Liberazione 9.10.03
Bellocchio presenta "Bellocchio"
Il regista Marco Bellocchio è a Parma e alle 21 incontra il pubblico per presentare (inaugurandola poi alle 22.30) alla Galleria della Colonne del centro culturale Edison la mostra "Marco Bellocchio. Quadri: il pittore, il cineasta", che raccoglie dipinti, disegni e story-boards tratti dai suoi film. A seguire, nella sala del cinema Edison, la proiezione del discusso film "Buongiorno notte". E' la prima volta che Marco Bellocchio espone i suoi dipinti insieme, e offre un lato inedito di sé e della sua visione. «A scuola - ricorda il regista - spesso distratto, disegnavo sui margini dei libri scarabocchi sempre uguali, insignificanti, poi da adolescente ho iniziato a dipingere, la cosa era grande ed era un modo di isolarmi e di esprimermi. Smisi a 20 anni, quando andai a Roma al Centro sperimentale di Cinematografia. Perciò i pochi quadri rimasti sono tutto di quegli anni e rappresentano soggetti, temi contraddittori, ma anche "complementari" come Chagall e l'Espressionismo tedesco, Pascoli e i mutilati di Grosz, carri funebri senza cavalli, angoscia senza colori (Munch), madri in carrozzina coi capelli corti e bambini col collo spezzato... ma anche Arlecchini al chiaro di luna, violinisti verdi e bambini nel giorno della loro prima comunione». Una disperazione un po' compiaciuta che trae ispirazione da Dante e Dostojewskj, ma anche da Brecht e dai film.
La Repubblica 9.10.03 Pagina XV
LA MOSTRA
A Parma il cineasta inaugura stasera l´esposizione con i suoi dipinti anni '50
Angoscia, funerali, Arlecchini le visioni di Bellocchio pittore
Disegni e story-boards delle passate pellicole e 50 fogli di studio di "Buongiorno, notte"
PARMA - «A scuola spesso, distratto, disegnavo sui margini dei libri scarabocchi sempre uguali, insignificanti, per esempio elmetti tedeschi. Poi da adolescente ho incominciato a dipingere, la cosa era grande ed era un modo di isolarmi e di esprimermi, solitariamente». Poi quella solitudine deve averlo spaventato. Aveva 20 anni, il momento in cui andò a Roma al Centro Sperimentale di Cinematografia. Il pennello finì per sempre nel cassetto e nelle sue mani comparve una cinepresa che non è mai più stata riposta. Marco Bellocchio, uno dei registi più anticonformisti italiani, è atteso stasera a Parma per l´inaugurazione della mostra «Marco Bellocchio: 'quadri´, il pittore, il cineasta» allestita dalla Fondazione Culturale Edison alla Galleria delle Colonne. La mostra raccoglie dipinti, disegni e story-boards dai film di Bellocchio, che debuttò alla regia nel 1965 con «I pugni in tasca». Interessante la sezione riguardante una raccolta di dipinti ad olio che il pubblico ricorderà di aver visto nel film «L´ora di religione». «Non sono un pittore» precisa il regista, «mi sono dedicato alla pittura a fine anni '50, prima di trasferirmi a Roma. Perciò i pochi quadri rimasti sono tutti di quegli anni e rappresentano soggetti, temi contraddittori, ma anche 'complementari´ come Chagall e l´espressionismo tedesco, Pascoli e i mutilati di Grosz, carri funebri senza cavalli, angoscia senza colori (Munch), madri in carrozzina coi capelli corti (sono ancora donne?) e bambini col collo spezzato (ma anche Arlecchini al chiaro di luna, violinisti verdi e bambini il giorno della prima comunione)». I dipinti sono affiancati da un ampio numero di disegni e story-boards dei passati film, da «I pugni in tasca» a «L´ora di religione», e da più di 50 fogli di studio riguardanti l´ultimo lungometraggio diretto dal regista piacentino, «Buongiorno, notte», presentato in concorso all´ultima Mostra del Cinema di Venezia. Stasera il regista incontra dunque il pubblico (ore 21) e inaugura la mostra. A seguire proiezione al Cinema Edison proprio del film sul rapimento di Aldo Moro. La mostra resta allestita fino al 5 novembre, orario lun-ven 9.30-13/15.30-18.30. Info 0521964803.
(m. am.)
(altri articoli su questa mostra sono già inseriti nel blog, in date precedenti)
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