sabato 28 febbraio 2004

la Sopsi ha detto...

La Repubblica 28.4.04
Attenti al disagio dei bimbi cambiare il futuro si può
Gli psicopatologi a convegno sui disturbi che oggi affliggono anche i più piccoli "Bisogna imparare ad osservare i comportamenti rigidi"
di ELENA DUSI


ROMA - «Da trent´anni lavoro come neuropsichiatra infantile. Ma da quattro-cinque anni ho cominciato a vedere cose che mi inquietano. Depressioni fonde che prima si manifestavano solo negli adulti, ora me le trovo di fronte in bambini di dieci anni. Psicosi, costruzioni deliranti così nette e strutturate, ad appena otto anni di età. Ragazzi che vogliono morire, eppure si stanno appena affacciando alla pubertà. La depressione sta invadendo l´adolescenza, sia come numero di casi che in termini di gravità». Le affermazioni dure di Francesco Montecchi contrastano con la sua voce calma, lo studio pieno di sole e giocattoli e un allegro papillon. Il primario di neuropsichiatria infantile è intervenuto ieri al Congresso della Società italiana di psicopatologia in corso a Roma. La colpa del male di vivere nei più giovani? Difficile dirlo. «Forse sono i grandi centri urbani» suggerisce.
Osservare i comportamenti dei più piccoli può essere utile per cogliere in tempo i segnali del loro disagio e schiacciare sul nascere gli embrioni di eventuali, future patologie. «La salute dei bambini è la chiave di quella degli adulti» sostiene Mauro Mauri dell´università di Pisa. «Alcuni comportamenti - conferma Montecchi - mettono in evidenza una situazione di rischio. Questo non vuol dire che necessariamente i bambini si ammaleranno, ma solo che stanno covando un disagio. Se riusciranno a superarlo o no dipende sia dal contesto esterno che dalle risorse individuali». Ma quali sono i segnali cui prestare attenzione? «Nei primi anni di vita - sostiene Massimo Ammaniti, professore di psicopatologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma - sono i disturbi del sonno e dell´alimentazione. Lo svezzamento è un momento difficile per tutti i bambini, ma se il rifiuto del cibo perdura nel tempo, occorre stare attenti. Il disturbo alimentare potrebbe ripresentarsi con l´adolescenza». Il sonno, sottolinea anche Montecchi, «è un indicatore per misurare la tranquillità di un bambino. E´ un momento di separazione, non sappiamo chi troveremo accanto a noi al risveglio». Difficoltà ad addormentarsi, risvegli ripetuti accompagnati da pianto inconsolabile, tendenza a dormire di giorno e non di notte possono essere indici di ansia. Quando preoccuparsi? «Quando in ansia entrano anche i genitori» suggerisce spiazzante Montecchi. Un´attenzione particolare per i bambini molto irrequieti, ma anche per quelli troppo calmi, «che tendono a farsi dimenticare, e poi magari esplodono all´improvviso». I ragazzi troppo bravi a scuola o quelli eccessivamente precisi potrebbero finire nella trappola dei disturbi alimentari (più spesso le ragazze) o di quelli ossessivo-compulsivi (i maschi). Ma il compito più difficile per un genitore è distinguere le situazioni preoccupanti da quelle destinate a risolversi da sole. Montecchi suggerisce una regola: «Quando un comportamento è rigido, ripetitivo e slegato da una situazione contingente, non è decifrabile da parte dell´adulto e disturba la vita del bambino, allora è il caso di preoccuparsi. Quando invece i sintomi accompagnano un momento di crescita e si possono spiegare con una situazione di sofferenza allora probabilmente il disagio passerà».


Spariscono i desideri domina la sofferenza

Molto più di un cattivo umore: la depressione è la perdita del piacere di vivere. I suoi sintomi sono persistenti e invalidanti. La malattia spazza via ogni desiderio e forma di piacere, incluso quello sessuale. Provoca spesso insonnia, irritabilità e disturbi dell´appetito. A volte il dolore psichico si maschera dietro a un dolore fisico. Spiegazione plausibile: nei depressi i neurotrasmettitori noradrenalina e serotonina sono ridotti. Questo provoca un abbassamento della soglia del dolore. Gli esperti riuniti a Roma stimano che fra i primi sintomi e la diagnosi intercorrano in media otto anni.

Prigionieri dei luoghi senza chances di fuga

Il panico (disturbi da attacchi di panico: Dap) è una malattia in aumento, soprattutto tra i giovani. Interessa il 4% degli italiani (3 donne per ogni uomo) e, spiega Roberto Brugnoli della Sapienza di Roma, «colpisce all´improvviso, mentre si è al cinema, nel traffico o al supermercato». Un attacco di panico dura pochissimi minuti, ma è accompagnato da sensazioni terribili, come quella di soffocare o di impazzire. «Le crisi - prosegue Brugnoli - possono essere scatenate da ambienti dove mancano vie di fuga immediate, tanto che negli Usa il Dap è definito sindrome da supermarket».

Anche la dolce morte deve essere regolata

«L´eutanasia è un problema collettivo e il legislatore deve prenderne atto» affermano gli psichiatri riuniti a Roma. Paolo Pancheri, presidente del congresso Sopsi, sostiene che l´eutanasia «va depenalizzata e, naturalmente, regolamentata». Anche perché, sottolinea Roberto Brugnoli della Sapienza, «il sommerso sta assumendo dimensioni preoccupanti». Secondo una ricerca presentata al congresso di Roma il 78,6 per cento degli italiani vorrebbe avere la possibilità di scegliere l´eutanasia in caso di malattia allo stato terminale.

Tante idee ricorrenti scacciano la ragione

Idee ricorrenti, impossibili da cacciare via, che si traducono in comportamenti irrazionali e reiterati. Il disturbo ossessivo-compulsivo può consistere nel controllare decine di volte che il gas sia chiuso o la porta di casa non sia stata forzata. L´individuo che ne soffre sa bene che le sue preoccupazioni sono superflue. Tuttavia non può fare a meno di verificare una volta di più, perché il dubbio ha la meglio su ogni ragionevolezza. «Questo disturbo - spiega Massimo Biondi, docente di psichiatria alla Sapienza di Roma - è legato a un´insufficienza del neurotrasmettitore serotonina».

1 ora al giorno
GELOSIA
La gelosia è patologica se si pensa al tradimento con molta sofferenza per più di 1 ora al giorno

1/3 degli adolescenti
SINDROME DI LINUS
Un terzo dei ragazzi soffrono della timidezza patologica che porta a rinchiudersi in casa

10% degi Italiani
LA BIPOLARITA'
È la sindrome che colpisce il 10% degli italiani: va dall'euforia alla malinconia...

10% degli italiani
DISTURBI SESSUALI
Tra i disturbi in aumento per il 10% degli italiani: impotenza e eiaculazione precoce, anorgasmia

10% delle donne in gravidanza
DEPRESSIONE
Una donna su dieci in gravidanza è depressa e la metà dei figli può soffrirne da subito

30% dei bambini
NO ALLA PAPPA
Il rifiuto della pappa è una sindrome che può colpire il 30% dei figli di madri troppo ansiose

IL 17% DEGLI ITALIANI soffrono di depressione

IL 50% DEI DEPRESSI non riceve cure adeguate

IL 5% DEGLI ITALIANI soffrono di depressione grave

IL 4% DEGLI ITALIANI soffrono di attacchi di panico

IL 70% DEI PAZIENTI soffrono di dolore al torace durante l'attacco

IL 4% di chi soffre di attacchi di panico arriva dallo specialista

IL 78,6 è d'accordo con la possibilità di eutanasia in caso di malattie terminali

IL 37% ritiene necessaria una legge sull'eutanasia

IL 56% delle donne è favorevole all'eutanasia

IL 5% delle ragazze tra i 13 e i 18 anni soffrono di "sindrome da abbuffata"

15% l'incidenza complessiva dei disturbi ossessivo-compusivi. I disturbi ossessivo-compusivi colpiscono a tutte le età