca per ora il salto di qualità istituzionale. Alcuni aspetti positivi e molte zone d'ombra
di Stefano Folli
su spogli

Corriere 25.2.14
«Scusate, non ho l’età»
Ma l’Aula resta fredda
di Gian Antonio Stella
su spogli
La Stampa 25.2.14
Se il benessere uccide la crescita
Le economie avanzate sono in rallentamento da 50 anni: è l’enigma al centro del nuovo libro di Luca Ricolfi
Un intervento dell’autore
su spogli

l’Unità 25.2.14
Abu Omar, tutti assolti «Vale il segreto di Stato»
La Cassazione ribalta la sentenza del 2013
L’azione penale contro l’ex capo del Sismi, il suo vice Mancini e tre agenti «non poteva essere proseguita»
«La verità viene sempre fuori»
di Massimo Solani
su spogli

l’Unità 25.2.14
Fecondazione eterologa
Il 63% sceglie la Spagna
di Nicola Luci
più tardi su spogli

La Stampa 25.2.14
Treviso, uccide la madre gettandola dall’ottavo piano del palazzo
L’uomo ha chiamato il 113 confessando l’omicidio, nato dopo una violenta lite
qui

La Stampa 25.2.14
Gas, affari e tradimenti
Maidan non si fida più dell’eroina “arancione”
di Anna Zafesova
su spogli
Corriere 25.2.14
Nella trincea dei filo-russi: «I nostri padri vinsero i nazisti adesso noi faremo lo stesso»
A Kharkiv si organizzano i comitati di autodifesa
di Francesco Battistini
su spogli
Repubblica 25.2.14
Cina La città del sesso
Chiude la metropoli-bordello di Dongguan dove esercitavano 300 mila prostitute
Nella capitale del vizio Xi Jinping ha fatto cancellare duemila aziende del settore a luci rosse
Un’operazione moralizzatrice per coprire scandali e corruzione
di Giampaolo Visetti
su spogli
La Stampa 25.2.14
Ragazze umiliate e gogna tv
Cina, crociata anti-prostituzione
Scatenata il 9 febbraio dalle forze di polizia, fa parte del piano di lotta alla corruzione avviato dal Segretario Generale di Partito Xi Jinping
Ma la serie di retate ha suscitato un raro dibattito, in cui si sono viste molte voci sollevarsi per chiedere che si depenalizzi la prostituzione
di Ilaria Maria Sala
qui
La Stampa 25.2.14
Fatwa contro i viaggi su Marte
“Equivale al suicidio, che è proibito”
L’Autorità generale per gli Affari Islamici degli Emirati Arabi Uniti (Gaiae) ha emesso un editto religioso con il quale si vieta ai musulmani di partecipare ai tentativi per la colonizzazione di Marte
di Maurizio Molinari
qui

La Stampa 25.2.14
La Merkel sbarca in Israele “Fate la pace, faremo affari”
Accordi economici e diplomatici ma “servono risultati coi palestinesi”
di Maurizio Molinari
qui
La Stampa 25.2.14
E Israele invia un team in soccorso degli ebrei
di Maurizio Molinari
su spogli
Repubblica 25.2.14
Lezione Americana
Gli Stati Uniti e la fatica di diventare pluralisti
Mantenere le diversità o annullarle? Ecco perché il dilemma democratico dei padri fondatori non è risolto
di Richard Bernstein
su spogli

Corriere 25.2.14
Lassù dove osano le donne in un secolo di trasvolate

su spogli

Corriere 25.2.14
Giù la maschera, conosci te stesso

Da Sant’Agostino a Erasmo, da Freud a Pirandello
La sfida di guardarsi dentro, senza condizionamenti
di Armano Torno
su spogli
Corriere 25.2.14
È dedicato a Einstein il terzo volume della serie

su spogli
 Vauro sul Fatto di oggi: