LE PUBBLICAZIONI DI "SEGNALAZIONI" ADESSO INTERROTTE PER CAUSE DI FORZA
MAGGIORE
SARANNO RIPRESE APPENA POSSIBILE
LEGGI QUI DI SEGUITO
AL POSTO DI UN EDITORIALE...
"SEGNALAZIONI" ESISTE E DUNQUE CONTINUERÀ AD ESSERCI. OLTRE ALLA RASSEGNA DELLA STAMPA QUOTIDIANA CONTINUA A PROPORRE LE PAGINE APERIODICHE DI "AVANCES" E QUELLE DEI "REPRINT", APRENDOSI ULTERIORMENTE AL CONTRIBUTO ATTIVO DEI SUOI LETTORI PRIMA DI TUTTO SULLA BASE DEL PATRIMONIO STORICO DEL PROPRIO ORMAI AMPLISSIMO ARCHIVIO ORMAI QUASI VENTENNALE DEL PROPRIO IMPEGNO E DELLA PROPRIA MEMORIA CULTURALE E POLITICA, A DISPOSIZIONE DELLA SINISTRA E DI TUTTI LEGGI DI PIÙ QUI quando vuoi PUOI SCRIVERCI QUI: segnalazioni.box@gmail.com https://segnalazioni.blogspot.com/2019/08/con-il-nuovo-anno-accademico-che-si-sta.html |
SULLA STAMPA DI SABATO 7 SETTEMBRE
Corriere 7.9.19
Zimbabwe L’ex padre-padrone rimasto al potere per 37 anni
La morte di Mugabe l’eroe che si scoprì dittatore
di Michele Farina
qui
il manifesto 7.9.19
Editoria, braccio di ferro a tre sulla delega. Fnsi: «Si volti pagina»
Il sindacato dei giornalisti: «Basta tagli e bavagli. Ci aspettiamo ora una nuova stagione». Di Maio tifa Vito Crimi, Conte cerca un posto per Chieppa, il Pd preme per Verini
di Eleonora Martini
qui
il manifesto 7.9.19
Roger Waters: «Bisogna resistere al neofascismo che sta distruggendo la terra»
Venezia 76. L’ex Pink Floyd presenta fuori concorso «Us + Them». Il film-concerto è stato girato ad Amsterdam nel 2017 durante il tour mondiale dell’artista e sarà nelle sale italiane dal 7 al 9 ottobre
qui
Corriere 7.9.19
Zimbabwe L’ex padre-padrone rimasto al potere per 37 anni
La morte di Mugabe
l’eroe che si scoprì dittatore
di Michele Farina
qui
IL FATTO 7.9.19
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Lunedì 2 settembre, Simona Maggiorelli ha partecipato alla trasmissione di approfondimento politico Studio24 su Rainews. Venerdì 6 settembre, il Direttore di Left invece, è stata invitata a LineaNotte su Rai3.
Left 6 settembre: il sommario: https://left.it/left-n-36-6-settembre-2019/
Qui l'editoriale di Federico Tulli: https://left.it/2019/09/05/lunico-confine-e-tra-umanita-e-disumanita/
LEGGI QUI DI SEGUITO
IL FATTO 6.9.19
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il manifesto 6.9.19
Le maggioranze farlocche di Romano Prodi
Legge elettorale. La riforma della legge elettorale è in agenda insieme al taglio dei parlamentari, giunto all’ultimo giro di boa, e posto da M5Stelle come priorità. Se il taglio si facesse a legge elettorale invariata, la distorsione della rappresentatività delle assemblee sarebbe fortissima e incostituzionale
di Massimo Villone
qui di seguito
Corriere 6.9.19
Una strana Euforiaattorno ai governo
di Aldo Cazzullo
qui di seguito
Repubblica 6.919
Il figlio di Beppe Grillo accusato di violenza sessuale in Sardegna
qui di seguito
il manifesto 6.9.19
Il tribunale revoca il divieto. Ritorno a Riace per Lucano
Restiamo umani. L’ex sindaco ha potuto rivedere il padre malato a casa. Un esilio durato undici mesi
di Claudio Dionesalvi, Silvio Messinetti
qui di seguito
il manifesto 6.9.19
Internazionale
«La Cina può ancora essere un’alternativa al capitalismo»
Cina. Intervista all’intellettuale cinese Mobo Gao, professore all’università di Adelaide e autore di «Constructing China»
di Simone Pieranni
qui di seguito
MARCO REVELLI GIOVEDI 5 SETTEMBRE:
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il manifesto 5.9.19
Hong Kong, l’annuncio di Carrie Lam: «Ritiro la legge sull’estradizione»
Hong Kong. Scelta tardiva ma che risponde alla prima richiesta dei manifestanti. Solo che da giugno le proteste sono diventate ben altra cosa e le richieste sono ormai molte di più
Il messaggio in televisione di Carrie Lam a Hong Kong
di Simone Pieranni
qui di seguito
Il Sole 24 Ore Domenica 1.9.19
L’illusione della cura
Psichiatria . È la specialità medica con le più flebili basi scientifiche ed è costruita quasi solo sull’esperienza clinica. Come mai non si trova un modello biologico della malattia mentale?
di Gilberto Corbellini
qui di seguito
Il Sole 24 Ore Domenica 1.9.19
Filosofia politica
Com’è pericoloso il referendum popolare!
di Sebastiano Maffettone
qui di seguito
Il Sole 24 Ore Domenica 1.9.19
Storia delle esposizioni. Un libro ripercorre i retroscena della rassegna che si tenne a Milano nel 1951 a cura di Roberto Longhi. E propone immagini inedite dell’allestimento
La mostrissima di Caravaggio
di Marco Carminati
qui di seguito
Jacobin 1.9.19
Lo psicodramma della Brexit
di Dawn Foster
qui di seguito
«Omosessualità, non c’è un solo gene»
Su «Science»
Analizzati mezzo milione di genomi: è la più grossa ricerca mai realizzata
Ecco lo studio che divide gli esperti
L’italiano che ha guidato il team: «Ci sono migliaia di varianti, noi ne abbiamo isolate cinque»
di Marilisa Palumbo
New York Esisterebbero 5 «varianti» genetiche associate con il comportamento sessuale, nessuna delle quali è però in grado di prevedere la sessualità di un individuo. Quindi non esiste un «gene gay», ma esistono delle micro differenze nel Dna, ognuna con un piccolissimo effetto (attorno all’1%): sono questi i risultati di un grosso studio su circa mezzo milione di genomi pubblicato da Science. Il team internazionale di ricercatori, guidato dall’italiano Andrea Ganna dell’Istituto di medicina molecolare finlandese, ha usato il Dna di volontari che hanno donato campioni di sangue e hanno risposto a questionari per il progetto UK Biobank e quello di decine di migliaia di persone che hanno accettato di rispondere a domande sulla propria sessualità per la compagnia di genomica californiana 23andMe.
Il limite del campione, per quanto molto più ampio di quelli di studi precedenti, sta nel fatto che ci sono persone prevalentemente di origini europee e non giovanissime (tra i 40 e i 70 quelli di Biobank, con una media di 51 quelli di 23andMe) e che i risultati non hanno portato alla luce veri punti in comune tra chi ha avuto almeno una esperienza omosessuale nella sua vita. Tanto che altri scienziati, come la professoressa di epidemiologia Cecile Janssens della Emory University, sono molto perplessi: «Non hanno trovato evidenze sufficienti, e hanno ripetuto cose attorno alle quali non c’è nessuna controversia, cioè che anche dietro l’orientamento sessuale ci sia un mix di fattori — dice Janssens al Corriere —. Inoltre hanno messo nel gruppo “omosessuali” anche chi magari ha avuto una sola esperienza da adolescente».
Il tema della ricerca è particolarmente delicato perché è un caso in cui i risultati della scienza devono fare i conti con l’intolleranza nei confronti dell’omosessualità. C’era quindi chi «temeva» la conferma di un gene gay pensando a chi vaneggia di alterazioni genetiche davanti alla possibilità di conoscere l’orientamento sessuale prima della nascita, e chi invece «sperava» in un «marcatore» nel Dna che mettesse fine all’idea che alcune persone «scelgano» di essere gay, convinzione alla base per esempio delle cosiddette «terapie della conversione».
«Non è corretto dire che non esiste un gene gay — ha spiegato al Corriere Ganna —. Semmai che non esiste un solo gene gay. Ci sono moltissime varianti, e noi ne abbiamo isolate cinque, ma sono migliaia. Il contributo genetico, nella definizione dell’omosessualità, è pari a un terzo o un quarto». Il resto non è solo legato all’educazione o all’ambiente in cui si cresce ma per esempio anche, spiega uno dei coautori, Brendan Zietsch, a fattori non genetici come «l’ambiente ormonale nel grembo materno». Proprio per la sensibilità del tema il gruppo di ricercatori si è consultato con la comunità Lgbtq e ha creato un sito divulgativo sui risultati dello studio. «La ricerca fornisce ulteriore prova che essere gay o lesbiche è una parte naturale della vita umana», ha detto ai media americani Zeke Stokes, del gruppo per i diritti Glaas.
Ansa 30.8.19
Non esiste un gene dell'omosessualità, mix Dna e ambiente
La ricerca pubblicata su Science su mezzo milione di persone coordinata da un italiano
qui
Corriere 30.8.19
La ricerca
Il «gene dei gay»? Non esiste. Conferma da mezzo milione di Dna
I dati arrivano da un enorme studio pubblicato sulla rivista «Science» e coordinato da Andrea Ganna, un ricercatore italiano del Massachusetts Institute of Technology
di Adriana Bazzi
qui
Wired 30.8.19
No, non esiste il gene dell’omosessualità
Secondo il più ampio studio di associazione genetica mai effettuato sul tema, nel dna non ci sarebbe una “firma” per prevedere l’orientamento sessuale delle persone
qui
Il Fatto 29.8.19
Omosessualità, “non esiste un gene ma determinata da un mix di fattori genetici e ambientali”
Il lavoro è a firma italiana: si tratta di Andrea Ganna che ha spiegato che soltanto cinque varianti genetiche appaiono "significativamente collegate" all’omosessualità, e migliaia risultano "coinvolte". E specifica: "È importante evitare conclusioni semplicistiche"
qui
Il Post 30.8.19
Il grande studio sull’omosessualità e la genetica
Ha dimostrato che non esiste un “gene dell’omosessualità” ma che i geni influenzano l’orientamento sessuale insieme a fattori ambientali
qui
CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA
Il Sole 24 Ore Domenica 1.9.19
L’illusione della cura
Psichiatria. È la specialità medica con le più flebili basi scientifiche ed è costruita quasi solo sull’esperienza clinica. Come mai non si trova un modello biologico della malattia mentale?
di Gilberto Corbellini
qui
Il Sole 24 Ore Domenica 1.9.19
Filosofia politica
Com’è pericoloso il referendum popolare!
di Sebastiano Maffettone
qui
Il Sole 24 Ore Domenica 1.9.19
Storia delle esposizioni. Un libro ripercorre i retroscena della rassegna che si tenne a Milano nel 1951 a cura di Roberto Longhi. E propone immagini inedite dell’allestimento
La mostrissima di Caravaggio
di Marco Carminati
qui
Jacobin 1.9.19
Lo psicodramma della Brexit
di Dawn Foster
qui
La Stampa 31.10.12
Rizzo: “A sinistra siamo l’unica opposizione”
Oggi alle 18 il segretario interviene alla festa del partito
di Cludio Luise
«Siamo ormai l'unica opposizione, anche rifondazione comunista appoggia il governo». Marco Rizzo affronta la festa del Partito Comunista, in corso fino a domenica in via Tommaso Villa 54, partendo dallo scetticismo per il nuovo governo che si formerà. Cosa vi aspettate? «Questo governo piace a tutti, dal Fondo Monetario Internazionale a Bill Gates. Piace anche alla sinistra radicale, Fratoianni bacerà il rospo votando la fiducia. I politici sono sempre stati bugiardi ma prima passava un po' di tempo. Questa volta fanno l'opposto di quello che dicevano fino al giorno prima».
Hanno tutti perso la credibilità?
«Raschiare il barile fino a questo punto fa sì che possa esserci davvero un cambio di fase. Il nostro Paese non conta più nulla, tutto ciò che accade arriva da potentati economici esterni. Non era mai successo che un presidente americano si esprimesse così apertamente e vogliono farci fare la fine della Grecia, che è stata distrutta. Credo che questo sia davvero il momento in cui i comunisti possano salvare il Paese sulla base dei lavoratori».
E per il Piemonte?
«È uno di quei posti dove la parola lavoro non esiste più. Basta solo
non morire di fame, perché tutti devono consumare. Fca uscirà
completamente dal nostro Paese, a pagare questa crisi non saranno lor
signori ma le classi medie e più deboli»
ULTIM'ORA
Corriere 20.8.18
Andrea Ganna, il ricercatore del «gene dei gay»: «Ne esiste più d’uno»
Lo studioso, 33 anni di Varese: «Abbiamo dimostrato la presenza di migliaia di varianti, isolandone cinque. Questo esclude ogni ipotesi di manipolazione del Dna»
di Elvira Serra
qui
il Giornale 30.8.19
Il gene gay? Non esiste. Lo conferma lo studio su migliaia di persone
Come per altri tratti umani, l'omosessualità sarebbe influenzata da un mix di fattori genetici e ambientali. Gli scienziati: "Gli effetti sono comunque molto piccoli"
qui
AdnKronos Salute Medicina 29.8.19
'Gene gay' non esiste
qui
LA RICREAZIONE È FINITA, IL POTERE REALE È ENTRATO IN CAMPO
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il manifesto 29.8.19
Da Londra un oltraggio alla Costituzione senza precedenti
La «prorogation». Con questa forzatura Johnson punta a imbavagliare i Commons per evitare problemi alla Brexit strategy. L’obiettivo è ridurre i giorni a disposizione dei contrari al no deal per approvare una legge che potrebbe imporre uno stop. Un disegno populista, antiparlamentare e reazionario
di Massimo Villone
IL NUMERO 25 DI LEFT NELLE EDICOLE
DA DOMANI
Lunedi 19 Simona Maggiorelli Direttore di Left è stata invitata a partecipare a Studio 24, la trasmissione di approfondimento politico quotidiano di Rainews24 condotta da Roberto Vicaretti:
clicca sull'immagine per renderla leggibile
SARZANA
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL DELLA MENTE:
«Non Mollare»
fu un periodico clandestino antifascista - il primo in Italia -
stampato senza cadenza fissa (Esce quando può) pubblicato a Firenze nel
gennaio e l'ottobre del 1925. Con lo stesso nome riprese le
pubblicazioni come rivista dal 1945. Redattori del giornale nel 1925
furono: Nello Traquandi, Tommaso Ramorino, Carlo Rosselli, Ernesto
Rossi, Luigi Emery, Nello Rosselli e lo stesso Salvemini - dopo
l'esperienza fiorentina del Circolo della cultura, destinata ad essere
bruscamente interrotta da una violenta incursione delle camicie nere
nella sede del circolo in Borgo Santi Apostoli, e quella ancor più
rischiosa di Italia Libera, si decise di dare vita ad un «foglio
clandestino di battaglia».
Gli scopi del Non Mollare,
nelle intenzioni dei suoi fondatori, non erano tanto quelle di
costituire un quotidiano di informazione, ma soprattutto quelle di
disobbedire alle proibizioni impartite dal governo fascista, esercitando
il diritto a promuovere il libero pensiero.
il manifesto 25.8.19Un governo per difendere la Costituzione
M5S-Lega. Il dovere delle forze democratiche è quello di dar vita a un governo che ripari i guasti prodotti proprio da chi quelle politiche velenose contro la vita e la dignità delle persone ha praticato e intende riproporre con più forza ove vincesse le elezioni
di Luigi Ferrajoli
C’è una ragione di fondo che impone alla sinistra la formazione di un governo giallo-rosso: la necessità, prima di porre termine alla legislatura, di disintossicare la società italiana dai veleni in essa immessi da oltre un anno di politiche ferocemente disumane contro i migranti. La Lega di Salvini intende «capitalizzare il consenso» ottenuto a tali politiche pretendendo nuove elezioni e chiedendo al popolo «pieni poteri».
L’idea elementare della democrazia sottostante a questa pretesa – poco importa se per analfabetismo istituzionale o per programmatico disprezzo delle regole – è la concezione anticostituzionale dell’assenza di limiti alla volontà popolare incarnata dalla maggioranza e, di fatto, dal suo capo: dunque, l’esatto contrario di quanto voluto dalla Costituzione, cioè la negazione del sistema di vincoli, di controlli e contrappesi da essa istituito a garanzia dei diritti fondamentali delle persone e contro il pericolo di poteri assoluti e selvaggi.
Non dimentichiamo quanto scrisse Hans Kelsen contro questa tentazione del governo degli uomini, e di fatto di un capo, in alternativa al governo delle leggi: «la democrazia», egli scrisse, «è un regime senza capi», essendo l’idea del capo al tempo stesso non rappresentativa della complessità sociale e del pluralismo politico, e anti-costituzionale perché in contrasto con la soggezione alla legge e alla Costituzione di qualunque titolare di pubblici poteri.
Di fronte a queste pretese, il dovere delle forze democratiche – di tutte quelle che si riconoscono non già nell’idea dell’onnipotenza delle maggioranze ma in quella dei limiti e dei vincoli ad esse imposte dalla Costituzione – è quello di dar vita a un governo che ripari i guasti prodotti proprio da chi quelle politiche velenose contro la vita e la dignità delle persone ha praticato e intende riproporre con più forza ove vincesse le elezioni.
Dunque un governo di disintossicazione dall’immoralità di massa generata dalla paura, dal rancore e dall’accanimento – esibito, ostentato – contro i più deboli e indifesi.
Non un governo istituzionale o di transizione, che si presterebbe all’accusa di essere un governo delle poltrone, ma al contrario un governo di esplicita e dichiarata difesa della Costituzione che ristabilisca i fondamenti elementari della nostra democrazia costituzionale: la pari dignità delle persone, senza differenze di etnia o di nazionalità o di religione, il diritto alla vita, il rispetto delle regole del diritto internazionale, prima tra tutte il dovere di salvare le vite umane in mare, il valore dei diritti umani e della solidarietà, il rifiuto della logica del nemico, come sempre identificato con i diversi e i dissenzienti e immancabilmente accompagnato dal fastidio per la libera stampa e per i controlli della magistratura sull’esercizio illegale dei poteri.
Su questa base non ha nessun senso condizionare il governo di svolta a un no a un Conte-bis o alla riduzione del numero dei parlamentari.
L’alternativa possibile è un governo Salvini, preceduta dalla riduzione dei parlamentari ad opera di una rinnovata alleanza giallo-verde, e poi chissà quante altre e ben più gravi riforme in tema di giustizia, di diritti e di assetto costituzionale.
Una probabile maggioranza verde-nera eleggerebbe il proprio capo dello Stato e magari promuoverebbe la riforma della nostra repubblica parlamentare in una repubblica presidenziale. Di fronte a questi pericoli non c’è spazio per calcoli o interessi di partito.
Il Sole 24 Ore Domenica 25
Sdraiati accanto a Freud
Lettera da Londra. A 80 anni dalla morte, visita alla casa del fondatore della psicoanalisi che ricreò, con nevrotica precisione, il suo studio viennese, intatto come un santuario
di Mario Telò
Nell’immaginario collettivo, che tocca anche i nemici della psicoanalisi, quelli che la trattano con ironia, scetticismo, disprezzo, il nome di Sigmund Freud, il suo geniale fondatore, è associato a Vienna, la città dove trascorse gran parte della sua vita.
La sua famiglia vi si trasferì, dopo aver abbandonato la Galizia, la regione situata nell’attuale Ucraina, che era uno dei principali centri delle popolazioni ebree aschenazite. Anche se è ancora possibile visitare la casa viennese di Freud, chi volesse toccare con mano i segreti del suo studio e vedere “autopticamente” il suo divano - il simbolo delle sedute dove molti e illustri pazienti tentarono di scoprire se stessi con catartico conforto, o meno - dovrà partire non per l’Austria, ma per Londra. È nella capitale del Regno Unito, infatti, che trovò rifugio il migrante Freud, perseguitato dai nazisti, che dopo l’Anschluss bruciarono i suoi libri in uno dei loro tanti pubblici roghi. Dopo molte esitazioni e grazie all’intercessione della principessa Marie Bonaparte, che pagò un profumato riscatto, nel giugno del 1938 Freud, la moglie Martha e la figlia Anna, arrestata e interrogata dalla Gestapo solo qualche mese prima, salirono su un treno, il primo passo del loro viaggio verso la terra promessa londinese.
A Londra Freud passò poco più di un anno prima della sua morte nel settembre del 1939. Quest’anno segna quindi un importante anniversario per i biografi di Freud, per i suoi innumerevoli estimatori (come chi scrive), e, soprattutto, per il Freud Museum - museo, ma anche archivio, e attivissima sede di mostre e convegni - che è situato nel nord di Londra, all’indirizzo 20, Maresfield Gardens, nella zona di Hampstead (raggiungibile con grande facilità in metropolitana). In questa casa Sigmund ricreò, con nevrotica precisione, il suo studio viennese, continuando a praticare la psicoanalisi e a scrivere (è qui infatti che finisce il suo controverso saggio Mosé e Monoteismo). Dopo la sua morte e quelle di Martha e Minna -la sorella della moglie che, già in Vienna, era diventata parte della famiglia, generando le più fantasiose voci di triangoli e rivalità - Anna, la più giovane figlia, anche lei psicoanalista, continuò ad abitare qui insieme alla compagna Dorothy Burlingham, e a ricevere pazienti (tra cui anche Marilyn Monroe) fino al 1982, quando per sua volontà la casa fu trasformata in museo. Ma il museo era già tale anche prima della sua officiale fondazione dal momento che Anna aveva deciso di mantenere il primo piano, sede dello studio del padre, intatto, inaccessible, come un santuario di famiglia, e di occupare solo il secondo.
Chiunque visiti il museo viene immediatamente trasportato nell’archivio del sodalizio intellettuale e dell’intimità affettiva di Sigmund e Anna, la “mia Antigone”, come il padre la chiama in alcune lettere, indossando la maschera di Edipo, il personaggio tragico - reo di aver inconsapevolmente ucciso il padre e sposato la madre - che è al centro del complesso edipico, il fondamento esplicativo, per Freud, dell’eterosessualità. Antigone è la figlia di Edipo che, come Anna, combatte, a costo dell’auto-sacrificio, per l’eredità paterna, messa a repentaglio da un regime oppressivo. Quando il visitatore di Maresfield Garden si sofferma sulle numerose foto della famiglia nell’esilio londinese, è assalito da un senso fortemente numinoso della somiglianza tra, da una parte, il vecchio Edipo e Antigone che, espulsi da Tebe, approdano come moderni rifugiati ad Atene (così leggiamo nell’Edipo a Colono di Sofocle), e, dall’altra, Sigmund sorretto da Anna, in viaggio da Vienna verso l’ultima tappa della sua esistenza diasporica, croce e, paradossalmente, privilegio dell’identità ebraica.
Edipo è una forte presenza estetica nell’archivio-museo, essendo il soggetto privilegiato di molti dei pezzi della straordinaria collezione d’arte antica (statuette, amuleti, busti, vasi) che, miracolosamente rilocati da Vienna a Londra, affollano le pareti e la scrivania di Freud. Ma in questa collezione, che ci mette di fronte all’analogia tra psicoanalisi e archeologia su cui Freud ritorna varie volte nei suoi scritti, Edipo è in compagnia di vari altri personaggi della mitologia greco-romana (come la Sfinge!), del Vecchio Testamento, dell’arte cinese, del patrimonio culturale dell’antico Egitto (a Freud e all’Egitto è dedicata una mostra aperta fino al 13 ottobre, uno dei vari eventi organizzati dal museo per celebrare l’anniversario). Queste figure che ci spaventano e attirano nello stesso tempo - non diversamente dalla morte, come Sigmund aveva teorizzato - non sono solo le fonti d’ispirazione di vari concetti dell’apparato psicoanalitico freudiano, ma materializzano le forze dell’inconscio che Freud concepisce come un passato recondito, o una collezione di relitti mai del tutto sepolti, da riportare in superficie. Sono fantasmi nevrotici che insieme non ci danno mai sosta e ci immobilizzano come statue o cadaveri in potenza.
Quando vediamo appoggiati sulla scrivania gli occhiali di Sigmund - perfettamente rotondi, con una leggerissima montatura simile a una ragnatela - ci sentiamo addosso, con un brivido, la pressione degli strumenti che permettono agli occhi inquisitori dello psicoanalista di scovare e catturare i nostri segreti per poi liberarli. Ma questi occhiali abbandonati sono anche una proiezione degli occhi di Edipo - l’alter ego di Sigmund autoaccecatosi dopo la scoperta del suo parricidio e incesto. Questi occhiali che ci fissano, insieme ai vari oggetti della collezione, sono una testimonianza della mutilazione inflitta da ogni tragitto auto-conoscitivo—della frammentazione che la psicoanalisi non può curare.
La sedia della scrivania, usurata e insieme resistente, evoca una macchina di tortura, ma, nell’atmosfera quasi animistica del museo, assume anche forma umana, con braccia, schienale, e un poggiatesta da cui sembra emergere il volto con cappello dello stesso Freud. Ma, ça va sans dire, la nostra attenzione è interamente conquistata dal famigerato divano, coperto da raffinati tappeti persiani e cuscini di velluto, la cui calda, informe, liquida morbidezza, che accarezza gli occhi del visitatore, trasfigura la seduta psicoanalitica in un bagno in acque accoglienti e insieme misteriose. Ugualmente misteriose sono le decorazioni geometriche, i motivi astratti dei tappeti, corrispondenti alle stratificazioni simboliche dell’inconscio.
Quando, nel 2019, visitiamo la casa londinese di Freud, e riviviamo le tragiche esperienze del migrante - dislocato e alienato, ieri come oggi - nello stesso tempo ci possiamo sdraiare, con la mente, su questo divano che ci offre riparo in uno spazio primordiale. Con le sue suggestioni seducenti e numinose, questo è uno spazio d’intimità più materna che paterna: vale a dire, inevitabilmente un incontro con la fantasia edipica sempre repressa, mai cancellata.
Corriere La Lettura 25.8.19
Cosa induce un essere umano a diventare San Francesco e un altro a diventare Adolf Hitler? Valrer Tucci pubblica un libro sulla natura della malvagità. Genetica? epigenetica? ambientale
Ne discute con Telmo Pievani
Il Fatto 25.8.19
Pd-M5S Così lontani e così (più) vicini
di Domenico De Masi
GENOVA
il manifesto 20.8.19
La risposta cinese alle proteste: Shenzhen sarà la nuova Hong Kong
La Nuova Era di Xi Jinping . Il Pcc ufficializza la città come hub tecnologico e finanziario e «modello della Nuova Era»
di Simone Pieranni
qui
«Non Mollare»
fu un periodico clandestino antifascista - il primo in Italia -
stampato senza cadenza fissa (Esce quando può) pubblicato a Firenze nel
gennaio e l'ottobre del 1925. Con lo stesso nome riprese le
pubblicazioni come rivista dal 1945. Redattori del giornale nel 1925
furono: Nello Traquandi, Tommaso Ramorino, Carlo Rosselli, Ernesto
Rossi, Luigi Emery, Nello Rosselli e lo stesso Salvemini - dopo
l'esperienza fiorentina del Circolo della cultura, destinata ad essere
bruscamente interrotta da una violenta incursione delle camicie nere
nella sede del circolo in Borgo Santi Apostoli, e quella ancor più
rischiosa di Italia Libera, si decise di dare vita ad un «foglio
clandestino di battaglia».
Gli scopi del Non Mollare,
nelle intenzioni dei suoi fondatori, non erano tanto quelle di
costituire un quotidiano di informazione, ma soprattutto quelle di
disobbedire alle proibizioni impartite dal governo fascista, esercitando
il diritto a promuovere il libero pensiero.
NAKBA!
il manifesto18.8.19
Il team segreto d’Israele che svuota gli archivi di Stato
Nakba fantasma. Il Malmab, squadra della Difesa, da anni nasconde le prove dell’espulsione palestinese. Lo scopo: minare la credibilità di ricerche storiche attraverso la scomparsa dei documenti declassificati
sono spariti centinaia, forse migliaia di fil
di Michele Giorgio
qui
il manifesto18.8.19
«Sulla Nakba Tel Aviv corre ai ripari, ma è troppo tardi»
Nakba fantasma. Intervista allo storico palestinese Salim Tamari: «Le autorità israeliane comprendono che l’immagine di Israele si sta incrinando, non presso i governi stranieri quanto nel mondo accademico internazionale»
di Michele Giorgio
qui
il manifesto18.8.19
La strage di Safsaf tra memoria orale e diari israeliani
Nakba fantasma. La nonna di Dareen Tatour e le note delle Haganah: «Legarono più di 50 abitanti insieme e gli spararono, poi li seppellirono in una buca». E un file dell'intelligence del 1948 ammette: «Il 70% dell'intera popolazione palestinese fuggì a causa dei nostri attacchi»
di Chiara Cruciati
qui
il manifesto18.8.19
Il massacro di Deir Yassin nelle voci di chi lo perpetrò: «Fu un pogrom»
Nakba fantasma. La strage simbolo dell'espulsione palestinese: il 9 aprile 1948 i paramilitari sionisti assaltarono «come monito» il villaggio a Gerusalemme, 110 uccisi. «I miei uomini hanno impilato i corpi e gli hanno dato fuoco. Hanno iniziato a puzzare»
di Chiara Cruciati
qui
il manifesto18.8.19
Sulle proteste di Hong Kong è piombata l’offensiva mediatica cinese
Ieri si è anche tenuta una manifestazione a favore del governo di Hong Kong e Pechino
di Simone Pieranni
qui
La Stampa18.8.19
Elie Wiesel, il ragazzo di Auschwitz che non distolse gli occhi dal Male
di Antonio Monda
nelle edicole
Ansa.it 17.8.19
I LIKE Pigneto... tra artisti, pusher, ethnic food e dj set
qui
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Repubblica 17.8.19
Crisi, la giravolta di Ferragosto: Salvini pronto a concedere Palazzo Chigi a Di Maio
A nove giorni dall'annunciata sfiducia a Conte, il governo è ancora in piedi e i ministri leghisti al loro posto. Dietro le parole distensive del leader leghista ("il mio telefono è sempre acceso"), un messaggio al capo politico dei 5 stelle
di Goffredo De Marchis
nelle edicole
La Stampa 17.8.19
“Di Maio sarà premier”: l’ultima offerta leghista per ricucire coi grillini
Giorgetti prova a trattare. L’ipotesi Conte come commissario a Bruxelles. I fedelissimi del segretario: «È tutto aperto». Ma i grillini per ora chiudono
di Federico Capurso
nelle edicole
dal Corsera:
del Corriere della Sera di giovedi 15 agosto 2019...
VENERDÌ 16 LE EDICOLE SONO CHIUSE, LEFT QUESTA SETTIMANA USCIRÀ DI SABATO
Quotidiano.net 15.8.19
Il sondaggista Noto: "Il partito di Renzi vale meno del 5%"
Italiani stanchi, vogliono le urne. "L'intesa PD-M5s non dà fiducia"
di Rosalba Carbutti
qui
il manifesto 15.8.19
Il Tar del Lazio boccia Salvini: «Open Arms entri in Italia»
L’ong catalana, dopo 13 giorni, va a Lampedusa. Il Viminale ricorre al Consiglio di stato
di Adriana Pollice
qui
il manifesto 15.8.19
Le proteste di Hong Kong e il dilemma di Pechino
Hong Kong. Tirare la corda, per quanto legittimo, non è un buon viatico per trattare con Pechino, sensibile alla percezione che nel mondo si ha della Cina
di Simone Pieranni
qui
Tamara de Lempicka (Va
Corriere 14.8.19
La nuova alleanza
di Antonio Polito
qui
Corriere 14.8.19
Un memoriale per Nellie Bly, rivoluzionaria del giornalismo
di Gian Antonio Stella
qui
Il Sole 14.8.19
Proteste senzafine
La governatrice di Hong Kong: «Siamo sull’orlo dell’abisso»
di Stefano Carrer
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taxidrivers.it 5.8.19
Diavolo in corpo, il celebre film di Marco Bellocchio, torna in una nuova edizione home video
di Luca Biscontini
Il regista de Il traditore nel 1986, coadiuvato dallo psichiatra Massimo Fagioli, realizzava un film in cui si tentava di pensare il "desiderio" nella sua dimensione rivoluzionaria e rigeneratrice. Diavolo in corpo è un film che a distanza di oltre trent'anni non ha smarrito la sua forza. Ora in una nuova edizione home video
Anno: 1986
qui
segnalato da Francesco Troccoli
La nuova alleanza
di Antonio Polito
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Corriere 14.8.19
Un memoriale per Nellie Bly, rivoluzionaria del giornalismo
di Gian Antonio Stella
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Il Sole 14.8.19
Proteste senzafine
La governatrice di Hong Kong: «Siamo sull’orlo dell’abisso»
di Stefano Carrer
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taxidrivers.it 5.8.19
Diavolo in corpo, il celebre film di Marco Bellocchio, torna in una nuova edizione home video
di Luca Biscontini
Il regista de Il traditore nel 1986, coadiuvato dallo psichiatra Massimo Fagioli, realizzava un film in cui si tentava di pensare il "desiderio" nella sua dimensione rivoluzionaria e rigeneratrice. Diavolo in corpo è un film che a distanza di oltre trent'anni non ha smarrito la sua forza. Ora in una nuova edizione home video
Anno: 1986
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segnalato da Francesco Troccoli
"SEGNALAZIONI", PER ELEMENTARI CRITERI DI VIGILANZA DEMOCRATICA,
CONTINUA A TENERE APERTE LE PROPRIE PAGINE
ATTENDIAMO GLI EVENTI DI QUESTO POMERIGGIO E QUELLI CHE SEGUIRANNO CON LA RIAPERTURA DEL PARLAMENTO DA DOMANI:
UNA EMERGENZA MAI PRIMA VERIFICATASI
NELLA INTERA STORIA DEL PAESE
E ALLA FINE SEMBRA PROSPETTARSI LA POSSIBILITÀ CHE LA ALTERNATIVA SIA SOLO FRA
CONSEGNARSI MANI E PIEDI A BERLUSCONI OPPURE (???) CONSEGNARSI LEGATI COME SALAMI A A MATTEORENZI !!!
Il Secolo d’Italia 13.8.19
Cacciari, legnata al Pd: «Fanno ridere i polli. È una scissione tra poveracci»
«La scissione nel Pd? Una scissione tra poveracci». Se la ride Massimo Cacciari e boccia il governo istituzionale. Il suo intervento ai microfoni di Circo Massimo, su Radio Capital, è tutto un programma. Si parla di crisi ovviamente, delle mosse, del Pd, di Renzi, dei cinquestelle. Il filosofo come di consueto non ha peli sulla lingua. «Un accordo Pd-M5S oggi sarebbe una sciagura, una iattura – dice Massimo Cacciari. Sarebbe in farsa la ripetizione dello sciagurato accordo D’Alema – Cossiga di vent’anni fa, che regalò a Berlusconi una maggioranza assoluta nelle elezioni del 2001». Il Pd sta sbagliando ancora: «Invece di stare alla finestra a guardare lungo il fiume che passasse il cadavere del nemico, il Pd doveva lavorare politicamente. Quando ha fatto le primarie, Zingaretti lo ha detto e poi non ha fatto nulla».
E ora che nel Pd si profila una scissione, con Renzi titolare di un nuovo partito, Cacciari, che aveva sempre auspicato questa separazione esclama: «Evviva, evviva, evviva, evviva. Sono sei anni che vado avanti a dire che in Italia c’è il divorzio e non è necessario andare avanti fino all’uxoricidio. Certo è che adesso è una scissione tra poveracci. Se ci fosse stata cinque anni fa, Renzi avrebbe potuto lavorare efficacemente nell’area berlusconiana, ancora esistente, e gli altri avrebbero ottenuto nei confronti dei Cinque Stelle… e adesso invece del 20% avrebbero il 35». Insomma, troppo tardi? Cacciari risponde con un ultima bastonata ai dem: «Le forze politiche devono presentarsi seriamente, non come il Pd di adesso, sennò fanno ridere i polli, sennò veramente una persona può dire “preferisco Salvini, ca**o’”.
INTANTO RISCHIAMO DI NEANCHE PERCEPIRE ALTRE EMERGENZE CHE TUTTAVIA INCOMBONO,
E NE CITIAMO SOLO DUE:
il manifesto 13.8.19
Più di 500 migranti abbandonati in mare
Mediterraneo . Bloccati dalla politica dei porti chiusi dell’Italia. Dopo Richard Gere, con la Open Arms anche Banderas e Bardem
di Leo Lancari
qui
il manifesto 13.8.19
A Hong Kong si mette male. Cina: «Proteste sono terrorismo»
Hong Kong. I media cinesi mostrano assembramenti di truppe a Shenzhen. Voli annullati nell'ex colonia britannica fino a stamattina per i sit-in organizzati in aeroporto. Week end di scontri: la polizia ha usato gas lacrimogeni contro i manifestanti
di Simone Pieranni
qui
La Stampa 13.8.19
La governatrice di Hong Kong ai manifestanti: “Non portate la città nell’abisso”
Decima settimana di scontri in piazza. Carrie Lam in lacrime davanti ai giornalisti. Nuova manifestazione in aeroporto
qui
GUARDA IL VIDEO DELLE ESERCITAZIONI DELLA POLIZIA ARMATA DELLA REPUBBLIA POPOLARE DI CINA CHE STANNO CONVERGENDO SU SHENZHEN
http://www.globaltimes.cn/content/1161155.shtml
Il Sole 12.15.19
Pd allo scontro finale, Renzi prepara la scissione. Zingaretti: vedremo con Mattarella la soluzione migliore
L’ex premier va avanti con il progetto di un nuovo partito: potrebbe chiamarsi “Azione civile”
di Mariolina Sesto
qui
Internazionale 12.8.19
La sinistra ovvero l’essere di destra a propria insaputa
di Alessandro Calvi
qui
segnalazione di Teresa Coltellese
CATANIA, IERI:
si ringraziano Giordana Giuffrida, Simona Maggiorelli (direttore di LEFT) e Federico Tulli
NON MOLLARE! ORA E SEMPRE RESISTENZA:
il Manifesto 11.8.19Il Fatto 11.8.19
Non cadiamo nel baratro populista
Crisi di governo. Sembra di capire che il Partito democratico preferisca un governo chiaramente salviniano per potersi meglio fare le ossa e crescere nei consensi grazie alla polarizzazione
di Nadia Urbinati
Si assiste in queste ore convulse ad una gara di entusiasmo per il voto anticipato. Nel nome della chiarezza, del non inciucio, del far parlare gli italiani – a destra come a sinistra, tutti stregati dal ritorno alle urne. E Matteo Salvini dirige questo garrulo coro nel quale poco o nulla ci si preoccupa delle possibili conseguenze di un monocolore targato Lega.
Eppure bisognerebbe preoccuparsi molto proprio in base a quello che Salvini ha mostrato di poter fare in questo anno di governo di coalizione, e per quel che ha detto nel comizio a Pescara: «Abbiamo fatto una scelta di coraggio. Adesso chiedo agli italiani se hanno la voglia di darmi pieni poteri per poter fare quello che abbiamo promesso senza palle al piede. Chi sceglie Salvini sa cosa sceglie».
«Pieni poteri» – cosa assurda in una democrazia parlamentare, è ovvio. Ma il solo coraggio di usare questa espressione mussoliniana, intesa probabilmente a rubare consensi a Fratelli d’Italia, fa rabbrividire.
Salvini vuole la libertà dai lacci e lacciuoli che imporrebbero un governo di coalizione – ecco perché mostra fastidio a presentarsi come il capo di una maggioranza di destra (con disappunto di Giorgia Meloni e di quel che resta di Forza Italia).
Salvini è il Capitano del suo popolo, non di quello d’altri. E il suo popolo, come sanno bene coloro che studiano il populismo, è un artificio retorico di tanta maestria da riuscire a far sentire chi vi si identifica una cosa sola col capo.
Così fu per il più grande dei populisti, colui che diede a questa forma di governo un’identità sua propria, Juan Domingo Perón, il quale disse celebrando la vittoria elettorale del 1949: «Abbiamo dato al popolo l’opportunità di scegliere … Il popolo ci ha eletto, e il problema è risolto».
Il capopopolo pratica una forma di rappresentanza che ha davvero poco a che fare con il mandato elettorale, anche se di questo si serve per competere e vincere. La rappresentanza che crea è come un’incarnazione, un incorporamento del popolo nella sua persona, nelle sue parole, nelle sue scelte.
Ogni distanza che lo separa dagli elettori scompare, con l’esito che il popolo si dà per fede al suo capo. Fede è identificazione. Come disse Donald Trump il giorno della suo insediamento alla Casa Bianca nel gennaio 2017: si celebra qui il popolo vero, non quello delle maggioranze precedenti che era rappresentato dai partiti dell’establishment.
Il capopopolo è un leader che lotta per e conquista il potere usando le regole del gioco democratico; che vuole, anzi, e cerca il consenso elettorale come prova della sua forza.
E fa un uso plebiscitario delle elezioni. Poiché non ha la pazienza della conta dei voti uno per uno – mira ai grandi numeri, alla poderosa e chiara vittoria.
Un po’ come nelle assemblee di Sparta, dove non si conosceva la raffinatezza aritmetica del conteggio delle mani alzate, ma dominava la rozza percezione sensoriale – l’urlo forte era inconfondibilmente un segno dell’esito.
Questo vorrebbe Salvini, che si appresta a rendere quelle che ci attendono come le prime elezioni compiutamente populiste della nostra storia repubblicana.
Le democrazie producono capipopolo quando, come nel nostro tempo, i partiti politici hanno atterrato la loro organizzazione e sono liquidi e leggeri, esposti naturalmente a leader plebiscitari.
Dalla fine dei partiti che avevano fatto la Repubblica, dal 1994, l’Italia è una fucina di populismo.
E, forse, è proprio l’abitudine al populismo a rendere un po’ tutti (anche il Pd) irresponsabilmente contenti per queste elezioni anticipate.
Convinti che comunque vada non ci sarà altro che una nuova maggioranza. Anzi, sembra di capire che il Pd preferisca un governo chiaramente salviniano per potersi meglio fare le ossa e crescere nei consensi grazie alla polarizzazione. Ma questo capopopolo dovrebbe destare molti sospetti, anche perché ha già avuto modo di dimostrare la sua predilezione per politiche autoritarie e il dispregio per lo stato di diritto.
La democrazia costituzionale è come un elastico, capace di sopportare il peso del maggioritarismo – lo abbiamo visto con i governi berlusconiani, che hanno messo a dura prova le istituzioni.
Ma l’elastico può essere tirato fino a raggiungere il suo massimo punto di sforzo e rompersi quando e se un capopopolo si presenta «agli italiani» chiedendo «pieni poteri per poter fare quello che abbiamo promesso senza palle al piede».
La palla al piede non sono solo ipotetici alleati di governo, ma i limiti imposti del governo della legge, come abbiamo già verificato con il DL sicurezza bis. La palla al piede sono quelle norme che devono servire a moderare ogni maggioranza, soprattutto quella più ingombrante. Non vi è nulla di che essere entusiasti per l’eventualità di un governo del capopopolo leghista.
Corriere 118.19
Il leader leghista ha sottovalutato e reazioni alla sua mossa
L’istinto di onnipotenza di Salvini comincia a fare i conti con la Costituzione e il Parlamento.
di Massimo Franco
Il suo blitz teso a portare l’Italia alle elezioni anticipate sta riuscendo, ma solo in parte. Sancire unilateralmente la fine della maggioranza con il Movimento 5 Stelle potrebbe condurre quasi per forza di inerzia alle urne. Eppure l’esito è incerto. La Lega, nella sua corsa affannosa verso il voto, addita e pretende il traguardo vicinissimo; il Parlamento, nel quale per ora ha solo il 17% dei voti, invece, lo osserva col cannocchiale rovesciato: più lontano, forse non a portata di ottobre. D’altronde, lo strappo leghista costituisce una forzatura che ha fatto scivolare in secondo piano l’interesse nazionale, privilegiando solo i calcoli elettorali di un partito sicuro di avere il vento in poppa e di doverlo sfruttare subito. Il Carroccio sembra avere sottovalutato l’allarme che il suo diktat sta provocando, e non solo in Italia, per la forte componente estremistica e antieuropea che sprigiona. Esistono impegni finanziari e scadenze di governo da rispettare, e vincoli che non possono essere scansati solo per permettere la «presa del potere» salviniana dai contorni di una guerra-lampo sulla pelle dell’Italia. Restituire lo scettro della crisi al Parlamento e al Quirinale è una via obbligata costituzionalmente. Non si tratta di frenare le ambizioni di vittoria leghiste ma di permettere all’opinione pubblica di comprendere le ragioni della rottura e renderla trasparente nei suoi passaggi. Non sarà facile. Il terrore grillino di un voto anticipato che falcidierebbe i suoi consensi e le sue rappresentanze parlamentari porta un redivivo Beppe Grillo a invocare un fronte contro i «barbari» di Salvini: versione aggiornata e pasticciata di unità nazionale. Proposta singolare. Il «nuovo» si aggrappa all’odiato sistema non per salvare il Paese e la tenuta dei conti pubblici, ma soprattutto per salvare se stesso, contando di mettere insieme paure trasversali. È una reazione simmetrica e opposta a quella della Lega. E offre il medesimo brutto spettacolo da parte della ormai ex maggioranza. Avventurismo elettorale leghista e strumentale trasformismo grillino vanno a braccetto, accompagnati dal solito corredo di insulti. Con quali esiti, si vedrà. Ma proprio per questo, ora più che mai Costituzione, Parlamento e Quirinale sono le uniche garanzie di serietà contro azzardi e furbizie accomunati da una spregiudicatezza venata di irresponsabilità. Se e quando si arriverà alle elezioni è ancora da capire. E non è detto che sia la cosa migliore per il Paese. Si dovranno evitare pasticci e ammucchiate improbabili, ma anche scongiurare accelerazioni foriere solo di fratture più profonde e pericolose, per i rapporti interni, per la tenuta dell’Italia e per le relazioni con i nostri alleati europei. Il rispetto delle regole è il minimo che si debba pretendere da chi da tempo mostra una prepotente inclinazione a calpestarle per il proprio esclusivo tornaconto. Sarebbe bene se ne rendessero conto anche le opposizioni, per non ridursi al ruolo di strumenti subalterni di una demagogia che ha già prodotto molti guasti.
Il Sole 11.8.19
Un esecutivo neutrale per il voto
La crisi di governo che sta per aprirsi si presenta con dei connotati in parte inediti. Non nasce infatti semplicemente, come in occasioni del passato, a causa del distacco di una delle forze politiche della maggioranza dall’accordo di governo, e nemmeno perché è stato approvato in Parlamento un provvedimento non condiviso da una parte del Governo
di Valerio Onida
leggi tutto qui di seguito
Il Sole 11.8.19
Etica. Pubblicato il ciclo di conferenze tenute a Friburgo dal 1920 al 1924
Quando a lezione Husserl criticò Kant
di Ermanno Bencivenga
leggi tutto qui di seguito
Lorenzo Tosa:Solo un paese che ha smarrito il più elementare alfabeto civile e costituzionale può assistere in silenzio a un vicepremier di minoranza di un esecutivo che apre la crisi di governo, convoca il Parlamento ed evoca lo scioglimento delle Camere, come se fosse contemporaneamente il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica in carica. Solo un paese che ha perso ogni dignità può accettare senza battere ciglio che un capopartito chieda di essere investito di “pieni poteri”, neanche fossimo nell’ottobre del ‘22.
Solo un paese che ha perduto completamente il senso delle istituzioni può rimanere zitto mentre un ministro si rivolge a parlamentari della Repubblica eletti invitandoli ad “alzare il c***” e presentarsi in Aula il prossimo lunedì, come se fossero pedine alle sue dipendenze.Non siamo più di fronte alle sbruffonate di un cialtrone sulla spiaggia con un Mojito in mano. Queste sono prove tecniche di regime. E, se può fare tutto questo, se può spingersi tanto in là, non è solo per i 10 milioni di italiani che lo applaudono, ma per i 50 che stanno zitti.Ogni nostro silenzio, ogni nostro arretramento, è un segnale di resa della democrazia e delle istituzioni. È una tacca in più nella discesa verso l’abisso e un piccolo assaggio di quello che sarà. I campanelli d’allarme nella storia suonano sempre fortissimi, solo che non ci sono mai abbastanza orecchie ad ascoltarli.Poi non dite per nessuna ragione al mondo che non vi aveva avvisati.si ringraziano LorenzoTosa e Francesca Iannaco (tratto da Fb)
Il Sole 9.8.19
Costituzione e libertà
Perché Salvini non può chiedere «pieni poteri»
Dopo le dichiarazioni di Matteo Salvini giovedì sera a Pescara, ecco perché il conferimento di pieni poteri colliderebbe frontalmente con qualsiasi modello di democrazia moderna
di Oreste Pollicino e Giulio Enea Vigevani
qui
il manifesto 9.8.19
Rino Formica: «È l’ultima chiamata prima della guerra civile. Ora il Presidente parli»
L'intervista. L’ex ministro socialista: «Assistiamo alla decomposizione delle istituzioni, nel decreto sicurezza si accetta la fine del ruolo di Palazzo Chigi. I leader politici sono screditati. Solo un’autorità morale e politica può mobilitare la calma forza democratica dell’opinione pubblica. Lo strumento c’è, è il messaggio del Colle alle Camere»
intervista di Daniela Preziosi
qui
NEL MOMENTO IN CUI LO HA RITENUTO PIÙ OPPORTUNO PER SÈ
IL "CAPITANO" HA FATTO CADERE IL GOVERNO
SALVINI: «SE MI CANDIDO PREMIER? SICURAMENTE SÌ»
«CHIEDO AGLI ITALIANI DI DARMI PIENI POTERI
IL "CAPITANO" HA FATTO CADERE IL GOVERNO
SALVINI: «SE MI CANDIDO PREMIER? SICURAMENTE SÌ»
«CHIEDO AGLI ITALIANI DI DARMI PIENI POTERI
qui sopra la profetica copertina e il sommario del nuovo numero di Left in edicola dal 9
agosto.
Allegato c'è il libro che propone 15 reportage illustrati da Vittorio Giacopini.
Allegato c'è il libro che propone 15 reportage illustrati da Vittorio Giacopini.
Si può acquistare Left da solo a
3,50 oppure con il libro a 10 euro. Il volume sarà acquistabile in
edicola fino al 13 settembre.
La Stampa 10.9.19
Crisi di governo, Grillo contro il voto: “Cambiamenti subito, salviamo l’Italia dai nuovi barbari”
qui
"DECRETO SICUREZZA":
MA IL GOVERNO ITALIANO APPLICA OPPURE NO LA PROPRIA COSTITUZIONE STESSA?
Costituzione della Repubblica Italiana
Leggiamo all'Articolo 10
«Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge»
Zamjatin e Stalin
Luciano Canfora: «Serve una vera socialdemocrazia, solo così la sinistra tornerà rivoluzionaria»
qui di seguito
MARTEDI 6 AGOSTO
IN
QUESTO PERIODO ESTIVO - PUR NON POTENDO PRECISARE L'ESATTA DURATA DELLA SOSPENSIONE
DELLE NOSTRE PUBBLICAZIONI - NON CI È
TUTTAVIA POSSIBILE GARANTIRNE LA QUOTIDIANEITÀ CHE SARÀ DEL TUTTO RISTABILITA SOLO CON LA RIPRESA DI SETTEMBRE.
NEL FRATTEMPO "SEGNALAZIONI" USCIRÀ - APERIODICAMENTE - TUTTE LE VOLTE CHE SARÀ POSSIBILE E CHE SE NE AVRÀ NECESSITÀ. LA RASSEGNA DI "SEGNALAZIONI" RESTA PERMANENTEMENTE DISPONIBILE A SEGUIRE: CON UN CLIC QUI - TROVI TUTTI I CONTENUTI SCELTI E PROPOSTI NEI GIORNI PRECEDENTI E NEL TEMPO. |
il manifesto 4.8.19
Alias Domenica
Becker a Heidegger, distrutti gli assunti della coscienza
Lettere inedite. A metà degli anni Venti, molto precocemente interessato alla psicoanalisi, Oskar Becker non solo riconosce il genio di Freud, ma indica a Heidegger la necessità di applicare le dinamiche psichiche alla «psicogenesi» di ogni filosofare
di Oskar Becker e Romano Mádera
il manifesto 4.8.19
Da Oskar Becker, Vier Briefe an Martin Heidegger, in A. Gethmann- Siefert, J. Mittelstrass (a cura di ), Die Philosophie und die Wissenschaften. Zum Werk Oskar Beckers, München, 2002. Pubblicata in tedesco in nota a Antonello Giugliano, Décadent e inizio al tempo stesso I, in Massimo Mezzanzanica (a cura di), Autobiografia Autobiografie Ricostruzione di Sé, Franco Angeli, Milano, 2007.Traduzione di Romano Mádera
di Romano Mádera
il manifesto 4.8.19
Zamjatin soccombe alle ambizioni letterarie di Stalin, redattore maximo
Lettere inedite. Documento unico, la missiva inviata da Evgenij Zamjatin è l’ultimo caso in cui uno scrittore si appellò direttamente a quello che Mandel’štam definì «il montanaro del Cremlino»
di Evgenij Zamjatin e Valentina Parisi
il manifesto 2.8.19
Luciano Canfora: «Serve una vera socialdemocrazia, solo così la sinistra tornerà rivoluzionaria»
Lo storico comunista. «Pd paralizzato, chi non vuole fare l’eremita riprenda l’insegnamento di Brandt, sarà una scelta radicale». «Saragat e Tanassi? No, era il nome del partito di Lenin La giustizia sociale resta una parola d’ordine fortissima Per De Rita non c’è più la spinta vitale? Ora la lotta è impari», «La politica di Di Maio è stato un bluff, il duro ha fallito tutte le promesse. Su fisco e giustizia solo sceneggiate da campagna elettorale. L’autonomia? Disgusta il sì dei dem»
intervista di Daniela Preziosi
qui
IN LIBRERIA
«MALEDETTO '68. IL SESSANTOTTO ATTRAVERSO LA MUSICA
DI GIANNI FERRARA MAZZUCCO
DI GIANNI FERRARA MAZZUCCO
VEDI DI PIÙ QUI DI SEGUITO
LEFT NELLE EDICOLE:
segnaliamo anche un bell'editoriale di Matteo che sarà pubblicato domenica online
qui il sommario: https://left.it/left-n-31-2-agosto-2019/
qui l'editoriale: https://left.it/2019/08/01/dalla-parte-dei-bambini/
È DISPONIBILE "IL SOGNO DELLA FARFALLA"
L'ASINO D'ORO EDIZIONI
IL FATTO 1 AGOSTO 2019
«TUTTI I MONOTEISMI SI SONO MACCHIATI
DI FANATISMO E RAZZISMO»
CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA
CORRIERE LA LETTURA 28 LUGLIO 2019
CARLO GALLI: ABBASSO IL GREGGE L'URLO DI NIETZSCHE
È uscito
«MALEDETTO '68. IL SESSANTOTTO ATTRAVERSO LA MUSICA
DI GIANNI FERRARA MAZZUCCO
DI GIANNI FERRARA MAZZUCCO
La musica ha segnato gli anni Sessanta in modo indelebile, dando loro una identità forte e inconfondibile. Secondo la tesi dell'autore la vera rivoluzione sessantottina è stata portata dalla musica: da quella classica a quella rock, da Nuova Consonanza ai Pink Floyd, da John Cage a Demetrio Stratos, dai Rolling Stones ai Nomadi, dai Beatles all'Equipe 84 e ai Rokes; la musica ha portato con sé il cambiamento oltre che evocare le immagini e l'atmosfera di un periodo storico foriero di trasformazioni. Con l'intento di scoprire o riscoprire la musica del '68, l'autore ci conduce in un viaggio attraverso quel mondo irripetibile ripercorrendone le tappe fondamentali, al fine di mantenere viva e ricca la memoria di quegli anni. Cultura è memoria. Ed è questo concetto che l'autore desidera portare ai più giovani, perché senza memoria non c'è futuro. Ipotesi di lavoro di questo libro è l'indagine sui periodi storici rivoluzionari che hanno in comune molte analogie: la Rivoluzione francese, il Risorgimento, la Resistenza, il Sessantotto hanno avuto storia ed evoluzione simili, e la musica rappresenta il fil rouge che anticipa e accomuna la liturgia degli eventi.
Dopo aver letto il libro Maledetto '68. Il Sessantotto attraverso la musica di Gianni Ferrara Mazzucco ti invitiamo a lasciarci una Recensione qui sotto: sarà utile agli utenti che non abbiano ancora letto questo libro e che vogliano avere delle opinioni altrui. L’opinione su di un libro è molto soggettiva e per questo leggere eventuali recensioni negative non ci dovrà frenare dall’acquisto, anzi dovrà spingerci ad acquistare il libro in fretta per poter dire la nostra ed eventualmente smentire quanto commentato da altri, contribuendo ad arricchire più possibile i commenti e dare sempre più spunti di confronto al pubblico online.
Dopo aver letto il libro Maledetto '68. Il Sessantotto attraverso la musica di Gianni Ferrara Mazzucco ti invitiamo a lasciarci una Recensione qui sotto: sarà utile agli utenti che non abbiano ancora letto questo libro e che vogliano avere delle opinioni altrui. L’opinione su di un libro è molto soggettiva e per questo leggere eventuali recensioni negative non ci dovrà frenare dall’acquisto, anzi dovrà spingerci ad acquistare il libro in fretta per poter dire la nostra ed eventualmente smentire quanto commentato da altri, contribuendo ad arricchire più possibile i commenti e dare sempre più spunti di confronto al pubblico online.
LA LETTURA DEL CORRIERE DOMENICA 21 LUGLIO
"L'UOMO NON E' LUPO"
CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLA
Diavolo in corpo, il celebre film di Marco Bellocchio, torna in una nuova edizione home video
by Luca Biscontini
si ringrazia Francesco Troccoli
FIRENZE 28 GIUGNO 2019 L'ASINO D'ORO EDIZIONI
URGENZE IN PSICHIATRIA.COME E QUANDO INTERVENIRE
DI TIZIANA AMICI, ELVIRA DI GIANFRANCESCO, ALESSIO GIAMPÀ
ANNALISA CERBONESCHI, CATALINA DIACONESCU
ANTONIO MASILLO E DANIELA TOMMASINI
per le riprese è tutto il lavoro di post-produzione
si ringrazia calorosamente Alessandro Leonelli
si ringrazia calorosamente Alessandro Leonelli
AL GIORNO D'OGGI... TROVA LE DIFFERENZE...
Wolfgang Amadeus Mozart - Clarinet Concerto in A major, K.622 (Arngunnur Árnadóttir, clarinet) from SEGNALAZIONI.BOX on Vimeo.
Seguici anche su Facebook! https://www.facebook.com/LeftAvvenime...
La Fondazione Basso è lieta di comunicare l'apertura del bando della Scuola di giornalismo Lelio Basso - XV edizione - 2019-2020Bando aperto (1 luglio - 15 ottobre)OPEN DAY: 5, 27 sett, 11 ott, 17h00 presso la Fondazione BassoBando e programma didattico http://www.fondazionebasso.it/…/scuola-di-giornalismo-leli…/1130 ore totali: 600 ore di lezioni frontali, 200 ore di laboratorio, 30 ore seminariali e 300 ore di tirocinio formativo presso testate giornalistiche convenzionate, tra le quali:
Agenzia Dire, Archivio delle memorie migranti, Fanpage, Gruppo GEDI (HuffingtonPost, la Repubblica, La Stampa, l’Espresso), Il Fatto Quotidiano, il manifesto, Left, Oxfam, Radio Vaticana, RAI Radio Televisione Italiana, Sky TG24.
LA COPERTINA DEL NUMERO 28 DI LEFT IN EDICOLA DAL 12 LUGLIO
https://left.it/left-n-28-12-luglio-2019/ editoriale "I nemici del bene collettivo" https://left.it/2019/07/11/i-nemici-dellinteresse-collettivo/
CON ALLEGATO IL VOLUME "CONTRO IL NEOLIBERISMO, CONOSCENZA, LAVORO, ARTE, SOCIALITÀ",
CON ALLEGATO IL VOLUME "CONTRO IL NEOLIBERISMO, CONOSCENZA, LAVORO, ARTE, SOCIALITÀ",
A CURA DI LEDA DI PAOLO A CUI HANNO LAVORATO MOLTI COMPAGNI,
IN VENDITA IN EDICOLA A 9.90 E CHE VIENE SPEDITO A PARTE A CHI LO ACQUISTA ON LINE
Repubblica 6.7.19
Lo speciale Migranti 2019
Video Carola: "Felice di aver salvato quelle persone"
Esclusiva "Rifarei tutto"
L'intervista oggi su Repubblica dal nostro inviato Fabio Tonacci
Carola Rackete querela Salvini. Lui: "Non mi fa paura, viziata tedesca"
Storia di una capitana
di Gad Lerner, Ezio Mauro, Fabio Tonacci, Roberto Vecchioni
LEGGI TUTTO QUIVideo Carola: "Felice di aver salvato quelle persone"
Esclusiva "Rifarei tutto"
L'intervista oggi su Repubblica dal nostro inviato Fabio Tonacci
Carola Rackete querela Salvini. Lui: "Non mi fa paura, viziata tedesca"
Storia di una capitana
di Gad Lerner, Ezio Mauro, Fabio Tonacci, Roberto Vecchioni
Repubblica 6.7.19
Carola Rackete racconta la sfida della Sea-Watch: “Rifarei tutto. Ora realizzo la grandezza della nostra azione”
Repubblica ha incontrato la capitana della Sea-Watch finalmente libera: “Non è vero che sono ricca, mio padre è un conservatore e abbiamo idee diverse. Salvini? Il tono delle sue idee è pericoloso”. L'intervista esclusiva su Repubblica sabato 6 luglio
di Fabio Tonacci
domani qui
A Prima Pagina Radio3 Giovanni Bianconi del Corriere della Sera ha presentato cover story in edicola dal 5 luglio
Ascolta il podcast
🎙 bit.ly/2XHOxuY
La cover story di Left in edicola da venerdì 5 luglio nella rassegna stampa di Tg3 #LineaNotte
The
23nd Malaysian Conference of Psychological Medicine (MCPM) The 1st
International WPA Psychotherapy Conference “Cutting Edge Evidence-Based
Treatments in Psychiatry” (MCPM) and “Evidence-Based Psychotherapies”
(WPA) 11-13, July 2019, Hilton, Kuala Lumpur.
Il convegno
organizzato dalla Associazione Mondiale di Psichiatria ha come titolo
“Avanguardia nei trattamenti basati sull’evidenza in psichiatria” e
“Psicoterapie basate sull’evidenza” e si terrà dal 11 al 13 luglio
prossimo a Kuala Lumpur, Malesia.
Si tratta del primo convegno
della sezione di Psicoterapia della World Psychiatric Association che
si occupa di promuovere iniziative scientifiche, editoriali e formative
sulla psicoterapia.
Dopo aver assistito ai lavori che abbiamo
presentato al 18° World Congress of Psychiatry della WPA svoltosi a
Città del Messico dal 27 al 30 settembre scorso gli organizzatori ci
hanno invitato a partecipare a due simposi ufficiali.
Presenteremo le seguenti relazioni:
1)
Psychotherapy based on the Human Birth Theory with adolescents and
young adults di Giorgini L., Fagioli F., Gebhardt C., Raballo A.,
Mazzetta A., Gebhardt E., Petrucci M. Posta all’interno del
simposio 6 chiamato Psychoterapy in child and adolescent psychiatry 2
2)
Group Psychotherapy based on Human Birth Theory di Giorgini L., Raballo
A., Gebhardt C., Fagioli F., Petrucci M., Polese D., Gebhardt
E. Posta all’interno del simposio 12 Psychoterapy with special
population 2
Il collegamento al sito del convegno:
Il collegamento al programma dei simposi:
si ringrazia Luca Giorgini |
Jacobin
Perché odiano Carola
Nelle spropositate e violente reazioni contro Carola Rackete si ritrova la classica ideologia piccolo-borghese tanto cara a chi ci governa. Serve solo a esorcizzare la paura che possano esistere comportamenti non orientati alla ricerca del profitto
Continua a leggere qui
I REPRINT DI "SEGNALAZIONI"
Dall'esistenza alla vita - Università "Roma Tre"
19 Settembre 2009
ASSOCIAZIONE CULTURALE AMORE E PSICHE
interventi di F. Virgili, P.F.L. Luisi, G. Biondi
M.G. Gatti, M. Mori e A. Masini
Dall'esistenza alla vita - Università "Roma Tre"
19 Settembre 2009
ASSOCIAZIONE CULTURALE AMORE E PSICHE
interventi di F. Virgili, P.F.L. Luisi, G. Biondi
M.G. Gatti, M. Mori e A. Masini
SI RINGRAZIA ALESSANDRO LEONELLI
NELLE EDICOLE:
L’Espresso 30.6.2019
Questo pd non è il Migliore Togliatti, Berlinguer, Craxi, Sciascia. Le lotte contro la mafia e gli amori. Emanuele Macaluso racconta la sua vita nel Pci. tra i politici di ieri e quelli di oggi, senza spessore
L’Espresso 30.6.2019
NELLE EDICOLE:
Qui l'editoriale https://left.it/2019/07/04/perche-carola-rackete-fa-paura-a-salvini/
L’Espresso 30.6.20777
Se si votasse a settembre la sinistra sarebbe tutta in difesa. Ma qualche mese in più le permetterebbe di non scendere in campo solo per partecipare
Qualcosa di nuovo
di Marco Damilano
L’Espresso 30.6.2019
Qui ci vuole un nuovo partito
Colloquio con Giuseppe Sala
Di Marco Dmilano
L’Espresso 30.6.2019
Disuguaglianze, precariato, pensioni, ambiente, immigrazione, tasse, questione morale... al nostro sito sono arrivate più di mille domande per il segretario del PD. Che qui risponde collettivamente di Nicola Zingaretti
L’Espresso 30.6.2019
Qui ci vuole un nuovo partito
Colloquio con Giuseppe Sala
Di Marco Dmilano
L’Espresso 30.6.2019
Disuguaglianze, precariato, pensioni, ambiente, immigrazione, tasse, questione morale... al nostro sito sono arrivate più di mille domande per il segretario del PD. Che qui risponde collettivamente di Nicola Zingaretti
nella miscellaea qui
L’Espresso 30.6.2019
Nell’era digitale si deve guardare alla politica fondandola su una rivoluzione spirituale
L’Espresso 30.6.2019
Nell’era digitale si deve guardare alla politica fondandola su una rivoluzione spirituale
Sinistra, riparti dall’umano
di Giuseppe Genna
L’Espresso 30.6.2019
Questo pd non è il Migliore Togliatti, Berlinguer, Craxi, Sciascia. Le lotte contro la mafia e gli amori. Emanuele Macaluso racconta la sua vita nel Pci. tra i politici di ieri e quelli di oggi, senza spessore
Colloquio con Emanuele Macaluso di Carmine Fotia
L’Espresso 30.6.2019
Io spargo odio e poi tu mi voti In anteprima il rapporto di amnesty sui politici che usano l’hate speech per ottenere consensi
L’Espresso 30.6.2019
Io spargo odio e poi tu mi voti In anteprima il rapporto di amnesty sui politici che usano l’hate speech per ottenere consensi
Il sogno della democrazia nato dalle Primavere fallite
di Mario Giro
L’Espresso 30.6.2019
di Mario Giro
L’Espresso 30.6.2019
Le mani sulla cultura
Attacco al Festival
La vittoria della Lega in molte città contagia eventi estivi e rassegne, aprendo scenari imprevedibili. Da Udine a Torino, da Trento a Ferrara, l’ombra del sovranismo sull’Italia che si incontra in piazza
di Emanuele Coen
L’Espresso 30.6.2019
1989-2019, la caduta del Muro
Eroina, fame, malattie.
I dannati di Livezilor dove morì il sogno operaio
Ceausescu vi fece costruire i palazzi per i lavoratori delle fabbriche che dovevano rendere grande il Paese. Oggi è la strada più degradata di Bucarest. Un inferno, specchio delle contraddizioni del post-socialismo
di Francesca Mannocchi da Bucarest
L’Espresso 30.6.2019
L’eterno conflitto tra morale e politica
di Eugenio Scalfari
COMUNICATO STAMPA DELLA ASSOCIAZIONE AMORE E PSICHE
IL COMUNICATO STAMPA CON LE AGGIUNTE PIÙ RECENTI AL CATALOGO DEGLI ARCHIVI È DISPONIBILE QUI
Per qualsiasi problema a riguardo, puoi scrivere a: valeria.iodice@lasinodoroedizioni.it |
«il cristianesimo è la vera matrice culturale e storica del razzismo»:
● «Non ci sarà mai libertà di ricerca fino a che c'è il pensiero religioso.
Credere e pensare sono senza possibilità di accordo»
Massimo Fagioli, Left 2006, L'asino d'oro, 2009, pag. [XIV]...
● «... la religione cristiana ha una gravissima responsabilità professando che la vita umana inizia con lo zigote ed è solo biologica.
Nel ridurre l'uomo a mera realtà fisica, il cristianesimo è la vera matrice culturale e storica del razzismo. È una lunga tragedia storica...»
Massimo Fagioli in Il Sogno della farfalla, n. 3/2012 pp. 63-66
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mercoledi 19.6.19
MARCO BELLOCCHIO A PIAZZA SAN COSIMATO
qui
CATTOCOMUNISMO E SINISTRA
un contributo di Roberto Giorgini
Rai News 24 venerdì ha parlato della storia di copertina di Left, lo ha fatto Roberto Vicaretti nella rassegna stampa del mattino.
Fabio Martini de La Stampa ha detto su Radio Radicale che questo numero di Left ha una storia di copertina molto importante: lo dice alla fine della puntata Il podcast qui: https://www.radioradicale.it/riascolta?data=2019-06-14
La cultura della cura a Radio3 Rai
A Prima Pagina Radio3, Sarina Biraghi presenta la cover story di Left in edicola dal 14giugno, e l'articolo di Francesca Fagioli e Andrea Masini "Conoscenza, cura e libertà"
«Se in una storia d’amore - scrivono gli autori - lasciare andare l’altro può significare lasciargli la libertà di proseguire la propria vita da solo o con altre storie d’amore, in medicina e in particolare in psichiatria, dobbiamo dare alle parole amore e libertà un altro senso»
Ascolta il podcast
L’intervento di Daniela Polese sul caso Noa nella edizione del 5 giugno di Capital News è disponibile qui:
UN RECORD DI ACCESSI SUL NOSTRO BLOG:
FAGIOLI, SEVERINO, HEIDEGGER, NEGRI, SPINOZA
LO SCONTRO CULTURALE
ANCORA AL CENTRO DELLA ATTENZIONE SU "SEGNALAZIONI":
SUL CORRIERE: «LUCIO È MORTO PER UNA SCELTA ANCHE POLITICA»
CONTINUA A LEGGERE QUI DI SEGUITO
DOPO "IL FATTO"NEI GIORNI SCORSI, OGGI SU "LA REPUBBLICA":Repubblica 13.6.19
di Emanuele Severino
Heidegger mi leggeva
A 90 anni il filosofo italiano racconta il suo legame a distanza con l’autore di "Essere e tempo": "Uniti dal linguaggio"
“Nel corso della vita ho sostenuto il manifestarsi dell’eternità di tutte le cose: è l’unica risposta possibile al nihilismo
di Antonio Gnoli
Il Fatto 8.6.19
Emanuele Severino
“Come fu che Martin Heidegger studiò la mia tesi di laurea”
Nella foto, Heidegger con il nipote – il reverendo Heinrich Heidegger – in una foto di famiglia. A destra, Martin e sua moglie Elfriede. Le due immagini sono tratte dal volume “Martin Heidegger – Fritz Heidegger. Carteggio 1930-1949”, a cura di Francesco Alfieri e Friedrich Wilhelm von Herrmann (Morcelliana, 2018) – LaPresse e Friedrich Wilhelm von Herrmann (Morcelliana, 2018) – LaPresse
di Silvia Truzzi
Università di Chieti , prof. Massimo Fagioli, 5a lezione A.A. 2011/2012
28 Aprile 2012
Anno accademico 2011-2012
Lezioni del prof. Massimo Fagioli
Associazione culturale Amore e Psiche
https://associazioneamorepsiche.org/video/universita-di-chieti-prof-massimo-fagioli-5a-lezione-a-a-2011-2012/
Massimo Fagioli «Tempo della coscienza e tempo dell’inconscio»
Intervista di Simona Maggiorelli allo psichiatra Massimo Fagioli
«La sua teoria della nascita come supera il modo di pensare il tempo che hanno avuto alcuni filoni della cultura occidentale come la psicoanalisi, il marxismo e l’esitenzialismo?
Direi che che li acchiappa tutti e tre, perché tutto sta nella grande sfida, nel grande coraggio direi, di concepire un inizio. il difetto di esistenzialismo, cristianesimo e anche del marxismo è di non concepire un inizio. Se lo si concepisce allora si trova anche la fine. Tra l’inizio e la fine c’è il discorso del tempo. Il tempo che è un movimento che non può essere sentito, realizzato e pensato finché non si ha il coraggio di realizzare un’immagine. Quindi la nascita è un inizio di realtà psichica. Sappiamo che la cultura, anche quella marxista, e in modo particolare il cristianesimo, esclude in maniera assoluta che ci sia un inizio. Tutto deve essere sempre, in eterno, sempre stato e sempre sarà. All’inizio appunto il cristianesimo concepisce uno spostamento, diciamo pure, dalle nuvolette all’organismo biologico ma non concepisce affatto una realtà psichica e quindi di immagine interiore. E quindi non concepisce un inizio del tempo.
qui
Massimo Fagioli. «Se la cultura si liquefà, la sinistra muore»
in Left 2007. L’Asino d’oro edizioni 2010 pp. 184 - 185
E torna in mente il pensiero di Spinoza. Ne avevo già scritto ma poi ho scoperto Emanuele Severino che parla meglio di Toni Negri. E colgo qualche fiore di fine estate: «... ha tentato di negare il mondo... Dio e il nulla... un legame segreto lo avvicina a Cristo...». Forse potrebbero essere sufficienti le parole del titolo ne il Corriere della Sera del 30 giugno 2007 ma è interessante leggere e, mentre lo faccio, le parole “pensiero materialista” dell’articolo di Toni Negri si spezzettano e rimangono frammenti neri che, nell’aria, inquinano i polmoni e, nella mente, fanno comparire le parole Wahnstimmung e Ratlosigkeit. Penso che sulle parole che ho detto che indicano un disturbo mentale, io ho lavorato da sempre, da cinquant’anni perché non ho mai creduto alla dissociazione mentale di Freud che diceva che la negazione era bugia: non è bugia e non è verità. Rivedo le parole “negato il mondo”; ed a me seduce l’interpretazione che dice “Spinoza ha annullato la realtà materiale”. E Toni Negri scrive: pensiero materialista. E Severino dice «Spinoza distingue ciò che esiste necessariamente, cioè non è mai inesistente, ed è Dio, l’Eterno, da ciò che invece non esiste necessariamente, nel senso che non è sempre esistente ed è l’insieme delle “cose prodotte da Dio” esistenti nel tempo». Infinito e finito: il finito, in verità, non è esistenza. Ed ora si avvicinano le parole essere e non essere e, dietro di esse, essere e nulla. Ma sento la voce che dice: il nome Nulla afferma che è una cosa esistente, mi paralizzo. Mi muovo ricordando che scrissi che la pulsione di annullamento è credere che una cosa non esista; non è sapere, può essere delirio pensare che nascere e morire, che chiamano la parola finito e non infinito, non è esistenza. Ricordo che, anni fa, leggevo spesso, negli scritti di Severino, la parola nientificazione. Io avevo già pensato e scoperto la pulsione di annullamento e, qualche volta, mi chiedevo quale potesse essere la differenza tra le due parole. Ora la cosa si presenta come ricerca tra il pensiero del filosofo e il pensiero di uno psichiatra che ha affondato la sua mente nella realtà senza coscienza, propria e altrui. Per ciò che mi riguarda, so che la mia mente è legata alla elaborazione e verbalizzazione di un rapporto interumano in cui il pensiero senza coscienza, che non ha linguaggio articolato, si trasforma e diventa parola. Il filosofo, so, ha sempre un pensiero cosciente che ha tentato di comprendere il mondo e l’essere umano della coscienza, comportamento e linguaggio articolato. E Severino allude a qualcosa che va oltre la parola distruzione per indicare l’esistenza o la non esistenza. Io sono andato oltre la parola distruzione-castrazione, odio e rabbia ed ho dato alla parola pulsione quella realtà invisibile che lascia intatta la materia umana ma... ne annulla la realtà-verità.
Ho parlato della sinistra politica. Anche Canfora dice «La sinistra si sta liquefacendo... Da tempo la sinistra sta smantellando i suoi presupposti culturali... La tradizione di sinistra è diventata evanescente». Restano, nella memoria cosciente, due figure: il “materialismo” di Spinoza in cui l’unica esistenza è Dio e quanto scrive Toni Negri. Erano gli anni Settanta ed io, a quei tempi, andavo all’università a fare l’Analisi collettiva perché le donne mi avevano chiesto aiuto per liberarsi dall’annullamento di Spinoza. Ci fu il ’77 ed una prassi politica violenta. Direi a left: è bene rovesciare il titolo dell’articolo di Canfora: se la cultura si liquefà, la sinistra muore
Massimo Fagioli. «Non mi risulta che uno che dorme sia morto»
in L'idea della nascita umana. Lezioni 2010 L’Asino d’oro edizioni 2015, pag. 20
Non voglio accusare nessuno, ma ho sentito Severino che parlava dei presocratici. Ha parlato benissimo, un’ottima lezione, però non ha mai nominato niente che fosse al di fuori della coscienza, del pensiero cosciente. No, perché non viene considerato affatto. I razionalisti non riescono a fare questo piccolo ragionamento: se non c’è pensiero nel sonno, il sonno non è sonno, è morte. Già. Non mi risulta che uno che dorme sia morto. Bene, quindi se non è morto il pensiero c’è. Allora qual è? Mi spiegate, tanto per fare un po’ la psicologia del rapporto interumano, come fanno queste illustri menti, queste bellissime persone studiose, a non fare un simile ragionamento? Le immagini che rimangono nella mente quando uno si sveglia da dove vengono? Non ne parlano. Chi si è occupato di sogni? Qualche pazzerello, la smorfia napoletana. Uno rimane esterrefatto! Eppure questa è la realtà.
(... ) Ho sentito tanti filosofi, anche recentemente, compreso Severino, che parlano della filosofia come ricerca della verità. E io, che mi sono sempre chiesto come mai per il linguaggio dire solo linguaggio è una cosa, dire linguaggio articolato è un’altra, ora mi chiedo: per la filosofia non sarà lo stesso? Non vorrei avere qualche lacuna mnemonica, in genere non ce l’ho, ma Severino non aggiunge mai alla parola verità – alètheia la chiama lui – l’aggettivo ‘umana’. Non vorrei interpretare, perché in questa sede non è lecito farlo, tuttavia pensare sì! ...
NON È POSSIBILE LOTTARE CONTRO LA MORTEIl Fatto 6.6.19
Noa, storia sbagliata di un suicidio
Olanda. Aveva chiesto l’eutanasia ma non l’aveva ottenuta. Secondo i medici, doveva attendere almeno i 21 anni. E curarsi. Noa Pothoven, 18 anni quasi, si è lasciata morire. Ma in Italia l’hanno raccontata in un altro modo
di Eleonora Martini
nella miscellanea qui
La Stampa 6.6.19
La morte assistita e la scelta italiana
di Vladimiro Zagrebelsky
nella miscellanea qui
LA "COAZIONEA RIPETERE" DELLA SINISTRA... E IL SUO TRAGICO E FIN QUI APPARENTEMENTE IRRISOLVIBILE «CUPIO DISSOLVI».
ANCHE SUL CORRIERE DELLA SERA:
LUCIO MAGRI, ROSSANA ROSSANDA,
E LA "SINISTRA"...
VEDI TUTTO QUI DI SEGUITO
SENZA CONTEMPORANEAMENTE DENUNCIARE E AGGREDIRE CON FORZA
LA CULTURA DELLA MORTE - DELLA QUALE ANCHE LA "SINISTRA" SI È ORMAI INFETTATA DA TEMPO IN ALLEANZA COL CRISTIANESIMO, E SENZA "LA SCOPERTA DI UNA SCOPERTA": LA SCOPERTA SCIENTIFICA DELLA NASCITA UMANA!
Corriere della Sera 9.6.19
Rossana Rossanda
«Magri, la morte Scelta politica»
«Lucio Magri — dice Rossanda — scelse di morire anche perché deluso dalla politica».
di Maurizio Caprara
nella miscellanea quiCorriere della Sera Domenica 9 giugno 2019
La Chiesa e il libero arbitrio
di Dacia Maraini
dal Corriere del 6 dicembre 2011
nella miscellanea quiIl caso Ellen West. Fu istigazione al suicidio?
Ludwig Binswanger, il padre dell’analisi esistenziale, dimise la giovane donna sapendo che si sarebbe uccisa. Un drammatico fallimento terapeutico. Che viene fatto passare per il suo contrario. Sulla scorta della filosofia di Heidegger che molte responsabilità ha avuto nel dare fondazione teorica al nazismo. La denuncia della psichiatra Annelore Homberg
di Simona Maggiorelli
quiMassimo Fagioli su Left 49, 16 dicembre 2011
Era ormai finito novembre 2011 e nel girare il foglio del calendario, una donna mi disse che c’era stata la morte di Lucio Magri. Suicidio assistito in una clinica svizzera. E vennero memorie, espresse con i numeri degli anni passati: 1950, 1960 fino al tempo recente, Lotta Continua, Rifondazione comunista. Mi rivedo accanto e compare nella mente una realtà invisibile indicata da una sola parola: distanza.
Non mi sono mai lasciato andare alla passione che aveva invaso la mente e l’animo di chi si definiva comunista.
Udii subito il termine fallimento e compresi che era comparsa un’immagine invisibile che avevo sempre sentito nelle viscere che faceva pensare alle terribili parole «non è». E poi lo dissi, quando lessi la lettera al padre di Marx in cui confessava di non essere riuscito a giungere alla scoperta delle scoperte, che lui chiama la perla delle perle.
Lo dissi, lo scrissi nel 1979-80 quando ci furono gli ultimi attacchi armati delle Brigate Rosse. Ma ora le parole hanno un’identità nuova e scrivere è parlare di una verità che, allora, non era pensabile. Avevo pensato fantasia di sparizione, inconscio mare calmo, vitalità.
Ora ho altre parole come capacità di reagire, pulsione-fantasia.
Non riesco ad immaginare l’‘essenza’ della parola fallimento.
Ma so che l’immagine che ha la figura inesistente è stata sempre presente anche se non veniva pronunciato il suo nome. C’è stato il suicidio di un depresso, ma in verità era il fallimento di una storia che aveva pensato, creduto, tentato la ricerca di una nuova identità umana. Ma non c’era il pensiero... irrazionale.
Massimo Fagioli su Left 2 dicembre 2011
Va studiato il pensierohttps://issuu.com/segnalazioni.box/docs/left_47_2011_1Massimo Fagioli, La 7 Omnibus 23 marzo 2009:
https://associazioneamorepsiche.org/video/massimo-fagioli-la-7-omnibus-23-marzo-2009-eutana-sia/
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LA STAMPA 24.6.19
si ringrazia Giovanni Senatore L'Asino d'oro
(clicca sull'immagine per ingrandirla)
VENERDI 7 GIUGNO ABBIAMO TRASMESSO
IN DIRETTA SU "SEGNALAZIONI"
IN DIRETTA SU "SEGNALAZIONI"
L'Asino d'oro edizioni comunica che
è possibile acquistare la stampa de “La scultura blu” di Massimo Fagioli
è possibile acquistare la stampa de “La scultura blu” di Massimo Fagioli
(formato 60x90) cliccando sul seguente link: http://bit.ly/2wNdbel
L'acquisto prevede esclusivamente il ritiro in casa editrice, nessun tipo di spedizione.
Da martedì 9 luglio potrete venire in via Ludovico di Savoia 2b – Roma
a ritirare la vostra copia (ci trovate dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 18.00).
L'acquisto prevede esclusivamente il ritiro in casa editrice, nessun tipo di spedizione.
Da martedì 9 luglio potrete venire in via Ludovico di Savoia 2b – Roma
a ritirare la vostra copia (ci trovate dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 18.00).
Il 28 luglio 1999 Massimo Fagioli disegna quella che diventerà “la scultura blu”
che verrà collocata il 17 novembre 2005 a Roma nel cortile dell’Istituto di Lingue Orientali
della Università La Sapienza.
della Università La Sapienza.
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● JACOBIN 27.5.19 ● MicroMega 28.5.19 «CUPIO DISSOLVI»
«OSARE PENSARE!!:»
È DUNQUE ADESSO ORMAI DEFINITIVAMENTE DIMOSTRATO CHE CON I CATTOCOMUNISTI SI PERDE E CHE LA SINISTRA, SE CONTINUA AD AVER PAURA DI DISPICERE A PAPI PRETI E AD OGNI RAZZA DI CLERICALI E BACIAPILE, ... RISCHIA DAVVERO DI SCOMPARIRE! CONTINUA A LEGGERE TUTTO CLICCANDO QUI |
● VENERDI 24 MAGGIO A ROMA "IL GRUPPO STORIA DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE AMORE E PSICHE" HA PROPOSTO L’INCONTRO SU "GRAMSCI GLI INTELLETTUALI E LA CULTURA PROLETARIA" DI CESARE BERMANI ALLA CASA DELLA CULTURA LA REGISTRAZIONE DELL'EVENTO È IN PUBBLICAZIONE QUI A PARTIRE DAL DECIMO MINUTO QUI |
DOMENICA 26 MAGGIO A ROMA SI È TENUTO IL QUARTO E CONCLUSIVO INCONTRO
DEL GRUPPO DI STUDIO SUL MONOTEISMO
LA REGISTRAZIONE DELL'EVENTO È DISPONIBILE QUI DI SEGUITO LA REGISTRAZIONE DEL PRIMO INCONTRO È DISPONIBILE QUI: https://player.vimeo.com/video/326590516 LA REGISTRAZIONE DEL SECONDO INCONTRO È DISPONIBILE QUI: https://player.vimeo.com/video/329309780 LA REGISTRAZIONE DEL TERZO INCONTRO È DISPONIBILE QUI: https://player.vimeo.com/video/334861370 |
SUL MONOTEISMO:
UNA SELEZIONE DI MATERIALI RACCOLTI DA "SEGNALAZIONI"
i nostri Archivi dal 2009 al 2016
Il trionfo del monoteismo, Rai Storia - prof... di segnalazioni
Da Rai Storia
"a.C.d.C. Da Oriente a Occidente, il trionfo del monoteismo"
Una ricostruzione del prof. Alessandro Barbero, storico dell'Università di Torino
si ringraziano Isabella Timpano e Teresa Coltellese
SU QUESTO TEMA LEGGI ANCHE GLI ALTRI CONTENUTI DISPONIBILI A SEGUIRE DA QUI |
17 MAGGIO 2019 A LA TEORIA DELLA NASCITA A SAN FRANCISCO: |
DIPENDENZA DA SOSTANZE
UN MONDO SENZA SOGNI
UN MONDO SENZA SOGNI
"Dipendenza da Sostanze" Presentazione IBS+Libraccio Firenze from SEGNALAZIONI.BOX on Vimeo.
UNA PRODUZIONE DI ALESSANDRO LEONELLI PER "SEGNALAZIONI"
UNA PRODUZIONE DI ALESSANDRO LEONELLI PER "SEGNALAZIONI"
“LINEE RESISTENTI” DI ILIANO CAPRARI
"Linee Resistenti" di Iliano Caprari | Presentazione IBS+Libraccio Firenze from SEGNALAZIONI.BOX on Vimeo.
UNA PRODUZIONE DI ALESSANDRO LEONELLI PER "SEGNALAZIONI"
UNA PRODUZIONE DI ALESSANDRO LEONELLI PER "SEGNALAZIONI"
1 giugno 2019 Il neoliberismo - Roma Tre - Prima parte:
1 giugno 2019 Il neoliberismo - Roma Tre - Seconda parte 25 maggio 1919 Via Merulana . Roma 3 Prima Parte
25 maggio 2019 Il neoliberismo - Palazzo Merulana - Prima parte
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● UN CORSO SU “HEIDEGGER, NAZISMO E FILOSOFIA” CON PROF. EMMANUEL FAYE,
DELL'UNIVERSITÀ DI ROUEN NORMANDIE: LEGGI IL PROGRAMMA QUI
Firenze Programma del Seminario internazionale
"HEIDEGGER NAZISMO E FILOSOFIA" Il Corso si terrà sabato 19 ottobre 2019, in Via Laura 48 Al centro di questa iniziativa saranno le ricerche del Prof. EMMANUEL FAYE
dell'Università di Rouen Normandie
Come presentazione del Seminario "HEIDEGGER. NAZISMO E FILOSOFIA" vi mettiamo a disposizione il link alla traduzione italiana della prefazione di Emmanuel Faye (dell'Università di Rouen-Normandie) al suo libro 'L’introduction du nazisme dans la philosophie, Autour des séminaires inédits de 1933-1935'. https://docs.google.com/document/d/1ioUYq6J5T7jr5vVecN2YCOHZ2nRY5IGegMyzJQ7ooY0/edit?usp=sharing Emmanuel FAYE, "Heidegger, L’introduzione del nazismo nella filosofia", L’Asino d’oro edizioni, Roma, 2012,; in francese, Emmanuel FAYE, "L’introduction du nazisme dans la philosophie, Autour des séminaires inédits de 1933-1935", Albin Michel, Paris, 2005, pp. 573, seconda edizione 2007. Vi ricordiamo che per l'iscrizione al Seminario bisogna seguire la procedura indicata al seguente link (dove si ritrova anche la bozza dettagliata del programma): https://docs.google.com/document/d/1BX2SJx4gz_D1VL6BB-1-s92TavvOuZpt-cDPGZtLK0I/edit?usp=sharing Al momento restano 6 (sei) posti sui 70 complessivamente messi a disposizione. Cordiali saluti. Arifs P.S. Ai seguenti links potete trovare la Prefazione e l'Introduzione del libro di Faye, tradotte (ad uso interno dell'Arifs) sul testo del 2005: Prefazione https://docs.google.com/document/d/1ioUYq6J5T7jr5vVecN2YCOHZ2nRY5IGegMyzJQ7ooY0/edit?usp=sharing Introduzione https://docs.google.com/document/d/1ie1xf9CyrVYCnltXxU7PjMsH1Hnr9--0d9Xe__KPVnw/edit?usp=sharing |
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● “VENTISECONDI FILOSOFIA POLITICA, KARL MARX 13 APRILE . E.LONGOBARDI, G.BECCARI, F.MONTANELLI, F.RINALDI, A.VENTURA qui ● LINEE RESISTENTI DVL 2019-04-14 12 APRILE 2019 Maurizio Maturi on Vimeo. qui ● 14 dicembre 2018. Pres. di “LEFT 2015” di M. Fagioli: M.Fago, E.Longobardi, E.Pappagallo, F.Tulli: Feltrinelli, Roma - disponibile qui
● 9 dicembre 2018. Più Libri più liberi - Storia di una ricerca. Lezioni
2002 di M. Fagioli: C.Anzillotti, I.De Marchis, F.Montanelli: Sala
Nuvola, Roma. - disponibile qui
● ALTRE PRESENTAZIONI DEL PERIODO NOV/DIC 18 RESTANO ADESSO DISPONIBILI QUI
● IL
CALENDARIO COMPLETO DI TUTTI GLI EVENTI INDICIZZATI DA “SEGNALAZIONI”
NEL PERIODO CHE È TRASCORSO DAL MAGGIO AL DICEMBRE 2018 È ADESSO
DISPONIBILE SU QUESTA PAGINA
● “Una nuova prospettiva sul delirio”, un incontro tenutosi il 18 gennaio 2019 a Firenze è ora disponibile qui ● “Restiamo umani”tenutosi il 23 gennaio 2019 presso l’Istituto Di Vittorio Lattanzi di Roma è adesso disponibile qui |