Pietro Grasso, Presidente del Senato della Repubblica e seconda carica dello Stato:
"Le riforme di Matteo Renzi sono un rischio per democrazia!"
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Libertà e Giustizia:
Verso la svolta autoritaria
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Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n.1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al Presidente del Consiglio poteri padronali.
Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto.
Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione. Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato.
Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone.Primi firmatari:
Nadia Urbinati
Gustavo Zagrebelsky
Sandra Bonsanti
Stefano Rodotà
Lorenza Carlassare
Alessandro Pace
Roberta De Monticelli
Salvatore Settis
Rosetta Loy
Corrado Stajano
Giovanna Borgese
Alberto Vannucci
Elisabetta Rubini
Gaetano Azzariti
Costanza Firrao
Alessandro Bruni
Simona Peverelli
Sergio Materia
Nando dalla Chiesa
Adriano Prosperi
Fabio Evangelisti
SULLA STAMPA DI OGGI:
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Corriere 30.3.14
Il comunista poeta che ha fatto scoprire il dubbio alla sinistra
di Paolo Franchi
Ieri ha compiuto novantanove anni Pietro Ingrao, uomo del Novecento che il secolo lo ha attraversato e vissuto intensamente tutto ma, per quanto gli hanno consentito e gli consentono le forze, pure sul secolo e sul millennio nuovi ha continuato a interrogarsi. Senza rinserrarsi nel conservatorismo e nella nostalgia, senza alzare bandiera bianca. Ma ostinandosi a cercare risposte alle sconfitte: «Pensammo una torre/scavammo nella polvere». È stato rappresentato in tanti modi, spesso astiosi. Cocciuto, anzi, tetragono, nonostante quel suo permanente arrovellarsi nel dubbio. Oppure, al contrario, astratto, sognatore, fumoso come se in testa avesse (si è sentita anche questa) i soffioni di Larderello. Ma anche le definizioni giornalistiche («padre nobile della sinistra comunista») non gli rendono giustizia. Forse perché è insensato incasellare un personaggio così. Il giovane poeta che, «con dei brutti versi» (dice lui) sulla bonifica delle paludi pontine arriva terzo ai Littoriali del 1934, dove «incontra l’antifascismo», e continua a scrivere e a pubblicare libri di poesia (Il dubbio dei vincitori , L’alta febbre del fare , Variazioni serali ) fino al 2000. Il giovane appassionato di cinema che si innamora dello Chaplin delle Luci sulla città e di Tempi moderni («Ci ha sconvolto e trascinato l’immagine della macchina, e di come l’operaio sta dentro la macchina»), ma nel 1936, allo scoppiare della guerra di Spagna, scopre che, senza dimenticare le altre, la sua passione più forte è la lotta politica. L’antifascismo. E il comunismo che, ancora nell’89, rivendica (proprio lui, così critico verso l’Urss e il cosiddetto «socialismo reale») come «orizzonte» e, nello stesso tempo, come insopprimibile «grumo di vissuto». Suo, e di una comunità che è stata e continua a pensare sua. Molti di noi, allora ragazzi, ricordano le parole (a quel tempo drammatiche) con cui concluse, nel 1966, il suo intervento all’undicesimo congresso del Pci: «Non sarei sincero se dicessi a voi che sono rimasto convinto…». E ricordano pure quella grande platea che applaudiva commossa, e quella presidenza immobile, muta, ostentatamente ostile. Probabilmente aveva torto, Ingrao, sul piano politico. Ma da quel giorno la rivendicazione del diritto al dissenso e la pratica del dubbio sono diventate, in una sinistra che non le tollerava, la sua cifra. Auguri, Pietro.
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Corriere 30.3.14
Il fronte del No
«Sulle riforme una svolta autoritaria»
Rodotà e Zagrebelsky guidano la protesta contro il progetto di revisione della Costituzione: «Darà al premier poteri padronali»
«Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale (n. 1 del 2014), per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali». Sui legge in un appello firmato tra gli altri da Gustavo Zagrebelsky e Stefano Rodotà.
«Come Berlusconi»
«Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto» si legge nell’appello ripreso anche sul blog di Grillo. «Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione» osservano i firmatari. Che aggiungono: «Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato. Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone».
Hanno sottoscritto il testo anche Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli, Salvatore Settis, Costanza Firrao contro le riforme. All’appello si sono poi aggiunti anche Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Corriere 31.3.14
«Basta professoroni, il Senato lo cambio»
«Ho giurato sulla Carta non su Rodotà o Zagrebelsky»
«No, il Senato non sarà più elettivo»
Renzi striglia Grasso: «Lancia avvertimenti. Se la riforma non passa, mollo tutto. Faremo il salario minimo»
«Sono molto colpito dall’avvertimento di Grasso sui numeri in Aula. Se l’avessero fatto Schifani o Pera si sarebbero visti i girotondi»
«Ora vedremo chi correrà più forte Mi gioco il governo e la mia storia politica»
intervista di Aldo Cazzullo
qui
Corriere 31.3.14
Lavoro, trattativa difficile
L’asse con Forza Italia e la minoranza Pd in rivolta
Damiano: sistema usa e getta. Brunetta: votiamo sì
di Lorenzo Salvia
su spogli
il Fatto 31.3.14
L’Alta Velocità pagata dai pendolari
di Stefano Campolo e Daniele Martini
su spogli
I sospetti 36 anni dopo sul sequestro Moro
di Franco Cordero
su spogli
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La Stampa 31.3.14
Una legge trasversale per i profilattici nelle superiori
di Carlo Bertini
su spogli
l’Unità 31.3.14
D’Ambrosio, una vita a difesa della giustizia
di Oreste Pivetta
su spogli
l’Unità 31.3.14
Ump: 49%, l’astensione: 38,5%, Le Pen: 9%
Crollano i socialisti Hollande fa il rimpasto
Otto città al Front national, destra dell’Ump primo partito
Il Ps tiene solo Parigi con Anne Hidalgo
Il presidente ammette la sconfitta
di Umberto De Giovannangeli
su spogli
il Fatto 31.3.14
Tra morti e urne chiuse, Erdogan va oltre il 50%
di Roberta Zunini
su spogli
Corriere 31.3.14
Duecento manager e la moglie al seguito
Xi in Europa per un affare da 400 miliardi
di Luigi Ofeddu
su spogli
m
Corriere 31.3.14
Il trionfo dell’insabbiatore di scandali
L’ex consigliere capo della Thatcher spiega com’è la vera politica: sporca e afrodisiaca
«Margaret Thatcher aveva idee e visione. Per fortuna aveva anche un senso portentoso del potere»
di Danilo Taino
su spogli
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l’Unità 31.3.14
Pietro Secchia, una vita spesa in nome del proprio ideale
Esce la biografia del dirigente del Pci ricostruita con cura e passione politica da Marco Abeltaro
di Giacomo Verri
su spogli
il Fatto 31.3.14
Trovato l’interruttore del Dna umano
di Laura Berardi
su spogli
Corriere 31.3.14
La scoperta del gene che può svelarci i segreti della Sla
di Edoardo Boncinelli
su spogli
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La Stampa 31.3.14
Improvvisazioni d’uno sciamano che amava l’antica arte russa
All’Arca di Vercelli la rassegna del maestro espressionista
di Francesco Poli
su spogli
Il comunista poeta che ha fatto scoprire il dubbio alla sinistra
di Paolo Franchi
Ieri ha compiuto novantanove anni Pietro Ingrao, uomo del Novecento che il secolo lo ha attraversato e vissuto intensamente tutto ma, per quanto gli hanno consentito e gli consentono le forze, pure sul secolo e sul millennio nuovi ha continuato a interrogarsi. Senza rinserrarsi nel conservatorismo e nella nostalgia, senza alzare bandiera bianca. Ma ostinandosi a cercare risposte alle sconfitte: «Pensammo una torre/scavammo nella polvere». È stato rappresentato in tanti modi, spesso astiosi. Cocciuto, anzi, tetragono, nonostante quel suo permanente arrovellarsi nel dubbio. Oppure, al contrario, astratto, sognatore, fumoso come se in testa avesse (si è sentita anche questa) i soffioni di Larderello. Ma anche le definizioni giornalistiche («padre nobile della sinistra comunista») non gli rendono giustizia. Forse perché è insensato incasellare un personaggio così. Il giovane poeta che, «con dei brutti versi» (dice lui) sulla bonifica delle paludi pontine arriva terzo ai Littoriali del 1934, dove «incontra l’antifascismo», e continua a scrivere e a pubblicare libri di poesia (Il dubbio dei vincitori , L’alta febbre del fare , Variazioni serali ) fino al 2000. Il giovane appassionato di cinema che si innamora dello Chaplin delle Luci sulla città e di Tempi moderni («Ci ha sconvolto e trascinato l’immagine della macchina, e di come l’operaio sta dentro la macchina»), ma nel 1936, allo scoppiare della guerra di Spagna, scopre che, senza dimenticare le altre, la sua passione più forte è la lotta politica. L’antifascismo. E il comunismo che, ancora nell’89, rivendica (proprio lui, così critico verso l’Urss e il cosiddetto «socialismo reale») come «orizzonte» e, nello stesso tempo, come insopprimibile «grumo di vissuto». Suo, e di una comunità che è stata e continua a pensare sua. Molti di noi, allora ragazzi, ricordano le parole (a quel tempo drammatiche) con cui concluse, nel 1966, il suo intervento all’undicesimo congresso del Pci: «Non sarei sincero se dicessi a voi che sono rimasto convinto…». E ricordano pure quella grande platea che applaudiva commossa, e quella presidenza immobile, muta, ostentatamente ostile. Probabilmente aveva torto, Ingrao, sul piano politico. Ma da quel giorno la rivendicazione del diritto al dissenso e la pratica del dubbio sono diventate, in una sinistra che non le tollerava, la sua cifra. Auguri, Pietro.
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Corriere 30.3.14
Il fronte del No
«Sulle riforme una svolta autoritaria»
Rodotà e Zagrebelsky guidano la protesta contro il progetto di revisione della Costituzione: «Darà al premier poteri padronali»
«Stiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale (n. 1 del 2014), per creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali». Sui legge in un appello firmato tra gli altri da Gustavo Zagrebelsky e Stefano Rodotà.
«Come Berlusconi»
«Con la prospettiva di un monocameralismo e la semplificazione accentratrice dell’ordine amministrativo, l’Italia di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi cambia faccia mentre la stampa, i partiti e i cittadini stanno attoniti (o accondiscendenti) a guardare. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta consentendo l’attuazione del piano che era di Berlusconi, un piano persistentemente osteggiato in passato a parole e ora in sordina accolto» si legge nell’appello ripreso anche sul blog di Grillo. «Il fatto che non sia Berlusconi ma il leader del Pd a prendere in mano il testimone della svolta autoritaria è ancora più grave perché neutralizza l’opinione di opposizione» osservano i firmatari. Che aggiungono: «Bisogna fermare subito questo progetto, e farlo con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava. Non è l’appartenenza a un partito che vale a rendere giusto ciò che è sbagliato. Una democrazia plebiscitaria non è scritta nella nostra Costituzione e non è cosa che nessun cittadino che ha rispetto per la sua libertà politica e civile può desiderare. Quale che sia il leader che la propone».
Hanno sottoscritto il testo anche Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Gaetano Azzariti, Elisabetta Rubini, Alberto Vannucci, Simona Peverelli, Salvatore Settis, Costanza Firrao contro le riforme. All’appello si sono poi aggiunti anche Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Corriere 31.3.14
Affondo di Grasso È subito battaglia sul Senato non elettivo
Tensioni nel Pd. Il premier fa muro
di Alessandro Trocino
su spogli
l’Unità 31.3.14
Riforme, duello sul Senato
Grasso: «Questa legge non ha i numeri per il via libera»
«Non difendo caste né poltrone, il premier ascolti i consigli»
Testo adottato ma «salvo intese»
Senatori Pd contro Renzi. Ncd furiosa. Fi sente aria di crisi
di Claudia Fusani
su spogli
il Fatto 31.3.14
Senato, Grasso azzoppa la rottamazione di Matteo
Sono 25 i senatori del Pd che scrivono un documento a favore delle tesi del presidente
Il gruppo guidato da Luigi Zanda ne conta in totale 108
di Stefano Feltri
su spogli
l’Unità 31.3.14
Grillo e Casaleggio con Rodotà: «No a svolte autoritarie»
I capi del M5S aderiscono all’appello di Libertà e Giustizia contro la riforma Bonsanti: una sorpresa
di Rachele Gonnelli
su spogli
La Stampa 31.3.14
Grillo e Casaleggio, stavolta sì all’appello
“No alla svolta autoritaria di Renzi”: un fronte dal M5S a Zagrebelsky-Rodotà. Con Landini e Spinelli
Grillo: Abbiamo deciso di sostenere questo appello molto importante
Barbara Spinelli: Il fondatore del M5S un segnale l’ha già lanciato nell’intervista a Mentana
Il premier vuole riforme plebiscitarie
Il Pd sta attuando il piano che era di Berlusconi
di Jacopo Iacoboni
su spogli
Corriere 31.3.14
I 5 Stelle firmano l’appello di Rodotà
Ecco la nuova strategia di Grillo
di Emanuele Buzzi
su spogli
il Fatto 31.3.14
Scontro Renzi-Grasso sul Senato
Grillo accoglie l’appello contro “la svolta autoritaria”
di Valeria Pacelli
su spogli
La Stampa 31.3.14
Tutti i nodi difficili da sciogliere
di Ugo De Siervo
su spogli
l’Unità 31.3.14
Oltre il bicameralismo imperfetto
di Gianfranco Pasquino
su spogli
Repubblica 31.3.14
Come non dare alibi a chi frena il cambiamento
di Gianluigi Pellegrino
su spogli
l’Unità 31.3.14
Minoranza Pd sempre più divisa. Pressing su Speranza. Che frena
Domani l’incontro con bersaniani e lettiani
Il capogruppo: «Non mi interessano le correnti Pensiamo all’unità»
di Maria Zegarelli
su spogli
Corriere 31.3.14
Cuperlo: «Non si può votare qualsiasi cosa»
Sul fronte della legge elettorale «noi non possiamo votare qualunque cosa: su questo punto arriveremo al momento della verità». Così Gianni Cuperlo, intervenendo a un incontro pubblico del Pd a Bologna. «Aiuteremo le riforme — ha concluso l’ex presidente del partito — ma rivendicando rispetto nei principi e nel merito». E sul decreto sul lavoro: «Il governo ha tutto il diritto di realizzare il suo programma ma deve promuovere buoni provvedimenti. Il decreto sul lavoro, ad esempio è importante ma si possono fare delle correzioni per migliorarlo».
Il segretario della Fiom-Cgil Maurizio Landini partecipa all’assemblea popolare della Rete Via Maestra a Marzabotto, nel Bolognese, la stessa che lo scorso 12 ottobre 2013 organizzò una grande manifestazione in difesa della Costituzione. Assieme a lui anche la costituzionalista Lorenza Carlassare, una delle promotrici dell’appello contro la “svolta autoritaria” contenuta nel pacchetto di riforme del primo ministro. ”Condivido le critiche a Matteo Renzi sulla legge elettorale e sulle altre cose. Ma se non lo sfidiamo sui contenuti rischiamo di non essere capiti dalla gente, che chiede un cambiamento“, dice il capo dei metalmeccanici. “Un altro esempio? Gli 80 euro promessi in busta paga dal governo. Ecco, io ci ho messo tre anni ad avere un aumento di 80 euro lordi. Allora dobbiamo chiederci cosa abbiamo fatto noi in questi anni, doveva arrivare Renzi per intervenire su queste cose?”. Infine il segretario Fiom lancia una stoccata alla classe politica, ma anche e soprattutto a Cgil, Cisl, Uil e Confindustria: “Se Renzi dice che lui parla direttamente con la gente, saltando la classe politica e i sindacati, non è che ti difendi chiedendo solo un tavolo per farti riconoscere”, spiega il leader sindacale riferendosi implicitamente alle recenti polemiche tra Giorgio Squinzi e Susanna Camusso da una parte e Renzi dall’altra. “Perché se non sei rappresentativo, allora ti rullano” (dal Fatto on line)
«Basta professoroni, il Senato lo cambio»
«Ho giurato sulla Carta non su Rodotà o Zagrebelsky»
«No, il Senato non sarà più elettivo»
Renzi striglia Grasso: «Lancia avvertimenti. Se la riforma non passa, mollo tutto. Faremo il salario minimo»
«Sono molto colpito dall’avvertimento di Grasso sui numeri in Aula. Se l’avessero fatto Schifani o Pera si sarebbero visti i girotondi»
«Ora vedremo chi correrà più forte Mi gioco il governo e la mia storia politica»
intervista di Aldo Cazzullo
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l’Unità 31.3.14
Mari Elena Boschi: «Agire subito, lo chiedono i cittadini»
«I cittadini ci chiedono di uscire da questa palude»
di Vladimiro Frulletti
su spogli
La Stampa 31.3.14
Boschi: “Qualcuno forse pensava scherzassimo
Ecco il Senato delle autonomie 148 persone senza indennità”
Il ministro delle Riforme: “A Grasso dico che i progetti si condividono e non si smontano”
intervista di Carlo Bertini
qui
Repubblica 31.3.14
La Repubblica preterintenzionale
La maggioranza non vuole toccare “i principi fondamentali” della Costituzione
Consenso sulla trasformazione del Senato in nome dei tagli alla politica
Camere, province, burocrazia gli italiani chiedono riforme nel nome della governabilità
di Ilvo Diamanti
su spogli
l’Unità 31.3.14
Europee
Veltroni: non vedo problemi sul nome di Matteo nel simbolo
più tardi su spogli
Corriere 31.3.14
Nencini al segretario: insieme alle Europee con il Pse nel simbolo
su spogli
Corriere 31.3.14
Lavoro, trattativa difficile
L’asse con Forza Italia e la minoranza Pd in rivolta
Damiano: sistema usa e getta. Brunetta: votiamo sì
di Lorenzo Salvia
su spogli
l’Unità 31.3.14
Il congresso Cgil. Tutte le categorie al voto
Assise nel vivo. Camusso punta alla riconferma dei segretari uscenti
su spogli
il Fatto 31.3.14
Lavoratori o nuovi schiavi?
Gli working poor sono italiani, magari hanno una laurea nel cassetto
Lavorano fino a dieci ore al giorno senza garanzie e tutele, ma riescono a campare
Mentre i loro manager guaagnano fino a cento volte in più
di Elisabetta Ambrosi
su spogli
il Fatto 31.3.14
Dalle sei alle venti, giornata di lavoro no-stop
di Salvatore Cannavò
su spogli
il Fatto 31.3.14
L’Alta Velocità pagata dai pendolari
di Stefano Campolo e Daniele Martini
su spogli
il Fatto 31.3.14Repubblica 31.3.14
L’Antitrust indaga su rimborsi, ritardi e sulle obliteratrici
di Daniele Martini
su spogli
il Fatto 31.3.14
Moretti
L’ex sindacalista ora manager piace al Palazzo
su spogli
I sospetti 36 anni dopo sul sequestro Moro
di Franco Cordero
su spogli
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La Stampa 31.3.14
Una legge trasversale per i profilattici nelle superiori
di Carlo Bertini
su spogli
l’Unità 31.3.14
D’Ambrosio, una vita a difesa della giustizia
di Oreste Pivetta
su spogli
l’Unità 31.3.14
Gherardo Colombo: «Un maestro sempre corretto deluso dalla politica»
«Credo si fosse convinto che quando la corruzione è massiva non basta l’azione penale.
Mani pulite occasione persa per il Paese non per noi»
intervista di Adriana Comaschi
su spogli
l’Unità 31.3.14
Ump: 49%, l’astensione: 38,5%, Le Pen: 9%
Crollano i socialisti Hollande fa il rimpasto
Otto città al Front national, destra dell’Ump primo partito
Il Ps tiene solo Parigi con Anne Hidalgo
Il presidente ammette la sconfitta
di Umberto De Giovannangeli
su spogli
l’Unità 31.3.14
Elettori di sinistra in fuga: pessimo segnale per le Europee
di Paolo Soldini
su spogli
il Fatto 31.3.14
Tra morti e urne chiuse, Erdogan va oltre il 50%
di Roberta Zunini
su spogli
Corriere 31.3.13
Soli Ozel, professore di Relazioni internazionali e di Scienze politiche alla Bilgi University di Istanbul
«Un referendum vinto a mani basse»
di Mo. Ri. Sar.
su spogli
Corriere 31.3.14
Ma il voto fa sfumare le ambizioni del leader
di Antonio Ferrari
su spogli
Corriere 31.3.14
Duecento manager e la moglie al seguito
Xi in Europa per un affare da 400 miliardi
di Luigi Ofeddu
su spogli
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Corriere 31.3.14
Il trionfo dell’insabbiatore di scandali
L’ex consigliere capo della Thatcher spiega com’è la vera politica: sporca e afrodisiaca
«Margaret Thatcher aveva idee e visione. Per fortuna aveva anche un senso portentoso del potere»
di Danilo Taino
su spogli
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l’Unità 31.3.14
Pietro Secchia, una vita spesa in nome del proprio ideale
Esce la biografia del dirigente del Pci ricostruita con cura e passione politica da Marco Abeltaro
di Giacomo Verri
su spogli
il Fatto 31.3.14
Trovato l’interruttore del Dna umano
di Laura Berardi
su spogli
Corriere 31.3.14
La scoperta del gene che può svelarci i segreti della Sla
di Edoardo Boncinelli
su spogli
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La Stampa 31.3.14
Improvvisazioni d’uno sciamano che amava l’antica arte russa
All’Arca di Vercelli la rassegna del maestro espressionista
di Francesco Poli
su spogli
con la collaborazione di Susanne Portmann