lunedì 7 giugno 2004

ricerca britannica:
le donne "infedeli"? una questione di genetica

Repubblica.it 7.6.04
Londra, uno studio condotto su 5.000 donne e 5.000 gemelle dimostra che l'elemento genetico incide sulla loro infedeltà
Il tradimento di una donna è una questione ereditaria


LONDRA - L'infedeltà di una donna è una questione ereditaria. Secondo uno studio realizzato in Gran Bretagna la tendenza in alcune donne a essere infedeli sarebbe infatti ereditaria, e circa un quarto delle donne britanniche avrebbero una caratteristica genetica che le porta a tradire il partner.
Anche se l'elemento genetico non è il solo responsabile di una scappatella - lo stato della relazione e fattori culturali restano comunque elementi molto importanti - la presenza di certi geni aumenta considerevolmente la possibilità che le donne siano infedeli.
Lo studio, scrive il domenicale Sunday Times, è stato condotto su cinquemila gemelle e cinquemila donne non parenti tra loro da un gruppo di ricercatori guidati dal professor Tim Spector del Guy's and St. Thomas Hospital di Londra. "Studiando i gemelli è possibile separare i fattori naturali da quelli sociali. Sembra che ci sia un forte legame tra l'ereditarietà genetica di una donna e la possibilità che questa sia infedele", ha detto Spector.
Il professor Spector ha spiegato che il suo team ha intervistato in primo luogo cinquemila donne di età compresa tra i 18 e i 60 anni e che il 23% di loro ha confessato di aver tradito il proprio partner almeno una volta. In seguito, i ricercatori hanno intervistato cinquemila gemelle e hanno scoperto che se una delle due era stata infedele la possibilità che anche l'altra lo fosse stata era del 55 per cento, una cifra molto più alta rispetto al 23 per cento riscontrato nell'altro gruppo preso in esame.
Lo studio non ha tuttavia identificato il gene responsabile di questo comportamento. I risultati della ricerca, scrive il giornale, potrebbero riaprire il lungo dibattito circa l'influenza che i geni possono avere sul comportamento di una persona. Dibattito cominciato quando nel 1993 uno studio evidenziò che l'omosessualità è in gran misura determinata dal patrimonio genetico.