Liberazione, 28.6.05
Lettere & Rubriche
“Queer”
Sesso e rivoluzione
Caro direttore, è con disagio e anche con senso di umiliazione che abbiamo letto sull’inserto di domenica l’articolo che si fregia dell’evocativo titolo “L’ano tra sesso e rivoluzione” e il cui (penetrante?) incipit fa: «La rivoluzione proletaria passa anche attraverso il buco del culo». Francamente da militanti e giornalisti che scrivono su questo foglio da tanti anni, non ci era mai capitato di imbatterci in temi tanto eccelsi e chic, ancorché “oscuri”. A parte le teorie – anzi rimasticature – malamente assimilate e trascritte di cui l’articolo firmato da Aldo Nove (ma non solo) dà prova, ci domandiamo a chi interessa e chi vuole stupire mai un simile elaborato: vuol forse stupire i borghesi, i carabinieri, i bambini delle primine? Ci sembra strana, e a dir la verità “sospetta”, la martellante frequenza con cui “Queer” insiste e dibatte di sesso di qualsivoglia tipo: non sarà un’ossessione? Non sarà un caso di regressione infantile, appunto anale? Non sarà un modo indecoroso e falsamente trasgressivo di introdurre i pur importanti temi della sessualità? Non sarà un espediente troppo facile e francamente vieto di catturare visibilità a tutti-tutti i costi? Domande umilianti per noi, militanti e giornalisti di vecchia data, per più di una ragione attaccati all’orgoglio e alla serietà di questo giornale, la onorata testata del nostro partito (un sentimento che certo anche tu condividerai). Un fatto ci preme comunque sottolineare: saremo comunisti ortodossi come scrive il signor Aldo Nove (forse intendeva dire trinariciuti), ma lo assicuriamo che il complesso anale noi lo abbiamo superato nell’età giusta (vedi Freud). Non sappiamo se così è stato per lui e “Queer”.
Carissimi, affidatevi al lettino di Lacan, lasciate stare “Liberazione”.
Maria R. Calderoni
Giancarlo Lannutti
Giancarlo Lannutti
Finalmente! Un’importante “polemica sulla sessualità” nella puntuale lettera al Direttore Piero Sansonetti di due giornalisti e militanti di “Liberazione” e del P.R.C.
… ma il «lettino di Lacan» (ancora!) sta dalla parte della cura o della malattia stessa da curare?
Roberto Altamura