Le Scienze, ed. italiana dello Scientific American 09.10.2003
Le basi biologiche della creatività
Geni e artisti sono più aperti agli stimoli provenienti dall'ambiente circostante
Alcuni psicologi dell'Università di Toronto (http://www.psych.utoronto.ca/) e dell'Università di Harvard (http://www.apa.org/journals/psp.html) hanno identificato una delle basi biologiche della creatività. Secondo lo studio, pubblicato sul numero di settembre della rivista "Journal of Personality and Social Psychology", il cervello delle persone creative sembra essere più aperto agli stimoli provenienti dall'ambiente circostante. quello delle persone "normali", invece, escluderebbe queste informazioni mediante un processo chiamato "inibizione latente", definito come la capacità inconscia di ignorare gli stimoli che l'esperienza ha dimostrato essere irrilevanti per le proprie necessità. Grazie a test psicologici, i ricercatori hanno mostrato che gli individui creativi possiedono livelli più bassi di inibizione latente.
"Ciò significa - spiega Jordan Peterson, co-autore dello studio - che gli individui creativi restano più in contatto con le informazioni extra che fluiscono costantemente dall'ambiente".
In passato, gli scienziati hanno associato l'incapacità di schermarsi dall'eccesso di stimoli con un tipo di psicosi. Tuttavia, Peterson e i colleghi Shelley Carson e Daniel Higgins ipotizzavano che questa caratteristica possa anche portare a una forma di pensiero originale, specialmente se combinata con un alto quoziente di intelligenza. Hanno perciò eseguito test di inibizione latente su diversi studenti di Harvard: coloro che erano stati classificati come particolarmente creativi, per esempio per aver riportato risultati insolitamente elevati in determinati campi creativi, avevano una possibilità sette volte superiore di presentare bassi punteggi di inibizione latente.
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