sabato 23 maggio 2015











OGGI:
Sabato 23 maggio al Teatro Centrale Preneste: “La scuola (in)finita” alle 16, la manifestazione conclusiva del progetto “Prevenzione dei comportamenti a rischio per contrastare la dispersione scolastica” che ha avuto luogo presso l’Istituto Tecnico Di Vittorio - Lattanzio di Roma.
Interverranno, fra gli altri, Renato V. Cirodano, Annamaria Calò, Paolo Fiori Nastro, Cecilia Di Agostino, Giovanni Del Missier, Gabriella Terenzi, Assunta Amendola, Emanuela Grossi.
IL PROGRAMMA INTEGRALE È DISPONIBILE QUI
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Caffè Letterario. Roma 27 Marzo 2015
Incontro con Giancarlo De Cataldo. La linea del racconto: sulle tracce di una sparizione
Laboratorio di scrittura creativa 2015 di A.G.Stasi e M. Tortolini
La registrazione dell'incontro, in due parti, è disponibile qui e qui















È uscito ”La negazione del soggetto migrante” di Flore Murard-Yovanovitch, Millelire Stampalternativa
Leggi qui e qui















Infornarezzo 20.5.15
Medio Oriente in fiamme, le radici dei conflitti tra cultura e archeologia
L’asino d’oro edizioni. Il contributo di studiosi della Mesopotamia per spiegare la crisi epocale in atto. Il reportage di Umberto De Giovannangeli: la presentazione ad Arezzo alla Feltrinelli Point venerdì 22 maggio alle ore 18.00
qui - Giovanni Senbatore Ufficio stampa


Il Sole Domenica 17.5.15
E Majakovskij spiccò il volo
«Ve ne siete andato, / come si dice, / all’altro mondo. / Vuoto. / Volate, / fendendo le stelle», aveva scritto nel 1925, quando Esenin si tolse la vita
di Serena Vitale
qui
Sette di Repubblica 21.5.15
Majakwskij
Una storia d’amore con la poesia
di Fiammetta Cucurnia
qui
Sergej Esenin, che era stato l'amante di Isadora Duncan, l’amico di Vladimir Majakovskij nato a Konstantinovo nel 1895, suo coetaneo, il 28 dicembre 1925 si era suicidato in una camera dell’hotel Angleterre di Leningrado, dopo aver scritto  col proprio sangue una poesia d'addio:
«Arrivederci, amico mio, arrivederci.
Mio caro, sei nel mio cuore.
Questa partenza predestinata
Promette che ci incontreremo ancora.
Arrivederci, amico mio, senza mano, senza parola
Nessun dolore e nessuna tristezza dei sopraccigli.
In questa vita, morire non è una novità,
ma, di certo, non lo è nemmeno vivere».
Vladimir Majakovskij, sconvolto, ribellandosi a quel suicidio, aveva allora scritto questa poesia “In morte di Esenin”, qui di seguito splendidamente detta da Carmelo Bene:

Poi, nel 1928, Stalin aveva vinto ogni opposizione nel Comitato Centrale del Partito ed era iniziata la su «Era». La Rivoluzione d'Ottobre era davvero seppellita e poco più di un anno dopo, il 14 aprile 1930 anche Majakovskij si suicidò, nel suo studio di Mosca, con un colpo della pistola che aveva sempre conservato con sè dal tempo in cui, nei suoi vent'anni, aveva partecipato entusuasticamente alla Rivoluzione comunista.













Caffè Letterario. Roma 22 maggio2015
Incontro con Giuseppe Di Giacomo

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• Tony Carnevale è stato intervistato da Rai Isoradio
La registrazione è disponibile qui



SULLA STAMPA DI SABATO 23

il Fatto 23.5.15
Unità, Veneziani è indagato. Il cdr: “Faccia chiarezza”
“Chiarezza subito sul caso Veneziani”. Lo chiede il comitato di redazione de l’Unità, in una nota con la quale esprime “forte preoccupazione” per le ultime notizie di stampa sul nuovo editore del quotidiano fondato da Gramsci, Guido Veneziani. L’uomo che dovrebbe riportare in edicola l’Unità sarebbe indagato dalla procura di Asti per bancarotta fraudolenta e bancarotta semplice per le vicende relative alla stamperia piemontese Roto Alba. Il cdr è in agitazione: “All’editore chiediamo che venga fatta al più presto chiarezza su un fatto che se confermato sarebbe di estrema gravità – si legge nella nota –. La stessa chiarezza la chiediamo agli altri due soggetti della compagine societaria: al gruppo Ps e allo stes- so Pd (detentore del 5 per cento delle quote) che nei mesi passati ha giocato un ruolo di primo piano nella scelta e nel coinvolgimento dei diversi soci”. Dopo dieci mesi dalla chiusura, scrive il cdr, “sarebbe inaccettabile assistere a un ennesimo rinvio per vicende giudiziarie che nulla hanno a che fare con la storica testata. Sarebbe inaccettabile sia per i lettori che per i lavoratori. Essere azionista de l’Unità significa anche rispettare i valori fondamentali della legalità e del rispetto del lavoro”.